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TWF - Tex Willer Forum

[116/117] La Dama Di Picche


Guest Wasted Years
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Voto alla storia  

35 utenti hanno votato

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Guest Wasted Years

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Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini e Virgilio Muzzi


Una visione, un miraggio, un fantasma... eppure Madame de Thebe, apparsa a Tex e a Kit Carson nel deserto del New Mexico, sembra reale! La cartomante egiziana, che viaggiava con tutti i suoi averi su un carro accompagnata dal fedele servo Alì, era stata tradita tempo prima dalla sua guida: l'infame Tom Paxton aveva fatto inghiottire i due dalle sabbie mobili per derubarli! La donna, nota come la Dama di Picche, aveva maledetto il suo carnefice, mostrandogli l'anello di Anubi. Oggi, Madame de Thebe, o il suo spettro, affida il gioiello a Tex, incaricandolo di portare a Paxton un messaggio di morte.

Tom Paxton è spacciato! L'arrivo di Tex e Kit Carson a El Paso, dove il furfante ha rilevato un saloon e impiantato un traffico d'armi con i soldi di Madame De Thebe, manda all'aria ogni suo losco affare. Ormai sconfitto, gli appare lo spettro della Dama di Picche: sconvolto dalla follia, muore tra le fiamme da lui stesso appiccate!


 

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _



Storia che a me è sempre piaciuta, del filone fantastico di Tex. L'incontro con i fantasmi, Tex che diventa giustiziere suo malgrado, un anello misterioso con sigillo.
La storia non è considerata delle più mitiche, ed in effetti non è un mito, però è molto piacevole da leggere.
Almeno per me.

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Concordo con i tuoi punti di vista. Una storia che non può sicuramente esser definita mitica (soprattutto perchè vien preceduta da quella miticissima di "Tra due bandiere" :D) ma che si lascia leggere più che bene. L'idea irreale del fantasma per una volta non mi disturba più di quel tanto, forse perchè alla fin fine non è quanto guida l'albo, cose che invece capitano con storie nelle quali vediamo El "Brujo" Morisco. Il mio voto però non è alto, e rimane in una media essendo esso un 7

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  • 3 mesi dopo...
Guest Colonnello_Jim_Brandon

Riletta recentemente in versione a colori... concordo anche io col vostro giudizio, la storia della dama di picche è una di quelle storie texiane che non lasciano il segno, ma è sicuramente molto piacevole alla lettura. Molto simpatica l'idea di far fare al nostro ranger il "messaggero di morte" di un fantasma!!! Abbastanza "classica" la figura del cattivone di turno Tom Paxton, che non brilla n° per la sua intelligenza n° per il suo carisma... è solo l'avidit? a muoverlo e a renderlo un criminale... Godibile ma non eccelsa!!!Voto : 7

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Questa storia è stata disegnata da Muzzi.... seguendo la consueta prassi, cioè escludendo le facce di Tex, rifatte da Galep. Mi chiedo come mai alla Bonelli si sia continuato con questo sistema anche nelle storie realizzate da Muzzi dopo il numero 100, quando erano venuti a cadere i motivi che avevano portato a tale scelta, ossia il timore che i lettori non gradissero un Tex disegnato in maniera diversa ( oramai al Tex di Galep si erano affiancati quelli di Letteri, Ticci e Nicol'; perchè non anche quello di Muzzi?) e la necessit? di sollevare Galep da un carico di lavoro insopportabile ( oramai Tex aveva uno staff, quindi o Muzzi vi era ammesso a pieno titolo, oppure si poteva fare a meno di lui, come è avvenuto dopo il n. 183 ).

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Guest Wasted Years

A quanto pare la faccia di Tex di Muzzi era considerata il suo principale difetto. Dopo la sua prima storia le sue facce non si vedranno più. Comunque, come ho fato notare nella discussione degli interventi redazionali, si corresse anche Fusco ben dopo il 200, in un certo numero di facce di Tex. Evidentemente si aveva molta paura del giudizio dei lettori. Credo fu possibile non ricorrere al suo lavoro solo dopo che Fusco entr? in pianta stabile e fu accettato dai lettori. Comunque questa storia deve molto del suo fascino al grande Virgilio.

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  • 4 mesi dopo...

Letta ieri sera tutta d'un fiato. Il mio giudizio su questa storia si esprime alla perfezione nella formula: senza infamia n° lode. Di sicuro è una storia gradevole, ma che non merita certamente di entrare nell'Olimpo dei capolavori texiani. Si tratta infatti di una storia vista e rivista (il prepotente del paese che si occupa anche di contrabbando di armi), arricchita dalla vicenda soprannaturale del fantasma. Messi insieme questi due elementi, il risultato è una storia mediocre, o al massimo buona, ma niente di più, una storia che riesce comunque a farsi leggere volentieri. Riguardo ai disegni, io apprezzo sia Galep (mitico!), sia Muzzi, ma la combinazione dei due non mi pare molto felice, in quanto mi sembra che abbiano tratti parecchio diversi. Voto complessivo: un 6 politico.

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  • 7 mesi dopo...

La parte migliore di questa storia è sicuramente la scena iniziale, molto suggestiva. Dopo questa prima parte, il "racconto" diventa troppo lineare, nel senso che l'avventura si conclude esattamente come il lettore se la immagina, senza colpi di scena, e questo può portare ad una perdita di curiosità e di conseguenza di attenzione. I disegni sono buoni, ma la particolarit? del tratto realizzato "a quattro mani" non sfugge neanche a l'occhio meno attento. Storia che viene ricordata non per le gesta di Tex ma per l'insolita comprimaria. VOTO:7-4.5

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  • 4 settimane dopo...
  • Rangers

Certamente non sarà un capolavoro, ma non è neanche tanto orribile e a me sinceramente piace sempre ogni volta che la rileggo. Appartiene al filone soprannaturale cui ogni tanto GLB piaceva attingere. L'idea dell'incontro con i due fantasmi è molto interessante, ma il resto della storia è tra i più classici, con il solito prepotente che ha bisogno di una lezione. Forse il fantasma della Dama di Picche risulter? banale al giorno d'oggi, così come lo sarà il fatto che la vendetta venga compiuta dopo dieci anni e con la visione dell'anello. Fatto sta che la storia ?, come detto prima di me, piacevole alla lettura. Voto 7, buoni i disegni di Muzzi che riesce a trasmettere le giuste atmosfere, soprattutto all'inizio. Peccato per il ritocco ai volti di Tex.

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  • 2 anni dopo...

Ragazzi nel mio "La dama di picche" da 200 L la seconda è la terza di copertina risultano essere completamente bianche.... per chi lo possiede potrebbe dare una controllatina al suo per vedere se si ritrova la mia stessa situazione??
Voi dite che è un errore di stampa solo al mio albo?

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Il mio non le ha. Ma il mio è di 400 L ed è uscito nell'ottobre del '73. Il tuo, invece, è uscito nel mese di giugno (di quale anno?) visto che il "prossimo numero" dell'ultima pagina è a luglio. Eppure il mio Tex non è un 3 stelle: credevo che fosse l'originale. Il tuo di che anno ??

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Il mio non le ha. Ma il mio è di 400 L ed è uscito nell'ottobre del '73. Il tuo, invece, è uscito nel mese di giugno (di quale anno?) visto che il "prossimo numero" dell'ultima pagina è a luglio. Eppure il mio Tex non è un 3 stelle: credevo che fosse l'originale. Il tuo di che anno ??

Se il tuo è uscito nell'ottobre 1973 non può essere originale, perchè l'originale è uscito nel giugno 1970. Si tratta indubbiamente di un Tre Stelle, che ha un ritardo i 39 mesi rispetto all'originale (e difatti il 116 Tre stelle è uscito nel settembre 1973). Perchè sulla costolina del tuo non ci siano le tre stelle non saprei dirlo, forse un errore della stampa.
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Il mio non le ha. Ma il mio è di 400 L ed è uscito nell'ottobre del '73. Il tuo, invece, è uscito nel mese di giugno (di quale anno?) visto che il "prossimo numero" dell'ultima pagina è a luglio. Eppure il mio Tex non è un 3 stelle: credevo che fosse l'originale. Il tuo di che anno ??

Se il tuo è uscito nell'ottobre 1973 non può essere originale, perchè l'originale è uscito nel giugno 1970. Si tratta indubbiamente di un Tre Stelle, che ha un ritardo i 39 mesi rispetto all'originale (e difatti il 116 Tre stelle è uscito nel settembre 1973). Perchè sulla costolina del tuo non ci siano le tre stelle non saprei dirlo, forse un errore della stampa.
Non solo non ci sono le 3 stelle sulla costina, ma nella seconda pagina si parla di "COLLANA TEX GIGANTE": boh! Comunque grazie mille per la risposta.
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Il mio è di Giugno 1970 è originale prima edizione con in più le 4 pagine di inserto di Zagor... Sinceramente nn riesco a capire se si tratti di un errore di tutte le tirature di questo albo ho solo del mio..... mah posibile che da 200 lire nn lo abbia nessuno??

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  • 6 anni dopo...

Storia che, sebbene non rientri nella cerchia degli episodi memorabili della saga, conserva sempre un fascino misterioso. Sarà per la breve escursione nel metafisico, sarà per il sottile sentiero di vendetta e destino che rappresenta il leitmotiv degli eventi o per i disegni di Muzzi, non del tutto impeccabili ma adatti per trame simili. Episodio breve ma che lascia sempre qualche segno nell'immaginario del lettore, dopo averlo letto. Ho sempre reputato inopportuno incaricare Galep di rifare i volti di Tex nelle storie disegnate da Muzzi; aldilà delle spiegazioni editoriali che si sono susseguite negli anni, spesso l'esito finale fu molto peggiore dell'eventuali fattezze incerte del disegnatore milanese, visto che in parecchi casi la sproporzione della testa del protagonista rispetto al tronco e il netto distacco fra i due stili, disturba e non poco. Al giorno d'oggi, con una frangia di lettori più esigenti rispetto ad allora, una simile scelta provocherebbe molto malcontento. 

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Soggetto originale per una sceneggiatura brillante con dialoghi memorabili. Uno su tutti: mentre Tex sta pestando un messicano che gli ha fatto saltare la camera d'albergo, gli dice: "Non te la prendere, fratello, non tutte le giornate finiscono così".
Voto alla storia: 6,8

Voto ai disegni: 7,5

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  • 2 settimane dopo...
  • 1 anno dopo...
On 21/9/2018 at 13:47, Condor senza meta dice:

Storia che, sebbene non rientri nella cerchia degli episodi memorabili della saga, conserva sempre un fascino misterioso. Sarà per la breve escursione nel metafisico, sarà per il sottile sentiero di vendetta e destino che rappresenta il leitmotiv degli eventi o per i disegni di Muzzi, non del tutto impeccabili ma adatti per trame simili. Episodio breve ma che lascia sempre qualche segno nell'immaginario del lettore, dopo averlo letto. Ho sempre reputato inopportuno incaricare Galep di rifare i volti di Tex nelle storie disegnate da Muzzi; aldilà delle spiegazioni editoriali che si sono susseguite negli anni, spesso l'esito finale fu molto peggiore dell'eventuali fattezze incerte del disegnatore milanese, visto che in parecchi casi la sproporzione della testa del protagonista rispetto al tronco e il netto distacco fra i due stili, disturba e non poco. Al giorno d'oggi, con una frangia di lettori più esigenti rispetto ad allora, una simile scelta provocherebbe molto malcontento. 

 

Sono d'accordo, sia su Muzzi che sull'indubbio fascino misterioso che questa storia riesce a esercitare: lo ha fatto egregiamente ancora stamattina, all'ennesima rilettura.

 

La mia edizione, a detta di @Carlo Monni dovrebbe essere un tre stelle perché è del 1973, mentre l'originale sarebbe uscito nel 1970. La cosa è strana, perché sulla costa non ci sono le tre stelle, e in seconda di copertina di parla di "Tex Gigante". Inoltre, è ancora più strano che anche i numeri successivi in mio possesso, "El Paso", "Le legge del più forte", "Senza Tregua" siano tutti senza le tre stelle, tutti "Tex Gigante" e tutti del '73 e - "Senza Tregua" - del gennaio '74. Sicuro che non ti sia sbagliato, @Carlo Monni? Oppure la cosa si può spiegare con l'assenza delle tre stelle nei primi numeri di questa prima ristampa?

 

Inoltre, altra cosa curiosa, l'albo "La Dama di Picche" presenta un'inversione di vignette: le prime due vignette di pagina 76 dovevano stare a pagina 89, e viceversa. Altri di voi hanno l'albo che presenta questo difetto?   

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Non so che razza di albo tu tenga, ma il mio è datato Giugno 1970, non ha nessun spostamento di vignette

e a pag, 66 ci sono inserite quattro pagine a colori che pubblicizzano l'imminente ristampa di Zagor.

Fossi in te approfitterei per cercarmi una copia originale piuttosto che una ristampa e pure fatta male,

di questo e dei successivi recanti anno di uscita non conforme. 

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Non so che razza di albo tu tenga, ma il mio è datato Giugno 1970, non ha nessun spostamento di vignette

e a pag, 66 ci sono inserite quattro pagine a colori che pubblicizzano l'imminente ristampa di Zagor.

Fossi in te approfitterei per cercarmi una copia originale piuttosto che una ristampa e pure fatta male,

di questo e dei successivi recanti anno di uscita non conforme. 

 

Sono albi che ho con me dai primi anni '90, e delle copie originali me ne frega poco francamente: mi sono sempre definito collezionista di storie e non di albi ;)

 

Però è un mistero che avevo interesse a svelare, magari il sempre informato @Carlo Monni potrebbe aiutarmi...

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Io ho l'originale Giugno 1970 a 200 lire con le pagine a colori, ma possiedo anche una ristampa TRESTELLE sulla costa a 250 lire dell'ottobre 1973, con bollino incollato a 300 lire (che mi hanno regalato con altri numeri in blocco attorno al 1982).  Le pagine della  tre stelle sono al posto giusto. La seconda di copertina è identica all'originale, tranne il tamburino con ottobre 1973 che però riporta la dicitura COLLANA TEX GIGANTE e non TEX TRE STELLE e la scritta Non si effettuano abbonamenti); uguale la rubrica Nel West dicevano così. Dove c'è l'elenco arretrati c'è Via Buonarroti invece che l'originale Franceso Ferrucci 15. In terza di copertina c'è zagor 100, i tre bill e altri due diversi dall'originale mentre la quarta è uguale all'originale salvo il prezzo a 250 lire.

In quegli anni l'Araldo sfornava o creava ristampe a raffica oltre il tre stelle, cambiando il prezzo di copertina o bollinando con la tariffa del momento, usando anche (o forse soprattutto?) giacenze invendute nei magazzini.

Un bel casino.

Anche perchè il numero dopo, El Paso. è anch'esso un TRESTELLE sulla costa a lire 250 (novembre 1973, ma sempre COLLANA TEX GIGANTE nel tamburino), ma totalmente differente nella seconda, terza e quarta di copertina, in più riprezzato a lire 400....

 

PS. per quel che riguarda la storia, bellissima, l'ho sempre amata, anche perchè mi suonava 'strana'.

Modificato da navajo warrior
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<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, navajo warrior dice:

Io ho l'originale Giugno 1970 a 200 lire con le pagine a colori, ma possiedo anche una ristampa TRESTELLE sulla costa a 250 lire dell'ottobre 1973, con bollino incollato a 300 lire (che mi hanno regalato con altri numeri in blocco attorno al 1982).  Le pagine della  tre stelle sono al posto giusto. La seconda di copertina è identica all'originale, tranne il tamburino con ottobre 1973 che però riporta la dicitura COLLANA TEX GIGANTE e non TEX TRE STELLE e la scritta Non si effettuano abbonamenti); uguale la rubrica Nel West dicevano così. Dove c'è l'elenco arretrati c'è Via Buonarroti invece che l'originale Franceso Ferrucci 15. In terza di copertina c'è zagor 100, i tre bill e altri due diversi dall'originale mentre la quarta è uguale all'originale salvo il prezzo a 250 lire.

In quegli anni l'Araldo sfornava o creava ristampe a raffica oltre il tre stelle, cambiando il prezzo di copertina o bollinando con la tariffa del momento, usando anche (o forse soprattutto?) giacenze invendute nei magazzini.

Un bel casino.

 

PS. per quel che riguarda la storia, bellissima, l'ho sempre amata, anche perchè mi suonava 'strana'.

 

Il tuo TRESTELLE è dell'ottobre '73, come la mia edizione. Solo che la mia edizione NON riporta le tre stelle e soprattutto costa 400 lire! Si tratta quindi, come dici tu, di un'ennesima ristampa, che l'Araldo si faceva pagare ben 150 lire in più per il solo fatto che aveva la costa immacolata???

 

La terza di copertina è identica alla tua e alla quarta c'è la copertina di El Paso a 400 lire.

 

Probabilmente mandavano in edicola più ristampe, chiedendo di più per quella che non aveva il marchio delle tre stelle.

 

Resta la curiosità delle VIGNETTE invertite, non delle PAGINE. La cosa bella è che sono solo due vignette sbagliate, non tutta la tavola. Magari ricontrolla e fammi sapere. Posso capire che invertano un'intera tavola, ma per singole vignette come può accadere?

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<span style="color:red;">31 minuti fa</span>, Leo dice:

Probabilmente mandavano in edicola più ristampe, chiedendo di più per quella che non aveva il marchio delle tre stelle.

 

Mi sembra più probabile che sia un'ulteriore ristampa, fatta quando i Tex costavano 400 L e realizzata senza cambiare alcunché degli impianti, prezzo di copertina escluso. Non sarebbe l'unico caso, in Bonelli, all'epoca.

Sulle vignette, invece, non so risponderti.

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<span style="color:red;">33 minuti fa</span>, Leo dice:

Resta la curiosità delle VIGNETTE invertite, non delle PAGINE. La cosa bella è che sono solo due vignette sbagliate, non tutta la tavola. Magari ricontrolla e fammi sapere. Posso capire che invertano un'intera tavola, ma per singole vignette come può accadere?

 

Sbagliare non conviene a nessuno e nessuno vorrebbe che succedesse, ma in ogni tempo è successo e purtroppo succederà.

Non ho ben chiara la procedura di stampa dei primi anni settanta, perché si stava passando dalle matrici in piombo e zinco

tipografiche alle pellicole della stampa offset. Quasi sicuramente le strisce che formavano le varie pagine erano ancora separate

e a qualcuno in qualche punto della lavorazione sono rimasti in mano due pezzi, rimessi a posto invertendone però l'ordine.

Ora con il digitale succede spessissimo che si sovrascrive una cartella con la versione modificata, eppure in stampa vanno i file precedenti!

 

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<span style="color:red;">19 minuti fa</span>, virgin dice:

Mi sembra più probabile che sia un'ulteriore ristampa, fatta quando i Tex costavano 400 L

 

No virgin. Navajo Warrior ha detto che, nello stesso mese (ottobre '73) è uscito lo stesso numero (La Dama di Picche) nella ristampa TRESTELLE, che costava solo 250 lire.

 

<span style="color:red;">12 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Quasi sicuramente le strisce che formavano le varie pagine erano ancora separate

e a qualcuno in qualche punto della lavorazione sono rimasti in mano due pezzi, rimessi a posto invertendone però l'ordine.

 

Ah ecco, si stampavano ancora le strisce e non le tavole allora. Sì, questa potrebbe essere una spiegazione.

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nel mio TRESTELLE le strisce sono esatte, al posto giusto. quello che è strano è che mentre sulla costa ci sono le stellette, nel tamburino c'è scritto COLLANA TEX GIGANTE. Ho altri TRE STELLE sulla costa, e tale è scritto nel tamburino. Immagino ci siano in giro decine di edizioni differenti, spesso assemblate at penis.... tutta colpa del boom di vendite anni '70  :D

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