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[323] La Città Corrotta


ymalpas
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38 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : Giovanni Luigi Bonelli
Disegni: Fabio Civitelli
Periodicità mensile: Settembre 1987
Albo autoconclusivo: 323




New Orleans, stretta in una morsa di omertà, è diventata invivibile per colpa di un racket malavitoso, la Banda del Fiume, capeggiata dal bieco Rod Rever, giocatore d'azzardo e proprietario di un paio di natanti, avvezzo a minacciare e taglieggiare i piccoli armatori fluviali. Tex e Carson, dopo aver pesantemente sfoltito di farabutti la pericolosa cricca, fanno colare a picco con una pioggia di candelotti di dinamite il covo di Rever, il battello Florida, una bisca galleggiante colma di polli da spennare. New Orleans torna a respirare aria pura!



© Sergio Bonelli Editore

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E' stato Fabio Civitelli a raccontare l'aneddoto. Una mattina, Giovanni Luigi Bonelli entra nella redazione di via Buonarroti e dice a Decio Canzio di aver pronta una nuova sceneggiatura. La trama della storia ? Il papà del ranger risponde divertito: « Tex arriva e le suona a tutti! ». Il titolo di quest’ avventura di centodieci pagine è La città corrotta.

In un tardo mattino di Luglio a New Orleans, Tex e Carson si sistemano in una delle camere del Golden Gate, la numero sette al primo piano.

- E un’ultima cosa, furbastro! Provati a sgarrare e ti pentirai di essere nato! 
- Sono minacce inutili mister, vi denuncerò allo sceriffo e… 
- Chiudi il becco! Tiralo su, Sam. Visto che la prima lezione non è servita, gli daremo un’altra ripassata. 
- Subito fatto.

Nella camera vicino, due energumeni pestano un povero individuo, senza sospettare minimamente della presenza dei due tizzoni d’inferno.

- Meglio andare a dare un’occhiata. 
- Tira aria di botte. 
- E botte in grande stile, a quanto pare.

La porta va letteralmente in frantumi schiantandosi violentemente al suolo sotto lo sguardo esterrefatto dei due piantagrane.

- Non toccate l’artiglieria o per voi la storia finisce al cimitero, brava gente! 
- Chi accidente siete ? 
- L’arcangelo Gabriele, trippone. 
- Se siete entrati per fare dello spirito, avete commesso un grosso errore ficcanaso! 
- Mai tanto grosso quanto quello che avete fatto voi.

Stavolta ti ammazzo, brutto balordo… Fatti pure sotto allora! , per la seconda volta Jim Blendel manca il bersaglio… e riceve un secco diretto alla mascella che lo fa traballare facendolo finire pesantemente contro la finestra, che fracassa precipitando poi di sotto con tutto il peso del suo corpo, nella strada. L’altro soggetto, Sam Hocker, al quale il ranger chiede ironicamente di scegliere tra la porta e la finestra, fa cadere la scelta su quest’ultima,puah! Più tonto del suo compare, svolazzando allegramente dabbasso, tra lo stupore crescente dei viandanti.

- Grazie dell’aiuto, mister, ma se posso darvi un consiglio filate alla svelta da New Orleans. 
- E perché mai ? 
- I due tipi che avete fatto svolazzare nella strada impiegheranno poco tempo a dare l’allarme ai loro amici, e potete scommettere che in meno di dieci minuti arriveranno qui in una mezza dozzina per farvi la pelle. 
- Sentito ? 
- Come no? 
- E voi intendete restare qui ? 
- Potete contarci! È ora che qualcuno si ribelli a quei maledetti banditi!

Hocker e Blendel fanno parte della “Banda del Fiume”, gente senza scrupoli che si ingrassa taglieggiando spietatamente tutti quelli che lavorano nel porto, gente che ha interessi in tutte le attività portuali, cantieri navali compresi. Il capitano Bill Hogan, nelle loro idee, avrebbe dovuto rinunciare al commando della River Star: infatti il proprietario della nave, mister Gerard, un uomo onesto, si è sempre rifiutato di cedere alla violenza del racket, nonostante abbia ricevuto ogni sorta di minacce e intimidazioni. Parecchi piccoli armatori di New Orleans, che si erano rifiutati di pagare le tangenti, si sono visti all’improvviso il deserto intorno, spiega Hogan, e alla fine hanno dovuto addirittura vendere le loro imbarcazioni per un tozzo di pane!

Tutti ormai sanno o hanno intuito chi è il capo della “Banda del Fiume”, racconta poco dopo mister Gerard, ma nessuno, a meno di essere scortato da un esercito, avrebbe mai il coraggio di rinfacciargli i suoi crimini… in ogni caso, se è un nome che volete, eccolo: Rod Rever, giocatore d’azzardo e proprietario di un paio di battelli.

Brava gente, poco abituata ad affrontare i guai.

 

Tex, i cosiddetti “protettori” che chiedono tangenti non sono mai piaciuti, a maggior ragione quando le vittime sono lavoratori onesti e sempliciotti come la gente del porto di New Orleans.

Li sentite?... Blendel e Hocker, due fiorellini della “Banda del Fiume”, vanno a dare una lezione a un mollusco di capitano e, invece di tornare e offrire da bere ai compagni con il denaro arraffato nelle tasche del babbeo, ci raccontano di uno scontro con due emeriti sconosciuti. Nella tana del lupo, il “Black River”, un saloon a poca distanza, l’irascibile e collerico Leo Milton progetta una spedizione punitiva contro i due “vaccari”, quando all’improvviso Tex e Carson, che hanno deciso di anticipare le mosse degli avversari, si materializzano davanti a lui.

- Dì un po’, Tex, due di quelle facce da galera non sono i gentiluomini che hai messo alla porta al “Golden Gate” ? 
- Già… solo che non mi sembra di averli messi alla porta… se mai alla finestra!

Ne nasce una colossale rissa nella quale gli uomini di Milton hanno la peggio… Me la ricordavo più ospitale questa città, e meno puzzolente! Si vede che dall’ultima volta che ci sono venuto c’è stata un’invasione di topi di fogna! dice il vecchio cammello e Tex, non meno ironico di lui, rincara: già, roba da turarsi il naso! Altro che il nostro profumo di capre!

Se lo sceriffo non può agire contro la loro sporca cricca perché non ha prove, Tex Willer scopre le sue carte: la “Banda del Fiume” ha i giorni contati e chi di loro ha un minimo di sale in zucca, farebbe bene a filarsela direttamente in Cina, non prima però di aver avvertito il capo… cominci a farsi prendere le misure per un abito di legno di pino.

Il vespaio è sollevato, la prossima mossa spetta agli uomini di mister Rever. Haskell, uno di loro, andrà al Golden Gate per mettere sotto torchio il portiere, mentre Milton, Blendel e Hocker raggiungono nel frattempo il Florida, un battello di trenta metri quasi sempre ancorato in fondo al porto, dove li attende Rever che se ne serve da rifugio, oltre che impiegarlo la sera come bisca galleggiante per spennare i polli di passaggio.

Il portiere del Golden Gate, mister Thorne, non è certo la persona più coraggiosa del mondo, non è obbligatorio essere degli eroi, come dice a Tex. È vero, è un vigliacco, ma anche un uomo fondamentalmente onesto e il suo nome non figura nel libro paga della “Banda del Fiume”. È lui che completa il quadro della situazione, indicando ai due tizzoni d’inferno dove possono trovare il capo della banda, mentre i due consumano bistecche, tante patatine e delle birre. Ma il loro pasto è destinato ad essere interrotto bruscamente dall’arrivo di Haskell.

Haskell è proprio un tipetto prepotente. Attento, volpone! Mi manda Leo Milton, quello del porto vecchio… non cercare di contar storie o ti mando tutti i denti in gola! Quello che non può sospettare il nostro ribaldo è che i due rangers stanno origliando dietro la porta e che per lui è in arrivo una valanga di botte. I pugni di Tex lo riducono ben presto in uno stato di incoscienza e quindi, affinché non disturbi i loro piani, i due pards decidono di rinchiuderlo in una stanzetta del ristorante, con la complicità del portiere. 

Sul Florida intanto, Rod Rever si intrattiene pensieroso con Leo Milton e i suoi due scagnozzi. Dicono di lui che sia il tipo capace di sollevare una montagna se questa gli ostacola il cammino, ma in verità è la prima volta da quando è arrivato a New Orleans che la sua banda si scontra contro qualcuno capace di tenerle testa. Non c’è da sorprendersi, Rever ha tante e tali amicizie, racconta lo sceriffo Nat MacKenneth, che perfino i pezzi grossi ormai esitano quando si tratta di mettersi apertamente contro di lui. La polizia dal canto suo è impotente, i tavoli da gioco a bordo del Florida spariscono sempre quasi per incanto e il racket è coperto da una fitta coltre di omertà.

Un ora più tardi dopo aver depositato le proprie cose a casa dello sceriffo, i due pards si mettono in strada dirigendosi verso la zona del porto con l’idea di accendere un bel falò a bordo del Florida.

Sino a questo momento è stato sempre Rever a far schioccare la frusta sulle schiene delle sue vittime, e adesso mi sembra più che giusto che sia lui a provare quanto bruciano le frustate.

Giunti sulla banchina del porto i due tizzoni notano Leo Milton, Blendel e Hocker che si allontanano dal Florida. Tex e Carson si avvicinano repentinamente alle spalle del terzetto, tenendosi a giusta distanza, quindi al momento opportuno si slanciano sugli avversari e in poco tempo gli fanno svolazzare nelle fredde acque del Mississipi… e tanti saluti alla “Banda del Fiume”!

Quindi dieci minuti dopo i due satanassi fanno provviste:

- Una scatola di “45” e una decina di cartucce di dinamite. 
- Aprite la stagione di pesca? 
- Può darsi, mister, ma in ogni caso non saranno i pesci a gustare la dinamite!

In pochi minuti i due pards arrivano all’ufficio di Nat Mac Kennenth, al quale raccontano in breve il loro ultimo scontro con gli uomini di Rever, quindi deposti i candelotti sul tavolo, espongono il loro piano allo sceriffo: la sera, come ogni sera, Rever darà a bordo del Florida la solita festa in onore dei giocatori professionisti e delle loro vittime…e Tex ha pensato di colarlo a picco!

Insospettiti dall’assenza di Haskell, Blendel e Hocker hanno indossato abiti asciutti e si sono diretti verso il Golden Gate. N-no… non picchiarmi più Blendel! Il portiere è costretto a rivelare tutto quello che sa. Haskell accusa Thorne di aver tradito la “Banda del Fiume”. Blendel, accecato dal livore per le batoste subite, esplode tre colpi sul pover’uomo, ma gli spari hanno richiamato l’attenzione di Tex e Carson che stavano sopraggiungendo per prelevare il prigioniero. Un attimo dopo il sipario si chiude sul piccolo albergo con la morte dei tre uomini di Leo Milton.

- Peste!... 
- Che c’è? 
- Il nostro amico portiere, il povero impaurito mister Thorne… ha pagato con la vita il suo primo e ultimo sussulto di coraggio e di dignità!

Un minuto più tardi, dopo che i due pards hanno lasciato l’albergo dall’uscita posteriore, una folla eterogenea e inorridita, si riversa nell’atrio del Golden Gate, insieme allo sceriffo, a cui non resta che constatare il fatto che Tex e Carson abbiano iniziato a saldare i conti!

Le ombre della sera iniziano a calare su New Orleans. I primi clienti abbordano la passerella del Florida, mentre nascosti nell’ombra, due uomini aspettano il momento propizio per entrare in azione. Ormai è buio. In una zona deserta del porto Tex e Carson convincono un pescatore a trasportarli con la sua barca fino al Florida. Protetta dall’oscurità e movendosi silenziosa, la piccola imbarcazione si porta rapidamente a ridosso della nave e si accosta alla grande ruota di poppa.

- Seguimi,Kit. 
- Okay! 
- Buona fortuna gente...

Due minuti dopo essersi issati a bordo i due pards raggiungono gli sfiatatoi di poppa nel quale lasciano scorrere dei candelotti pronti a esplodere … y que vaya con Dios! Quattro esplosioni scuotono la nave gettando lo scompiglio… il salone del Florida è in preda al panico!

- Calma, maledetti idioti! Calma! Così otterrete solo di calpestarvi a vicenda!

I dispositivi per fare rientrare i tavoli delle roulettes non funzionano più. Rever ordina che siano buttate in acqua, ma nel parapiglia generale, gli uomini di Leo Milton nulla possono. Due spari echeggiano nell’aria… lasciate passare la gente, Rever! E anche tu, Milton togliti di mezzo! grida imperiosamente Tex. Rapidamente Rever estrae la sua derringer, ma il ranger entra in azione un attimo prima di lui, ferendolo alla mano: il primo che tocca i ferri da tiro si guadagna un passaggio per l’inferno! Intanto molti altri uomini di Milton, richiamati dalle esplosioni, arrivano sulla banchina dove è attraccato il Florida, ma Tex ne calma subito gli ardori servendosi della dinamite rimasta, mentre dal battello sulla sinistra incominciano a piovere i primi getti d’acqua delle pompe, per spegnere l’incendio che è divampato a bordo.

Mani in alto tutti! E scendete piano dalla scala! Gli uomini di Nat Mac Kenneth sono finalmente entrati in azione a dar man forte ai due pards. L’impero di Rod Rever cola a picco mentre la sua nave si inabissa sul fondale.

- Attento a quello che fate sceriffo! Sapete bene che ho amicizie influenti e… 
- Basta Rever! Con le vostre amicizie influenti ormai ci potete fare la birra! Nessuno potrà salvarvi dall’accusa di giuoco clandestino!

La dura lezione subita spezzerà la rete di omertà che finora aveva protetto la “Banda del Fiume”. Una volta dato il via, salteranno fuori i testimoni anche per tutte le altre attività criminose di Rever e dei suoi!

L’indomani lo sceriffo Nat Mac Kenneth saluta così i due amici in partenza:

Gran peccato davvero che se ne vadano via!

Tex e Carson vengono a capo di una potente banda malavitosa nel giro di circa dodici ore, distruggendo il fragile castello di carte di Rod Rever, bello e elegante, quanto disonesto e turpe. La Città corrotta è la terz’ultima storia scritta da Giovanni Luigi Bonelli, un albo letteralmente esplosivo nel suo contenuto di 110 pagine, di cui circa trenta sarebbero dovute alla penna di Tiziano Sclavi ( le parti interessate sarebbero quelle che riguardano lo spaurito e omertoso portiere del Golden Gate, Mister Thorne, a cui Tex riesce a restituire dignità e carattere, prima che lo stesso soccomba sotto i colpi di pistola di Blendel ).

I disegni di Civitelli, alla sua quarta prova texiana, si segnalano soprattutto per le accuratissime ricostruzioni delle strade della città di New Orleans, che il disegnatore ha tratto da numerose illustrazioni d’epoca. Semplicemente splendide le immagini che rievocano la zona del porto con i caratteristici battelli a vapore, così come i bellissimi monumenti storici che fanno capolino dalle pagine dell’albo. Il suo Tex è ancora in evoluzione e non ha ancora trovato una precisa identità, ma ha il viso tagliente e duro che si intona perfettamente alla trama violenta di questa storia.

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  • 1 anno dopo...

Questa storia ( probabilmente la migliore tra le ultime scritte da GLB, come ha sottolineato anche Ymalpas nel suo contributo sui ghost - writers texiani ) rappresenta un bell'esempio di storia in un albo "tutta azione", piena di avvenimenti ( e di "botti" ) e dal ritmo piuttosto serrato. Vi sono però un paio di difetti a mio parere:a ) il povero Nat Mc Kennet viene trattato da Tex e Carson con molta freddezza e distacco ( "mi pare di ricordare che fosse un uomo onesto", dice di lui Tex dopo il primo scontro con la gang ) e, probabilmente per far risaltare il valore dei pards, viene anche troppo sminuito

(racconta a Tex e Carson di aver rischiato il licenziamento per avere arrestato il capo della gang e di averlo evitato soltanto scusandosi)
b ) la parte scritta da Sclavi mi pare alquanto stridente con il resto della storia:
? vero che serve a mostrare la ferocia dei criminali, ma anche il portiere loro vittima viene fatto apparire così vile e meschino da diminuire alquanto la partecipazione del lettore alle sue sofferenze e da rendere involontariamente stonato ( perchè Tex non sa come è morto ) l'epitaffio che il ranger gli dedica ( "ha pagato con la vita il suo primo e unico sussulto di coraggio e dignit?", una dichiarazione che potrebbe far pensare ad una fine con cui il povero portiere ha riscattato la sua vita, quando in realtà il lettore ha visto che è morto rimpiangendo amaramente di aver dato una mano a Tex )
. Anche in questa storia, poi, l'ultimo GLB ha le stesse preoccupazioni "legalitarie" tanto spesso rimproverate a Nizzi
( arrivato alla resa dei conti con Rover, Tex gli intima di prepararsi a firmare una confessione di tutte le sue attività criminali; è vero che Rover poi non lo fa e cerca di ancora di invocare i suoi agganci col mondo politico, ma la cosa è ugualmente sintomatica )
. I disegni di Civitelli sono di buon livello e, come ha sottolineato Ymalpas nella sua recensione, molto validi soprattutto nella ricostruzione ambientale, devo comunque dire che a mio avviso anche i due pards vengono fuori in maniera del tutto convincente. In sintesi, per me: soggetto 7,5sceneggiatura 7,5disegni 8,5
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  • 2 mesi dopo...

Per sceneggiare la parte a lui affidata, Sclavi si è rifatto al modello offertogli da alcune scene analoghe ne "I dominatori della valle" di Nolitta: anche l' infatti

il telegrafista Skinny paga la collaborazioe offerta a Tex con l'uccisione ad opera degli sgherri dell'organzizazione criminale contro cui il ranger sta combattendo. Saltano tuttavia all'occhio le differenze:mentre Thorne è costretto da Tex a collaborare con le cattive e muore rinnegando la "follia" che ha fatto nel collaborare col ranger, Skinny, pur se ha ceduto al più forte nella scena in cui si trova come un vaso di coccio tra Tex e il pistolero del Cheyenne Club Latimer, ciascuno dei quali esige dal telegrafista il contrario dell'altro, in seguito salva davvero la vita a Tex quando lo sceriffo gli sta per sparare alle spalle. Quando poi Skinny viene ucciso, Tex non può vendicarlo subito a causa degli scrupoli legalitari da "sbirro" che tanto spesso sono stati rinfacciati a Nolitta ( gli assassini infatti sono pronti a spergiurare che si è trattato di un incidente ); al contrario, sebbene nemmeno nelle ultime storie di GLB Tex sia del tutto esente da scrupoli legalitari, gli assassini di Thorne non hanno fatto in tempo a compiere la loro opera che cadono sotto il piombo di Tex e Carson
. Rispetto al modello, insomma ( malgrado Nolitta sia spesso associato con personaggi in tutto o in parte antieroici come Mister No e Zagor ), Sclavi conferisce alla scena una intonazione molto più antieroica.
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  • 3 mesi dopo...

Un esempio di come si possa scrivere una buona storia in un solo albo. Non trovo quasi mai piacevoli le storie corte ma in questa occasione sono rimasto soddisfatto. Bench? i ritmi risultano inevitabilmente troppo alti sono presenti elementi che danno un senso all'avventura dei due pards:scazzottate a volont? e un movimentato finale a base di dinamite. I disegni di Civitelli sono piu che buoni anche se non è tra i miei preferiti, come spiegato in altre occasioni. Una storia che lascia qualche ricordo al lettore dopo essere stata letta e non comemolte altre che vengono completamente dimenticate. Per quanto riguarda il ruolo del portiere d'albergo trovo

avrebbe meritato sorte migliore che essere ammazzato in quel modo, nonostante inizialmente gli viene attribbuito il ruolo di omertoso in seguito dimostra di voler aiutere i rangers e quindi si poteva provvedere ad un "cambio" di reputazione lasciandolo in vita e magari farlo comparire in qualche avventura successiva come amico/conoscente dei pards (ma forse era effettivamente troppo).
voto:7/8------4,5/5
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  • 4 mesi dopo...

Che storia ragazzi, e che Tex!Riproposta nella versione a colori questa storia e' pura dinamite, con i due pards scatenatissimi, che non hanno paura di nessuno. Per Tex il miglior modo per combattere la malavita organzzata di New Orleans e' attaccarli nella propria tana, con la "cura" a suon di candelotti e dinamite. Uno degli ultimi lavori di G. L. Bonelli, anche se riveduto e corretto da Sclavi. Una storia diretta, secca, senza tante pretese, ma che si fa leggere con un immenso piacere, specie quando si vedono un Tex e Carson cosi' spettacolari. Civitelli continua sempre piu' a prendere dimestichezza con il pesnaggio di Tex. Da notare la fedelta' con cui si rifa' a Letteri(New Orleans) nel dsegnare Nat McKennet. Il maestro aretino si dimostra sempre piu' azzeccato nelle avventure cittadine, dove la sua cura ed attenzione per i dettagli, sono una gioia per gli occhi.

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Mi ricordo che questo è stato uno dei primi Tex che ho letto, e fino ad ora non sapevo che fosse stato scritto con la collaborazione di Sclavi... Comunque non è niente male, per essere una storia che ha a disposizione solo un albo si legge con piacere dall'inizio alla fine, e vedere New Orleans disegnata da Civitelli è davvero bello!Quasi quasi non sarebbe stata malissimo come storia per un numero 'centenario', non vi pare?

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Se si guarda ai risultati ottenuti da Civitelli e GLB ( e Sclavi ) in questa storia è difficile non essere d'accordo con AtThe Rocks, tanto più in quanto la storia di GLB e Galep apparsa nel n. 300 non ha incontrato un gran gradimento tra i lettori di "Tex". Senonchè, "La città corrotta" non ottempera a due delle regole non scritte dei numeri centenari di "Tex"; non è infatti disegnata dal "decano" dei disegnatori texiani in attività ( Galep allora, adesso Ticci ) e non prevede la presenza di tutti e quattro i pards, elemento comune non solo alle storie centenarie, ma anche ad altri albi celebrativi come i nn. 455 e 575. Di conseguenza, un pensiero del genere probabilmente non passè mai per la testa di Sergio Bonelli....

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"La città corrotta" non ottempera a due delle regole non scritte dei numeri centenari di "Tex"; non è infatti disegnata dal "decano" dei disegnatori texiani in attività e non prevede la presenza di tutti e quattro i pards

E' vero, pensavo la stessa cosa, però penso anche che non sarebbe stato poi troppo difficile aggiungere anche Tiger e Kit e che questa aggiunta non avrebbe penalizzato la storia: nel numero 100 ci sono addirittura anche Pat, Gros-Jean e Jim Brandon, e quella storia mi è piaciuta! Secondo me bisognerebbe costruire le storie che devono starci in un solo albo secondo un modello simile, con un'azione molto serrata, elementi tipici come pugni e dinamite e magari il coinvolgimento di uno dei vecchi amici di Tex. Vedremo come sarà il numero 600!
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  • 1 anno dopo...
  • Rangers

Anche in questo caso non ho molto altro da aggiungere ai commenti positivi che mi hanno preceduto. Concordo che si tratta di una buonissima storia tra le ultime scritte da GLB, nonostante l'intervento di Sclavi, ma l'impianto è tipico Bonelliano!! :)Insomma un altro bell'esempio che dimostra la possibilità di costruire storie godibili, anche avendo a disposizione solo 1 albo. E di esempi simili ormai ne stanno arrivando parecchi ultimamente: Faccia di Cuoio e La Città del Male tanto per rimanere nell'attualit?. Concordo con quello che disse AtTheRocks: poteva essere un buonissimo numero "centenario", sicuramente migliore del criticatissimo 300. Bastava aggiungere il giovane Willer e Tiger in qualche sequenza e il gioco era fatto!!Il problema come diceva Pedro è la firma di Civitelli, a quel tempo ancora molto giovane nello staff di Tex e quindi escluso per i numeri celebrativi (ha dovuto attendere fino al 2008 con il numero 575)!Tornando alla storia: i due pards sono in formissima e non si fanno scrupoli a farsi largo a cazzotti e dinamite pur di ripulire la vecchia New Orleans (come sempre piena zeppa di criminali)!I disegni di Civitelli sono come sempre una gioia per gli occhi, qui si nota particolarmente lo studio della città: dagli edifici alla zona del porto perfettamente realizzati. :inch: Consigliatissima!! ::evvai:: Voto: 8 :trapper:

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  • 3 mesi dopo...

Come storia l'ho trovata un p? troppo scontata, nemici non all'altezza che riescono a prenderle sempre e comunque senza dar un minimo di fastidio ogniqualvolta che vengono a contatto con i due pard. Nel leggerla non è neanche malaccio ma si dimentica la settimana dopo. Molto bello il battello "Florida" con la grande ruota disegnato da Civitelli. Voto 7,5

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  • 1 anno dopo...

In genere non mi piacciono troppo le storie, dove i nostri eroi spanno tutto e tanti saluti ma qua ci sono delle tavole di civitelli veramente mozzafiato i palazzi i battelli, veramente stupendi immagino ci sia stato uno studio accurato dietro..... concordo con chi dice che i nemici di tex sono fiacchi e lo sceriffo viene trattato con uan fredda sufficenza....

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  • 2 mesi dopo...

Come storia l'ho trovata un p? troppo scontata, nemici non all'altezza che riescono a prenderle sempre e comunque senza dar un minimo di fastidio ogniqualvolta che vengono a contatto con i due pard. Nel leggerla non è neanche malaccio ma si dimentica la settimana dopo. Molto bello il battello "Florida" con la grande ruota disegnato da Civitelli. Voto 7,5

Concordo. Ma proprio perchè concordo dissento sul voto: non andrei oltre il sei. E' una storia che si fa leggere velocemente grazie ad un ritmo scoppiettante, ma resta di pochissime pretese e, se non fosse per i disegni di Civitelli (peraltro ancora in una fase "grezza"), abbastanza dimenticabile.
  • +1 1
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Storia che raccoglie l'essenza di Tex spaccatutto che gli dava Bonelli padre, anche nella sua fase tarda. Si tratta di un albo normalissimo anche se adatto solo ai lettori di Tex. Il fatto è che questo cattivone, Rever, viene raffigurato come potentissimo e dagli appoggi potenti. Invece fa una figura ben misera, visto che non da nemmeno i grattacapi a Tex (ma no sul serio, ho l'impressione che i pards se la prendano comoda, tanto è scarso quel cattivo). Ma non importa, abbiamo una storia che coinvolge fino a un certo punto come amante di Tex, anche se non troppo. Non mi sono invece piaciuti i disegni di Civitelli; mi sembrano fatti con poco , non molto sviluppati; sono più che altro abbozzati rispetto ai livelli artistici che raggiunger? in seguito.

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Storia senza grosse pretese.

Tex e Carson vanno a New Orleans e senza fare particolari indagini si ritrovano a conoscenze di vita, morte e miracoli dell'organizzazione cui davano la caccia. Salgono su un battello con l'intento di affondarlo senza incursioni in sala e senza che vi sia un faccia a faccia con pericoloso signor Reven
Lascia perplessa la scena in cui i due vengono a sapere che lo sceriffo di New Orleans è Nat McMillan, sembra quasi che i due lo conoscessero appena, ne avessero praticamente dimenticato l'esistenza, e non fossero neanche stati sfiorati fino a quel momento dall'idea che potesse ancora essere lo sceriffo.
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Lascia perplessa la scena in cui i due vengono a sapere che lo sceriffo di New Orleans è Nat McMillan, sembra quasi che i due lo conoscessero appena, ne avessero praticamente dimenticato l'esistenza, e non fossero neanche stati sfiorati fino a quel momento dall'idea che potesse ancora essere lo sceriffo.

Nat McMillan°! doubt Mac Kennet, vorrai dire... :trapper:
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Riletta stasera. Una storia molto intensa, forse carente di colpi di scena, ma ugualmente affascinante e orientata prevalentemente all'azione. Sicuramente superiore rispetto alla media delle storie firmate da Bonelli padre in quel periodo, si distingue soprattutto per l'intensit? di una trama travolgente e ricca di avvenimenti; tuttavia la strutturazione, caratterizzata da scene eccessivamente brevi, ha lasciato un p? a desiderare: per la trama e l'insolita ambientazione cittadina, una spartizione della storia su almeno due albi sarebbe stata più adeguata... sisi Altro difetto tecnico del racconto (complice il numero limitato di pagine), il ruolo decisamente marginale rivestito in quest'occasione dallo sceriffo Mac Kennett, tenuto stavolta in scarsa considerazione... :_sigh Tipicamente Bonelliana, invece, la sceneggiatura, da cui traspare un Tex più manesco e dinamitardo del solito, unita ad una moltitudine di dialoghi avvincenti e indubbiamente azzeccati. Molto ben descritti e delineati i vari personaggi e gli avversari coi quali i due pards devono vedersela... :trapper: Di buona fattura anche i disegni di Civitelli, giunto alla sua quarta fatica texiana, che cominciano ad indirizzarsi gradualmente verso uno stile più morbido e personale. Memorabili anche le ricostruzioni dei battelli, del porto e delle vie cittadine di New Orleans, dinamiche ed estremamente accurate: un buon traguardo per il disegnatore aretino, anche se il suo periodo di massimo "splendore" è ancora lontano...:trapper: Voto: 6 ai testi, 8 ai disegni.

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Lascia perplessa la scena in cui i due vengono a sapere che lo sceriffo di New Orleans è Nat McMillan, sembra quasi che i due lo conoscessero appena, ne avessero praticamente dimenticato l'esistenza, e non fossero neanche stati sfiorati fino a quel momento dall'idea che potesse ancora essere lo sceriffo.

Nat McMillan°! doubt Mac Kennet, vorrai dire... :trapper:
A prescindere dall'errore sul nome fatto dall'amico tenente Cordoba, direi pare evidente che GLB avesse dimenticato di aver incontroto Nat MacKennet anche ne "Il Clan dei Cubani" oltre che nel più lontano "New Orleans".

In seguito mi pare di ricordare che c'è una battuta con tanto di nota che rimanda a quella stora, ma pottrebeb essee ua amodifica fatta in sede di revisione.

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Lascia perplessa la scena in cui i due vengono a sapere che lo sceriffo di New Orleans è Nat McMillan, sembra quasi che i due lo conoscessero appena, ne avessero praticamente dimenticato l'esistenza, e non fossero neanche stati sfiorati fino a quel momento dall'idea che potesse ancora essere lo sceriffo.

Nat McMillan°! doubt Mac Kennet, vorrai dire... :trapper:
Mi cospargo il capo di cenere... si è trattato di un lapsus tra due delle mie passioni: Tex ed il basket. Nate McMillan è un allenatore NBA :inch:
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pare evidente che GLB avesse dimenticato di aver incontrato Nat MacKennet anche ne "Il Clan dei Cubani" oltre che nel più lontano "New Orleans".
In seguito mi pare di ricordare che c'è una battuta con tanto di nota che rimanda a quella storia, ma potrebbe essere una modifica fatta in sede di revisione.

Giusta osservazione. ::evvai:: Quanto alla citazione da te sottolineata, Carlo, durante la storia, nel momento in cui Tex apprende che lo sceriffo in carica è sempre il vecchio Nat, il ranger afferma solamente "di averlo incontrato parecchie volte in passato," giudicandolo un uomo onesto e capace... non fa però riferimento ai loro due precedenti incontri... sisi
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Lascia perplessa la scena in cui i due vengono a sapere che lo sceriffo di New Orleans è Nat McMillan, sembra quasi che i due lo conoscessero appena, ne avessero praticamente dimenticato l'esistenza, e non fossero neanche stati sfiorati fino a quel momento dall'idea che potesse ancora essere lo sceriffo.

Nat McMillan°! doubt Mac Kennet, vorrai dire... :trapper:
Mi cospargo il capo di cenere... si è trattato di un lapsus tra due delle mie passioni: Tex ed il basket. Nate McMillan è un allenatore NBA :inch:
Figurati... Anche a me capita spesso di confondermi, Tenente!... ::evvai::
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  • 1 anno dopo...

Un'altra ottima storia ad ambientazione cittadina/fluviale.

Queste storie le trovo sempre molto interessanti e intriganti, forse perchè sono "speciali" come ambientazione. Ogni tanto ci stanno davvero bene.

Per essere una storia corta di un solo albo GLB è stato bravissimo a mettere in sesto un soggetto e sceneggiatura così ben fatti, una storia con lo stesso soggetto, se volessimo allungare la minestra ci sterebbe anche in 2 di albi, ma GLB è stato appunto geniale a condensare tutto in un singolo albo veramente esplosivo! Gran lavoro.

Forse, l'unica pecca, come dice qualcuno, sta nel fatto che i nostri sono leggermente troppo "forti" rispetto agli avversari che le prendono ogni volta senza creare il minimo problema.

Ottimi di disegni di Civitelli anche 30 anni fa, anche se al giorno d'oggi sono ancora più precisi e puliti.

Voto: 8.

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un dei "difetti", se così possiamo definirli, di Bonelli Padre è sempre stato quello di far passare Tex e i pards per esseri quasi sovrumani. A differenza di Mauro Boselli gli antagonisti non hanno quello spessore psicologico e non hanno molto campo d'azione; sono lì per farsi pestare, malmenare e sparare da Tex e soci con grande divertimento di noi lettori.

 

Le volte in cui ha messo "sul serio" in difficoltà Tex sono usciti personaggi strabilianti come Mefisto e le storie a esso collegate, capolavori come "Una campana per Lucero" e "In nome della Legge" storie in cui Tex fatica di più... e penso anche a classici di Nolitta come "El Muerto" o a storie ormai cult come "Jack Thunder l'Implacabile" scritta dal Sommo.

 

Tornando alla storia di Bonelli e Civitelli a me piace particolarmente perché nelle ambientazioni cittadine GLB dà sempre spazio a divertimento e sganassoni!! :colt:

 

:indianovestito:

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  • 5 anni dopo...

Riletta questa tarda storia di Bonelli padre, storia di un solo albo.

La storia quasi non c'è, parliamoci chiaro, si tratta di uno scarno canovaccio, con Tex e Carson che arrivano a New Orleans per sgominare una banda di prepotenti che taglieggia tutti e mette su una bisca clandestina su una nave, e distruggono tutto, prendendo tutti a sganassoni e finendo con i fuochi artificiali.

Un soggetto di mezza riga, e una storia abusatissima.

Tuttavia la storia mi ha divertito. Mi dverto sempre molto a vedere i nostri che malmenano i prepotenti (e ancor più i potenti). Anzi, penso che il gusto di veder volare giù dalle fineste i prepotenti sia uno dei maggiori motivi per cui Tex ha sempre avuto tanti lettori. La rivalsa, il vedere quest'uomo che fa quello che nessuno di noi oserebbe fare.

I nemici qui sono, è pur vero, di mezza tacca, ma comunque il divertimento degli sganassoni è assicurato.

Davvero "Tex e Carson arrivano e spaccano tutto". Stop, la storia è tutta qui.

Civitelli, ai suoi inizi, è già bravo ma molto acerbo.

GLB: 6.50. Non posso dare molto di più con una storia così basic.

Civitelli 6.50

Modificato da valerio
  • +1 1
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  • 7 mesi dopo...

Storia che mi ha fatto divertire come quando mi capita di rivedere un film in cui Bud Spencer e Terence Hill danno un sacco di botte ai cattivi di turno.

Devo dire che la resa della storia corrisponde proprio all'originale soggetto di GLB: « Tex arriva e le suona a tutti! ».

 

L'unico limite sta nel finale, in cui Tex diventa un po' troppo sbirro: cerca di far firmare una confessione a Rod Rever; ma poi, al rifiuto di questi, invece di dargli la bella ripassata che, a quel punto, noi lettori ci saremmo aspettati, si limita a consegnarlo allo sceriffo, andando via dopo aver redatto una testimonianza scritta.

 

I disegni di Civitelli sono molto belli, specie per quanto riguarda le magnifiche ambientazioni.

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