Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[135-137] Diablero!


Guest Wasted Years
 Share

Voto alla storia  

45 utenti hanno votato

Non sei abilitato/a a votare al sondaggio o a vederne i risultati. Si è pregati di collegarsi o iscriversi per poter votare in questo sondaggio.

Messaggi consigliati/raccomandati

Guest Wasted Years

e8cbd23ce8b946b54168be14f04dd8f1.jpg--diablero.jpg - 33f43cf68ae99c0c3e12793e3f9f8ae2.jpg--la_regina_della_notte.jpg


Soggetto e sceneggiatura: G. L. Bonelli
Disegni: Guglielmo Letteri
Periodicità mensile: Gennaio 1972 - Marzo 1972
Inizia nel numero 135 e termina nel numero 137 a pag. 24


Una sorta di mostruoso e sanguinario lupo mannaro compie massacri fra gli Apaches delle Sierras, e soltanto El Morisco, studioso di scienze occulte a Pilares, può fermare la maledizione! I pards, corsi in aiuto dell'amico e del suo fido aiutante Eusebio, vengono attaccati da Mitla, una diablera di discendenza azteca, capace di parlare con gli animali e di incitare branchi di lupi ad attaccare l'uomo. è lei la strega che tramuta periodicamente in licantropo il proprio fratello Guaimas, scatenandone la ferocia belluina contro gli indiani.
Prima di riuscire a raggiungere El Morisco, Eusebio e gli Apaches Broncos decimati dal terribile Guaimas, l'uomo lupo delle Sierras, i pards devono affrontare orde di lupi famelici che, per magia, obbediscono agli ordini della diablera Mitla. Poi, abbattere il possente licantropo non è un'impresa facile: ci vogliono decine di frecce e di pallottole calibro 45 per vincerne la diabolica resistenza. La sorte di Mitla si compie invece, inaspettatamente, nel fondo delle cupe caverne dove raccoglieva i malefici fiori capaci di tramutare il fratello in lupo mannaro!
Rinvenuto il cadavere della diablera Mitla fra le rovine di un tempio azteco, la minaccia del licantropo è definitivamente sventata.


Copyright: Sergio Bonelli Editore
 

-- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- 

Altra storia fantastica, col Morisco.
La bella diablera, lo strano licantropo, l'amico morto in un vile attentato , la morte "scivolosa", degli strani fiori.
Mi piace ancora tanto questa storia, la rileggo spesso, disegnata da un Letteri mai così "magico" vale la pena di una rilettura.
Meno mitica del fiore della morte, ma ugualmente emozionante.
Quando poi dico che per disegnare le donne tutti si mettono d'impegno :D
la diablera è stupenda!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Guest Kerzhakov 91

Oddio, non è che mi faccia proprio impazzire come storia, anche la Diablera da sola merita...:DTra quelle del Morisco, è forse proprio quella che mi piace di meno. Tra 6 e 7 (** tendente al *** nelle mie valutazioni).

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Posto qui un mio vecchio commento su questa storia.


Immagine postata


In una caverna sotterranea del vecchio tempio di Esmeralda, il cui pavimento è ingombro di scheletri semisepolti in una viscida fanghiglia verdastra, popolata da schifosi rettili, che emana un orribile fetore ed è ricoperta da una strana vegetazione, crescono fiori neri dal lungo stelo, i fiori della morte?

Agghiaccianti ululati animano la notte della sierra dell'hueso rischiarata da una inquietante luna comanche. Tra le rovine si aggirano le ombre dei due diabolici protagonisti di questa storia, la giovane Mitla, bella e conturbante e l'erculeo fratello, il licantropo Guaimas, il DIABLERO! che alla testa di un branco di lupi sono pronti a spargere il terrore tra le popolazioni della sierra.

Sono questi gli ingredienti di un classico datato 1972, giusto un gradino sotto i grandi capolavori dell'epoca d'oro. Storia carica di mistero e di magia.

Un "Diablero" è un "Diablero" e basta. Nascono già cosi', con la mente piena di cattive cose e il cuore malvagio !

Il Diablero è un avversario da non sottovalutare e la lotta per questo motivo va condotta su due piani diversi, magico ed esoterico l'uno, più semplicemente terreno l'altro, che profuma tanto di polvere da sparo.

In una storia che affonda le sue radici nelle credenze superstiziose di questa terra non può mancare ovviamente El Morisco che incrocia qui per la seconda volta la sua strada con quella di Tex e i suoi pards al completo.

Ma la Regina della notte è in agguato. GLB si ricorda della "divinazione della lucertola" e attribuisce al piccolo animale visioni profetiche. La lucertola dopo un affascinate rituale può parlare all'orecchio della sua padrona. Mitla ha così la visione dei cinque corvi che volano intorno al capo del Morisco che le rivelano un funesto presagio di sventura. Tex, i suoi pards e il capitano Walson che li accompagna sono degli uomini che vanno fermati e la trama si riduce così in una serie di infruttuosi tentativi che non impediscono a Tex di raggiungere il pericolosissimo "brujo" di Pilares, che nella protettiva intimit? del campo apache, può contare anche sul prezioso aiuto dello stregone Mangos.

La Regina della notte fallisce dunque ripetutamente, la luce del giorno forse non le porta troppa fortuna. Ma anche la notte successiva, pur rischiarata dal plenilunio, non può fermare il bene che avanza. Dopo i lupi, fidi alleati, anche il Diablero cade trafitto dalle frecce e dalle pallottole.

Tex spazza dal suo cammino tutti i suoi avversari, tutti eccetto uno. Mitla appare all'orizzonte come un miraggio e sembra per un attimo sfuggire al suo castigo. La vediamo ormai sola, che cerca la sua vendetta all'interno del tempio. Ma un opprimente senso di fatalit? incombe su di lei, è una regina senza poteri, che GLB ci rappresenta in tutta la sua debolezza, che scivola inerme lungo i gradini e può essere morsa infine dal serpente che la uccide. Il grido di aiuto al fratello Guaimas che non la può ormai più sentire è uno dei momenti più toccanti, che la umanizzano profondamente.

Immagine postata

? un segno del destino che venga uccisa da un altro simbolo del male, perchè la Regina della notte, come il fratello, è un personaggio totalmente negativo, che non agisce spinto da nessuna delle passioni umane, quelle per la ricchezza, il potere o la vendetta, che caratterizzano tanti altri eroi negativi. La sua fine, come dicevo, triste e tragica non manca di commuovere il lettore ma la sua giovinezza e l'incantevole bellezza dei suoi tratti angelici non devono lasciarci trarre in inganno. Se Tex non può macchiarsi del suo sangue, perchè Mitla è donna a differenza di Guaimas, il Diablero, che è soprattutto - bestia -, è significativo che GLB le precluda comunque ogni via di scampo. Cosè quando alla fine della sua lunga caccia il ranger la ritrova, il destino ( o la provvidenza ) ha già compiuto la sua opera.

La sua fine, nelle modalit? in cui avviene, è densa di significati. Lungo tutto l'arco della storia Mitla entra ed esce impunemente dai sotterranei... Solo quando ormai dopo la morte del fratello ( sarebbe da studiare la loro complementarietà ) è rimasta sola, il serpente non è più un innocuo animale, bensì l'arma del destino che la colpisce e uccide.


La copertina del numero 136 è in assoluto una delle più belle mai realizzate da Galep. Io possiedo sia l'originale che la ristampa TuttoTex e devo dire che non è proprio la stessa cosa...


Immagine postata

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 3 settimane dopo...
Guest Wasted Years

Molto sinceramente, devo ammettere che hai mille ragioni... Per una volta, meglio in bianco e nero anche per me. Il colore rovina l'atmosfera :(:(:(:(

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...

Questa è forse la mia storia preferita e se ben ricordo la prima storia di Tex da me letta autonomamente (il nonno me le leggeva tipo favole quand'ero malato). Ora, non foss'altro per questo, per me è stupenda, ma mettendo da parte l'affetto che provo per essa ancora a distanza di tanti anni, devo dire che è forse una tra le migliori in assoluto del filone magico, quasi terrificante il primo albo (memorabili la lunga notte d'orrore passata dal giovane apache protetto solo dal fuoco, dove anche dietro le ombre può celarsi un mostro assetato di sangue e l'inseguimento del Morisco ad opera del Diablero ed i suoi lupi), serrati ed incalzanti gli altri due, dove la suspence viene tenuta altissima fino all'ultimo, mantenendo alta la parvenza horror della storia, soprattutto nel dialogo finale tra lo sciamano Mangos ed El Morisco. E, va detto, la storia non sarebbe il capolavoro che è senza i disegni di Letteri, qui ai suoi vertici, capace di rendere alla perfezione l'atmosfera magica ed inquietante della storia, dal mostruoso Guaimas alla bellissima Mitla, ai paesaggi notturni, davvero da sogno, o per restare in tema, da incubo. Saluti

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...
Guest Colonnello_Jim_Brandon

Una delle mie storie preferite con El Brujo di Pilares, ricca di momenti cardipalmatici!!! Una splendida quanto terribile antagonista, un misterioso Diblero che si trasforma grazie agli "infusi" della sorella, un branco di famelici lupi affamati che assediano il quartetto dei pards, la fuga del Morisco e di Eusebio dai lupi e dal Diablero, un coraggioso ufficiale medico che si schianta sulle rocce del fiume... Tutti elementi che rendono questa storia memorabile, mitica, unica!!! Io l'ho amata la prima volta che l'ho letta, mi ha affascinato rapito... Un Letteri come lo si è visto ben poche volte ci ha regalato una storia davvero indimenticabile ( a mio parere addirittura migliore de Il fiore della morte... )Voto complessivo : 9

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 4 mesi dopo...

Il ritorno del Morisco, il Diablero, Tex, Mitla e tutto un insieme di personaggi capaci di rendere al meglio questa storia. Comincio col dire che a me le trasformazioni sia naturali che magiche non mi sono mai piaciute

però all'interno della storia rendono di più perchè sono in un contesto dove è la parte principale dove Guaimas si trasforma in Diablero, una specie di mostro, grazie alla sorella Mitla veramente molto bella e affascinante, ma al contempo intrigante.
El Morisco, a spasso con il fido Eusebio, sempre con la faccia da beccamorto, ma iperprotettivo per il suo padrone. Nella storia sono molto importanti quasi al pari di Tex
il motivo per cui Mitla vuole uccidere Morisco è proprio perchè, con le sue arti magiche, può infrangere il suo sogno. Alla fine Guaimas muore dopo aver assaggiato frecce e proiettili, si affloscia a terra mentre le nubi ricoprono la luna. La sorte di Mitla è peggiore, viene morsa da un serpente e piano piano muore e nel momento in cui perde la vita rimane con gli occhi sbarrati.
Voto: 8 per i disegni, per la sceneggiatura, per la grande Mitla e naturalmente del Diablero, protagonista assoluto della vicenda.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 9 mesi dopo...
  • Rangers

Naturalmente concordo con i pareri precedenti che mi hanno preceduto. Di storie così ne sento veramente nostalgia. Non tanto per i personaggi , ma per l'atmosfera carica di tensione e mistero che esce dalle pagine. Già dall'inizio con le prime violente uccisioni e le prime comparsate del misterioso e feroce Diablero, il lettore viene coinvolto pienamente nella lettura e fino alla fine si è presi dalla voglia di scoprire e vedere come andr? a finire la storia. L'ambientazione pericolosa e così ben raffigurata dal grande Letteri (secondo me, insostituibile per questa storia), rende il tutto ancora più grandioso. Indimenticabile per me la parte finale in cui il Diablero si avventa come una furia sul villaggio indiano e contro Morisco ed Eusebio. Per il resto non ho molto altro da aggiungere rispetto agli altri commenti, se non che è una storia da leggere e assolutamente da non perdere. Voto: 9 :trapper:

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 6 mesi dopo...

Quando la lessi, alla sua ripubblicazione nella Nuova Ristampa, mi lasciò indifferente, anzi, mi annoi? non poco, forse perchè, nello stesso periodo, la scarsa qualità media delle storie pubblicate sull'inedito mi aveva decisamente annoiato di Tex, che poi per un bel periodo lessi soltanto svogliatamente sull'inedito, avendo completato la collezione e lasciando da parte buona parte delle ristampe che avevo comprato e che lessi soltanto anni dopo. Invece, rileggendola un paio di settimane fa, mi ha letteralmente incantato. Non un capolavoro, anzi, decisamente un passo indietro rispetto alle migliori creazioni GLBonelliane, ma dotato di un'atmosfera splendida: incantevole e impressionante l'inizio, decisamente buono il resto, giacch? il piacevolissimo senso di mistero della prima parte, una volta che si viene a sapere tutto sul Diablero e sulla Diablera, viene quasi superato dal carisma dei protagonisti. Anzi, della protagonista. S?, perchè la vera protagonista, colei che tiene in piedi tutta la storia, è lei, Mitla. Non fraintendetemi: non sono uno che legge i fumetti per vedere le donnine (se no non leggerei Tex e non odierei Dylan Dog!), ma in questa storia GLB ci ha regalato un personaggio perfetto, affascinante e che trasuda quella seduzione stile film anni '50, garbata e mai sopra le righe. Mitla non ha una psicologia, come dice lo stregone indiano alla fine, "Un Diablero è un Diablero, e basta". E questo non è sintomo di sciatteria dell'autore: GLB non concede al male psicologismi e parvenze di giustificazione, per lui il male era puro sonno della ragione, e in quanto tale generava soltanto mostri. Infatti, a sconfiggere la Regina della Notte, oltre alla cieca imponderabilità del fato che la uccide, è soprattutto la razionalit? dei nostri quattro pards, sempre pronti ad affrontare pragmaticamente le minacce. Le mie parole sembreranno strane, ma secondo me questa è la storia nella quale GLB si è maggiormente avvicinato al fare "letteratura". Sarà forse per la mia tendenza ad astrarre e ad analizzare quasi ogni aspetto delle storie, ma questo episodio non è soltanto magia, n° soltanto avventura, c'è un discorso simbolico e allegorico di portata cosmica, almeno secondo me. Come voto do 8, ma col cuore darei 10.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 3 mesi dopo...

Una buona storia, che sconfina nel soprannaturale ma senza eccedere, buona prova anche di Letteri per i disegni. In genere il suo tratto non mi entusiasma in special modo per la caratterizzazione dei visi che qui è più attenuata. Nel complesso d' un otto.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...

Quando leggo questa storia mi trovo immerso in una atmosfera peculiare, questo episodio mi ha dato diverse emozioni. La considero una delle storie fra le più belle della saga: Fa parte del genere magico (o supernaturale) che ha caratterizzato la saga. Sebbene Tex abbia come sfondo il selvaggio West e il Messico (e Canada) con storie "normali", Tex è anche un fumetto sovranaturale. Ottima l'analisi di Ymalpas :indianovestito: Contiene spoiler!La trama non è così complessa, però all'inizio da una sensazione di brivido quando il Diablero fa scempio dei giovani guerrieri apaches. Quantunque il Diablero abbia una forza non umana bensì sovraumana, la Diablera è più pericolosa di lui in quanto è lei che ne controlla la trasformazione. Devo dire che Mitla è disegnata benissimo: per me è una delle donne più belle apparse in Tex, a volte ha un'aria di ragazza quasi innocente. E invece... Da notare che i poteri della bellissima Regina della Notte sono paragonati a quelli di Mefisto, per cui i pards riescono a non farsi illudere.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

L'ho riletta lo scorso weekend. Bellissima storia: Un Letteri veramente in forma ha disegnato questa vicenda, mi è piaciuta la scena iniziale dove il volto di Mitla non si vede, ma è come se fosse un fantasma. Poi la scena in cui il giovane Apache entra nella caverna per avere una migliore sicurezza dai pericoli esterni: è una scena inquietante e sconvolgente con la fuga del suo cavallo, che è sbranato dai lupi, la mano del Diablero che ghermisce il pipistrello, le ombre del Diablero. Nella fine della bellissima Mitla appare un po'della sua umanit?:La vediamo ansiosa, angosciata, non più cosi sicura di sè stessa, bisognosa di aiuto da parte del Diablero (ormai morto). Secondo me la storia non sarebbe proprio la stessa senza la presenza di una Mitla come il grande Letteri ci ha rappresentato. :inch::inch:

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 anni dopo...
  • 4 anni dopo...

Uno dei classici senza tempo della serie. Ogni escursione nel soprannaturale, rappresentava per Gian Luigi Bonelli l'opportunità di scrivere delle piccole gemme. Con estrema maestria, lo sceneggiatore imbastisce una trama ricca di tensione, pathos, mistero e orrore. La suspense di alcune scene, ti tiene incollato alle pagine e quasi ti fa tremare insieme ai protagonisti, presi d'assalto dal terribile mostro dal pelo verde. Poi c'è lei, Mitla, una delle antagoniste più arcane, sexy e malinconiche dell'intera saga. Memorabile la scena in cui i quattro pards subiscono l'assalto dei lupi, scatenategli contro dall'affascinante diablera; anche molto azzeccata l'idea di sceneggiatura in cui El Morisco e Tex, seguano due piste d'indagine parallele, riuscendosi a riunire solo la notte dell'assalto finale di Guaymas, che soccomberà dopo una drammaticissima scena. Puro melodramma infine, l'epilogo di Mitla, che sconvolta dalla perdita dell'adorato compagno, abbraccerà la morte nei sotterranei del tempio, nell'ultimo tentativo di raccogliere i misteriosi fiori dagli immensi poteri. Riassumendo: un soggetto molto interessante avvalorato da un'ottima sceneggiatura e reso celebre dagli efficaci disegni di un Letteri in stato di grazia. (Voto 9) 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • co fondatore

Storia immensa, da top 10 assoluto della saga. Carica di tensione e mistero ma non a discapito dell'azione. Letteri grandioso sia nelle atmosfere che per Mitla, chissà quanti giovanissimi lettori si sono scoperti miopi dopo quell'inverno del 1972 :lol:.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...

Tra quelle horror penso sia la migliore. Piena di suspence, soprattutto all'inizio, e con picchi notevoli, come ad esempio
l’ultimo assalto di Guaimas.

Molto belli i disegni. La diablera, poi. Letteri rende le figure
femminili molto meglio di Galep, a mio parere.

Voto alla storia: 8,2

Voto ai disegni: 8,5

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...

Un'altra delle colonne portanti della saga texiana, senza alcun dubbio, traboccante di suspence, mistero e soprattutto horror. Il tratto di Letteri ha sapientemente illustrato l'ottima sceneggiatura di GLB, imbastendo un connubio che credo non abbia potuto e tuttora non possa non tenere incollati a quelle pagine generazioni di lettori di Tex. Da incorniciarela caratterizzazione di colei che è a tutti gli effetti da considerarsi la principale antagonista della vicenda, la bellissima Mitla, vera artefice della minaccia che si staglia sulla Sierra del Hueso, pericolosissima dark lady pronta a tutto pur di salvaguardare la propria malvagia inclinazione, dotata di incredibili poteri come di insospettabili (almeno a prima vista) doti di combattente. Più limitato a mio avviso, perlomeno per il peso specifico che il suo personaggio ha avuto nell'economia della narrazione, l'apporto di Guaimas, che sostanzialmente altro non facceva che mutarsi in licantropo per effetto delle misteriose pozioni somministrategli da Mitla, ma a parte un paio di istantanee trasmetteva l'impressione di essere comunque subordinato alla compagna.

 

Anche il quartetto dei pards, cui eccezionalmente si era aggiunto lo sfortunato ufficiale medico Walson (a proposito, piccola nota stonata: era proprio necessario farlo addentrare in Messico in uniforme militare americana?), è stato gestito dagli autori senza sbavature: pur acquisendo pian piano consapevolezza dell'effettiva portata della minaccia che li sovrastava, non hanno mai perso di vista l'obiettivo né tantomeno la necessaria lucidità per conseguirlo, commettendo tuttavia l'errore di voler cercare a tutti i costi di scoprire il rifugio dei due diableros, errore forse costato la vita a Walson. Come nei classici canoni texiani, i nostri sono giunti appena in tempo per salvare Morisco, Eusebio e gli apaches di Mangos dalla minaccia del diablero Guaimas, scaricandogli addosso una enorme quantità di pallottole ed uccidendolo, e sempre nel rispetto dei suddetti canoni il "destino" ha loro permesso di evitare di uccidere Mitla, pur consci della pericolosità della donna (Tiger, in verità, non ha mostrato tutti questi scrupoli), che ha trovato invece la morte a causa del morso di un serpente all'interno del proprio rifugio.

 

Devo invece dire di aver trovato non impeccabilissimo l'utilizzo in questa storia del Morisco: non c'era sicuramente da aspettarselo a cavallo e con la colt in mano in prima linea contro i due diableros, non essendo egli uomo d'azione, ma personalmente mi pare sia stato relegato ad un ruolo sin troppo defilato, pressoché da spettatore. Durante l'assalto di Guaimas al bivacco, egli ha scelto con buonsenso di seguire pedissequamente le direttive dello stregone Mangos (personaggio senza dubbio interessante, uomo della medicina carismatico e dotato di conoscenze non indifferenti), senza partecipare attivamente all'azione di contrasto, e ritrovatosi di fatto inerme dinanzi alla minaccia del Diablero, salvato solo dal tempestivo arrivo dei pards e, prima ancora, dal coraggioso tentativo di Eusebio, che quasi a prezzo della propria vita ha dato la miglior prova possibile della sua assoluta fedeltà allo studioso.

 

Sono infine rimasto affascinato da una domanda che il Morisco pone a Mangos, ed è rimasta fondamentalmente senza risposta: quali sono esattamente le ragioni che muovevano le azioni di Mitla e Guaimas? Pura crudeltà, amore perverso per la "cattiva medicina" oppure, più semplicemente, abitudine ormai acquisita nel percorrere tale cammino (dopo averne presumibilmente appreso i rudimenti da altri diableros) credendo di non averne altri da poter percorrere in alternativa?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...

So che il mio commento è eretico, e che io rischio (giustamente, forse) di essere immediatamente ricoperto da pece e piume...

 

...ma ho trovato Diablero! una storia sconclusionata.

 

Arrivato alla fine dell'avventura, è rimasto privo qualunque risposta un interrogativo assillante: quale sentimento anima Mitla? Perché provoca la trasformazione di Guaimas in un diablero? Perché ha bramosia di sangue?

 

Qui non si tratta della banalità del male, né della follia che genera mostri.

 

Come giustamente osservato in una datata recensione, "ci sembra di capire che nessun'altra motivazione che quella di spargere il male intorno a sè, abbia spinto Mitla in mezzo alle cime della Sierra del Hueso a seminare il terrore tra il popolo Apache. Forse una specie di prova generale prima di mettere in atto qualche progetto di più ampio respiro" (fonte: https://www.ubcfumetti.com/pers/mitla.htm). Ecco, proprio l'irragionevolezza e la gratuità del comportamento di Mitla mi lascia basito e mi impedisce di apprezzare la storia.

 

Forse il mio giudizio è condizionato dalla mia scarsa affinità con le (pur canoniche) avventure di Tex venate di horror. Ma siamo sicuri che se una storia così venisse riproposta oggi da Boselli sarebbe accolta da giudizi positivi?

 

 

 

 

 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Condivido quanto detto dal nostro guerriero navajo. :D

Sono così belle le storie di una volta in cui i cattivi operavano il male perché erano cattivi, senza tante menate psicologistiche che per carità, mi piacciono, ma ogni tanto è bello sentire anche una canzone diversa, che assomigli di più al mito in cui dei ed eroi agiscono in un modo perché in quel modo devono agire e basta.

Ecco, il Diablero e Mitla non sono personaggi da tragedia, non hanno una psicologia: sono figure del mito.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, F80T dice:

 Ma siamo sicuri che se una storia così venisse riproposta oggi da Boselli sarebbe accolta da giudizi positivi?

Comunque la si pensi, è una domanda un milione di dollari.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

3 hours ago, F80T said:

So che il mio commento è eretico, e che io rischio (giustamente, forse) di essere immediatamente ricoperto da pece e piume...

 

Mi pare il minimo! E poi in ginocchio sui ceci a chiedere perdono alla Regina della Notte!  :lol:

 

Per me è proprio il mistero che avvolge i due avversari a rendere indimenticabile questa storia, costruita tutta sulle atmosfere e non sull'intreccio. Qualunque spiegazione non potrebbe che banalizzarli. GL Bonelli sapeva una cosa molti autori attuali hanno dimenticato: che un mistero è sempre più affascinante della sua soluzione!

 

Ovvio che un lettore attuale, abituato a vedersi spiegato tutto tre volte, rimanga spiazzato, si aspetta fino alla fine che ci sia uno spiegone finale che chiarisca ogni mistero... e non c'è!

 

Cosa spinge Mitla? Odio. Si vede chiaramente che odia quella tribù Apache, anche nella diversa maniera in cui parla di loro con disprezzo ("quegli stupidi apache") rispetto ai bianchi. Lei e Guaimas hanno "antichi rifugi sulla Sierra Madre", ma sono venuti lì solo per uccidere più Apache possibile (e lì Mitla ha scoperto le rovine del tempio di Esmeralda, con i suoi fiori maledetti, e anche questo è un mistero: sono legate o le ha scoperte per caso?). Ma perché quest'odio? Vendetta personale per qualcosa che le hanno fatto? Ma nessuno la riconosce, e come si vede dal fatto che non cambia aspetto dopo la morte, come tante streghe viste prima nella saga, indica che è DAVVERO giovane: una ragazzina ma con poteri notevoli, che ha viaggiato fino a lì per uccidere più indiani possibile e poi ritornare agli "antichi rifugi". Perché "antichi"? Forse è una vendetta ancestrale, forse il torto subito da parte degli Apaches risale a generazioni precedenti. E anche lo strano "cappello finale", tutte quelle pagine dedicate alla conversazione fra lo stregone e il Morisco, dopo che tutti i "cattivi" sono stati eliminati, da una parte prolunga la strana atmosfera della storia, come un incubo da cui ci si risveglia lentamente, dall'altra mostra la distanza che c'è fra lo Stregone e il Morisco, che è uomo di scienza (e si capisce che GL Bonelli sta dalla parte dello stregone, mentre le spiegazioni "scientifiche" del Morisco suonano insufficienti e inadeguate, mentre il corpo del Diablero sta bruciando vicino a loro. Ma c'è anche la descrizione di altri assalti, altri omicidi, altri "diableri". Fanno intuire una vendetta senza fine, generazione dopo generazione. Ci sono stati altri Diableri, altre regine della notte. Altre forse ce ne saranno in futuro. Mosse dall'odio verso di loro, per cose che non ricordano più. Come una terribile maledizione che si abbatte su di loro generazione dopo generazione, ancora più spaventosa per il fatto di non conoscerne la ragione.

 

E per quanti Mitla sia malvagia, è comunque una ragazza praticamente disarmata che affronta i quattro pard con la sua astuzia e le sue conoscenze. E si dimostra molto più pericolosa di tanti altri avversari di Tex. È una partita mortale fra lei e Tex giocata TUTTA sull'intelligenza. Tex non può affrontarla con sganassoni o estraendo più rapidamente di lei. Lei non sa niente di loro, nemmeno chi sono,  non sa che sono loro ad aver sconfitto Esmeralda, sa solo che sono un pericolo per lei e Guaimas. Anche i pards non sanno nulla di lei, non avendo nemmeno incontrato lo stregone il Morisco. Diventa una sfida di astuzie e deduzioni. Lei che uccide la loro guida per rallentarli, nascosta tanto da risultare praticamente invisibile. Tex che deduce dove si è nascosta e la fa seguire. Lei che non si fa fregare a scopre di essere seguita, e fa un nuovo agguato, sventato dalla prudenza di Tiger. Fa perdere le sue tracce con un percorso rischioso e assurdo, e Tex la segue lo stesso. Li fa assaltare dai lupi, e come si salva Tex? Con l'intelligenza, prima prevedendo l'attacco e trovando un punto in cui difendersi, e poi sfruttando la scarsa intelligenza dei lupi per attirarli in trappola (anche questo è un elemento ricorrente nella storia, Mitla sembra essere estremamente intelligente, ma deve servirsi di animali e di Guaimas, guidati dall'istinto, che soccombono davanti all'intelligenza dei pards, del Morisco e dello stregone) E poi una nuova astuzia, con il sabotaggio del ponte, e Tex che ancora non si ferma,  piuttosto che tornare indietro prosegue a piedi, implacabile.

 

Mitla non viene sminuita dal fatto che passa gran parte della storia a fuggire. A conti fatti, è una ragazza disarmata contro i quattro pards + un ufficiale dell'esercito. E li mette più volte in scacco. La sua letalità viene sottolineata più volte (e l'ufficiale paga molto caro l'errore di sottovalutarla), e alla fine, nella sua ultima fuga verso il tempio in rovina, meditando vendetta ritiene di poter uccidere i pards, a distanza, con un rituale e dei fiori.  Qui GL Bonelli non solo ci fa capire quanto sia davvero potente e quanto l'odio l'abbia resa imprudente nell'affrontare personalmente i suoi nemici, ma anche che la corsa finale di Tex e pards per prenderla non è una caccia ad un avversario ormai sconfitto, ma è, anche se non lo sanno, davvero una corsa per la loro vita.

 

Alla fine, la morte di Mitla è un altra scena magistrale del vecchio Bonelli (che quando scriveva queste storie aveva 63 anni, ed invece di fossilizzarsi era suo periodo più innovativo e migliore). Che la "cattiva" di sesso femminile non potesse essere uccisa dai pards era ovvio (anche se Tiger ci tiene a dire che lui non si farebbe problemi..  grande Tiger, oggi si scandalizzano se si azzarda a tagliare teste...  è chiaro che l'editore non glielo avrebbe permesso). Poteva fuggire (così c'era un altra arcinemica buona per altre tot avventure, in cui magari "svelare i suoi misteri"), ma Bonelli all'epoca aveva tante buone idee che non aveva bisogno di riciclare gli avversari (e infatti sono rarissimi i "ritorni"...), o magari poteva cadere vittima di qualche forma di "giustizia poetica" come tante altre cattive di storie precedenti, uccisa da una sua trappola o da una sua arma. O poteva suicidarsi per non essere catturata, come Eugenia Moore o Satania.

 

No. Mitla scivola. Fa un piccolissimo errore, per la fretta, per la rabbia, tante volte in precedenza ci era stata federe affrontare i pericoli di quella stanza sotterranea, Bonelli aveva ripetuto più volte come si muoveva con cautela, e qui ci fa vedere cosa rischiava ogni volta, avventurandosi da sola in quella palude scivolosa infestata di serpenti velenosi. Un piccolo errore, non giustizia divina ma un istante in cui la sua terrificante sicurezza mostra uno spiraglio di umanità. Mitla muore perché, nonostante tutti i suoi poteri, la sua rabbia, le sue conoscenze, è umana e fa un errore. E la sua fine la rende sempre più umana, mentre la vediamo arrancare, al buio (il disegno ovviamente non può mostrare il buio, avremmo la vignetta completamente nera, ma la sua torcia si è spenta ed è in un sotterraneo). non vede dove va, inciampa, chiede aiuto per salvarsi, prima alle potenze delle tenebre, e poi, futilmente, al fratello già morto.

 

Per tutta la storia non l'abbiamo vista fare altro che odiare e uccidere, nonostante il suo aspetto abbiamo visto quanto sia spietata, potente e pericolosa, e NON È assolutamente uno di quei "villain" in chiaroscuro, dall'infanzia difficile e dalle mille scuse che ci fanno vedere oggi. Eppure, quando questa spietata e malvagia ragazzina dal cuore nero muore, non possiamo non essere tristi, alla fine siamo nel buio con lei a sperare che ce la faccia a raggiungere quella danna borsa della medicina che ha lasciato all'ingresso...

 

Una storia tutta d'atmosfere e di emozioni, in un atmosfera da incubo e da racconto horror, in cui alla fine nessuno sembra davvero "vincere" e provi pietà per la spietata assassina. un altro esempio della straordinaria potenza di questo media, il Fumetto, nel trasportarti nelle vicende che racconta, quando è fatto da autori bravi.

  • Mi piace (+1) 1
  • Grazie (+1) 3
  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...

Che bomba sta storia ! Le copertine sono bellissime (e non sono un amante delle cover di Galep) e ho la fortuna di avere entrambi gli albi originali da 250 lire . Ormai è chiaro che le storie con El Morisco sono sempre sopra le righe e sempre degne di nota . Questo è il terzo episodio con questo stravagante studioso e il suo fido Eusebio e a mio avviso anche il più bello . se potessi fare una proporzione direi che Tex sta a El Morisco come Zagor sta alla Golden Baby . La vicenda è ambientata spesso in scene notturne dove la perfida Mitla acquisisce poteri e trasforma l'indiano Guaimas in un mostro che insieme ai suoi lupi uccide gli apache . Nell'avventura sono presenti molti personaggi tutti molto ben caratterizzati e molte scene epiche come l'assedio dei pards contro i lupi , la caduta del ponte tibetano , quando i pards soccorrono in tempo Eusebio uccidendo il diablero e quando Mitla illude i pards con delle apparizioni per fargli sprecare pallottole . Purtroppo quando le aspettative sono così alte , il rischio di rimanere delusi è in agguato . Infatti il finale con Mitla che muore a causa del morso del serpente mi ha leggermente deluso perché avrei preferito che desse fillo da torcere a Tex e company fino all'ultimo . Inoltre le ultime 30 pagine sono composte da un epilogo durante il quale i vari personaggi sono riuniti per dialogare , dove il ritmo cala : l'esatto opposto di un finale affrettato  . Resta comunque che la storia sia indubbiamente un classico della serie assolutamente da leggere . I disegni di Letteri li ho trovati ancor più a suo agio nella rappresentazione del tempo di Esmeralda , delle atmosfere notturne e della bella Mitla .
STORIA : 9
DISEGNI : 8,5

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.