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TWF - Tex Willer Forum

[365/369] L' Uomo Con La Frusta


ymalpas
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Voto alla storia  

68 utenti hanno votato

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14 voti su 16 oscillano tra il nove e il dieci. Non serve aggiungere altro. Anzi aggiungo un consiglio, nel primo numero del Magazine c'è una recensione di Pedro Galindez che ci spiega perche questa non è banale lettura.

Non vorrei sembrare polemico, ma 14 su 16 non è 16 su 16 e poi, molto più importante, non sono tutti dieci quindi non credo di essere il solo a non giudicarla un capolavoro, che in genere mette tutti d'accordo. Ammetto che l'uomo con la frusta ha molti spunti interessanti e molte cose buone ma non credo si possa definire capolavoro. Poi è ovvio che a molti sia piaciuta tanto da definirla un capolavoro, non ci trovo niente di strano, anche a me è capitato per altre storie.
quoto il tuo pensiero! :generaleN:
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  • 2 mesi dopo...

Assolutamente splendida questa storia, la quale mi conferma che le storie sviluppate su più albi sono sempre le migliori (ovviamente se il soggetto ne è meritevole, come ad esempio questa), lasciando spazio ad uno svolgimento non frenetico n° tantomeno sbrigativo; la possibilità, inoltre, di inserire siparietti comici (come quello di Kit Carson sul treno) contribuisce ad aumentare il coinvolgimento del lettore nella storia. Fantastica.

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  • 3 mesi dopo...

Finito di leggere oggi questa fantastica storia;bhe che altro aggiungere di quello che è stato gia detto.. personalmente a me ha colpito vedere un Tex così impotente di fronte al pericolo, non poteva fare niente per salvarsi, e se Olivera l'avesse voluto ora il nostro Ranger sarebbe bello che sepolto. VOTO COMPLESSIVO 9

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  • 1 mese dopo...

riletta anche questa, e che dire:Una delle storie più belle del ranger(personalmente è nella top five di sempre) -ave_ Grandissimi Fusco e Civitelli ai disegni, ma soprattutto immenso Nizzi nel imbastire una trama articolata e con tantissimi colpi di scena(Tex al paredon è da spettacolo) :inch: Mi era piaciuta tantissimo la storia dei numeri 305/306 e 307 con il diabolico tedesco dinamitardo e velasco, ma questa è pura dinamite:i comprimari e ''nemici'' dei ranger hanno attuato una congiura micidiale che mi ha fatto sobbalzare nel leggerla, oltre che Zamora,Olivera e Velasco son stati caratterizzati in maniera impeccabile sisi Da applauisi pure Cobra Galindez e il prete :trapper: Storia e disegni da 10 con lode :)

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  • 3 mesi dopo...

Concordo con te, Paco; in effetti, le opinioni di Michela Feltrin su questa storia ( di cui ha comunque commentato anche la prima parte in questa sede , con una valutazione meno liquidatoria, ma sempre fortemente limitativa ) sono per il 99% agli antipodi delle mie e IMHO mettono abbastanza bene in evidenza il suo consueto atteggiamento nei confronti di Nizzi ( qui ancora una volta accusato di ridurre Carson a macchietta ). Vi sono comunque un paio di osservazioni che mi hanno singolarmente colpito e che costituiscono a mio avviso delle autentiche "spezie":1) secondo l'autrice della recensione Olivera e Navarra sbagliano ad avanzare nello stretto sentiero che conduce alla miniera di Corvada "portandosi dietro i cavalli e senza verificare se erano state messe delle sentinelle". La seconda parte della sua affermazione mi sembra più che altro una illazione, visto che il testo e i disegni ce li presentano mentre sono allo sbocco del sentiero ( e non sappiamo dunque se non abbiano verificato, anche se è probabile che lo abbiano fatto, in quanto sono comunque così vigili che più avanti riescono persino ad accorgersi che i pards e Montales si sono resi conto della loro presenza, anche se poi Olivera ordina a Navarra di compiere una spettacolare quanto fallimentare carica allo scoperto ); per quanto invece riguarda la prima, mi pare sufficiente ricordare che Navarra e i soldati non sanno dei contatti dei loro capi con Galindez: di conseguenza, trovandosi in una zona infestata da guerriglieri, non hanno la bench? minima voglia di concedere loro una facile preda, lasciando in disparte i loro cavalli ( e magari qualcuno di loro a sorvegliarli.... e a farsi ammazzare ). Sarebbe insomma una colpa di Nizzi il fatto che i suoi soldati e ufficiali messicani si comportino con un po' più di accortezza rispetto alla media dei militari di ogni nazione che appaiono nella saga texiana :rolleyes: 2) un altro motivo abbastanza ricorrente nelle critiche della Feltrin alle sceneggiature di Nizzi è il considerare il Tex nizziano come un maramaldo. In nome di tale presupposto, ella si impietosisce alquanto per la sorte di Brooke e Cantrell, affermando che " il deliberato pestaggio a cui vengono sottoposti da Tex e Carson rimane un atto di pura cattiveria ", in quanto "quando i due pards li incontrano, Brooke e Cantrell sono terrorizzati, sudaticci e remissivi, pronti ad essere condotti in cella"; immagino abbia dimenticato che il Tex di GLB non trattava affatto meglio ( e talora molto peggio ) gente oramai altrettanto incapace di nuocere ( o tutt'al più capace soltanto di sprecare un po' il fiato ) come Marcus Parker ( "l'uomo di Flagstaff" di "In nome della legge", ( nn. 141 - 145 ) la storia bonelliana che è stata l'archetipo di questa; prima che costui riesca a suicidarsi, Tex inizia a pestarlo per bene, e soltanto il fatto che i rangers che lo accompagnano riescono a fare ciò che Montales non è in grado di fare gli impedisce di ridurlo come un cencio ), il trafficante di armi e whisky Solly Slade di "A sud di Nogales" ( n. 199 ) o il colonnello Elbert di "Sangue navajo" ( nn. 51 - 53 ). Ma il culmine di questo atteggiamento critico viene raggiunto quando più avanti si afferma che "Tex non fa una gran figura nemmeno nei riguardi del Capitano Navarra ufficiale agli ordini di Olivera, ma non facente parte del complotto" perchè, nonostante abbia guidato la spedizione alla miniera di Corvada, "Navarra appare un ufficiale integro, che ha "eseguito degli ordini" com?era suo "preciso dovere" e dunque "non si meritava il trattamento riservatogli da Tex che, per estorcergli informazioni, lo fa mettere al muro fingendo di farlo giustiziare, umiliandolo". Mi pare proprio che qui Michela Feltrin sia addirittura arrivata al panegirico per questo baffuto e impettito gallonato :rolleyes:;):D . La spedizione di Corvada non doveva essere infatti una comune operazione militare, ma una vera e propria esecuzione in cui Montales, Tex, Carson, Kit Wiler e Tiger avrebbero dovuto essere liquidati in qualsiasi caso ( lo confermano le parole di Zamora, Olivera e Velasco nella prima parte del n. 367 ). Orbene, non si fatica affatto a immaginare che agli occhi di un ufficiale messicano medio la vita di un indiano e di un meticcio come Tiger e Kit valga meno di nulla, e non molto di più quella di due criminali yankees come Tex e Carson; ma per Montales il discorso mi pare ben diverso: come può un "ufficale integro" considerare "suo preciso dovere" procedere a giustiziare sommariamente un importante generale e uomo politico messicano, amico e consigliere del presidente? Evidentemente Navarra ha deciso, per il bene della sua carriera militare, di saltare sul carro di Zamora e Olivera e di avallare qualunque loro provvedimento, anche criminale, il tutto in nome dell' obbedienza agli ordini superiori ( come rileva sarcasticamente Tex, a cui Nizzi presta un beffardo ammicco all'abitudine di molti militari dell'ultimo secolo di ripulirsi la coscienza in tal modo ). Non vorrei che Michela Feltrin abbia involontariamente prestato a Navarra i tratti caratteriali del tenente Castillo, il simpatico comandante dei Rurales che stiamo in questi mesi vedendo all'opera ne "Gli schiavisti".......

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Voglio fare l'iperobiettivo e devo dire che su una piccola cosa concordo con la Feltrin: la scena di Carson che beve whiskey su whiskey non è granch?. Logicamente, viene comodo però dimenticarsi di una trama solidissima nonostante la sua complessit?, di personaggi originali e curatissimi, di dialoghi brillanti e carichi d'ironia. Non ho più tempo n° voglia di commentare quanto dice la Feltrin.

Modificato da Sam Stone
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Sono ovviamente d'accordo con te, Pedro. E a dire il vero quasi mi vien da ringraziare UBC per aver pubblicato questa cosiddetta recensione: perchè se qualcuno vorr? sostenere l'imparzialit? di questo sito, questa recensione è la prova ultima dell'atteggiamento ingiusto, parziale, prevenuto, che hann osempre avuto con Nizzi. Ora, al di la del fatto che nelle critiche della Feltrin non c'è niente di oggettivo (solo per lei il Tex di Nizzi è antipatico) la questione della "crudeltà" del pestaggio finale dimostra due cose- scegliete voi quale vi piace di più:1) o l'odio verso Nizzi ha raggiunto livelli parossistici, quasi paranoici;2) oppure la Feltrin di Tex ha sempre e solo sentito parlare.

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Per me la Feltrin puo' scrivere tutto quello che vuole sulle storie di Nizzi. Di sicuro le sue recensioni,"spudoratamente antinizziani", non influenzano i miei giudizi sull'autore e soprattutto per questa storia che ritengo un vero e proprio capolavoro e un divertimento totale.

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sinceramente tanta asprezza contro Nizzi è inqualificabile. Un grande artista punto e basta. Questa storia è ben sceneggiata e non mi stancher? mai di dirlo: dal ritorno del Carnicero al numero quattrocento ha firmato quasi solo capolavori. :)

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Feltrin chi è Ma poi perchè recensire ora una storia di 21 anni fa è Detto per inciso il Carson visto nel saloon e sul treno è una persona sconvolta dalla notizia che il suo migliore Amico è stato arrestato e condannato a morte, quindi è capibilissima la sua reazione da uomo vero e non certo da macchietta. L'unico appunto che mi sento di fare, e che qui è già stato sottolineato,? che anche 21 anni fa mi aveva infastidito il cambio di disegnatore e la scelta, visto che Fusco, memorabile, e Civitelli hanno stili completamente differenti.

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Feltrin chi è Ma poi perchè recensire ora una storia di 21 anni fa ?

La risposta e' facile Havasu o almeno e' intuibile. Si recensisce una storia di 21 anni fa' per continuare quella sporca opera di demolizione nei confronti di Nizzi inizata ormai da qualche anno a questa parte. Siccome non ci sono piu' storie inedite da criticare si scava nelle sue produzioni passate per polverizzare anche le sue storie migliori.

Detto per inciso il Carson visto nel saloon e sul treno è una persona sconvolta dalla notizia che il suo migliore Amico è stato arrestato e condannato a morte, quindi è capibilissima la sua reazione da uomo vero e non certo da macchietta.

Faccio mie le tue considerazioni,Havasu. E pensare che quella scena a me e' sempre piaciuta moltissimo. La cosa che mi "rattrista" e' come la Feltrin non veda in questa lunga avventura nemmeno un piccolo dettaglio positivo. Non viene nemmeno citata la bella ed emozionante scena della fucilazione in cui si vede un Tex che fa' le sue considerazioni amare sui suoi peccati davanti al frate prima della benedizione. Mah!
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Anthony, Havasu, Ulzana, Paco, Don Fabio, Pedro, Ymalpas, vi quoto. Una quindicina di anni fa seguivo Ubc (ero alle mie prime armi con internet). Poi pian piano l'ho abbandonato quasi completamente. Un p? perchè la mia cultura fumettistica si ferma ai Bonelli, alla Marvel e a Topolino mentre l' si parla anche di altri fumetti, ma sopratutto, perchè mi sono accorto di questo approccio che trovo vergognosamente pregiudizievole su Nizzi. Come dice Anthony, per fortuna i giudizi di Feltrin e di Ubc in generale non mi condizionano nelle mie valutazioni o nelle mie scelte. Però è curioso che continuino con questa inclinazione a dare addosso a Nizzi anche ora che non è più un autore di Tex. Io mi sono fatto una mia idea sul perchè si siano comportati così verso di lui in passato e sul perchè continuino ancora adesso. Purtroppo (per Nizzi intendo), non lo ha aiutato e non lo aiuta il suo essere distante dalla rete e dai forum tematici. Ma, per chi vuole, possiamo difenderlo noi, nel limite di quello che ci sembra giusto e con quella onesta intellettuale ed obiettivit? di giudizio che non mi pare di riscontrare in certe recensioni che sembrano avere la pretesa di essere inconfutabili.

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  • 2 mesi dopo...

Pur non assurgendo al rango di capolavoro (soprattutto per la seconda parte, un p? tirata per le lunghe quando ormai il quadro era chiaro e l'interesse inevitabilmente scemato), questa è una storia straordinaria. Intrecciata perfettamente (parlo sempre della prima parte), la storia è indimenticabile per gli avversari di spessore quale il Colonnello Olivera, e per alcune scene capolavoro: la scena di Carson sconvolto nel saloon, che secondo me è invece molto umana ( una reazione, come dice Havasu, comprensibilissima di fronte ad una notizia tanto tragica); ma anche sempre il solito Carson sul tetto del treno; Tex che si autodefinisce "vecchio Tex", palesando un p? di tenerezza nei suoi stessi confronti, cosa che in tutta la saga ha fatto solo in questa scena, quando davvero credeva di essere alla fine della pista; lo schiaffo di Conchita e il pugno di Padre Elias al traditore Galindez, altra gran bella figura. Per i disegni, amo sia Fusco che Civitelli, per cui per me il passaggio del testimone non ha costituito un problema. Certo, Carson e Galindez di Civitelli li preferisco, ma nonostante questo per me i due artisti sono a pari merito.

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  • 2 settimane dopo...

Ho riletto questa storia qualche giorno fa. Anch'io come Anthony Steffen ricordo che quando usc? nel 1991 attendevo con ansia l'uscita dell'albo successivo, tanto ero stato subito preso dalla vicenda. A distanza di anni l'ho riletta tutta d'un fiato e (scontati alcuni inevitabili cambiamenti nei gusti e nell'approccio alla lettura) devo dire che mi è piaciuta e non poco. Anch'io come molti di voi ho apprezzato di più la prima parte. Secondo me risulta più avvincente la trama che lascia aperte molte possibili evoluzioni e soluzioni. La sceneggiatura scorre molto bene tra colpi di scena e presentazione dei vari personaggi. Le critiche formulate su Ubc a questa storia non le condivido affatto. Anche le tanto contestate scene con Carso che sembra perdere la testa per via delle notizie che gli giungono sulla sorte del suo amico, io non le trovo affatto fuori le righe; secondo me ci stanno e sono in linea con un personaggio tutt'altro che comprimario; infatti alla fine sarà proprio il buon vecchio Kit a liquidare il Generale Velasco salvando la vita a Tex e Montales, alla faccia di chi sostiene che la scrittura di Nizzi lo avrebbe ridotto al ruolo d macchietta. Nella seconda parte della vicenda prende il sopravvento quella tendenza al politically correct che si è maggiormente sviluppata nel periodo nizziano. Non so se dipenda solo dalla volont? dello sceneggiatore o anche da cambiamenti sociali in corso. In ogni caso abbiamo una vicenda che nel suo svolgimento rinuncia in parte all'azione dura e pura a vantaggio della strategia e della tattica. Tex che vince la sue battaglie più con i telegrammi che con le pistole. Secondo me può starci anche questo senza che nessuno si debba scandalizzare. Certo sarebbe stata più improbabile una storia così scritta venti o trent'anni prima. Ma tutto sommato a me è piaciuta anche così. I personaggi sono stati tutti molto ben caratterizzati sia nella prima che nella seconda parte. I disegni mi sono piaciuti e - nonostante io preferisca il disegno pulito alla Villa o alla Civitelli ed annoveri questi due tra i miei preferiti in assoluto - devo dire che ho trovato più funzionale a questa storia il tratto di Fusco, preferndolo (seppur di poco) a Civitelli. In conclusione una gran bella avventura, di largo respiro, con Tex al centro della vicenda; un Tex centrale che, pur se circondato da comprimari ottimamente caratterizzati nella loro personalit? e nelle loro vicende personali, non viene mai offuscato da co-protagonisti come è accaduto in altre pur belle storie di altri sceneggiatori. Complessivamente voti:Soggetto 10Sceneggiatura: prima parte 10 - seconda parte 8,5Disegni: Fusco 9 - Civitelli 8,5

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  • 4 mesi dopo...

Storia davvero molto bella, una delle mie preferite. Ovvio che ci siano diversi nei sui quali però si può tranquillamente soprassedere nell'economia complessiva della storia. Unica cosa che non scende già è il titolo di questa storia, 'L'uomo con la frusta' poteva andare bene per un capitoletto, ma non per la storia completa, è come se 'Via col Vento' fosse stato intitolato 'Un disertore in casa'.

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  • 2 settimane dopo...

Non si tratta, come molti credono, di una continuity tra due storie (ad es. "Lotta sul mare"-"Il Tiranno dell'isola" e "Il solitario del west"-"Artigli nelle tenebre"), è semplicemente un'unica storia divisa in due parti con due diversi disegnatori. Il motivo potrebbe essere che n° Fusco n° Civitelli sarebbero riusciti da soli a completare in tempo utile le circa 500 pagine totali. Ho dato un 8 facendo la media tra la prima parte di Fusco che è da 9 e la seconda di Civitelli che invece non merita più di 7. Mi sarei aspettato uno scontro tra Tex e Galindez che invece non c'è stato e infatti, come ammette lo stesso tex, sono conchita e padre elias ad avere un ruolo decisivo.?Diablo Montales! L'avresti mai detto che con un paio di telegrammi si può vincere una guerra??Uno come Tex può riuscirci senz'altro. Ma come avranno fatto i telegrammi (e relative risposte) ad essere trasmessi se intorno al carcere ci sono tanti cactus e nessun palo del telegrafo? :deserto Potrebbero aggiungerli nella nuova ristampa ::evvai::

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  • 1 mese dopo...

Bella avventura di Tex e compagni, anche se ritengo le manchi quel qualcosa per poter essere inserita nel ristretto cerchio delle pietre miliari della saga texiana. Luci ed ombre nella sceneggiatura, specie nei personaggi principali. Molto ben caratterizzati i due principali antagonisti, Zamora e soprattutto Olivera, la cui eccelsa astuzia, degna di ben altra causa, non risulta fatale ai pards solo per una serie di eventi fortuiti, mentre non si può assolutamente dire lo stesso per quanto riguarda gli altri cattivi: Brooke e Cantrell, causa primaria delle disavventure di Tex, si rivelano semplici comparse, utili solo a sgranchire le mani ai rangers, mntre non ho ancora capito a cosa servisse inserire nella storia Velasco, che fondamentalmente, a parte morire ammazzato, non fa altro che lamentarsi della sorte capitatagli e maledire Montales, risultando di fatto un orpello inutile ai fini della vicenda. Discorso a parte per quanto riguarda Cobra Galindez, doppiogiochista abile come pochi e smascherato solo fortuitamente, che secondo me se la cava un po' troppo a buon mercato, nel senso che, anzich? rovesciargli addosso tutto il loro disprezzo per ciò che ha fatto, Tex resiste alla tentazione di assestargli personalmente un cazzotto e palesargli il proprio disprezzo come nel suo stile e delega l'onere a Conchita (bellissima;)) e padre Elias, trattandolo di fatto come un qualsiasi galoppino di Zamora e Olivera. Per quanto riguarda gli alleati di Tex, discreta caratterizzazione per padre Elias, mentre meritava certamente di più Conchita. Voti: 8 alla sceneggiatura, 8,5 a Fusco ed 8 a Civitelli

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  • 1 mese dopo...

Ottima, davvero ottima storia, anche se non penso un capolavoro. Rileggendola ho l'impressione di essere alle prese con un remake di "Il Grande intrigo" ma un remake dannatamente ben fatto; il confronto lascia più o meno alla pari queste due grandi storie. I personaggi come avete già detto sono tra i migliori scritti da Nizzi : il colonnello Oliveira, la mente dell'intrigo, l'uomo da battere; il governatore Zamora, il potente sanguinario, crudele e non senza una sua dose di svago cui si concede; il generale Velasco, il motivo che da più o meno inizio a tutta l'avventura, non ha peso significativo nello sviluppo della faccenda ma sono comunque straordinarie le scene in cui dichiara più volte odio verso Montales (un rapporto d'odio che mi ricorda quello di Mefisto con Tex); Pedro "Cobra" Galindez, il ribelle che si rivela essere anche lui un doppiogiochista, davvero triste nel vedere passare dall'altra parte questo personaggio. In effetti l'impianto delle storie di GLB e Nizzi è piuttosto simile : prigione per Tex, fuga e ribaltamento della situazione. Solo che mentre GLB aveva preferito concentrare la storia come un thriller, Nizzi usa una risoluzione che tende più alla guerra (liberare i prigionieri del carcere e conquistare Chihuaha). Alcune cose che mi hanno lasciato un po' perplesso è il fatto che alla fine non si dica una parola per il giudizio della riabilitazione di Tex; forse perchè Nizzi temeva di scrivere qualcosa di già visto. Diciamo che visto che Tex concedono una bella lezione ai grandi artefici, mi sarebbe piaciuto di infliggere tale trattamento anche ai Rurales corrotti che avevano incastrato Tex (quelli che uccidono i loro commilitoni). Di certo la strada per Tex e i suoi pards è tutta in discesa dopo che scoprono del tradimento di Galindez. Il Ranger è straordinario come capo e come comandante dei rivoluzionari che sognano di abbattere la tirannide di Zamora; è una situazione che mi ricorda quelle storie in cui Tex affiancava Montales nella liberazione del Messico. Anche l', quanto patriottismo , quanti sognatori, quanto desiderio di libertà, che scene! clap Il povero Carson è più che mai al centro di numerosi siparietti, ma davvero numerosi; ho l'impressione che c'e ne sia uno ogni cinque pagine. Il settore disegni può creare confusione, visto lo scarto che c'è tra Fusco e Civitelli; il tratto del primo è secondo me quello più adatto alla storia, tuttavia la sua prestazione non è proprio perfetta (ho notato alcune imprecisioni nel corso della storia); Civitelli invece comincia ad affinare il suo tratto e rendersi spettacolare anche lui. VOTO FINALE : 8 e mezzo

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  • 6 mesi dopo...

Leggendo la recensione di Ubc mi viene da dire che secondo me sono altri i difetti della storia da segnalare. Ad esempio ho notato un eccessiva ripetizione di cose già dette : troppe volte nel secondo e nel terzo albo abbiamo i pards che dicono cose già dette e ciò da evidentemente fastidio (basterebbe spiegare tutto nel riassuntino iniziale). Oltretutto nella seconda parte della storia si hanno davvero troppi Ha Ha Ha che alla lunga stufano. Mi ricordo che nella discussione su "La strage di Red Hill" alcuni si erano lamentati che c'erano troppi spazietti umoristici. Per me è qui che stufano alla lunga. Da notare che Ubc lamenta il fatto che Olivera prima impedisca al console Wilson di avvisare Montales e poi lascia scappare Tex e i suoi quando potrebbe benissimo farli fuori in quell'occasione. In effetti potrebbero essere delle debolezze ma anche spiegabili : ciò succede perchè Olivera intende far avanti il suo piano proprio come lo ha programmato lui senza interferenze e cambi di idee (un'eventuale cambio di programma potrebbe dargli rogne alla fine). Infatti non appena l'agguato alla miniera fallisce e il suo piano va in fumo, Olivera perde la sua sicurezza e non da più grattacapi ai pards.

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  • 5 mesi dopo...

"L'uomo con la frusta" è sicuramente una delle migliori sceneggiature nizziane, superata a mio avviso solo dal capolavoro assoluto " Fuga da Anderville". Nonostante la vicenda sia molto lunga ( il che sembra in qualche modo essere correlato con le storie ambientate in Messico, basti pensare a " Il segreto del Morisco"), essa offre emozioni a iosa e stupisce il lettore con continui colpi di scena,Nizzi inventa una serie di antagonisti e comprimari particolarmente azzeccati che saranno poi ripresi in avventure successive ( Pedro Galindez, il colonnello Olivera, Conchita, Zamora, Potrero). Indimenticabile ma alquanto preoccupante per noi poveri lettori vedere Tex davanti al plotone d'esecuzione... un grazie a Montales ( e anche al Presidente del Messico) per averci dato modo di leggere ancora storie del ranger!Come detto da altri prima di me, per Tex e soci è tutto più facile una volta scoperto il doppio gioco di Cobra Galindez, ma comunque il ranger ed i pards si dimostrano abili nello sconfiggere avversari sulla carta dotati di mezzi superiori ai loro, in primis il controllo politico del territorio. La storia non raggiunge a mio avviso il rango di capolavoro assoluto ( per me non ce ne sono più di cinque in tutta la saga), solo perchè a mio avviso non va oltre Tex, non trasmette emozioni che travalicano il mondo virtuale del fumetto ed investono il lettore nella vita reale. Devo però sottolineare che Nizzi ha ottenuto i risultati migliori della sua produzione in storie come questa o la stessa Fuga da Anderville, quando in qualche modo si è "bosellizzato", riducendo il ruolo di tex a favore dei comprimari. certo ne "L'uomo con la frusta" Tex è protagonista assoluto, ma perchè la storia piace cosi tanto? Per Galindez, per Olivera, per Zamora, insomma per la caratterizzazione dei personaggi. Ottimi Civitelli e Fusco, tuttavia non apprezzo particolarmente il cambio di disegni nella stessa storia ed in particolare tra due artisti con tratto abbastanza differente. In sintesi:soggetto:9sceneggiatura:9disegni:8voto finale alla storia: 9

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  • 3 anni dopo...

Forse la migliore storia di Tex...capolavoro assoluto.mi piacerebbe rivedere in un altra storia il frate ex guerrigliero,adesso non mi.ricordo il nome...Concita bellissima,Galindez sporco traditore,Olivera e Velasco due demoni in divisa.grandissimo Nizzi,storie cosi non ne vedremo più

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  • 1 anno dopo...

A completezza dello scarno commento che lasciai lo scorso anno...

 

trama

Storia "regina"del Filone messicano del narratore di Fiumalbo.

La storia è lineare,come da tradizione nizziana:ma la trama,pur rimanendo univoca, è molto complessa e parte da un antefatto apparentemente "fuorviante"(la vendita di armi agli Apache di Cochise da parte di un nuovo Ring) che porta il duo Tex/Carson a Tucson, dove Tex, tramite un telegramma fasullo, verrà obbligato a sconfinare in Cihuaua da solo, arrestato con l' accusa di spionaggio.da lì la trama si infittisce decisamente, costruendo una storia robusta e brillante,resa tale dagli ottimi comprimari e avversari e da un Tex davvero tazzuto, che sfida il plotone di esecuzione rifiutando la benda ("se devo morire, preferisco vedere la vecchia Signora in faccia","E così sei arrivato alla fine della pista, Vecchio Tex"...ogni volta che rileggo questi dialoghi,mi vengono dei brividi lungo la schiena...:ok:)

Una prima parte da 10,resa tale anche dai fantastici disegni di Fusco,e una seconda parte da 9,forse un po' meno epica della prima e un po' lunghetta,ma anche essa eccezionale.

Il tradimento del Cobra è un "coup de theatre"che mette un po' in secondo piano nella seconda parte il ruolo dell'astuto Olivera...

Nizzi è abilissimo nel creare una storia in cui tutto torna e nulla,o quasi, viene lasciato al caso.nel finale,Tex e Carson riempiono di sganassoni il duo Brooke e Cantrell,giusto quando il lettore si chiede che fine abbiano fatto...

personaggi

Padre Elias è un fraticello che sembra un pio uomo di Chiesa ma in realtà conserva animo da guerrigliero e coraggio da leone.rischia la pelle per avvertire Tex dell'imminente attacco alla miniera e ripaga Cobra del suo tradimento con un bel papagno sul grugno

Concita è una splendida ballerina che ha il cuore (e gli attributi :P)al posto giusto.scoprira il tradimento del suo uomo,e si vendicherà di lui nel finale...d altra parte Tex dirà a Olivera e a Galindez che la loro sconfitta è dipesa proprio da Concita e dal frate... due personaggi fondamentali per la trama.

Galindez è il prototipo del Giuda intelligente e spietato,e Nizzi è stato davvero bravo a dissimulare il suo tradimento che arriva del tutto inaspettato.

Olivera è un geniale marpione,abile a tessere intrighi che vadano a beneficio del suo padrone Zamora

Velasco ha un ruolo marginale, secondo me Nizzi lo usa come "cinghia di trasmissione"tra la prima storia del filone messicano e questa.

Ci sarebbero tanti personaggi da sviscerare,ma mi soffermo solo sui principali

cosa non funziona

a voler trovare pagliuzze,si poteva evitare un "Cobra"gaudente e tranquillo che entra dal portone principale del palazzo del governo, sotto gli occhi delle guardie,che teoricamente erano all' oscuro di tutto... un'imprecisione di una faciloneria disarmante che ho notato da subito e che stona un po',dopo tutta la fatica che ci ha messo Nizzi a dipingerlo come un disinteressato guerrilero...

Olivera un po' troppo ingenuo a non sospettare tranelli nella seconda parte della storia.Montales un po' sottotono.

dialoghi

Eccellenti,con Tex ironico con la Morte ,dannatamente in gamba con sganassoni e colt e stratega sopraffino.intesa con Carson fantastica, ironia intelligente e azzeccata

 

Il quartetto è affiatato, Carson si dimostra un amico insostituibile di Tex quando decide di prendere in ostaggio la locomotiva per arrivare il prima possibile dal pard prigioniero...e ho provato pena per lui quando si dispera nel saloon per la sorte toccata all'amico di sempre.

 

Una storia che per me è una pietra miliare della serie ed è un capolavoro assoluto.

E qui Nizzi dimostra per l ennesima volta di essere un narratore coi fiocchi...:clapping:

 

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Versione Nizziano/Messicana de "Il grande intrigo", ovviamen temeno bella ed avvincente, ma comunque molto buona.

Io ritengo che quando le trame sono ben articolate e congegnate, oserei dire complicate, va comunque fatto un applauso allo sceneggiatore che riesce a districarsi agevolmente in tutte quelle trame e sottotrame piene di colpi di scena e tradimenti.
Qualche punto in più glielo do, inoltre, per la mia simpatia verso le storie carcerarie.

Voto alla storia: 8,6

Voto ai disegni: 8

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