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TWF - Tex Willer Forum

[190/191] El Muerto


Voto alla storia  

79 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : Sergio Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini
Periodicità mensile: Agosto e Settembre 1976
Inizia 
nel numero 190 e finisce nel numero 191

 

 

El Muerto: un nome e un volto è butterato dalle ustioni che fanno rabbrividire! Il feroce e misterioso criminale, fiancheggiato da tre sgherri bianchi e dall'indiano rinnegato Faccia Tagliata, sbuca fuori dal nulla per lanciare una terribile sfida a Tex! Tiger Jack si ritrova pestato a sangue, un giovane Navajo muore accoltellato, Kit Willer resta ferito a una spalla, uno sceriffo amico del Ranger viene spedito al Creatore, un barman cade in ostaggio! Una pista di vendetta e violenza che conduce al cimitero di Pueblo Feliz, teatro dello scontro finale!
 

 

 

 

© Sergio Bonelli Editore

 

 

 

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Mitica storia, votata tra le migliori nel famoso sondaggio della edizioni cepim, quello del portachiavi, per intenderci.
Nolitta utilizza i personaggi in maniera personale e diversa dal padre, creando una storia particolare.
La scena del carillon rappresenta (anche per una sua esplicita ammissione) un debito che Sergio Bonellli ha verso gli spaghetti Western, un genere da lui non amato.
Bellissime frasi, bellissime citazioni, e disegni fantastici, a mio avviso, di un Galep in grande spolvero.

Io questa storia la trovo semplicemente fantastica.
Un Tex atipico, Un Tiger che si comporta in maniera stranamente spietata, dopo essersi fatto sorprendere in maniera insolita, un Tex che risorge dopo una momentanea sconfitta, un nemico dal passato...
Ci sono diversi spunti "Zagoriani" nella storia, che però ci stanno a pennello.
Un Tex diverso da quello di GLB, ma ugualmente mitico.
Ah, sono consapevole che la prima storia di Nolitta è la storia di Mingo il Ribelle, e l'idolo di smeraldo non c'entra niente, ma oggi proprio non ci sto con la testa.
Mi converrebbe tacere in giornate come oggi.
:D :D :D :D
Qualcuno direbbe che è colpa dell'età...
LINGUACCE
:lol:

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  • 3 mesi dopo...

IMHO il fattore che d' più fascino a questa storia, la seconda di Nolitta, è la personalit? dell'antagonista, che ( sempre IMHO ) potrebbe essere concepito come una specie di "doppio rovesciato" di Tex, ossia come un'immagine di ciò che Tex sarebbe potuto diventare se fosse rimasto il fuorilegge che era nei primi numeri. Di Tex El Muerto ha infatti alcune qualità, come il carisma, un personale codice d'onore ( vuole uccidere Tex in un regolare duello, e perciò rinuncia a sfruttare una facilissima opportunità che gli si offre ) e l'abilità con le armi; anche il gruppo dei suoi compagni ( che comprende Faccia Tagliata, un indiano vissuto a stretto contatto coi bianchi, proprio come Tiger, al quale è legato da un rapporto non dissimile da quello El Muerto - Tex ) può del resto essere visto come una versione distorta dei pards di Tex. Ma anche alcune delle imprese di Paco Ordo?ez nel corso della vicenda possono destare nel lettore ricordi texiani abbastanza precisi: quante volte Tex ha distrutto bische e saloon di suoi nemici, come fa El Muerto nel paese in cui si incontra per la prima volta con Tex? Anche la tecnica che Ordo?ez usa per attirare su di sè l'attenzione di Tex, ovvero quella di provocarlo attraverso agguati e pestaggi ai suoi pards, non è del tutto ignota al ranger, che l'aveva usata nel lontano n.4 ai danni del Rosso, uno dei suoi primi avversari, da lui pestato a sangue prima ancora che avesse provato ad attaccarlo. Tex, non sapendo con chi ha a che fare, si mostra comprensibilmente più incerto e incline a sbagliare del consueto ( è del resto una costante nella saga texiana che alcuni degli avversari più insidiosi del ranger siano quelli a cui non riesce subito a prendere le misure, come Yama ne "Il figlio di Mefisto" e El Carnicero nella storia che vede il suo ritorno ), anche se i critici di Nolitta hanno IMHO esagerato nel sottolineare questo aspetto ( a sentire alcuni di loro, parrebbe che nelle storie di GLB Tex non fosse mai caduto in imboscate o fosse stato preso alle spalle ...); anche il fatto che Tiger e Kit Willer si facciano cogliere con la guardia abbassata può essere spiegabile, almeno nel primo caso ( a differenza di Tex, Tiger, essendo un indiano, non può certo attaccare per primo un bianco dall'aspetto losco; ad ogni modo, nel successivo sviluppo della vicenda, ha poi occasione di rifarsi ampiamente ) La sceneggiatura di Nolitta porta con abilità e scorrevolezza il lettore verso il duello finale, evitando la monotonia con sapienti variazioni della tecnica narrativa

gli agguati a Tiger e Kit Willer, che hanno uno sviluppo ed un esito molto simile, sono narrati rispettivamente in presa diretta e in flashback
e azzeccate digressioni
la presentazione del semifolle e unico abitante di Pueblo Feliz, teatro del duello finale tra Tex e Ordo?ez, prepara assai bene, con il suo lugubre umorismo, l'atmosfera del finale, fornendo al tempo stesso un elemento di alleggerimento comico, per quanto parziale e distorto
. I disegni di Galep sono a mio parere di ottima qualità e contribuiscono molto alla riuscita della storia. La mia valutazione è quindi:soggetto 10sceneggiatura 9,5disegni 10
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  • 1 mese dopo...
Guest Wasted Years

Leggendo il numero di repubblica che ha recentemente ripubblicato questa storia, ho notato che il fazzoletto del muerto, l'intero costume ed anche il sombrero hanno colori diversi nella copertina rispetto all'interno del volume.

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Scelta o poca comunicazione tra i diversi coloristi?

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IMHO si tratta di una scelta: probabilmente il colorista ( o i coloristi, se del volume si è occupata una equipe ) ha scelto i colori della copertina e delle vignette in base all'effetto migliore che avrebbero fatto nell'una e nell'altra sede ( il costume di El Muerto nella copertina è prevalentemente rosso perchè si sposa bene con la luce rossastra del sole al tramonto ). Non si può comunque escludere del tutto l'ipotesi del lapsus, visto che già ve ne sono stati nei primi volumi della serie a colori di Repubblica.

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  • 1 mese dopo...

Lo st? rileggendo proprio in questi giorni... la finisco e ricomincio, la finisco e ricomincio.. e ogni volta ci trovo un dettaglio nuovo, una sfumatura che mi era sfuggita.. pensate che, a proposito del duello finale con orologio-carillon, mi sono perfino andato a vedere la scena finale di "Per qualche dollaro in più", e, a parte la fossa già scavata, l'omaggio si vede bene.... Leggendaria!

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(Cochise@ 05 ottobre 2008, ore 17:30 )

a proposito del duello finale con orologio-carillon, mi sono perfino andato a vedere la scena finale di "Per qualche dollaro in più", e, a parte la fossa già scavata, l'omaggio si vede bene.... Leggendaria!

In effetti, il riferimento ( peraltro intrecciato con quello al "triello" finale de "Il buono, il brutto e il cattivo", in cui Sentenza, colpito a morte, scivola nella tomba riscavata, che sembra così preparata proprio per lui ) è molto chiaro e apprezzabile da chi conosce il film; tuttavia, IMHO, la scena è pregevole anche e soprattuto perchè Nolitta ha inserito con grande leggerezza e abilità questo omaggio nella trama, in modo tale da rendere la scena bellissima anche per chi non lo conoscesse. Non sempre altri sceneggiatori texiani ci sono riusciti, quando hanno voluto ammiccare a personaggi ed episodi della letteratura e del cinema.
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C'è da dire che l'omaggio c'è ma è invertito: mentre su per qualche dollaro in più la fine della musica segnava il momento di spararsi, sul Tex è esattamente il contrario... bellissimo invece lui che scivola nella fossa, come appunto Sentenza... ma che dire.. TUTTA quella storia è un omaggio al western nostro.. ed è per questo che è così bella :D

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Guest Wasted Years

Peccato che Nolitta abbia poi espresso poca stima nei confronti degli "spaghetti Western" ed abbia voluto sciogliere questo debito dedicando un almanacco a questo argomento. A mio giudizio questo fatto riduce di molto la portata del tributo, io avevo sempre pensato che Nolitta amasse questo genere. Mi ha un po' deluso il suo discorso.

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Peccato che Nolitta abbia poi espresso poca stima nei confronti degli "spaghetti Western" ed abbia voluto sciogliere questo debito dedicando un almanacco a questo argomento. A mio giudizio questo fatto riduce di molto la portata del tributo, io avevo sempre pensato che Nolitta amasse questo genere. Mi ha un po' deluso il suo discorso.

si, una volta Sergio Bonelli ha dichiarato che gli spaghetti western hanno ucciso il western e che il film di Tex di Tessari non è il peggiore tra gli spaghetti western. riguardo a questa storia io l'unica cosa che non riesco a vedere come "capolavoro" sono i disegni di Galep. Storicamente sono un capolavoro ma tecnicamente sono quelli di un artista che era in ripresa dopo qualche acciacchino. La sceneggiatura Nolittiana ne ha favorito anche il "giudizio" generale... ma ci sono, ad esempio, delle facce di Tex nei primi piani della lotta con Paco Ordonez tra le fiamme della capanna che sinceramente sono.... mm <_<
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Peccato che Nolitta abbia poi espresso poca stima nei confronti degli "spaghetti Western" ed abbia voluto sciogliere questo debito dedicando un almanacco a questo argomento. A mio giudizio questo fatto riduce di molto la portata del tributo, io avevo sempre pensato che Nolitta amasse questo genere. Mi ha un po' deluso il suo discorso.

si, una volta Sergio Bonelli ha dichiarato che gli spaghetti western hanno ucciso il western e che il film di Tex di Tessari non è il peggiore tra gli spaghetti western.
A me pare che gli spaghetti western abbiano creato il western che piace a tutti. QUanto alla storia su Tex... si non è il peggiore.. nemmeno DIabolik è il più bel thriller degli anni '60, n° il più bel film di Bava... però è un SIGNOR film con un SIGNOR cast (picccoli nel ruolo di Ginko e Celi nel ruolo di Valmont) e una SIGNORA colonna sonora (di Morricone). In sostanza, del film di Tex mi vergogno quello di diabolik lo rivedo... e non solo perchè c'è Marisa Mell.
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Peccato che Nolitta abbia poi espresso poca stima nei confronti degli "spaghetti Western" ed abbia voluto sciogliere questo debito dedicando un almanacco a questo argomento. A mio giudizio questo fatto riduce di molto la portata del tributo, io avevo sempre pensato che Nolitta amasse questo genere. Mi ha un po' deluso il suo discorso.

si, una volta Sergio Bonelli ha dichiarato che gli spaghetti western hanno ucciso il western e che il film di Tex di Tessari non è il peggiore tra gli spaghetti western.
A me pare che gli spaghetti western abbiano creato il western che piace a tutti. QUanto alla storia su Tex... si non è il peggiore.. nemmeno DIabolik è il più bel thriller degli anni '60, n° il più bel film di Bava... però è un SIGNOR film con un SIGNOR cast (picccoli nel ruolo di Ginko e Celi nel ruolo di Valmont) e una SIGNORA colonna sonora (di Morricone). In sostanza, del film di Tex mi vergogno quello di diabolik lo rivedo... e non solo perchè c'è Marisa Mell.
sono ben d'accordo su quanto affermi. (Tra l'altro devo procurarmi il film su Diabolik se mi dici che non è affatto male- poi le musiche di Morricone... uno dei miei artisti preferiti). Il film su Tex non l'ho neanche visto quindi non mi sento di dare un giudizio ma certamente la storia di El Muerto sarebbe stata Buona per farci una pellicola.
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si, una volta Sergio Bonelli ha dichiarato che gli spaghetti western hanno ucciso il western e che il film di Tex di Tessari non è il peggiore tra gli spaghetti western.

AH AH AH AH AH!!!!! Questa è veramente bella! Tex di Tessari ha ucciso gli spaghetti western, e NON sono loro ad aver ucciso il western.
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  • 3 settimane dopo...

Storia molto bella soprattutto

per la caratterizzazione del personaggio di Paco Ordonez, molto vendicativo nei confronti di Tex Willer, a causa dell'uccisione, a opera sua, dei suoi due fratelli e del suo volto che è rimasto deturpato dalle fiamme per sempre. Mi è piaciuto molto anche Tiger Jack, che con la sua ferocia ha ucciso Faccia Tagliata. Storia emozionante e bellissima contenuta in due albi. Voto: 10
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come non dare 10 a una delle storie migliori del periodo nolittiano? :generaleN:

a me piace soprattutto la scena in cui el muerto racconta a tex le circostanze del furto alla diligenza, e tex ricorda la volta in cui and' alla casa dei fratelli ordonez per catturarli...? una scena che serve da preparazione al duello, e ha la grandissima utilit? di aumentare il pathos(cosa in cui nolitta è sempre riuscito benissimo) :inch:
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  • 2 settimane dopo...
Guest Colonnello_Jim_Brandon

Riletto sia in B\ che nella versione a colori di repubblica. Nulla da dire, un vero e proprio capolavoro questa storia firmata Guido Nolitta. Paco Ordonez, alias "El Muerto" e la sua banda di velenosi serpenti sono forse da annoverare tra i migliori nemici mai affrontati da Tex e Pard. In Particolare Paco, un personaggio roso dal talo dell'odio assetato del sangue di quello che fu, a suo modo di vedere, il carnefice dei suoi fratelli e il principale colpevole del suo mostruoso aspetto. Molto evocativa l'immagine dell'orologio carillon, il "deu ex machina" di tutti i tragici eventi che si concluderanno alla collina degli stivali... luogo in cui, proprio il carillon in questone, emetter? per l'ultima volta le sue note. Machiavellico e spietato è il piano ordito da Paco per attirare su di sè l'attenzione del capo dei navajo. Il selvaggio pestaggio di Tiger il ferimento di Kit sono momenti popolati di pura tensione. I diseni di uno splendido Galep contribuisono poi a rendere ancora più ntensa la storia. Che dire... Un capolavoro!!!VOTO COMPLESSIVO : 10

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  • 1 anno dopo...

Se si scrive qualcosa su questa storia, non si può che iniziare con una frase molto ovvia:questa storia è uno dei più grandi Capolavori della saga texiana!Ovvio:che cosa rende grande un eroe?La grandezza dei suoi nemici... ed è proprio un nemico immenso che Nolitta ci regala. El Muerto è infatti uno dei più grandi nemici di Tex: è un concentrato di violenza, odio personale, mistero sulla sua persona e sui moventi delle sue azioni;? composto da una miscela che pochi altri avversari di Tex hanno posseduto... perfino di Mefisto sappiamo bene o male tutto:la sua storia passata ci è ben nota, sappiamo quali sono i motivi per cui odia tanto il nostro ranger. E ad essere precisi,Mefisto ed El Muerto sono spinti ad agire mossi da un medesimo motivo:vendicarsi di Tex Willer. Ma il fascino(secondo me) superiore di El Muerto sta nel fatto che noi questo non lo sappiamo... non sappiamo chi sia, questo El Muerto, non conosciamo il suo vero nome n° da dove viene, non conosciamo i perchè di un odio così intenso. El Muerto è quindi un nemico unico, che non poteva che essere protagonista di una unica storia:farlo ritornare e renderlo "nemico fisso" avrebbe tolto l'aura mitica che lo circonda;El Muerto non poteva che essere, nel mondo di Tex, una meteora che passa veloce per non tornare più;meteora però incredibilmente grande e luminosa, e proprio per questo indimenticabile. Se poi ai pennelli c'è il Maestro ecco che queste parole non possono che essere scontate. Infatti Galep, maestro nello sfornare miriadi di personaggi indimenticabili, con El Muerto realizza il suo capolavoro:tutto, nella caratterizzazione grafica del personaggio, trasuda odio e violenza, mistero inquietante e un tocco di follia. A rendere la storia il Capolavoro che è contribuisce il modo in cui la vicenda viene svolta da Nolitta... chi abbia letto questa storia da bambino non potr? mai dimenticare cosa succede nelle prime venti pagine;non potr? mai dimenticare l'arrivo della diligenza con Kit a bordo e lo scontro nel saloon di Sunsetville. Nolitta ci ragala inoltre due sequenze magnifiche, indimenticabili:quella del regolamento di conti tra Tiger e Faccia Tagliata, che è anche una delle più controverse dell'intera saga(e forse è proprio questo il suo fascino), e sopratutto quella, lunghissima, a Pueblo Feliz. Indimenticabile il racconto di Paco Ordonez:ci sembra di poter quasi provare i morsi del fuoco sulla pelle, in un misto di impotenza e, perchè no?, sadica soddisfazione... E del duello finale cosa dire?... che l'unica cosa che manca è la tromba di Ennio Morricone... Tale grandezza non ci sarebbe stata se ai pennelli ci fosse stato un'altro... infatti con questa storia Galep ci regala uno dei suoi più grandi Capolavori;se influenza dai film di Leone c'è stata(ed è ovvio che c'è stata), tale influenza Galep l'accoglie e la gestisce come ogni grande artista sa fare. E' nei primi piani che Galep si supera, con quei volti che emanano vera vita e quell' infondere a piene mani un'Espressionismo eccessivo e proprio per questo straordinario, che rende la vignetta viva, trasmettitrice reale di emozioni e stati d'animo reali(ecco perchè parlavo di Leone, che quindi influenza questa storia al di l' dell'ovvio carillon)... a dimostrazione di ciò ci sono i primi piani del Tiger regolatore di conti, del Tex quasi strozzato e poi quasi bruciato vivo;e sopratutto i primi piani dei duellanti che in maniera molto diversa affrontano una morte quasi sicura:i loro primi piani accostati di pag.72 sono un Capolavoro straordinario. In definitiva, credo sia superfluo dire che questa storia ?, secondo me, un Capolavoro inarrivabile;del tutto superfluo è anche dare voti scontati. Rimane la grandezza dei due autori, e di una storia irripetibile.

  • +1 1
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  • 4 settimane dopo...

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Quando lessi per la prima volta questa storia, ventanni fa', ne rimasi molto entusiasta. E con il passare degli anni l'ho riletta talmente tante volte che posso dire benissimo che e' la storia di Tex che ho letto piu' di tutte. So praticamente a memoria ogni singolo dialogo e ogni singola vignetta. Quando poi scopri' che l'autore di questa storia,Sergio Bonelli alias Guido Nolitta, aveva letteralmente copiato molti cliche' dei film di Sergio Leone l'ho apprezzata un po' meno.
Ma ancor di piu' cio' che ha influito nel mio ravvedimento sono state poi le dichiarazioni dello stesso Bonelli, che afferma in molte occasioni di odiare quel western cinematografico made in Italy.
Ma come, si odiano gli Spaghetti Western, e poi si copiano di sana pianta, senza vergogna, i duelli nel cimitero, il carillon e altri elementi di quei film?e dov'e' sta la coerenza?
E' stato il primo autore ad introdurre molte situazioni prese e rubate da quei film nella serie di Tex e poi si ammette che quei film fanno schifo?

Capolavoro?

Si', se non si son visti mai "Per qualche dollaro in piu'" & "Il buono il brutto il cattivo".
Chi invece, ha visto quei film non e' uno scandalo pensare che potevano esserci tutti i presupposti perche' Leone chiamasse i suoi avvocati per plagio!!!Altro che capolavoro!

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Io amo la trilogia del dollaro di Leone;ma odio gli spaghetti-western. Per me i film di Leone non sono spaghetti-western, essendo questi ultimi un genere nato dopo i film di Leone. Se anche Bonelli pensa la stessa cosa non ci vedo nulla di male nelle sue dichiarazioni;se invece ha detto "I film di Leone fanno schifo", allora darei ad Antony tutte le ragioni del mondo. In ogni caso, pur avendo visto i film di Leone, per me "El Muerto" rimane un capolavoro;anzi, proprio il fatto che sia una storia che strizza l'occhio a quei film che amo me la fa piacere ancora di più:perchè chiamare plagio una cosa che può ben chiamarsi "omaggio"?Questi presunti plagi sono frequentissimi in altre serie:"Il cervello di Killex" è una delle più belle storie di Sclavi, altro evidente plagio(?) a "Il silenzio degli innocenti". E sono ben contento che Nolitta e Sclavi hanno scritto queste storie...

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Si' Paco, ma la trilogia del dollaro sono sempre Spaghetti Western, o meglio, non western americani tanto amati da Bonelli padre e figlio. Il fatto che Sergio B. continui sempre a denigrare quel genere quando e' stato proprio lui ad esserne influenzato(e non solo nella storia di El Muerto) piu' di tutti, non lo trovo giusto ne coerente. Questa storia e' stata un omaggio a quei flm?ok, ma quell'omaggio e' stato rovinato poi dalle continue critiche che lui ha mosso nei confronti di quel genere. La storia e' bella senza dubbio, e Bonelli se ne vanta in continuazione nelle varie interviste, come se quel carillon, quel cimitero e quel duello con un taglio identico ai film di Leone, l'avesse inventato lui. E cioe' tutti gli elementi che hanno reso questa storia piu' famosa delle altre e senza dubbio piu' particolare. Un po' di coerenza diamine!

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Non sono molto convinto di quanto dici, Anthony. In primo luogo perchè, come dice il proverbio "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare", cosa dimostrata ( anche se a quanto pare assai meno felicemente ) anche da altri avvenimenti ( come il film texiano con Giuliano Gemma, fatto con attori avvezzi al western spaghetti e a cui lo stesso GLB non disdegn° di partecipare come comparsa ); se alcuni elementi dello "spaghetti - western " potevano essere utili a far venir fuori una vicenda di eccellente livello, possiamo fargli una colpa di averli usati? In secondo luogo, se dovessimo prendere troppo sul serio le accuse di plagio dovremmo liquidare senza merc? sul piano artistico storie come "I diavoli rossi" ( nn. 338 - 340 ) e "L'ultima diligenza" ( nn. 546 - 547 ), il cui plot ricalca nelle sue linee essenziali quello di "Ombre rosse", o "Gli invincibili" ( nn. 438 - 440 ), perchè ispirato a "Il mucchio selvaggio", o "Le colline dei Sioux" per la ( presunta ) dipendenza del suo climax emotivo da un episodio del telefilm "Alla conquista del West" e molte altre vicende che attingono o ammiccano a ben conosciute fonti letterarie e cinematografiche; ciò che conta IMHO è il modo in cui determinati elementi vengono usati, non già il fatto che vengano usati. Infine, se vi era qualcuno con ben poco diritto di elevare accuse di plagio, era proprio Sergio Leone che aveva desunto gli elementi fondamentali della trama di "Per un pugno di dollari" da "La sfida del samurai" di Kurosawa e che ne "Il buono, il brutto e il cattivo" si era ispirato in parte a "La grande guerra" di Monicelli; certo, i risultati erano stati assai brillanti, ma ( almeno nel primo caso ) l'accusa di plagio era a mio parere molto più motivata.

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Io amo la trilogia del dollaro di Leone;ma odio gli spaghetti-western. In ogni caso, pur avendo visto i film di Leone, per me "El Muerto" rimane un capolavoro;anzi, proprio il fatto che sia una storia che strizza l'occhio a quei film che amo me la fa piacere ancora di più:perchè chiamare plagio una cosa che può ben chiamarsi "omaggio"?

Sono d'accordo con Paco e Pedro: anche a me non piacciono gli spaghetti-western, però non posso negare di restare comunque affascinato da alcuni elementi caratteristici di questo tipo di western. In particolare, nella storia del Muerto ho molto apprezzato la scena finale alla "Boot Hill", che appunto è uno dei (pochi) elementi che apprezzo anche nei western all'italiana (anche se il discorso è un p? complesso e ne abbiamo discusso nel topic apposito): in sostanza credo anch'io che un autore possa affermare che in generale questo tipo di film non gli va a genio però contemporaneamente può trarne degli spunti per migliorare le proprie storie. Cioè: se a qualcuno non piace questo genere di film non vuol dire che non ci trovi proprio niente di buono!
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  • 2 settimane dopo...
  • Rangers

Mitica seconda storia firmata Nolitta. Il finale, anche se chiaramente ispirato al duello di Per Qualche Dollaro in Più, non perde assolutamente di fascino, anzi io apprezzo ogni tanto queste trasposizioni, soprattutto quando la fonte d'ispirazione è un gioiello come il film di Leone!!!Tutta la storia comunque è stupenda. Già è buona l'idea di colpire indirettamente Tex perchè accetti il duello. Il pestaggio di Tiger, ricorda un p? quello che sub? più indietro nell'albo "Arizona", anche se l' erano i razzisti ad agire. Segue poi il ferimento del giovane Willer che farà salire il sangue agli occhi di Tex, che parte come un angelo vendicatore. El Muerto si va a posizionare sicuramente nella schiera dei migliori cattivi che il ranger ha incontrato nel corso della serie, ed è anche il personaggio migliore che Nolitta ha creato, almeno per me. I suoi complici non sono proprio tostissimi, anzi possono essere assimilati a tutta quella masnada di avversari che Tex ha battuto facilmente, anche se qu? a dire il vero stanno per mandarlo al creatore, se non fosse intervenuto il buon Tiger. La parte più criticata della storia, e che ha attirato critiche da vari lettori nel corso degli anni, è l'uccisione a sangue freddo di Faccia Tagliata da parte di Tiger, scena assai rara nella serie. L'arrivo a Pueblo Feliz è invece la parte migliore, la scena in cui Tex si incammina verso il cimitero, è ormai entrata nella leggenda, come pure il successivo duello a ritmo del carillon!!! :inch: Il tutto è reso ancora più stupendo dai disegni di Galep, ancora in formissima. :)Voto 10 :trapper:

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  • 7 mesi dopo...

Storia sicuramente molto bella. La trama è davvero ottima, il ritmo altrettanto. Però (mi lincerete), leggendo questa storia, non mi ha molto convinto la caratterizzazione di Tex, ed in generale dei pards: in primis, Tex che, nella scena della sfida con i 4 scagnozzi del Muerto, si fa fregare come uno stupido. Poi, in generale, non mi piace il Tex "ingenuo", e forse anche più umano (troppo) di Nolitta. Per esempio, la scena in cui Tex resta convinto di aver catturato El Muerto, finch? Tiger non si accorge che la persona catturata, non è El Muerto, bensì Sandy Hagermann. L'unica scena in cui si vede Tex, propiamente detto, è il duello finale: questa è una scena da antologia. Però, ripeto, Nolitta crea davvero ottimi soggetti, ma le sue sceneggiature devo dire che non le amo troppo. I disegni di Galep, beh, che dire, se non che sono ottimi: molto ben rappresentato, prima il volto del Muerto, e poi quello di Tex, entrambi a pag. 72 del secondo albo. Voti:Soggetto: 9. Sceneggiatura: 7. Disegni: 8. Voto complessivo: 7,5.

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