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TWF - Tex Willer Forum

[365/369] L' Uomo Con La Frusta


ymalpas
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Voto alla storia  

68 utenti hanno votato

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Capolavoroooo:inch::indiano::indiano::clapping::Ave::wub::wub::Ave:. Questa storia dimostra  chiaramente  come Nizzi sia  un genio! Non c' è  un dialogo che non sia  splendido, una scena che non sia magnifica ( tra le più  belle quella dell' esecuzione" E così  sei arrivato alla fine della pista, vecchio Tex" e quella dell'arresto di Olivera  e Galindez) un personaggio che non sia grandioso, soprattutto Galindez e, primo fra tutti, l' astutissimo e carismatico  colonnello  Olivera. Interessantissimo anche  Velasco, la cui sete di vendetta  é  forse la più  acuta che si sia mai visto in Tex. Splendida la sorpresa di Tex quando scopre la vera natura di Galindez:  solo pochi ci sono riusciti. Macredy, Stingo e appunto Galindez.  Perfetto il piano per conquistare  Chihuahua tra l' altro io ho apprezzato  di più  questa parte della prima( di poco  comunque).

Disegni di Fusco ottimi, anche se ha  fatto di meglio.

Ottimi anche quelli di Civitelli, anche se talvolta i personaggi sono un po' legnosi, fatto inusuale in lui. Inoltre a volte Conchita non la fa così  bella, anche se per la maggior parte del tempo é  splendida. Olivera lo fa magnifico, adorabile , SPLENDIDO, meglio anche di Civitelli.

Tra le mie cinque storie di Tex preferite.

Voto infinito.;)

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Volevo dire che Civitelli fa Olivera meglio anche di FUSCO, naturalmente, è  stato un lapsus. Un appunto pero lo devo  fare, e cioè  che Carson che  beve whisky su whisky  non è  il massimo.

On 8/5/2012 at 14:33, paco ordonez dice:

Questa recensione, insieme a quella della prima parte  della storia, credo  sia il più  grande  insieme  di cavolate che abbia  mai letto. Ma cosa si era fumata la Feltrin? 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Grande Tex dice:

Un appunto pero lo devo  fare, e cioè  che Carson che  beve whisky su whisky  non è  il massimo.

La scena che più dimostra l amicizia e l affetto del Vecchio Cammello nei confronti di Tex.Carson alza il gomito perché è preoccupato e sente in cuor suo che a Tex è successo qualcosa.la scena in cui Carson massaggia il cranio di un cliente che ha dato a Tex dell'assassino, legge sul giornale dell'"omicidio" dei rurales da parte di Tex e subito dopo si allontana abbattuto affermando di dover prendere una boccata d'aria (Nizzi non può farlo piangere e disperare come una donnetta ma ne rende in modo splendido il trauma),con un avventore che afferma in sottofondo che"Carson e Willer sono come due facce della stessa medaglia",vale il prezzo dell'albo.

 

  • +1 1
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<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, Barbanera dice:

La scena che più dimostra l amicizia e l affetto del Vecchio Cammello nei confronti di Tex.Carson alza il gomito perché è preoccupato e sente in cuor suo che a Tex è successo qualcosa.la scena in cui Carson massaggia il cranio di un cliente che ha dato a Tex dell'assassino, legge sul giornale dell'"omicidio" dei rurales da parte di Tex e subito dopo si allontana abbattuto affermando di dover prendere una boccata d'aria (Nizzi non può farlo piangere e disperare come una donnetta ma ne rende in modo splendido il trauma),con un avventore che afferma in sottofondo che"Carson e Willer sono come due facce della stessa medaglia",vale il prezzo dell'albo.

 

Concordo. La scena ha il giusto pathos anche secondo me. Tra le più belle della storia. 

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On 19/12/2018 at 11:36, Grande Tex dice:

Questa storia dimostra  chiaramente  come Nizzi sia  un genio! 

Non esageriamo con le iperboli...

Nizzi è un fuoriclasse,uno dei migliori narratori italiani.quando è in forma,e all' epoca di questa storia lo era, non aveva rivali.Boselli anche lo è,e la grandezza di Tex è stata avere in tutta la sua lunga storia tre grandissimi.Glb, Nizzi e Boselli.ognuno con stile diverso,ma tutti hanno fatto grande Aquila della Notte

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<span style="color:red;">14 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Non esageriamo con le iperboli...

Nizzi è un fuoriclasse,uno dei migliori narratori italiani.quando è in forma,e all' epoca di questa storia lo era, non aveva rivali.Boselli anche lo è,e la grandezza di Tex è stata avere in tutta la sua lunga storia tre grandissimi.Glb, Nizzi e Boselli.ognuno con stile diverso,ma tutti hanno fatto grande Aquila della Notte

 

E io ci metto anche Nolitta. Tiè ;)

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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Barbanera dice:

la scena in cui Carson massaggia il cranio di un cliente che ha dato a Tex dell'assassino, legge sul giornale dell'"omicidio" dei rurales da parte di Tex e subito dopo si allontana abbattuto affermando di dover prendere una boccata d'aria (Nizzi non può farlo piangere e disperare come una donnetta ma ne rende in modo splendido il trauma),con un avventore che afferma in sottofondo che"Carson e Willer sono come due facce della stessa medaglia",vale il prezzo dell'albo.

 

Concordo  assolutamente  su questo.

 

<span style="color:red;">12 ore fa</span>, gilas2 dice:

E io ci metto anche Nolitta 

Idem, per quanto  il suo contributo sia stato  meno incisivo.

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  • 1 mese dopo...

Ennesimo episodio cult firmato Claudio Nizzi. Una vicenda fiume spalmata su cinque albi e divisa in due parti, che ha lasciato il segno nei ricordi dei lettori, grazie soprattutto a una sceneggiatura molto carica di pathos e intrecci molto interessanti. Ma procediamo per gradi, analizzando separatamente le due parti. La prima, affidata ai pennelli di Fusco, risulta decisamente migliore e ci fa immergere nella diabolica trappola ordita dal nuovo ring di Tucson, coadiuvato dal prezioso contributo del colonnello Olivera e il governatore Zamora, atta a eliminare Tex e aprire la speculazione dei terreni della riserva ed eliminare Montales, pedina di disturbo per il progettato golpe delle autorità di Chihuahua. Il soggetto è poco originale, ma l'autore riesce a tessere una tela narrativa raffinata e variopinta, arricchita dalla presenza di ottimi personaggi e scene memorabili. Molto interessanti le figure di Olivera e Cobra Galindez, due villain di spessore che innalzano il valore dell'intreccio. Come tacere poi della splendida sequenza di Tex al paredon dinanzi i fucili puntati del plotone d'esecuzione: una delle vette più alte raggiunte da Nizzi sulla serie. Nell'episodio, con Tex in gattabuia, giganteggiano Montales e i restanti pards, con un Carson sugli scudi. Che maestria dell'autore nel mostrarci l'infinità amicizia che intercorre fra i due pards! Carson che corre sul tetto del treno attanagliato dall'ansia di arrivar tardi in Messico o che reagisce "vivacemente" ai commenti degli avventori del saloon,  trasudano una forte umanità e un intenso affetto per l'amico, che mi hanno sempre molto colpito. Con la fuga di Tex, finisce la prima parte e inizia la rivincita. L'iter narrativo ricorda vagamente "In nome della legge", tuttavia Nizzi riesce a brillar di luce propria senza emulare troppo l'illustre predecessore. La seconda parte inizia con l'inatteso colpo di scena del tradimento di Galindez, comunque dopo un promettente inizio, si affievolisce un po' col proseguo. Il ritmo rimane accettabile e le scene piacevoli, tuttavia la sceneggiatura non riesce a mantenere l'alto livello di liricità e tensione del primo atto. La presa di Escalante, è una sequenza che appassiona, ma risulta un po' forzata e facilona. Anche la trappola in cui cadono Olivera e Galindez, sebbene apparentemente ben congegnata, ci mostra una dose di ingenuità inattesa degli antagonisti, che fino a quel momento si erano mostrati due autentici furboni smaliziati. Poco incisiva la figura di Zoro, mentre brillano padre Elias e Conchita, che si guadagnerà una seconda apparizione sulla serie, alcuni anni dopo. Anche l'odio di Velasco è ben descritto e plausibile, mentre Zamora incarna il perfetto maneggione politico, ambizioso e lussurioso, disposto a tutto spinto dalla sete di potere. Riassumendo, non posso non affermare che ho sempre apprezzato questa splendida storia e proprio rileggendo le numerose pagine, rimpiango i tempi in cui Nizzi riusciva a sfornare, con tale abilità, queste perle compositive. Per ciò che riguarda il comparto grafico, sebbene Civitelli sia uno dei miei disegnatori preferiti, devo ammettere che il tratto più "sporco" di Fusco, si sposa meglio con la tematica in questione. Non è la prima volta che confesso che ho rivalutato con gli anni il personalissimo stile del compianto Fernando. Civitelli ai tempi, seppur avendo raggiunto buoni livelli di qualità, stava ancora cercando di evolvere il suo tratto, opera che gli riuscirà brillantemente nel decennio successivo, tanto è vero che l'aretino si è conquistato un posto privilegiato nell'olimpo dei disegnatori texiani. Il voto finale deriva dalla media aritmetica: 10 prima parte, 8 secondo atto. Il mio voto finale è 9 

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  • 10 mesi dopo...

Bella Storia, interessanti cattivi, scenette di Carson spettacolari e grande colpo di scena (tradimento di Galindez). Tutto nella prima parte. Un po' scontata la seconda. Preferisco Civitelli a Fusco come stile ma sono due totem. Comunque buona storia. Deve recuperare le altre citate nel post dove rivedrò i cattivi.

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  • 1 anno dopo...

Storia di ampio respiro, in cui Nizzi imbastisce una trama molto articolata con tanti personaggi che si muovono intorno ai quattro pard e Montales.

Nizzi sa muovere bene le sue pedine all'interno della storia, rendendo credibili situazioni e colpi di scena.

A parer mio però ci sono due grossi difetti che attenuano il mio entusiasmo per questa storia.

Il primo (che è quello più evidente) è la divisione in due tronconi della storia con due disegnatori molto diversi nel tratto. Questa divisione spezza in continuità la storia e, oltre a farle mancare la necessaria omogeneità, sembra quasi frenare lo slancio creativo di Nizzi che nella seconda parte (quella disegnata da Civitelli per capirci) non riesce a reggere il ritmo narrativo iniziale e pecca un pò di banalità in alcune situazioni (vedi l'agguato alla miniera, che sembra un pò frettoloso e mal costruito).

Il secondo è la figura di Zoro che, data la presentazione ("L'uomo con la frusta"), pensavo degno emulo del famigerato sergente Murdock di Vicksburg; invece si rivela una vera mezza calzetta, capace di farsi sbatacchiare per ben due volte da Tex quando questi è un recluso della prigione. Insomma una fama non proprio meritata quella dell'uomo con la frusta.

Curiose poi due situazioni che, a memoria, non ricordo di aver mai visto prima: Carson che, per ingannare il tempo dell'attesa, trangugia whisky a ripetizione facendo un pò la figura del beone (un pò di dignità, suvvia ;)) e quella finale dei due pard che pestano duro i due intrallazzatori americani (Cantrell e Brooke), già rassegnati alla cattura e quindi non pericolosi.

Situazioni che ci possono stare, ma le ho trovate un pò al limite.

Complessivamente però la storia mi è piaciuta, con alcune figure molto ben riuscite (in particolare Padre Elias e l'odioso colonnello Olivera) e alcune situazioni veramente emozionanti come Tex davanti al plotone rassegnato alla morte.

Giudizio positivo ma, restando in tema messicano, preferisco la precedente "I Cospiratori".

  • +1 1
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Si, in un certo senso concordo (non sul Carson che beve disperato, perchè per me ci sta, ci dice l'amicizia tra i due).

Non cito mai questa storia famosissima tra le mie preferite in assoluto, proprio perchè cala vistosamente nella seconda parte, dopo una prima parte che definire eccezionale è anche poco.

La seconda parte, in effetti, oltre al cambio di disegnatore, vede un certo calo di ispirazione nell'autore e finisce per essere "solo" una grande storia anzichè un capolavoro.

 

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<span style="color:red;">30 minuti fa</span>, Juan Ortega dice:

intrallazzatori americani (Cantrell e Brooke), già rassegnati alla cattura e quindi non pericolosi.

Situazioni che ci possono stare, ma le ho

beh in questa scena non c' è proprio niente di sbagliato! 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, valerio dice:

Si, in un certo senso concordo (non sul Carson che beve disperato, perchè per me ci sta, ci dice l'amicizia tra i due).

Sicuramente ci sta. Nel contesto della storia non mi scandalizza assolutamente, mi ha solo un pò stupito.

 

Mi sembra però un unicum nella storia di Tex che venga deciso a priori di affidare una storia a due disegnatori diversi.

Situazioni luttuose a parte non ricordo un altro episodio simile.

Curiosa come scelta...

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C'era anche "San Francisco" - "Lotta sul mare", con una parte disegnata da Galep e la seguente da Nicolò; però la continuità tra le due era meno stretta che in questo caso, in cui sono proprio la stessa storia.

 

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Vero, ma quella la vedo più come una continuità di situazione non come una storia unica.

Mi spiego: "San Francisco" finisce con i nostri in navigazione e nella successiva, "Il tiranno dell'isola" riprende dallo stesso punto ma dipinge una storia completamente diversa (tra l'altro considero quest'ultima un piccolo gioiellino un pò sottovalutato).

Qui invece la storia è proprio la stessa, potevano evitare il "Fine dell'episodio" al termine di quella di Fusco.

Anche Nizzi si rammaricò un pò del fatto di non averla affidata completamente a Fusco, più veloce rispetto a Civitelli.

 

In realtà c'è pure l'accoppiata "Giungla crudele"/"Artigli nelle tenebre" che gode della stessa continuità di situazioni.

E penso anche di indovinare il motivo per cui l'hai rimossa :D

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Juan Ortega dice:

Mi sembra però un unicum nella storia di Tex che venga deciso a priori di affidare una storia a due disegnatori diversi.

Lo sarà fino al ritorno di Mefisto, visto che ormai è certo che Civitelli si ritroverà a rivivere la stessa situazione, dividendo la notevole mole di lavoro con i Cestaro Bros. 

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, Juan Ortega dice:

In realtà c'è pure l'accoppiata "Giungla crudele"/"Artigli nelle tenebre" che gode della stessa continuità di situazioni.

E penso anche di indovinare il motivo per cui l'hai rimossa :D

 

Ci avevo proprio pensato, ma l'ho rimossa perché si tratta proprio di due storie diverse (solo in continuità di situazione, come del resto succedeva spesso nel primo centinaio)... non certo per lo sceneggiatore, nooo! :D

Tornando seri: "Giungla crudele"-"Artigli delle tenebre" sono due storie diverse, "L'uomo con la frusta"-"Agguato alla miniera" sono la stessa storia; "San Francisco"-"Lotta sul mare" secondo me sono un po' in mezzo fra le due, le vedo meno staccate rispetto al primo caso.

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20 ore fa, Juan Ortega dice:

Il secondo è la figura di Zoro che, data la presentazione ("L'uomo con la frusta"), pensavo degno emulo del famigerato sergente Murdock di Vicksburg; invece si rivela una vera mezza calzetta, capace di farsi sbatacchiare per ben due volte da Tex quando questi è un recluso della prigione. Insomma una fama non proprio meritata quella dell'uomo con la frusta.

Murdock viene sbatacchiato da Tex per ben due volte...e il sergente carceriere perde pure uno dei suoi denti per la "massaggiata" del Nostro a Viksburg.

Stessa sorte subisce Zoro,che  è un padreterno e un aguzzino, tutti i prigionieri lo temono.Tex lo sbatacchia alla grande,non è Zoro una mezza cartuccia, è Tex ad essere un superuomo 🤠...

20 ore fa, Juan Ortega dice:

Curiose poi due situazioni che, a memoria, non ricordo di aver mai visto prima: Carson che, per ingannare il tempo dell'attesa, trangugia whisky a ripetizione facendo un pò la figura del beone (un pò di dignità, suvvia ;)

Carson è preoccupato per Tex,e ci sta che alzi un po' il gomito... scena evocativa quella in cui Carson si allontana dal saloon per prendere aria, e uno degli avventori dice che Tex e Carson sono le due facce di una stessa medaglia.splendido.

20 ore fa, Juan Ortega dice:

e quella finale dei due pard che pestano duro i due intrallazzatori americani (Cantrell e Brooke), già rassegnati alla cattura e quindi non pericolosi.

Situazioni che ci possono stare, ma le ho trovate un pò al limite.

No ti sbagli secondo me.qui c è la bravura di Nizzi a concludere una trama di quasi cinque albi chiudendo il cerchio e facendo "pestare"da Tex e Carson i due intrallazzatori che hanno dato il via all intrigo ai danni di Tex 

Storia che rimane una delle migliori in tutta la saga,a parer mio

Le figure di Conchita e Padre Elias sono la ciliegina sulla torta.

Storia che meritava 10,merita nove e mezzo per la seconda parte un po' più sottotono e per l arrendevolezza di Olivera che cala alla distanza come avversario...

I dialoghi sono superlativi,l intesa tra Tex e Carson ad altissimi livelli.

La spavalderia di Tex che sfida la Morte e il plotone di esecuzione,e che dice a padre Elias "per raccontare tutti i miei peccati ci vorrebbe tutta la notte,e non credo che questi bravi soldati aspetterebbero così a lungo"...alla faccia della mancanza di pathos del Tex di Nizzi...

 

 

<span style="color:red;">20 ore fa</span>, valerio dice:

Non cito mai questa storia famosissima tra le mie preferite in assoluto, proprio perchè cala vistosamente nella seconda parte, dopo una prima parte che definire eccezionale è anche poco.

Cala anche perché Nizzi deve tirare le somme di tutta la trama...una trama molto densa e complicata.ma tutto torna

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">40 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Murdock viene sbatacchiato da Tex per ben due volte...e il sergente carceriere perde pure uno dei suoi denti per la "massaggiata" del Nostro a Viksburg.

Stessa sorte subisce Zoro,che  è un padreterno e un aguzzino, tutti i prigionieri lo temono.Tex lo sbatacchia alla grande,non è Zoro una mezza cartuccia, è Tex ad essere un superuomo 🤠...

Carson è preoccupato per Tex,e ci sta che alzi un po' il gomito... scena evocativa quella in cui Carson si allontana dal saloon per prendere aria, e uno degli avventori dice che Tex e Carson sono le due facce di una stessa medaglia.splendido.

No ti sbagli secondo me.qui c è la bravura di Nizzi a concludere una trama di quasi cinque albi chiudendo il cerchio e facendo "pestare"da Tex e Carson i due intrallazzatori che hanno dato il via all intrigo ai danni di Tex 

Storia che rimane una delle migliori in tutta la saga,a parer mio

Le figure di Conchita e Padre Elias sono la ciliegina sulla torta.

Storia che meritava 10,merita nove e mezzo per la seconda parte un po' più sottotono e per l arrendevolezza di Olivera che cala alla distanza come avversario...

I dialoghi sono superlativi,l intesa tra Tex e Carson ad altissimi livelli.

La spavalderia di Tex che sfida la Morte e il plotone di esecuzione,e che dice a padre Elias "per raccontare tutti i miei peccati ci vorrebbe tutta la notte,e non credo che questi bravi soldati aspetterebbero così a lungo"...alla faccia della mancanza di pathos del Tex di Nizzi...

 

 

Cala anche perché Nizzi deve tirare le somme di tutta la trama...una trama molto densa e complicata.ma tutto torna

Si. Comunque è vero, c'è un pathos raro, scene indimenticabili (quella del plotone è da top 5) e soprattutto dialoghi insuperabili.

Peccato per la seconda parte meno ispirata.

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  • 1 mese dopo...

La metto tra le avventure che mi sono rimaste piu' impresse.

Forse la seconda parte piace in generale un po' meno, anche a me, perche' ha situazioni un po' piu' comuni e viste nella lunga saga di Tex. Mentre la prima parte offre alcune novita', quasi assolute: il plotone di esecuzione, Carson che alza un po' il gomito, e lo stesso Olivera mi sembra fondamentalmente un personaggio azzeccato e originale. 

RIlevanti, secondo me, anche i sequel, quello con Cobra Galindez e Cochise ("Guerriero apache" e seguenti) e quello con Olivera ("Caccia ai diamanti").

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  • 1 anno dopo...

Tante volte ho letto che L'uomo con la frusta è uno dei capolavori che Nizzi ha sfornato per la saga di Tex. Finalmente sono riuscito a leggerla e devo dire che effettivamente questa è, con tutta probabilità, la migliore storia del ranger da lui sceneggiata.

 

A mio modesto avviso, la specialità di questa avventura è che i suoi possibili punti di debolezza sono, in realtà, elementi forti della narrazione.

 

Tex è al muro, in attesa di essere fucilato. Il finale è scontato. Ma il modo in cui il nostro eroe affronta un momento così solenne e terribile è tuttaltro che banale, ma piuttosto è veramente emozionante e memorabile.

 

Carson beve come una vecchia spugna e maltratta gratuitamente un avventore del saloon in cui si trova. Ma la scena non è fuori dal canone. Al contrario, descrive eccezionalmente bene l'affetto fraterno che lega i due ranger.

 

Oliveria origlia i colloqui tra Tex prigioniero e i suoi pard? In questo caso non ci troviamo di fronte alla scorciatoia narrativa di cui poi Nizzi ha fatto abuso, ma davanti al motore dell'ulteriore sviluppo della vicenda.

 

Nella seconda parte della storia il ritmo rallenta e i fatti si avviano naturalmente verso un esito vittorioso. E' l'effetto della sagacia strategica di Tex, quella che aveva già dimostrato, per esempio, in Vendetta indiana e in Sangue navajo, e che ritornerà ne Le colline dei Sioux.

 

Tex e Carson pestano Brooke e Cantrell ormai inermi? Ma Tex non è uno sbirro, è un giustiziare, e, insieme al suo pard, fa la cosa più GLBonelliano che c'è.

 

Insomma, in questa storia trovo tutto a suo posto, ivi compresi gli splendi tratti di Fusco e Civitelli, così diversi tra di loro eppure entrambi così evocativi.

 

 

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  • 9 mesi dopo...

Già nelle varie precedenti letture, avvenute diversi anni addietro, avevo tratto l'impressione che a questa storia, pur nel complesso ottima, mancasse quel qualcosina che potesse elevarla a tutti gli effetti al rango di pietra miliare. A seguito dell'ultima rilettura, tra ieri ed oggi, credo alfine di aver definitivamente individuato cosa possa essere quel qualcosina, almeno secondo il mio modesto punto di vista: a fronte dei tanti aspetti più che positivi, come l'idea di suddividere di fatto la storia in due storie distinte ma al contempo contigue, piuttosto che la superba caratterizzazione dei comprimari - Montales, Conchita e padre Elias su tutti - e soprattutto degli antagonisti Olivera e "Cobra" Galindez (decisamente meno Zamora, mero beneficiario dei loro intrighi), vi sono altri elementi, seppur forse rilevanti fino ad un certo punto, che mi hanno convinto poco, a partire da alcune sequenze - soprattutto nella prima parte, a cura di Nizzi e Fusco - forse un po' troppo improntate ad una certa verbosità, dall'assenza dello sceriffo Tom Rupert - in genere, un valido alleato ed una preziosa fonte di informazioni - in quel di Tucson (viene malignamente da pensare che, essendo un personaggio di invenzione boselliana, Nizzi lo soffrisse poco), per finire con la presenza del redivivo generale Velasco, roso da un odio indicibile verso Montales (che per lui evidentemente è, fatte le debite proporzioni, quel che Tex è per Mefisto), ma la cui partecipazione piuttosto ectoplasmatica alla vicenda pone qualche interrogativo sull'opportunità della medesima.

 

Sia come sia, a prescindere da tali dettagli, va dato atto a Nizzi della buona riuscita di quello che, all'epoca, dovette essere anche una sorta di esperimento, ottenendo di sceneggiare due storie tra loro contigue ma al tempo stesso dotate ciascuna di una precisa identità. Nella prima, disegnata da Fusco, Tex viene attirato con l'inganno a Chihuahua ed incastrato con una falsa accusa di omicidio su iniziativa degli affaristi Brooke e Cantrell e, soprattutto, dell'astutissimo colonnello Olivera, anima nera del losco governatore Zamora. I puristi magari obietteranno sul fatto che, per quasi tutti i due albi e mezzo, Tex subisce passivamente gli eventi dietro le sbarre (tranne un paio di ripassate che riserva al capo dei secondini Zoro), venendo infine salvato dal plotone di esecuzione solo grazie ai buoni uffici politici di Montales, per poi essere rocambolescamente fatto evadere da Pedro "Cobra" Galindez (e partecipare alla sparatoria che ne segue); tuttavia, a mio avviso, tali considerazioni pur nella loro sostanziale oggettività vanno rivalutare in virtù del ruolo da coprotagonista a tutti gli effetti che Nizzi intende assegnare a Montales, vero obiettivo dei loschi maneggi di Olivera, cui riesce a far fronte brillantemente grazie alla sua risolutezza ed alla sua intelligenza "tattica", ed in secondo luogo per via del fatto che, con l'ingresso in gioco di Galindez, questa storia (o prima parte, che dir si voglia) intende preparare il terreno agli eventi della successiva.

 

La seconda storia (o parte), affidata ai disegni di Civitelli, vede Tex tornare a vestire con il consueto piglio determinato e risoluto il ruolo di leader e trascinatore, prendendo in mano l'iniziativa e guidando il golpe ai danni di Zamora. Ottima la trovata di Nizzi di rivelare il doppiogiochismo di "Cobra" Galindez, facendo però sì che Tex venga a sapere del suo tradimento e lo sfrutti a proprio vantaggio, prevenendo le iniziative di Olivera ed anzi inducendolo a cadere in errore, a lasciare sguarnita Chihuahua e favorire in tal modo la rivolta ideata e condotta da Tex, più con l'astuzia che col ricorso alle armi (di fatto, la sola sparatoria i Nostri devono affrontarla in principio di seconda parte, presso la miniera di Corvada).

 

A tenere unite le due storie, fondamentalmente, la presenza del bieco ed astutissimo colonnello Olivera, abilissimo nell'orchestrare da dietro le quinte un contorto piano che dovrebbe concludersi con l'eliminazione fisica di Tex (inviso agli affaristi Brooke e Cantrell, fornitori di armi per l'aspirante dittatore Zamora) e di Montales (irriducibile avversario dello stesso Zamora), di cui Nizzi tratteggia mirabilmente la grande intelligenza e la totale machiavellica mancanza di scrupoli, caratteristiche che non fanno evidentemente difetto neanche a "Cobra" Galindez, indomito rivoluzionario ma in realtà subdolo doppiogiochista smascherato solo per fortuito circostanze dall'amata Conchita, ottima alleata di Tex e Montales al pari di padre Elias e del capo dei ribelli José. Un po' in ombra, piuttosto, i tre pards di Tex, limitati da Nizzi quasi ad un ruolo di contorno; giusto Carson emerge un po', tra scazzottate in quel di Tucson, ansia per la sorte di Tex, dialoghi scherzosi con il pard e, infine, il merito di salvare la vita a Montales sparando a Velasco. Detto già della sostanziale inutilità della riproposizione di quest'ultimo, va rimarcato l'ancora minore spazio riservato a Brooke e Cantrell, con la netta differenza che, fungendo i due da esche per Tex, nel loro caso ci può stare un trattamento del genere.

 

Per quanto riguarda infine i disegni, premettendo che sia Fusco sia Civitelli - i cui merito e la cui indiscutibile abilità non sono certo un mistero - sono autori di un'ottima prova, sono del parere che, forse, Fusco ha saputo meglio valorizzare sotto il profilo grafico gli antagonisti di turno.

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1 ora fa, juanraza85 dice:

l'assenza dello sceriffo Tom Rupert - in genere, un valido alleato ed una preziosa fonte di informazioni - in quel di Tucson (viene malignamente da pensare che, essendo un personaggio di invenzione boselliana, Nizzi lo soffrisse poco),

Lo sceriffo Rupert (con i suoi panciotti arabescati) è una 'creazione' di GLB, comparso proprio in... "Tucson!", n. 211-213 (sebbene sia stato poi ripreso da Boselli)

Modificato da gilas2
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, gilas2 dice:
2 ore fa, juanraza85 dice:

l'assenza dello sceriffo Tom Rupert - in genere, un valido alleato ed una preziosa fonte di informazioni - in quel di Tucson (viene malignamente da pensare che, essendo un personaggio di invenzione boselliana, Nizzi lo soffrisse poco),

Lo sceriffo Rupert (con i suoi panciotti arabescati) è una 'creazione' di GLB, comparso proprio in... "Tucson!", n. 211-213 (sebbene sia stato poi ripreso da Boselli)

 

Giusta precisazione, pard ;). Comunque la considerazione resta.

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