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TWF - Tex Willer Forum

[92-93] Giustizia


Guest Wasted Years
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Voto alla storia  

20 utenti hanno votato

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Guest Wasted Years

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Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini e Virgilio Muzzi
Periodicità mensile: Giugno 1968 - Luglio 1968
Inizia nel numero 92 e termina nel numero 92 a pag. 12


Una masnada di facce da patibolo attacca e depreda i commercianti di pelli che navigano lungo il Missouri trasportando i loro preziosi carichi. Gli infami manigoldi compiono i loro sporchi affari travestiti da indiani, in modo che la colpa ricada sugli innocenti Cheyennes: ce n'è abbastanza per far ribollire il sangue del capo bianco dei Navajos, Aquila della Notte! Pian piano, la cricca viene smantellata e i magazzini del ricco mercante Pierre Dupré, occulto capoccia di tutta la criminosa combriccola, vengono dati in pasto alle fiamme dai pards.

 
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Una storia fluviale su poco più di un albo.
A me è sempre piaciuta, la rileggo sempre con piacere. I banditi travestiti da indiani, i piccioni (non Carson e Tex :D) viaggiatori, Monango, il fiume.
E il simpatico fuocherello.
C'è di tutto in questa storia, che affronta un tema davvero classico.

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  • 1 anno dopo...
  • co fondatore

Episodio che adoro. Solo la scena del "domatore di gorilla" giustificherebbe l'acquisto dell'albo. Ma le scene da ricordare sono tantissime, compresa una delle prime volte in cui Tex agisce da incendiario. Muzzi disegna senza bisogno di interventi di Galep numerosi volti di Tex. TESTI: 9+DISEGNI: 8,5

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  • 2 mesi dopo...
  • Rangers

Una storia di stampo classico: quante volte abbiamo visto una banda di banditi bianchi travestiti da indiani commettere dei crimini?In questa storia vengono prese d'assalto le barche cariche di pelliccie che discendono lungo il fiume Missouri e chi si arricchisce sono due prepotenti, tali Jordan e Dupr?. Nonostante il tema classico, non mancano situazioni da incorniciare, come la bellissima sequenza all'interno del ristorante di Zia Mary

quando Tex obbliga due bulli a consumare due colazioni e quando poco dopo gli fa assaggiare i suoi pugni.
Anche i dialoghi sono perfetti e mostrano la vera essenza del Tex di GLB, soprattutto nei siparietti con Carson. Accanto ai due inseparabili pards, GLB inserisce in aiuto lo scout Monango che si dimostra essenziale soprattutto nei rapporti con il capo Cheyenne. Insomma una storia da rivalutare e rileggere, in cui si possono ritrovare i metodi sbrigativi marca Tex Willer, che tanto l'hanno reso amato negli anni. Voto 8.
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  • 7 mesi dopo...

Storia sottovalutata, ma bellissima seppur, anche questa, riempitiva e di transizione. Densa d'azione e con dialoghi secchi e fulminanti, che ricordano quelli de ?La caccia? e ?Gila River? (bellissima la scena in cui Tex obbliga due lestofanti a ingurgitare una doppia portata di colazione). In quel periodo storico, l'umorismo di Gianluigi Bonelli era al massimo livello. I disegni di Muzzi sono già molto vicini al top (particolarmente riuscite le sequenze di pura azione e le sparatorie). Questo anche grazie all'ambientazione nordica, con lotte tra trafficanti di pelli, sparatorie in riva al fiume e discese sui corsi d'acqua con le canoe.

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  • 1 anno dopo...

Una gran bella storia, dal buon ritmo e dalla trama non troppo complessa, il cui unico difetto è un finale un po' troppo affrettato: la battaglia finale, infatti, si svolge in un numero troppo esiguo di pagine, e la fine di Jordan passa quasi inosservata. Per il resto siamo ben dentro i canoni della texianit? classica (di quella classicit? appartenente al cosiddetto ?centinaio d'oro? a cui, a mio modo di vedere, ?Giustizia? idealmente appartiene). Alcuni bei momenti di pura texianit?: la lezione ai due bulli nel ristorante, questa volta davvero divertente; la dura lezione che Tex impartisce a Dupr? con conseguente distruzione del fortino. Molto bella anche la scena del massacro dei trappers, spietata al punto giusto: mi viene il dubbio, però, che una scena del genere, coi Nostri miseramente a bagno che non riescono a evitare il massacro, oggi farebbe storcere il naso a ben più di un lettore. Voto: 7,5

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  • 2 mesi dopo...

E' una di quelle storie di cui purtroppo ormai, a parte i vecchi albi, c'è solo il ricordo. Infatti il Tex attuale non è lo stesso di quello che troviamo in questa e nelle altre storie del periodo. E' evidente che scomparso GLB sarebbe stato difficile avere un Tex come quello da lui creato ma speravo che qualcosa sarebbe rimasto. Un Tex come quello che in questa storia si mangia a colazione due bulli o impartisce una lezione a Dupr? o ancora che gioca come il gatto con il topo con Jordan il quale pensa così dei nostri "una bella coppia di serpenti (o qualcosa di simile)" è da un bel pezzo che non si vede più. In definitiva è una di quelle storie diciamo minori che mi hanno fatto amare Tex ma che se apparisse adesso sarebbe senz'altro considerata un capolavoro mentre all'epoca soffocata da altre grandissime storie de periodo viene considerata "minore".

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  • 6 mesi dopo...

storia che ho letto pochi giorni fa' in ferie tra le storie, vecchio stile piu' azzeccato belli i disegni non sono un appassionato che puo' sapere bene la storia dei disegni perche' galep o muzzi disegnavano tavole insieme ma la storia mi piace molto molto bello il personaggio dello scout indiano e bello il modo in cui viene beffato il ladrone di turno, simpatici i siparietti tra i cattivoni che lanciano i piccioni viaggiatori sarebbe bello leggere oggi storie cosi' !!!

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  • 1 anno dopo...

Niente da fare... ci provo disperatamente a farmi piacere questo Tex, ma proprio non ci riesco... sarà un lettore atipico, sarà un dissacratore del mito GLB, sarà solo un cretino, ma non mi piace proprio. Il Tex del primo centinaio si crede un autentico padreterno... io sono la legge, io sono la giustizia, appena voi dite o fate qualcosa che non mi piace io vi meno come minimo ( in questo caso però prima mangiate la colazione, perchè io, il Grande Tex, ve lo ordino)... ma a nessuno è antipatico questo Tex? Non dico che i due avventori del ristorante non meritassero una lezione, ma l'atteggiamento del ranger è per me eccessivo, al limite dell'arroganza. Secondo me l'evoluzione del personaggio è stata necessaria per attrarre un pubblico più vasto, forse anche più giovane, ed è stata iniziata dallo stesso GLB nelle sue ultime storie... sono convinto inoltre che se i vari Nolitta, Nizzi e Boselli avessero voluto, ci avrebbero riproposto questo stesso Tex. Il punto è che i gusti del pubblico attuale non sono più quelli del pubblico di 50 anni fa... ma questa è una opinione personale, magari completamente sbagliata. Da parte mia sarà eternamente grato a GLB per aver ideato Tex Willer ed aver anche posto le basi affinch? le caratteristiche del suo personaggio potessero essere gradualmente modificate da altri, cosa che sta ancora avvenendo. Non giudico questa storia, pur molto bella ( le ambientazioni fluviali mi hanno sempre colpito particolarmente)... sono troppo influenzato nel giudizio dal Tex che ne traspare.

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  • 6 anni dopo...

Storia che ha il "difetto" di essere interposta tra il capolavoro "Vendetta indiana" e l'ambizioso ritorno di Mefisto in "Black Baron". L'episodio, seppur minore, è alquanto piacevole e leggibile. L'ambientazione e il soggetto si fanno apprezzare; i nostri, chiamati a indagare su misteriosi pirati fluviali travestiti d'indiani che assaltano i cacciatori per rubargli i carichi di pellicce, trovano agilmente il bandolo della matassa e passano subito all’attacco per smantellare l’associazione criminale agli ordini del losco mercante Duprè . Particolare, anche se non inedita, l'idea dei piccioni viaggiatori usata da Jordan per comunicare con i banditi, molto divertente pure la scena del ristorante dove Tex umilia e scazzotta due scagnozzi di Dupre'. Il solito ranger granitico orchestra in corsa un buon piano per sconfiggere i colpevoli e non si crea alcun problema a incendiare i magazzini del villain, nella miglior tradizione bonelliana. Episodio minore, ma molto divertente. Sempre molto efficaci poi i battibecchi tra i due affiatati pards e non male la figura di Monango, la guida indiana che accompagna i nostri nella delicata missione. Ritmo narrativo della sceneggiatura accettabile e con pochi tempi morti, d’altronde Bonelli era un maestro in questo aspetto. Alcuni dialoghi li ho trovati un po’ prolissi, a voler essere pignoli, ma poca cosa davvero. La lettura fila comunque che è un piacere e non annoia di certo. Di recente abbiamo scoperto che l'articolo esatto e "gli" riferendosi agli Cheyennes, Bonelli allora ignorandolo, o non dandone peso, usa "i" e molti lettori, me compreso, continuano ad avere l'istinto di imitarlo. Disegni affidati al prolifico Muzzi, affiancato da Galep per i consueti volti di Tex e, come ammesso da Sergio Bonelli in una rubrica di posta su Tutto Tex, anche da un terzo collaboratore che non appare tra i crediti, ma che aiutò l’autore milanese nel disegno dei fondali. Sergio narrava l’aneddoto che Muzzi, molto in ritardo nelle consegne, fu “rapito” dalla redazione e costretto a lavorar notte e giorno per una settimana. Uniche pause i pasti (panini e acqua) e qualche ora in una branda disposta in uno dei due stanzoni, allora adibiti a redazione. Altri tempi a pensarci bene, tuttavia tutto andò bene visto che gli albetti arrivarono in edicola, e un po’ di merito lo ebbe pure Cormio, il giovane di bottega che aiutò Muzzi da pag. 82 in poi a disegnare i fondali. In effetti s’intravede una mano diversa in alcuni scorci cittadini, maggiormente curati con la squadra (vignetta 5 di pag. 84) o in alcuni dettagli come il molo in pietra di pag. 122. Il mio voto finale è 7

Modificato da Condor senza meta
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