Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?


ymalpas
 Share

Messaggi consigliati/raccomandati

  • Collaboratori

Apro questo topic di servizio, sulla velocit? dei disegnatori di Tex nel realizzare le tavole delle loro storie.




VELOCI


Roberto Diso, dalle 20 alle 30 tavole mensili. Il suo maxi, commissionato nel 2001, era già in edicola nell'ottobre del 2003.

Josè Ortiz, media superiore alle 20 tavole. Poco più di un anno per realizzare l'ultima di Faraci: Evasione!

Miguel Angel Repetto, media dalle 15 alle 20 tavole. La prossima storia, provvisoriamente intitolata Il difensore di Mesa Serrada gli è stata affidata nel 2005.



MEDI


Fernando Fusco, si aggirerebbe intorno alle 15 pagine. Era più veloce, ma i problemi alla vista ne hanno rallentato il lavoro.

Fabio Civitelli, circa 15 tavole.

Alfonso Font, media di 15 pagine anche per lui.

Giovanni Ticci, 12 tavole, forse qualcuna di più. I suoi albi appaiono nelle edicole ( circa ) ogni due anni.

Bianchini e Santucci, media di 12 pagine. Lo stesso Santucci ha precisato il numero delle tavole che riesce a realizzare ogni mese in coppia con Bianchini.

Lucio Filipucci, circa 12 pagine.

Dante Spada, 10 tavole.

Pasquale Del Vecchio, 10 tavole.

Alessandro Piccinelli, 10 tavole.

Marco Torricelli, 10 tavole.

Giovanni Bruzzo, 10 tavole.

Rossano Rossi, circa 10 tavole, forse meno.



LENTI


Andrea Venturi, meno di 10 tavole. Facciamo i calcoli, Il ritorno della Tigre Nera dovrebbe essergli stato affidato agli inizi del 2006, la storia sarà in edicola non prima dell'estate del 2009... due albi, tre anni!

Raul e Gianluca Cestaro, meno di 10 tavole. Lenti, molto lenti, ma anche molto accurati nei loro disegni... qualità che vale cinque stelle!

Claudio Villa, meno di 10 tavole. Probabilmente sono mesi che non riesce a realizzarne nemmeno una, oberato com'? dai suoi impegni di copertinista...



Se siete a conoscenza di qualche dato che possa precisare meglio lavoro e velocit? degli artisti di Tex, postate gente!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 anni dopo...

Certo che la lentezza di molti nuovi disegnatori di Tex è un bel problema;problema secondo me abbastanza grave nel momento in cui si è costretti ad accorciare la storia a causa del disegnatore di turno. Mi innervosisce il pensare che storie da tre albi, come quelle di Leomacs e Venturi hanno dovuto subire questa sorte.. Secondo me c'è un unico rimedio possibile:fare in modo che le storie da tre albi vengano destinate ai disegnatori più veloci:per esempio si potrebbe non "sprecare" Civitelli per storie da due albi... e si potrebbe dire la stessa cosa per Del Vecchio, che mi sembra abbastanza veloce, o per Garcia Sejas e Font... Un rimedio si deve comunque trovare, perchè un Tex senza più storie lunghe, come è stato per anni, per me è inaccettabile;e poi non mi sembra accettabile dire che la lentezza è dovuta alla cura che il disegnatore mette nel disegno;Galep,Ticci,Letteri,Fusco, lo stesso Civitelli, non erano anche loro meticolosi e accuratissimi?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ma scusate l'ignoranza: ai tempi in cui Tex era disegnato soltanto da Galep, la cadenza era anche mensile? Perchè qua vedo che il piu rapido ci mette più meno un anno.

Se non sbaglio da "Vendetta indiana" Tex divenne mensile... sicuramente dal numero 100 in poi divenne mensile, con soli 5 disegnatori, pensa un p?....
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

non mi sembra accettabile dire che la lentezza è dovuta alla cura che il disegnatore mette nel disegno;Galep,Ticci,Letteri,Fusco, lo stesso Civitelli, non erano anche loro meticolosi e accuratissimi?

Io penso che ci sia una grossa differenza tra i particolari dei disegni di oggi e quelli che venivano inseriti nelle storie di 40 anni fa: più volte e da più parti è stato sottolineato quant'era difficile documentarsi adeguatamente per poter rendere con più fedelt? alla realtà possibile il mondo del west, e senza dubbio più si va lontano nel tempo e meno questi dettagli sono presenti e sono accurati. Non sto dicendo che i disegnatori che hanno fatto la storia di Tex non fossero bravi, tutt'altro! Dico soltanto che al giorno d'oggi la fase della documentazione è molto importante e molto dispendiosa per i disegnatori: ma d'altronde più il tempo passa e più i lettori diventano esigenti, perciò questa fase deve essere sempre più approfondita. Certamente c'è chi riesce comunque a produrre un numero mensile di tavole elevato, ma dobbiamo ricordarci che i disegnatori dei tempi andati venivano aiutati (come ha sottolineato un utente di cui non ricordo il nome) e non facevano sempre tutto da soli.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Se non sbaglio da "Vendetta indiana" Tex divenne mensile... sicuramente dal numero 100 in poi divenne mensile, con soli 5 disegnatori, pensa un p?....

Paco, non e' con "Vendetta indiana" che fu presentata la prima storia inedita nel formato quaderno con periodicita' mensile, ma bensi col n°96 "La caccia" nell'ottobre del 1968.



Alla lista di Ymalpas sopra, aggiungo qualche altro disegnatore:

Garcia Seijas, circa 12/14
Corrado Mastantuono, circa 10 pagine
Pasquale Frisenda, circa 10 pagine
Leomacs, circa 5/6 pagine
Danubio, circa 5 pagine

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

non mi sembra accettabile dire che la lentezza è dovuta alla cura che il disegnatore mette nel disegno;Galep,Ticci,Letteri,Fusco, lo stesso Civitelli, non erano anche loro meticolosi e accuratissimi?

Io penso che ci sia una grossa differenza tra i particolari dei disegni di oggi e quelli che venivano inseriti nelle storie di 40 anni fa: più volte e da più parti è stato sottolineato quant'era difficile documentarsi adeguatamente per poter rendere con più fedelt? alla realtà possibile il mondo del west, e senza dubbio più si va lontano nel tempo e meno questi dettagli sono presenti e sono accurati. Non sto dicendo che i disegnatori che hanno fatto la storia di Tex non fossero bravi, tutt'altro! Dico soltanto che al giorno d'oggi la fase della documentazione è molto importante e molto dispendiosa per i disegnatori: ma d'altronde più il tempo passa e più i lettori diventano esigenti, perciò questa fase deve essere sempre più approfondita. Certamente c'è chi riesce comunque a produrre un numero mensile di tavole elevato, ma dobbiamo ricordarci che i disegnatori dei tempi andati venivano aiutati (come ha sottolineato un utente di cui non ricordo il nome) e non facevano sempre tutto da soli.
Forse, caro At the Rocks, hai ragione riguardo alla maggiore documentazione dei disegnatori di oggi... ma le ambientazioni dei disegnatori di un tempo non mi sembrano meno accurate e realistihe di quelle dei disegnatori attuali. Basti pensare a Ticci, riconosciuto maestro del paesaggio e delle ambientazioni western, che era tuttaltro che lento. Forse quello di Galep era un west poco documentato, infatti si basava per le ambientazioni ai paesaggi della sua terra;tuttavia anche il suo west era molto realistico e fedele, e comunque le sue vignette trasudavano di puro west:forse si può realizzare un buon western con un p? di fantasia-anche Sergio Leone lo dimostra coi suoi film. Quindi non riesco a giustificare l'attuale lentezza perchè ci si documenta meglio:mi sembra più che altro una scusa forse anche fondata, ma comunque non accettabile.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ma l'ambientazione non è solo quella dei paesaggi: ci sono anche gli interni dei vari edifici che ormai non possono più essere ricostruiti senza un'esauriente documentazione, che ormai serve anche per inserire elementi che restano solo dei dettagli (ad esempio l'attrezzo a pag. 50 de "La Grande Sete")... E' a questo che mi riferivo!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ogni disegnatore ha i suoi tempi. Pero' e' chiaro che, se un certo Ortiz producesse almeno la meta' delle tavole che e' solito sfornare ogni mese da un po' di anni a questa parte, forse la qualita' di quei disegni, che il piu' delle volte danno la sensazione(abbastanza fondata)di essere un po' "tirati via", sarebbe migliore. Un eccezione e' Civitelli, che malgrado sia attualmente tra i piu' veloci disegnatori texiani, riesce a mantenere una qualita' altissima.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ogni disegnatore ha i suoi tempi. Pero' e' chiaro che, se un certo Ortiz producesse almeno la meta' delle tavole che e' solito sfornare ogni mese da un po' di anni a questa parte, forse la qualita' di quei disegni, che il piu' delle volte danno la sensazione(abbastanza fondata)di essere un po' "tirati via", sarebbe migliore. Un eccezione e' Civitelli, che malgrado sia attualmente tra i piu' veloci disegnatori texiani, riesce a mantenere una qualita' altissima.

Concordo con tutto quel che dici,Antony;e Civitelli è proprio la dimostrazione del fatto che si può essere eccezionali e veloci insieme. A me importa poco che un disegnatore sia lento o meno;mi importa però nel momento in cui la sua lentezza costringe lo sceneggiatore ad accorciare innaturalmente la storia. Comunque voglio essere positivo:a parte Venturi, probabilmente la lentezza di alcuni nuovi disegnatori di Tex sta nel fatto di essere, appunto, nuovi;e certamente l'esordio su Tex deve essere un esordio da brivido.... probabilmente in seguito, acquistata maggior padronanza di Tex e del suo mondo, diventeranno più veloci... speriamo...
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 4 settimane dopo...

Ripensando alla questione della lentezza di alcuni attuali disegnatori di Tex, propongo una soluzione molto semplice;soluzione tra l'altro da sempre adottata nei comics americani(che hanno dei disegni tutt'altro che poco curati!). L'idea è questa:portare nei fumetti di Tex la figura dell'inchiostratore. L'inchiostratore è appunto colui che riceve le tavole già completate a matita dal disegnatore, a cui aggiunge la china(e forse anche altri tipi di inchiostro), completando quindi definitivamente la tavola. Solitamente l'inchiostratore svolge il suo lavoro a stretto contatto col disegnatore. Questo mi sembra un metodo efficace per diminuire i tempi di realizzazione dei disegni.. un metodo che può servire ad evitare i forzati tagli alle storie lunghe che, ad esempio Boselli si è visto costretto a fare. Voi che ne pensate?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ormai purtroppo i tempi sono cambiati, e non credo proprio che rivedremo mai storie lunghissime tipo "In Nome della Legge" disegnate da un unica persona, non c'è nulla da fare!Una soluzione potrebbe essere quella di realizzare storie molto lunghe impiegando due disegnatori, come è successo per esempio in "Omicidio in Bourbon Street". Capisco il dispiacere di Paco nel non poter più leggere storie su più di due albi (anche a me dispiace molto!) però, come mi pare abbia detto Carlo Monni in un altro topic, se molti disegnatori si "spaventano" di fronte alla proposta di disegnare un Texone figuratevi davanti all'ipotesi di realizzare una storia di tre o più albi!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ripensando alla questione della lentezza di alcuni attuali disegnatori di Tex, propongo una soluzione molto semplice;soluzione tra l'altro da sempre adottata nei comics americani(che hanno dei disegni tutt'altro che poco curati!). L'idea è questa:portare nei fumetti di Tex la figura dell'inchiostratore. L'inchiostratore è appunto colui che riceve le tavole già completate a matita dal disegnatore, a cui aggiunge la china(e forse anche altri tipi di inchiostro), completando quindi definitivamente la tavola. Solitamente l'inchiostratore svolge il suo lavoro a stretto contatto col disegnatore. Questo mi sembra un metodo efficace per diminuire i tempi di realizzazione dei disegni.. un metodo che può servire ad evitare i forzati tagli alle storie lunghe che, ad esempio Boselli si è visto costretto a fare. Voi che ne pensate?

Solo questo: 1) che non mi scandalizzerebbe affatto. Dopotutto, non solo è già stata fatta in passato (Penso ai vari inchiostratori di Galep nel periodo iniziale della serie, ma anche a Nicol', che lavorava spesso con matitisti come Francesco Gamba o Giolitti con il suo studio), ma anche in tempi recentissimi. Negli ultimi 10/15 anni, per esempio, Marco Bianchini ha lavorato pressoch? esclusivamente come inchiostratore, mentre le matite gliele hanno realizzate, in tempi diversi: Fabio Valdambrini, Giuseppe di Bernardo, Rossano Rossi e Marco Santucci. Proprio il fatto che, dopo tanto tempo, si è di nuovo cimentato come autore completo, pare gli abbia creato un p? di difficolt?, dovendo egli "riprendere la mano". Tuttora, su Magico Vento, su Martin Mystere o Julia ci sono o ci sono state coppie di matitista ed inchiostratore (Barbati & Ramella, Morales & Grimaldi e diversi altri). 2) In ogni caso, quasi tutti prima o poi, hanno provato a lavorare da soli e questo lo trovo significativo. Evidentemente, per quanto bravo sia il tuo collega, alla fine c'è sempre qualcosa che non ti quadra.3) L'esempio degli Stati Uniti è calzante solo fino ad un certo punto, perchè loro sono da sempre stati abituati a lavorare in squadra. I disegnatori che realizzavano sia le matite che le chine erano una rarit?, ma ultimamente anche l' stanno aumentando. Anche questo deve significare qualcosa, credo.4) Da noi c'è sempre stata la tradizione del disegnatore che fa tutto da se, anche se poi, accadeva che molti giovani disegnatori esordivano facendo, non accreditati, matite e chine per autori anziani presso cui "andavano a bottega". Penso, tra gli altri, a Ticci e Villa, che hanno entrambi esordito come assistenti di Franco Bignotti. 5) Infine, io credo che debba essere una scelta dei singoli e che non sia giusto che sia imposta dall'alto.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...

E' innegabile che la qualità non coincide con la velocit?. Prendete Diso, veloce come Ortiz ma confrontate le tavole (due maestri per carit?) di un Villa, un Civitelli i i fratelli Cestaro con quelle di questi due. Naturalmente le storie adesso specie quelle Boselliane, sono ricche di dettagli che porta via tempo al disgnatore. In passato c'erano delle storie quelle del duo Muzzi e Galleppini che si vede erano disegnate in fretta e furia per tappare i vari ritardi dei disegnatori. Le storie erano semplici, i paesaggi inesistenti o soliti e pochi dettagli. Non voglio dire che erano brutte storie ma confrntiamo la mole di lavoro che ad esempio il duo Bianchini e Santucci hanno fatto per la storia di Boselli "Omicidio in Bourbon Street". Anche il grande Galep doveva affrettare i tempi all'epoca ma ricordate la mini storia del numero 134 "Gli Sterminatori"? Disegni strepitosi! Per concludere le storie di una volta erano più fruibili (ricordate quelle di Letteri? Chiare lineari nitide) ma adesso tutto ciò è impensabile. La qualità oggi inverosimilmente è aumentata anche se i fan amano più le storie del passato. Nei bei tempi si potevano avere storie come quelle di Galleppini o Ticci (penso a "Il ritorno di Montales" come a "Giubbe Rosse") dove i disegni straordinari si univano alle sceneggiature mozzafiato ma l' l'affezione è dovuta alla magia di Bonelli padre. Oggi i disegnatoti sono molto più professionali, è innegabile, ma forse manca la magia alle volte, manca Bonelli. Le storie di Boselli con Font o Piccinelli sono capolavori grafici. E' doveroso dirlo. Ma dobbiamo accontentarci della lentezza se almeno vogliamo la qualità se no aumentiamo le collaborazioni tra disegnatori e vediamo cosa ne esce.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Credo (per carit?, è solo la mia opinione, non vorrei mai che qualcuno dicesse che faccio il saccente) che qui si faccia un p? di confusionePer esempio:

E' innegabile che la qualità non coincide con la velocit?. Prendete Diso, veloce come Ortiz ma confrontate le tavole (due maestri per carit?) di un Villa, un Civitelli i i fratelli Cestaro con quelle di questi due. Naturalmente le storie adesso specie quelle Boselliane, sono ricche di dettagli che porta via tempo al disgnatore.

Possono piacere o meno (ed a me, per esempio, piacciono meno degli altri citati sopra), ma ia Ortiz che Diso sono a loro volta dei maestri . Il primo è stato bravissimo nel rendere le atmosfere del Sud Ovest americano, il secondo nopn mi ha mai convinto fino in fondo sulle figure umane, ma nei paesaggi è quasi imbattibile. La velocit? e la qualità sono indubbiamemte in rapporto, ma la verità effettiva è che fino ad una trentina d'anni fa c'era un diverso modo di lavorare che prediligeva la quantit? alla qualità. Fattore non secondario era ance il fatto che i compeni per i disegnatori erano più bassi e ciò portava alla necessit? di produrrwe più tavole possibile, I disegnatori sopra i sessant'anni ono abituiati a lacvorare co? e non cambiano.

In passato c'erano delle storie quelle del duo Muzzi e Galleppini che si vede erano disegnate in fretta e furia per tappare i vari ritardi dei disegnatori

Vorrei capire da cosa si vede. Quando Muzzi entr? nello taff, l'unico altro diegnatore era Galep ed effettivamente il motivo diell'inserimento di Muzzi fu di dargli respiro. Resta il fatto che il vero motivo per cui le storie di Muzzi sembrano disegnate in fretta e furia, non è che si doveva sopperire ai ritardi di altri disegnatori con storie di emergenza, ma che Muzzi era un disegnatore lento per gli standard dell'epoca e per tener dietro alle scadenze di allora era cotretto a correre.

Le storie erano semplici, i paesaggi inesistenti o soliti e pochi dettagli.

Il che è vero anche per tutti gli altri disegnatori dell'epoca.

Non voglio dire che erano brutte storie

Se parli di quelle di Muzzi solamente, allora no: non erano affatto brutte storie

ma confrntiamo la mole di lavoro che ad esempio il duo Bianchini e Santucci hanno fatto per la storia di Boselli "Omicidio in Bourbon Street".

Paragone sbagliato, sarebbe come volerr confrontare le pretazionidi una "Topolino" con quelle di una Panda.

Anche il grande Galep doveva affrettare i tempi all'epoca ma ricordate la mini storia del numero 134 "Gli Sterminatori"? Disegni strepitosi!

Vero, ma fu una storia breve e oprattutto unica, realizzata appositamente e prendendosi il tempo necessario. Le altre sue storie precedenti e successive furono più ordinarie.

Per concludere le storie di una volta erano più fruibili (ricordate quelle di Letteri? Chiare lineari nitide) ma adesso tutto ciò è impensabile. La qualità oggi inverosimilmente è aumentata anche se i fan amano più le storie del passato. Nei bei tempi si potevano avere storie come quelle di Galleppini o Ticci (penso a "Il ritorno di Montales" come a "Giubbe Rosse") dove i disegni straordinari si univano alle sceneggiature mozzafiato ma l' l'affezione è dovuta alla magia di Bonelli padre. Oggi i disegnatoti sono molto più professionali, è innegabile, ma forse manca la magia alle volte, manca Bonelli. Le storie di Boselli con Font o Piccinelli sono capolavori grafici. E' doveroso dirlo. Ma dobbiamo accontentarci della lentezza se almeno vogliamo la qualità se no aumentiamo le collaborazioni tra disegnatori e vediamo cosa ne esce.

Qui la confusione è innegabile. Sembra quasi che tu colleghi la lentezza dei disegnatori alla mancanza di GLB e questo è assurdo. Che poi tu ritenga che la magia dei tempi andati non ci sia più, su questo si può anche concordare, ma questo non c'entra nulla con la lentezza dei disegnatori. P. S. Ticci, con le sue attuali 12 pagine al mese, è oggi considerato un disegnatore veloce, ma 40 anni fa, quando arrivava a farne anche 20, era coniderato uno dei più lenti dello staff (e difatti appariva in media ogni 2/3 anni). Curioso come possano cambiare le prospettive. :trapper:
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Carlo Marcello di tavole ne faceva più di 30 al mese e guardate che qualità! la verità è che quando c'è classe si può andare sicuri e veloci. Cvilla ha disegnato in un giorno una tavola, la novantacinquesima, e c'è da tirarsi già lo stetson!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Non penso di aver fatto confusione, forse mi sono spiegato male. Ortiz sarà un bravo paesaggista ma disegnando velocemente non garantisce qualità a ciò che fa, giusto? Su Diso: l'ho amato molto su Mister No si figuri (ho ventotto anni, sono giovane e devo mangiare tante "tozze" di pane ma leggo Mister No da una vita, ho cominciato a leggere fumetti come Falco Bianco da bambino e altri dell'epoca d'oro degli anni cinquanta. Ricorda Il Piccolo sceriffo? Disegni orrendi, se uscisse al giorno d'oggi nessun editore le pubblicherebbe, ma erano altri tempi quelle e amen. Eppure le storie erano anche affascinanti, scritte da Torelli. L'apoteosi furono le prime storie di Capitan Miki, l' sè che i disegni erano eccezionali cosa ne pensa?) ma l'albo Fort Sahara, la prego, se lo sfogli con cura e mi dica. Che sia un ottimo disegnatore non ci piove ma la velocit?, si sa, (non sempre però come dice Yampalas) non garantisce qualità (quasi in tutti i campi) Io poi non collego la lentezza con la mancanza di Bonelli, signor Monni. Perchè allora tante storie disegnate bene (Venturi nella storia dell'ultimo ritorno della Tigre Nera ad esempio) non sono riuscite altrettanto bene di storie passate magari disegnate frettolosamente, come lei dice, per garantirsi i soldi necessari per sopravvivere visto che all'epoca i disegnatori erano pagati meno? Se lei legge attentamente io mi riferisco che all'epoca tale pochezza (chiamiamola così) poteva essere sopperita dalle storie di Bonelli che erano straordinarie. Per Muzzi, il discorso è diverso. Lei sapr? che, come spieg? Sergio Bonelli, il volto di Tex non gli riusciva tanto bene e lo stesso Gamba o Lino Jeva oppure Rafaele Cormio venivano "usati" per far respirare Galleppini (mi riferisco al periodo delle strisce in cui il grande Galep disegnava quasi tutta la saga di Tex) e per garantire l'uscita dell'albetto in edicola. Muzzi era lento, benissimo, ma le storie a me piacevano. Le faccio un esempio: una storia come Montezuma di Nizzi- Fusco lei dove la colloca? Sembra apparentemente una di quelle brevi storie che Muzzi disegnava ma non è stata stroncata da tutti qui nel forum? Mi sbaglio forse? I disegni di Fusco non sono dei migliori ok ma se la sceneggiatura fosse stata più accorta e più bella? Perchè invece amiamo tanto le storie di Muzzi? Perchè anche se qualitativamente sono inferiori (mi riferisco ai disegni, se paragonati allo staff di disegnatori odierno impallidisce) la sceneggiatura era fatta con mestiere. Ecco spero di essermi spiegato con lei, signor Monni, che ammiro per tutte le news che ci d' su Tex! Una stretta di mano!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

e aggiungo comq solo un'altra cosa... che a parte le opinioni, io rispetto il lavoro di ogni disegnatore. La qualità ce l'hanno tutti a prescindere dai gusti personali. Diso è un grande disegnatore così come Muzzi e gli altri che abbiamo citato. Penso a Franco Donatelli, per esempio... il suo stile scarno apparentemente potrebbe fuorviare però rivediamoci le splendide copertine del Piccolo Ranger. C'è da dire che alle volte le esigenze del fumetto ha fatto sè che i disegnatori non lavorassero al meglio, presi com'erano dalla velocit? delle consegne, dalle dimensioni delle vignette eccetera, ma sono tutti artisti.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...

Avrei una curiosità. Essendo ritornato a leggere Tex dopo diversi annetti ( ma ho tempo per recuperare ), una delle novità che ho trovato è l'enorme numero di disegnatori della scuderia. Vorrei chiedervi: la moltiplicazione recente dei disegnatori è dovuta essenzialmente al fatto che quelli nuovi, molto attenti all'aspetto tecnico, impiegano in genere molto più tempo di quelli della "vecchia" generazione per realizzare una storia è Oppure anche al fatto che essi lavorano su diversi fumetti è Per esempio, ho appreso che i fratelli Cestaro sono attualmente impegnati con Dylan Dog. Presumo allora che ci siano altri disegnatori che si dividono tra Tex e altro. In tal caso, come funziona la cosa è Sono loro stessi che preferiscono non legarsi stabilmente ad un personaggio, oppure si tratta di scelte editoriali ?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Avrei una curiosità. Essendo ritornato a leggere Tex dopo diversi annetti ( ma ho tempo per recuperare ), una delle novità che ho trovato è l'enorme numero di disegnatori della scuderia. Vorrei chiedervi: la moltiplicazione recente dei disegnatori è dovuta essenzialmente al fatto che quelli nuovi, molto attenti all'aspetto tecnico, impiegano in genere molto più tempo di quelli della "vecchia" generazione per realizzare una storia è Oppure anche al fatto che essi lavorano su diversi fumetti è Per esempio, ho appreso che i fratelli Cestaro sono attualmente impegnati con Dylan Dog. Presumo allora che ci siano altri disegnatori che si dividono tra Tex e altro. In tal caso, come funziona la cosa è Sono loro stessi che preferiscono non legarsi stabilmente ad un personaggio, oppure si tratta di scelte editoriali ?

Cerco di rispondere... il parco disegnatori è decisamente aumentato (rispetto ai famigerati e osannati anni sessanta e settanta dove le storie erano disegnate dai mitici cinque ovvero Galleppini, Letteri, Ticci, Nicol' e Fusco) perchè annualmente sono aumentate anche le uscite di Tex (maxi e almanacchi vari) e quindi occorrono molti più disegnatori, sia perchè, inevitabilmente come è stato spiegato da tutti nel topic, i disegnatori giovani sono più lenti. Negli anni d'oro un Galleppini o un Letteri garantivano penso una trentina di pagine o forse di più al mese. Se confrontati con i disegnatori di oggi, come ad esempio quelli citati da te, che riescono a disegnare ottimamente sette o dieci tavole, si capisce perchè il parco disegnatori sia aumentato. Quindi il fatto che alcuni disegnino anche altro non implica l'aumento dei disegnatori nello staff. Buon recupero di storie e avventure comunque! :trapper:
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Grazie per la risposta, Ulzana.
Mi resta ancora un dubbio... Io avevo "mollato" Tex poco dopo il n°500: come specificato nel thread "Lo staff dei disegnatori, dalle origini ad oggi", all'epoca c'erano 12 disegnatori. In dieci anni si è passati da quei 12 agli attuali 30 circa !
E i Maxi, i Texoni, gli Almanacchi, c'erano anche allora.
Faccio ancora un po' di fatica a raccapezzarmici doubt

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Grazie per la risposta, Ulzana.
Mi resta ancora un dubbio... Io avevo "mollato" Tex poco dopo il n°500: come specificato nel thread "Lo staff dei disegnatori, dalle origini ad oggi", all'epoca c'erano 12 disegnatori. In dieci anni si è passati da quei 12 agli attuali 30 circa !
E i Maxi, i Texoni, gli Almanacchi, c'erano anche allora.
Faccio ancora un po' di fatica a raccapezzarmici doubt

Beh? tanto per cominciare all'epoca i Texoni erano rigorosamente realizzati da disegnatori esterni allo staff e non vanno quindi contati, poi c'è da dire che effettivamente i disegnatori moderni sono decisamente più lenti.

Non c?entra, se non marginalmente, il fatto che alcuni disegnatori abbiano anche impegni extra Tex .
I fratelli Cestaro, comunque, non lavorano anche per Dylan Dog, ma ne stanno semplicemente realizzando una storia, pare su espressa richiesta del curatore Giovanni Gualdoni. Finito quest?impegno torneranno su Tex dove, peraltro, la loro produttivit? non è mai stata elevata, se vogliamo usare un eufemismo (quasi tre anni per fare 220 pagine in due).
Che dire di Pasquale Frisenda che dal 2009 di pagine ne ha fatte 160 circa?
D'altro canto Alfonso Font e Corrado Mastantuono, pur lavorando anche per altri editori, garantiscono rispettivamente 15 e 10 pagine al mese.
La verità, ahimè è che per garantire la necessaria produzione oggi sono necessari non meno di 18 disegnatori e che averne di più garantisce una certa tranquillit?.
Per la cronaca, Tex avrebbe in teoria 28 disegnatori (contando per uno i Gemelli Cestaro), ma non tutti sono al lavoro al momento.
I Cestaro si sono concessi una ?Vacanza? su Dylan Dog.
Andreucci è o sta per mettersi al lavoro su una storia di 46 pagine per il mercato francese che dovrebbe terminare verso la fine di gennaio.
Gomez si è preso un anno sabbatico per lavorare su altri progetti.
Nespolino ancor prima di essere pubblicato è stato dirottato prima su Shanghai Devil e poi a disegnare il primo numero della nuova serie di Manfredi lasciando incompiuta a pag,. 68 la sua prima storia di Tex.
Di Suarez non si hanno notizie.
Altri disegnatori, come Villa e Milano, hanno una produttivit? alquanto ridotta.
Insomma, un parco disegnatori ampio è davvero una necessit?.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

La verità, ahimè è che per garantire la necessaria produzione oggi sono necessari non meno di 18 disegnatori e che averne di più garantisce una certa tranquillit?.(...)I fratelli Cestaro, comunque, non lavorano anche per Dylan Dog, ma ne stanno semplicemente realizzando una storia

Capisco. Beh, l'aspetto positivo è che le tante nuove leve sono tutti professionisti ben preparati tecnicamente ( anche se a volte sembra mancare quel potere evocativo di certi 'vecchi' maestri nel rendere le ambientazioni western e non solo ). Quanto ai fratelli Cestaro... Non si potrebbe costringerli a giurare fedelt? a Tex su una montagna di bibbie, e spedire qualche confetto a chiunque chieda di distoglierli dalla loro missione artistica texiana è :DScherzo, ovviamente.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.