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TWF - Tex Willer Forum

[201-202] L' Oro Del Colorado


TexFanatico
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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Concordo. Guardate anche solo le espressioni a pagina 67. È ovvio che sta facendo finta, e Tex lo sa benissimo.

 

"vuoi un fazzoletto per piangerci dentro?"

"tienilo pure, Caino, Ti servirà per nascondervi vergogna e rimorsi, quando mi avrai visto sparire per sempre fra le rapide del Colorado!"

"Il che non potrà accadere, Fratello."

"E perché mai?"

"Hai dimenticato di avermi raccontato che una vecchia zingara ti ha predetto che saresti morto di vecchiaia?"

"Ma quella bruja non immaginava che amici infidi mi avrebbero trascinato in un guaio del genere!"

 

Questo non è un dialogo fra una persona davvero spaventata e qualcuno che cerchi di rassicurarlo. Se Carson fosse davvero spaventato non ci farebbe battute sopra. Fa la commedia, fa il pessimista per prendere in giro Tex e Tex a sua volta prende in giro lui, ma nota che nessuno dei due ha il minimo dubbio che Carson si possa davvero tirare indietro.

 

Notare che Carson è DAVVERO preoccupato, qualche pagina dopo, quando si trovano con più calma davanti ad un caffè, e discute più seriamente con Tex sull'opportunità di seguire quella strada, ma all'insinuazione di Kit si arrabbia subito.  Cosa noto?

1) Che Carson si becca le battute di Tex tutto il giorno senza fare una piega, anzi ribatte colpo su colpo. Sono due vecchi amici di tante battaglie che ne hanno viste tante insieme, sempre sfottendosi a vicenda. Ma quando lo fa Kit... Carson reagisce diversamente. Kit è ancora un ragazzino, che cerca di imitare suo padre, anche negli sfottò a Carson. Ma lui non è Tex, e Carson non accetta da lui le battute che accetta da Tex.

Sono piccoli dettagli, che sfuggono magari ad una prima lettura, che fanno capire quanto fossero "veri" questi personaggi per GLBonelli, e come li conoscesse come il palmo delle sue mani

2) Che nel momento in cui Carson sta davvero discutendo con Tex dell'opportunità di scendere il fiume, lo fa con tutto un altro tono. Le geremiadi e il pessimismo sono per le battute scherzose, ma in quelle due-tre vignette in cui fa presenti a Tex i pericoli reali, è serio e calmo.

Poi, una volta rassicurato da Tex... ricomincia con la commedia!

 

Un altro dettaglio significativo a pagina 83-85. Carson come sempre fa la commedia del poveretto costretto a fare faticacce dal suo pard schiavista, ma stavolta anche Tex è d'accordo con lui e dice che passeranno la notte a Lees Ferry. Ma lì incontrano proprio il capo del piccolo villaggio che stanno cercando, che gli propone di ripartire subito con lui. Che dice Carson? "Sarebbe tempo guadagnato, se si deve arrivare a quel posto con una certa fretta"

 

Quando nelle storie di altri autori si vede Carson che vuole mangiare bistecche o dormire in un letto a costo di perdere tempo, appare subito chiaro che questi autori non conoscono il personaggio. Stanno scimmiottando i soliti scambi di battute fra i pards, ma senza capire come e quando li usava GLBonelli.  Carson fa la parte della povera vittima tartassata quando è già chiaro, anche a Tex, che in realtà fermarsi è la scelta migliore (come all'inizio di questa scena). Ma non rallenta il gruppo a costo di mettere in pericolo altre persone, e qui anzi è lui stesso a dire a Tex che si potrebbe proseguire.

 

P.S.: Parlando di autori che utilizzano elementi delle storie di Tex senza capirli...  una cosa chiara sin dalla prima storia che ne ha parlato, "Dugan il bandito", è che i bianchi non devono sapere che c'e l'oro nelle terre dei Navajos, e quindi, IN QUELLE STORIE, NESSUNO DEI BANDITI DEVE USCIRNE VIVO. In questa storia viene ribadito dal dialogo fra Tiger e il suo "vice", e anche nel dialogo fra Tex e Carson prima dell'agguato, mentre Carson vuole farli secchi subito, Tex vuole "dargli la possibilità di morire con le armi in pugno". Cioè, LA POSSIBILITÀ DI MORIRE COMBATTENDO, ma assolutamente NON di salvarsi.  La ritrosia di Tex nello sparare a persone che si sono già arrese si vede anche nel metodo che usa alla fine per liberarsi di loro, ma che sia una necessità, ne sono tutti consapevoli.

Confrontate questa consapevolezza con la faciloneria con cui Nizzi nel numero 500 fa promettere a Tex (a banditi che hanno scoperto lo stesso luogo scoperto dalla Banda Dugan e che hanno profanato la tomba di Lylith)   che chi si arrende "avrà salva la vita", e infatti uno dei banditi viene risparmiato. Ma non è un problema se in penitenziario svelerà a centinaia di assassini il suo segreto, dopotutto Nizzi gli fa dire ad inizio storia che "tutti sanno che c'è l'oro nei monti Navajos"... 🙄

 

 

Alla sapiente e molto precisa analisi di Diablero, che fa cogliere molto bene quanto sia estremamente difficile riuscire a gestire in modo corretto e rispettoso di tante sottigliezze le figure dei protagonisti di Tex, (e che in effetti GL Bonelli sapeva realizzare con una maestria probabilmente insuperata, non a caso da "creatore"/"padre" di quei personaggi), vorrei solo aggiungere un dettaglio. Il carattere scherzoso e ironico di Carson nei suoi brontolii da consumato commediante viene poi mirabilmente reso anche dall'arte di Ticci, che accompagna quelle battute con una resa del volto accigliato e carico emotivamente di Kit, senza mai cadere però in una dimensione forzata o caricaturale. Ancora una volta, la linea discriminante fra chi sa realizzare una grande opera e chi cerca affannosamente di imitarla, ma di fatto non riesce nel suo intento, è molto fine, ma esiste...

  • +1 1
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  • 1 anno dopo...

Confesso che non la ricordavo così bella questa storia.

Nella sua rilettura mi sono veramente divertito, facendomi prendere dal ritmo imposto da GLBonelli e dagli avvenimenti che si susseguono nella drammatica avventura che vivono i quattro pard.

GLB si dimostra ancora in splendida forma, riuscendo a sceneggiare una storia senza alcuna sbavatura, degno inizio del terzo centinaio di Tex.

La sua maturità di scrittore viene risaltata ancora una volta, sia nei fatti che si intrecciano nella vicenda che nei dialoghi sempre brillanti e "texiani".

Mi riferisco in particolare a Carson che si distingue per le proteste e i brontolii più tenaci del solito e che, secondo me, sono uno dei punti di forza della storia per come riescono ad attenuare la drammaticità del racconto, soprattutto la brutale e vergognosa aggressione al pueblito.

Ma soprattutto i dialoghi Tex-Carson sanno divertire senza essere mai grevi o banali, anzi mi hanno strappato più di una volta una sonora risatina.

Ad esempio quando Tex racconta dell'impresa del maggiore Powell che era riuscito a risalire il fiume fino al lago Mead, Carson così risponde alla dotta disquisizione del pard:

"Beh contento lui, contenti tutti. Io comunque ti confermo che in questo brodo non metterò più piede".

 

Rispetto alle precedenti storie, trovo un Ticci ulteriormente migliorato e a proprio agio nella resa scenografica e, più in generale, in perfetta simbiosi con la sceneggiatura di Bonelli. Insomma una vera e propria sicurezza e un valore aggiunto alla bontà del lavoro dello sceneggiatore.

Ottima la caratterizzazione di tutti i comprimari, in particolare il fido Cervo Bianco che sigilla la conclusione della storia con poche ma esaurienti parole:

"Aquila della Notte ha mantenuto la sua parola. Ha lasciato al grande spirito il compito di fare giustizia dei tre cani bianchi"

 

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  • 3 mesi dopo...

Storia gradevole che vede i 4 pards al completo viaggiare nella parte più selvaggia e inesplorata della riserva navajo.

I nostri perciò giocano in casa, e Tex agisce da grande stratega, non lasciandosi minimamente influenzare dalle emozioni: in seguito a un infame massacro dei suoi, non cede né a rabbia né a vendetta - ma pianifica e consuma con freddezza l'imboscata a cattivi.

Perché ciò avvenga, è necessario intraprendere un pericoloso viaggio sulle rapide del Colorado - la lotta in quest'albo non è perciò tanto contro l'uomo quanto contro la natura.

In questa fase a tratti i dialoghi comici tra i pards diventano a mio avviso ripetitivi, ma vengono riscattati dal bel finale fatalista che dà un senso alla storia:

un saggio Tex abbandona i nemici allo stesso fiume che lui ha sconfitto, la natura viene identificata con la giustizia e per chi l'ha violata saranno guai.

Buona la caratterizzazione grafica dei cattivi nel lungo prologo del massacro al pueblo, ancora meglio riuscita quella del mercante del trading post, personaggio secondario ma molto interessante

 

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<span style="color:red">33 minuti fa</span>, Winchester73 dice:

ancora meglio riuscita quella del mercante del trading post, personaggio secondario ma molto interessante

E infatti Big Cisco verrà ripreso da GL Bonelli ne "Gli eroi di Devil Pass".

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  • 1 anno dopo...

Oggi, per passare il pomeriggio, ho cercato vecchi Tex in vendita in un' edicola di una stazione e volendo comporre una storia tra quelle che mi mancano ho preso n.201 e 202 completamente a caso. Sono stato fortunato! Davvero una bella storia; mi ero chiesto prima di giungere alla parte finale, come avrebbe potuto comportarsi Tex con i banditi nel caso si fossero arresi (per evitare la fuga della notizia riguardo l'oro in quel tratto del fiume) e avevo pensato al fatto che con l'accusa del massacro al pueblo sarebbero stati impiccati nella città più vicina e non avrebbero potuto parlare. Invece è andata in un altro modo, che ha lasciato alta la suspence fino alla fine. 

Menzione speciale a Carson che dice saltando dalla cascata: "Addio verdi praterie! Questa è la fine!"

Pur con ironia dimostra di avere davvero paura degli elementi naturali, così come tutti gli altri personaggi. E questo rende più realistico tutto l'inseguimento. 

 

 

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La penso come te. In un altro forum si definiva “da antologia texiana, gli scambi di battute tra Carson e i pard, a proposito di quella che Tex definisce ‘gita sul Colorado’”.

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  • 1 mese dopo...
Il 19/4/2020 at 05:41, Diablero dice:

 

Concordo. Guardate anche solo le espressioni a pagina 67. È ovvio che sta facendo finta, e Tex lo sa benissimo.

 

"vuoi un fazzoletto per piangerci dentro?"

"tienilo pure, Caino, Ti servirà per nascondervi vergogna e rimorsi, quando mi avrai visto sparire per sempre fra le rapide del Colorado!"

"Il che non potrà accadere, Fratello."

"E perché mai?"

"Hai dimenticato di avermi raccontato che una vecchia zingara ti ha predetto che saresti morto di vecchiaia?"

"Ma quella bruja non immaginava che amici infidi mi avrebbero trascinato in un guaio del genere!"

 

Questo non è un dialogo fra una persona davvero spaventata e qualcuno che cerchi di rassicurarlo. Se Carson fosse davvero spaventato non ci farebbe battute sopra. Fa la commedia, fa il pessimista per prendere in giro Tex e Tex a sua volta prende in giro lui, ma nota che nessuno dei due ha il minimo dubbio che Carson si possa davvero tirare indietro.

 

Notare che Carson è DAVVERO preoccupato, qualche pagina dopo, quando si trovano con più calma davanti ad un caffè, e discute più seriamente con Tex sull'opportunità di seguire quella strada, ma all'insinuazione di Kit si arrabbia subito.  Cosa noto?

1) Che Carson si becca le battute di Tex tutto il giorno senza fare una piega, anzi ribatte colpo su colpo. Sono due vecchi amici di tante battaglie che ne hanno viste tante insieme, sempre sfottendosi a vicenda. Ma quando lo fa Kit... Carson reagisce diversamente. Kit è ancora un ragazzino, che cerca di imitare suo padre, anche negli sfottò a Carson. Ma lui non è Tex, e Carson non accetta da lui le battute che accetta da Tex.

Sono piccoli dettagli, che sfuggono magari ad una prima lettura, che fanno capire quanto fossero "veri" questi personaggi per GLBonelli, e come li conoscesse come il palmo delle sue mani

2) Che nel momento in cui Carson sta davvero discutendo con Tex dell'opportunità di scendere il fiume, lo fa con tutto un altro tono. Le geremiadi e il pessimismo sono per le battute scherzose, ma in quelle due-tre vignette in cui fa presenti a Tex i pericoli reali, è serio e calmo.

Poi, una volta rassicurato da Tex... ricomincia con la commedia!

 

Un altro dettaglio significativo a pagina 83-85. Carson come sempre fa la commedia del poveretto costretto a fare faticacce dal suo pard schiavista, ma stavolta anche Tex è d'accordo con lui e dice che passeranno la notte a Lees Ferry. Ma lì incontrano proprio il capo del piccolo villaggio che stanno cercando, che gli propone di ripartire subito con lui. Che dice Carson? "Sarebbe tempo guadagnato, se si deve arrivare a quel posto con una certa fretta"

 

Quando nelle storie di altri autori si vede Carson che vuole mangiare bistecche o dormire in un letto a costo di perdere tempo, appare subito chiaro che questi autori non conoscono il personaggio. Stanno scimmiottando i soliti scambi di battute fra i pards, ma senza capire come e quando li usava GLBonelli.  Carson fa la parte della povera vittima tartassata quando è già chiaro, anche a Tex, che in realtà fermarsi è la scelta migliore (come all'inizio di questa scena). Ma non rallenta il gruppo a costo di mettere in pericolo altre persone, e qui anzi è lui stesso a dire a Tex che si potrebbe proseguire.

 

P.S.: Parlando di autori che utilizzano elementi delle storie di Tex senza capirli...  una cosa chiara sin dalla prima storia che ne ha parlato, "Dugan il bandito", è che i bianchi non devono sapere che c'e l'oro nelle terre dei Navajos, e quindi, IN QUELLE STORIE, NESSUNO DEI BANDITI DEVE USCIRNE VIVO. In questa storia viene ribadito dal dialogo fra Tiger e il suo "vice", e anche nel dialogo fra Tex e Carson prima dell'agguato, mentre Carson vuole farli secchi subito, Tex vuole "dargli la possibilità di morire con le armi in pugno". Cioè, LA POSSIBILITÀ DI MORIRE COMBATTENDO, ma assolutamente NON di salvarsi.  La ritrosia di Tex nello sparare a persone che si sono già arrese si vede anche nel metodo che usa alla fine per liberarsi di loro, ma che sia una necessità, ne sono tutti consapevoli.

Confrontate questa consapevolezza con la faciloneria con cui Nizzi nel numero 500 fa promettere a Tex (a banditi che hanno scoperto lo stesso luogo scoperto dalla Banda Dugan e che hanno profanato la tomba di Lylith)   che chi si arrende "avrà salva la vita", e infatti uno dei banditi viene risparmiato. Ma non è un problema se in penitenziario svelerà a centinaia di assassini il suo segreto, dopotutto Nizzi gli fa dire ad inizio storia che "tutti sanno che c'è l'oro nei monti Navajos"... 🙄

 

 

Ottime le sottolineature su come Carson giochi a recitare la parte del pessimista, ma si dimostri poi pronto azione: dopo tutto sul fiume c'è sceso poi.Però anch'io lo ricordo un po' troppo lamentosi in questa storia: dovrei rileggermela.

 

Magnifica la copertina del numero 202 "Gran Canyon", onore a Galep!

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  • 2 mesi dopo...

Allora...Il recupero delle vecchie storie continua...I punti di forza per me di questa breve opera di GLB e Ticci sono i dialoghi tra Tex e Carson, i meravigliosi pennelli del nostro toscano e un finale sfizioso.

I difetti stanno nella pochezza degli avversari soprattutto.

Quindi storia godibilissima e Ticci sugli scudi.

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