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TWF - Tex Willer Forum

[39/40] La Gola Della Morte


Guest Kerzhakov 91
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Voto alla storia  

48 utenti hanno votato

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Sicuramente bella, ma non la migliore con Mefisto. Probabilmente lo é la terza.
Innanzitutto vi é il primo di una lunga serie di indiani/compagni di caccia di Kit uccisi a causa sua. Poi vi é la struggente marcia nel deserto, costellata di morti tra i Navajos, che non riescono ad affrontare un nemico che colpisce e si nasconde. L'entrata in scena del simpatico Gentry e dei due indiani che lo accompagnano, tutti alla fine morti per mano degli Hualpay. Non é vero che Tex non si interessa della morte di Gentry, ma semplicemente é troppo angosciato per la scomparsa di suo figlio e di Carson. Ancora, il dolore di Tex in quanto padre e amico, mitigato soltanto dalla ricomparsa di Mefisto, che lo informa che suo figlio e Carson sono ancora in vita.
La seconda parte é inferiore alla prima e fa scendere l'interesse per la storia, diventata a questo punto troppo grossolana.
Voto alla storia: 7,5
Voto ai disegni: 7,5

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  • 2 mesi dopo...

Storia davvero bella, ben disegnata e ricca di trovate come quella degli Hualpai nascosti  nel terreno. Interessante  il personaggio di Gentry, bellissimo  il pathos che si crea a seguito dell' ipnotismo di Tex e Carson. Tex molto umano e molto  gradevole. Toccante  il suo dolore. Splendido il finale con la sofferenza nel deserto e il villaggio indiano abbandonato ( didascalia  a questo  proposito  molto suggestiva: " Gli indiani  lo hanno da tempo abbandonato ": sembra una sentenza).  Secondo me Bonelli non pensava di riutilizzare Mefisto, lo si capisce da alcune didascalie  che fanno presumere  che sia  morto.

Bella, ma non la migliore  con Mefisto. Per me la migliore  è  la splendida             " Spettri ".

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  • 1 anno dopo...

Pagina 62 del numero 40,  sesta vignetta, quello che dice Mefisto a Tex...

"Sta scritto nel mio destino che la mia vita non verrà troncata per mano di alcun uomo!"...

 

...certo, Mefisto avrebbe fatto meglio a leggere anche le clausole scritte in piccolo...  :lol:

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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Diablero dice:

Pagina 62 del numero 40,  sesta vignetta, quello che dice Mefisto a Tex...

"Sta scritto nel mio destino che la mia vita non verrà troncata per mano di alcun uomo!"...

 

...certo, Mefisto avrebbe fatto meglio a leggere anche le clausole scritte in piccolo...  :lol:

 

Chissà se la clausola è rimasta, ora che si è reincarnato... 

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In un primo tempo, leggendolo, avevo pensato che fosse una frase buttata lì da Mefisto, dopotutto alla fine dell'avventura non viene "ucciso" da una fucilata di Tiger?

 

E invece no, Tiger colpisce una roccia vicina, è Mefisto che, accecato dalle schegge, arretra senza accorgersi di essere sull'orlo di un precipizio, e cade disotto.  Se fosse morto, sarebbe stato per "mano" (anzi, piede) suo? O a causa della caduta, quindi comunque "non per mano di alcun uomo"?

 

Certo che poi le volte successive, Mefisto viene imprigionato in un manicomio, e poi viene divorato dai topi, quindi quando finalmente muore davvero, lo fa rispettando quello che aveva detto molti anni prima nella sua prima apparizione come "stregone"... un caso, una coincidenza, o Bonelli ne aveva tenuto conto? Vallo a sapere, di sicuro ormai non possiamo più chiederglielo. Ma questo significa anche che siamo liberi di darci la spiegazione che ci piace di più...  :cool:

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Esatto.

Opinione personale che ormai non può più essere confutata: era una frase buttata a caso perché faceva un bell'effetto nel 1958, ma GLB ne ha tenuto conto nel 1971.

Questa storia è rilevante sotto altri punti di vista: per la prima e forse unica volta vediamo Tex in preda alla depressione. Viene detto abbastanza chiaramente che credendo il figlio morto ha praticamente perso interesse per tutto e questo preoccupa Tiger. Una reazione umanissima da cui si riprende solo quando apprende che Kit e Carson sono vivi.

Alla faccia di chi diceche il vecchio non era capace di finezze psicologiche.

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  • 6 mesi dopo...

Molto bella questa storia, probabilmente la migliore fino a questo numero. Storia senza dubbio importantissimo grazie alla presenza del nemico numero 1 di Tex: Mefisto. Molto bella la svolta di questo personaggio da spia a mago.
Belle le scene con gli attacchi degli Hualpai, talmente numerosi da rendere la storia movimentatissima e senza respiro. La parte che più mi è piaciuta è la prima, mentre la seconda (con Mefisto che porta dalla sua parte Kit e Carson) è molto bella, ma leggermente inferiore.
Peccato che non ci sia stato uno scontro diretto tra Tex e Mefisfo, cosa che spero accadrà nelle storie successive.
Ho apprezzato notevolmente i disegni del bravissimo Galep: molto azzeccata e tenebrosa la caratterizzazione del perfido Mefisto!
Nel complesso non un capolavoro, ma comunque un'ottima storia.
Storia: 8,5
Disegni: 9

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  • 4 settimane dopo...

Reduce dalla rilettura del secondo scontro tra Tex e Mefisto, o per meglio dire del primo VERO scontro tra Tex ed il Mefisto che è per noi divenuto "canonico", devo dire di esserne rimasto estasiato come se avessi letto questa storia per la prima volta. Sarà per la mia maggiore maturità di lettore ed anche anagrafica, ma davvero da tantissimo tempo non provavo una sensazione di tale appagamento, ed oserei anche aggiungere entusiasmo, dopo la RILETTURA  di una qualsiasi storia di Tex. 

Un'avventura, questa, che è un continuo crescendo di emozioni, pur nell'apparente semplicità della sceneggiatura di GLB, imbastita sulla vendetta che Mefisto alias Steve Dickart, scampato non si sa ancora come alla forca dopo essere stato catturato da Tex a Villa Rica (tutti ci auguriamo di poterlo prima o poi appurare, magari molto prima di quanto crediamo :D), prepara minuziosamente per anni ai danni di Tex e dei suoi pards. Presumibilmente dopo averli spiati con discrezione per lungo tempo al fine di apprenderne le abitudini, Mefisto riesce a mettere le mani prima su Kit Willer, e successivamente su Carson, inducendo inevitabilmente Tex e Tiger Jack ad indagare ed a buttarsi sulle sue tracce una volta scoperta la responsabilità di Mefisto.

 

Una vendetta diabolica come il nome che si è voluto attribuire, perpetrata con l'ausilio dei selvaggi hualpai, fanaticamente asserviti agli scopi del Figlio del Fuoco (come egli si fa chiamare dai suoi indiani), che si rivela in tutta la sua subdola crudeltà dopo la distruzione della tribù nemica e del sinistro covo di Mefisto: questi, infatti, riesce ad eclissarsi un attimo prima che Tex possa mettergli le mani addosso, portando con sé i due Kit, che soggiogati alla sua volontà prima sparano addosso ai loro pards ed ai navajos giunti insieme a loro, ed in seguito vengono manipolati e trasformati dal diabolico avversario in due audaci fuorilegge. Non potrebbe esserci rivalsa peggiore nei confronti di Tex, dapprima costretto a scontrarsi con il suo migliore amico e con suo figlio, e successivamente costretto ad apprendere delle loro azioni violente e criminali, seppur non compiute di loro volontà. Un uomo qualsiasi si sarebbe rassegnato e lasciato sopraffare dal dolore, ma non Tex, che trova la forza di non cessare mai le ricerche dei suoi pards, e contestualmente riesce a convincere (forse con eccessiva facilità, direi) le autorità circa l'inconsapevolezza con cui i due Kit stanno agendo, soggiogati dai diabolici poteri di Mefisto, che nei panni del dottor Anatas provvede a denunciarli pubblicamente, aggiungendo quindi un altro tassello al mosaico della sua spietata rivalsa. Il finale, in particolare, è da applausi scroscianti: dopo l'ultima rapina sventata dalle informazioni che Tex recapita allo sceriffo locale, Mefisto convince i "complici" a svignarsela attraverso il deserto, lui da una via ed i due pards da un'altra, dando loro otri pieni di sabbia per completare la propria vendetta, ancor più crudele poiché trasversale. Peccato per lui, e fortunatamente per i Nostri, il diavolo evidentemente fa male i suoi conti e si dimentica di Mefisto: Tex riesce a raggiungere appena in tempo i due Kit nel deserto, salvandoli da morte certa, mentre per una tragica ironia della sorte è Mefisto ad essere tradito dalla mancanza d'acqua nella zona, che gli impedisce di trovare ospitalità presso gli indiani che credeva vivessero da quelle parti e lo costringe all'appuntamento con Tiger, che gli spara addosso e lo colpisce, facendolo precipitare da notevole altezza e, dunque, credendolo morto dopo lo schianto al suolo (salvo essere di lì a poco salvato da Padma, come tutti ben sappiamo).

 

Pochissimi, sostanzialmente, gli appunti negativi che si possono muovere. Magari la cronologia degli eventi non è stata curata al massimo (la storia inizia in autunno, gli eventi si dipanano per tre mesi ed un giornale, parlando delle bravate dei due Kit, è datato a settembre :dubbioso:), personalmente per cercare di capire chi avesse rapito Kit in luogo di GLB avrei evitato di far tirare in ballo a Tex e compagni tribù lontanissime geograficamente come i Sioux o storicamente in buoni rapporti coi Navajos come gli Hopi (tant'è che, la pagina successiva, Tiger come nulla fosse suggerisce di chiedere aiuto proprio agli Hopi per le ricerche :blink:), ma la bellezza della storia è tale da porle in secondo piano. Sublime, in particolare, la caratterizzazione che GLB e Galep costruiscono addosso a Mefisto (Steve Dickart, di fatto, non esiste più): invecchiato come se anziché una ventina d'anni dal suo primo scontro con Tex ne fossero trascorsi il doppio, sguardo da lucido pazzo, risata da squilibrato, look pittoresco, in altre parole il ritratto della follia più pura e pericolosa, evidentemente dovuta all'approfondimento delle arti oscure (anche riguardo a questo, confido che prima o poi ci sarà fornito qualche dettaglio più preciso). 

 

Di pari passo al crescendo di tensione e drammaticità della sceneggiatura di GLB, anche i disegni di Galep seguono il medesimo andazzo, al netto di una scarsa caratterizzazione dei personaggi di contorno che, essendo anch'egli comunque agli inizi, gli si può in fondo perdonare. Il tratto, inizialmente essenziale ed anche un po' sbrigativo, pagina dopo pagina diviene sempre più accurato, raggiungendo vette di livello elevatissimo a partire dalla metà della storia, sia per quanto riguarda Tex e gli altri personaggi principali che per quanto riguarda i selvaggi territori che fungono da teatro all'epica sfida, raffigurati dal padre grafico del Ranger in tutta la loro bellezza dal sapore ancora primordiale.

  • +1 1
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  • 2 settimane dopo...

"MEFISTURI TE SALUTANT!"

Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Eccomi cosí giunto al terzo episodio temporale (secondo nella sequenza editoriale di pubblicazione).

Ed é sulla successione di episodi che voglio focalizzare il mio intervento.

In "Fuorilegge" (Tex gigante nr. 3) Mefisto era ancora un semplice Steve Dickart: una spia prezzolata, un prestigiatore da strapazzo con bacchetta "magica", zero poteri ipnotici, tantomeno "magici" (che altrimenti GLB ci avrebbe mostrato, almeno in nuce): chi ipnotizza con i suoi begli occhioni é la sorella Lily, che usa il suo fascino per sciogliere la lingua ai soldatini cotti di lei.

Nell'episodio narrato ne "La gola della morte" ritroviamo Mefisto, anzi, troviamo Mefisto, cioé il mago come impareremo a conoscerlo, non il guitto da palcoscenico. Nel thread relativo al Tex gigante "Il manicomio del dottor Weyland" mi sono già espresso sulla clamorosa MANCATA sorpresa per i lettori delle strisce originali che GLB aveva sapientemente costruito con i misteriosi medaglioni con la lettera "M" incisa sopra.

Qua mi soffermo sul passaggio da Steve Dickart a Mefisto.

Come ha fatto Dickart a sfuggire all'impiccagione per alto tradimento?

Che fine ha fatto la sorella Lily, che era un tutt'uno con il fratello?

Come, quando e dove Mefisto ha acquisito le doti ipnotiche, telepatiche e di visione a distanza? GLB fa dire a Mefisto un generico "In questi anni ho affinato le mie capacità...".

Tutte domande senza risposta... finora.

Classico, ma anche ingenuo e debole, il finale, anzi la "fine" di Mefisto: possibile che Tex non si sia accertato della morte di Mefisto dopo la caduta dal dirupo? Ovviamente é un buco di sceneggiatura voluto, per lasciare aperta la porta a un ritorno (GLB avrebbe sperato, stavolta, davvero a sorpresa e non come in questo episodio annunciato, anzi strombazzato in copertina, ritengo all'insaputa di GLB).

Sulla storia in sé c'é poco da dire che non sia stato già detto: fascino e mistero nella parte iniziale, angoscia e palpitazione nella parte centrale, la tipica caccia ai "banditi" nella parte finale (senonché i "banditi" sono i due Kit).

Non il miglior episodio con Mefisto ma già se ne pregustano gli sviluppi, decisamente più che nel precedente episodio "Fuorilegge". Geniale GLB a recuperare una anonima spia e farne evolvere la copertura da comune prestigatore a ruolo primario di vero "mago", in un crescendo che maturerà negli episodi successivi.

I miei voti:

soggetto e sceneggiatura: 7,5

disegni: 7,5

Assegno invece 0 (zero) a chi ha avuto la pessima idea di svelare il mistero della "M" incisa sui medaglioni già nella copertina della prima striscia originale dell'avventura. Se fossi stato un lettore "in diretta" di quell'episodio mi sarei inc***ato non poco, come deve aver fatto GLB quando ha visto come in redazione gli avevano rovinato la sorpresa.

 

 

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7 hours ago, PapeSatan said:

Classico, ma anche ingenuo e debole, il finale, anzi la "fine" di Mefisto: possibile che Tex non si sia accertato della morte di Mefisto dopo la caduta dal dirupo?

Beh, guarda la sequenza: Tiger spara a Mefisto da lontano, e lui precipita dalla rupe, quindi ci vuole del tempo per trovarne il corpo. Contemporaneamente Kit Willer e Carson cadono svenuti e gli avvoltoi si avvicinano, Tex accorre e spara agli avvoltoi, Tiger sente il rumore degli spari lontani e accorre in soccorso del suo pard, percorrendo probabilmente miglia (erano su piste diverse), e arriva trovando Tex con suo figlio e Carson, indeboliti dalla sete non avendo avuto un goccio d'acqua nel deserto dal giorno prima. Fra la necessità di portarli in salvo, e il fatto che per quanto abbiano buone scorte d'acqua ora sono in quattro con sei cavalli a dividersele ed è meglio che non sprechino tempo, ci sta che non perdano ore ed ore a cercare il corpo di Mefisto. oltretutto:

1) Anche se non è morto, Mefisto non ha alcuna speranza di uscire vivo dal deserto, e in quel caso farebbe la fine che aveva pensato per Carson e kit (chi poteva pensare che passava per caso di lì un mago persino più potente di Mefisto?)

2) il fatto che contemporaneamente agli spari di Tiger i due pards ipnotizzati abbiano ripreso i ricordi fa ovviamente pensare che Mefisto sia morto.

 

Ovvio che il fatto che non vi veda il corpo lascia libera la possibilità di un ritorno, e che GL Bonelli l'ha fatto apposta, ma non è ingiustificata la scelta di Tiger, anzi è abbastanza ovvia (sente spari nella direzione dov'è andato Tex, che deve fare?)

  • +1 1
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3 ore fa, Diablero dice:

Beh, guarda la sequenza: Tiger spara a Mefisto da lontano, e lui precipita dalla rupe, quindi ci vuole del tempo per trovarne il corpo. Contemporaneamente Kit Willer e Carson cadono svenuti e gli avvoltoi si avvicinano, Tex accorre e spara agli avvoltoi, Tiger sente il rumore degli spari lontani e accorre in soccorso del suo pard, percorrendo probabilmente miglia (erano su piste diverse), e arriva trovando Tex con suo figlio e Carson, indeboliti dalla sete non avendo avuto un goccio d'acqua nel deserto dal giorno prima. Fra la necessità di portarli in salvo, e il fatto che per quanto abbiano buone scorte d'acqua ora sono in quattro con sei cavalli a dividersele ed è meglio che non sprechino tempo, ci sta che non perdano ore ed ore a cercare il corpo di Mefisto. oltretutto:

1) Anche se non è morto, Mefisto non ha alcuna speranza di uscire vivo dal deserto, e in quel caso farebbe la fine che aveva pensato per Carson e kit (chi poteva pensare che passava per caso di lì un mago persino più potente di Mefisto?)

2) il fatto che contemporaneamente agli spari di Tiger i due pards ipnotizzati abbiano ripreso i ricordi fa ovviamente pensare che Mefisto sia morto.

 

Ovvio che il fatto che non vi veda il corpo lascia libera la possibilità di un ritorno, e che GL Bonelli l'ha fatto apposta, ma non è ingiustificata la scelta di Tiger, anzi è abbastanza ovvia (sente spari nella direzione dov'è andato Tex, che deve fare?)

La mia era ovviamente una domanda retorica. Tex crede che Mefisto sia morto perché é semplicemente quello che gli riferisce Tiger e il fatto che i due Kit siano tornati coscienti gli conferma questa convinzione. Tanto basta. Ma é evidente che un Tex che ha già visto sopravvivere Mefisto a una morte data per certa (l'impiccagione per spionaggio) non avrebbe dovuto accontentarsi di dare per finito Mefisto nuovamente "sulla fiducia", se appunto non ci fosse stata la convenienza autoriale di non dimostrarne la morte per consentirne il ritorno.

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  • 1 mese dopo...

Quest'anno la sorpresa nell'uovo di Pasqua è stata la rilettura di questo classico bonelliano.

Approfittando del weekend lungo festivo e sospinto dall'attuale ritorno sulla regolare, ho tirato dagli scaffali gli albi della storia in questione.

 

Credo di non esagerare sostenendo che l'avvincente episodio segna una svolta importante nella saga, visto che da' origine all'avversario per antonomasia del nostro Tex: quel malvagio e temibile Mefisto, che ancora oggi, dopo più di sessanta anni dalla pubblicazione, attira attorno a se la spasmodica attenzione dei lettori.

 

Per onor di cronaca, la prima apparizione dello stregone avviene nell'altrettanto classico capitolo dell'avventura messicana, dove il perfido villain ci viene presentato come un prestigiatore che sfrutta la sua copertura per fare la spia al soldo del governo messicano.

Comunque per quanto interessante la vicenda, lo Steve Dickart del primo episodio non ha per nulla lo spessore e il carisma che assume nella "Gola della morte".

 

Il grande Bonelli, dopo anni di narrazione pensò bene d'inserire nella serie un nemico seriale, una nemesi dell'eroe e per l'occasione stupì tutti ripescando la vecchia spia in calzamaglia. Ben pochi potevano indovinarne l'identità dalla sua iniziale sul medaglione, e se anche il nome Mefisto apparve, come sembra, sulle copertine delle strisce di allora per contraddistinguerne la serie, credo che non furono molti i lettori che ricordarono a primo colpo il prestigiatore.

 

Di personaggi e antri folkloristici Bonelli non aveva lesinato fino ad allora (Il sacerdote dei Figli del Sole nella Montagna misteriosa o Vindex i primi che mi vengono in mente) ma da subito Mefisto si capisce che è destinato a lasciare il segno. Il nemico che si frappone ai nostri ha nel frattempo accumulato sinistri poteri di magia nera e si rivela un avversario temibile, coadiuvato dagli Hualpai, popolazione indigena arcana che fa per la prima volta apparizione nella saga e diverrà sinonimo di tribù ostile.

 

Ma il vero valore aggiunto della prova è il ritmo serrato e la perfetta tensione narrativa che rendono la prima parte dell'episodio un'autentica perla.

Il rapimento di Kit, la caccia di Tex e i Navajos fra insidie e dardi avvelenati, il trucco degli Hualpai per mettersi in agguato senza destare sospetti negli inseguitori, l'avvincente marcia di avvicinamento al covo pittoresco di Mefisto. La lotta all'ultimo sangue, il sacrificio di Gentry, le gabbie sospese nel vuoto in cui vengono rinchiusi i due Kit, la scena dell'ipnosi, tutte trovate straordinarie di un Bonelli in stato di grazia, che cesella una sceneggiatura solida e scoppiettante.

 

Davvero molto carica di pathos la scena che chiude la prima parte, con un Tex addolorato che sprona il cavallo lontano dal luogo in cui crede siano rimasti sepolti il figlio e il più caro amico. Quanta classe e poesia nella didascalia e mettendoci nei panni dei lettori di allora, possiamo immaginare quanto divenisse struggente dover attendere almeno una settimana per sapere come proseguivano gli eventi.

 

La seconda parte, sebbene molto piacevole da leggere, a mio avviso non tiene il passo con la prima.

Mefisto in fuga dismette gli abiti dello stregone e con le sembianze dell'elegante Dottor Anatas (geniale l'idea di capovolgere il termine di Satana) cerca di mettere in atto il piano B per la sua vendetta. Carson e Kit, ancora sotto potere ipnotico, si trovano a compiere crimini per poi essere abbandonati nel deserto dal perfido nemico, che li raggira, condannandoli a morire di sete, visto che le otri sono piene di sabbia e non di acqua come promesso.

 

Ovviamente Tex riuscirà a scoprire il diabolico piano e sventarlo, salvando da morte certa i pards, mentre toccherà a Tiger sparare il colpo di fucile che per qualche anno convinse i lettori fosse bastato per seppellire l'avversario. Non sarà così, ma quella è un'altra storia!

 

Un po' semplificato sembra il modo in cui vengono scagionati i due Kit, ma evidentemente a Bonelli non interessava andare oltre, d'altronde l'esito dell'episodio era comunque notevole e soddisfacente.

 

Curioso pure il modo in cui Tex e Gentry riescono a individuare il luogo del covo di Mefisto, scorgendolo durante una sua apparizione magica.

Un errore fatale (e alquanto banale) del mago che mi ricorda vagamente quello che capita ad alcuni personaggi famosi o influencer odierni, che postando ogni loro movimento o gita, permettono spesso ai topi di appartamento di svaligiarli in loro assenza. :D

 

Similitudini banali a parte, storia davvero splendida resa in maniera magistrale da un Galep sempre più mattatore tra le vignette del ranger.

Il suo elegante tratto e l'indiscusso dinamismo avvalorano alla perfezione la già valida sceneggiatura. Notevoli gli scenari e sempre ammirevoli i volti e la recitazione dei personaggi. Riuscirà in seguito a far ancora meglio, ma già da questa prova parve lampante di quanto nessuno meglio di lui fosse indicato per le storie con queste particolari tematiche e ancora oggi, rimane a mio avviso impareggiabile. 

 

Anche stavolta il voto finale deriva da una media matematica: 10 pieno per la prima parte e 8 per la seconda.

Il mio voto finale è 9   

Modificato da Condor senza meta
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Allora...Riletta dopo anni ed è veramente una lettura incalzante. GLB crea la nemesi di Tex sviluppando il personaggio Steve Dickart, inserendolo dapprima in un contesto selvaggio tra le montagne (gli hualpai con i dardi velenosi),  poi in un contesto cittadino dove si dipana il diabolico piano. Vedere un Tex così umano, afflitto, alla ricerca del suo amico e di suo figlio, travolto dagli eventi che poi riesce a risolvere (anzi li risolve Tiger). Ritmo incalzante, grosse difficoltà, un grande nemico. Sarebbe una storia da 9 però non digerendo molto Galep (sempre lode però lo stile non mi piace) resta una storia di alto livello ma non nell'olimpo delle mie preferite.

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  • 9 mesi dopo...

Adrenalina pura e mix sapiente di tutti gli ingredienti di Tex, dai classici scontri con i nemici a colpi di frecce e proiettili, al ruolo della magia/illusionismo di Mefisto, all'altruismo dei comprimari, senza contare l'occhio attento alla continuity della saga.

 

Forse superfluo oggi dare un punteggio: in ogni caso almeno un 9 pieno.

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