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TWF - Tex Willer Forum

[55/56] Last Hope


Guest Wasted Years
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22 utenti hanno votato

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Guest Wasted Years

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Soggetto e sceneggiatura: G. L. Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini
Periodicità mensile: Maggio 1965 - Giugno 1965
Inizia nel numero 55 a pag. 91 e finisce nel numero 56 a pag. 40


Nella Valle della Luna, i minatori di Ben Rufus, amico di Tex, sono terrorizzati da un'orrida creatura umanoide: il mostro, allettando gli Apache con una sorta di alcol liofilizzato, li sfrutta per estrarre micidiali rocce verdi radioattive dalle viscere della terra! Per gli Apaches è figlio di Manito, per i minatori è l'orrore! Spara con un'arma a raggi, usa un radar portatile, è giunto sulla Terra a bordo di una "piccola luna": chi era l'essere sparito con un botto in una miniera di Last Hope? La domanda resta senza quella risposta che, probabilmente, va cercata fra le stelle.

 

 

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _



La storia dell'extraterrestre. Un amico di Tex e Carson acquista una miniera, con un "simpatico" visitatore che tiranneggia gli indiani.
"Datatissima" tra l'altro la visione dell'alieno e delle sue armi, anche se non lo si vede mai in faccia, se non sbaglio.
Strana storia, che rester? l'unica per più di duecento numeri, sino alla storia di Nicol'-Monti, per la precisione, con gli alieni.
Che altro dire? simpatico interludio, per me, ma poco consistente.
Ma lascio spazio alla discussione...

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Guest Kerzhakov 91

L'inizio è interessante, poi man mano che si va avanti nella lettura la storia perde di consistenza: tre le peggiori di Tex. Non ci metterei la mano sul fuoco, ma a me pare di ricordare che, seppur non interamente, lo si vede in faccia. PS: il titolo più adatto imho è "Last Hope" ;)

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Si vedono gli occhi per una vignetta, niente di piu. Secondo me va anche inquadrata in un certo contesto. Va ricordato che la fantascienza era agli albori nel cinema, ancora non si parlava di una fantascienza adulta. Diciamo che è stato un tentativo di inserire un possibile nuovo filone in tex, poi abbandonato (per fortuna), niente di memorabile. interessante però il fatto che sia stato l'unico "nemico" di tex che l'abbia scampata senza venir neppure avvicinato dal nostro eroe :)

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Guest Wasted Years

L'inizio è interessante, poi man mano che si va avanti nella lettura la storia perde di consistenza: tre le peggiori di Tex. Non ci metterei la mano sul fuoco, ma a me pare di ricordare che, seppur non interamente, lo si vede in faccia. PS: il titolo più adatto imho è "Last Hope" ;)

Si, non interamente ricordo anche io, solo lo sguardo come dice giustamente Nightwing. Cambio il titolo in last hope, non mi pare sbagliato intitolare così la discussione. A me non dispiace, ma è una storiella interlocutoria, è evidente, senza infamia e senza lode. Contenente la curiosità del primo extraterrestre nella saga.7.
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  • 11 mesi dopo...
  • Rangers

Storia certamente "atipica" per Tex. Però a me è sempre piaciuta, soprattutto per come GLB tratta il tema, dell'alieno. Per la prima volta il nostro ranger ha a che fare con qualcosa più grande di lui, un nemico misterioso che usa un'arma micidiale. Certo è strano vedereTex e Carson impotenti rifugiarsi a terra, sotto i colpi della strana arma. Poi l'alieno incassa stranamente i colpi, senza ferirsi, ma scappa davanti alla minaccia delle armi, come se avesse paura di qualcosa. Il finale lascia comunque tutto all'immaginazione dei lettori: dove è finito l'alieno? è tornato da dove era venuto? :trapper: Voto: 7. Curiosità:- Ho notato in qualche primo piano (soprattutto la faccia di Kit Carson), una mano che non sembra quella di Galep, ad esempio la tavola numero 32 di pagina 122 (Tradimento). Qualcuno ne sa qualcosa?

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  • 2 mesi dopo...
  • co fondatore

Divertissement storico di GLB, che ponendosi la domanda "e se un extraterrestre fosse sceso sulla terra all'epoca del Far West" scrive un piccolo classico, divertendosi a far confrontare Willer, Carson e i minatori della Valle della Luna (Tiz, Camen, Ym, che vi dice questo nome ;) ?) con qualcosa che non può che sfuggire alla loro comprensione. Si accenna alla radioattività, pur senza nominarla esplicitamente (Pierre e Marie Curie dovevano ancora venire) e si fa intuire alla fine che la "misteriosa luna" è un'astronave. Storia conosciuta e spesso amata proprio a causa della sua atipicit?, è IMO (ma non solo) tutt'altro che insignificante, ma un unicum che nella saga ci può stare.---> La storia è nota agli appassionati come LA VALLE DELLA LUNA.

- Ho notato in qualche primo piano (soprattutto la faccia di Kit Carson), una mano che non sembra quella di Galep, ad esempio la tavola numero 32 di pagina 122 (Tradimento). Qualcuno ne sa qualcosa?

Notato anch'io, dal tratto potrei arguire un Bignotti.
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  • 1 anno dopo...
  • 2 anni dopo...
  • 1 anno dopo...

Senza ombra di dubbio, una delle storie più insolite di Tex, se non la più inusuale in assoluto. Si contano difatti letteralmente sulle dita di mezza mano (o anche meno) le storie in cui Tex ed i suoi pards fungono essenzialmente da meri spettatori della vicenda, e questa -brevissima - ne è con forte probabilità l'esempio più lampante.

 

Altro aspetto che a mio parere emerge da una storia del genere, la bravura dimostrata da GLB di uscire dai binari della classicità ed inserire a fianco del western un pizzico - a mio avviso ben dosato - di fantascienza e mistero. Coadiuvato da un Galep altrettanto all'altezza (specie nel saper conferire fascino al desolato territorio che fa da teatro alla vicenda), il padre di Tex lo "coinvolge" insieme al fido Carson nelle indagini su alcuni misteriosi fenomeni in atto da qualche tempo nella Valle della Luna, dove minatori ed apaches sono alle prese con strani avvistamenti di uno sfuggente individuo, che sembrano connessi con l'estrazione dalle viscere della miniera di un materiale indefinito ed altamente pericoloso per la salute, che per caratteristiche - nero con striature verdastre - è forse identificabile cone uranio (domando anzi a chi tra i pards fosse più ferrato in materia di confermare o confutare la mia idea).

 

Altro elemento che conferisce fascino ed interesse a questa strana storia, anch'esso attribuibile al genio di GLB, è la sua scelta - con l'ausilio del miglior Galep, ovviamente - di non mostrare mai per intero né in volto (tranne gli occhi una vignetta) il misterioso individuo, né di dissipare esplicitamente i dubbi sulla sua vera natura, immagino anche in conseguenza del fatto che né Tex, né Carson, né altri avessero elementi o conoscenze per formulare ipotesi sostanziose ed approfondire. Solo gli apaches di Mano Gialla, molti dei quali telepaticamente indotti (!!!) dall'esser ad estrarre il minerale, lo conoscono come "figlio di Manito", in quanto giunto sula Terra dal cielo. Ed in cielo infine torna, in quanto GLB, in veste di narratore onnisciente, infine svela seppur non espressamente la sua natura di visitatore extraterrestre: dopo una estemporanea sparatoria contro Tex, Carson e gli abitanti di Last Hope (questi con le colt, l'essere con una pistola laser), l'alieno decide di fare fagotto - viene dunque svelato che il minerale estratto serviva per fare ripartire la sua navicella - e, letteralmente in un lampo di luce, schizza via ad inumana velocità. Senza che Tex né altri abbiano in sostanza fatto nulla, né possano dare né darsi ulteriori spiegazioni.

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  • 2 mesi dopo...

La storia più strana che io ricordi. Ammiro l'immaginazione di GLB, non apprezzo il fatto che Tex non riesca a capirci granché - salvo il fatto di avere liberato i poveri apache dalla schiavitù del minerale, il reale successo dell'impresa. 

Mi fa ridere il disegno della pistola laser che evidentemente risente dell'immaginario dell'epoca - mi fa venire in mente Mars Attack di Tim Burton, grande film

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1 hour ago, Red Arrow said:

La storia più strana che io ricordi. Ammiro l'immaginazione di GLB, non apprezzo il fatto che Tex non riesca a capirci granché - salvo il fatto di avere liberato i poveri apache dalla schiavitù del minerale, il reale successo dell'impresa. 

Invece io ritengo la GENIALATA di non far capire a Tex che hanno a che fare con un alieno la cosa che rende memorabile questa storia.

 

in quel periodo diversi spunti per storie di Tex sono arrivati dal figlio o da altri, non so se anche qui è successa la stessa cosa. GL Bonelli non ha mai dimostrato particolare amore per le commistioni fra fantascienza e western (mentre invece amava mischiarci l'horror...) e questa storia sembra proprio una "rispostacca" a chi faceva storie in cui rudi cowboys accettavano senza alcun problema di trovarsi di fronte alieni. Gli hanno detto di fare una storia con alieni e lui l'ha voluta fare più "realistica"? O è una reazione appunto alla facilità con cui altri autori facevano accettare astronavi e raggi laser a chi all'epoca considerava ancora la Bibbia come un racconto perfettamente veritiero? Vallo a capire oggi...

 

...ma in ogni caso, qui GL Bonelli ci dà "la sua versione" di cosa accadrebbe davvero: Tex sconfigge l'alieno (è Tex, nessuno lo può sconfiggere in tutto l'universo...), ma non capisce mai chi sta affrontando, parla di "strane rocce fosforescenti", perchè ovviamente all'epoca non poteva dire "minerali radioattivi", quando vede in volto l'alieno non pensa "è un marziano", dice "è sfigurato", e scambia la partenza dell'astronave per un esplosione. GENIO ASSOLUTO!

 

Già prima a volte storcevo il naso di fronte a storie dove invece si vedevano gli indiani accettare tranquillamente "ah, siete del sesto piane orbitante attorno a Vega? Le nostre leggende dicevano che sareste atterrati oggi a mezzogiorno, benvenuti"..., ma dopo aver letto questa storia sono cose che mi fanno ancora più ridere (e purtroppo comprendo qui anche Zagor che oggi incontra alieni praticamente ogni mercoledì e non ci fa più caso...)

 

La "debolezza" di questa storia invece è proprio nel suo pregio: avere un idea "FORTE" al centro, a cui il resto viene sacrificato. Non si può far interagire troppo l'alieno con Tex, non si può mostrare troppo, mentre invece di solito GL Bonelli eccelle nei piccoli dettagli, nelle interazioni con gli altri personaggi, nello scontro diretto con gli avversari... qui invece tutto, anche la solita freschezza dei dialoghi, è sacrificata all'idea alla base. E si vede anche che non è un tema che interessi molto a GL Bonelli (come dicevo, l'idea alla base si potrebbe riassumere con una bella pernacchia ai suoi colleghi che mettevano marziani nel west... e l'antipatia per il tema si vede anche nella brevità e semplicità della storia)

 

1 hour ago, Red Arrow said:

Mi fa ridere il disegno della pistola laser

Non è una pistola laser. Fa esplodere le rocce, non le scioglie. Quindi come fai a dire come sarebbe fatta? (in generale non mi è mai piaciuta l'idea che "la moda di oggi è più evoluta della moda di ieri", difficile crederci ancora quando hai visto gente portare pantaloni a vita bassa senza cintura convinti di essere "evoluti"...)

 

1 hour ago, Red Arrow said:

he evidentemente risente dell'immaginario dell'epoca

 

In realtà lo anticipava (almeno quello televisivo, che era in ritardo sulla letteratura), l'alieno in questa storia del 1962 usa un "rilevatore" che pare uscito dritto dritto da un episodio di Star Trek (1966)

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  • 3 settimane dopo...

Domenica scorsa ho aiutato mio zio a fare ordine nella sua cantina e con mia grandissima sorpresa ho trovato qualcosa che non mi sarei mai aspettato: il libretto "La valle della luna" uscito in allegato a "Il Sabato". Siccome conosco bene mio zio e so che non è un appassionato lettore di Tex, gli chiedo il motivo di quella conservazione di albo e lui mi risponde che non ricordava neanche di averlo. Si ricordava però che comprava il periodico. Naturalmente, vedendomi interessato, mi regala l'albo, che appare ancora come appena uscito in edicola.

Tornato a casa, ne approfitto per rileggere quella storia che ricordavo solo vagamente.

E' un soggetto unico nel panorama texiano e come tale va giudicato, anche in relazione al tempo in cui la storia fu pubblicata in origine, l'anno 1962: una sorta di "fuori serie". E' sì fantascienza, ma resa con realismo e plausibilità, fatta più da mistero che da effetto "wow", è tutto un vedo-non vedo, poco mostrata e molto immaginata, dove appunto l'interpretazione di alcuni passaggi chiave, compreso il geniale finale, è lasciata all'immaginazione (o forse sarebbe più giusto dire "intuizione" o "deduzione") del lettore. Uniche concessioni esplicite: la pistola dal raggio verde e gli scorci di inquadratura sulla pelle squamosa dell'alieno. E' una fantascienza che su Tex accetto pienamente, in quanto un "unicum" e dalla rappresentazione non più inverosimile di quanto non lo sia un altro personaggio da "altro mondo" quale Mefisto con le sue "armi" ugualmente fuori dal comune, come la proiezione di immagini a distanza e la stessa telepatia che è dote anche dell'alieno.

Quando ho letto il balloon in cui si dice che il misterioso personaggio indossava "un vestito liscio e brillante come l'argento" non ho potuto fare a meno di pensare ai Rockets. Ed è con questo paragone che voglio concludere questo mio commento alla storia: sono un grande appassionato di musica rock, certamente non considero i Rockets tra i massimi esponenti del genere (neanche del cosidddetto "space rock", dominato dagli Hawkwind), ma uno spruzzo di Rockets nella collezione musicale di un rockettaro non deve assolutamente mancare e a un attento ascolto lo si apprezza pure... e tanto! Allo stesso modo, nello sterminato universo texiano questo "unicum" di fantascienza empirica e genuina, fatta più di suggestioni che di effetti speciali, più di dialoghi (stupendamente secchi, diretti, essenziali) che di immagini (il visto-non visto già citato) rimane nella memoria. 

I miei voti: 

soggetto: senza voto (è un "unicum", fuori classifica)

sceneggiatura: 9 (notare il superlativo - e purtroppo oggj abbandonato - utilizzo funzionale delle didascalie)

disegni: 7 (non il Galep in purezza, ma pur sempre Galep)

 

Modificato da PapeSatan
  • +1 1
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'Azzo. Ce l'ho anche io questo volumetto da qualche parte. Sarà degli anni novanta...

 

Sulla storia: si ricorda per l'extraterrestre. Comunque molto ben sceneggiata. 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

'Azzo. Ce l'ho anche io questo volumetto da qualche parte. Sarà degli anni novanta...

 

Sulla storia: si ricorda per l'extraterrestre. Comunque molto ben sceneggiata. 

Esatto, in terza pagina c'è scritto:  "Supplemento a Il Sabato n.29 del 18 luglio 1992".

L'albo si ricorda certamente per l'extraterrestre, ma anche perchè è a colori, una rarità a quel tempo riservata solo ai numeri centenari di Tex e ai volumoni Mondadori, se non dimentico altro. Però la colorazione è alquanto mediocre.

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Mi avete sbloccato un ricordo! :)

Ero un ragazzino nel lontano 1992 e da un paio d'anni avevo già scoperto Tex, rimanendo letteralmente folgorato.

In una rivista dal barbiere (oggi un termine quasi desueto, ma allora lo si preferiva agli attuali parrucchiere e coiffeur :D) vidi la pubblicità per la pubblicazione di questo volumetto. Feci impazzire mio padre per procurare "Il Sabato" non tanto distribuito nelle edicole della mia zona, ma alla fine ci riuscii ad averlo.

 

Sebbene alquanto stazzonato dal tempo e dall'uso, lo possiedo ancora come un'importante reliqua e capisco che Tex è davvero magico, se riesce ancor oggi, a più di tre decenni di distanza, ad appassionarmi come allora. :wub:

 

P.s. Conservo ancora anche l'albetto "Foto di famiglia" con l'elenco enciclopedico degli autori della Sergio Bonelli di allora curato da Gianni Bono. Riguardandolo oggi mette tristezza, visto che una buona fetta di quei grandi artisti non c'è più. Curiosamente ricordo il ritratto caricaturale del nostro Mauro, rappresentato in tenuta zagoriana, essendone il curatore in quei tempi :D

 

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