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[91] Vendetta Indiana


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63 utenti hanno votato

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Ricordo che quando la lessi la prima  volta, la storia mi piacque molto, molto meno i disegni, ero abituato a Galep non mi  ci ritrovavo in Ticci, poi mi sono pian piano abituato e ho cambiato idea.

Comunque la storia per me è da 9 pieno.

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  • 1 anno dopo...

Una delle composizioni di Bach che più apprezzo sono le variazioni Goldberg.

Si tratta di un frutto della tradizione musicale di prendere un'aria con lo sviluppo piuttosto semplice e costruirci sopra una pluralità di brani diversi, variando la tonalità, la melodia, lo sviluppo ritmico e armonico del brano principale.

 

In un fumetto seriale, agli autori spetta il compito di cimentarsi con l'arte delle variazioni: da una soggetto semplice nella sua struttura essenziale, occorre ricavare una pluralità di storie originali.

E' quello che fa Gian Luigi Bonelli con Sangue Navajo e Vendetta Indiana, che condividono la struttura essenziale e che raggiungono entrambe i vertici della produzione texiana.

 

Forse più semplicistica Vendetta indiana nell'attribuire tutta la responsabilità ad un unica persona, il colonnello Arlington, accecato dal desiderio di gloria; laddove Sangue Navajo ci presenta la "banalità del male". In entrambi i casi, Tex si rivela uomo giusto e fine stratega. Emozionante e innovativo il finale di vendetta indiana.

 

Promossi i disegni dell'esordiente Ticci, benché io preferisca il tratto più maturo.

 

Infine, ho una richiesta di chiarimenti agli utenti più esperti.

Nella storia che commento, gli Ute appaiono come alleati dei Navajo. In altre storie texiane (penso a L'uomo senza passato, ma anche a Furia rossa) gli Ute sono presentati come nemici. Qual è, nella serie del Tex, l'evoluzione dei rapporti tra questi due popoli? E come era, nella realtà storica,  il rapporto tra Navajo e Ute? Grazie!

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, F80T dice:

 Qual è, nella serie del Tex, l'evoluzione dei rapporti tra questi due popoli?

 

Non c'è nessuna evoluzione. :D Tribù diverse di Ute vengono presentate, a seconda delle storie, come amiche o nemiche dei Navajo.

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<span style="color:red;">6 ore fa</span>, virgin dice:

 

Non c'è nessuna evoluzione. :D Tribù diverse di Ute vengono presentate, a seconda delle storie, come amiche o nemiche dei Navajo.

Concordo, di queste cose GLB se ne fregava. Sbaglio? 

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Le bande ute che avevano relazioni con i Navajo erano principalmente i Weeminuche, i Capote, i Moache e i Taviwach (Uncomphagre).

Nel corso della storia, Ute e Navajo alternarono periodi di guerra, alleanza e neutralità.

Furono acerrimi nemici alla metà del '700 fino al 1770 circa, poi alleati negli anni '80 di quel secolo. 

Negli anni successivi alternarono anni di ostilità con brevi periodi di non belligeranza, indicati questi ultimi nei rapporti militari americani negli anni 1818, 1833, 1844 e 1850. Nel 1858 gli Ute erano alleati degli americani e dei messicani contro i Navajo, le ostilità continuarono fino al 1863, quando i Navajo furono deportati al Bosque Redondo. Dopo il 1868, con il ritorno dei Navajos nella Dinetah, i rapporti con gli Ute furono per sempre pacifici.

Per la cronaca, le sorgenti del McElmo Creek nel Colorado si trovano in territorio moache.

Modificato da navajo warrior
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5 minuti fa, navajo warrior dice:

fino al 1863, quando i Navajo furono deportati al Bosque Redondo

I Navajos Furono in pessimi rapporti sempre coi Mescaleros...

Modificato da Barbanera
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  • 3 settimane dopo...

Ho cominciato a leggere Tex nel giugno 1976, così questo albo era già passato sia nella serie Gigante che in quella Tre Stelle e, dopo una lunga "pausa Texiana" durata quasi 30 anni, ho avuto modo di leggerlo solo ora.

Più che buona la prima per Ticci, che mostra già la propria maestria, con un tratto distante da quello attuale, che ricorda  in qualche modo quello di Alberto Giolitti.  Storia breve e intensa, che riprende, pur se amplificato nelle proporzione della strage perpetrata, quella di "Sangue Navajo", con il tema (niente affatto "stucchevole", come qualcuno lo ha definito in uno dei post)  deĺle ingiustizie nei confronti degli Indiani. In questo senso, ancor più che in questa storia, Bonelli è stato un vero precursore in "Sangue Navajo", storia scritta, se la non ricordo male,  nel 1958, quando la revisione del ruolo degli indiani nella filmografia hollywoodiana era ancora lontana. Commovente, nelle prime pagine, il particolare (tratto, leggevo sopra, da un fatto storico)  della bandiera Usa issata sulla tenda del capo indiano, fiducioso nei trattati sottoscritti, su cui gli stessi artiglieri si rifiutano di tirare. Molto ben tratteggiato il personaggio di Arlington,  vera e propria figura di fanatico sordo ad ogni suggerimento logico quanto granitico nelle proprie convizioni, anche di fronte all'evidenza. Chi di noi, facendo ovviamente le debite proporzioni, non ne ha mai incontrato uno nel corso della propria vita ? Il colonnello andrà incontro inesorabilmente alla propria rovina, preannunciatagli da Tex fin dal loro primo scontro al forte. Postfinale molto duro, con il folle colonnello ucciso dalla fiera figlia di Nuvola Rossa in una vendetta tribale, che chiude così il cerchio sanguinoso da lui stesso aperto: si può dire che Arlington cada vittima della sua stessa insensata crudeltà. Un Tex diverso, come anche qualche numero dopo nel cupo finale de il "Massacro", da quello in versione più edulcorata cui è abituato chi, come me, si è accostato alla serie qualche anno dopo. 

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, Jim Brandon dice:

Commovente, nelle prime pagine, il particolare (tratto, leggevo sopra, da un fatto storico)  della bandiera Usa issata sulla tenda del capo indiano, fiducioso nei trattati sottoscritti, su cui gli stessi artiglieri si rifiutano di tirare. 

 

Episodio storico. Il capo cheyenne Pentola Nera riunì donne e bambini sotto la bandiera americana che aveva issato presso la sua tenda al Sand Creek, ma i volontari del Colorado di Chivington non si fermarono... 29 Novembre 1864.

Credo che l'intera storia di Bonelli sia dedicata a questo episodio.

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  • 5 mesi dopo...
  • Sceriffi

Gran bella storia. La prima disegnata da Ticci, con uno stile molto "quadrato" che preferisco meno rispetto al suo disegno attuale, molto più schizzato. La storia è una versione Texiana, del

"Massacro di Sand Creek" che ha molti punti di contatto con altre storie di Glb, un esempio "Sangue Navajo" (che devo rileggere). Il colonnello Arlington (nome molto simile a Chivington) è un personaggio che in questo tipo di storie, funziona bene. Sempre in cerca di gloria, ottuso, sanguinario e scarso, infatti non è molto ferrato in tattiche di guerriglia. La storia nonostante le poche pagine scorre molto bene, alcuni momenti funzionano bene, come il finale o il pestaggio di Arlington dentro al forte. Ticci qui alla sua prima prova Texiana, di buona fattura, non siamo ovviamente ai livelli di "Furia Rossa", ma rimane comunque una buona prova. 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Grande Proteus dice:

 tra le 5 storie più belle della fascia 0-100

Concordo. Non è un centinaio particolarmente ricco di belle storie, ma insieme alla storia di Proteus, quella con Scott ed "Il Passato di Tex" è tra le migliori della fascia.

  • +1 1
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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, MacParland dice:

Non è un centinaio particolarmente ricco di belle storie

mah secondo ne invece sì, le mie preferite di Glb sono in questo centinaio

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  • Sceriffi
15 minuti fa, Grande Tex dice:

mah secondo ne invece sì, le mie preferite di Glb sono in questo centinaio

Dipende dai gusti. Già a me Glb piace poco, poi le storie della prima fascia sono tutte corte (anche per via del formato a striscia), piene di errori storici (non c'erano i mezzi) e disegnate così e così. A parte tre/quattro storie le altre le ho dimenticate. "Satania" che non ho citato, ma è stata una delle prime storie che ho letto, e tutt'ora mi piace abbastanza.

Modificato da MacParland
  • Confuso (0) 1
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<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

mah secondo ne invece sì, le mie preferite di Glb sono in questo centinaio

Mah insomma, nella fascia 100/200 ci sono storie come il figlio di mefisto, il giuramento, tra due bandiere, el morisco, sulle piste del nord, una campana per lucero, diablero, la cella della morte... Nel primo centinaio glb secondo me non aveva ancora compreso appieno le potenzialità di Tex, dopo si è scatenato. 

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  • co fondatore
<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Grande Proteus dice:

Nel primo centinaio glb secondo me non aveva ancora compreso appieno le potenzialità di Tex

Poi me la spieghi.

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Grande Proteus dice:

Nel primo centinaio glb secondo me non aveva ancora compreso appieno le potenzialità di Tex, dopo si è scatenato. 

 

<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, Mister P dice:

Poi me la spieghi.

Nei primi numeri a striscia si. Tutti (erano quattro gatti) puntavano su "Occhio Cupo" (una bella ristampa no?), parliamo dei primi numeri a striscia di Tex, che poi inizia a vendere meglio.

Le storie della prima fascia, per me sono "brevi" perchè nelle storie a striscia Glb deve per forza di cose, far finire le storie presto (Le prime storie hanno ritmi velocissimi) , le storie mica possono durare 40 albi a striscia. E se ci pensiamo alcune storie sono comunque lunghe ci sono storie anche con più di 100 pagine. Solo che i ritmi sono troppo veloci, e  galep va di fretta.

Nella fascia successiva, grazie agli albi interi, e all'arrivo di altri disegnatori le storie diventano più curate e lunghe. "La Cella della Morte" "Il Giuramento"  "Sulle Piste del Nord"

"Terra Promessa".... tutte storie molto lunghe. (ed alcune anche molto belle)

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, MacParland dice:

Dipende dai gusti. Già a me Glb piace poco, poi le storie della prima fascia sono tutte corte (anche per via del formato a striscia), piene di errori storici (non c'erano i mezzi) e disegnate così e così. A parte tre/quattro storie le altre le ho dimenticate. "Satania" che non ho citato, ma è stata una delle prime storie che ho letto, e tutt'ora mi piace abbastanza.

Se ti piace poco Glb, ti piace poco Tex:dubbioso: Glb è Tex!

Leggendo storie come "L'eroe del Messico", "Il Patto di Sangue" o "Il Tranello" gli errori storici passano in secondo piano: sono avventure epiche! 

Tex che guida la rivolta messicana, Tex al palo della tortura salvato da Lilith, Due contro cento, Il drammatico assedio al forte delle giubbe rosse! Quante meravigliose emozioni!

 

 

  • +1 3
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  • Sceriffi
Just now, laredo dice:

Se ti piace poco Glb, ti piace poco Tex:dubbioso: Glb è Tex!

Leggendo storie come "L'eroe del Messico", "Il Patto di Sangue" o "Il Tranello" gli errori storici passano in secondo piano: sono avventure epiche! 

Tex che guida la rivolta messicana, Tex al palo della tortura salvato da Lilith, Due contro cento, Il drammatico assedio al forte delle giubbe rosse! Quante meravigliose emozioni!

 

 

Glb è Tex? Si. 

Ei il miglior scrittore di Tex? Si. (Specifico di Tex)

A me piace? No. Vabbè sono uno solo quindi non faccio testo. Per me quelle storie/scene non sono epiche. Glb era uno scrittore freddo, raramente leggendo le sue storie, provo emozioni.

Le vere emozioni me le hanno date Nizzi e Boselli. Tiger che stende tutti in preda alla rabbia con le ultime tavole stupende, Kit che saluta Tex prima di andare in battaglia, Carson a Bannock con Lena che lo colpisce a tradimento, Shane che prima di morire vede Shan Van Cocht, John Walcott ha rubato l'oro, Tex che saluta per l'ultima volta Glenn Corbett.....

Glb queste emozioni non me l'ha mai date (ed è una cosa soggettiva) Le sue storie sono semplici, io preferisco storie più cervellotiche come le fa Boselli e il miglior Nizzi (ed anche Nolitta ogni tanto). Questo è un paradosso, Glb creatore di Tex può fare della sua creatura quello che vuole, ma le sue storie sono semplici in alcuni casi prevedibili, Boselli che entra in scena con 400 albi alle spalle fa storie più articolate, e a me garbano di più. Glb avrebbe mai scritto come "Omicidio in Bourbon Street" o "El Supremo" non penso proprio. Anche lui ha fatto storie più complesse, ma si contano sulle dita di una mano. "La Cella della Morte" "Il Figlio di Mefisto" non mi viene in mente altro.

Glb quando dico che non mi piace, vuol dire che se ho due ore libere leggo "El Supremo" e non "Sulle Piste del Nord".  Ma le sue storie mi piacciono alcune parecchio, invece se mi voglio rilassare dopo il mare per fare un esempio, leggo Glb trame più comprensibili bei dialoghi...

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<span style="color:red;">10 ore fa</span>, MacParland dice:

era uno scrittore freddo, raramente leggendo le sue storie, provo emozioni.

Le vere emozioni me le hanno date Nizzi e Boselli.

concordo

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Sì, certo, "Sangue Navajo", "Il giuramento", "l'eroe del messico" (con il discorso a Montalkes), "il figlio di mefisto" sono storie "fredde" e prive di emozioni... vuoi mettere Tumak L'inesorabile? :laughing:

 

Comunque, un confronto si può già fare con questa storia, "vendetta indiana" con un'altra storia di un albo di Nizzi che riguarda la vendetta di qualcuno, e entrambe hanno le scene più significative sulla tomba di una persona amata.  Questa storia, "Vendetta indiana", e la storia di Nizzi del numero 500, "uomini in fuga"...  :laugh:

 

Che dilettante Bonelli che non ci mette la scenetta del Carson mangione, e fa terminare la storia con la vendetta e la morte del colpevole... Nizzi ti dà più emozioni, ci mette pure le patatine sopra, e alla fine, invece dell'omicidio, banale e scontato, ci mette la passione di una bella consegna allo sceriffo, per seguire la legge!

 

(in effetti, devo dire che Bonelli non mi ha mai schifato, fatto girare le scatole, fatto infuriare e fatto smettere di leggere Tex come Nizzi, se le conti fra le "emozioni...")

Modificato da Diablero
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Parlare poi della freddezza di GL Bonelli commentando "Vendetta indiana" (storia intensa ed emotiva) mi sembra un po' paradossale...  Bonelli sapeva scrivere storie e sequenze drammatiche come pochi altri: Apache Kid, Massacro, La notte degli assassini, Una campana per Lucero, Tramonto rosso, Il tranello, ecc. ecc. Storie drammatiche, non melodrammatiche come quelle di altri autori, che spesso calcano la mano verso il patetico, il facile sentimentalismo (un esempio a caso: "Il ragazzo selvaggio"). Per non parlare del ritmo narrativo e della capacità di sintesi che aveva Bonelli: chi riuscirebbe a narrare una rivolta indiana come appunto "Vendetta indiana", dando spazio sia a Tex, sia agli indiani, sia ai militari, in un solo albo?

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  • Sceriffi
9 minuti fa, Diablero dice:

Sì, certo, "Sangue Navajo", "Il giuramento", "l'eroe del messico" (con il discorso a Montalkes), "il figlio di mefisto" sono storie "fredde" e prive di emozioni...

"Sangue Navajo" dai ricordi è una storia molto bella, ma emozioni forti non le ho avute. "Il Giuramento" penso tu ti riferisca alla scena sulla tomba. Beh... a me quella scena fa ridere, ma emozioni non me le da. Tex  urla al cielo quaranta volte maledizione,  poi Tex si esercita per le Olimpiadi lanciando quel bastone (forse voleva vincere la categoria lancio del giavellotto), ma anzichè lanciarlo non poteva piantarlo al suolo?? Infine ci spiega anche che da lì in poi la sua vendetta sarà implacabile, e che il cielo e l'inferno saranno suoi testimoni:lol:

Battute a parte... La storia del Giuramento è anche bella, il finale sul battello è carino, ma il problema è che Tex e company girano per 300 pagine prima di acciuffare quei due.

<span style="color:red;">17 minuti fa</span>, Diablero dice:

vuoi mettere Tumak L'inesorabile? :laughing:

Questa storia, "Vendetta indiana", e la storia di Nizzi del numero 500, "uomini in fuga"...  :laugh:

Qui fai un paragone che non ci cozza nulla. Paragoni  due delle migliori storie di Glb con due ciofeche Nizziane. E' come se io dicessi:

Bella "La Congiura" vuoi mettere con "Il Medaglione Spagnolo" Capolavoro "La strage di RedHill" vuoi mettere con "Alaska" Grande storia Tex 700 vuoi mettere con Tex 300.

<span style="color:red;">22 minuti fa</span>, Diablero dice:

Che dilettante Bonelli che non ci mette la scenetta del Carson mangione, e fa terminare la storia con la vendetta e la morte del colpevole... Nizzi ti dà più emozioni, ci mette pure le patatine sopra, e alla fine, invece dell'omicidio, banale e scontato, ci mette la passione di una bella consegna allo sceriffo, per seguire la legge!

Scusa Diablero, ma chissenefrega di Carson mangione. Se in "Furia Rossa" Carson chiama 30 volte Tizzone d'inferno Tex non me ne frega nulla, guardo la storia, vedo i disegni potentissimi di Ticci, vedo questo indiano in preda alla furia che distrugge tutto pur di arrivare a Tania, Nizzi in questa storia ci fa vedere un Tiger fortissimo anche più de "Il Giuramento" Tex è clemente nei confronti di quei truffatori a fine storia, Tiger no. Dopo che ottiene le informazioni ammazza tutti. Nel Tremo per andare a casa Walcott Carson e Tex quante volte dicono Satanasso, Tizzone d'inferno.... Ma la storia è un capolavoro, i tre Walcott delineati alla perfezione, Tom il nero che si sacrifica e poi c'è il finale. A te ha dato fastidio, beh.. pure a me. Almeno Nizzi non gli mette in bocca parole e frasi del tipo "Il cielo e l'inferno saranno miei testimoni". 

<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, Poe dice:

 chi riuscirebbe a narrare una rivolta indiana come appunto "Vendetta indiana", dando spazio sia a Tex, sia agli indiani, sia ai militari, in un solo albo?

Qui lo fa bene. Ma in altre storie, i tempi quanto sono dilatati?

Ne "Il Giuramento" Tex gira per 300 pagine prima di pigliare il nemico. Il finale di "Sulle Piste del Nord" è molto dilatato la scena da Mason è infinita. In "Tra due Bandiere" Tex e Damned Dick girano a vuoto per 200 pagine....

  • Triste (0) 2
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  • co fondatore

A volte mi chiedo se davvero MacParland sia un ragazzo di 13 anni. Poi bastano i messaggi sopra per convincermi di aver sbagliato a metterne in dubbio la sincerità.

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