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TWF - Tex Willer Forum

[458/460] Sulla Pista Di Fort Apache


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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Voto alla storia  

81 utenti hanno votato

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GLI EROI DI DEVIL PASS,SE RICORDO BENE, RACCONTA DELL'INVASIONE DELLA RISERVA NAVAJO DA PARTE DEGLI UTES DI CANE GIALLO, SOBILLATI DA QUELLA CAROGNA DI BIG CISCO...IN QUEL CASO,TEX PRENDE GIUSTAMENTE LA PARTE DEI SUOI NAVAJOS E TIENE FUORI I SOLDATI PER EVITARE CASINI PEGGIORI.

ASSEDIO AL POSTO NUMERO 6 NON ME LO RICORDO BENE...

IN GENERALE TEX STA DALLA PARTE DEGLI INDIANI CHE MEGLIO SI INTEGRANO COL SISTEMA DELLE RISERVE INDIANE...MAGARI STIMA ANCHE I RIBELLI, COME GERONIMO O APACHE KID, MA IN DEFINITIVA PREFERISCE CAPI COME COCHISE O NUVOLA BIANCA CHE, PUR AVENDO COMBATTUTO L'UOMO BIANCO PER ANNI, NE HANNO RICONOSCIUTO LA SUPREMAZIA...TESI IN FIN DEI CONTI REALISTA E GIUSTA

VORREI CHIEDERE UNA COSA AL GRANDE BOSELLI, CHE MI HA RISPOSTO IN MODO INTELLIGENTE...LEI RIFAREBBE UNA STORIA CON TEX E GERONIMO? E SECONDO LEI IL GIUDIZIO DI TEX SU GERONIMO è NEGATIVO?GRAZIE :)

 

PS: LA MIA CRITICA AD UNA STORIA SCRITTA DA LEI NON è UNA CRITICA ALLE SUE GRANDI CAPACITà DI AUTORE.

 

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  • 8 mesi dopo...

Riletti i tre volumi di recente. Storia che si rifà senza alcun dubbio ai western cavalleria vs. apaches di John Ford. Il tratto di Ortiz è molto adatto a questo genere di avventure, i personaggi sono ben caratterizzati e le scene notturne rese in modo alquanto efficace. La raffigurazione di Liz sullo steamboat mi ricorda quella di Cathy Downs nei panni di Clementine in Sfida infernale. Il battello in effetti si chiama Clementine e il Sergente Quincannon è ricalcato su quello interpretato da Victor Mc Laglen nella trilogia della cavalleria fordiana. Anche gli Apaches, capi, scout e donne (a parte la moglie di Cardona presentata come un'indiana delle pianure, idem per il giovane Navaho Gochea) sono ben delineati. 

Va anche segnalato che sono presenti anche delle topiche abbastanza gravi. La prima a pag. 38 quando gli Apaches che stanno per attaccare il ranch si scambiano segnali riproducendo il verso del corvo. Ma come è possibile? Siamo di notte e con tutti i predatori notturni possibili, lo sceneggiatore ha utilizzato il verso di un uccello che proprio non ci sta, forse in funzione della battuta che segue: "Il verso del corvo!..." "Già, corvi dalle penne rosse!..."

Poi non capisco dove siano andati a prendere i lonhhorns per l'attacco, visto che nella visuale d'insieme del ranch l'illustratore ci fa vedere un recinto pieno di cavalli. In più i bianchi ormai stanno sul chi va là, eppure non spengono le lampade e si stagliano in controluce alla finestra invece di utilizzare le "battle shutters", le ante di legno che una volta chiuse presentano una feritoia a forma di croce da cui sparare. Questo succede anche nella camera sul retro, dove stanno le bambine con la mammie nera, visto che i due apaches volano all'interno come se niente fosse. Non che mi lamenti per la mancanza dei vetri, visto che in quei luoghi erano merce rara e quindi un lusso per pochi, ma le imposte, almeno quelle dovevano esserci.

Ne consegue che film famosi come "Sentieri selvaggi" e "Gli inesorabili", tanto per citarne solo due che contengono scene di attacco ad un ranch, non hanno insegnato alcunché ai responsabili della storia.

Poi a pag. 43 la topica più simpatica di tutte: nel rappresentare graficamente il suono onomatopeico equivalente al muggito dei longhorns coinvolti in uno stampede cosa ci  mettono? Un bel MEEOOOWWW degno di un qualsiasi felino di casa. 

Ultimo, ma non meno emblematico, Parkman è chiaramente un incapace imbottito di sogni di gloria, ma non credo che avrebbe mai potuto ordinare allo squadrone di procedere al passo, sotto il tiro del nemico ben appostato nel bosco, in base all'assunto che gli Apaches stanno tirando alla cieca (???) e quindi non faranno molte vittime. Tra le tante, questa è alquanto dura da digerire!

In conclusione, tralasciando queste levità, a parer mio buona la storia e ottimo il disegno.

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  • 1 mese dopo...

Prendi un canovaccio classico di indiani ribelli e giacche blu, mescolalo con personaggi ben strutturati caratterialmente e molto interessanti, aggiungi un pizzico di romanticismo e manteca il tutto con un Tex e Tiger al massimo della forma. Metti tutti questi ingredienti in mano al talentuoso "Chef" Boselli e il succulento piatto è servito! Episodio che ho sempre apprezzato, vuoi per la trama, vuoi per personaggi del calibro di Laredo, Parkman, Liz Starrett, il sergente Quincannon che lasciano il segno o per i disegni di Ortiz, che in simili scenari riusciva sempre a dare il meglio di se. Dopo il capolavoro al debutto, Boselli mise a segno un altro colpo vincente e già allora era evidente che possedesse tutte le carte in regola per divenire sceneggiatore fisso nella saga, nonché curatore. Personalmente mi farebbe molto piacere rivedere in futuro qualche episodio con Laredo e Liz, due personaggi a cui mi sono molto affezionato leggendo l'episodio. D'altronde è risaputo di quanto Boselli sia maestro nello sfornare personaggi e comprimari di notevole spessore.  

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<span style="color:red;">57 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

Prendi un canovaccio classico di indiani ribelli e giacche blu, mescolalo con personaggi ben strutturati caratterialmente e molto interessanti, aggiungi un pizzico di romanticismo e manteca il tutto con un Tex e Tiger al massimo della forma. Metti tutti questi ingredienti in mano al talentuoso "Chef" Boselli e il succulento piatto è servito! Episodio che ho sempre apprezzato, vuoi per la trama, vuoi per personaggi del calibro di Laredo, Parkman, Liz Starrett, il sergente Quincannon che lasciano il segno o per i disegni di Ortiz, che in simili scenari riusciva sempre a dare il meglio di se. Dopo il capolavoro al debutto, Boselli mise a segno un altro colpo vincente e già allora era evidente che possedesse tutte le carte in regola per divenire sceneggiatore fisso nella saga, nonché curatore. Personalmente mi farebbe molto piacere rivedere in futuro qualche episodio con Laredo e Liz, due personaggi a cui mi sono molto affezionato leggendo l'episodio. D'altronde è risaputo di quanto Boselli sia maestro nello sfornare personaggi e comprimari di notevole spessore.  

 

Laredo e Parkman sono ricomparsi anni dopo nella storia di Revekti

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, gilas2 dice:

 

Laredo e Parkman sono ricomparsi anni dopo nella storia di Revekti

Lo so perfettamente. L'episodio del "Profeta" lo conosco, tuttavia il mio auspicio nel commento era che tornasse pure Liz in qualche avventura futura accanto a Laredo. 

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Riletta oggi in versione colorata: L'AVVENTURA PERFETTA.
Probabilmente, IMO, la più bella storia mai scritta su Tex.
Sembra un film, ma con molta più azione.
C'é tutto, dalla guerriglia con gli indiani alla caccia ai trafficanti, dall'ufficiale ottuso alla storia d'amore, fino al duello finale. Ci sono splendidi personaggi, stile Boselli, Laredo e Liz su tutti.
Nient'altro da aggiungere.
Ah, dimenticavo, le ho dato 10.

Voto alla storia: 10
Voto ai disegni: 8

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L anno scorso criticai la storia, non certamente per la trama (che è quanto di più western si possa desiderare )ma per alcune cose che non mi piacevano dei topoi inseriti.sbagliai sicuramente nella critica,definendola brutta,e ad oggi mi scuso per tali epiteto del tutto inopportuno.l ho riletta giusto ieri sera,e posso dire che però continuano a non piacermi le seguenti cose.

I MESCALEROS: l'dea di dipingere i Mescaleros come i diavoli peggiori al mondo,benché guidati da un folle come Chunz,non mi è piaciuta.Se notate, gli unici indiani a morire sono loro e gli Arivaipa!i Coyoteros del vecchio capo indiano fanno la figura degli inutili, come anche i Navajos scappati dalla riserva che Tex risparmia anzichè ucciderli come invece meriterebbero. Le ragioni della rivolta dei Mescaleros sono giuste in fin dei conti: infatti si ribellano per le condizioni inumane nella riserva.


2) IL FINALE ANDAVA RESO TRAGICO: mi chiedo perchè alla fine non si sia impostato un finale in linea con il film da cui la storia prende origine, in cui lo squadrone di giacche azzurre di Parkman viene massacrato dagli Apaches, con il solo Parkman che sopravvive e viene processato per la sua follia. Tex invece avrebbe potuto ritagliarsi un ruolo di arbitro in cui salva da morte certa Laredo e la sua futura fidanzata e cerca poi di sfidare a duello Chunz, riportando poi i Mescaleros nella riserva preservandoli da ritorsioni future dell'esercito...

Detto ciò,personaggi come Laredo,Quincannon e lo stesso Parkman sono ben resi...

 

 

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<span style="color:red;">12 ore fa</span>, Barbanera dice:

2) IL FINALE ANDAVA RESO TRAGICO: mi chiedo perchè alla fine non si sia impostato un finale in linea con il film da cui la storia prende origine, in cui lo squadrone di giacche azzurre di Parkman viene massacrato dagli Apaches, con il solo Parkman che sopravvive e viene processato per la sua follia. Tex invece avrebbe potuto ritagliarsi un ruolo di arbitro in cui salva da morte certa Laredo e la sua futura fidanzata e cerca poi di sfidare a duello Chunz, riportando poi i Mescaleros nella riserva preservandoli da ritorsioni future dell'esercito.

 

Per carità, non nego che la storia avrebbe potuto essere efficace anche così, tuttavia a leggerlo in due righe mi puzza di Nolitta. Il finale architettato da Boselli è invece perfettamente texiano e da amante del lieto fine ammetto di apprezzarlo moltissimo.

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  • 3 mesi dopo...

Assoluto capolavoro  texiano  da 10 e lode e ovazione a Boselli:inch::indiano::inch: 

Intrisa di atmosfera johnfordiana e contemporaneamente  texiana, la storia si dipana con un intreccio super coinvolgente  e di forte  drammaticità, con ottimi personaggi, quali la dolce Liz, l' intrepido  Laredo, il tenente  Parknan, Chunz, Cardona. A elencare tutte le scene eccellenti starei qui fino a domani, dico solo che il 90% della storia ne è  costituito.  Splendido  in particolar modo il terzo albo. A volte non sembra neanche  una storia di Boselli, data la differenza  con alcuni  stilemi tipici di questo autore : Tex e Tiger sono meno freddi del solito( ed é  un pregio) ci sono più  " stereotipi"( in senso assolutamente positivo). Splendido il finale    ( io adoro quelli  affrettati  alla Boselli) e il finalissimo. Disegni  di Ortiz perfetti in tutto e per tutto, adoro  questo disegnatore.

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  • 8 mesi dopo...

Appena iscrittomi al forum circa un anno fa, una delle prime storie che commentai fu proprio questa e ciò rappresenta la prova tangibile di quanto ne sia legato. Ad avvalorare il mio attaccamento a questa splendida trama western, gestita sapientemente da un Boselli in stato di grazia, auspicai un possibile ritorno in futuro di personaggi come Laredo, Liz Starrett o il sergente Quincannon e non contento, abbozzai pure uno spunto di soggetto nell’apposita sezione del forum. Non ho tanto da aggiungere rispetto al mio giudizio espresso su questa sede mesi orsono, posso solo ribadire quanto reputi la storia molto bella e di valore. Boselli ci donò una sceneggiatura doc, valorizzando al massimo un classico soggetto western e creando, come nella sua migliore tradizione, un campionario di personaggi di tutto rispetto. Anche i disegni di Ortiz contribuirono alla perfetta riuscita dell’episodio. Il suo tratto sporco e vigoroso si sposò perfettamente con la trama e rappresentò un valido appoggio per l’ottimo lavoro dello sceneggiatore. Colgo l’occasione con il presente commento per palesare il mio giudizio complessivo sull’episodio, cosa che non feci nel mio precedente intervento. Il mio voto finale è 9

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Immagino che per uno sceneggiatore sia sempre abbastanza complicato gestire il ritorno di personaggi, apparsi precedentemente in storie celebri. Le aspettative dei lettori, in questi casi, sono sempre molto alte e può capitare di non riuscire ad accontentare tutti. Personalmente la storia del "Profeta", sebbene non ai livelli di "Sulla Pista di Fort Apache", non la reputo una prova così disastrosa, ma è inutile sindacare su le valutazioni soggettive di ogni utente. Essendo legato alle figure di Laredo e Liz, mi farebbe molto piacere rivederli agire insieme, magari in una storia con la presenza di quel simpaticone del sergente Quincannon, ma mettendomi nei tuoi panni Mauro, posso pur comprendere l'eventuale reticenza a riproporli. 

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<span style="color:red;">13 ore fa</span>, borden dice:

Beh, Laredo e Parkman sono già ritornati, anche se il risultato è stato discusso…

 Il loro ritorno a me è piaciuto molto, anche se la storia era un po' complicata, ho dovuto leggerla più volte per capirla bene.

Solo dei personaggi così potevano reggerla.

E quel finale che sembrava tragico, con Tex che credeva ormai morti i suoi pard e se stesso alla fine, pur se aveva raggiunto l' obiettivo, mi ha emozionato.

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Grazie. Anche a me non sembrava un tale disastro, pur non essendo perfetta. Certo non c'è Liz, ma non sempre si trova una buona idea per un personaggio femminile. Non è probabile che torni in scena. Ne torneranno ALTRE.

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A me sembra che le donne, buone o cattive che siano, stanno pian piano tornando su Tex, grazie anche alla nuova collana T.W. come erano con i primi episodi di GL Bonelli. Dal mio puntò di vista è una cosa ottima.

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  • 1 anno dopo...

Ennesimo capolavoro Texiano del grande Mauro Boselli.
Quest'avventura, più che un fumetto, sembra un film western. Boselli crea una bellissima trama che impreziosisce con continui colpi di scena, sequenze memorabili e caratterizzazioni eccelse dei personaggi. Elencare tutte le scene stupende di quest'albo sarebbe lunghissimo, in quanto esse sono moltissime. Altro grandissimo pregio della sceneggiatura di Boselli è che i suoi personaggi sono caratterizzati così bene da sembrare reali. La prima a comparire è Liz (personaggio che ho apprezzato particolarmente), una donna "in gamba", come dice lo scout Laredo, un altro personaggio bellissimo della storia. Ma sono altrettanto belli i cattivi: il tenente Parkman mi ha quasi fatto innervosire per la sua arroganza e la sua stoltezza, ma anche il capo apache Chunz (per quanto, a mio avviso, sia dalla parte del giusto), spietato e sanguinario, tanto da voler frustare Liz, è odioso. E infine, ciliegina sulla torta, al fianco di Tex non c'è il "solito" Carson, ma bensì Tiger, il mio pard preferito, in forma come non mai, tanto da ridere in faccia a Chunz che sta per torturarlo. La storia ha un ritmo incalzante per l'intera vicenda, ma il momento migliore si raggiunge probabilmente nell'ultimo albo. Bello il duello tra Tex e Chunz (e ottimo il fatto che abbia lasciato tornare liberamente alla riserva, senza punizioni da parte dei militari, gli ultimi seguaci dello stesso). Meravigliose anche le tavole finali, che mi hanno fatto stare col fiato sospeso finché Laredo non si è dichiarato a Liz!
Per quanto riguarda i disegni, non sono un gran estimatore di Ortiz, e questa non è neppure la sua migliore prova. È innegabile che comunque sia adattissimo al tipo di storia: realizza infatti al meglio un west duro e cattivo, come quello reale. Ottima anche la caratterizzazione degli apache, che al disegnatore vengono particolarmente bene. 
Assai belle le copertine di Claudio Villa, specialmente quella di "Mescaleros!" che è un capolavoro!
Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 8-

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On 19/12/2020 at 21:46, Magico Vento dice:

Ennesimo capolavoro Texiano del grande Mauro Boselli.
Quest'avventura, più che un fumetto, sembra un film western. 

 

E lo è, dato che molti episodi e passaggi soprattutto nella prima parte sono presi quasi di peso dai 'western' classici degli anni 50.... ;)

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  • 1 mese dopo...

Ennesima storia stupenda narrata da Boselli, anche se la reputo un gradino sotto altre suoi capolavori che ho letto.

Una storia del west a tutto tondo, ambientata al confine fra Arizona e Nuovo Messico, che mette a confronto gli indiani all'esercito con Aquila della Notte impegnato a riportare la pace fra le due fazioni.

Laredo grandissimo personaggio, così come il cattivo mescalero Chunz. Tex in forma smagliante coadiuvato da un Tiger Jack in gran spolvero. Non mi ha convinto appieno la figura di Parkmann, troppo testone nel seguire le sue idee nonostante fosse sconsigliato da tutti. 

Ottimi i disegni di Ortis ma non al livello del "suo" Texone.

 

  • Mi piace (+1) 1
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  • Sceriffi
<span style="color:red">2 ore fa</span>, SaWi dice:

Ennesima storia stupenda narrata da Boselli, anche se la reputo un gradino sotto altre suoi capolavori che ho letto.

Giusto. Paragonata ad altre storie del periodo è meno imponente, anche perchè più classica e meno "ingegnosa".

<span style="color:red">2 ore fa</span>, SaWi dice:

Non mi ha convinto appieno la figura di Parkmann, troppo testone nel seguire le sue idee nonostante fosse sconsigliato da tutti. 

Parkman lo reputo un buon personaggio. L'errore di Boselli a mio avviso non sta tanto qui, ma dopo nella storia: "Caccia Infernale" (quella con Revekti per capirci) perchè Parkman è un personaggio da storia singola. Il solito militare fastidioso che di solito ricopre gli alti gradi dell'esercito, come: Arlington (copiato da Chivington), il recente Fairfax, Parkman ed altri...

<span style="color:red">2 ore fa</span>, SaWi dice:

Ottimi i disegni di Ortis ma non al livello del "suo" Texone.

Ortiz (;)), a parer mio un grandissimo disegnatore. Non è una cosa così strana che il disegnatore dia il meglio di sè nel Texone rispetto alle sue storie successive (se non è un disegnatore One Shot). Ci sono tanti esempi: Frisenda, lo stesso Ortiz, Font, Majo (che ha fatto una storia dopo), Seijas.... Il Texone di Ortiz tra le altre cose è una storia simile a questa, non per la trama, ma per il canovaccio delle classiche storie Western. Anche se: "La Grande Rapina" sia per la parte grafica che per la trama è una storia IMHO superiore a questa. 

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, MacParland dice:

Giusto. Paragonata ad altre storie del periodo è meno imponente, anche perchè più classica e meno "ingegnosa".

Parkman lo reputo un buon personaggio. L'errore di Boselli a mio avviso non sta tanto qui, ma dopo nella storia: "Caccia Infernale" (quella con Revekti per capirci) perchè Parkman è un personaggio da storia singola. Il solito militare fastidioso che di solito ricopre gli alti gradi dell'esercito, come: Arlington (copiato da Chivington), il recente Fairfax, Parkman ed altri...

Ortiz (;)), a parer mio un grandissimo disegnatore. Non è una cosa così strana che il disegnatore dia il meglio di sè nel Texone rispetto alle sue storie successive (se non è un disegnatore One Shot). Ci sono tanti esempi: Frisenda, lo stesso Ortiz, Font, Majo (che ha fatto una storia dopo), Seijas.... Il Texone di Ortiz tra le altre cose è una storia simile a questa, non per la trama, ma per il canovaccio delle classiche storie Western. Anche se: "La Grande Rapina" sia per la parte grafica che per la trama è una storia IMHO superiore a questa. 

Premettendo che non ho ancora un ampio bagaglio di letture, reputo superiori a questa storia "il passato di Carson" e gli "invincibili" e forse "nei territori del nord ovest".

Non ho letto il seguito su Parkman, mentre IMO il miglior Font è in "colorado belle" (sfogliato ma ancora da leggere).

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  • 1 mese dopo...
Il 15/9/2018 at 22:00, virgin dice:

 

Per carità, non nego che la storia avrebbe potuto essere efficace anche così, tuttavia a leggerlo in due righe mi puzza di Nolitta. Il finale architettato da Boselli è invece perfettamente texiano e da amante del lieto fine ammetto di apprezzarlo moltissimo.

Allora riletta oggi...La prima volta ero un ragazzino (sono del 1982) ora ho un bagaglio di fumetti, film e libri che mi permettono di apprezzare questa storia. Molto bella e avendo visto da meno di un anno il capolavoro di Ford ("Fort Apache") sorridevo mentre leggevo la scena punch. Ottimi i personaggi di contorno (Laredo e l'odioso Parkman), gagliardi Tex e Tiger. Disegni di Ortiz adatti alla storia. Traspare il caldo dalle pagine. Tratto "sporco" perfetto.

La nota stonata è il finale troppo "buono". Così questa storia del grande Boss non raggiunge l'olimpo (Il passato di Carson, Gli invincibili, La grande invasione). Non ha toccato il cuore ma è da 8 pieno.

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Letta allora e riletta oggi, l'impressione non cambia: un'ottima storia. E ciò sia per l'abilità di un Boselli ispirato sia perché tutto ciò che riecheggia il grandissimo John Ford non può che trarne beneficio. Quanto al ritorno di Parkman - un Parkman molto diverso, ravveduto - non mi è affatto dispiaciuto. L'unica cosa che mi ha stupito è stata il ritrovarlo rappresentato come un tiratore formidabile, mentre di questa sua abilità nella prima storia era del tutto taciuta. Ma va bene lo stesso, le idee vengono anche in tempi diversi...

 

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