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Pindah Lickoy


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Tex e gli indiani, si diceva. Un rapporto molto complesso. Spesso si tende a sottolineare in maniera piuttosto superficiale come Tex stia semplicemente dalla parte degli uomini, senza far troppa differenza se il colore della pelle è diverso dal bianco. Nell'immaginario collettivo è l'eroe che lotta per la pace dei popoli, l'eroe dei giusti che castiga i malvagi e riporta l'equilibrio.

Ci sono indiani buoni, vittime di una civilt? prevaricatrice e ingiusta, e indiani che bruciano e devastano le fattorie dei poveri coloni bianchi. Tex sa sempre da che parte schierarsi. L'ultimo albo in edicola, intitolato "Buffalo Soldiers", ha però spiazzato un nutrito numero di lettori. Siamo in aperta campagna, territorio Ute, un gruppo di spregevoli trappers abbatte per gioco un cospicuo numero di bisonti, quando improvvisamente all'orizzonte appaiono degli indiani, il cui torvo sguardo, come si può facilmente sospettare, appare decisamente poco amichevole....


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Tex prende le difese dei trappers, perchè sono i più deboli e sarebbero altrimenti condannati a una morte certa. E spara. Consapevole di sparare agli Utes, colpevoli di difendere il loro diritto. E' interessante il parallelo con i bisonti, animali altrettanto indifesi, che poco prima erano stati falciati dai micidiali "sharps" senza economia di piombo.

Avremmo sicuramente le idee assai confuse se non fosse chiaro che nella geografia texiana gli Utes sono generalmente visti come nemici della pace. Se si eccettua infatti la storia "Vendetta indiana" dove G. L. Bonelli ne fa le vittime del sanguinario colonnello Arlington, nelle avventure successive ( sceneggiate dallo stesso Bonelli, da Nizzi e Boselli ) il ruolo che ricoprono è sempre negativo.

Nella storia "Gli eroi di Devil Pass", gli Utes di Cane Giallo alleati agli Hualpai di Kaiba compiono ripetuti massacri. Nel numero 384, intitolato "Furia Rossa" una banda di predoni Utes rapisce la promessa sposa di Tiger Jack, Taniah. Tex li affronta anche nella storia "L'uomo senza passato" e Boselli dal canto suo, se ne serve in "Colorado Belle" e in "Buffalo soldiers", sempre connotandoli in maniera negativa.


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Come gli Utes altri popoli indiani sono visti come irriducibili nemici con i quali è difficile trattare anche per un uomo sopra le parti come Tex. Si parlava sopra degli Hualpai. Avversari infidi, che ne "La gola della morte" si schierano addirittura con Mefisto. Oppure volgari assassini che rapiscono giovani fanciulle per sacrificarle nei loro altari, come succede ne "L'idolo di smeraldo" ( vedi l'immaginbe riprodotta sopra ) oppure in "Tex 200".


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L'altro grande popolo che si presta volentieri al ruolo di antagonista è quello Apache. Ma anche storicamente sono stati loro gli eroi di una stoica quanto inutile resistenza all'avanzata del popolo bianco. Inoltre per G. L. Bonelli gli Apaches non sono tutti cattivi. Certo si potrebbe iniziare col parlare del massacro contenuto nelle pagine di "Assedio al posto n° 6", ma è decisamente più intrigante la storia di Lucero ( nell'immagine sopra, sembra un divo di Hollywood, non uno sporco predone sanguinario ) e dei suoi mescaleros. E' questa la falange della grande nazione Apache ad essere spesso protagonista in negativo delle storie di Tex... ricordiamo infatti anche Chunz e i suoi mescaleros, personaggi della bella avventura boselliana "Sulla pista di Fort Apache. Altre storie della serie regolare che vedono gli Apaches sul piede di guerra sono "I diavoli Rossi" di Nizzi, ma anche qui vale la pena di ricordare che non è in gioco un intero popolo, ma solo piccole bande di ribelli. E se altri Apaches tramano una rivolta in "Tucson", sono solo in tre quelli che cercano di derubare Tex nella storia "Grand Canyon". E' sempre chiaro che per Bonelli, a differenza degli Hualpai, gli Apaches sono solo perturbatori della pace presi in prestito.

G. L. Bonelli invece non ha molta simpatia per gli Yaquis ( una storia a caso: "La piramide misteriosa" ). Anche Boselli, molto sensibile a certi aspetti della tradizione, ne ha poca stima in "Terra di confine", inventando l'odioso "Diablo Rojo" Narvaez. Il gioco si ripete con i Piutes, che razziano fattorie nel numero 23. Guido Nolitta si ricorda di loro per una delle sue avventure, "Il segno di Cruzado", dove l'antagonista è un giovane e focoso capo piute, che guarda caso si macchia le mani di sangue innocente...

Più di loro meritano però una citazione i Cheyennes. Protagonisti, in negativo, della storia "Terra promessa", si riscattano parzialmente nella storia di Nolitta intitolata "Grido di guerra", dove il capo Appanoosa, vittima di uno sporco intrigo militare tendente a destabilizzare la regione ( il Montana ), piange la morte del figlio Formica Nera, vigliaccamente pugnalato. Nizzi li riprende di l' a poco, nell'avventura "Aquila della Notte" che è quasi un remake di "Vendetta indiana". Anche qui abbiamo un colonnello malvagio, un sakem giusto, Lupo Grigio, e tanti Cheyennes che relegati in una riserva inospitale, muoiono come mosche. Sempre Nizzi, qualche numero dopo, ne fa le vittime della storia intitolata "Il bisonte bianco". Solo Mauro Boselli, anni dopo, si ricorda di Kento e della lezione bonelliana per contrapporli ai pacifici Skidi Pawnee, nella storia intitolata i "I Lupi Rossi".


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Più ostili dei Cheyennes ci appaiono i Comanches. Ne vedete sopra un'immagine truculenta, dovuta al disegnatore Marcello per la storia "La grande invasione". Buffalo Chief, Tonkawa e Quanah Parker ( capo dei Quahadi Comanche e per metà bianco ) hanno deciso di regolare i conti con i visi pallidi. Toccher? a Tex affrontarli con un manipolo di disperati coloni e forzati. Sempre i Comanches sono gli spietati protagonisti del flashback contenuto in "Buffalo soldiers" dove sono alleati al comanchero Pablo Carrizo!

Un'ultima parola va spesa per gli Indiani del profondo Nord. Spesso al centro di rivolte come ne "Il grande re", "Sulle piste del Nord", "Trapper!", "I ribelli del Canada", "I predatori del grande Nord" e recentemente anche nella storia di Nizzi intitolata "Il mercante francese". Tutti questi indiani sono generalmente nemici accaniti del Ranger e dei suoi pards...

Come si vede negli albi di Tex non mancano gli indiani cattivi. Se escludiamo i Navajos, sotto il controllo diretto del Ranger, e pochi altri come i Seminoles, i Mohaves, i Dakotas oppure i Sioux del capo Nuvola Bianca, senza dimenticarci degli Apaches di Cochise e Tahzay, amici fraterni dell'eroe, pochi altri popoli dimostrano simpatia nei confronti del capo navajo, e tra questi, alcuni sono stati letteralmente tartassati dagli autori di casa Bonelli!

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