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TWF - Tex Willer Forum

[528-529] Il Diadema Indiano


TexFanatico
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Voto alla storia  

35 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Guglielmo Letteri

Periodicità mensile: Ottobre / Novembre 2004


A detta dello sceriffo Callagher, Rio Lobo è un posto tranquillo. Per quanto riguarda Tex e Carson, giunti in paese con il cadavere di un messicano sconosciuto, che non sono riusciti a sottrarre al fuoco dei suoi inseguitori, le cose stanno assai diversamente. E probabilmente l'accoglienza a base di piombo caldo che ricevono all'uscita della cantina di mamma Teresa ha qualcosa a che vedere con il prezioso diadema trovato nella sacca della sella dello sfortunato messicano.

 


 

© Sergio Bonelli Editore

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  • 1 anno dopo...

Storia che inizia come molte altre,Tex e Carson sentono degli spari e si precipitano a controllare. Il modo di fare di Carson, inizialmente, ricorda molto da vicino quello de "Il medaglione spagnolo" ossia l'essere guardingo più del dovuto, queste due analogie danno subito la senzazione di una storia gia letta. I dialoghi mi ricordano molto quelli di G. L Bonelli, forse perchè è Letteri il disegnatore, che in questo caso, fornisce delle buone tavole ma non di altissimo livello. Le sparatorie e l'azione non mancano ma non sono riuscito a calarmi a fondo nella lettura, forse per gli eccessivi "deja vu". Tex , diciamo cosi, non l'ho trovato al massimo della forma, alcune decisioni da lui prese sono discutibili. Anche per la "soluzione" della vicenda Tex deve essere aiutato dalla (chiamiamola) natura.

 

Voto:

Storia:7

Disegni:7

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  • 2 anni dopo...

Storia nel complesso discreta della quale ho particolarmente apprezzato la vicenda raccontata nel secondo albo, cioè quello nella quale la maggior parte della storia è ambientato nel vecchio pueblo abbandonato. Finale molto particolare nel quale i nostri non sono protagonisti ma vengono "risparmiati" dalla "maledizione" di chi profana il "tesoro" del pueblo abbandonato. I cattivi di turno non particolarmente carismatici con lo sceriffo a fare spesso figure barbine e a passare per il cretino di turno. Belle entrambe le copertine di Villa con una menzione particolare per quella de "Il pueblo sacro". Letteri alla sua ultima prova sulla serie regolare.

Voto 7,5 alla trama;  7 ai disegni

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  • 5 mesi dopo...

Una storia sufficiente che guadagna mezzo punto perchè qui i cattivi non sono i soliti rancheri di turno ma gente che gli ruota attorno e che traffica a loro insaputa: un figlio e un sovrastante, insieme al classico sceriffo canaglia. Belli i ragnoni finali.

Voto 6,5.

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Buona storia, cui assegno un 7,5. Convengo con Carson00 sulla scarsa vena di Tex nella vicenda: fosse stato al 100% avversari inconsistenti come Callagher e Ricky Harrison li avrebbe distrutti anche a mani nude, e soprattutto non si sarebbe lasciato infinocchiare da due sprovveduti come Greg e Jesse. Al contrario di Carson, più guardingo del solito, Tex stavolta commette l'errore di sentirsi troppo sicuro di sè. Poco approfondita, inoltre, l'ambigua figura di Harrison senior: si poteva fare di più.

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  • 6 mesi dopo...

Storia discreta che riprende in parzialmente qualche contenuto de "Il Medaglione Spagnolo". Non è certo uno dei lavori più esaltanti di Boselli, ma comunque a tratti è avvincente. Interessante il personaggio di Harrison padre, persona dura, rigida ed ostica, ma onesta fino al midollo.

I disegni di Letteri in qualche tavola lasciano a desiderare, non sempre riesce a rendere al meglio la tridimensionalità, resta però il fatto che è sempre preferibile leggere un disegnatore storico, anche se non al meglio... anzi darei chissà cosa per rivedere Fusco su Tex, magari per una storia autoconclusiva... magari il numero 700!

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  • 8 mesi dopo...

Questa storia mi è piaciuta un sacco: oltre alla contrapposizione Nizzi - Boselli rispetto all'identità del colpevole (Nizzi ce lo dice subito, Boselli ce lo fa scoprire insieme a Tex) mi è piaciuta moltissimo la trama in sè con un colpo di scena graditissimo sul valore del tesoro. Molto valida la rappresentazione delle due famiglie di rancheri, soprattutto gli Harrison. Non nego che la questione mi ha riportato alla mente l'episodio di Stanley Dance e Indigo Jones. Mi piace il Tex che si rivela un umano superiore agli altri ma che non può sempre pensare a tutto: la sorpresa nel trovarsi di fronte Jesse dopo la salita secondo me fa bene al personaggio, non gradirei un supereroe che ha idee e piani sempre inattaccabili. Resto dell'idea che avversari di rango facciano solo bene ai nostri pards. Un primo albo che fa da ottima introduzione al secondo; la storia ha acceso in me vari ricordi, soprattutto la prima scena che ricorda molto quella di "Oltre la frontiera".

Voto 9 per me  :D

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  • 2 mesi dopo...

Aggiungo giusto un rapido commento riguardo al finale di questa storia che trovo sia la meno conosciuta e una delle più sottovalutate della fascia 500-600. Ho trovato che il finale richiamasse molto il classico schema di molte storie di Bonelli padre nelle quali i cattivi di turno braccati da Tex e compagni vengono "castigati" e puniti dal destino, con i pards ad assistere alla scena. Ho trovato positivo che finali di questo ogni tanto vengano riproposti.

  • Mi piace (+1) 1
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  • 10 mesi dopo...

Io non la ritengo sottovalutata perché, nonostante tenga per un albo e mezzo circa, cade troppo nel finale. Boselli imbastisce una buona storia, molto classica e glbonelliana, con il mistero del diadema dietro il quale si cela la misteriosa morte di Rodrigo, uno sceriffo farabutto molto convincente, tre ranch coinvolti in una trama oscura. Poi, alla fine, tutto si svela ed è tutto francamente un po' improbabile. E' improbabile l'alleanza tra tre grandi rancheri per fare scorrerie ai danni dei piccoli ranch delle vicinanze, ma soprattutto è improbabile tutta la parte finale, con i ragni che attaccano tutti nella kiva senza nemmeno avvicinarsi a Tex. Mah, insomma, il finale l'ho trovato troppo poco convincente, troppo tirato via.

 

All'atmosfera classica della storia contribuiscono anche i disegni di Letteri, qui sempre più affaticato ma sempre efficace. Alcune vignette sono brutte, ma quando azzecca Tex, ritroviamo uno dei più bei Tex di sempre. Se mi chiedessero qual è per me il volto di Tex, sarei indeciso tra quello di Ticci e Letteri, ma forse alla fine sceglierei Letteri.

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  • 3 settimane dopo...
  • Collaboratori

Io, invece, grazie alla recentissima rilettura, la storia l'ho pienamente rivalutata. Certo l'aspetto grafico è l'ultima storia realizzata da Letteri nella serie mensile — e qualche lungaggine di troppo, penalizzano l'avventura, ma la storia è classica e l'interesse non cala mai, crescendo anzi nella pagine finali, dove si concentra l'azione e la risoluzione del mistero legato al diadema. I personaggi non sono invasivi come spesso capita nelle storie di Boselli, pur essendo tutti splendidamente caratterizzati. L'ambientazione — la frontiera col Messico e il pueblo anasazi — sono inutile dirlo tra le più congeniali da brivido la scalata sulla parete rocciosa e la discesa nel pozzo che lascia presagire il tragico epilogo — e l'aura magico / misteriosa che l'autore introduce con la figura (e le visioni) del vecchio uomo della medicina zuni, particolarmente pregna di significato. Per uno strano scherzo del destino sia Boselli che Nizzi hanno scritto in contemporanea entrambi una storia sugli Anasazi e si sono serviti degli stessi ingredienti  basti pensare al mais e all'acqua, veri tesori per gli antichi abitanti  — questo penalizza un pochino entrambe le storie ma resta uno dei più curiosi aneddoti che si possano raccontare a proposito della storia quasi settantennale del ranger. L'ambientazione del pueblo, che figura anche nel settimo texone di Ticci, benché un pochino inflazionata, meriterebbe sicuramente la riproposizione sulla serie regolare. Concludo dicendo che si è rivelata insospettabilmente una lettura gradevole e resta un mistero come una stessa storia, letta ad anni di distanza, possa giungere a trasmettere sensazioni anche diametralmente opposte. Mi sta succedendo con diverse storie di Nizzi della fascia 500 che reputavo su standard qualitativi bassi e che hanno invece una loro dignità, mi è successo oggi con una storia di Boselli che giudicavo tra le sue peggiori scritte.

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  • 7 mesi dopo...

Storia con un inizio un po' lento e con un finale da brividi (beh ragni ed insetti mi fanno questo effetto). I disegni di Letteri hanno più un valore "storico" (uno degli ultimi Tex da lui disegnati) che valore artistico (sopratutto i volti... "piatti" ed innaturali)... ma a Letteri bisogna essere grati per tutte le belle storie che ha disegnato su Tex. Darei un giudizio comunque positivo per la trama intrigante e coinvolgente, per i brividi quasi "horror" e per l'ispirazione a GLB che ho riscontrato in qualche punto della storia. Voto 8.

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  • 2 anni dopo...

Storia ben scritta ma che perde moltissimo fascino a causa dei pessimi disegni (mi scuso col Maestro Letteri)...

Inizio molto Glbonelliano, coi pard che per caso incappano nell omicidio del falso peon.Boselli ripropone la figura del Cattle Baron che superficialmente sembra un personaggio negativo ma che invece risulterà essere un personaggio sostanzialmente positivo.Non male l ambientazione del pueblo,con gli "Aranas" nel finale che mettono davvero paura! storia simile a tratti con la Nizziana "Tumak l inesorabile".in ogni caso, un episodio certo non memorabile...

Modificato da Barbanera
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Non al livello delle altre di Boselli - anche perché penalizzata dai disegni - ma sicuramente al di sopra della sufficienza.
Preferisco di gran lunga la prima parte, prettamente cittadina e che si rifà chiaramente a "Un dollaro d'onore", soprattutto nella scena del bandito sanguinante che si rifugia nel saloon.
La seconda parte - come qualcuno ha scritto, GLBonelliana - non mi soddisfa, fatta com'é di inseguimenti, sparatorie e trabocchetti e, bisogna dirlo, di un Tex Nizziano che si fa fregare come un pollo.
Boselli ha fatto e farà molto meglio.
Voto alla storia: 6,8
Voto ai disegni: 6

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  • 1 anno dopo...

Dopo l’opaco ritorno di Juan Raza, la regolare ci ripropose un nuovo episodio del duo Boselli/Letteri. Purtroppo, dati alla mano, sarà anche l’ultima collaborazione fra i due autori, tanto è vero che lo storico disegnatore romano non riuscirà a completare la sua ultima opera che verrà comunque pubblicata sul Maxi, postuma alla sua morte. Il nostro Borden, reduce dalla lunga storia dei “Lupi Rossi”, molto originale e affine al suo stile compositivo, creò una trama più classica e molto bonelliana. Non mancano inoltre molti richiami a storie precedenti della saga, che sortiscono un effetto contrastante: piacevole da un verso, un po’ meno per la sensazione del già visto

Il casuale incontro con i banditi che assassinano il falso peones (che ricorda Oltre la Frontiera); il ritrovamento del diadema che rimanda a un presunto tesoro antico (Il medaglione spagnolo); la presenza di uno sceriffo corrotto che, in combutta col figlio di Harrison e il soprastante del ranchero messicano, trama contro i due vecchi allevatori (anche io trovo attinenze con l’alleanza di Indigo Jones con Stanley Dance in “La lunga pista”); il finale movimentato nel vecchio pueblo Anasazi (Il pueblo perduto).

A prescindere da questi richiami, la storia è piacevole e molto scorrevole. A differenza di altre prove, i personaggi di contorno, sebbene ben ritratti, non rubano la scena a Tex, che rimane sempre al centro dell’azione. Un Tex, forse un tantino meno brillante di altre volte, ma pur sempre accettabile. Finale molto movimentato, col colpo di scena della vera entità del tesoro e la scena (un po’ surreale a dire il vero, stile Indiana Jones) dell’assalto “mirato” dei ragni velenosi ai villain. Episodio non trascendentale, ma comunque nella media. Ovviamente Boselli ci ha da sempre abituati a livelli  qualitativi eccelsi, ma prove simili sono fisiologiche e non disturbano affatto. Per il comparto grafico, rinnovo il giudizio espresso in commenti precedenti: purtroppo lo stimato Letteri, da tempo ormai aveva imboccato il mesto viale del tramonto, e seppure con stoico professionismo, l’esito finale della sua opera non brilla più. Figure piatte, poco dinamiche, sfondi tirati via, primi piani altalenanti, non adeguata rappresentazione dei “Non finiti” che sembrano i disegni di un ragazzino, sproporzioni anatomica (vedi i serpenti nella scena dell’ufficio dello sceriffo o i ragni velenosi nella Kiva del pueblo). L’enorme fatica al tavolo da disegno del maestro romano, incide a penalizzare un po’ la narrazione e a me mette molto tristezza, oggi come allora. Il mio voto finale è 7

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  • 2 mesi dopo...

Boselli, dopo una storia complessa e ricca di tutti i suoi clichè, ci propone, forse ispirato dalla collaborazione col classicissimo Letteri, una storia che più lineare non si può. Una storia che potrebbe essere stata scritta da GLB o da Nizzi e questo non è certo un male di per sè. Nessun comprimario che assurge al ruolo di protagonista, Tex e Carson sempre ben al centro della vicenda, bei dialoghi, belle scazzottate, nessun cattivo che diventa buono, nessun nemico che diventa amico.

Però la storia è anche ben noiosa in molti punti. Curiosamente mi è piaciuto molto di più il primo albo, nella sua semplicità e lentezza e molto meno il secondo, ricco di azione ma azione poco interessante e non sempre, a mio avviso, sceneggiata in modo ispirato.

C'è anche un Tex che si fa fermare in modo assai dubbio, beccato come un pollo , mentre tenta di sorprendere i nemici alle spalle senza prendere nessuna precauzione. I nostri, poi, si fanno salvare per pura fortuna da degli enormi ragni velenosi. Così dopo aver assistito a un gatto che in Muddy Creek salva Tex, qui sono addirittura i ragni a correre in aiuto dei nostri, segno che oramai, i nostri amati pard, hanno stretto una ferrea alleanza non solo con Satanasso ma anche con il mondo animale.

Da una media tra il 7 del primo albo e il 5 del secondo viene uno stiracchiato 6 per Boselli.

Letteri, a fine carriera, fa un discreto lavoro, ma resta lontano dal suo meglio, ormai passato.

Borden 6

Letteri 6:50

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  • 3 anni dopo...

Oggi mi sono letto questa storia e la reputo molto buona.

C'è la giusta dose di azione ed è ben diluita lungo tutto l'arco narrativo; c'è abbastanza mistero sui colpevoli per buona parte della storia; c'è l'ottima trovata dei ragni a guardia del "tesoro" e c'è anche la sorpresa di tex che si fa "infinocchiare" (virgolettato perchè poraccio non è che può avere gli occhi anche sopra la testa) dai due sgherri dello sceriffo...

 

Gagliardi i 2 indiani al seguito dei pards.

 

Disegni di Letteri meno brillanti di altre volte, ma comunque validi.

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