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TWF - Tex Willer Forum

[569/571] Buffalo Soldiers


ymalpas
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A pag. 89 del primo albo, nella prima vignetta, Tex e Carson sono definiti "ufficiali dei rangers". Ora Kit Carson in effetti è (? stato?) maggiore, ma Tex ha avuto se non sbaglio una temporanea patente da ufficiale in Patagonia e in un'altra occasione che non ricordo, credo comunque da Montales.

Nella storia "Matador" (per la precisione nell'albo "La collera dei Montoya") Montales conferisce a Carson una patente temporanea da capitano dei Rurales. Lo stesso Carson commenta scherzoso che da maggiore dei Rangers a Capitano dei Rurales è una bella carriera. :lol2:


Mai negli Stati Uniti, mi sembra. Infatti ho sempre pensato che la sua autorit? su altri rangers, soprattutto in divisa, fosse dovuta oltre che alla sua fama al fatto di far parte di un nucleo speciale, probabilmente inventato pari pari d Bonelli, una specie di servizio segreto.

Hai dimenticato l'anzianit? di servizio. Tolto Carson e pochi altri, Negli ultimi temppi Tex ha incontrato solo Rangers più giovani di lui.


Quanto al suo far parte di un nucleo speciale dei Rangers, in effetti è così ed era proprio una soprta di servizio segreto con tre soli membri: Carson, Arkansas Joe e Tex (che non a caso aveva la stella n. 3). Bisogna, però, dire che fin da subito GLB ha avuto le idee confuse su cosa fossero effettivamewnte i Rangers e come agissero. I suoi Rangers non sono mai stati i classici Rangers del Texas, ma avevano una giurisdizione più ampia, con comandi in Arizona, New Mexico e Colorado. In più dipendevano direttamente da Washington e precisamente da un fantomatico West Department ed erano organizzati militarmente con tanto di divise, mentre i veri Texas Rangers erano e sono un corpo di polizia civile e non hanno mai avuto divise.
Inoltre i Rangers hanno un sistema di gradi simile ma non identico a quello militare: dopo il Ranger semplice ci sono: il tenente, il capitano ed il Maggiore (grado che hanno solo i comandanti delle 6 compagnie dislocate nel territorio Texano ed il Vice Capo dei Rangers). Il capo dei Rangers è chiamato Senior Captain in inglese (grossomodo Capitano Anziano se traduciamo alla lettera), ma nonostante il nome, come grado è superiore ai maggiori ed equivale pertanto ad un tenente colonnello delle forze armate.
Incontrare Rangers di grado superiore a Maggiore è quindi impossibile.

Se non vogliamo proprio dire che GLB ha commesso un errore a causa di scarsa documentazione, diciamo che si è concesso qualche licenza narrativa, come, del resto, ha fatto, attribuendo alle Giubbe Rosse Canadesi i tradizionali gradi militari e non quelli, corretti, usati dalla polizia britannica e degli altri paesi del Commonwealth, errore che temo oggi sia impossibile correggere.

Tex ha mai avuto i gradi "ufficiali" da ufficiale?

Mai.

Personalmente penso che il termine "ufficiale" usato da Boselli in quell'occasione sia stata una traduzione impriopria del termine inglese "officer", che oltre ad indicare gli ufficilali dei corpi militari, designa genericamente i membri delle forze di polizia e viene in genere tradotto con "agente", oppure ceh Borden si sia rifatto al termine "Ufficiale di Polizia Giudiziaria" con cui vengono indicati in Italia gli investigatori dei vari corpi di Polizia indipendentemente dal grado.

P. S. Per chi se lo chiedesse, vi informo che la mia assenza dal forum (sempre che vi siate accorti che c'è stsata, del che mi permetro di dubitare :trapper: ) nelle ultime due settimane non è stata volontaria, ma dovuta ad un infortunio capitatomi sabato 7 luglio. In sostanza, sono caduto malamente scendendo da un marciapiede troppo alto e mi sono procurato una microfrattura al femore destro (talmente micro che ai raggi X non si vedeva ed hanno dovuto farmi prima una TAC e poi una risonanza magnetica per esere sicuri che ci fosse realmente :snif:). Sono stato operato 11 giorni fa con l'inserimento di due viti nell'anca e sono stato dimesso martedì scorso. Ho il permesso di camminare con le stampelle ed appoggiando il piede destro solo con la punta delle dita o altrimenti uso la sedia a rotelle. La riabiltiazione comincer? solo dopo la visita di controllo del 17 agosto.
Fino ad allora, temo che dovrete sopportarmi spesso da queste parti. _ahsisi :lol2:

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Anche da parte mia un augurio di pronta guarigione, Carlo. Nel frattempo, vista la condizione di forzoso riposo, rileggiti tutta la collezione e ricommentala :D. Oppure scrivi un minuto sè e l'altro pure a Boselli perchè si decida a far partire 'sta storia di Ken con Tex, di cui tu e io siamo accaniti sponsor. :indianovestito: A parte gli scherzi, rimettiti presto.

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Anche da parte mia un augurio di pronta guarigione, Carlo. Nel frattempo, vista la condizione di forzoso riposo, rileggiti tutta la collezione e ricommentala :D.

 

Idea interessante. Peraltro sarebbe proprio ora che mi rimettessi a commentare le storie in ordine cronologico come avevo iniziato a fare lo scorso anno.

 

Oppure scrivi un minuto sè e l'altro pure a Boselli perchè si decida a far partire 'sta storia di Ken con Tex, di cui tu e io siamo accaniti sponsor.? :indianovestito:

 

Quello non è un problema: Boselli non ha bisogno di essere convinto, lo è già di suo. Il vero problema è Berardi con la sua cronica lentezza. Sono in pochi a scommettere che possa in tempi davvero brevi consegnare qualche pagina di sceneggiatura sia del crossover con Ken Parker che dell'eventuale storia destinata ad un non ben identificato speciale (un Texone magari?) che Boselli ha detto di volergli commissionare. Ma forse è meglio non andare troppo OT e continuare nel topic delle anteprime che ne dici?

 

A parte gli scherzi, rimettiti presto.

 

Farò del mio meglio: devo tener duro meno di un mese e poi potrò cominciare la fisioterapia. Fino ad allora sarà forzatamente molto casalingo, ma state tranquilli: lo stare in sedia a rotelle non mi impedirà certo di scrivere (Oddio, magari invece di tranquillizzarvi la cosa vi riempirà di sacro terrore. :lol2: ).

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  • 2 mesi dopo...

Quoto i commenti rispettivamente di Ymalpas e Pedro: hanno già detto tutto quello che penso anch'io di questa storia, e non aggiungo altro.

 

Ho letto anche io il terzo e ultimo capitolo di questa storia. Confermate le impressioni dettate dalla lettura dei due albi precedenti: è un'avventura che vive di alcuni grandi momenti, nei quali si respira un'atmosfera profondamente texiana, ma si fonda nel complesso su un soggetto piuttosto scarno, ingigantito solo dalla lodevole abilità e dall'esperta tecnica dello sceneggiatore. E' chiaro che l'intenzione è tutta quella di omaggiare i Buffalo Soldiers, che ci appaiono creature senza difetti, anzi esaltate nelle loro gesta da imprese eroiche che suonano un po' false, per esempio quando mettono in fuga l'agguerrita banda di Utes campeggiati dal capo Ouray. Del tutto positiva è invece la caratterizzazione di Carson, che in alcuni frangenti mette in ombra tutti gli altri personaggi... personalmente mi piace ricordarlo nelle pagine finali all'interno del forte intrattenersi ancora una volta con le dame, bicchiere in mano. Questo è Kit Carson. Per quanto riguarda Carrizo, un personaggio che rispecchia in tutto e per tutto la figura dell'odioso comanchero, pronto a sputare veleno. E' un personaggio comunque quasi secondario, e la sua morte per questo motivo non ha niente di epico.

 

 

Anche a me la storia è sembrata procedere spesso in maniera abbastanza faticosa ( i due flashback del primo albo ) e con stacchi volutamente bruschi ( e sgradevoli ) quando si passa da una situazione all'altra. I Buffalo Soldiers sono visti in maniera molto idealizzata e collocati ad un livello quasi pari a quello di Tex, ma questo non sempre è una pecca, e comunque è tipico dello stile narrativo di Boselli; si può anche aggiungere, tra i pregi, che le scene di vita del forte sono apprezzabilmente tratteggiate in punta di penna e che Carson ( come è stato pure già detto ) trova un ruolo di spicco in esse ( ma anche nelle scene d'azione ). Le pecche più serie di questa storia risiedono comunque, a mio avviso, nell'uso degli antagonisti:di fatto si può dire che n° Tex, n° Carson n° i Buffalo Soldiers abbiano mai avversari degni di reggere il confronto con loro; le difficoltà che incontrano nel dipanarsi della vicenda sono sostanzialmente legate soltanto a circostanze oggettive. Il capo ute Ouray fa una comparsa brevissima e puramente esornativa; il colonnello Radcliffe si rifà al classico tipo del militare feroce, assetato di gloria e ottuso, ma è presentato in maniera troppo caricaturale per essere preso sul serio, n° vale attribuirgli un passato di "criminale di guerra" sudista per renderlo più temibile ( oltretutto non pare molto verosimile che un ex ufficiale confederato con precedenti del genere potesse non solo essere ammesso nell'esercito Usa, ma farvi addirittura carriera ). Il comanchero Pablo Carrizo è certo feroce al punto giusto, ma per buona parte della storia ( e del flashback che lo riguarda ) rimane nell'ombra e dimostra abilità solo nel sottrarsi al pericolo, che però decide alla fine, molto illogicamente, di affrontare ( evidentemente per dare ai ranger la possibilità di saldargli il conto.... ) Anche i disegni di Ticci mostrano un calo abbastanza netto rispetto alle sue prove migliori: il volto di Tex è così logoro e pieno di rughe da far pensare che il nostro ranger abbia ormai passato la sessantina, mentre diversi Buffalo Soldiers e comancheros presentano espressioni fin troppo caricaturali ( cosa che in un disegnatore della tecnica e della precisione di Ticci d' assai più fastidio di quello che darebbe, che so , se capitasse con Fusco ).

 

 

 

Per le stesse ragioni non sono d'accordo con Paco e con West10: io mi aspetto tanto da Tex, e non è un mistero che le storie di Boselli mi scaldino il cuore tanto che io le ritengo alla pari di altre grandi opere di narrativa di tutti tempi che pure mi hanno appassionato. Per me una grande storia di Tex è una grande opera, non è la soddisfazione di un momento, è un piacere intellettuale che ritengo importante. Ecco perchè mi aspetto tanto. E questa storia, quel "tanto" che Boselli di solito riesce a darmi, non me l'ha trasmesso. E' una buona e onesta storia, ma nessuno dei personaggi mi emoziona, sono tutti abbozzati, nessuno, IMHO, compiuto.

  • +1 1
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Questa e' una gran bella storia, come molti di voi hanno ben scritto molti personaggi secondari non sono ben caratterizzati ed il solito ufficiale ottuso stavolta e' veramente ridicolo.... grandi Buffalo soldier bellissima la scenetta del vecchio cammello che spettegola con le signore del forte, disegni stupendi!!!!!!!

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  • 2 mesi dopo...

Non male ma forse un po' sopravvalutata come storia. Intendo dire che c'era un buon soggetto ma secondo me lo sviluppo rende la storia un po' pesante. Non aiutano molto neanche i disegni di Ticci, comunque di buona qualità ma non più al suo meglio, che mi rendono più confusa la faccenda. Condivido i commenti sull'esaltazione esagerata dei Buffalo Soldiers. In ogni caso avrei preferito inoltre che si vedesse meglio l'umiliazione di Radcliffe: razzista, ottuso, incapace di valutare la situazione (non capisco come facciano gli ufficiali come lui a fare così carriera), si sarebbe meritato vergogna, distruzione dell'orgoglio e beffa nel vederlo nella situazione di essere stato salvato dai suoi odiati neri; volevo un trattamento più pesante per lui. Qualcosa del genere che accade agli abitanti di Destiny: città bruciata, trattamento con i fiocchi. Nonostante il soggetto storico, la storia non mi ha coinvolto tanto; speravo un po' di più.

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  • 1 anno dopo...

Concordo con Walcott; Boselli scivola qualche volta nell'eccessiva esaltazione del soggetto, nelle sue storie, come già evidenziato da Juan Raza in avanti. Nel caso specifico molte volte c'è si legge "ma sono Buffalo Soldiers" oppure si insiste sul sacro terrore che ne hanno gli indiani. Boselli è bravissimo a rendere superiori i suoi personaggi dotandoli di fini ragionamenti e di atti di eroismo senza necessit? di aggiungere troppi fronzoli.

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  • 5 anni dopo...

Nelle ultime due, tre sere ho riletto Buffalo Soldiers e ne sono rimasto (nuovamente) entusiasta.

C'è tutto quello che ci si può aspettare da un western: cercatori d'oro, comancheros, indiani, giacche blu, con i loro eroismi e con le loro fissazioni.

Poi ci sono Tex e Carson in forma strepitosa e un corpo leggendario di soldati, giustamente esaltati dalla sceneggiatura di Boselli: i soldati bisonte.

Emozionanti sono le scene dei combattimenti notturno; divertenti sia il duello tra il colosso Pompey e il campione del Quinto Reggimento Cavalleggeri, sia la distruzione di Destiny.

 

Ticci alle matite e alle chine è una garanzia di qualità e dinamismo del tratto.

 

Con un po' di disappunto ho letto le critiche, a mio giudizio ingenerose, che in questo forum sono state rivolte alla storia. Forse vi sarà qualche difetto alla trama, ma la storia è così appassionante che io non me ne sono accorto.

Qualcuno ha già scritto che se la storia fosse uscita negli anni '70 e fosse stata sceneggiata da Gian Luigi Bonelli, sarebbe stata esaltata.

Penso, in tutta franchezza, che si tratti di un'osservazione molto vicina alla verità. Infatti, ho da poco finito di leggere A sud di Nogales, che a me è parsa una storia tutto sommato mediocre; ebbene, l'opinione generale è, invece, che si tratti di un gioiellino. Forse, allora, pesa davvero il nome che si trova scritto sul tamburino nelle valutazioni attribuite ai vari albi di Tex.


Il mio voto finale non è 10, perché è riservato alle storie leggendarie. Ma un 9 pieno è, a mio giudizio, meritato.

 

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io trovo questa storia appena sufficiente

troppi elementi non bene amalgamati cattivi inconsistenti un carson quasi fastidioso in un' ironia piuttosto saccente non troppo tipica del personaggio

noiosa nonostante alcuni buone idee

buoni i disegni

 direi 6

Modificato da Grande Tex
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  • 7 mesi dopo...

Le aspettative editoriali sull’episodio dei Buffalo Soldiers suppongo fossero molto alte e forse proprio questo aspetto rappresentò la nota dolente. Uno spunto di soggetto suggerito da Sergio Bonelli in persona, un reparto di cavalleria storico da innestare nell’universo fantastico di “Aquila della Notte” e i pennelli di Ticci affidati a Boselli per l’occasione, per garantire un’ottima resa visto le tematiche affini allo stile del maestro senese. Le premesse per creare una pietra miliare della serie c’erano tutte, ma, col senno di poi, qualcosa non funzionò a dovere e sebbene la prova fu gradevole, di certo non raggiunse quel grado di celebrità attesa. L’ho riletta da poco e l’impressione destatami è quella di una buona storia, avvincente e con un ritmo accettabile ma non certo memorabile. Il soggetto non è ricchissimo ma Boselli riesce comunque a ricamarci sopra una trama accettabile. Rispetto ad altre prove dell’autore tuttavia, si prova la sensazione di minore scorrevolezza di sceneggiatura che a tratti appesantisce la lettura. Non so bene come spiegarlo, a mio avviso manca un amalgama ideale fra varie sessioni narrative e senza prestare la giusta concentrazione il lettore rischia di smarrirsi e perdere il filo. Si è così sempre in bilico tra il farsi accattivare dalla trama e il rischio di annoiarsi un po’. L’episodio nel complesso è apprezzabile ma è indubbio che con una valorizzazione migliore degli antagonisti, l’esito poteva essere superiore. Sembra strano trattandosi di una storia boselliana che questo aspetto non sia curato come di consueto ma stavolta qualche pecca la riscontro: in fondo il capo Ute Ouray rimane in seconda linea, non viene sfruttato appieno nemmeno il razzista colonello Redcliff e Carrizo, sebbene funzionale nella trama, non lascia totalmente il segno. Ben diversa la sorte dei Buffalo Soldiers, dipinti molto eroicamente dall’autore. Buona la performance di Tex e Carson, e il vederli sempre in perfetto stato di forma fa piacere. Unico neo la stranezza che per ben dieci anni Carrizo riesca a rimanere uccel di bosco e che di colpo sia i nostri che il sergente Bill Johnson si ritrovino insieme al posto giusto e al momento giusto per infliggergli la pena: uno di quei snodi narrativi un po’ artefatti che evidenziano quel senso di mancata scorrevolezza che accennavo pocanzi. La prova grafica di Ticci è ineccepibile; il tratto in continua evoluzione raggiunse quella sintesi espressiva, molto distante dalle origini ma pur sempre dinamica ed efficace. Una storia simile con molte scene di battaglia e vignette cariche di soldati, comancheros e indiani sul piede di guerra non è una bazzecola da realizzare, ma nessuno meglio del maestro senese riesce a eccellere con naturalezza su queste tematiche e sebbene, qualche incipiente segno di decadenza si cominciò a intravedere in qualche primo piano meno curato del solito, il complesso è ancora una delizia per gli occhi. Il mio voto finale è 7

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  • 1 mese dopo...

Storia piuttosto buona ma che, a mio avviso, resta al di sotto delle aspettative.

Non so ben dire cosa manchi, ma alla fine della lettura si resta contenti ma non contentissimi.

Soggetto davvero ottimo, storia dipanata anche bene, ma nonostante azioni di battaglia pressochè continue si rischia, a tratti, di annoiarsi.

In realtà il primo albo risulta molto dilatato e molto "parlato", poi però l'azione prende corpo e, vorrei dire, pure troppo. Non c'è quasi tregua tra le varie azioni di battaglia.

Comunque non mancano scene molto belle. Ho molto amato la scena in cui i nostri liberano i due fratelli presi in ostaggio. Bella anche la scena del litigio al forte tra Tex e l'esaltato Colonnello Redcliff, e molto bello anche il modo in cui viene sconfessato verso la fine.

Meno caratterizzato curiosamente Carrizo.

Interessante che il tema centrale e che scorre per tutta la vicenda, sia il tema del razzismo verso i Soldiers e verso i neri in generale.

Tex e Carson davvero in ottima forma.

Ticci stupendo, cosa vuoi dire a Ticci? Spettacolo.

Borden 7

Ticci 9

 

  • +1 1
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  • 1 anno dopo...

Allora...Tema interessante quello dei Buffalo Soldiers con anche dinamiche razziali e militari. Boselli si concentra molto su azione (sfruttando il dinamismo ticciano) e sui personaggi militari (sia bianchi che neri). Attenzione anche sui cacciatori, un po' in sordina sia Carrizo che il capo degli Utes. Di solito il Boss è maestro con tutti. Storia che mi è piaciuta anche se molto buonista. Ticci dinamico ma un po' in calo rispetto al passato.

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