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TWF - Tex Willer Forum

[415/416] Delitto Nel Porto


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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Voto alla storia  

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A differenza della consuetudine, stavolta partirò dal comparto grafico per esprimere le mie considerazioni in merito alla storia in questione; d'altronde come fare altrimenti in questo caso specifico! Un aggettivo per riassumere il grande Civitelli in questa prova: stratosferico! Con impareggiabile classe, il disegnatore aretino ci dona una perla grafica di rara bellezza, arricchita da una certosina opera di documentazione che gli permette di mostrarci la città di Boston come in cartolina. Ma ciò che più incanta, i giochi di chiaroscuro perfetti che rendono perfettamente l'idea dei vicoli innevati, e tutto quel campionario di effetti che fanno immergere il lettore nelle vignette e quasi gli fanno battere i denti dal freddo, per quanto alcuni scorci assumono un realismo impressionante. Che Civitelli sia amante della fotografia non è un mistero, ma di quanto sia abile a riprodurre i giochi di luce e inquadrature a effetti è ancor più palese; nessuno come lui riesce a imprimere nelle sue tavole quei magici tratteggi che lo rendono perfetto nelle scene cittadine e notturne. "Delitto nel porto" a mio avviso rappresenta uno dei suoi più grandi capolavori e soprattutto la prova da cui spiccherà il volo, raggiungendo una maturità di tratto tale, da renderlo un punto fermo e inamovibile della schiera degli illustratori texiani. Chiusa l'anteprima dedicata ai disegni, passiamo alla storia: di certo non da buttare ma non rende giustizia al grandissimo lavoro grafico. Ho avuto anch'io l'impressione che la tanta carne al fuoco dell'interessante soggetto, sia stata un po' sprecata da Nizzi con una sceneggiatura non all'altezza e figlia della sua crisi creativa. Lodevoli i personaggi di Alabama, Requin e Jules Calvi, ma a fin dei conti, i nostri si ritrovano scodellati sul piatto tutti i retroscena e tolta qualche sparatoria e scazzottata, alla fine non brillano eccessivamente. Che Colbert fosse un giuda, Tex avrebbe dovuto capirlo in tempo debito e non mi è affatto piaciuta l'ingenuità con cui si fa giocare pure da Requien nel finale. Ma il non plus ultra è senz'altro la pessima scena di Carson che si fa atterrare dall'agente Pinkerton neanche fosse un vecchio pensionato appena uscito da una casa di riposo. Passi che Tex debba dimostrare una prestanza fisica un tantino migliore, anche per via di una decina di anni in meno sul groppone, ma il vecchio cammello non può essere ridotto a un tale ruolo di macchietta comica. Ho sempre adorato la gestione dell'amicizia dei due pard di Nizzi nei suoi anni d'oro sulla saga, purtroppo col tempo i siparietti comici, degenerando, hanno confinato Carson in un ruolo di spalla ridicola paragonabile a Cico nella serie dell'uomo della scure, cosa inaccettabile visto la caratterizzazione ben specifica fatta da G.L.Bonelli agli esordi. "Carramba y carrambita" mi verrebbe da imprecare citando il simpatico pancione nolittiano, fa ancor più storcere il muso vedere il vecchio ranger fare figure cosi barbine a soli pochi numeri dalla splendida performance descritta da Boselli nel suo capolavoro di esordio. Non pervenuto il villain principale, una vera e propria comparsa e tutto sommato non brilla nemmeno Colbert come antagonista. Discreta la scena, resa molto bene da Civitelli, della fuga lungo i cunicoli della fogna, che lontanamente mi ricorda l'espediente di fuga di Jean Valdjean con Marius ferito sulle spalle in uno dei momenti catartici dei "Miserabili", Il voto finale anche stavolta deriverà dalla media aritmetica del 6 alla sceneggiatura e 10 ai disegni. Il mio voto finale è 8

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Assolutamente d'accordo con tutti quelli che, come Condor senza meta, stigmatizzano la rappresentazione di Carson in questa storia (che, per i disegni e l'ambientazione, avrebbe potuto essere memorabile...). Ricordo ancora la "doccia fredda" che ha rappresentato, dopo il Passato di Carson.

Strano a dirsi, ma una situazione simile la si era già vista in una storia di Nizzi disegnata da Civitelli (solo leggermente meno umiliante, perché in quel caso, Carson viene sì atterrato da un robusto bullo da saloon, ma si rialza, pronto ad affrontare l'energumo). 

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  • 2 mesi dopo...

Sin da quando è apparso in edicola l'albo Manahattan ho avvertito il desiderio di rileggere l'avventura di Tex e Carson nell'altra grande metropoli dell'est: Boston.

Ieri ho finalmente soddisfatto il proposito: ripresi dopo tanto tempo in mano gli albi, mi sono sorpreso nuovamente di quanto siano belle le tavole disegnate da Civitelli.

La sua Boston innevata è semplicemente magnifica!

 

Quanto alla sceneggiatura, la ricordavo migliore. In fin dei conti, Tex e Cason (peraltro trattato piuttosto male a Nizzi) non fanno alcun progresso autonomo nell'indagine. Alabama li rende partecipi di quanto (tantissimo!) sino a quel momento scoperto; Jules Calvi fa parlare Requin; ancora Alabama salva i nostri eroi dalla trappola in cui si erano andati a cacciare nella pancia del Normandie. Anche il collegamento con la storia dell'irredentismo Corso è piuttosto debole. Niente a che vedere con l'epica de gli Invincibili di qualche anno dopo.

 

Di positivo c'è qualche scena simpatica: la trappola della porta anti vendo del Regency, il bagno di Carson, la sorpresa dei due pard nel vedere la determinazione di Jules Calvi nel far cantare Requin.

 

In sostanza, bel soggetto sprecato da una sceneggiatura non adeguata all'altissimo livello dei disegni.

 

 

 

 

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  • 1 anno dopo...

L'ho riletta dopo molti anni...la ricordavo bene per l'originale ambientazione a Boston credo unica nella serie. La trama scorre bene ed e' piuttosto avvincente... Interesanti i personaggi di Alabama e Julie Calvi che sarebbe bello rivedere in qualche altra storia ...I  disegni fantastici...

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  • 2 anni dopo...

Complice il weekend piovoso l'umore era adatto per passare dal freddo dello Yukon alla neve di Boston.

 

Applausi scroscianti per Civitelli, che fa un lavoro eccezionale e giocando con un bianco a nero che a tratti rimanda a frammenti "frankmilleriani" (o "alacksinneriani") rende questa bella storia metropolitana un piacere per gli occhi da rileggere periodicamente.

 

Onestamente appena letto il riferimento alla Corsica e ai movimenti indipendentisti mi era venuto in mente, per associazione di idee, il grande e indimenticato Stefano Di Marino/Stephen Gunn.
Quando, grazie al post di Carlo Monni riportato da Ymalpas, ho scoperto che il soggetto era davvero suo  mi sono commosso... :wub:

 

Il gustoso soggetto viene declinato in una sceneggiatura che pur mantenendosi valida sembra un'occasione mancata, prende qualche scorciatoia e non sviluppa alcuni temi che sarebbero stati interessanti.

Forse avrebbe necessitato di qualche pagina in più, magari tre albi pieni invece dei "due e un pezzo" in cui si risolve.

 

Vediamo quelli che sono per me i punti salienti, positivi e negativi:

 

- Si parte alla grande con la vignettona innevata fuori dalla stazione a cui segue la scenetta di Carson prigioniero della porta girevole e quella dei pards che si godono le comodità della vita moderna. :D

 

- Si fa la conoscenza di Corbett, viscidissimo capo della pula bostoniana, poi un ristoratore chiacchierone (facente veci del consueto origlione) indirizza i due pards nella bolgia della boxe (teoricamente) clandestina.
Ambiente ottimamente rappresentato dove purtroppo incappiamo nel primo passaggio a vuoto, senza dubbio il peggiore, quando Carson colpisce senza nessun effetto Alabama/Pierre Touissant e poi viene da questi disintegrato, prima che Tex arrivi a salvare la situazione.
Per quanto la cosa possa essere comprensibile la scena poteva essere gestita molto meglio, con più "sensibilità", invece ha giustamente suscitato lo sdegno di tutti i fans di Carson. :angry:
 
- Conosciamo meglio Requin, buon personaggio di cattivo abile a fingersi remissivo per poi colpire a sorpresa, e il perfido Beaumont, traditore della causa corsa e mente dell'intrigo, personaggio che avrebbe del potenziale ma alla fine viene poco sfruttato.

 

- I nostri finiscono in una trappola al piombo ordita da Corbett e Requin e nel giro di una trentina di pagine l'agente Pinkerton Touissant prima li salva da una situazione disperata e poi gli spiega tutta la faccenda con dovizia di particolari.
Ho trovato l'uno-due un po' eccessivo, praticamente i nostri trovano la pappa pronta senza aver mosso un dito per indagare.
Considerando che sono alloggiati, a spese del comando dei Rangers, nel miglior albergo di Boston sembra davvero una vacanza.

 

- Carson si rifà alla grande salvando Tex dall'arpione di Requin e glielo fa anche pesare un po' ("ti devo la pellaccia", "non è la prima volta e non sarà certo l'ultima"). Applausi al vecchio cammello. :old:

 

 

- Pirotecnico pre-finale sulla nave, con i pards gabbati dall'infido  Requin e la stiva a fare da interessante divagazione sul tema dell'assedio in luogo chiuso.
Le mitragliatrici che disalberano la nave sono un piacere.

 

- Spettacolare gran finale, 7 pagine di folgorante meraviglia grafica. :inch:

Ma quanto mi piace Julie Calvi... e quanto mi dispiace che abbia avuto tutto sommato un ruolo marginale.

 

 

In sintesi disegni stratosferici (9) sceneggiatura gradevole (7) il mio voto nel sondaggio è la media (8).

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