Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

La Vita Secondo Tex!


Guest Colonnello_Jim_Brandon
 Share

Messaggi consigliati/raccomandati

Guest Colonnello_Jim_Brandon

Quest'anno Tex compie sessant'anni. Indubbiamente un grande traguardo. Un traguardo che ben pochi personaggi dei fumetti sono riusciti a raggiungere ( e quei pochi vanno cercati oltralpe se non addirittura oltreoceano ).
Ma cosa ha permesso a Tex Willer di "rimanere in sella" per tutti questi anni senza venire disarcionato? Cosa a consentito a Tex Willer, Kit Carson, Tiger Jack e Kit Willer di entrare così prepotentemente nella cultura del nostro paese e nel cuore dei lettori? Qui si potrebbero avanzare molte ipotesi come delle ottime trame, dei bellissimi disegni, il "romanticismo" che caratterizza la "nostra" visione del far west eccetera. Tutte ipotesi plausibilissime e discutibilissime. Ma a mio parere il segreto del successo di Tex Willer è dovuto ad un tipo di alchimia diverso. A qualcosa di più profondo. Il successo di Tex, secondo me, è legato a ciò che a "livello subconscio" lui e i suoi pard rappresentano e, in parte, incarnano ossia LA VITA .
Mi spiego meglio. Tutti noi, almeno da quanto è emerso dalle nostre molteplici discussioni sul forum, abbiamo "conosciuto" il mondo di Tex in giovane età, alcuni addirittura hanno ammesso di aver imparato a leggere grazie a Tex e che da allora non hanno mai smesso di seguire il nostro ranger. Ne siamo rimasti letteralmente affascinati. Secondo me questa nostra "infatuazione" è legata principalmente alle caratteristiche e ai ruoli e le caratteristiche che abbiamo subito attribuito ai quattro pards.
I quattro pards. Secondo me sono proprio loro l'alchimia, il motivo per cui Tex è ancora oggi il fumetto italiano più venduto. E' principalmente loro il merito di questo successo. Sceneggiatori e disegnatori sicuramente hanno avuto un ruolo importante, ma loro difficile compito consisteva nel creare uno sfondo avvincente e funzionale entro cui far muovere e agire questi personaggi così simili e così diversi tra loro. Ma cosa rende il gruppo così "unico" nel suo genere è Cosa hanno di così perticolare Tex, Carson, Tiger e Kit è Perchè funzionano così bene? Perchè piacciono così tanto ai lettori?
Secondo me è possibile spiegare questa loro presa sui lettori con un'ipotesi che mi sono formato in questi lunghi anni di lettura. Mi riferisco a quella che vede Tex come "metafora della vita".
A mio parere Tex, Carson e Kit rappresentano rispettivamente tre fasi che caratterizzano la vita di ogni essere umano. Kit Willer incarna l'adolescenza , Tex la maturit? , e Carson la vecchiaia . Ma la cosa non siferma qui, questi tre personaggi non solo rappresentano queste fasi ma le incarnano sotto tutti gli aspetti; sono quasi degli stereotipi ad hoc di queste tre fasi poich? ognuno di loro parla, agisce e si comporta esattamente come ci si aspetta che si comporti una qualunque persona che attraversa QUELLA specifica fase della vita.
Ad esempio Kit Willer con il suo comportamento emotivo, focoso, idealista, la sua continua voglia di mettersi alla prova di dimostrare "ai grandi" che lui è in grado di cavarsela e talvolta la sua capacità di "sognare" un futuro diverso per lui e per quelli che gli stanno attorno ( penso alla saga de "i lupi del colorado " e "l'uomo senza passato" "morte di un amico" ) sono tutti elementi che caratterizzano la maggior parte degli adolescenti. Kit incarna proprio questo, gli ideali giovanili, la vitalit? dei giovani speranzosi, la voglia di cominciare ad affrontare la vita e di farsi un'esperienza del mondo che lo circonda.
Tex, a mio parere, incarna invece la maturit? dell'uomo, poich? possiede molte caratteristiche tipiche degli uomini nel pieno vigore delle proprie forze e dotati della sicurezza che deriva dalla loro esperienza. Infatti Tex è molto sicuro di sè, consapevole delle proprie capacità e dei suoi limiti, coraggioso, impulsivo ma al contempo capace di riflettere sulle proprie azioni, un uomo deciso che sa sempre quello che fa e il motivo per cui lo fa, un uomo equilibrato e in pace con se stesso pago dei risultati che ha ottenuto sino a quel momento e desideroso di continuare su quella strada. A mio modo di vedere, "l'equilibrio esistenziale" è l'obiettivo che si pone ogni uomo di età compresa tra i 30 e i 45 anni, e Tex incarna appieno il raggiungimento di questo equilibrio.
Il vecchio Carson invece rappresenta la fase "ultima" della vita, la Vecchiaia. Ma una vecchiaia particolare, quasi utopica, quella vecchiaia che tutti sognano di poter vivere. Una vecchiaia vivace, dinamica, lucida, arzilla, caratterizzata magari da qualche acciacco, da una cattiva sopportazione degli sforzi fisici, da un'aumentata pigrizia e da un rinnovato ( quanto talvolta fisiologicamente immotivato ) interesse per le giovani rappresentati del sesso femminile. Una vecchiaia che è forse più vicina ad una seconda giovinezza, una vecchiaia fatta principalmente di esperienza di saggezza e di un forte realismo che però, come molto spesso capita a chi ha i capelli bianchi, molto spesso viene scherzosamente contestata.
Tiger ?, a mio modo di vedere, quello più difficile da "incastrare" in questa metafora, forse perchè è un mix di caratteristiche e GLB ha voluto puntare più sul fattore "etnico" che su quello della personalit?. Con questo non intendo assolutamente dire che Tiger non abbia una personalit?, ANZI, Tiger ha una personalit? molto ben definita, ma definita in modo diverso rispetto a Tex, Kit e Carson. A mio parere il solo Tiger rappresenta da solo la razza degli indiani, ne incarna al 100% lo stereotipo dell'indiano acuto e taciturno, ma questa sua "ingombrante" caratterizzazione non lascia spazio per la metafora della vita.
Dopo questo lungo post lascio a voi la parola cari pard del forum, secondo voi Tex è o non una metafora della vita?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

caro colonello, un altro bel post su cui riflettere.... bravo...:)apro un' altra volta le danze per prima! in effetti la tua visione è molto azzeccata ai personaggi, ma proviamo a cambiare punto di vista, immedesimiamoci in un autore di fumetti che deve dare qualcosa al suo lettore. Cosa deve produrre il primo perchè il secondo ne sia felice?mah... non può quasi minimamente saperlo con certezza....( come ci confermano i nostri post pro o contro un autore rispetto ad un altro) ma una cosa sa per certo, che è assolutamente sicura: ciò che vediamo, sentiamo, odoriamo.... insomma la nostra realtà. Ti parlo attraverso quella parte di esperienza nel campo che ho maturato in questi anni.... Quando un autore parte a definire un personaggio o una storia di base guarda alla vita, sa che se parte da fatti di tutti i giorni, da canoni che tutti conosciamo ect ect, almeno una buona fetta di quel fumetto verr? perlomeno capita, apprezzata. Con questo voglio dire che a suo tempo GLB e Galep hanno concepito un Tex di un certo tipo per indirizzarlo ad un lettore di un certo tipo! Che guarda caso ha, più o meno, l'età di Tex.... sparatorie e scazzottate erano nelle mode di quel periodo (non so se anche nelle case e nei bar spero di no) e di sicuro Tex non andava in mano a dei bambini, ma lo leggeva un pubblico adulto, un pubblico maschile, un pubblico maturo.... poi è arrivato il boom dei Teen da accontentare e quindi ecco Kit willer... Kit Carson accontenter? un'altra schiera di altrettanti lettori Texofili e lo stesso per il taciturno Tiger.... questo per dire che si, la tua visione anche a mio parere è azzeccata!Ma si è evoluta fino ad arrivare al triplice concetto delle fasi della vita in base alle esigenze del momento! E per motivi, a mio parere, premeditati in precedenza, già progettati a tavolino!(non a caso, se guardi l' evoluzione degl albi di Tex cosa trovi? prima tex da solo, poi arriva Kit Carson, poi ecco kit willer e tiger.... come mai non tutti insieme fin da subito? xk? non ce n'era motivo! ma i motivi sono arrivati dopo...) ho letto su un libro dedicato alla nascita di Tex che Galep di giorno lavorava ad un altro personaggio e di notte si dedicava al nostro ranger... Tex ha avuto successo per puro caso, diciamo, GlB puntava su quell'altro eroe... ma a parte l' annedoto(che appena trovo dove l' ho letto ve lo posto) ho notato anche i canoni comportamentali e di età, indicati dall' autore, che doveva avere il personaggio, quasi che Glb avesse voluto fare uno specchio di una certa società del tempo e di una certa classe media....(stessa cosa che fa x Tex se notate)Sicuro su ciò a cui doveva puntare! :)Quindi si, confermo! Tex e i pards sono la metafora della vita, ma per un chiaro intento, per una volont? precisa! in questo modo ogni lettore può immedesimarsi nel suo eroe! (esattamente come accade un po per noi nel forum)... in effetti quello che ho detto può sembrare ovvio, ma in fondo non diamo mai per scontato una cosa essenziale che ha fatto notare di recente anche Villa nei suoi post " si parla di rincorrere sogni e quando questi non ci sono più si fa fatica" (parole simili) Avere una base solida su cui ricamare i sogni è alla base di tutti i fumetti longevi e Tex come hai detto giustamente , fa parte di questi e il motivo è che ha saputo trovare questo pilastro che lo sorregge .... la vita.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

L'analisi di Jim è molto interessante e mi trova perfettamente d'accordo. Ma come dice Segnalidifumo, anche per me è difficile credere che Giovanni Bonelli avesse pianificato il quartetto così come lo conosciamo oggi. Kit Carson all'inizio non era un vero pard. Non era neppure poi così vecchio. Ha ancora i capelli, i baffi e il pizzetto neri ( caratteristiche fisiche che ritroviamo fino al numero 10 intitolato "Il tranello", ovvero al primo numero dell'albo a striscia della terza serie datato 22 maggio 1951 intitolato "L'orma della paura" ). Bonelli lo introduce nella serie perchè è uno dei pochi personaggi storici del west conosciuti allora in Italia ( vedi il Carson di Rino Albertarelli che, se non mi sbaglio, fa la sua comparsa nelle edicole italiane nel 1936 ). Solo in un secondo momento l'autore pensa all'importante risorsa narrativa che il personaggio può rappresentare nell'economia della serie e da grande lettore di feuilleton e romanzi d'avventura, pensa subito alla spalla di Sandokan, Yanez de Gomera... i due protagonisti del ciclo dei Pirati della Malesia salgariano.( In un interessante articolo pubblicato su ubc. fumetti. com si analizzavano tutti gli aspetti in comune tra questi romanzi e gli albi di Tex! )La figura di Kit Willer è anch'essa tardiva e come già specificato nel topic a lui dedicato, è un personaggio che nasce sull'onda del grande successo riportato da altri eroi adolescenziali, come il Piccolo Sceriffo, Capitan Miki e i tanti di cui adesso si è perso il ricordo. Solo col tempo dunque è venuta a crearsi l'alchimia descritta da Jim, che non mi sento di contestare minimamente.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Guest Colonnello_Jim_Brandon

Comincio col dire che mi crogiolo all'idea di essere riuscito ad aprire una discussione che al momento sembra essere ampiamente condivisa ( ma forse è solo perchè il "vecchio reprobo" non è ancora venuto a metterci lo zampino.... :P :P :P :P ). Concordo con voi sull'idea che GLB inizialmente non avesse in mente di creare la metafora di cui ho parlato ma che essa si è venuta a formare col tempo. Secondo me, ma questa è solo una mia opinione, i ruoli metaforici cui ho accennato hanno però cominciato ad essere ben delineati già attorno ai numeri 40-50, quando Carson sui capelli di Carson era già da un po' apparsa la neve e il giovane Kit era già passato da "mezza cartuccia" a "sbarbatello". L'immedesimazione nell'eroe in base alla metafora che rappresenta ?, a mio parere, un po' troppo ampia come affermazione. Mi spiego meglio. Se tutti si dovessero "immedesimare" nel personaggio a lui più vicino per età anagrafica, a nessuno di noi piacerebbe "lo zio Kit" per il semplice motivo che siamo tutti troppo giovani ( a parte Wasted... forse lui è l'eccezione che conferma la regola... :D :D :D :D Non te la prendere socio... ). secondo me l'immedesimarsi, il preferire un personaggio rispetto all'altro ha radici un po' più profonde (... magari aprir? una discussione su questo tra qualche giorno.... ).

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

da donna che legge un fumetto dedicato e fatto essenzialmente di uomini, posso dirti che ho sempre fatto da "spettatrice" immedesimandomi molto poco negli "attori" ma credo che la mia testimonianza conti poco.... bisognerebbe sentire che tipo di idea aveva in origine GLB.... solo per dirti "occhio cupo" l' altro personaggio che doveva sfondare. è simile a kit carson d'aspetto, da quel che ricordo, è un pers però di "cappa e spada".... i 4 pards sotto molti aspetti ricordano i moschettieri e sappiamo quanto la Francia in quel perodo faceva ancora ben influenza.... forse stiamo discutendo su una situazione che è nata con archetipi diversi e si è evoluta per puro caso verso le metafore della vita...

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Guest Colonnello_Jim_Brandon

Che i quattro pards ricordino un po' i moschettieri creati da Dumas è verissimo; però penso che questo "paragone" regga solo per il primo libro della trilogia. Infatti i personaggi in "vent'anni dopo" e "il visconte di Bragelonne" assumono posizioni e ruoli dettati principalmente dalla "politica ideologica" che intendono seguire. tex invece è assolutamente scevro da "questa" ideologia. La tua ipotesi secondo cui la figura dei personaggi si evoluta per caso verso la metafora della vita mi lascia un po' perplesso.... a mio modo di vedere, ma sei liberissima di contestarmi, creare una metafora così ben articolata come è quella dei nostri pards oggi, non può essere il frutto di un'evoluzione casuale del tipo "proviamo a ingrigire il vecchio carson e vediamo che succede...." è diventata troppo ricca e articolata, profonda ddirittura. E' possibile che aggiungendo la figura di Kit Willer GLB si sia inconsapevolmente incamminato verso la metafora della vita, ma secondo me si è accorto di questo elemnto dopo poche righe e si è detto "... massè perchè non sfruttarlo un po'?"

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Guest Colonnello_Jim_Brandon

C'è un altro argomento, legato alla metafora della vita, che fino ad ora abbiamo trascurato, ossia il cambiamento del mondo e delle persone che ci circondano. Alcuni personaggi "nati" nei primissimi numeri di Tex, in particolare Montales ( Nr 3 "fuorilegge" ) e Jim Brandon ( Nr 10 "il tranello" ), rappresentano a mio parere i cambiamenti delle persone care che ci circondano, la loro crescita culturale, sociale ed emotiva. Questi personaggi, diversamente da Tex e dai suoi pards che, sopo un "repentino" cambiamento avvenuto in poche pagine si sono praticamente "congelati" ( anche se con "leggeri" cambiamenti legatoi al cambiamento degli autori ). Invece Montales e Brandon si sono "evoluti"; il primo ha fatto carriera, si è guadagnato i gradi da capitano prima e da colonnello poi, mentre Montales, da guerrigliero Juarista, è "cresciuto" nel complesso e "difficile" mondo politico messicano, arrivado a sfiorare addirittura la carica politica più importante. Questi due personaggi rappresentano a mio parere la crescita e il cambiamento. Da giovani ardimentosi e spericolati, questi due personaggi si sono evoluti, sono mutati genotipicamente, sino a diventare degli "adulti responsabili" ma che hanno mantenuto inalterati i loro ideali di libertà e uguaglianza. Tuttavia la loro "maturit?", il fatto di essere "cresciuti" impedisce loro di fare le stesse cose che facevano in passato, di potersi "beffare" delle regole; non possono più farlo perchè sono "diventati grandi" , sono diventati "responsabili". Ecco perchè chiedono aiuto a Tex. Il loro cambiamento, paragonato alla "staticit?" di Tex e dei suoi pards, può essere interpretato come la crescita degli "amici d'infanzia", il cambiamento inesorabile di coloro che ci stanno intorno. Rappresentano quegli amici d'infanzia che abbiamo perso di vista, che continuiamo a ricordarci da bambini, e improvvisamente rivediamo ad anni di distanza e li vediamo diversi, non migliori, non peggiori, ma diversi.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

bella interpretazione,Ale... davvero...:) chissà magari anche Bonelli l' ha pensata così evolvendo le storie... Sai in molte interviste si parla di ripetizioni degli stessi argomenti, della stessa trama in tex, ci si chiede se c'è ancora da raccontare qualcosa del nostro ranger... questo modo di vedere la sua trama ci porta a pensare che in effetti c' è davvero ancora tanto sotto sotto da scavare e da scoprire... ti faccio una domanda sul laif motive del momento... Lilyth e la sua morte, questo amore imposto ed improvviso che poi si è rivelato essere inossidabile può rappresentare qualcosa in questo contesto della metafora della vita?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Guest Colonnello_Jim_Brandon

Bella domanda Dany.
La figura di Lylith, a mio parere riveste un ruolo molto particolare nella metafora Texiana. A mio parere rappresenta al contempo l'amore e la morte, qui andiamo sul "classico" eros e tanatos. L'amore e la morte sono fasi naturali della vita, e lilyth le incarna entrambe.
Lylith è inizialmente l'oggetto del desiderio, l'oggetto che incarna in sè l'amore e la devozione verso una persona, infatti Tex si dedica e si vota unicamente a lei. Manca però un elemento chiave che caratterizza dell'amore nel personaggio di Lilyth, ossia la "passione". La passione è la linfa di ogni storia amorosa, è quello che tiene in piedi la coppia. Certo, nei pochi numeri in cui è apparsa lei si è sempre mostrata devota verso il marito, ma il loro rapporto è sempre stato pudico, quasi vuoto... Chissà forse il numero in edicola a settembre aggiunger? anche questo elemento al personaggio, per il momento direi che Lilyth rappresenta più che altro l'amore "platonico".
Ma Lylith rappresenta anche, e soprattutto, un elemento "tragico", un elemento che caratterizza la vita di tutti noi esseri umani ossia la morte. In Lilyth possiamo osservare la perdita di una persona cara, una persona amata, una persona che rappresentava qualcosa per noi. Mettendosi nei panni di Kit Willer possiamo vedere in Lilyth uno dei classici temi Freudiani ossia la morte della madre, la figura primaria che accompagna la crescita del bambino.
Lilyth a mio parere rappresenta quindi i punti fermi della vita. Elementi cruciali che accomunano tutti noi, ossia l'amore e la morte.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.