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TWF - Tex Willer Forum

[358/362] Sioux


ymalpas
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Soggetto e sceneggiatura : Claudio Nizzi
Disegni: Giovanni Ticci
Periodicità mensile: Agosto 1990 è Dicembre 1990
Inizia nel numero 358 a pag. 99 e finisce nel numero 362 a pag. 32



Tex e Carson vengono convocati a Fort Walsh nel Montana, per far da guida a due antipatici e gradassi cacciatori: il senatore Johnson e mister Wilson, nipote del Presidente degli Stati Uniti.

Mentre i pards si assentano per chiedere al sakem Nuvola Bianca il permesso di attraversare le Colline del Vento (assegnate per trattato ai Sioux), i ribelli di Coda Macchiata, aizzati dal losco scout Zanoby, attaccano i cacciatori e rapiscono Wilson! Lo scopo è quello di scatenare una guerra contro gli indiani: per anticipare le mosse dei rangers, il vile Zanoby finge di salvare Wilson. Qualcuno, però, ha osservato la bieca manovra.

I predoni di Coda Macchiata si tengono ben nascosti, mentre i loro oscuri mandanti raggiungono l'obiettivo: far salire la tensione contro i Sioux di Nuvola Bianca. Washington invia il feroce generale Stonewell per reprimere gli indiani, e i pards, in attesa che giunga a calmare gli animi il saggio e influente generale Davis, si alleano ai Sioux. Il campo pellerossa viene spostato in gran segreto sul Saka Wata, la Montagna Sacra, e la spedizione di Stonewell viene prima depistata e poi rallentata con un carica di bisonti e con l'allagamento della pista!

Il generale Stonewell, ostacolato con ogni mezzo da Tex e Carson, rinuncia alla spedizione punitiva contro gli indiani e si ritira a Fort Walsh, dove ad aspettarlo c'è il saggio generale Davis, suo superiore, per sollevarlo dall'incarico. Intanto, i capi sioux, riuniti sulla Montagna Sacra, sono indecisi: molti vorrebbero scendere in guerra, e tra questi il focoso Lupo Zoppo. Il ribelle si accorda così con lo scout Zanoby per far uccidere Nuvola Bianca, favorevole alla pace, e per intrappolare Tex. Il caso vuole che lo scontro avvenga prima del previsto e Lupo Zoppo ci rimette la pelle!

Il vile Coda Macchiata viene fermato da Tex mentre sta per uccidere il sakem Nuvola Bianca. Messo a confronto con il sioux ribelle da lui pagato per rapire il nipote del Presidente, l'infame scout Zanoby spiffera tutto, persino il nome del mandante, un bieco speculatore che intendeva scacciare gli odiati indiani dalle loro terre per arraffare l'oro delle Colline del Vento.



© Sergio Bonelli Editore

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A Fort Walsh, nel Montana, il colonnello Graham affida a Tex e Carson la difficile missione di guidare in pieno territorio indiano, per la caccia al bisonte, una comitiva di "piedidolci" dell’Est, di cui fa parte anche il giovane Wilson, nipote del Presidente degli Stati Uniti e il senatore Johnson.

L’ invito proviene direttamente dal generale Davis, il timore infatti è che lo sconfinamento possa creare delle tensioni nei difficili rapporti con i Sioux all’indomani della stesura di un sofferto trattato di pace.

La scelta è a dir poco felice ed appropriata.

La spedizione serve proprio da pretesto e copertura per un gruppo di sporchi affaristi attratti dalle terre e dall’oro delle Colline del Vento, che non esitano a servirsi del losco scout Zanoby per sobillare un gruppo di giovani Sioux, guidati da Coda Macchiata, allontanato dal villaggio di Nuvola Bianca in seguito a fatti ignobili e indecenti compiuti ai danni della sua tribu.

I rinnegati Sioux, approfittando di una momentanea assenza dei due pards, attaccano la spedizione e rapiscono il nipote del Presidente. La via del ritorno al forte assume i caratteri disfattistici di un altro indimenticabile capolavoro che ha avuto lo Spirito con la Scure protagonista: La marcia della disperazione.

Il complotto sostenuto a livello governativo da alte personalità della stessa cerchia presidenziale, porta alla richiesta di un intervento armato contro i ribelli e il generale Stonewell, noto per la sua ostilità contro gli indiani, è chiamato a dirigerne le operazioni.

Nel disperato sforzo di evitare una nuova sanguinosa guerra indiana e dopo aver sollecitato invano l’apertura di un’inchiesta che facesse luce sui recenti avvenimenti, Tex e Carson decidono di unirsi ai Sioux di Nuvola Bianca…

Non è la prima volta che Tex viene coinvolto in una guerra e si schiera apertamente a favore degli indiani. Se per Nuvola Bianca non è giusto che si batta contro la sua gente, Tex non si sente vincolato da nessun legame di sangue, ma dall’amicizia, dall’onore e dalla giustizia e non distingue certo la gente dal colore della loro pelle. La sua tattica è sempre la stessa e consiste nel mettere in seria difficoltà i vari reparti dell’esercito attraverso atti mirati di guerriglia, senza che venga sparsa neanche una goccia di sangue, in attesa di un provvidenziale intervento dall’alto che porti alla cessazione delle ostilità.

"Attento a quello che vi esce di bocca damerino, ne ho le tasche piene del sorrisetto di superiorità…". Ineguagliabile negli alterchi con il giovane Wilson e il senatore Johnson che non esita a designarlo come bifolco ed emerito villanzone… "e se solo gli scappasse un'altra parola di troppo non credo che riuscirei a frenare l'impulso di cancellargliela dalle labbra a suon di sberle!", l’oratoria willeriana non conosce mezze parole, con buona pace del colonnello Graham che di questa controversia è lo sventurato spettatore. Il suo linguaggio si farà ancora più tagliente con il generale Stonewell nel febbrile tentativo di evitare la spedizione punitiva. Non sveliamo altro.

Se le sue parole restano inascoltate, da vero tizzone d'inferno, il ranger passa presto alle vie di fatto. E sono dolori. La battaglia è vinta dando lezioni di tattica ai militari, che gli permettono di ostentare ancora una volta un’ampia conoscenza di tutte le tecniche di guerriglia, che riducono in breve tempo la colonna militare ad un umiliante ritorno a Fort Walsh, sulla falsariga del precedente che lo aveva visto sfortunato protagonista. Oltre che uomo pieno di iniziative e di risorse il Tex di questa storia si rivela anche il solito ineffabile dinamitardo, specialista di esplosivi.

Sul piano della lotta, non mancano e non potevano mancare i duelli, che si concentrano entrambi nel finale, da brividi. Per un attimo il sioux ribelle Lupo Zoppo sembra metterlo in seria difficoltà, sorprendendolo sull’orlo del precipizio, ma Tex è un uomo pieno di risorse e di espedienti e alla fine è l’avversario ad essere scaraventato tra le rocce aguzze sottostanti. L’ultimo corpo a corpo, quello con l’altro rinnegato Coda Macchiata, anche se meno emozionante, resta allo stesso tempo un classico esempio che affonda le sue radici direttamente nel repertorio bonelliano.

Il palpitante finale lo vede solitario protagonista. Una serie di alternanti e avvincenti vicende portano allo smascheramento del colpevole. Tex noncurante dei pericoli, fronteggia avversari e avversità senza battere ciglio, tanto da meritarsi una sviolinata finale degna di un grande capo come Nuvola Bianca a cui ha appena salvato la vita sulle alture dell’imponente Saka Wata: "Aquila della Notte non ha alcun bisogno delle parole di Nuvola Bianca per sentirsi onorato… perché egli è l’onore in persona!". Questo forse è uno dei punti dolenti della storia. In effetti pochissime sono le iniziative lasciate al vecchio cammello. Carson è la sua ombra e il suo contributo si riduce alla fine al classico ruolo di spalla, con delle repliche, la maggior parte solo pensate, che servono solo ad evidenziare la centralità di Tex nell'azione.

Il generale Stonewell, un veterano della guerra civile, è un ufficiale che sulla via che porta al Saka Wata, vuole coprirsi di gloria e guadagnarsi una poltrona nello stato maggiore. Stessa scuola degli Elbert ( vedi Sangue Navajo ), degli Arlington ( vedi Vendetta Indiana ) o del colonnello Middleton ( vedi Messaggero di morte ). "Tutto quello che so in fatto di strategia l’ho imparato sui campi di battaglia della Virginia… e quello che so non è poco, lasciatevelo dire! E una cosa soprattutto ho imparato: che le battaglie non si vincono con l’eroismo dei soldati, ma con la superiorità tecnica e numerica e la nostra superiorità nei confronti di quella banda di straccioni è talmente schiacciante che non dobbiamo temere alcun agguato!" dice allo scettico Graham, che invece i gradi di colonnello se li è guadagnati a West Point. Ma la vita per Stonewell non è stata una buona maestra e Tex saprà infliggergli di lì a poco tutta una serie di lezioni di strategia e logistica che il generale sembra tanto disprezzare, che più che indurlo ad una più seria riflessione, lo renderanno sempre più cieco davanti agli avvenimenti. L’incapacità di Stonewell, le sue idee retrograde, il suo atteggiamento ottuso verso gli indiani, ce lo rappresentano come l’anti-eroe della storia, ma anche l'immagine cristallizzata di una cultura ostile e distruttrice che spesso ha prevalso nei difficili rapporti tra i bianchi e gli indiani.

Il colonnello Graham e il generale Davis, due menti finalmente illuminate, rivalorizzano un’immagine dell’esercito decisamente messa in crisi dalle scorribande di Tex e dei suoi guerrilleros. Tra Stonewell e Davis, divisi da idee e una visione del mondo diverse, vi è anche della vecchia ruggine. Davis sembra quasi compatirlo: "Brutta batosta!" dice, cercando forse di allontanare dalla sua mente un fantasma, ma il colonnello Graham, a cui non sembra ancora vero di aver riportato intatte le sue vecchie ossa a casa, non è dello stesso parere: "Beh è andata a cercarsela… c’è di mezzo Tex Willer, signore… Il generale Stonewell lo ha preso sottogamba e ci ha sbattuto il grugno!".

Il generale Davis resta un militare vecchio stampo, arroccato sulle sue posizioni, fermo sul concetto della disciplina, ma fondamentalmente un uomo giusto. Il rapporto di Tex con questa vecchia gloria è un connubio di leale amicizia e di profondo rispetto. Raramente si è visto il valoroso ranger chinare il capo davanti a diktat ingiusti con la stessa arrendevolezza.

Due parole per il senatore Johnson. La scelta di condurre la compagnia di perdigiorno sulle Colline del Vento è sua, come ci informa all'inizio della storia il colonello Graham. Riesce inizialmente a mettere il ranger alle corde, accusandolo di essere il maggiore responsabile dell’incidente ( Tex aveva messo sottochiave le munizioni per impedire ai componenti della spedizione di sparare; uomini ( e donne ) di fatto sono poi lasciati con troppa leggerezza indifesi davanti all’attacco di Coda Macchiata ). Liscia quindi il pelo al borioso generale Stonewell e protegge lo scout Zanoby, sempre ostentando un’aria di sereno disprezzo verso i due pards, che gli vale una sberla memorabile da parte di Tex. Sua è anche l’azione di informare la stampa col solo scopo di indignare l’opinione pubblica e scatenare un putiferio nelle relazioni tra i due popoli. Sono tutti dettagli che lo indiziano pesantemente come il maggiore responsabile della sporca macchinazione contro i Sioux. Lo sceneggiatore, sfruttando magari l’astio del giovane Wilson ( di fatto completamente abbandonato da Nizzi dopo un inizio più che promettente ) avrebbe potuto creare un po’ di suspense intorno alla figura dell’autore del complotto.

Tra la fitta schiera degli avversari, una citazione a parte la merita anche lo scout Zanoby, che si segnala per l’abilità nella messinscena della cattura e della liberazione di Wilson. La sua figura è quella classica del rinnegato bianco che vende il whisky agli indiani. Intelligente, sveglio e sempre informatissimo sui fatti, Tex dice di lui : " Uomo quello? Non scherziamo! Dargli della scimmia è già un complimento per lui ( e un insulto per le scimmie! ) ", e per una volta ci sentiamo di dissentire da questa sua affermazione. È una carogna ma anche un avversario da non sottovalutare: puro veleno!

Gli indiani. Coda Macchiata non smentisce il suo nome di guerriero. La gola dell'indiano è troppo asciutta e la lingua altrettanto secca e lo scout Zanoby ha promesso fiumi di whisky. Se a questo aggiungiamo che si può fare leva anche sul suo orgoglio ferito e l’odio profondo che nutre verso il grande capo dei sioux Nuvola Bianca che l' ha scacciato con disonore dal villaggio, il personaggio assume dei contorni nettamente delineati. Quanto a Lupo Zoppo, il giovane capo dei Sioux Miniconju, mette in difficoltà Tex e se ne è già parlato sopra, per il resto è la solita testa calda, per un attimo forse la minaccia più credibile alla pace, se è vero che al raduno dei capi sul Saka Wata anche il saggio Nuvola Bianca esita davanti alle sue parole.

I disegni di Ticci. Un maestro per illustrare una splendida storia. Impareggiabile nella rappresentazione grafica dello scout Zanoby, il cui volto tradisce un'anima a dir poco nerissima. Bellissime anche tutte le sue ambientazioni, con una nota di merito per la sacra montagna del Saka Wata, ma non sono da meno le tavole relative alla sequenza dell'esplosione sul laghetto naturale, che permette il deflusso delle acque e lo scenario da brividi che fa da sfondo allo scontro di Tex con il sioux ribelle Lupo Zoppo.

La frase celebre di questa storia: "La verità è che gli indiani sono dei selvaggi di cui non ci si può fidare mai! Ma la pagheranno, parola mia! Li schiaccerò come vermi!" ovvero le ultime parole famose del generale Stonewell!


Per concludere...

Qualche anno dopo, questa divertente ed emozionante avventura ebbe un seguito e un triste epilogo, macchiato da un pesante tributo di sangue. Ma questa in fondo è tutta un’altra storia da raccontare.

Sioux non è e non vuole essere il capolavoro di Nizzi, manca letteralmente di pathos, molto meglio in questo senso proprio la seconda parte (n° 480 e successivi).

L'intreccio è lineare, a Nizzi non piace tessere i fili di una trama composita come invece è nello stile di Boselli, non è per forza un difetto, specie se il suo Tex è quello tonico di questa storia, un eroe col midollo che si fa beffe delle difficoltà, senza il bisogno di ricorrere ai bassi espedienti ai quali l'erede di Gianluigi Bonelli ci ha abituato negli ultimi anni. Duro, deciso ( e attaccabrighe ) con gli avversari, che con lui masticano amaro, ma anche amico fraterno dei giusti, il ranger agisce qui però come un superuomo, con sentimenti non troppo umani e alla lunga questo finisce indubbiamente per nuocere al personaggio.

Una delle più belle avventure dell'epoca d'oro nizziana, a cavallo di capolavori come I predatori del grande nordLa congiura e L'uomo con la frusta.

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  • 2 anni dopo...

Una delle piu' belle storie filoindiane di Tex che abbia mai letto. E forse la piu' bella di Nizzi per quanto riguarda questo genere. Ci sono tutti quegli elementi che hanno reso il personaggio di Tex pressoche' unico nel panorama del fumetto mondiale. Un eroe che sposa la causa indiana ritenendola quella giusta, anche a costo di combattere la sua stessa razza. Ma il grande pregio di Tex e' quello di difendere i Sioux di Nuvola Bianca senza spargere sangue, risparmiando la vita a tutti quei soldati colpevoli solamente di eseguire gli ordini di un pazzo colonnello che vede nella caccia agli indiani un motivo per coprirsi di gloria. Il soggetto della storia naturalmente si rifa' a "Sangue Navajo", capolavoro di G. L. Bonelli e antesignano del genere.
In questa splendida avventura c'e' un Tex che e' una meraviglia. Pura dinamite!E' il Tex che piace a me, arrogante, sicuro di se', senza regole, e da una parlantina unica. Da incorniciare il dialogo acceso con i "piedidolci" venuti da Washington, cosi' con il colonnello Graham nel cortile del forte, dove platealmente e senza problemi alcuni si dichiara pronto a schierarsi al fianco di Nuovola Bianca. Insomma una furia umana che non si intimidisce neanche se sta di fronte al nipote del Presidente degli Stati Uniti, e che non risparmia cazzotti a nessuno. In definitiva, per un appassionato di questo fumetto, e' una gioia vedere il ranger in questa forma strepitosa. Il finale della storia, con quel Nuvola Bianca che si ritira in solitudine sul Saka Wata, la montagna sacra, per ascoltare la voce degli spiriti e' da antologia. Cosi' come e' avvincente e pieno di pericoli il percorso che Tex deve affrontare per salvare il grande Sakem dal tentativo di uccisione da parte di Coda Macchiata. Non c'e' che dire, uno dei capolavori moderni di Tex con un Nizzi ispiratissimo e mai scontato. Ma oltre all'avvincente trama, cio' che mi ha colpito di piu' e' la qualita' dei dialoghi, perfetti e superbi in ogni situazione.


Tex:"Le tue parole mi fanno grande onore, nobile capo!"

Nuvola Bianca:"Aquila della Notte non ha alcun bisogno delle parole di Nuvola Bianca per sentirsi onorato... poiche' egli e' l'onore in persona!"


Forse avrei visto bene anche la presenza di un Tiger in questa avventura, considerando anche che la stella di Kit Carson non ha brillato poi cosi' tanto.
Nizzi riprendera' il personaggio di Nuvola Bianca negli albi n°480-481-482, dove il finale, purtroppo, sara' ben diverso da questo.

Ticci in questa storia e' monumentale, sia nella resa dei personaggi che negli splendidi paesaggi che fanno da cornice a questa avventura. Il disegnatore perfetto per questa storia. La premiata ditta formata da Ticci & Nizzi ritornera' due anni dopo per regalarci l'ennesimo capolavoro con "Furia rossa".

Storia: 9,5
Disegni: 9,5
______________________________________________________________

Disegno inedito di Ticci:

Immagine postata

All'ora del tramonto, sul Saka Wata, la montagna sacra dei Sioux, si levo' dal cielo l'accorata preghiera di Nuvola Bianca:"Ascoltami,Grande Spirito!Ascolta le mie parole!Manda un segno!Inviami un segno che parli al mio cuore!Rispondimi, o padre di tutte le cose,Waka Tonka!Mandami un segno o tu che esisti in ogni filo d'erba, in ogni goccia d'acqua, in ogni foglia degli alberi, in ogni palpito di vita!Ti imploro Grande Spirito, non lasciare inascoltate le mie preghiere!."Aquila della Notte gli resto' accanto, in rispettoso silenzio.

Descrizione di Giovanni Battista Verger.

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  • 1 mese dopo...

Finito ieri l'ultimo albo di questa lunga e appassionante storia. Che dire, molto bella anche se non esente da qualche piccolo difetto a mio modesto parere. La storia è ben congeniata e alterna scene di scazzottate e cavalcate furiose ad altre di dialoghi sempre gustosi e ben scritti. Molto belli i passaggi dove Tex si ingegna per rallentare l'avanzata dei soldati senza però volerne uccidere nessuno; ho trovato il dialogo col giovane capitano a guardia dei cannoni molto intelligente e verosimile. I disegni di Ticci sono superlativi come sempre, nulla da eccepire. Unico neo, a mio avviso è il comportamente di Tex in alcuni frangenti. Non sono un lettore di Tex da anni, anzi, e lo sto conoscendo albo dopo albo e sebbene trovi il suo carattere di fondo molto apprezzabile nel complesso, odio quanto si mette ad attaccare tutto e tutti e scazzottare come un ossesso. Sempre la stessa storia, Tex entra e prende a sganascioni qualcuno e Kit nell'angolino a rovesciare gli occhi all'insè e pensare "ecco ci siamo", "fulmini che sberla!", "cominciamo bene" e cose del genere!Che rabbia!Devo però ringraziare Nizzi per qver avuto il coraggio di far zittire perentoriamente Tex dal generale quando viene interrotto ben 2 volte dal nostro rabger!!! Che gusto perdiana!Ma ci è voluto un generela eh, mica un garzone di taverna :trapper: Disegni 8,5Storia 7,5Voto medio 8 :indianovestito:

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  • 1 mese dopo...

"Bello o brutto che sia, il suo Tex è un Tex!" (Ferruccio Alibrandi parla di Claudio Nizzi)
Riprendo questa frase tratta dal sito Baciespari perchè, secondo me, sintetizza perfettamente lo spirito di questa storia. Anzi, io direi piuttosto "il suo Tex è IL Tex", ma la sostanza è molto simile, perchè in questa storia Nizzi mostra il proprio rapporto felice non tanto con la trama, sè avventurosa e divertente, ma tutto sommato neanche straordinaria, quanto col personaggio Tex. E' lui qui, secondo me, che tiene in piedi la storia, al di l' di un Carson un po' appannato, di nemici "normali" e anche un po' naif: se "Sioux" è una storia memorabile secondo me non è per merito n° di Zanoby, n° di Nuvola Bianca, n° del senatore Johnson. Tex domina, è spaccone, irruento, mena le mani molto più di quanto sia necessario, il tutto col sorriso bonario di chi sa che vincer? non tanto perchè "deve succedere", ma perchè è un eroe straordinario.
Qui Nizzi ha raggiunto un grado di comprensione del "personaggio" Tex molto più alto di qualsiasi altro autore: Boselli scriver? storie meno lineari e più drammatiche di questa, basti pensare a "Patagonia", ma non ci presenter? mai quello che secondo me è Tex.
Passi il fatto che la trama, seppur ampia e anche più complicata del solito (quasi al livello di "L'uomo con la frusta", a mio avviso la storia di Nizzi più "complessa"), non sia un esempio di intrigo dei più mozzafiato, ma diverte molto, e al centro, unico, monolitico, ironico e dominatore, c'è lui: Tex.
Anzi, no, scusate, IL TEX.

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  • 1 anno dopo...

"Sioux" è sicuramente un racconto molto bello, quando finisce il primo pensiero che ti viene in mente è "Peccato che nella realtà ben poche volte le cose vanno allo stesso modo", ma qui siamo in un fumetto ed allora godiamoci Tex che si prende il lusso di maltrattare un senatore e il nipote del presidente senza subirne le conseguenze, o che fa mangiare la polvere e molto altro al generale vanaglorioso con pochi sioux a dargli man forte. E' un Tex in gran spolvero che si permette di sbagliare, quando lascia la comitiva senza difesa per andare a parlare con Nuvola Rossa, un Tex più saggio avrebbe lasciato Carson con loro, e non ammette l'errore al suo ritorno perchè già sente puzza di marcio. Nizzi ci regala un'ottima storia e Ticci la illustra in modo esemplare. Complimenti ad entrambi. Voto dieci che altro senn°!

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  • 7 mesi dopo...

Riletta da pochi giorni, e che dire:Bellissima storia e un Nizzi in grande spolvero :inch: Storia da 9 e mezzo e disegni superbi da 10(Ticci rimane uno dei migliori di sempre, con Fusco,Villa e Civitelli) :inch: Ps:il generale Davis è un personaggio che mi è sempre piaciuto, e vorrei vederlo di più personalmente(anche in prima linea per ''valutare'' il suo valore) :trapper: Inoltre è uno dei pochi che si può permettere di zittire Tex.. mica pizza e fichi :indianovestito:

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  • 9 mesi dopo...

La storia è bellissima. Vorrei far notare un particolare che mi pare non sia stato evidenziato: il soggetto è molto simile a quello di una puntata della serie tv "Alla conquista del West" ( degli anni Settanta ), finale tragico compreso. L' il giovane cacciatore straniero che poi veniva rapito era il nipote dell'Imperatore di Russia, e naturalmente a togliere le castagne dal fuoco c'era zio Zeb... Tra gli attori, un superbo Ricardo Montalban nei panni del capo indiano. :)

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Eccola qua, trovata ! ( Mi riferisco alla storia di cui parlavo nel mio precedente post ).
La storia si dipana nelle puntate nn. 5, 6, 7, ovvero le prime tre della prima stagione, della serie "Alla conquista del west" ( 1978 ).

Trama ( estratto da Wikipedia ):
"Nel 1868 una rappresentativa dei reali di Russia è in visita, e vorrebbe partecipare alla caccia dei bisonti. Zeb rifiuta di fare da guida ammonendoli che sono in via di estinzione e perciò altrettanto preziosi per i Sioux capeggiati dal suo amico fraterno Satangai. Viene così scelta un'altra guida senza scrupoli, Bringeroff, facendo cacciare i bufali in territorio Sioux e provocandone la ovvia reazione.
I Sioux quindi rapiscono due rappresentanti reali Russi. Zeb cerca di risolvere il problema.
Zeb organizza uno scambio per risolvere la situazione tra i Russi e i Sioux ma durante lo scambio Sergeij viene ucciso per aver ferito al volto Satangai peggiorando così la situazione. Zeb si allea con gli indiani visto che l'esercito ha intenzione di sferrare un piano d'attacco sulla tribù dei Sioux. .
Zeb riesce a convincere il capo indiano Satangai a consegnarsi all'esercito, ma questi preferisce sacrificarsi per il bene del suo popolo."
Nell'ultima scena zio Zeb entra nel forte con in braccio la salma del capo Satangai.

Come dicevo, il capo Sioux è interpretato da Ricardo Montalban. Il giovane arrogante nipote dello zar è invece interpretato dall'attore che, nel film "I Magnifici sette", dava il volto a Chico. Altrettanto bravo.
Per chi lo volesse, ci sono ancora in circolazione i dvd di "Alla conquista del West". A me questa serie è piaciuta tantissimo.

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  • 4 settimane dopo...

Forse la migliore storia con protagonisti gli indiani o in qualsiasi caso una delle migliori. La trama nonostante sia spesso piena di lunghi dialoghi non è per niente noiosa anzi è un continuo susseguirsi di azione e avvenimenti con i nostri senza mai un attimo di pace. Davvero bella la difesa organizzata da Tex per favorire la fuga agli indiani con il povero generale Stonewell che cade sempre (e forse un po troppo) come un pollo nelle trappole tese da Tex e compagnia. Alla fine fa quasi tenerezza per tutte le batoste che si prende. Molto interessante il complotto ordito ai danni dei Sioux ed eseguito materialmente dallo scout Zanoby anche se si capisce bene che non può essere lui stesso l'organizzatore della manovra ma che sia nata dalla testa di un pezzo grosso. La trama è poi sempre piena di azione fino alla fine è questo è un grande pregio. Forse l'unica parte discutibile è la maniera in cui avviene l'avvistamento dello scout Zanoby e del compare che avviene in maniera del tutto casuale e che permette poi di braccare Cavallo Zoppo, di scoprire e sventare la congiura ai danni di Nuvola Bianca. Non si può poi non citare il personaggio del generale Davis, un grande comprimario che mi piacerebbe rivedere su Tex anche dopo l'abbandono di Nizzi. Quando Tex è in difficolt? si può sempre contare su di lui. Ticci poi realizza un grandioso capolavoro grafico. Sicuramente in uno dei suoi migliori momenti artistici e il mio preferito. Si adatta in maniera eccezionale ai paesaggi collinosi delle colline del vento e dei monti. Soggetto 10Trama 9,5Disegni 10

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@Yosey Wales: complimenti per la ricerca! Gli episodi in questione di "Alla conquista del West" erano già stati tirati in ballo nei Forum texiani, ma più che altro come fonti ( qualche "amico" di Nizzi aveva parlato più brutalmente di trama scopiazzata ) de "Le colline dei Sioux" ( nn. 480 - 482 ), il seguito di questa storia. Dal riassunto che hai scovato si vede però che anche la parte iniziale di "Sioux" ha qualche punto di contatto col telefilm americano ( anche se, a onor del vero, l'idea della spedizione in territorio indiano di bianchi non avvezzi alla vita del West che provocano con la loro stupidit? la reazione dei nativi si trova già nella storia zagoriana "La marcia della disperazione" [ Zagor nn. 112 - 116 ], pubblicata nel 1974 - 75, e probabilmente nota a Nizzi ancor meglio di "Alla conquista del West" ).

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(...) qualche "amico" di Nizzi aveva parlato più brutalmente di trama scopiazzata

Beh, in fondo non c'è niente di male nel prendere spunto da altre opere, se il risultato è valido. In questo caso, comunque, non parlerei esattamente di trama scopiazzata, anche se i punti di contatto sono molto evidenti ( quella puntata di "Alla conquista del West" io l'ho vista qualche anno fa, quando trasmisero la serie mi pare su La7, e rimasi molto stupito nel riconoscervi distintamente pezzi di due episodi di Tex a me molto familiari ). Non dimentichiamo che Sergio Leone - lui sè - ha letteralmente scopiazzato il film "La sfida del samurai" di Kurosawa, e ne ha tirato fuori "Per un pugno di dollari". E non credo che il valore di quest'ultimo ne venga sminuito.
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  • 5 mesi dopo...

Mi accodo al coro di commenti positivi per questa storia.

Non la ritengo un capolavoro soprattutto per l'assenza di antagonisti che colpiscano veramente. Le stesse trovate della guerriglia, orchestrate in maniera obiettivamente magistrale, non mi riscaldano più di tanto perchè non sono un amante dell'azione pura.

Al di l' dei gusti personali, riconosco però la qualità indubbia della sceneggiatura, ed in particolare la ricchezza e la felicit? dei dialoghi. Tex, come dice Virgin in un precedente post, è Il Tex, ed è vero che questa storia è un mirabile esempio di come Nizzi sia entrato in sintonia col personaggio e ne abbia saputo dare un'interpretazione fedele ed anzi anche più esaltante dell'originale.

Resto come al solito rapito dalla figura del Generale Davis. La sua autorevolezza, la sua composta calma, la sua ironia, il suo carisma, il suo saper zittire Tex (solo con lui il nostro abbassa la cresta) lo rendono un gigante della scena. Qui, come nell'altra storia sui Sioux, la sua sola presenza innalza il livello e la qualità dei dialoghi. Sua è anche l'ammissione, che ho apprezzato tantissimo, che il generale Stonewell ?, a modo suo, un galantuomo.

Storia come detto molto bella, anche se le preferisco il suo seguito, probabilmente per l'epilogo tragico, epico e solenne che lo distingue dal più rilassante (e quindi meno commovente) lieto fine di questa.

Ticci come al solito immenso.

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  • 10 mesi dopo...

Una delle migliori storie che vede come protagonisti gli indiani con disegni eccellenti, trovo che Ticci sia molto adatto a rappresentare gli insediamenti dei nativi (vedi anche la storia con Custer). Attenzione SPOILER!Gli elementi presenti son stati ben giocati: la prepotenza e strafottenza dei militari e dei politici/piedidolci impersonati rispettivamente dal generale Stonewell e dal senatore Johnson, il predominio dei bianchi sugli indiani, il rischio di guerre indiane e la guerriglia messa in atto da Tex. Alcuni si lamentano perchè c'è una assenza di un antagonista principale, cosa che non mi sento di condividere. Non dimentichiamoci che trattasi di un complotto ordito a danni dei nativi, i cui partecipanti hanno un diverso tornaconto e diverse vedute. Il capo del complotto è il senatore Johnson (gli altri complottisti mi immagino siano a Washington), che ha organizzato il rapimento del nipote del presidente degli Stati Uniti e l'uccisione di Herbert facente parte del gruppo di piedidolci, in questo modo spera a diritto a un sicuro intervento armato dell'esercito. Il suo scopo è duplice: uno ideale ossia lo sterminio dei nativi e il secondo più pecuniario ossia lo sfruttamento delle risorse delle terre dei Sioux. Il generale Stonewell è invece l'alto ufficiale incaricato di muovere guerra ai Sioux, pure lui condivide lo scopo ideale del senatore, restando però ignaro e al di fuori del complotto, inoltre la guerra indiana significa gloria e la possibilità di andar su di grado. Lo scout Zanoby invece è il braccio del senatore e tiene i contatti con il disonorato Coda Macchiata, per lo scout la faccenda è portatrice di ricchezza. Coda Macchiata invece con i suoi bravi è l'esecutore della volont? del senatore, inoltre vede nell'uccisione con le stesse mani del capo Nuvola Bianca un modo di riscatto agli occhi dell'altro capo sioux Lupo Zoppo. Quest'ultimo ha il ruolo di promuovere la guerra indiana, dopo la ritirata della spedizione punitiva di Stonewell. Per Lupo Zoppo la guerra è un modo per avere la gloria e dare una solenne batosta ai bianchi. Insomma abbiamo diversi avversarà per Tex, che per poco è eliminato dal traditore Lupo Zoppo, il quale vede di buon occhio l'uccisione di Nuvola Bianca da parte di Coda Macchiata. Tex si scontra nella vicenda con ognuno di questi avversarà, seppure usando strategie diverse, indimenticabile è quando da un pugno al senatore, il quale è buttato fuori dal saloon del forte. Questa scena è commentata da uno dei soldati in questo modo: "Mi venga lo scorbuto!... Stiamo freschi se i galantuomini che mandiamo al senato si sbronzano e fanno a cazzotti nel saloon!" Non capisco perchè diversi lettori siano rimasti colpiti dal pugno di Tex verso un senatore della California, nella recente storia del Supremo. Eh si che Tex ha già malmenato altri senatori: il senatore Russel e il senatore presente nell'albo 220. Degno di nota è anche la carismatica figura del capo Nuvola Bianca, che ripone grande fiducia in Aquila della Notte, una figura che lascer? un amaro in bocca quando si suicider? in "Nuvola Bianca".

Resto come al solito rapito dalla figura del Generale Davis. La sua autorevolezza, la sua composta calma, la sua ironia, il suo carisma, il suo saper zittire Tex (solo con lui il nostro abbassa la cresta) lo rendono un gigante della scena. Qui, come nell'altra storia sui Sioux, la sua sola presenza innalza il livello e la qualità dei dialoghi. Sua è anche l'ammissione, che ho apprezzato tantissimo, che il generale Stonewell ?, a modo suo, un galantuomo.

Condivido pienamente: è l'altra figura carismatica della storia, come Nuvola Bianca vuole risparmiare guai ai Sioux. Disegni di Ticci fenomenali, mi piacciono molto le storie rappresentate nella prateria e nelle foreste.
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  • 1 anno dopo...

Per me questa storia rimane una delle più esaltanti mai lette. Per la trama, per i continui colpi di scena, per il senso di libertà negli spazi che si prova scorrendo le vignette.Lo scambio di battute più incisivo secondo me è quello che vede coinvolti Davis e Tex "E questa sarebbe giustizia?" "Nossignore, questa è politica". C'è un mondo dentro queste poche parole.

  • +1 1
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  • 8 mesi dopo...

Continuo a "rifarmi la bocca" rileggendo le vecchie avventure del nostro Ranger.
Credo che questa si possa tranquillamente inserire tra i capolavori della saga.
Grandissimo Nizzi, che qui ci fa vedere il VERO Tex, quello che tutti noi conosciamo e vorremmo sempre ritrovare nella serie regolare.
Per quanto riguarda Ticci, che dire? E' sempre il grande disegnatore che tutti vorremmo rivedere (anche lui.....) nella serie regolare.
Ah, i vecchi e gloriosi tempi andati.....

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in effetti questa è proprio una grande storia. Sarà che amo gli indiani delle praterie e in particolare i sioux ma a me questa e la storia con monti sono sempre sembrate fra le più belle di nizzi. il buon Claudio non faceva mai trame molto complesse ma erano sceneggiate  benissimo . splendidi i personaggi ,dal nipote del presidente che è un classico figlio di papà allo straordinario nuvola bianca costretto ad affrontare un destino ineluttabile

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  • 1 anno dopo...

GRANDISSIMA STORIA E GRANDISSIMO NIZZI...PERSONAGGI MOLTO BEN ASSORTITI:IL GENERALE STONEWELL è IL PROTOTIPO DEL TROMBONE GALLONATO CON CERVELLO DA GALLINA(COME LO DEFINISCE DAVIS, DI TUTT ALTRA PASTA) IL SENATORE INVECE RAPPRESENTA GLI SPECULATORI JANKEES CHE VOGLIONO STERMINARE GLI INDIANI PER OCCUPARE LE LORO TERRE.

TEX è UN GRANDE PERCHè SE NE FREGA DEI PAPAVERI DELL ESERCITO E DELLA POLITICA, RIDICOLIZZANDOLI E PRENDENDOLI A SGANASSONI.

IL GENERALE DAVIS E NUVOLA BIANCA RAPPRESENTANO INVECE LE DUE FACCE DI UNA STESSA MEDAGLIA: SONO DUE GRANDI CAPI, REALISTI MA NON CINICI, CHE PER RAGIONI DI COSE RAPPRESENTANO DUE MONDI CONTRAPPOSTI E FRA LORO INCONCILIABILI MA CHE FANNO TUTTO IL POSSIBILE PER EVITARE GUAI PEGGIORI AI PROPRI POPOLI.IN MEZZO C è TEX, CHE FA DA MEDIATORE TRA QUESTI MONDI E GODE DELLA FIDUCIA DI ENTRAMBI. alla fine tex riesce ad evitare una guerra, e riceve il plauso sia di Davis sia di Nuvola Bianca.

memorabili le parole del generale Davis:

TEX-(PARLANDO DELL'INGIUSTA INCARCERAZIONE DI NUVOLA BIANCA): "MA QUEST SAREBBE GIUSTIZIA"?

DAVIS: NO, QUESTA è POLITICA

 

LA GIUSTIZIA (TEX) CHE NON VUOLE INCHINARSI DVANTI ALLA DURA E CINICA REAL POLITIK DEGLI USA CONTRO GLI INDIANI

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  • Collaboratori

Barbanera puoi scrivere in caratteri in minuscolo ? L'uso del maiuscolo è consentito di norma solo per evidenziare certe parti del discorso.

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  • 1 anno dopo...

A completezza del mio precedente post, aggiungo una postilla su Stonewell.

Il trombone gallonato Stonewell è stato evocato da Nizzi giocando sul soprannome del ben più celebre (e realmente esistito) "Stonewall" Jackson,generale confederato morto nel 1862 dopo una brutta ferita.Stonewall aveva ricevuto questo soprannome dopo la celebre vittoria di Fredriksburg in Virginia in cui le sue truppe, dietro ad un muro di pietre, avevano respinto l avanzata unionista.

Nizzi, che come ben sappiamo detesta i militari pomposi e arroganti,ne storpia apposta il nome e cita appunto il fatto che Stonewell ha combattuto per l Unione in Virginia e ha capito che le battaglie si vincono con la superiorità numerica e logistica: è dunque l esatto contrario di "Stonewall",che combatteva sempre facendo leva sul coraggio delle sue truppe in cronica inferiorità numerica.

Altra caratteristica di Stonewell:veste con una Rendingote (la giubba) immacolata, con la fusciacca rossa e una sciabola cesellata...Ticci l ha disegnato in questo modo, secondo me,proprio per rimarcare la differenza con Davis,che invece indossa una semplice uniforme e il fazzoletto da cavalleria al collo.Nizzi rimarca anche qui che la forma non sempre è sostanza,e che Davis è un militare scafato ed esperto,cui non interessano le medaglie e i pennacchi.

Modificato da Barbanera
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SIOUX

Storia ECCELLENTE. Grande Nizzi, grande Ticci, grande tutto. A me piacciono tanto le storie "Tex contro cavalleria" e, se Sangue Navajo é insuperabile, questa viene al secondo posto, probabilmente anche davanti (udite, udite) al “killer senza volto”.

La trama è ben congegnata e vi è di mezzo niente meno che il
nipote del Presidente, oltre che un Senatore.

Tex é immenso e ricorda tantissimo quello di GLB.

Voto alla storia: 9,5

Voto ai disegni: 9

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