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TWF - Tex Willer Forum

[387/392] Il Segreto Del Morisco


ymalpas
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Voto alla storia  

58 utenti hanno votato

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Naturalmente non intendevo dire che eri lapidario con Nolitta, solo che mi sorprendeva un po'  che, appunto, avessi detto che  non era adatto a Tex. Ma de gustibus.

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, virgin dice:

Ma no, dai... "Golden Pass" non è male, dopo il primo albo! :D :lol2:

:D e pensare che la parte nolittiana di Golden Pass l' ho sempre considerata  come  una delle cose più  belle che avessi  mai letto, mentre il resto mi ha un po' deluso. Quasi quasi  dopo scrivo un commento.

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Ogni volta che leggo questa storia la trovo migliore di quella che mi sembrò quando la lessi la prima volta, neanche tanto tempo fa.
La prima parte é molto bella, piena com'é di tanti avvenimenti che si susseguono, proprio stile Nolitta.

La seconda, che faccio decorrere da quando il gruppo di Tex incontra Herrera, é un pò più noiosa e prolissa.
Il difetto di questa storia, come hanno detto in tanti, é l'eccessiva lunghezza: sarebbe bastato un albo in meno per farne una storia migliore, ma consiglio a tutti di leggerla d'estate, in vacanza, senza alcuna fretta e nei ritagli di tempo per apprezzarla di più. Del resto, qualche giorno fa avevo apprezzato (un pò meno di questa, a dir la verità) persino "La foresta pietrificata" di GLB che, ad una prima lettura, mi era parsa tra le prime tre più brutte di tutta la serie...

P.S. La più brutta della serie? Ma neanche a parlarne! La meno bella di Nolitta? Se la gioca con "Artigli nelle tenebre", ma ne
esce vincitrice.

Voto alla storia: 7,4

Voto ai disegni: 6,5

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  • 2 mesi dopo...

Guido Nolitta, al secolo Sergio Bonelli, dopo aver risolto il problema spinoso della continuity della saga affidando il pesante testimone nelle mani di Claudio Nizzi, ritornò tra i crediti delle sceneggiature del ranger, anni dopo la sua ultima prova. Un lettore sentimentale potrebbe pensare che ciò fosse dettato dal desiderio di tornare a cimentarsi sulla cara serie dopo anni di silenzio, ma, come ormai ben noto, uno dei maggior motivi che spinsero il Sergione nazionale a rimettersi d'urgenza alla macchina da scrivere, fu l'improvvisa (e seria) crisi creativa che colpì Nizzi in quel periodo. Facendo di necessità virtù, l'editore sfruttò in pieno l'occasione per coprire al massimo la programmazione, componendo una storia lunghissima come sua attitudine: una vera e propria maratona narrativa da guinness dei primati, tanto è vero che tutt'oggi, risulta ancora l'episodio più esteso mai apparso tra le pagine di Tex. Il sottoscritto, sebbene ragazzino, ebbe modo di leggerla in diretta, visto che già nel 1993 la passione per il mitico ranger era sbocciata, tuttavia ricordo che appena lessi l'ultima vignetta, tirai un sospiro di sollievo :D. Ma procediamo per gradi e analizziamo separatamente i diversi fattori, come conviene fare ogni volta che si cerca di recensire un episodio di Nolitta su Tex. Lo spunto di soggetto non è male, magari non originalissimo, ma discretamente congegnato. La presenza dei mitologici uomini giaguaro capitanati da Tezcalipoca, il mistero celato dietro il Codex Muller, le uccisioni politiche, il rapimento di Kit, la presenza di personaggi come il padre custode dei segreti della cripta di San Diego, sono tutte situazioni che contribuiscono a stuzzicare la curiosità. Magari si può avere un po' da ridire sulla forzatura del tempio sotterraneo, scoperto casualmente dal villain  con tanto di pozza "genera mostri", ma trattandosi di un'opera di fantasia, il peccato è veniale. Capitolo antagonisti e co-protagonisti: i fratelli Herrera convincono a metà, così come sembra un po' eccessiva la venerazione a loro dedicata dai compaesani. Passi la povertà che ti induce a essere ossequiante verso il riccone del paese, ma qui un po' si esagera. Buona la presenza del Morisco, più al centro dell'azione rispetto alla consuetudine, ma molto efficace. A tal proposito, reputo interessante la scena dell'ipnosi, inedita dote del dotto egiziano che verrà recuperata in seguito da Nizzi nella storia "Yukatan". Montales a mio avviso è colui che brilla più di tutti; deciso, ironico e coraggioso come non mai, molto differente dall'influente scaldasedie divenuto negli anni. Buona la caratterizzazione di Matewa, ma concordo con chi preferiva Tiger al suo posto. Non mi esprimo sull'assenza di Carson per non essere scortese :P, ma non è un mistero che Nolitta non amasse inserire il vecchio cammello nelle sue sceneggiature. Capitolo dialoghi e sceneggiatura: eccoci al punto dolente! Dialoghi stucchevoli, pesanti, ridondanti e molto verbosi; una sceneggiatura a tratti dalla lentezza esasperante e lungaggini messe a posta per incrementare il numero di pagine. E pensare che ben trenta tavole sono state sforbiciate :D. I fans di Nolitta potranno protestare dicendo che ciò fa parte del suo stile compositivo, tuttavia questi difettucci continui su Tex, a mio avviso, hanno portato l'autore a sciupare spesso e volentieri delle buoni intuizioni e discreti soggetti. De gustibus ovviamente. Capitolo personalizzazione Tex: solito sosia, abile ma lontanissimo dalla caratterizzazione tipica. Un pistolero molto loquace e controverso, dubbioso oltre media, nervoso all'inverosimile, istintivo e poco attento a leggere le situazioni e riconoscere il marcio negli avversari (vedi la trappola a casa degli Herrera nell'albo finale). A tratti poi, risulta poco decisivo nell'azione: ho sempre trovato stonata la scena clou nella grotta, dove lui si limita a tenere sotto tiro Victor Herrera, mentre Montales e Matewa s'incaricano di liberare Kit, sfidando da eroi una marea di avversari. Potete dirmi ciò che volete, ma simili scelte con Tex hanno poco a che vedere. Molto forzata la ribellione dello sgherro degli Herrera che permette la vittoria dei nostri, come non mi convince l'epilogo, con un Kit irriconoscibile che non si sente a proprio agio nel controllare un disarmato Antonio Herrera e proprio il villain che viene ancora venerato dai popolani, facendolo apparire al lettore quasi come un eroe ingiustamente catturato. Il suo monologo finale, osannato dai suoi compaesani lo avrei evitato. Piccola divagazione: mesi fa un mio spunto di soggetto per il giochino del forum fu criticato per via della mancata coerenza col personaggio di Eusebio, ma leggendo questa storia, apprendiamo dal Morisco, che prima di mettersi al suo servizio, il cupo messicano scassinava serrature, di conseguenza non è poi così incongruente l'idea che in un lontano passato potesse aver fatto parte di una banda, comunque poco importa e chiudo la breve partentesi. Capitoli disegni: un encomio a Letteri per l'impresa di aver realizzato un simile malloppone; risulta palese un calo sul finire, dovuto alla comprensibile stanchezza dopo l'estenuante impegno. Cominciano comunque ad affiorare i primi segni di decadimento dell'artista romano, ancora lievi ma destinati a crescere nelle prove successive. Riepilogo: storia all'agro-dolce che comunque merita la sufficienza. Il mio voto finale è 6

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  • 1 anno dopo...

Finito l'estenuante tour-de-force della lettura di questa storia, sono stato tentato di ridurre il mio commento così: "un polpettone indigeribile".

Devo dire che raramente ho desiderato arrivare alla fine di una storia come successo in questo caso, trovo che il brodo sia stato allungato all'inverosimile.

Ma sarebbe troppo ingeneroso da parte mia bocciare senza appello l'enorme sforzo di Nolitta che, nonostante le ripetute lungaggini e alcune scelte narrative un pò discutibili, azzecca un soggetto molto interessante. D'altra parte quando c'è di mezzo El Morisco io mi diverto sempre, dato che lo trovo un personaggio interessante; peccato Eusebio (che adoro) sia stato subito sacrificato all'inizio dell'avventura.

Però non posso sorvolare sulla pesantezza dei dialoghi, la ripetizione di certe situazioni come ad esempio gli assalti degli uomini giaguaro (una mattanza di rurales devastante), l'eccessiva enfasi drammatica (i toni di commiato per Matewa li ho trovati esagerati).

Tex non sembra Tex: sempre teso e nervoso, a tratti isterico, poco ragionatore. Quando arriva a minacciare lo strambo frate di torturarlo (??!!) con tecnica Apaches non ci volevo credere. Ma quando mai? Credo che si sarebbe potuta trovare un'altra soluzione narrativa più consona al nostro Ranger.

Non ho mai fatto mistero della mia ammirazione per il Tex di Nolitta ma questa storia la trovo esagerata, mi ha messo veramente alla prova e, confesso, in diverse pagine ho fatto una lettura velocissima per arrivare al termine dell'albo.

Ho notato anch'io qualche segno di declino nelle tavole di Letteri, in particolare quando entra in scena Kit: i particolari di alcune sequenze sono proprio tirati via.

Probabilmente anche lui non ne poteva più.

Ma i suoi disegni restano più che buoni ed è anche grazie al suo gradevole tratto che non ho abbandonato la lettura (cosa successa solo una volta in passato).

Sarei tentato di dare la sufficienza solo per l'enorme stima e affetto che provo per Nolitta e Letteri ma sarebbe poco coerente con i voti dati ad altre storie molto più meritevoli di questa.

 

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  • 11 mesi dopo...

Non ho mai letto questa storia, che di recente pare chiamarmi dalla libreria. Prendo in mano il primo albo, ma indugio sulle splendide vignette di Ticci di Furia Rossa, storia che finisce nello stesso albo in cui comincia la fatica nolittiana. Non mi decido a passare a Letteri. Sono attratto e frenato al contempo. Come se un tarlo mi dicesse di colmare la lacuna e un altro mi dicesse di non perdere tempo, che c'è troppo da leggere per sprecare ore con uomini giaguaro... Me ne pentirò? Lenin mi è vicino, e anche Ignazio Silone, e forse anche Amleto quando nel chiuso del mio studio soppeso il Tex in una mano chiedendomi: "che fare?"

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Caro @Leo, mi permetto un consiglio: non iniziare la lettura di sera, perché questo tomo è peggio di un sonnifero!

Non puoi farcela a restare sveglio, non saresti umano!

 

Certo che passare da "Furia Rossa" all'amico del giaguaro è una bella mazzata ....

 

 

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NON LA LEGGERE!!! Per carità di Dio.

L'ho letta solo una volta ed ho un ricordo terrificante.

Un polpettone interminabile e soporifero, con un Tex isterico e irriconoscibile.

Non troppo bene nemmeno i disegni, di un declinante Letteri.

STACCI LONTANO!!!

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E' tutto relativo caro @Leo, magari in periodi di stress e insonnia, l'estenuante maratona narrativa nolittiana può essere utile :D. Ho come il sospetto che @virginsia propenso a usare un diverso esempio (ogni riferimento alla stipsi non è puramente casuale!) ma il nocciolo del discorso non cambia. :P:D 

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  • Rangers

Forse alcune storie le consideriamo stupende o le giudichiamo in modo estremamente positivo, soltanto perchè legati a momenti spensierati del nostro passato.

Io considero questa una bellissima storia, certo deve piacere Nolitta e il suo modo di raccontare.

Non la trovo soporifera, per nulla.

Anzi mi è dispiaciuto tantissimo scoprire che ne è stata pure tagliata una parte (finita poi nel volume Gli archivi Bonelli e mi piacerebbe che venisse pubblicata per intero (magari nelle Grandi storie Bonelli)!

 

Ognuno ha i suoi gusti, però caro pard Leo prima di giudicarla (bene o male) dovresti leggerla ! ;)

Poi magari successivamente maledirmi pure

 

  • +1 1
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Ragazzi, ho digerito il polpettone... la storia mi ha divertito, c'è Kit in estremo pericolo e Tex impotente che annaspa nel buio per larghi tratti; c'è la situazione alla Indiana Jones, con un vecchio codice da decifrare e misteri che si perdono nella notte dei tempi; c'è finanche il complotto politico e l'uso della religione per fini di potere. A mio parere Nolitta si è divertito molto a scrivere questa storia è poiché io questo suo divertimento l'ho percepito durante lettura, sono stato forse indotto dalla benevolenza verso il nostro caro Sergio ad una disposizione alla lettura positiva; era come se stessi facendo una lunga chiacchierata con un vecchio amico sulle tante sue passioni (il West, Tex, il mistero, i complotti) che poi sono anche le mie. 

Lo stile dilatato di Nolitta, poi, non mi è mai dispiaciuto: è un altro modo di scrivere Tex, non ortodosso, alla lunga stancante, ma preso a piccole dosi può risultare anche piacevole. 

Insomma, io mi ci sono divertito, e sono dell'idea che con qualche aggiustamento alla sceneggiatura, qualche lungaggine di meno e un altro interprete grafico (Letteri è sempre efficace nella resa di Tex, ma gli uomini giaguaro o la scena del tempio - che si prestavano a una certa spettacolarizzazione- sono resi in maniera scialba) questa storia avrebbe potuto godere di ben altra considerazione tra tutti noi appassionati.

Modificato da Leo
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  • 3 settimane dopo...
  • Rangers
Il 18/12/2021 at 17:40, Leo dice:

Ragazzi, ho digerito il polpettone... la storia mi ha divertito, c'è Kit in estremo pericolo e Tex impotente che annaspa nel buio per larghi tratti; c'è la situazione alla Indiana Jones, con un vecchio codice da decifrare e misteri che si perdono nella notte dei tempi; c'è finanche il complotto politico e l'uso della religione per fini di potere. A mio parere Nolitta si è divertito molto a scrivere questa storia è poiché io questo suo divertimento l'ho percepito durante lettura, sono stato forse indotto dalla benevolenza verso il nostro caro Sergio ad una disposizione alla lettura positiva; era come se stessi facendo una lunga chiacchierata con un vecchio amico sulle tante sue passioni (il West, Tex, il mistero, i complotti) che poi sono anche le mie. 

Lo stile dilatato di Nolitta, poi, non mi è mai dispiaciuto: è un altro modo di scrivere Tex, non ortodosso, alla lunga stancante, ma preso a piccole dosi può risultare anche piacevole. 

Insomma, io mi ci sono divertito, e sono dell'idea che con qualche aggiustamento alla sceneggiatura, qualche lungaggine di meno e un altro interprete grafico (Letteri è sempre efficace nella resa di Tex, ma gli uomini giaguaro o la scena del tempio - che si prestavano a una certa spettacolarizzazione- sono resi in maniera scialba) questa storia avrebbe potuto godere di ben altra considerazione tra tutti noi appassionati.

Leggo adesso questo commento :o non ho idea di come abbia fatto a sfuggirmi!

 

Visto caro pard Leo?

Prima di giudicare questa storia senza ascoltare le recensioni negative di quasi tutti gli altri pards, hai fatto bene a leggerla!

Non ti saresti divertito altrimenti! :)

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