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TWF - Tex Willer Forum

Psyco Tex


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Che Tex Willer sia un vero e proprio fenomeno di costume, nessuno lo può negare. E se qualcuno provasse a farlo, basterebbe fargli notare che il ranger di casa Bonelli cavalca le piste del sud-ovest ( e oltre ) da ben 12 lustri. Tex Willer... non è necessario essere "fumettofili" accaniti per aver sentito pronunciare questo nome. Tex ormai è entrato nell'immaginario collettivo di grandi e piccini come l'eroe in camicia gialla e stestson che dedica la sua vita a raddrizzare i torti in un mondo dove di torti da raddrizzare ce ne sono a bizzeffe. Tex ha influenzato in modo "quasi prepotente" la cultura italiana e, in modo particolare, ha influenzato la visione che l'italiano medio ha del mondo pseudo-mitologico come il far west. Ma cosa ha reso Tex così popolare? Perchè egli si è imposto nell'immaginario collettivo come l'icona del far west? A mio modo di vedere questa influenza è dettata in particolar modo dalla psicologia del personaggio, una psicologia che, come si è ampiamente discusso in altre sedi, è mutata profondamente durante questi anni, ma che è comunque in grado di affascinare i lettori. Ma quali sono le caratteristiche psicologiche di questo personaggio è Cosa comunica ai lettori il nostro ranger? Era da un po' di tempo che mi ponevo queste domande e alla fine ho deciso di mettere in pratica le mie conoscenze in materia e di applicarle, lo ammetto con un po' di soggezione, al nostro eroe in camicia gialla. Per prima cosa comincerei ad esaminare il cosiddetto "comportamento non verbale" di Tex, ossia il suo atteggiamento, il suo "modo di porsi" con i personaggi che popolano il west di carta in cui vive le sue avventure. Partendo dalla postura, primo elemento del comportamento non verbale, mi sentirei in poter affermare che Tex tende ad apparire come un uomo moltosicuro di sè, talmente sicuro di sè che molto spesso questa sicurezza può venir scambiata per arroganza. Questo lo si può evincere principalmente dalla sua postura ( testa alta, dal mento spesso rivolto all'insè, dal taglio severo dei suoi occhi, dalle spalle quasi sempre perfettamente in linea con il collo, dal perfetto bilanciamento del peso sulle gambe e da tanti piccoli altri fattori ); questa "sicurezza-arroganza" è inoltre accentuata dalla forte fisicit? che Tex tende a mettere palesemente in risalto ( in particolar modo protendendo molto spesso il petto all'infuori cosa che, amio parere, fanno molti disegnatori ). Questo comportamento sicuro-dominante ( tipico del leader, ma di questo parler? poi ) a mio parere "cozza" con un'altra caratteristica fenotipica di Tex l'impulsivit?. Che Tex, in particolare il "primo" Tex fosse impulsivo, nessuno lo può negare. In quelli che molti forumisti chiamano "bei vecchi tempi" era comune prassi vedere Tex reagire d'impulso, e spesso in maniera violenta, ad una minima provocazione, a qualsiasi cosa mettesse anche vagamente in cattiva luce la sua moralit? o il suo senso di giustizia. Questo elemento, a mio parere, stona un po' nel profilo classico del "sicuro-dominante"; l'impulsivit? è infatti un tratto che tipicamente caratterizza personalit? più deboli, più insicure. L'impulsivit? è tipica di quelle persone dalla personalit? "fragile" che danno un'immagine "artefatta" di sè e che regiscono, spesso con violenza fisica e/o verbale, ad ogni minima insinuazione che possa in un qualche modo incrinare la loro "corazza sociale". Non ci vuole molto a capire che questa caratteristica mal si associa all'immagine che ho descritto poche righe fa. Tex non è così. Forse è per questo che io apprezzo di più il "nuovo" Tex. Il Tex più calmo e riflessivo al quale "salta" sempre meno spesso la cosiddetta "mosca al naso". Perchè caratteristiche come la "riflessivit?", la "pazienza" e sono tratti tipici del leader, del capobranco, dell'uomo sicuro di sè. Inoltre Tex è innegabilmente un "leader naturale", è il capo del popolo navajo, ma è anche il leader trainante del suo gruppetto di fulmini scatenati, personaggi dotati di una personalit? talmente forte che è impossibile immaginarseli piegati ad una persona non dotata di un enorme quantitativo di carisma. Certo Tex è carismatico, è una caratteristica che accomuna tutti i "veri" leader, il suo carisma gli deriva fondamentalmente dal suo atteggiamento ( il non verbale di cui accennavo più sopra ) ma anche dall parole "dense di significato" che spessissimo usa, parole come giustizia, libertà, onore. Probabilmente questa sua forte aura carismatica potrebbe essere dovuta anche al suo comportamento cosiddetto "paraverbale" ( il tono, il colore, il ritmo il volume della voce ) ma essendo un fumetto questa è più un'illazione che una ipotesi ( però è probabile che tutti voi lettori attribuiate a Tex una voce calda, profonda, rassicurante almeno, io me la immagino così :D :D :D ). Il profondo tratto carismatico tipico del nostro ranger, a mio parere è forse l'elemento che meglio gli permette di gestire tutte le situazioni "difficili" in cui è venuto a trovarsi e di riuscire ad imporsi anche sugli "ossi più duri" che ha incontrato nel suo lungo e tortuoso peregrinaggio nel far west. Inoltre ( e qui vedo di chiudere perchè altrimenti il mio rischia di diventare un monologo interminabile più che una discussione :P :P :P :P ) ritengo che un'altra forte caratteristica del nostro ranger sia il suo profondo senso di giustizia. Secondo molti autori lo sviluppo morale, che comprende anche il senso di giustizia, si forma nella tenera età ed è influenzato prepotentemente dagli eventi che caratterizzano l'infanzia e l'adolescenza di una persona. Per chiunque abbia letto "il passato di tex", e soprattutto considerando il contesto di prepotenza cui versa il west bonelliano, è facile intuire il motivo per cui il nostro ranger abbia un concetto di giustizia molto più sbrigativo rispetto a molti altri comprimari cresciuti, probabilmente in realtà più "tranquille" e "inquadrate" ( penso in particolare al mio omonimo bonelliano, il quale è probabilmente cresciuto in un ambiente più "militarizzato" rispetto al nostro ranger... a mio parere è azzardabile l'ipotesi che ved il padre di Jim Brandon indossare una divisa del regio esercito di sua maest?.... ). Il senso di giustizia del nostro eroe di carta, a mio avviso, emerge molto chiaramente dai suoi atteggiamenti nei confronti dei deboli e degli oppressi ( penso in particolar modo agli indiani e ai neri ) e forse è stato proprio questo il motivo per cui, dopo aver girovagato senza meta per alcun numeri, ha portato Tex ad accettare la "patacca" di ranger, un oggetto simbolico che rende vivo e pulsante il suo innato bisogno di proteggere colore che ne hanno bisogno. Un sentimento che probabilmente deriva dal fatto di avr perso i genitori, le "classiche" figure protettive, quando era ancora molto giovane, e che probabilmente è stato accentuato anche dalla violenza spesso "priva di significato", cui ha assistito durante la guerra di secessione. Che dire.. a voi la parola cari miei pards forumisti... voi come vedete la psicologia di Tex?

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Guest Wasted Years

Signor colonnello, le faccio notare rispettosamente che 30 lustri equivalgono esattamente a 150 anni. Intende dire che la testata esiste da 150 Anni? Oppure che Tex cavalc? la prima volta nel 1857?Il nostro Sergione è un p? anziano, non ce lo vedo (ancora) utracentenario. :D:D:D:D:D Detto questo, penso che l'assertivit? in Tex avrebbe rovinato il fascino del personaggio, sempre al centro dell'azione, che anzi lo segue, come spesso gli rimproverano gli sceriffi (questo prima era un paese tranquillo). Per questo incarna caratteristiche antitetiche le une alle altre. Leader a tratti anarchico (come quando getta via la stella di ranger e vuol far giustizia senza pastoie), aggressivo e senza regole, è un misto di autorit? e liberta, come l'aquila che gli d' il nome.

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

chiedo umilmente perdono.... scusate.... un errore di matematica elementare davvero di cui vergognarsi vitam eterna.... intendevo 12 lustri.... sono un po' attapirato per controbatere al momento.... mi fumouna siga e poi ci provo....

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Perchè credi che l'assertivit? sarebbe stata così deleteria? Insomma alla fine oggi Tex è assertivo e soprattutto, parlo a livello puramente psicologico, coerente. Altra domanda. Non pensi che il termine anarchico sia un po' forte? Insomma... è vero che più di una volta l'abbiamo visto gettare la patacca e lamentarsi delle leggi degli USA.... però secondo me Tex ha una concezione molto "quadrata del mondo" ossia i buoni a difendere i deboli e i cattivi o alla boot hill o in galera....

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Guest Wasted Years

Secondo me un Tex assertivo sarebbe un ranger qualunque. Quello che alla fine sta diventando, se non riesce prima a diventare una vecchia squaw :D Il bello delle storie "classiche" di Tex era proprio questo, il movimento che risuciva a portare in situazioni sclerotizzate, nel classico paese dominato dal potente-arrogante-disonesto di turno, ad esempio. Come non esistono cicloni assertivi, non poteva esistere Tex assertivo. Per ripulire un covo di serpi, è inutile usare le buone maniere. L'anarchia è a tratti. Tex ha un profondo senso della giustizia, e su questo siamo d'accordo, ma non accetta nel comtempo i sistemi di gestione della stessa, da lui giudicati lenti, farraginosi, incerti e pieni di scappatoie (sarebbe interessante fare un discorso su Tex e gli avvocati, che lui ha sempre disprezzato come salvatori dei ricchi disonesti, salvo poi rivolgerglisi in una storia di Nizzi). Per cui, specie all'inizio della collana, è spesso tentato di mandare al diavolo la società del suo tempo e ritirarsi a condurrre una vita con regole diverse e più autonome, mostrando tendenze "libertarie" e "anarchiche", tra virgolette. In realtà è davvero un aquila, forte, sicura, implacabile e libera. O almeno lo era, prima. Ridateci aquila della notte, via pollo del tramonto (di sè stesso :angry::D)

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Ma cosa ha reso Tex così popolare? Perchè egli si è imposto nell'immaginario collettivo come l'icona del far west?

Io inizierei col dire che Tex è diventato famoso principalmente per il fascino che il West aveva in quegli anni. Basta pensare che i ragazzi se potevano andavano ogni sabato al cinema o nelle aule dove qualcuno proiettava un bel film... WESTERN! Aver quindi un fumetto legato a tale periodo, ed in più con un personaggio "duro", era qualcosa d'estremamente stupendo. Da qui l'inizio d'una saga che quest'anno arriva ai 60 anni. L'aspetto psicologico di Tex inizialmente era la rappresentazione dell'ideologia comune del West, che era quindi la famosa "legge del più forte" o, per altri aspetti, del più veloce e preciso. Tex quindi inizialmente era concepito proprio per colpire il lettore e far si che magari si leggeva due volte di fila l'albo. La prima volta per gustarsi le scene, scazzottate e revolverate (senza nemmeno ricaricare... ma nessuno ci badava), la seconda, con più calma, per gustarsi i dialoghi molto pittoreschi. Tex è stato preso e modificato gradualmente, sino a giungere, solo per fare un esempio, alla quasi totale assenza di pestaggi fatti per interrogare il sospettato. Analizzando questi cambiamenti, ci rendiamo conto che seguono evoluzioni della società, sino a giungere ai giorni nostri ove i "duri" compaiono in ogni film. "Tex" ha la particolarit? d'esser letto da grandi e meno grandi e, data la situazione sempre peggiore nel mondo reale - giovanile, cerca di farsi notare anche come modello d'integrit? e correttezza. Chi ha letto tutte le storie (o alcune delle discussioni sul forum), si sarà reso conto che molti si ricordano, oltre a scazzottate e revolverate, fatti come la sigaretta, oppure il bruciabudelle. Anche queste particolarit?, tra l'altro esse realmente ancorate al West, tende a sparire, in concomitanza con l'aumento dei giovani che fumano o bevono. Il Tex diventa "attualmente"-responsabile. Questo però apre un diverbio che sarà impossibile risolvere:Meglio un "Tex alla western" o un "Tex, guida al mondo odierno"?La maggior parte dei lettori preferiscono un Tex con la mentalit? western... ogni mezzo è buono per arrivare alla giustizia, e quei pochi vizi che ho lasciatemeli stare, tanto non sono più pericolosi d'una pallottola. Il motivo ?, secondo me, semplicissimo. Non si può proporre un fumetto western volendolo render specchio/esempio della società attuale. La Bonelli per questo potrebbe sfruttare personaggi come Gea, Rider, oppure quelli futuristici. Il nostro Tex quindi si trova tra due mentalit?, e sembra subire tale situazione, in quanto se le imprese rimangono delicate, lui si f? "delicato", cosa che non permette una buona miscela. :indiano:
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Negli anni cinquanta Tex non è che fosse così popolare, c'erano tante altre testate che vendevano assai di più. La vera fortuna di Tex è iniziata negli anni sessanta. Negli anni settanta è diventato addirittura un fenomeno di costume. Oggi è un'icona nazionale. Come si spiega il successo di Tex ?Molto ha contribuito l'invenzione del formato bonelliano, quello a quaderno, ricco e sostanzioso quanto economico. Una vera rivoluzione editoriale della quale il fumetto Tex ha tratto enormi benefici. Negli anni sessanta si sviluppa e prospera anche il grande filone dei film western italiani, che si impongono anche in America. Dato il genere, Tex ne ha sicuramente tratto un enorme beneficio. Negli anni sessanta abbiamo anche l'altra vera rivoluzione: una storia può estendersi su decine, se non centinaia di pagine. Il merito va alla scrittura di Giovanni Luigi Bonelli che va sempre più qualificandosi come vera e propria letteratura. All'estero non funziona così, neanche oggi. Certi disegnatori stranieri rifiutano l'allettante ( dal punto di vista economico ) proposta di disegnare un texone di 240 pagine perchè si ritengono incapaci di realizzare un lavoro di tale portata. Lo diceva Sergio Bonelli: 240 pagine spaventano e non poco. A tutto questo vanno aggiunte quindi le caratteristiche dell'eroe, ben descritte dal Colonnello e da Wasted, alle quali non mi sento di aggiungere una virgola. Riassumendo: un insiemi di fattori concomitanti favorevoli hanno garantito a Tex una vita sessantennale.

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ciao Colonnello!lungi da me rubarti il mestiere.. ma credo che tex non sia solo assertivo, ma anche un bel po' troppo convinto che tutto quello che fa va bene! e questo a mio parere, non è ne sinonimo di arroganza ne il riultato di una serie di avvenimenti infantili,? solo un iperrealista!lui non ha il senso che anche Carson a volte del Dubbio... lui i dubbi li conferma e li gira dal lato che vuole in modo tale da seguire sempre la pista giusta!non ha sensazoni che lo avvertono.... come può accadere per Tiger o per Carson stesso... no è un realista puro, o va così o va così ha sempre ragione! riesce ad avere ragione anche quando rischia la brutta figura davanti a tutti( e al lettore) come in Tex n. 414 quando lui e Carson vanno al ravency e Carson rimane incastrato nella porta girevole.... lui la vuole buttare già a spinte e calci, non aspetta la soluzione del cameriere.... quello che intendo dire è che nonostante la sua argutezza, forza e piena stima di se', gli autori sono stati bravi a ricalcagli una psicologia con dei limiti ben velati... che, ad esempio, nel figlio kit a mio parere sono scomparsi. Kit infatti, vuoi perchè più acculturato o più giovane, ha un concetto diverso della situazione, una mente più aperta in molti frangenti e in certe situazioni è vero si lascia oscurare dalla figura paterna, ma in altre lo mette quasi(sempre velatamente) in secondo piano...vorrei citare la scena nel "passato di Carson" dove Tex lo sveglia col caff?, lui lo sorseggia un po e poi lo butta sul fuoco quando il padre è girato(forse è solo una mia interpretazione, magari ci butta dell'acqua chissà) ma quello che intendo dire è che Kit molte volte fa tirar fuori a Tex i suoi limiti. cosa che capita poco quando Tex è con Carson o con Tiger.

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Okay, ora mi tocca rimboccarmi le maniche per rispondere a tutti :D :D :D Innanzitutto ( e qui torniamo a ballare sempre attorno allo stesso totem :capoInguerra: :capoInguerra: come giustamente faceva notare TexF ) il dilemma meglio il tex di ieri o tex di oggi è e sarà probabilmente per sempre un problema senza soluzione poich? si verranno sempre e comunque a formare 2 fazioni ( una sicuramente di ranghi più ridotti :generaleS: rispetto all'altra :generaleN: ) ed ognuna cercher? di perorare la sua causa nel bene e nel male. Torno un attimo sul tema dell'assertivit? ( non preoccuparti Dany, tra un po' ne ho anche per te ;) ;) ) Wasted dice che non ci sono cicloni assertivi. Verissimo, ma Tex non deve necessariamente essere un "ciclone". In passato lui ha sempre scazzottato e "pistoleggiato" con tutti i cattivi del West, ma una figura più "asciutta" ( come quella di oggi ) si pone molto meglio, a mio parere, in quel ruolo psicosociale che è il "leader del gruppo", caratteristica che, come ho accennato in precedenza, è sempre stata parte integrante di Tex. Un "ciclone", per riprendere la tua espressione, non ha la stabilità e il carisma necessari per governare un gruppo composto SOLO da personalit? forti come sono quelle di Carson, Tiger e Kit. Un ciclone da instabilità e spesso, a causa delle sue reazioni impulsive, crea disorganizzazione e tensione nel gruppo. Questo non è mai successo in 60 anni ( :D :D ) di vita editoriale perchè Tex è un "eroe di carta", ma se applichiamo il suo comportamento in una situazione reale attribuendo a tutte le sue caratteristiche personologiche anche quella ormai scemata dell'impulsivit?... non so se riuscirebbe a mantenere vivo il suo "dominio" sul gruppo. Ora passo all'idea di iperrealismo. Secondo me dire che Tex è un iperrealista è n po' come dire che Carson è il "rosa-pensiero" del gruppo. A mio parere Tex non è mai stato realista. Lui vede tutto come "già risolto" lui si crogiola nella sua sicurezza di "raggiungere la meta", lui è sempre convinto che in un modo o nell'altro se la caver?. Talvolta, da quanto "pretende di saperla lunga" mi da addirittura l'impressione che "qualcuno" gli abbia già detto come si evolver? la trama. Certo, lui è l'eroe, lui in un certo senso DEVE avere sempre ragione, e alla fine la storia gli dar? sempre ragione!! Un comportamento del genere però, a mio avviso, non può essere considerato REALISTA. Se noi non sapessimo nel nostro "subconscio" ( anche nel conscio perchè ormai tex lo conosciamo a menadito ) che Tex alla fine trionfer? sul cattivo di turno, un comportamento del genere risulterebbe non "ottimista" e "arrogante" ma quasi ai limiti dello "psicoticismo" e dell' "egocentrismo estremo" IO SO CHE CE LA FARO'.... A mio parere il più "realista" del gruppo dei pards ( anche se spesso lo accusano di scetticismo e pessimismo) è proprio Carson, lui è l'unico che riconosce di "avere dei limiti" che "potrebbero incappare in un'imboscata" oppure che "potrebbero incappare un osso più duro del solito".

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Guest Wasted Years

Sono contento che da giubba rossa sei passato confederato, ti hanno almeno confermato il grado?:D :S: Tex è un eroe irrealistico. è un ideale di giustiza che trionfa. è un simbolo positivo e una speranza per i deboli. Carson serve per controbilanciarlo, è la parte meno intuitiva, carnale, "con i dubbi". Per questo tanti texiani lo amano di più, sentendolo vicnino proprio per i suoi lati umani e la fantastica ironia. Ma anche lui ci sa fare di brutto con le armi, e proprio quando si menano le mani che i due si fondono in un superpersonaggio. Kit e Tiger sono altri volti di Tex, più giovane e istruito il primo, indiano il secondo. Quindi non può essere portato nella realtà, TEX. Essendo un ideale, vederlo bastonato fa male molto più delle bastonate stesse, ed è quello che provo davanti a certe storie di NIZZI. L'hanno realisticizzato, l'hanno umanizzato, l'hanno reso politicamente corretto, o l'hanno snaturato alcuni sceneggiatori? Tex non è realistico, Tex non è assertivo, Tex è TEX. :inch::inch:

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in effetti devo dire che entrambi avete fatto chiarezza in molte mie idee! questo forum l' ho scelto anche per questo!comunque, al di l' di tutto, è quasi impossibile redigere il profilo psicologico di Tex... forse è vero qualcuno l' ha troppo umanizzato, altri invece l' hanno reso più duro in tempi passati... in questi tempi è assai difficile che un personaggio a fumetti si comporti così e la faccia sempre pulita. se leggete in giro (anche il vecchio Ken Parker per esempio)si cerca sempre la sua grande paura, si cerca di farlo cedere a qualcosa... tex a di bello che gli manca questo, quindi una persona lo conosce e non lo conosce... rimane l', icona di qualcosa di forte!basta solo pensare che è conosciuto in tutta l' america da tutti(ah willer! il famoso Tex Willer, il ranger! è l' esclamazione più diffusa dai personaggi che incontra) ma è conosciuto solo come un gran pistolero da temere se sei nemico e da ammirare se sei amico!Niente di più, pochi conoscono qualche sua impresa, altri sanno che difende gli indiani... niente di più se non qualche eccezione che riguarda qualche amico di vecchia data... avrà pure dei sentimenti, delle beghe personali da risolvere, avrà delle gaffe..(io me le immagino ogni tanto, tipo fuori onda), ma nel fumetto Tex rimane Tex, e per quanto sia duro, inumano e a volte fuori da ogni canone ci piace e non lo vorremmo mai cambiare. Il fumettaro è una persona strana a volte. per me ha una psicologia "impachettata" nella parola Ranger... come per il film Gunny... arrivare, adattarsi, combattere... basta.? nella semplicit? della regola"i pistoleri parlano poco, ma sparano tanto!" eh, eh!(anche se in tex, peste, se parlano...)

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

A quanto pare quando io e Wasted ci "scontriamo" rendiamo la'tmosfera BOLLENTE!! :D :D :D :D :D :D ; perdipiù ora c'è anche Dany a dargli una mano.... Vita dura quella del colonnello!!! :P :P Comincerei da Wasted ( non per mancanza di cortesia verso la gentil donzella, ma perchè voglio cominciare a stendere il mio "vecchio e coriaceo rivale" ( Scherzo sul vecchio eh? :P :P ).

Tex è un eroe irrealistico. è un ideale di giustiza che trionfa. è un simbolo positivo e una speranza per i deboli.

Con questa frase mi "cadi" in quello che in psicoanalisi chiamano archetipo jungiano, mi dai una tua visione caricata emotivamente di ciò che è per te ( e per molti altri a quanto ho letto ) TEX WILLER. Certo, tex rappresenta degli ideali positivi, ideali appunto "archetipici", se volessi forzare un po' le parole potrei definirli utopici, ideali che tutti noi vorremmo sentire "nostri" che fanno da "luce guida" a molti nostri comportamenti... Hai ragione, Tex DEVE essere un ideale, DEVE trasmettere positivit?, DEVE essere un EROE!!! MA perchè, secondo te, umanizzandolo perde la sua aura di eroicit?? Perchè secondo te il "nuovo Tex", il Tex con un carattere più riflessivo, dotato di un carisma che gli deriva non più dall'aggressivit? ma da una sua naturale "dote di comando" sbocciata da una ritrovata capacità "analitica" ( anche se spesso lanciata all'estremo visto che indovina sempre la mossa dell'avversario )non è più il super Tex che ti affascinava in passato? Alla fine, per citare le tue parole, anche oggi Tex è sempre Tex. Passiamo ora all'amica Dany.... ( prima o poi tocca a tutti subire lo sfogo del colonnello :P :P ). Inizio col dirti che non sono d'accordo con la tua affermazione secondo la uale non è possibile stilare un "profilo psicologico" di Tex. Io ho fatto un lavoro del genere per la mia tesi di laurea ( in quel caso erano personaggi dei cartoni animati ), il lavoro è un po' uno sbattimento, ma alla fine i risultati sono accettabili. Mi spiego meglio, i profili di personalit?, quelli per intenderci "costruiti con i test", mirano ad individuare le caratteristiche principali che ha una persona; sebbene, come hai fatto giustamente notare, Tex Willer abbia subito un'impronta, anzi forse è meglio dire sfumatura, psicologica diversa in base allo sceneggiatore che ne narrava le gesta, devi pur ammettere che alcune caratteristiche di Tex sono trasversali per tutti gli autori, e, a mio parere, sono quelle che ho citato a inizio discussione ( cmq ripeto è una mia opinione, come ha fatto notare Wasted ognuno interpreta Tex a modo suo :D :D ). Sono convinto che se dessi ai vari sceneggiatori Texiani un questionario di personalit? e chiedessi loro di descrivermi Tex, troveremmo delle caratteristiche condivise da tutti ( Nizzi compreso )... Se così non fosse qualcuno di loro racconta un personaggio che non è Tex. Per quanto riguarda la conoscenza di Tex, sono invece convinto che tutti, buoni e cattivi, lo conoscano molto più approfonditamente di quanto tu sostenga. Pensa a tutte le volte che hai sentito qualche cattivo parlare delle sue "imprese", si riferiscono tutti a lui parlando di Ranger ( ognuno ponendo davanti a questa parola un epiteto diverso in base alla situazione). Tuttavia è la parola ranger la chiave interpretativa di tex; noi fumettofili abbiamo "riempito" questa parola con diversi significati, ma tutti ricollegabili a Tex. Se pensiamo ad un "ranger" noi texofili ormai tendiamo ad attribuire a questa parola elementi personologici e comportamentali che appartengono a Tex Willer e non ai "veri" ranger. E così fanno i personaggi del mondo texiano. Tex è ormai IL RANGER ( anche se anomalo come già ampiamente detto in altre sedi ). Tu mi hai citato il grande Eastwood per spiegare la tua concezione "impacchettata" della psicologia texiana - Improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo... perfetto io ribatto con marcel prust ( lo ammetto è un colpo basso :D :D ) dicendoti che "nessun uomo è mai un completo mistero... tranne che per sè stesso" e Tex Willer non è da meno!
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  • Collaboratori

Complimenti ragazzi per la qualità degli interventi, la mattina è un piacere accedere al forum e trovare articoli di questa portata. Sul tema della "esagerazione" vorrei proporvi, se non l'avete ancora fatto, l'interessante lettura de volumetto di Claudio Paglieri "Non sono degno di Tex" che l'analizza in chiave ironica. E' un libro imperdibile. La psicologia del personaggio varia moltissimo da autore a autore, fermo restando certe caratteristiche in comune. Sul tema sempre caldo del Tex delle origini vs Tex di oggi, vorrei ricordare che è esistito anche il Tex di Nolitta, duro, prepotente, arrogante ( forse anche più di quello paterno ), ma allo stesso tempo umanissimo, tanto da sembrare ai più quasi un anti-eroe... Un uomo a tratti debole e insicuro, come quando si tratta di giudicare Andy Wilson, oppure un padre fin troppo apprensivo quando il figlio parte alla volta della Colombia, per finire con il "lone ranger" che si becca due botte in testa ne "I dominatori della valle" e si risveglia per vedere l'esile corpo di una donna, in lontananza, appesa a un albero... Cosa ne pensate del Tex nolittiano ?

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Guest Wasted Years

La mia risposta apparir? scontata (credo). Nolitta è un grande sceneggiatore. Purtroppo, come gli diceva sempre il padre, gli riuscivano meglio meglio le storie di Cico. In ogni modo, le storie di Nolitta mi sono sempre piaciute. Le accoppiate Nolitta Fusco, ad esempio e con Ticci, ma anche Galep e Nicol', hanno prodotto meraviglie. Il tex di Nolitta ha molto in comune con Mister No e con Zagor, è intriso di idealismo, è meno intuitivo, per cui si fida anche di personaggi già benissimo identificati come farabutti (Indian Agency DOCET), mentre tutti i pard delle storie di Nolitta sono più spietati, basti osservare il Tiger della collina degli stivali, o della Vendetta di Tiger Jack. Nelle storie di Nolitta ci sono tanti apetti che mi piacciono, l'ironia di alcune scene, esempio la scena della zuffa e il discorso strappato dell'ambasciatore Usa in colombia in giungla crudele, e la presenza di un "deus ex machina" personaggio che riesce all'utimo momento a salvare Tex, e di un traditore insospettabile all'inizio, specie se non si conoscono Zagor e mister No. Signori, un grande come Nolitta ha tirato fuori, nello "stravolgere" IL TEX, un altro Tex MITICO: idealista, anti-eroe e più ingenuo, ma duro come il ferro ed ironico e capace di rialzarsi anche se incassa dei colpi da KO. E di vedere la giustizia in maniera più sfumata, senza separare i buoni dai cattivi in maniera così netta, come nella storia di Andy Wilson. Nizzi gha fatto di tex un ranger che ha bisogno della balia asciutta e di Carson una vecchia macchietta tutto stomaco, non si può paragonare. Forse Nolitta ha creato un Tex più moderno, sul serio. MA io voto per l'antico (con sprazzi di moderno-Nolittiano). Non per il Tex di NIZZI, che è un NON TEX!

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Discussione sempre più interessante e per alcuni aspetti "pericolosa", in quanto seguendo e basta mi verrebbe da dire che Jim ha ragione. Il Tex dev'esser così perchè altrimenti non potrebbe comandare sul gruppo di personaggi caratterialmente forti...

Già... solo che non seguo e basta :asd:

Io dico che non si può analizzare solo dalla situazione "Tex", bensì vedere il collegamento tra Tex ed i pards...

Iniziamo quindi a vedere in grandi linee tali collegamenti.

Tex e Figlio

Kit Willer ha avuto come genitore solo Tex, quindi normalmente già questo forma un certo legame. Inoltre, pensate a "Kittino", che vede in suo padre un Ranger famosissimo, un capo tribù (con in più la fascia wampun che gli garantisce rispetto dalle altre tribù) e per finire un agente indiano.

Non c'è che dire, non è difficile per il figlio sentirsi inferiore. Già solo i primi "contatti adulti" (armi) lo lasciano ben intendere, e parlo dell'albo N°12 "Il Figlio di Tex", dove Tex si diverte a fare gli occhi ed altri particolari alla sagoma bersaglio, oppure a "metter via" il figlio con la questione del pugnale, che vi riporto qui di seguito (a memoria quindi i testi non sono così ma il significato si) spoilerata onde evitar di togliere la sorpresa a chi ancora non avesse letto tale storia:

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Hmmm.. la spezzettatura dei rapporti non me la aspettavo... Indubbiamente TexF ha molto ben descrito le relazioni che intercorrono tra Tex e i SINGOLI pards. Però ci terrei fare alcune precisazioni; Kit vede Tex come il "proprio padre", come una persona da rispettare e amare - logico è il figlio :D - a discapito di qualunque difetto egli possa avere. Ma questo non comporta automaticamente che debba vedere il padre come leader di un gruppo. Per Tiger il discorso cambia. Il discorso affettivo che lega a doppio filo Tex e il suo pard indiano è stato magnificamente illustrato da TexF; tuttavia Tiger non riconosce a Tex la leadership di capo solo perchè lo ha aiutato. Tex è il capo del suo popolo. Tex per Tiger sarebbe sempre e comunque un punto di riferimento proprio perchè è stato investito del ruolo di capo del popolo Navajo. E un uomo BIANCO per essere il capo di un popolo indiano, così diverso e giustamente disilluso dai bianchi, DEVE possedere le capacità e le attitudini di leader cui ho accennato in precedenza, e Tiger appartiene a quel popolo!Il vecchio Carson invece è un po' più particolare, come ha giustamente detto TexF. Lui è un portatore di saggezza, di esperienze oltre che quello coi piedi ancorati al terreno. A mio parere Carson, sebbena abbia i capelli bianchi, attribuisce a Tex il ruolo di leader proprio per la sua forte componenete carismatica, per il suo alone di "invincibilit?" che deriva dai suoi atteggiamenti, una sicurezza che a lui molto spesso manca per il suo pessimistico modo di percepire il mondo. La grande fiducia che Tex ha nelle proprie capacità, la sua sicurezza di poter sbrogliare ogni situazione senza problemi, di poter aiutare ogni debole in pericolo, contagia tanto Carson quanto Kit e, in misura minore dato che Tex per lui è già IL CAPO, Tiger. Potendo influenzare senza troppe "remore" il comportamento di 3 personaggi così "psicologicamente forti" appare quindi naturale che Tex possa influenzare con la sua fiducia e la sua positivit? tutte le persone che popolano il suo West di carta. Insomma, a mio modo di vedere, Tex è NATO per essere un LEADER sempre e in qualunque situazione, e chiunque gli stia accanto, che sia buono o cattivo, non può non attribuirgli "naturalmente" questo ruolo. Per quanto riguarda il Tex Nolittiano ( o meglio Sergiobonelliano ) io penso che sia stato proprio QUEL TEX a far cambiare il vecchio Tex GLBonelliano, che piace alla gran parte dei forumisti, in QUESTO Tex NolittiNizziano, che piace apochi. E' stato proprio nelle storie di Nolitta, come giustamente ha fatto notare Wasted, che Tex ha cominciato a mostrare per la prima volta il fianco, rendendo così i lettori consapevoli del fatto che Tex, per quanto dotato di intuito e capacità, era principalmente UN UOMO, un uomo che, per sua stessa natura può sbagliare, che può essere ingannato e ma dal carattere forte e quindi in grado di cavarsela in qualunque situazione. Io adoro il Tex Nolittiano. Proprio perchè rappresenta il "primo stadio" di un'evoluzione psicologica, anzi forse addirittura di una GENESI PSICOLOGICA, proprio perchè in passato Tex incarnava solo l'azione non l'azione ragionata.

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Guest Wasted Years

UHHHHHHHHH, come sei esagerato, colonnello!!!L'azione non ragionata? no, non è così. Tex è sempre stato maestro nel risolvere i problemi con piani ingegnosi. Non c'è stato bisogno di Nolitta perchè Tex ripulisse Chinatown o spazzasse via il villaggio col treno nella mitica storia di Canyon Diablo, oppure perchè guidasse una guerra indiana in Sange Navajo e in vendetta indiana, senza un vittima e mettendo in iscacco interi squadroni di cavalleria. Mi spiace, ma non concordiamo (? un novità? :D :D :D :D :D)Nolitta non ha dato a Tex un cervello diverso, anzi per certi versi lo ha un p? ridimensionato, ma un cuore diverso, vicino a Mister No, personaggio che io ho molto amato. Nolitta ha avvicinato tex a Zagor e Mister No, ed è riuscito a farlo benissimo. Ma il razioncinio di tex attualmente è stato offuscato, e molto. Basta osservare la storia di questo mese, in cui...

Tex dubita dei quanccheri e non dello sceriffo. Ma come? Che lo sceriffo fosse corrotto era quasi scontato, e lui no, crede allo sceriffo.
Ma per cortesia.....Nota admin: :colt: per avermi svelato un pezzo di una storia che non ho ancora ricevuto qui in Germania... :capoInguerra: :bandito: Modificato da TexFanatico
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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Ok, Wasted, ormai la nostra guerra si batte su ben due fronti :generaleN: :generaleN: :generaleS: :generaleS: !!Per azione ragionata non intendevo che Tex in passato non fosse intelligente, avrei detto una bestialit? pazzesca se così fosse... Con il termine azione ragionata intendevo che Tex è diventato più "ragionatore", ma nel senso che oggi Tex quando pensa di attuare un piano non lo fa basandosi solo sul suo istinto, ma ci pensa sopra proima di agire. Quando spazz? via la città col treno, la sua fu indubbiamente una grande pensata, ma la prese in maniera così subitanea che il lettore rimaneva, a mio avviso, quasi scombussolato. Se dovesse rifarlo OGGi, prima di intraprendere l'azione Tex si soffermenrebbe a soppesare i PRO e i CONTRO della sua idea, e poi prenderebbe una decisione ( che sarebbe comunque sfasciare il villaggio!! :capoInguerra: ). Ecco perchè secondo me il NUOVO Tex ha acquisito anche caratteristiche di ragionamento. Oggi lui, prima di agire, PENSA!! In passato invece architettava dei piani arditi e geniali, ma sembravano derivargli principalmente da una sorta di "divina illuminazione". A mio modo di vedere, questa sua nuova "capacità", quella di ESTERNARE i propri ragionamenti, rende la sua capacità di Leadership e il suo carisma ancora i? forti che in passato, poich? palesa ai suoi tre pard, che lui "domina il gruppo" SOLO perchè ha le capacità PER FARLO.

Il fatto che dubiti dei quaccheri e non dello sceriffo è Tex è ormai diventato un EROE umano, un uomo dotato di buona intelligenza e ottimi riflessi ma un uomo...
Non è una macchina, quindi PUO' SBAGLIARE!!vedi su... :indiano: Modificato da TexFanatico
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Bene... anzi male. Perchè male?Principalmente perchè mi si viene a dire che Kit Willer potrebbe anche non accettarlo come leader :DVero (se vogliamo esser gentili) però c'è un punto da tenere in considerazione... lo accetta. All'analisi precedente posso aggiungere che, come per lo zio, pure lui riconosce a Tex una bravura con le armi, inoltre il padre ha qualche avventura in più sulle spalle, quindi sapr? come muoversi. Non a caso, in alcune storie -tra le quali una nemmeno troppo vecchia- Kit si chiede apertamente "cosa farebbe mio padre?"Male perchè mi si f? un'analisi sbagliatissima di Tiger :indiano: Mi spiego... a parte il fatto che un bianco a capo d'una tribù, tra l'altro quella Navajo, l'ultima ad essersi arresa, non è certamente storico, nel fumetto malgrado tale fatto Tiger non confuta mai tale fatto, mentre altri si. Ora, mi si potrebbe rispondere che è proprio perchè lo rispetta che non si oppone, al che io ribadirei chiedendo, per l'appunto, da dove arriva tale rispetto. Essendo che il legame tra i due è ormai "vecchio", la soluzione è stata data in precedenza :indianovestito: Ora, l'aspetto Nolittiano, sul quale non mi sono soffermato precedentemente. Personalmente non me la sento di dare torto a Wasted, per il semplice motivo che pure io (e penso Ym) la vedo allo stesso modo. "Nolitta" l'ha già modificato, rendendolo più umano, ma rimaneva il "buon vecchio Tex"... quello che con il suo sesto senso si alza mentre parlava con un capitano, s'avvicinava a passo felpato alla porta e... con l'aprirsi della stessa cascava nella stanza un ascoltatore esterno.... :) Un Tex che si definiva bravo a capire le persone, un tratto caratteriale che lo distingueva dagli altri pards (e non più di quel tanto dato che il "quello mi puzza lontano un miglio" era abbastanza ricorrente per tutti), ormai è una semplice pistolero che va in un nido di scorpioni aspettando il primo sparo, al quale ribatter? sino a concludere una volta per tutte la faccenda. Il Tex indagatore, che usa il suo fiuto ( :inch: ), ormai è sparito.

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sull' ultima frase devo dare ragione a TexF... purtroppo il "sesto senso" e l' intuito geniale in tex sono (quasi)scomparsi nel new tex... ma dall' altro lato do ragione al Colonnello... un tex più razionale e che e chi lo legge da vecchia data è una lacuna che fa male... arriva alle cose pensadoci un po di più e da al lettore anche una capacità più critica e di maggiore immedesimazione nella storia.. e questo, in questi tempi, va più che bene!un eroe troppo immediato starebbe antipatico a chi lo conosce da poco...(ma è un mio parere)

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

ACC.... Che mazzata.... stavolta sono finito al tappeto... spero di riuscire a rialzarmi prima che mi diano il KO... :D :D Cominciamo con Kit Willer: Lui riconosce il padre come Leader. Vero. Ma perchè lo fa? Il fatto che Kit, si chieda come agirebbe il padre mentre si trova sotto il fuoco incrociato di un fanatico, è un elemento che manifesta la fiducia nelle sue capacità, ma non implica per forza che lo riconosca come leader. Secondo me, pensare a come una persona in gamba, in questo caso Tex che svolge il triplo ruolo di padre-guida-e, logicamente, leader, possa cavarsela in una situazione difficile, non vuol dire attribuirgli per forza una capacità di comando. Secondo me significa solo riconoscergli un'esperienza, una capacità, una dote particolare ( in questo caso quella di sapersela cavare nelle situazioni di pericolo ) ma non per forza significa riconoscere in lui un leader. Secondo me significa solo attribuirgli l'idea di un'immagine da imitare e, nei gruppi, i componenti seguono e non imitano il leader. Potresti ribaattere "ma perchè non ha pensato a Carson° Anche lui ha esperienza" ma secondo me non ha le forti capacità di improvvisazione che caratterizzano il nostro ranger, e quindi non è il modello da imitare in quella situazione. I figli di solito tendono a imitare i loro genitori, mentre tendono ad "assoggettarsi" al leader del loro gruppo di amici. Comunque Kit vede in suo padre un leader, ma un leader del gruppo di cui fa parte, ossia quello dei pard; il ruolo però, a mio avviso, glielo attribuisce perchè Tex ha le doti e le caratteristiche "chiave" di ogni leader naturale. Passiamo ora a Tiger ( lo ammetto qui la sconfitta è stata bruciante!! :D :D :D ). E' vero la mia "generalizzazione" del ruolo istituzionale di Tex, il capo bianco dei Navajo, non è accettato da tutti, se ho fatto un errore è stato sicuramente qui!! ( Ho ammesso un errore nelle mie convinzioni... mi sa che dovr? segnarmelo come data storica per il mio ego :D :D :D )Inoltre, anticipandomi la domanda sul rispetto mi hai torpato non poco le ali, però resta comunque il fatto che rispettare qualcuno, a mio parere, non fa di lui automaticamente un leader. Il rispetto provoca sentimenti particolari ( nel caso di Tiger poi in modo particolare ), crea un amicizia, un legame duraturo nel tempo, ma non rende necessariamente colui che porta rispetto ad essere il "gregario" di colui che viene rispettato. Secondo me Tiger vede in Tex un leader sia perchè lui è il capo del popolo navajo, cosa che lui, come hai giustamente detto tu, lui accetta serenamente, sia perchè vede in Tex le caratteristiche e gli atteggiamenti di un VERO leader, Tex è il leader "modello", quello che descrivono i libri di psicologia sociale... ha tutte le caratteristiche che lo identificano come tale. E sono queste caratteristiche che, secondo me, portano Tiger a vedere in Tex un leader e non il rispetto e la stima che porta per lui. Quelle, amio parere, sono la chiave di volta della loro amicizia. Per quanto riguarda la bravura di Tex a capire le persone, il suo "formidabile intuito", secondo me non è sparito, semplicemente si è solo un po' più affievolito.... diciamocelo, forse così Tex sembra più un essere umano.

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Ok... prima d'andare a dormire lancio solo un'osservazione o due. Il "comando", ossia il riconoscere un'autorit? a qualcuno, può essere di vari tipi:1) istituzionale: qualcuno riceve un "potere" da qualcun'altro... il più delle volte è quella più problematica, quella che in altre parole crea problemi. Nel nostro caso Tex ha come autorit? istituzionali l'esser Ranger (ed ha contro i cattivi), esser capo dei Navajo (ha contro le teste calde) ed esser agente indiano (ha contro tutti quelli che vorrebbero arricchirsi illecitamente)2) "tecnica": ossia qualcuno riconosce in un'altra persona un maggior "savoir faire" in un campo... Tex è un maestro nell'arte dei combattimenti, da qui gli altri chinano il capo...3) naturale: ossia il sapersi imporre.... su questo punto si può giocare tutto quanto, ma penso che i punti a favore siano stati detti precedentemente :DFacciamo anche solo un "2 su 3" e Tex ne esce capo :trapper:

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Sull' ultima frase devo dare ragione a TexF... purtroppo il "sesto senso" e l' intuito geniale in tex sono (quasi)scomparsi nel new Tex...

Riprendo questa frase di Daniela per soffermarmi sul problema del sesto senso di Tex, sulla sua infallibile capacità di giudicare un uomo per quello che ?. E' vero che l'eroe di Nizzi è sempre stato dubbioso. Nella storia "Fuga da Anderville" crede colpevole John Walcott fino al momento in cui quel bastardo di Howard Walcott non gli rivel' la verità. Ma in questa storia Nizzi gioca finemente con la psicologia dei personaggi e i sentimenti e l'operazione gli riesce alla perfezione ( vorrei un commento articolato del buon Jim nella discussione dedicata a questa avventura, sono sicuro che l'attenta rilettura da parte di un professionista potrebbe darci molti spunti di riflessione ). Nella storia "I predatori del grande Nord" l'intuizione texiana fa cilecca un'altra volta, allorch? il guercio Lou Caudill, dopo essersi fatto pestare per bene, gli tende una trappola che fa onore al suo ingegno, tanto è ben congegnata. Questo è il punto. Tex Willer lo si può anche fregare, ma per riuscirci si deve architettare qualcosa di speciale e allora nessuno avrà nulla da eccepire. Se prendiamo l'ultimo esempio della figura da merlo che fa nella storia attualmente in edicola, nell'ufficio dello sceriffo ( Texf non spoilerare, ormai è un particolare che ti è noto ), qui non ci sono scusanti. Qui l'eroe non ha nessun sesto senso, e se il sospetto gli viene, è solo per dubitare degli integerrimi abitanti di Paradise. E qui sta tutta la vergogna dell'albo. Comunque dell'ultimo Nizzi preferisco non parlarne, tanto è penoso. Vorrei sottoporre alla vostra attenzione un ulteriore esempio, cambiando però sponda, quella boselliana di "Spedizione in Messico". Per Boselli, quella messicana, è sempre stata terra nemica e ostile, come un tempo lo fu anche per Gianluigi Bonelli. In questa avventura il Ranger fa nuovamento sfoggio della sua intuizione e nella trappola che era loro destinata ( ci sono anche i suoi pards ) finiscono per cadere gli stessi rurales che l'avevano preparata. Boselli sorprende il lettore solo in parte e soprattutto ci mostra la capacità extra-sensoriale di Tex solo a cose avvenute ( anche se a dire il vero, qualche indizio pesante Boselli l'aveva disseminato lungo tutta la sceneggiatura ). Con G. L. Bonelli Tex capiva subito chi aveva di fronte ed erano subito botte da orbi. La percezione del sesto senso era immediata nel lettore. Con Boselli è annacquata, comporta uno sforzo maggiore nella lettura che consiste ( per il lettore ) nel rimettere a posto, come in un mosaico, tutti gli elementi sparsi nelle pagine precedenti, che permettono una loro rilettura diversa che ne dia il senso esatto, o se era parziale, completo. La scrittura di Mauro Boselli è estremamente complessa e si situa all'estremo opposto di quella lineare di Bonelli e Nizzi, tanto è ramificata. In molte discussioni di questo forum ho affrontato questo aspetto, che è una delle cose migliori della modernit?, ma che paradossalmente rischia a mio parere anche di allontanare quei lettori che tutti questi spunti riescono a percepirli solo a meta, come se guardando le lancette di un orologio, ne apprezzassero solo la precisione della meccanica, ignorando tutto il lavoro degli ingranaggi nascosti che la permettono. Quindi, riassumendo, quello del Tex di Boselli, è un sesto senso che per essere gustato pienamente dal lettore comporta una fatica, quella della profonda riflessione. Ed è la stessa riflessione che Tex ha già fatto prima di noi. Come dicevo, con G. L. Bonelli non è mai stato così, la differenza c'è e non si può non notarla: con Boselli la capacità dell'eroe nell'individuare la colpevolezza di un uomo non è mai innata, Tex è soltanto "bravo" nel saper cogliere e dare un significato a tutti gli elementi che incontra nel suo percorso...
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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Grazie per avermi definito un professionista Ym!! :D :D Se devo essere onesto era da un po' che pensavo di fare un'analisi critica di "fuga da anderville" ma per motivi di lavoro, non avevo avuto il tempo materiale per mettermi a rileggerla con la dovuta attenzione... Ti prometto che entro breve cercher? di soddisfare questo tuo desiderio, e visto che l'hai espresso tu, cercher? di metterci il massimo dell'impegno. Ora però, prima di commentare la tua parte sul "sesto senso" DEVO e soprattutto VOGLIO rispondere a Tex, è tutto il giorno che rimugino sulla risposta da dargli, e ora è finalmente arrivato il mio momento :generaleN: :generaleN: :generaleN: Innanzitutto volevo "correggerti" ( ti prego non mi bannare!!! :D :D ). Tu hai definito i 3 tipi di comando, ma il comando è solo UNA ( INDUBBIAMENTE è la principale ) delle attitudini che un leader deve avere. Il leader, per come lo intendo io, è quello che comanda il gruppo, ma è anche quello da cui gli altri, in larga misura, dipendo anche a livello psicologico ed emotivo. E' il leader che da "sostegno" al gruppo nei momenti di difficolt?, è il leader che, dopo una discussione prende le decisioni, è il leader che zittisce i membri che stanno "uscendo dalle righe", è il Leader che fa da collante per tutto il gruppo e ne determina il clima e la solidarietà dei rapporti tra i vari membri e infine è il Leader quello che stabilisce dei "rapporti particolari e privilegiati" con tutti i membri del gruppo. Ora, per come io vedo il gruppo dei pard, questi elementi ci sono tutti ma non sono "equamente suddivisi". Per uquesto motivo io sostengo che Tex sia un capo, un leader prettamente carismatico, un leader che deve molto al suo atteggiamento sicuro, al suo "modo di rapportarsi con gli altri", piuttosto dai rapporti che ha con tutti i vari membri. Talvolta ho l'impressione ( e non solo quella purtroppo ) che il gruppo dei pard stia attraversando, in questi ultimi tenpi, una sorta di crisi interna, qualcosa che fa "funzionare solo le singole accoppiate" "TEX-Carson"; "Tex-Tiger"; " Tex-Kit"; "Kit-Tiger" ( anche se questa è perlopiù lantente, poich? i due da soli, privi del loro leader, li vediamo molto di rado. Il mio parere è che Tex abbia mantenuto il suo status di leader con i "singoli" membri del gruppo, ma che non abbia più un "gruppo da comandare"... ormai manca una cosa che in passato c'era, e oggi non c'è più, quella cosa che rende i gruppi vivi e che li identifica come tali... L'INTERDIPENDENZA tra i membri... ormai possiamo parlare solo di DIPENDENZA dei singoli da Tex. Per rispondere alla tua domanda è Secondo me Tex ha principalmente un'attitudine del terzo tipo, lui sa COME imporsi, gli altri fattori fungono solo da "sovraccarico" al suo status NATURALE. Per quanto riguarda il sesto senso di Tex, io torno a ribadire, per l'ennesima volta, che il Tex moderno, sia quello Boselliano, intelligente, talvolta machiavellico e dotato di un "quinto senso e mezzo" più che di un sesto senso, sia quello Nizziano, fallace, ragionativo, talvolta quasi insicuro li preferisco al "vecchio Tex" poich?, a mio parere, il Tex di GLB più che avere un sesto senso aveva dei "SENSI DI RAGNO"!!! :D

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