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TWF - Tex Willer Forum

[196/199] Gli Scorridori Del Rio Grande


Guest Wasted Years
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Voto alla storia  

32 utenti hanno votato

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Guest Wasted Years

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Soggetto e sceneggiatura : Gianluigi Bonelli
Disegni: Guglielmo Letteri
Periodicità mensile: Febbraio 1977 / Maggio 1977
Inizia 
 nel numero 196 a pagina 77 e finisce nel numero 199 a pagina 17



Un potente alcaloide è l'infernale sostanza vegetale usata dagli avidi fratelli Ricardo e Martin De Rosales per controllare la folle cricca dei Locos, rapinatori tossicomani che terrorizzano il Rio Grande con le loro scorrerie. I De Rosales si rintanano in un inaccessibile castello nella paludosa laguna di Los Patos, e gli Yaqui del curandero Quemado, loro alleati, si occupano di raccogliere e trattare il minaccioso fiore dal quale si ottiene un diabolico intruglio allucinogeno. I pards, dopo aver decimato i Locos a Bosque Bonito, puntano su Los Patos insieme a El Morisco e a Eusebio. La dinamite convince gli Yaqui di Quemado ad abbandonare la scellerata alleanza con i fratelli De Rosales, capibanda dei Locos, e i pards fanno saltare in aria il mefitico isolotto dove, contaminati da misteriosi vapori provenienti dal sottosuolo, crescono i fiori della pazzia, usati dai criminali messicani per meglio scatenarsi nei saccheggi. Distrutta la riserva di droga, i nostri partono all'assalto di El Castillo, covo fortificato della cricca di rapinatori. E mentre gli scontri si fanno furibondi, nelle viscere della terra scosse dall'esplosione della laguna, cova una mortale minaccia...

 

 

 

© Sergio Bonelli Editore

 

 

 

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Signori, ritorno dalla mia assenza forzosa intraprendendo la discussione su una storia bellissima, per me, del Morisco. Che questa volta si trasforma quasi in un uomo d'azione, per cercare i famosi "flores de la locura", che rendono coraggiosissimi e quasi "pazzi" i banditi.
Davvero bella, questa vicenda, con un finale... esplosivo (ma parecchio)!
Lunga e avvincente, con tanto di fossato e ponte levatoio!
Per me 9!

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Anche secondo me queta è una delle storie "morischiane" più belle che siano state prodotte nel sessantennio texiano!! Mi è sempre piaciuta, in modo particolare l'idea di creare la banda di rapinatori tossicomani, un problema che per molti versi è oggi una triste attualit?!! Questo elemento inserisce quindi nella storia un significato molto profondo anche per i lettori odierni!!! Memorabile il super finale a col "botto" ( di dinamite )... I pards come sempre sono in forma smagliante e riescono a demolire al meglio la velenosissima banda di bastardi capeggiata dai fratelli De rosales!!!Voto : 8

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  • Collaboratori

Anche questa una storia della mia infanzia. E' anche una di quelle che non rileggo da tempo e che quindi ricordo male. Bellissima la copertina dell'albo "Dakotas" anche se in effetti ha poco a che fare con la storia.

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  • 6 mesi dopo...
Guest Wasted Years

Immagine postata

Ecco un'altra imprecisione lessicale che mi lascia perplesso. Sono davvero rare nella serie, almeno da quel che ricordo, ribadisco la mia perplessit?... già espressa nella discussione relativa alla storia di "trapper".

Allevarle?

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IMHO, "Gli scorridori del Rio Grande" è una storia di livello tutto sommato buono, ma non propriamente un capolavoro, per quanto siano in essa presenti, come è stato osservato, riferimenti alla realtà dell'epoca in cui fu pubblicata ( l'aumento del consumo di droga e la ricerca di una vita comoda e agiata come moventi per il crimine ); l'azione è molta e specialmente nell'esordio e nella parte finale, molto coinvolgente; la parte centrale, però,

con gli andirivieni di Tex & C. per fuorviare i fratelli Rosales e indurli ad abbassare la guardia
a mio parere non riesce del tutto a creare il senso d'attesa desiderato da GLB, rendendo inoltre il ritmo narrativo lievemente slentato ( a diffrenza di quanto avviene, per esempio, ne "Il laccio nero" o in "Tucson" ). Per contro la catastrofe finale, sebbene rispetti la consuetudine in "Tex" allorch? il ranger si trova di fronte qualcosa di inconsueto, aggiunge alla vicenda alcuni appropriati tocchi amarognoli
con la morte di Tonito, il cugino di Eusebio che aveva fatto parte della banda dei Locos, ma che aveva dato poi un contributo fondamentale alla causa dei nostri
. I disegni di Letteri sono buoni, anche nelle immagini della catastrofe naturale conclusiva, in cui il disegnatore romano dimostra la sua maestria nella rappresentazione di piante ed animali. Insomma, per me:soggetto 8sceneggiatura 7,5disegni 8 +
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  • 10 mesi dopo...

CONTIENE SPOILERGli scorridori del Rio Grande è uno degli ultimi capolavori Morischiani di GLB (se non addiritura l'ultimo). La trama è sviluppata su canoni classicissimi con le storie di banditi che si intrecciano con la tossicodipendenza e addiritura alla magia. Finale superlativo con l'allegra compagnia Tex-Carson-Kit-Tiger-Morisco etc... che escogita un piano ai limiti dell'impossibile!Bonelli ci dimostra una volta di più che per modernizzare le storie e renderle godibili a distanza di 33 anni circa, non occorre uscire dalla tradizionalit? del personaggio. I disegni di Letteri sono sempre molto belli e puliti e rendono al massimo l'intera storia e l'esplosione finale. Dunque una storia passata... alla storia!G. L: Bonelli:8,5G. Letteri:9Voto complessivo alla storia:9-

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  • 5 mesi dopo...
  • Rangers

Storia, per me, indimenticabile. Non solo perchè è presente nuovamente El Morisco, ma anche per tutta quell'atmosfera che si respira in ogni pagina. Intanto è geniale, l'idea di trasformare una banda di semplici banditi messicani, in pazzi drogati che compiono le scorribande in preda a delle vere e proprie crisi d'astinenza, che li rendono ancora più feroci ed incapaci di provare pietà per i passanti o i cassieri delle banche. E' questo che dona a questa storia uno spicchio di originalità. Per il resto c'è il solito castello nascosto e imprendibile, rifiugio della solita banda di rapinatori, i cui capi sono i due ricchi ed insospettabili fratelli. Alla banda dei Locos si aggiungono gli Yaquis di Quemado, che oltre a vigilare agli accessi ed impedire a chiunque di entrare o uscire senza il permesso, hanno il compito di raccogliere e ottenere la micidiale droga, i cui effetti ovviamente sono già conosciuti dall'esperto Morisco. I pards sono come nelle migliori storie, in forma e in sintonia perfetta; forse ciò che risulta un p? stonato è la cattura di Maquedo (anagramma di Quemado), un pezzo grosso della banda che dopo una strigliata passa dall'altra parte della barricata. Stona il fatto che si lanci all'attacco dei suoi ex-compagni, gridando addiritttura "Maledetti figli di Cani". :DMolte sono comunque le scene memorabili:- Kit Willer che va a posizionare la dinamite sotto le palafitte del villaggio Yaqui, sotto gli sguardi non proprio contenti del padre (che poco tempo prima e in un'altra storia, aveva fatto qualcosa di simile con un locale gestito dalla malavita cinese).- La distruzione del Geyser, ovviamente tutto è spiegato dal Morisco nei minimi dettagli. A proposito di questa scena: nel TUttoTex, durante la spiegazione del Morisco, Tex salta su e dice qualcosa come: "Ne ho sentito parlare quando frequentavo la scuola".- La cattura di Tex e Carson all'interno del castello, i quali si liberano e aprono la porta agli amici, sotto una continua pioggia di piombo. Voto: 9 :inch::trapper:

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  • 9 mesi dopo...

Quel che più mi ha colpito in questa storia è il deciso cambiamento del disegno dei volti da parte di Letteri, ovviamente in meglio. Per il resto è una storia nella media con qualche forzatura come ad esempio il deciso cambio di "casacca" di Maquedo. D'accordo sul fatto che uno si possa arrendere e tradire i propri compagni, ma che poi vada all'attacco di quest'ultimi mettendo a repentaglio la propria vita... Nella storia è presente il "solito" castello in stile medievale, evidentemente a GLB piacevano molto perchè appena può ne mette uno anche se nel west non è che fossero tanto presenti... anzi. Comunque la storia merita un otto, più per l'inizio e la fase centrale che per il finale.

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  • 1 mese dopo...

Episodio per chiudere in bellezza questo centinaio d'oro. Storia particolare per la trama(i banditi drogati che in crisi d'astinenza rapinano la banca di turno, lo yaqui che prepara le famose pillole servendosi dei misteriosi"flores"raccolti in una inospitale palude, il"castillo"stesso sede della banda, l'intrusione dei nostri nello stesso, la"spiegazione"geologica...)con la necessaria presenza del Morisco con questi"ingredienti"citati. I disegni morbidi e puliti di Letteri come al solito sono i più adatti per queste ambientazioni. VOTO 9

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  • 1 anno dopo...

Appena ho letto il finale di questa storia pochi giorni fa mi è subito balenata in testa un idea per un confronto. La dinamite buttata nel geyser che poi causa il terremoto e la distruzione del castillo non è una scena simile all'episodio di "Yukon Selvaggio" dove la dinamite causava il risveglio del vulcano? E perchè leggendo i commenti su quella storia Nizzi è stato apertamente criticato mentre su questa storia niente di niente. Dico inoltre che quella storia la a me era piaciuta e questa la trova discreta. El Morisco svolge nella seconda parte della storia un ruolo marginale. Contrariamente a quanto viene espresso in questa sezione ho trovato questa storia un gradino sotto rispetto ad altre con protagonista El Morisco. Voto 7 alla tramaVoto 7,5 ai disegni

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  • 4 mesi dopo...

Mi piacque un sacco! I "locos" ed il castillo...! Che 1977! Non la rileggo da tempo, però... Far? bene a riprenderla...

Francesco: questo è un messaggio spam, ovvero, un messaggio "tanto per", di nessuna utilit?, che non aggiunge niente alla discussione.

Questi messaggi sono vietati.
Paco

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  • 6 mesi dopo...

Storia con premesse eccezionali: i banditi tossicodipendenti, l'imprendibile castello, degli insospettabili capi; tutto (all'inizio) molto bello. Man mano che la storia prosegue, però, a mio parere tradisce le promesse degli esordi, ridiventando una normale storia d'azione, ciò che porta ad un notevole calo di interesse per le situazioni create sino a quel momento. L'azione pura mi dice francamente poco, e anche per questo non mi sento di dare un giudizio positivo a questa storia.

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Letta nella versione nuova ristampastoria gradevole nel suo complesso con un incipit geniale e fortemente moderno ma appesantita da qualche difettuccio che ne pregiudica il ritmoinnanzitutto la suddivisione della storia spezzata in più albi incompletiuna pratica per fortuna ormai in disuso nella Bonellimettere le ultime 14 tavole circa (se non erro) su un altro numero spezza proprio il ritmo della letturai dialoghi estremamente verbosi, soprattutto nel primo albo, che fanno scappare il colpo di sonno per quanto parlino e per quanto siano ridondantiper il resto ci sono situazioni estreme ed emozionanti che mettono davvero in difficolt? Tex e i suoi pardsmi è piaciuta tantissimo la sequenza in cui Kit Willer piazza la dinamite sotto le palafitte e il piano arzigogolato ma efficacissimo dello stesso Tex per far credere ai due fratelli che i rangers non fossero più sulle loro tracceai disegni Letteri impeccabile come sempre :generaleN:

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  • 10 mesi dopo...

Sono sostanzialmente d'accordo con la "Tigre Nera"... dubito fortemente che la dinamite abbia il potere di causare violenti terremoti o addirittura esplosioni vulcaniche, che derivano da fattori idrogeologici coinvolgenti forze ben superiori... diciamo che questi eventi rientrano in quell'aspetto sovrannaturale di Tex che, ci piaccia o meno, è parte integrante della saga. Per me hanno lo stesso significato della resurrezione di Mefisto.

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  • 2 settimane dopo...

Ho riletto oggi questa vecchia avventura. Dopo oltre 10 anni di distanza dalla prima apparizione di El Morisco, il vecchio Bonelli e Galep ci offrono la prima storia che affascina, sia per i misteri che per l'azione. Il mio voto è un convinto 8:

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Ecco un'altra imprecisione lessicale che mi lascia perplesso. Sono davvero rare nella serie, almeno da quel che ricordo, ribadisco la mia perplessit?... già espressa nella discussione relativa alla storia di "trapper".

Allevarle?

Intervengo a distanza di anni, a causa del mio colpevole ritardo a scoprire il forum, perchè effettivamente risulta molto strana una simile imprecisione lessicale, oltretutto pronunciata da El Morisco, uomo di profonda cultura e conoscitore delle scienze oltre i confini del suo tempo.

Al punto che potrei pensare che l'utilizzo del verbo allevare al posto di coltivare, non sia stato un errore, ma una volontaria attribuzione ai "flores de la locura" di una forma di vita superiore a quella vegetale e vicina a quella animale, con tanto di funzioni fisiologiche proprie di esseri pensanti e dotati di volont?.

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  • 1 anno dopo...

 

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Ecco un'altra imprecisione lessicale che mi lascia perplesso. Sono davvero rare nella serie, almeno da quel che ricordo, ribadisco la mia perplessit?... già espressa nella discussione relativa alla storia di "trapper".

Allevarle?

Intervengo a distanza di anni, a causa del mio colpevole ritardo a scoprire il forum, perchè effettivamente risulta molto strana una simile imprecisione lessicale, oltretutto pronunciata da El Morisco, uomo di profonda cultura e conoscitore delle scienze oltre i confini del suo tempo.

Al punto che potrei pensare che l'utilizzo del verbo allevare al posto di coltivare, non sia stato un errore, ma una volontaria attribuzione ai "flores de la locura" di una forma di vita superiore a quella vegetale e vicina a quella animale, con tanto di funzioni fisiologiche proprie di esseri pensanti e dotati di volont?.
 

Bah, non credo che sia una cosa voluta, carissimo conterraneo. Penso che sia semplicemente una svista, secondo me Bonelli padre si è distratto, perche quandoque bonus dormitat bonellus. Lo dice anche il proverbio.

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  • 3 anni dopo...

Una delle mie storie preferite di Glb.

Tonito,un cugino di Eusebio,giunge a Pilares inseguito dai Locos,una banda di desperados "drogati"al servizio di Don Martin,un losco hidalgo che ha posto il suo quartier generale in un Castillo nella Laguna di Los Patos. la banda,appoggiata anche dagli Yaquis che coltivano i fiori e sono a guardia dell'accesso alla laguna, compie sanguinose rapine nel nord del Messico e nel Sud dell'Arizona,e fa uso di pillole ricavate dai terribili "Flores de locura"che crescono all' interno della laguna.Tex,i pard, Morisco, Eusebio e Tonito si recano nella laguna e, dopo tutta una serie di scontri coi Locos penetreranno nel Castillo sgominando la banda, prima che un terremoto (provocato dalla distruzione del geyser all'interno della Laguna da parte dei pard) distrugga e inghiotta il Castillo e i Locos sopravvissuti.

 

 Tematica ricorrente: l'uso di droghe che ottenebra le menti e che porta dei campesinos come Tonito e il fratello ad abbandonare i campi per diventare "caballeros"del Castillo,attirati da facili guadagni.

Il Castillo nella Laguna ricorda da vicino quello degli Aztechi.la stessa laguna è inquietante e piena di pericoli,tra cui gli alligatori.

Eusebio e Morisco in forma,idem il quartetto.

 

Alcuni piccoli errorini qui e là dimostrano che il superlavoro di Glb spesso non gli dava tempo di rileggere le sceneggiature.

Per esempio,Tonito all'inizio parla di un curandero yaqui che vive nel Castillo,ma di cui in realtà dopo non vi è più traccia...che si riferisse a Quemado?!non è chiarissimo.

Oppure, quando Tex dona un fucile a Quemado,costui afferma di non averne mai ricevuto uno da Don Martin che non li aveva mai forniti a Yaquis perché temeva che gli si rivoltassero contro.Errore,dal momento che nelle tavole precedenti alcuni Yaqui sono armati di fucili.

Ad ogni modo,la storia è spettacolare ed è una delle migliori del secondo centinaio

 

 

 

Modificato da Barbanera
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Storia che parte  benissimo, ma che poi diventa piuttosto noiosa. Dialoghi a volte  troppo pesanti. Si riprende con la scena dell' attacco al villaggio indiano( con un bel Kit scavezzacollo come dovrebbe essere rappresentato  più  spesso) quella dei fiori della Locura e l' attacco al Castillo. Davvero  ottime sequenze ; splendida la storia  di Tonito e triste la sua morte, che lo accomuna al destino di suo fratello, idea quest'ultima davvero ottima da parte di Glb; molto interessante il contrasto tra  Maquedo e Diego, con il primo che si arrende subito e l' altro  molto duro a morire. Bellissima  e originale l' idea dei banditi drogati. Buoni i disegni di Letteri, anche se trovo  che in questa fase della sua  carriera il suo  Tex sia  un po' troppo flemmatico, per quanto  abbia  il vero volto da duro. Voto: 7.5

<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Barbanera dice:

.che si riferisse a Quemado?!

Secondo me si.

P.S. l' albo 198 è  uno dei primi che lessi, e visto che mi mancava quello prima alcune sequenze  non le capì. ;)

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Storia appena sufficiente che divido idealmente in due parti: una prima eccessivamente verbosa e noiosa ed una seconda intrisa di sparatorie tra le quali ricordo con piacere quella concernente l’attacco al villaggio Yaqui.

Voto alla storia: 6

Voto ai disegni: 7

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  • 3 anni dopo...

Storia che ho sempre apprezzato molto.

La presenza di El Morisco è sinonimo di episodi appassionanti e intrisi di magia e mistero.

In questo caso un po' meno magia del solito ma, soprattutto nella mefitica laguna, riesce a dare sfoggio di tutto il suo sapere.

Tra l'altro un Morisco che si rivela pure abile stratega e insospettabile uomo d'azione.

Sicuramente qua e là c'è qualche passaggio un po' forzato ma, quando la storia ti piace, ci passi sopra senza problemi.

 

Il 9/2/2010 at 18:27, Sam Stone dice:

La distruzione del Geyser, ovviamente tutto è spiegato dal Morisco nei minimi dettagli. A proposito di questa scena: nel TuttoTex, durante la spiegazione del Morisco, Tex salta su e dice qualcosa come: "Ne ho sentito parlare quando frequentavo la scuola"

Curiosa sta cosa effettivamente, l'avevo notata anch'io ... forse l'esclamazione era per Kit anziché il padre?

 

Letteri è sempre una garanzia.

In scenari simili personalmente gli preferisco il Fusco di "Nelle paludi della Louisiana" e Galep in "Black Baron" e nel "Figlio di Mefisto" ma trovo che il suo lavoro sia comunque molto buono.

Un'altra cosa che mi ha sempre colpito è proprio il titolo, "Gli Scorridori del Rio Grande", con questa parola (scorridori) di cui da bimbetto fantasticavo sul significato, proprio perché un po' inusuale.

Stupenda la copertina di quel numero (197), una delle mie preferite di Galep.

  • +1 1
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