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TWF - Tex Willer Forum

[567/568] Dieci Anni Dopo


ymalpas
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Voto alla storia  

58 utenti hanno votato

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Ai precedenti commenti, aggiungo solo che sono rimasto perplesso nell'apprendere che da Terra promessa sarebbero passati ben 10 anni. Molto strano: quella storia era già collocata, gosso modo, nell'eterno "presente" texiano, con Carson cinquantenne, tex quarantenne e Kit (csebbene nella storia mi pare non compaia) che all'epoca aveva già sui 18-20 anni!E allora, come possono essre passati 10 anni?Certo, qualcuno può estrarre il coniglio dal cilindoro e dire che la storia Terra promessa si collocava nel passato. Ma allora, Carson non appariva troppo canuto?E' vero che che KC è stato "colpito" da canizie precoce, con i capelli ingrigiti quando aveva l'odierna età di Tex, però l'aspetto era veramente quello attuale.

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  • 2 settimane dopo...

Per quanto mi riguarda, questa è davvero un'ottima storia, che dimostra che, per quanto stanco e anzianotto,Nizzi quando vuole è sempre Nizzi!Non ?  facile per nessuno, infatti, prendere una delle più belle e amate storie di Tex e farne un seguito quantomeno decente... Nizzi ci è riuscito alla grande, regalandoci una trama solida, sceneggiata come meglio non si sarebbe potuto, e in cui non mancano scene esaltanti. E su tutto spicca il personaggio di Rhonda, determinata e spietata, molto sexi, e sopratutto imprevedibile:chi infatti si sarebbe aspettato che una tale vipera potesse amare davvero, e non solo per calcolo?La bravura di Nizzi ha fatto sè che alla fine la morte di Rhonda lascia con un p? di amaro in bocca... E  un'altro spunto di riflessione mi viene in mente pensando alla  storia:in questa nostra epoca, dominata da conflitti religiosi sempre più aspri e drammatici,Nizzi nel suo piccolo ci mostra a quali tragici effetti può portare tale pericoloso fanatismo....... questo è quel che avviene quando il fumetto, come ogni altra forma d'arte seria, si prende il compito di farci riflettere sulla nostra epoca..

Quoto. La storia (che ho riletto tempo fa) è molto bella, il secondo albo, con Tex e Carson separati (Carson tutto solo è uno spettacolo, anche se trovo non credibile che il vecchio Mannix lasci Carson nel luogo in cui tengono segregato il figlio per andare a Paradise: quale padre lo farebbe??), è adrenalina allo stato puro, Rhonda è un personaggio riuscitissimo (ed è vero che la sua fine lascia l'amaro in bocca). La scena finale, appunto: la fastidiosa presenza di Elias, il suo fanatismo, le sue continue prediche esaltate, erano il giusto prologo a questa scena e alla fine che Nizzi voleva dare alla storia. Elias, durante tutta la storia, non poteva che essere quello e fare ciò che ha fatto, perchè altrimenti questo originalissimo finale avrebbe avuto poco senso. Ma, anche se non ci fosse stato questo epilogo, a me Elias non ha dato fastidio, ed anzi lo ho reputato una figura credibilissima, quella del fanatico esaltato che, reso cieco dalla sua intransigenza, è dissociato dalla realtà e critica aspramente i suoi fratelli che invece hanno chiara l'emergenza del presente. La stessa scena in cui Marcus fa accompagnare a casa un Elias prostrato dopo una predica particolarmente accesa, palesa in modo molto efficace e realistico la mancanza di lucidit? e l'insanit? mentale di questo personaggio, i cui comportamenti da vecchio ed inascoltato profeta ne sono conseguenza. Elias mi è quindi piaciuto molto, sia durante la storia che nel momento finale. Uno dei migliori Nizzi della fascia 500 per una gran bella storia, resa magnificamente da un ottimo disegnatore: chiedo ai soliti bene informati, lo rivedremo ancora su Tex? A cosa lavora attualmente? Lo abbiamo visto in altre storie? Spero vivamente in un suo ritorno.
  • +1 1
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  • 2 mesi dopo...

COMMENTO CHE CONTIENE SPOILERNiente male questa storia anche se la trama riprende da altre storie, come già detto. Una prima parte di preparativi con alcuni scontri a fuoco e altri avvenimenti. Si ricorda soprattutto la figura di Elia Glendon, che io non trovo affatto fastidiosa ma anche un po' comica (poi legger? che il suo fanatismo è più pesante e serio di quello che si pensava). Molti hanno discusso la scena dello sceriffo: molti dicono che Tex e Carson si lascino abbindolare da quella figura; secondo me si limitano ad andarci leggero nel dare giudizi, non hanno ancora una strategia ben definita e per il momento non fanno mosse improvvise. Riguardo alla fuga finale dello sceriffo, direi che Tex e Carson non sono tenuti a inseguire ogni singolo furfante del west, specie se si tratta poi di un pesce piccolo. Passando alla seconda parte, dominata dallo scontro nella città di Paradise. Grande scontro e grande uragano Tex che spazza via un po' alla volta tutti gli uomini di Rhonda Carpenter; poverina quest'ultima che trabocca di rabbia nel vedersi beffata da Tex, sia a parole che a fatti. Piuttosto dura come figura, basta vedere le scene in cui minaccia di far impiccare Marcus Glendon e poi ancora che uccide uno dei suoi stessi uomini usato come scudo da Tex. Mica male come personaggio visto che per un po' riesce a tenere testa alle provocazioni di Tex. Inoltre Nizzi ne inserisce anche alcuni tratti buoni cioè l'interesse amoroso con il giovane quacchero. La brutta fine che fa, ha del beffardo, visto che deve "pagare" per questo e per di più per mano di un fanatico pazzoide. Compassione anche per il vecchio Carpenter, che credeva di affidare il ranch a mano sicure, e si ritrova a sapere le malefatte della figlia. Non male l'intervento di Carson che agisce da solo, anche se preferisco vederlo impegnato in situazioni ancora più pericolose; intendo che li? può dimostrare ancora meglio il suo valore. Riguardo al settore disegni, mi accontento. I disegni di Rossi non sono affatto male, ma non sono comunque tra i miei preferiti.

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  • 1 mese dopo...

Una storia molto bella, godibile e un p? drammatica, senza alcun dubbio superiore rispetto allo standard che Nizzi teneva in quegli anni. sisi La trama è ben strutturata e suddivisa tra le varie situazioni, anche se ricalca grossomodo la schematica di un'altro celebre capolavoro nizziano, "I cavalieri del Wyoming", in particolare per quanto riguarda la caratterizzazione emotiva, psicologica e fisica dei vari comprimari. L'esempio più noto, di cui anche il lettore più distratto si sarebbe accorto, è la netta somiglianza tra la seducente ma arrogante Rhonda Carpenter e l'affascinante ma diabolica Tessy Malone. Entrambe sono proprietarie di un grande ranch e tentano di impadronirsi, il più delle volte con mezzi illeciti, delle terre circostanti appartenenti agli altri allevatori "vicini di casa"; sono disposte a tutto pur di raggiungere i propri scopi; entrambe sono attraenti, affascinanti, ma diaboliche e perverse, dotate di nervi ben saldi e in grado di sedurre facilmente gli uomini;Tutte e due le donne possiedono un amante; Sono anche molto simili nel modo di vestire; infatti entrambe utilizzano pressoch? gli stessi indumenti, vale a dire una gonna lunga, una camicia, un cappello col nastro scuro e un paio di stivali di cuoio. _ahsisi L'unica differenza tra le due è che Tessy è una signora decisamente elegante dai modi raffinati, mentre Rhonda ci viene presentata come una donna più pratica e più rude. :indianovestito: Nonostante l'evidente somiglianza tra le due storie e i rispettivi comprimari, la storia in questione riesce comunque a funzionare bene, poich? presenta un intreccio e uno sviluppo che si discosta decisamente da "I cavalieri del Wyomng". Le scene salienti che mi hanno colpito maggiormente sono state le brevi scaramucce tra i due rangers e i cowboys di Frank Bartok (nel primo albo), la battaglia a Paradise tra Tex e Rhonda Carpenter (nel secondo albo), scortata da una quindicina di tagliagole, in cui il nostro riesce DA SOLO a spedire all'inferno due terzi della banda, utilizzando astuti trabocchetti. Avvincente anche la scena finale, in cui la perfida donna lotta con il fratello Elia e finisce per bruciare viva insieme a lui nel fienile. ::evvai:: :snif: La narrazione è molto fluida e scorrevole; leggermente difettosa ed insipida la sceneggiatura, composta da dialoghi non troppo avvincenti (leggermente superiori quelli del secondo albo) e da un linguaggio pressoch? asciutto, salvo alcune eccezioni. Dinamici e realistici i disegni di Rossano Rossi, chiaramente ispirati a Civitelli, in particolar modo nei paesaggi e nei vari ambienti cittadini. La raffigurazione dei cappelli e dell'abbigliamento dei rangers, invece, ricorda molto Giovanni Ticci. :trapper: VOTO: 7 ai testi, 9 ai disegni. :old:

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  • 3 settimane dopo...

I disegni di Rossi sono davvero ineccepibili, che cura ragazzi mi domando quanto tempo ci avrà messo, è un tratto classico villiano che condivido, se fosse possibile per me tex dovrebbe essere sempre quello di Villa sulla serie regolare mentre sugli speciali giusto sperimentare diverse interpretazione, principe resta per me quella di Milazzo. Della storia mi piace soprattutto che tex per salvare Paradise da solo fa fuori più di dieci nemici, una grande prestazione davvero, bravo satanasso.voto finale 7+

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  • 1 anno dopo...

Riletta in questi giorni. Disegni meravigliosi, non ricordo poi se lo stesso disegnatore è stato utilizzato per altre storie e se così non fosse sarebbe un vero peccato. A tratti ricordava anche me Magnus. Storia molto bella ed articolata. Bellissimo il personaggio di Rhonda che, a mio parere, meritava una chance di "redenzione" anzich? finire in quel modo orribile. Io non amo particolarmente il Tex super eroe che da solo sbaraglia la concorrenza ed il Tex "che non sbaglia mai", lo preferisco più umano e "fallibile". Ma rischiamo di andare fuori tema. ciaovale

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  • 5 anni dopo...

Per Nizzi non era una novità recuperare personaggi dal passato e riutilizzarli in nuove storie. Anche nel suo centinaio migliore attinse a pieni mani da creature di Gian Luigi Bonelli e in molti casi, vedi Barbanera, ottenendo peraltro ottimi esiti. Non stupì più di tanto dunque la scelta di ripescare i due fratelli mormoni, reduci della celeberrima “Terra promessa” e col senno di poi, posso pur dire che fu una decisione felice, visto che riuscì a proporre una buona prova, in un periodo in cui l’asticella della qualità era proprio precipitata. A bocce ferme, mi viene da pensare che la discontinuità dell’autore post 500, sia l’indizio che la crisi narrativa fosse anche dovuta a un senso inconscio di repulsione verso un personaggio, che di certo ha dato tanto a Nizzi ma di contro ha finito con lo sfinirlo e spremerlo a livello creativo e di idee. Molte storie del periodo sono brutte, senza un briciolo d’ispirazione e danno l’impressione di essere scritte solo per dovere di contratto con l’editore, mentre alcune (poche a dire il vero) mantengono un livello accettabile, magari per via di una certa affinità col soggetto che temporaneamente ha riacceso un piccolo spiraglio di divertimento creativo. “Dieci anni dopo” ovviamente porta in sé i segni della crisi nizziana ma rientra nella suddetta categoria di storie salvabili e tutto sommato scritte decentemente. Con un epilogo a effetto, l’autore si prende pure l’onere di sacrificare Elia Grendon e bisogna ammettere che, sebbene possa sembrare un azzardo, in una storia simile un finale così ci sta tutto. Il soggetto non è originalissimo e Glenda si rifà molto a Tessy Malone; il primo albo è pure un po’ fiacchetto e troppo dialogato, ma ammetto che la sceneggiatura nel secondo si fa apprezzare e sia Tex che Carson tornano a essere gli eroi abili e con poche sbavature, come è giusto che sia. Non mancano le sparatorie, l’azione e il ritmo e, sebbene gli antagonisti non sembrano irresistibili, la lettura è molto soddisfacente. Unica macchia la gestione dello sceriffo corrotto, che prima mette degli assurdi dubbi al ranger e poi la fa franca, ma rappresenta l’unica leggerezza di Tex e in un periodo in cui fioccavano le piccionate, quasi non la si nota. Poco sfruttati i Manning nell’economia della storia, dopo il primo albo ci si aspettava di più da padre e figlio, pure defilato Marcus Grendon, mentre il fratello Elia, sebbene possa apparire pesante con i suoi “sermoni”, lo trovo coerente con la caratterizzazione bonelliana e proprio il suo fanatismo rende funzionale la scena dell’epilogo. Per una volta più luci che ombre in una storia di Nizzi post 500, e questo paradossalmente fece notizia. Anche i buoni disegni di Rossano Rossi influirono nella riuscita dell’episodio. Uno stile pulito e dettagliato in cui le influenze del suo compaesano Civitelli sono molto evidenti. Alcuni tratteggi, dalle venature del legno alle fantasie delle tendine, sembrano realizzati proprio dal più noto disegnatore aretino; mancano gli effetti a puntinato, è vero, ma pure la caratterizzazione dei pard e la linea chiara stilistica, è affine al marchio di fabbrica civitelliano. Concordo con alcuni pards che si sono espressi prima di me, che un qualcosa di Magnus s’intravede tra i tratti di Rossi e tirando le somme (considerando i pezzi da novanta di riferimento) lo stile è gradevole, anche se pecca forse un po’ di mancata originalità. Ma voler la botte piena e la moglie ubriaca è proverbialmente impossibile🙂. Il mio voto finale è 7

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  • 1 mese dopo...

Storia che dimostra come il Nizzi di quel centinaio fosse estremamente discontinuo. Alternava, infatti, storie francamente terribili ad altre molto buone, come la qui presente.

Qui Nizzi ripesca dal cappello i fratelli mormoni di Terra promessa, con tanto di prediche e quaccheri al seguito, ed è davvero una ottima idea. Questa volta i quaccheri se la devono vedere con la bella e velenosa Rhonda, che li vuol cacciare dalle loro terre. Un soggetto non certo originale, in fin dei conti, ma gestito benissimo. La sceneggiatura, infatti, è quasi scevra da errori. Carson e soprattutto Tex (che fa fuori da solo tutti i nemici, in pratica)sono in una forma davvero eccellente e non sbagliano un colpo. L'unico piccolo difetto della storia parrebbero essere certi spiegoni del primo albo, che però danno poco fastidio essendo tutto sommato contenuti e immersi in una storia valida.

Molto bello il finale con la morte di fratello Elia e di Rhonda, bruciati dentro il fienile.

Rossi molto bene, tratto sicuro e Tex riconoscibilissimo.

Nizzi 7:50

Rossi 7

Modificato da valerio
  • +1 1
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<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, valerio dice:

Qui Nizzi ripesca dal cappello i fratelli mormoni di Terra promessa,

 

Quaccheri non Mormono. Sono due cose molto ma molto differenti-

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49 minuti fa, Carlo Monni dice:

 

Quaccheri non Mormono. Sono due cose molto ma molto differenti-

Si, devo aver sbagliato perchè avevo appena letto la (come sempre interessantissima) recensione di condor senza meta qui sopra, che li definiva mormoni ed evidentemente mi è rimasto in mente il termine.

 Quaccheri. Correggiamo.

Grazie dell'appunto.

Modificato da valerio
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Si tratta di un errore che fanno in molti, tranquillo... il che non lo fa cessare di essere un errore ovviamente. Che sia colpa delle barbe? :laugh:

 

Va detto anche che mormoni e quaccheri non potrebbero essere più diversi tra loro per teologia, organizzazione ecclesiaatica e stile di vita.

I quaccheri rofiutano la violenza fino all'estremo; i mormoni vi hanno fatto ricorso spesso e volentieri.

I quaccheri sono tolleranti e di mentalità tendenzialmente liberale/progressista; i mormoni sono rigidi, intransigenti e tendenzialmente conservatori.

Mi fermo qui.:rolleyes:

 

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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, valerio dice:

Si, devo aver sbagliato perchè avevo appena letto la (come sempre interessantissima) recensione di condor senza meta qui sopra, che li definiva mormoni ed evidentemente mi è rimasto in mente il termine.

Grazie Valerio e scusami per averti indotto in errore. In effetti sul mio post ho erroneamente definito mormoni i fratelli Grendon :azz:. Se ci fosse una graduatoria di refusi, il mio nome sarebbe in cima alla lista, mi sa. :laugh:  Ha fatto benissimo Carlo a far notare l'errore, perchè la differenza fra Mormoni e Quaccheri è sostanziale. 

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Grazie Valerio e scusami per averti indotto in errore. In effetti sul mio post ho erroneamente definito mormoni i fratelli Grendon :azz:. Se ci fosse una graduatoria di refusi, il mio nome sarebbe in cima alla lista, mi sa. :laugh:  Ha fatto benissimo Carlo a far notare l'errore, perchè la differenza fra Mormoni e Quaccheri è sostanziale. 

Ma figurati. E' un erroro molto comune e, direi quasi, abituale..

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  • 2 mesi dopo...

Come premessa devo ammettere che, personalmente, all'epoca non mi sarei aspettato di vedere riesumare i due fratelli Glendon. La loro precedente apparizione era stata in una signora storia, intendiamoci, tuttavia la loro partecipazione alla vicenda era stata alquanto passiva, anche e soprattutto in virtù della loro fede quacchera che vietava loro il ricorso alla violenza in qualsiasi circostanza. Per cui, ripeto, per quanto mi riguarda non credevo sarebbero stati riesumati.

 

Al contrario, dieci anni dopo le tribolazioni della loro migrazione in California i Glendon hanno ricontattato Tex e Carson, affinché scongiurino il pericolo portato verso la loro comunità dalla perfida Rhonda Carpenter, donna tanto spietata e priva di scrupoli quanto contraddittoria, fermamente intenzionata ad impossessarsi delle terre dei quaccheri ma al contempo sinceramente (a quanto si evince) invaghita del giovane Aaron, che ricambia il sentimento. Tale caratterizzazione di Rhonda (la quale, vale la pena ricordarlo, non esita ad uccidere a sangue freddo un suo cowboy pur di tentare di eliminare Tel) ha donato a mio avviso un pizzico di originalità ad una storia che altrimenti avrebbe rischiato di risultare un po' scontata. Narrativamente degna, in tal senso, la fine che le riserva Nizzi, morta in un incendio causato dal fanaticissimo Elia Glendon, decisamente peggiorato rispetto a dieci anni prima, ed in fin dei conti anche lui risultato contraddittorio: per tutta la vicenda rifugge la violenza, anche solo se ipotizzata, per poi sacrificare anche sé stesso pur di eliminare colei che, nella sua visione degli eventi, era da ritenersi emissaria di Satana, oltretutto rea di aver sedotto il giovane Aaron.

 

Ulteriore dimostrazione della scelta di Nizzi di puntare molto in questa storia sulla psicologia dei personaggi, anche i tormenti che affliggono l'altro Glendon, il più moderato Marcus, roso per tutto il tempo dal dubbio circa l'opportunità di infrangere la più ferrea tra le regole del proprio credo per difendere i diritti conquistati. Oltre che recare onore al personaggio, fare leva sugli aspetti psicologici dei personaggi ha permesso a Nizzi di evitare di ricalcare troppo da vicino la precedente avventura della carovana, sfornando una storia che, pur non certo memorabile, risulta nel complesso più che dignitoso, grazie anche alla buonissima prova di Rossano Rossi ai disegni.

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  • 9 mesi dopo...

Allora...Venivo dal pessimo La Sentinella e quindi Dieci anni dopo è stata una boccata d'ossigeno. Tex super, Carson gagliardo, personaggi collaterali ben calibrati, ottimo finale, il bel tratto di Rossi alla Civitelli. Una lettura soddisfacente e quindi Nizzi si riscatta in questa dopo prove oscene per me.

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  • 2 anni dopo...

Sì, anche per me, come per molti, è una storia buona, ma gradevole e normale più che bella e superappagante. (Infatti, a differenza della Spedizione in Messico con il tenente Baines, per me non è da esempio come livello di storie normali, anche se la si può reputare "normalina"). Perché non più di gradevole? Perché, anche se nulla stona o fa accapponare la pelle, ci sono elementi triti e ritriti che a lungo andare stufano, (un ragazzo attivo che vive all'aria aperta come Doug si fa rapire su tutti, ma anche l'eccessiva classicità delle scene rappresentate, (per non parlare della recente "Ritorno a Redrock" in fatto di ripetitività e mancanza di sale :furiosi75:)). Però - e così l'episodio si salva tornando ad essere godibile con una marcia in più - Nizzi per fortuna introduce l'elemento che ho apprezzato maggiormente: la relazione tra Aaron e Rhonda ostacolata dal fratello Elia :clapping:! Lì mi sono sentito suggestionare e sono rimasto molto soddisfatto, anche se mi sarebbe piaciuto se questa relazione avesse preso una piega "rujana" e avesse portato ad una trasformazione di Rhonda in una versione "Jack Loman" femminile e di Aaron in una versione di Micheal Loman al maschile, (magari veniva ucciso da Bartok e poi Rhonda iniziava un processo di autodistruzione e distruzione oscuro contro di sè e contro tutti col culmine nel suo suicidio per ricongiungersi al perduto Aaron :wub:). Davvero, che alternativa astrusa... Ma, se così fosse stato, con disagio e manifestazioni di dolore connesse da parte della comunità dei Quaccheri + una furia ancora maggiore da parte di Tex e Carson + un doppio/triplo gioco da parte di Carpenter senior, avrei dato 9.5... 

Voto 7 

 

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