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TWF - Tex Willer Forum

[03/04] Fuorilegge


TexFanatico
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Voto alla storia  

40 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Su consiglio di Tex, i Blancos si trasferiscono in terra americana. La frontiera viene varcata anche dall'esercito messicano, che assedia Fort Wellington. I nemici sono sbaragliati grazie al Ranger, ma nella regione continua ad agire la guerriglia, che conta su una coppia di spie: l'illusionista Steve Dickart, alias Mefisto, e sua sorella Lily. Scoperti da Tex, i due fuggono facendo ricadere sul Ranger la colpa di un loro delitto. Di nuovo braccato dalla Legge, Willer libera El Paso dalla cricca del corrotto sceriffo Benis, e incontra Montales, un rivoluzionario in lotta contro il regime messicano.

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  • 7 mesi dopo...
Guest Wasted Years

In questa storia troviamo Mefisto e la sua mefitica sorella (se mi passate il bisticcio di parole). Tex viene mandato in carcere con un diabolico trucco e Carson infrange la legge per consentirgli di fuggire. Ma Tex dovrà tribolare ancora per riuscire ad uscire dall'intrigo. Steve è, nella storia, un semplice illusionista e spia, ma già si rivela molto velenoso, anche se la vera serpe è la sorella, davvero diabolica. La rivedremo, cinica e spietata, nella storia del ritorno di Mefisto. Galep lavorava con turni massacranti, ma il suo talento emerge già, specie nel tratteggiare i volti e i mezzi di trasporto, talento che vedremo crescere di numero in numero. Nella storia appare Montales per la prima volta, di cui Tex farà l'alter ego e sarà determinante per la vittoria. Storia dai mitici incontri, quindi!

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  • 7 mesi dopo...

Una storia, come dice Wasted, mitica dal punto di vista delle relazioni, buone o cattive, che si creano nella vita di Tex. Altre ne nasceranno più avanti, quella con Jim Brandon, con Gros-Jean e con Pat McRyan, per citare solo le più datate. Ma soprattutto, a mio parere, qui si cementa quella che sarà l'amicizia fondamentale di tutto il ciclo, quella con Kit Carson, pronto a mettersi in gioco per l'uomo che - non molto tempo prima - era realmente un "fuorilegge". Impagabile la scena in cui Tex, che evade indossando una divisa, viene fermato da un militare che gli chiede il suo nome e lui risponde: "Beniamino Prendimi!" :lol::lol::lol:

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  • 2 settimane dopo...

Due albi che hanno fatto un pezzo di storia della saga texiana! Almeno per due ragioni: la prima per la nascita del nemico numero uno di Tex, il diabolico Mefisto, qui accompagnato dalla sorella Lily, la bionda che fa girare la testa agli ufficiali.. e la seconda per la nascita dell'amicizia con il desperado Montales impegnato con la sua banda contro i politicanti messicani.. epocale! Non ci sono aggettivi per commentare questa storia.. bella la trama, con la guerra tra il texas e il messico,.. stupenda l'idea delle spie messicane nel territorio nemico,.. straordinaria l'idea dei piccioni viaggiatori, che inviano istruzioni alle pattuglie messicane riguardo le zone da attaccare.. insomma un vero capolavoro!.. e poi come scordare la storica battaglia di tex e montales in costume nero per confondere i nemici?!!... CAPOLAVORO!!!!!

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  • 2 anni dopo...

Ed eccoci a commentare una vera e propria storia fiume: quasi 16 albi a striscia per poco più di 160 pagine odierne.

Una storia significativa principalmente perchè segna la prima apparizione di quello che sembra un cattivo come tanti, ma che, quando ormai ci eravamo dimenticati di lui, tornerà per diventare la nemesi ricorrente di Tex: Mefisto.

Diversi sono gli elementi significativi:

1) Tex, incastrato dalla perfida Lily Dickart, viene accusato di tradimento ed omicidio e condannato a morte. Solo l'intervento di Kit Carson gli permetterà di evadere. Ridiventerà così di nuovo un fuorilegge ricercato, con tutte le conseguenze del caso. A quanto pare, Bonelli non ce la faceva proprio a tenere il suo personaggio ingabbiato nelle pastoie della legalità. :colt:

2) Abbiamo il primo tassello della solida amicizia tra Tex e Carson. Kit non ha dubbi: Tex è innocente e va aiutato. Al diavolo le conseguenze.

3) La trama risente davvero molto di suggestioni da feuilleton ed in particolare l'influenza di Alexandre Dumas padre. Abbiamo: una coppia di cattivi sopra le righe che tessono trame nell'ombra, un innocente ingiustamente condannato, un viaggio avventuroso ed una punizione dei cattivi molto ad effetto. Per dirla tutta, secondo me, l'influenza di Dumas si vede soprattutto nella caratterizzazione del personaggio di Lily e nella sequenza finale con la cattura dei responsabili, che a me personalmente ha ricordato la punizione di Milady da parte di Athos nel finale de "I tre moschettieri".

4) Bisogna dire che se Lily emerge di prepotenza nella trama, suo fratello Steve, alias Mefisto, appare decisamente più incolore e non mostra nemmeno l'ombra del carisma che manifesterà vent'anni più tardi per Tex e nove per i lettori.

5) Una curiosità: sono io che fin dalla più tenera età devo avere un animo particolarmente malizioso o davvero GLB adombra una sorta di rapporto incestuoso tra Steve e Lily Dickart?

6) Prima apparizione anche di Montales "El Desperado" ed inizio di un'altra amicizia importante. Montales ha il privilegio di essere il primo amico ricorrente di Tex ad apparire nella serie.

7) Mentre dà la caccia a Mefisto Tex trova anche il tempo di smascherare un banchiere truffaldino ed impedire una finta rapina in banca, dare una lezione allo sceriffo corrotto di El Paso (usando il suo tipico trucco di rovinargli le mani a colpi di pistola e dare il suo contribuito ad una rivoluzione messicana. a quanto pare non riesce proprio ad occuparsi solo degli affari suoi. :lol2:

8) Ancora una volta la storia non finisce a fine albo ma si salda nella successiva senza soluzione di continuità. Nella mia personale classificazione, subito dopo la partenza di Mefisto e sorella per Fort Tampico comincia la storia "L'eroe del Messico".

Decisamente buona la prova del duo Galep & Uggeri ai disegni.

Questa è una di quelle storie del periodo d'oro a cui sono più affezionato e rileggo volentieri se me ne capita l'occasione.

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  • 3 mesi dopo...

7) Mentre d' la caccia a mefisto Tex trova anche il tempo di smascherare un banchiere truffaldino ed impedire uan finta rapina in banca, dare una lezione allo sceriffo corrotto di El Paso (usando il suo tipico trucco di rovinargli le mani a colpi di pistola e dare il suo cntribuito ad una rivoluzione messicana. a quanto pare non resce prprio ad occuparsi solo degli affari suoi. :lol2: laughing

Nella ristampa Tutto Tex lo scriffo di El Paso viene ucciso e non ferito alle mani. Si tratta di una revisione della storia oppure hai ricordato male tu? (cosa di cui dubito)
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7) Mentre d' la caccia a mefisto Tex trova anche il tempo di smascherare un banchiere truffaldino ed impedire uan finta rapina in banca, dare una lezione allo sceriffo corrotto di El Paso (usando il suo tipico trucco di rovinargli le mani a colpi di pistola e dare il suo cntribuito ad una rivoluzione messicana. a quanto pare non resce prprio ad occuparsi solo degli affari suoi. :lol2:  laughing

Nella ristampa Tutto Tex lo scriffo di El Paso viene ucciso e non ferito alle mani. Si tratta di una revisione della storia oppure hai ricordato male tu? (cosa di cui dubito)
Si tratta di un caso straordinario di ripristino della storia così com'era in origine, prma dell'intervento delle censure nel 1958.
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  • 6 mesi dopo...

erano anni che non leggevo questa storia, avevo gli albi ma poi li ho venduti, quindi appena ho saputo che sarebbe uscita di nuovo l'intera saga di mefisto ne ho approfittato, prendendo il 1° volume :trapper:
curioso il fatto che nei supermiti abbiano deciso di riproporre questa storia a partire dalla prima apparizione di mefisto invece che dall'effettivo inizio dell'episodio, capisco che tornare indietro fino al n.1 sarebbe stato eccessivo, ma mi sarebbe bastato ripartire dal momento in cui si entra nel contesto messicano in cui la storia è ambientata, ma va bene così ::evvai::
poi avrei preferito una cover inedita di claudio, invece del riadattamento di una cartolina NR :rolleyes:

ma adesso veniamo ai commenti alla storia, giusto le prime impressioni che ho avuto iniziando a rileggerla...

ho trovato un tex molto diverso da come me lo ricordavo, oserei dire più nolittiano, poiché in certe situazioni mostra un comportamento umano insolito nelle storie di GLB :shock:
ad esempio entra nella stanza di mefisto per frugare, senza tenere in conto la possibilità che il prestidigitatore possa risalire da un momento all'altro, costringendolo ad una fuga repentina...
poi ancora tex arriva a giustificare il comportamento di mefisto che gli spara dalla finestra, pensando fra sè che, al suo posto, avrebbe fatto lo stesso...
un altro atteggiamento nolittiano è nella scena in cui tex decide di prendere a pugni il tizio che tutti vorrebbero impiccare: prima di pestarlo gli chiede pure se è disposto a parlare, come a dire che ricorre alle mani solo come ultima ratio, mentre io mi sarei aspettato che lo colpisse subito, qui però spiego il fatto con la necessità di reagire ad una folla inferocita, meglio 4 pugni dell'impiccagione, con un doppio effetto terapeutico, vuoi sul malcapitato, vuoi appunto sulla folla...

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  • 4 mesi dopo...

Grazie alla collana "Tex contro Mefisto" ho potuto completare la mia lettura di questi storici scontri, tra cui il primissimo. Mi è piaciuto leggere questa serie perchè rappresenta idealmente il percorso e l'evoluzione di Bonelli e Galep in Tex. In questa prima storia infatti si nota GLB che non si limita a proporre la storia principale ma inserisce anche alcune mini-storie all'interno(il banchiere disonesto, lo sceriffo di El Paso) testimoniando il ricordo di un autore ancora alle prese con lo stile di un personaggio di fumetto che cerca di far affermare(anche se sappiamo che le preferenze di GLB erano per Occhio Cupo) e che quindi proponeva diverse avventure che riusciva a creare( questa storia non ha nemmeno una vera conclusione in quanto introduce la lotta rivoluzionaria di Tex e Montales). Per quanto riguarda Galep, qui si nota il suo tratto fatto di pochi schizzi, mentre in seguito potr? permettersi di lavorare con sempre più cura. Le persone e i luoghi sono resi in maniera semplicissima, ed è questo anche il motivo del genio di Galep: senza particolari pretese artistiche o di dettagli ha saputo essere comunque un abilissimo disegnatore. La storia merita un 10 per essere semplicemente una di quelle storie che iniziano a delineare il mondo di Tex. Allora sicuramente GLB non pensava di fare di Mefisto un nemico storico(forse non pensava nemmeno quanto sarebbe durato Tex). Ma il rileggere quest'avventura e vedere Mefisto alla sua storica prima apparizione, quando è ancora un nemico come gli altri... E' uno dei massimi piaceri leggere l'evoluzione dei personaggi storici attraverso le loro apparizioni anche per le ragioni da me esposte prima. Un ultima nota: ho visto che un utente ha dato addirittura il voto minimo in assoluto a questa storia. Vorrei che questo utente esponga le sue ragioni, perchè mi incuriosiscono tanto le motivazioni di questa scelta.

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  • 1 anno dopo...

Condivido con quanto avete scritto: Questa storia rappresenta un punto molto importante della saga ed è una di quelle storie che una volta lette, sono indimenticabili. Kit Carson da piena fiducia a un Tex destinato alla forca come spia, e qui si cimenta la loro amicizia: Fino a quel punto erano semplicemente colleghi. L'incontro/scontro con la nemesi per eccellenza - secondo me Mefisto è il nemico numero uno e non ce ne saranno altri - permette l'incontro e la nascita dell'amicizia con Montales che rappresenta la controparte messicana di Tex: Dapprima aveva una propria famiglia e una casa, i governativi gli ammazzano i familiari e lui diventa un fuorilegge che lotta per una giusta e buona causa (cosi sono conosciuti Tex e Montales molti anni dopo nella loro avventura a Cuba, conosciuti per essere degli uomini che combattono per grandi ideali). Chissà se nel prossimo ritorno di Mefisto, si sapr? come lui e la sorella hanno scampato alla forca? Voto: 10

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  • 7 mesi dopo...
Non vorrei fare il rompiscatole, ma non sono molto d'accordo con questa suddivisione delle storie dei numeri 2/3/4. 
Secondo me si tratta di una storia unica, molto lunga (oltre 280 pagine) che va dal Mistero dell'idolo d'oro del n. 2 sino all'Eroe del Messico, a metà del n. 4. Il filo conduttore che lega la trama in fondo è la guerra fra USA e Messico protagonista di quegli albi. 
 
E nessuno si ricorda di quell'idolo del vecchio Tom? In assoluto uno dei miei comprimari preferiti, mi stava troppo simpatico... :(  La sua morte è stata tra le più tristi della saga cry.gif O perlomeno ci sono rimasto parecchio male io, ogni volta che la rileggo è un colpo al cuore... icon_neutral.gif icon_cry.gif Maledetto Mefisto!  :mazza:
 
Concordo comunque con chi considera questa la prima grande storia di Tex... E' davvero epica, nel vero senso del termine! Mefisto si vedeva che era già un nemico destinato ad entrare nella leggenda... Certo, nulla a che vedere con quello che ricomparirà un ventennio dopo, ma per me non passò affatto inosservato, tutt'altro! 
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  • 2 mesi dopo...

Una storia, come dice Wasted, mitica dal punto di vista delle relazioni, buone o cattive, che si creano nella vita di Tex. Altre ne nasceranno più avanti, quella con Jim Brandon, con Gros-Jean e con Pat McRyan, per citare solo le più datate. Ma soprattutto, a mio parere, qui si cementa quella che sarà l'amicizia fondamentale di tutto il ciclo, quella con Kit Carson, pronto a mettersi in gioco per l'uomo che - non molto tempo prima - era realmente un "fuorilegge". Impagabile la scena in cui Tex, che evade indossando una divisa, viene fermato da un militare che gli chiede il suo nome e lui risponde: "Beniamino Prendimi!" :lol: :lol: :lol:

L'amicizia con Jim Brandon nasce nel Tex n 10 "Il tranello" dove Tex ridiventa ranger per vendicare Arkansas Joe i quali assassini sono scappati in Canada.

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  • 1 mese dopo...

Gran bella storia, Tex riacciuffa Mefisto e crea un bel legame con Montales (bello l'abbraccio con Perez), i disegni sono ben fatti, poco curati forse ma ottimi, peccato per il solito discorso della lunghezza e, a tratti, per la pesantezza di alcuni dialoghi... comunque gran bella storia.
Copertine: 5,5
Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 6,5
Tex: 7

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  • 5 mesi dopo...

Lo scambio di "opinioni" tra Marshall e Carson è uno dei momenti più alti dell'intera saga, dove si evidenzia con grande forza che l'amicizia e la fiducia in un amico vanno oltre qualsiasi gerarchia e ostacolo.
Carson da 10 e lode e applausi a scena aperta.

Vorrei sottolineare il simpatico espediente di Tex (nei capitoli "Gioco pericoloso" e "Una trama infernale"), il quale non esita a barare pur di dare una lezione ai bari... :D . Il fine giustifica i mezzi!

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  • 1 anno dopo...

Secondo voi Mefisto e Lily son fratelli di sangue, fratellastri o magari fratelli adottivi?

Sono sicuramente legati, Mefisto nell'ultima storia prova affetto per la sorella, una delle sue poche caratteristiche umane...

Carlo ha ipotizzato un rapporto incestuoso fra i due, a un certo punto Boris Leonov, cognato di Mefisto, sembrava quasi a un terzo incomodo.. Che ne pensate?

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Non vedo perché non dovrebbero essere fratelli nel vero senso della parola. Vista l'evidente differenza di età, è possibile che siano figli di madri diverse ma dello stesso padre. Non vedo perché ipotizzare legami diversi. Non ce n'è alcuna necessità.

*Quanto al legame incestuoso, diciamo che è un'idea che mi è venuta in mente perché sono malizioso.:D

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  • 2 mesi dopo...
  • Sceriffi

Qui abbiamo una di quelle che ritengo le più belle storie degli "albori" di Tex, che per me va considerata un tutt'uno con la successiva. È infatti la prima storia di una lunghezza rilevante, con una trama più complessa e articolata (che comunque nel suo evolversi risente molto del formato a striscia in cui erano prodotte queste avventure, quindi molto veloce, con episodi e momenti di azione che si susseguono a ripetizione). Sono gli albi destinati a formare il carattere e i pensieri dell'Eroe, le sue prime storiche amicizie (Carson, Montales) e i suoi più acerrimi rivali (Steve e Lily Dickart).

La cosa più bella è leggere questi primi albi con continuità, come un'unica, lunga storia narrazione cronologica della giovinezza di Tex. Sono albi fondamentali, che nonostante mostrino tutta l'ingenuità dei tempi eroici (Tex partecipa, ad esempio, ad una guerra degli Stati Uniti contro il Messico e a una rivoluzione messicana che non ci sono mai state, o almeno incompatibili con la Storia) mantengono tutto il loro fascino a settant'anni dalla loro uscita.

E quanti ricordi rievocano quei titoli "Fuorilegge", "L'eroe del Messico"...!

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  • 3 anni dopo...

Iniziando la lettura di tutti gli scontri tra Tex e Mefisto, ho letto il primo scontro tra i due, quando Mefisto aveva ancora baffi e capelli neri e non bianchi, e non era neppure un mago come in seguito. Sembra un nemico qualsiasi di Tex: è ancora una semplice spia.
Tenendo conto del periodo in cui è stata scritta, devo dire che mi è piaciuta molto. Come tutti i fumetti di allora, è molto verbosa, eppure, nonostante la lunghezza dei balloon, ho trovato i dialoghi abbastanza scorrevoli ed efficaci. L'ho letta con tranquillità, senza badare a finirla, e mi è quindi parsa abbastanza scorrevole. Mi è piaciuta questa vicenda che contiene inoltre altre due brevi avventure di Tex che non c'entrano con la sua caccia a Mefisto. Bello il primo storico incontro con Montales e anche rivedere brevemente Kit Carson. Storia molto avventurosa:  belle le scene in cui Mefisto e Lily incastrano Tex e quelle finali in cui Tex e il compagno terrorizzano i servi di Dickart e la successiva cattura di Mefisto e della sorella. Quindi, tutto sommato, una bella storia, caratterizzata da un ottimo senso di vintage.
Galep è ancora agli inizi, ha uno stile molto veloce e a volte abbozzato (in quel periodo disegnava "Occhio Cupo" con cura), ma comunque non mi è dispiaciuto molto, anche perché da un ulteriore senso di vintage alla storia.
Storia: 8
Disegni: 7,5

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  • 7 mesi dopo...

La giovane saga aumentò vertiginosamente di giri. Collegata all’avventura dell’Idolo d’oro, prese il via una prima maratona narrativa, che, di fatto, sancì l’avvio dell’epopea texiana. Due new entry che appaiono per la prima volta in questa storia, diverranno personaggi di spicco della serie: Montales e Mefisto! Il desperado messicano è il primo amico ricorrente a esordire nella saga. E’ vero che per moltissimi anni Bonelli lo trascurò e solo nel secondo centinaio lo fece ritornare in una celebre storia, così come è vero che Montales è un personaggio che presenta molti cambiamenti. Da desperado, diventa una carica istituzionale messicana e di recente, addirittura il governatore di Chihuahua. Anche per Mefisto la genesi fu imprevedibile. Suppongo che nessuno avrebbe potuto prevedere che la scalcinata spia travestita da illusionista di due soldi, si trasformasse negli anni in un’autentica nemesi con tanto di poteri demoniaci. Davvero inesauribile la fonte della fantasia di Gian Luigi Bonelli! Tornando all’episodio in questione, l’avvio è davvero scoppiettante, con l’invasione di Santa Fe a opera delle truppe regolari messicane. Tex avrà modo di mettere in mostra il suo acume strategico e aiutare le giacche blu a evitare il peggio. La guerriglia che segue è caratterizzata dall’opera di Steve Dickart e sorella, che al soldo dei messicani, vendono informazioni strategiche ai guerriglieri. Le indagini di Tex porteranno subito a smascherare i due malviventi, ma la soluzione finale è ancora lontana, visto che, vittima di una diabolica trama ideata da Lily, il giovane ranger da cacciatore si tramuta in preda e finisce in gattabuia con l’infamante accusa di tradimento. Bonelli rimescola così le carte, infatti Tex fuggirà grazie all’aiuto del fidato Carson e tornerà a essere un fuorilegge. Fra i motivi che rendono importante questa trama c’è pure il consolidarsi del forte legame tra i due pards. Carson è sicuro dell’innocenza dell’amico e si prodiga a suo rischio e pericolo, per farlo evadere. Molto bella pure la scena in cui Kit, pur di prendere le difese del pard, contraddice palesemente il suo superiore Mr Marshall, che in questo caso non ci fa certo una bella figura. E’ già chiara l’idea bonelliana nei confronti dei portatori di stellette e lo stesso Marshall rientra pienamente in questa categoria, non stimata dall’autore. Molto avvincente l’epilogo con il giovane fuorilegge, che bracca i nemici e li incalza senza pietà, con una strategia simile al finale con Fraser nel “Massacro di Goldena”. Anche stavolta la storia non ha stacchi e subito dopo aver impacchettato e spedito le due spie a Fort Tampico, l’eroe in camicia gialla (tranne solo nel seguente episodio :D) si affianca all’amico Montales nella giusta lotta contro i governativi. Bonelli evidenzia subito quanto ci sia affinità fra i due uomini e fa crescere esponenzialmente il loro rapporto di amicizia, vignetta dopo vignetta. Reputo sia doveroso citare un aspetto particolare della narrativa bonelliana di quel periodo: incastonate fra le sequenze della trama principale, l’autore crea delle piccole sottotrame indipendenti che hanno funzione di stemperare la tensione e spezzare i ritmi. Nell’arco di pochi albetti, Tex, sebbene a caccia di Mefisto e Lily, trova il modo di punire un gruppo di bari, sventare una rapina in banca e smascherare il bieco banchiere in combutta con i banditi e sopprimere lo sceriffo corrotto di El Paso. Scene fuori contesto e slegate dalla trama principale, che tuttavia non disturbano più di tanto. Di certo il Tex che appare in queste strisce è ormai un pistolero celebre e stimato dal popolo; la sua fama lo precede e lui non perde occasione per metterla in mostra e accattivarsi la simpatia degli avventori con solenni bevute offerte di sua tasca. Dove prendesse i soldi in questa fase di vita in cui l’oro dei monti Navajos era ancora un sogno, lo ignoro, ma evidentemente Bonelli non si curava affatto di queste piccole sottigliezze :D. Di certo è tangibile il raffinarsi dello stile compositivo che portò il grande autore a scrivere dialoghi sempre più avvincenti e didascalie intrise di tocco poetico. “E prima che gli sbalorditi messicani possano rendersi conto di ciò che sta accadendo, le sue pistole sgranano il loro rosario di morte” “E la caccia, ossessionante, inesorabile, ha inizio. Di roccia in roccia, di cespuglio in cespuglio, braccati come due belve, Mefisto e Lily corrono… Corrono… E sempre dietro a loro, a un trotto regolare, il misterioso cavaliere nero avanza, sicuro, come il destino. Spietato come la vendetta. E a tratti, un urlo lugubre rompe il silenzio della tremenda notte” C’è poco da aggiungere, Chapeau! Di contraltare, molto esilarante la scena in cui Tex, fuggendo dal forte risponde sfottendo con l’improbabile nome “Beniamino Prendimi” al soldato di guardia che gli aveva chiesto le generalità. Tutte prove evidenti di quanto il grande Bonelli ormai fosse calato nella sua parte di narratore e si divertisse un mondo a liberare le briglie della sua fantasia. Sotto l’aspetto grafico, il Galep che affronta questa lunga maratona, ha ormai raggiunto un equilibrio notevole tra velocità e resa. Fatta esclusione di alcune strisce quasi abbozzate, come la numero 3 dell’albetto “Sfida al pericolo”, il resto è realizzato con una mano sempre più sicura e armoniosa. Molto ben rese le difficili scene degli assalti militari; ottimo il dinamismo dei cavalli e notevolmente migliorata la resa dei volti e dei primi piani. Più cura si riscontra pure nel disegno delle diligenze e dei cannoni e da notare l’eleganza della tenuta "total black" indossata da Tex e Montales durante il loro piano. È evidente che man mano le cose stessero cambiando e l’autore, fu libero di poter dedicare più cura e attenzione alle sue vignette. A tal proposito, da notare quanto è efficace e affascinante tutta la sequenza notturna della cattura delle due spie. Spariscono in queste strisce i buffi disegnini nei colonnini e non mancano alcune veniali incongruenze grafiche, come lo scheletro seduto nella cantina di Villa Rica in una posizione praticamente impossibile o la strana capigliatura di Lily, che non si capisce come tenga raccolte le lunghe chiome, visto che quasi mai è inquadrata una treccia, una coda o qualcosa di simile :D. Piccoli errori che rientrano benissimo nel “condono” temporale delle origini. Per la prima volta ci troviamo pure al cospetto di due vignette intere che nel formato a striscia dovevano rappresentare davvero qualcosa fuori dell’ordinario. Il mio voto finale è 8

  • +1 1
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Il 18/9/2020 at 13:56, Magico Vento dice:

Galep è ancora agli inizi, ha uno stile molto veloce e a volte abbozzato (in quel periodo disegnava "Occhio Cupo" con cura), ma comunque non mi è dispiaciuto molto, 

Ma siamo sicuri che a quei tempi disegnasse ancora Occhio Cupo? Questa serie non duro' molto (4 mesi?). 

<span style="color:red">16 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

e non mancano alcune veniali incongruenze grafiche, come lo scheletro seduto nella cantina di Villa Rica in una posizione praticamente impossibile o la strana capigliatura di Lily, che non si capisce come tenga raccolte le lunghe chiome, visto che quasi mai è inquadrata una treccia, una coda o qualcosa di simile :D. Piccoli errori che rientrano benissimo nel “condono” temporale delle origini. 

 

A me lo scheletro sembrava una leggera presa in giro di Galep verso il ragazzino (avevo 10 o 11 anni) che leggeva con avidità le avventure del suo giovane eroe. 

Per la capigliatura di Lily, ho conosciuto  ragazze che non riuscivi, seppur guardandole da vicino, a capire come diavolo facessero a farsi quelle acconciature. Che tra l'altro erano anche brutte. 

 

Per il resto condivido in toto la recensione. :ok:

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<span style="color:red">7 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Per la capigliatura di Lily, ho conosciuto  ragazze che non riuscivi, seppur guardandole da vicino, a capire come diavolo facessero a farsi quelle acconciature. Che tra l'altro erano anche brutte. 

Ammetto che stiamo a spaccare il capello in quattro (modo di dire molto azzeccato in questo caso :D), tuttavia un minimo di volume in più nella capigliatura di Lily andava disegnato. O quanto meno un "tuppu" (come diciamo in siculo) alla Eva Kant per intenderci. :) Ma poco importa in fondo. 

 

<span style="color:red">7 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Per il resto condivido in toto la recensione. :ok:

Grazie Loriano :)

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