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TWF - Tex Willer Forum

[401/402] L'oro Di Klaatu


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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Voto alla storia  

54 utenti hanno votato

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<span style="color:red;">18 ore fa</span>, Diablorojo82 dice:

@Juan Raza Ciao. A memoria ricordi in quali albi c'è il tuo eroe? Vorrei rileggerli. C'è una funzione nel forum che posso usare nel forum senza disturbare te?

Grazie, a buon rendere.

 

Che io sappia non vi sono funzioni specifiche che ti rimandino immediatamente agli albi in questione, ma ovviamente non ho alcun problema ad indicarteli "di persona": Il ritorno del Morisco, albi # 452-453-454, e poi A sud del Rio Grande, albi # 506-507. Questo è tutto, almeno per ora ;) (poi chissà che prima o poi...).

 

E dopo questo singolare OT, volevo segnalare - benché creda che molti già lo sapessero - che Klaatu è stato anche il nome di un gruppo rock canadese attivo tra il 1973 ed il 1982, ora sciolto, che aveva come si può a questo punto intuire preso spunto dal protagonista del primo Ultimatum alla Terra...

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, juanraza85 dice:

 

Che io sappia non vi sono funzioni specifiche che ti rimandino immediatamente agli albi in questione, ma ovviamente non ho alcun problema ad indicarteli "di persona": Il ritorno del Morisco, albi # 452-453-454, e poi A sud del Rio Grande, albi # 506-507. Questo è tutto, almeno per ora ;) (poi chissà che prima o poi...).

 

E dopo questo singolare OT, volevo segnalare - benché creda che molti già lo sapessero - che Klaatu è stato anche il nome di un gruppo rock canadese attivo tra il 1973 ed il 1982, ora sciolto, che aveva come si può a questo punto intuire preso spunto dal protagonista del primo Ultimatum alla Terra...

Grazie.

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  • 1 mese dopo...

Ero molto curioso di leggere questa storia, in quanto conosco poco Decio Canzio come sceneggiatore.

A dir la verità proprio pochissimo, praticamente solo i due episodi della collana "Un uomo un'avventura".

Se "L'uomo del Messico" mi aveva lasciato un pò indifferente, considero invece "L'uomo del Nilo" uno degli episodi migliori di quella splendida collana.

Tra l'altro Canzio è un personaggio che mi ha sempre incuriosito: magari un pò in ombra rispetto agli altri storici personaggi dell'epoca come GLB, Sergio Bonelli, Nizzi, ecc. ma nelle varie interviste è sempre considerato una colonna della casa editrice.

Tornando alla storia non posso non riconoscere anch'io diversi tratti nolittiani nel suo Tex. Certo non così marcati come in "Caccia all'uomo" ma, nelle sue diverse sfumature, l'influenza di Nolitta si sente. E in comune con l'Andy Wilson di quella storia (indimenticabile per il sottoscritto) vorrebbe esserci il Nick Calavera di questa.

Ma il paragone proprio non regge.

E qui mi trovo totalmente d'accordo con quanto scritto dal pard @Condor senza meta: troppo altalenante la sua caratterizzazione.

Direi quasi schizofrenica.

Passa dall'accudire amorevolmente ed in maniera totalmente gratuita il vecchio sakem indiano, al tentare di accoppare il vecchietto che li ospita durante la tormenta, senza contare gli omicidi di cui è colpevole direttamente o indirettamente.

E mi sembra quasi forzato l'intento di farlo stare simpatico a Tex, senza che effettivamente Calavera faccia qualcosa di così memorabile per guadagnarsi la stima del Ranger.

Duole infine notare la pessima caratterizzazione di Carson che in questa storia fa esclusivamente la figura del beota.

Sembra che anche Tex non lo sopporti invitandolo tra il serio e il faceto a tornarsene nella riserva per non far stare in pensiero (!!!) Kit e Tiger.

Come dire, "leviamoci dalle scatole questa palla al piede". Non ci siamo.

Però devo dire che questo "Oro di Klaatu" mi ha preso molto. Nonostante qualche passaggio un pò forzato la storia mantiene un ritmo fluido che accompagna il lettore verso il tragico finale.

Da grande amante degli animali, ho apprezzato tanto "Stracci" e le cure amorevoli che gli riserva Tex in più occasioni. E pure la sua tristezza nel dovergli dire addio.

I disegni di Fusco sono semplicemente meravigliosi. La sua "neve" è impareggiabile.

In definitiva un debutto più che dignitoso che, considerata la fase di "emergenza" in cui è stato concepito, merita senz'altro un'abbondante sufficienza.

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  • 2 anni dopo...

Letta per la prima volta (all'epoca dell'uscita originale avevo mollato Tex da anni).

 

Storia spartiacque (nuovo centinaio, nuovo copertinista, maggior rotazione degli sceneggiatori causa crisi nizziana)

che mi ha fatto uno stranissimo effetto, da una parte in senso positivo non vedevo l'ora di scoprirne la fine, dall'altra alcune cose mi suonavano stonate.

 

Partiamo dalla sceneggiatura dell'ottimo Decio Canzio ("Un uomo un' avventura" è una collana che sta nel mio personale olimpo fumettistico)

che giudico molto buona ma con delle "smagliature".

 

Ottimo l'inizio (la scena del "ferimento a morte" di Scofield è notevole, trasmette tutta la disperazione del "morire soli"),

gradevolissima la presenza di Stracci (a mani basse il miglior personaggio della storia),

calibratissimi e di effetto gli interventi silenziosi dello ieratico "Guardiano di Klaatu",

molte situazioni interessanti e ben risolte, come ad esempio la mappa da interpretare o la trovata della nave incagliata nel ghiaccio.

 

Allo stesso tempo dall'altra parte c'è un Carson decisamente sottotono, quando non macchiettistico,

alcune incongruenze tra quello che si vede nelle vignette e il "risultato finale" (la ferita di Carson alla coscia, ma anche quella di Ralph Murphy alla testa),

ma soprattutto la strana fascinazione di Tex (e alla fine, con un repentino cambio di giudizio, anche di Carson)

per l'insopportabile, odioso, nerissimo, irredimibile mascalzone Nick Calavera.

 

Mi piacciono gli antagonisti malvagi, quelli che speri di veder schiattare malamente (che gioia quando la freccia finalmente lo "secca" definitivamente),

mi piacciono anche gli antagonisti "grigi", che mostrano un lato umano,

ma che Tex trovi simpatico un farabutto falso e voltagabbana (altro che "codice d'onore"!) che ha tentato almeno 3 volte di ucciderlo in modo spietato, con cui ha scambiato pugni, pistolettate, fucilate e colpi d'ascia, mi sembra decisamente eccessivo...

 

Passando alla parte grafica, strepitosa prova di un sintetico (e direi "ticciano) Fusco, che si mantiene ad altissimo livello per tutte le 250 pagine circa della storia, rappresentando con maestria sia i paesaggi che le diverse condizioni atmosferiche e le espressioni dei personaggi.

 

Eccellente esordio di Villa alle copertine, con nota particolare per quella del 401.

 

Nel complesso per me un 8,5 arrotondato ahimè ad 8 per la mancanza dei mezzi voti.

 

 

 

 

 

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