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TWF - Tex Willer Forum

[490/492] Congiura Contro Custer


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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voto alla storia  

60 utenti hanno votato

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Per me Montales era ispirato a Zapata.

Proseguo con protervia sulla via dell'OT per quotare questa frase di Carlo Monni: anch'io trovo che Montales sia più ispirato a Zapata che non a Villa, sia per la storia personale che per il carattere: in fondo, Pancho Villa era soltanto un brutale bandito riciclatosi come rivoluzionario, molto diverso dal Montales pulito e onesto che tutti conosciamo. Tornando a "Congiura contro Custer"... è la prima storia che acquistai in edicola, dunque per me sarà sempre un po' speciale. Non la trovo nient'affatto male, soprattutto il terzo albo, le cui scene di battaglia sono rese in modo semplicemente STRAORDINARIO da Ticci. Le incongruenze nizziane ci sono, è innegabile, ma l'insieme è sufficientemente valido da farle passare in secondo piano. Forse non un'avventura storica come ci si poteva attendere, ma decisamente valida, almeno secondo me. Un VII lo concedo più che volentieri, ma puntando all'otto grazie ai magnifici disegni di Ticci. Troppo sintetico? Forse, ma qui davvero grande! -ave_
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Anche se ci sono tutti i difetti cronologici di cui parla Carlo (nulla a confronto di "Tra due bandiere") anche a me questa storia piace tantissimo!L'ho riletta qualche tempo fa e l'ho rivalutata tantissimo, tanto da considerarla un vero e proprio gioiellino. L'ultimo albo è fantastico!

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Hai ragione, Paco, l'ultimo albo è un vero capolavoro di intensit?, anche se qualcuno potrebbe obiettare che Tex vi compare troppo poco. :D La storia intera non è un capolavoro, ma credo di non andare lontano dal vero dicendo che fino a oggi Nizzi non torner? mai più a questi livelli. Apprezzo alcune delle sue ultime storie, come "Il villaggio assediato", "Dieci anni dopo", "Puerta del diablo" e "Lo squadrone infernale" (a anche "Athabasca Lake" non era malaccio), piccoli tesori di freschezza, ma nessuna di queste raggiunger? il livello di "Congiura contro Custer", che costituisce, in coppia con "Il presagio", l'ultimo autentico acuto di un grandissimo sceneggiatore.

Modificato da virgin
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il livello di "Congiura contro Custer", che costituisce, in coppia con "Il presagio", l'ultimo autentico acuto di un grandissimo sceneggiatore.

mmm... sai che non lo so?Nel senso che, pur essendo la fascia 500 complessivamente mediocre per Nizzi, a me alcune storie sono piaciute davvero molto!Per esempio "Ritorno a Culver City", per alcuni spunti intimistici mai vista prima,? un caposaldo del Tex moderno. Stesso dicasi per la crepuscolare e pessimista "Documento d'accusa", con quel finale nolittiano che la rende un vero gioiellino. E storie come "Kiowas","La valle dell'odio" e perfino la tanto odiata "Anasazi", a me sono piaciute. Senza contare due Texoni sceneggiati benissimo come "Il profeta Hualpai" e soprattutto l'altrettanto crepuscolare (come "Documento d'accusa", cioè) "Il prezzo della vendetta", bellissima!E con questo scusate l'OT!
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Anche se ci sono tutti i difetti cronologici di cui parla Carlo (nulla a confronto di "Tra due bandiere")

"Tra due bandiere" ha l'unico "difetto" di invalidare il contesto storico in cui si sono svolte le storie comprese tra "Gli sciacalli del Kansas" e "L'enigma del feticcio". Non è detto che elimini dal canone quelle storie, che potrebbero anche restare valide in tutto od in parte ancne senza riferimenti alla Guerra Civile (e comunque, ancbe se fossero diventate non canoniche sono pur sempre l' pronte per esser lette e rilette per il nostro diletto).

Per il resto è praticamente compatibile con qualunque altra storia di Tex ad essa precedente.

anche a me questa storia piace tantissimo!
L'ho riletta qualche tempo fa e l'ho rivalutata tantissimo, tanto da considerarla un vero e proprio gioiellino.

Ti dir? che non sono mai stato tra i suoi detrattori e proprio per questo mi ha dato fastidio la sciatteria con cui Nizzi ha affrontato i riferimenti alla storia personale di Tex e Carson.


L'ultimo albo è fantastico!

Se lo leggi come storia di Custer indubbiamente si: ottima ricostruzione storiica e notevole "regia" delle sequenze di battaglia.

Come storia di Tex, invece a mio parere è piuttosto debole. Nel contesto di Little Big Horn, secondo me, Tex è gestito malissimo.

In ogni caso, di tutte le ricostruzioni della fine di Custer fatte in Bonelli la migliore è senza alcun dubbio, "Giorno di Gloria" di Gino D'Antonio sulla "Storia del West", seguita da "La leggenda del Generale" di Giancarlo Berardi su Ken Parker e dalla storia di Magico Vento di Gianfranco Manfredi. Questa storia vene, ahimè, per ultima, anche se disegnata divinamente.
.
Menzione speciale per l'episodio de "I protagonisti" dedicato a Custer e scritto e disegnato da Rino Albertarelli.
Tra l'altro Ticci lo cita e lo omaggia esplicitamente nella pagina finale della storia, riproducendo con estrema fedelt? una delle vignette conclusive di quella storia, in cui Custer è ritrovato sul campo di battaglia (con quello che di fatto è il primo nudo maschile integrale e frontale mai apparso sulle pagine di Tex laughing).

P. S. Bill Adams, Ken Parker, Tex, Magico Vento. Se vivessero tutti nello stesso universo narrativo, Little Big Horn sarebbe stato un posto davvero affollato quel 25 giugno 1876. :lol2:

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mmm... sai che non lo so?
Nel senso che, pur essendo la fascia 500 complessivamente mediocre per Nizzi, a me alcune storie sono piaciute davvero molto!
Per esempio "Ritorno a Culver City", per alcuni spunti intimistici mai vista prima,? un caposaldo del Tex moderno.
Stesso dicasi per la crepuscolare e pessimista "Documento d'accusa", con quel finale nolittiano che la rende un vero gioiellino.
E storie come "Kiowas","La valle dell'odio" e perfino la tanto odiata "Anasazi", a me sono piaciute.
Senza contare due Texoni sceneggiati benissimo come "Il profeta Hualpai" e soprattutto l'altrettanto crepuscolare (come "Documento d'accusa", cioè) "Il prezzo della vendetta", bellissima!

Come già avevo detto nel topic relativo a "Ritorno a Culver City", il Nizzi del sesto centinaio è un enigma molto più di quanto sembri a prima vista: siamo tutti d'accordo nel ritenerlo un periodo di decadenza, eppure tutti troviamo qualcosa da salvare... sul quale gli altri non concordano! :D Io per quanto mi riguarda ci metto "Moctezuma!", da alcuni considerata la storia peggiore dell'intera serie: io l'ho letta molte volte e, pur trovandola piena di difetti, non riesco a detestarla. Idem per "Le foreste dell'Oregon", ma forse l' è più merito dei disegni di Venturi... :D


Ciò che volevo dire su "Congiura contro Custer" è che sembra scritta da un Nizzi ancora in pieno possesso delle sue facolt?, mentre invece le successive, anche quando sono abbastanza riuscite, hanno sempre dei caratteri inequivocabilmente "decadenti".
Inequivocabilmente? Mah, forse neanche troppo, visto che non tutti sono d'accordo al proposito... :trapper:

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  • 10 mesi dopo...

Una storia che mi piacque subito fin da quando la lessi per la prima volta. Sono d'accordo con chi dice che Tex forse non è il protagonista principale della storia ed è un p? chiuso dagli altri personaggi. Mi trovo in difficolt? nel valutarla vista la spaccatura che si trova a cavallo tra il secondo e il terzo albo quando dalla vicenda della congiura contro Custer si passa alla battaglia di Little Bighorn. Non vedo il collegamento a parte il fatto che si parli dello stesso protagonista. Forse era il caso di dividere in due parti la storia come con "Giungla Crudele" legate tra loro. Devo davvero dire che mi piace vedere in Tex le vicende riguardanti la storia americana in cui il nostro ranger viene fatto protagonista. Ottimo Ticci maestro nella rappresentazione fedele dei personaggi storici. Voto 9 a storia e disegni

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Non vedo il collegamento a parte il fatto che si parli dello stesso protagonista. Forse era il caso di dividere in due parti la storia come con "Giungla Crudele" legate tra loro.

Beh, il collegamento è proprio quello che dici tu :D Il fatto, credo, è che in questa storia non si è voluto narrare solo o specialmente la battaglia di Little Big Horn, ma il rapporto complessivo tra Tex e un personaggio storico così importante. Quindi credo che come storia unitaria (seppur contrassegnata da uno spartiacque netto) possa andar bene- insomma, non avrei fatto la cosa che dici tu in stile "Giungla crudele", perchè l' davvero abbiamo due storie distinte, con personaggi e ambientazioni distinte. Qui invece i personaggi ritornano- se non ricordo male, anche i capi indiani e Lupo-che-Corre, figura determinante. Poi, senza la prima parte, solamente con la seconda, quanto il personaggio di Custer sarebbe stato più vuoto e inconsistente, poco caratterizzato? Credo che la prima parte sia quindi necessaria e funzionale.
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In che senso "Giungla crudele" sarebbe divisa in due? C'è solo una parte introduttiva, peraltro necessaria per introdurre il personaggio di O'Sullivan. Forse si potrebbe citare "Contro tutti", e l' il paragone sarebbe calzante.

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Beh, il collegamento è proprio quello che dici tu :D Il fatto, credo, è che in questa storia non si è voluto narrare solo o specialmente la battaglia di Little Big Horn, ma il rapporto complessivo tra Tex e un personaggio storico così importante. Quindi credo che come storia unitaria (seppur contrassegnata da uno spartiacque netto). Qui invece i personaggi ritornano- se non ricordo male, anche i capi indiani e Lupo-che-Corre, figura determinante. Poi, senza la prima parte, solamente con la seconda, quanto il personaggio di Custer sarebbe stato più vuoto e inconsistente, poco caratterizzato? Credo che la prima parte sia quindi necessaria e funzionale.

Concordo! La prima parte serve anche a presentare i personaggi che poi saranno protagonisti nella seconda parte e viene raccontata tutta l'esperienza di Tex a fianco di Custer.
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  • 5 mesi dopo...
  • 3 settimane dopo...

mi sono innamorato di cavallo pazzo e della vicenda del big horn leggendo il libro di Guglielmo Zucconi. Entrare con un fumetto nella saga dei sioux era rischioso ma trovo che la coppia nizzi-ticci abbia trovato una chiave intelligente per farlo, chiaro che la fantasia in questo caso è limitata inevitabilmente dalla storia quindi nel complesso do un 7-.

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  • 1 anno dopo...

Quando Nizzi ha trattato il tema delle guerre indiane, ne sono uscite storie bellissime... questa forse ha colpito di meno perchè conoscevamo la vicenda storica, sapevamo già della fine di Custer... ma provate per un attimo ad entrare in un paradosso temporale in cui per assurdo il vero Custer non sia mai esistito, con Nizzi che si inventa questa storia di sana pianta... avremmo gridato probabilmente al capolavoro assoluto. Per me Tex nell'albo finale è utilizzato nell'unico modo possibile, quello corretto... ricordo ancora la scena in cui raggiunge con una galoppata la colonna militare per cercare inutilmente di mettere in guardia Custer e presentargli la vera forza numerica degli indiani, con il generale che non ci pensa neanche un attimo a dargli retta. Bellissima anche la scena del saluto tra Custer e la moglie Libbie. Detto fra noi, forse il giudizio di Tex ( e di Nizzi...) su Custer è troppo severo... la sconfitta di Little Bighorn fu dovuta anche alle disattenzioni ed agli errori del generale, ma soprattutto ad una elevata quanto inaspettata capacità strategica di Cavallo Pazzo e di Toro Seduto ( ben caratterizzato da Nizzi quest'ultimo). Strepitoso Ticci, sui massimi livelli in questa storia. Soggetto: 9Sceneggiatura 8Disegni:10Voto globale alla storia: 9

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  • 10 mesi dopo...

Storia fantastica, capolavoro.

Questa è una delle storie in flashback migliori di sempre se non la migliore in assoluto.

Tre albi veramente "pieni", una storia/racconto travolgente che si fa leggere tutto d'un fiato dall'inizio alla fine, bellissima, e perfetta la ricostruzione storica e la caratterizzazione dei personaggi.

Non trovo che Tex ceda il posto di protagonista ad altri, è proprio lui il protagonista, che, con Carson, vigila come un'aquila al di sopra delle parti.

Questa volta il finale è lieto, e i momenti di battaglia sono organizzati alla perfezione.

Solo una piccola pecca di questa storia è il fatto che è troppo simile, o meglio, ha troppi elementi in comune con "Le colline dei Sioux", uscita solo qualche mese prima.

I Disegni di Ticci non sono mai stati graditi da me, ma tuttavia questa volta li ho trovati belli e ho saputo apprezzarli, trovo che si adattino bene a questo tipo di Storie.

Voto: 10.

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  • 3 anni dopo...

La figura di Custer che emerge dall albo non è celebrativa ma neanche così negativa come vuole una certa memorialistica.

Capelli Gialli viene descritto fedelmente per quello che era: un militare coraggioso ma vanaglorioso, che aveva vinto molte battaglie delle Guerra Civile mandando al massacro i suoi soldati in cariche suicide. le parole migliori per descriverlo sono di De Andrè nella sua canzone "Sand Creek": "Un generale di vent'anni, occhi turchini e giacca scura, figlio di un temporale". Custer non ere nè meglio nè peggio della stragrande maggioranza dei suoi colleghi con le stellette dell'epoca: il buon Sheridan, comandante della cavalleria Usa d'altra parte coniò il famoso motto "l'unico indiano buono è l'indiano morto".

Nizzi riesce nel duro compito di far entrare i pard perfettamente nella cornice storica del Little Big Horn,cosa per niente facile.Ottimo il cameo di Wyatt Earp :P
I disegni sono ottimi.
Un 9 pieno ad una bel romanzo a sfondo storico,genere in cui eccelle il Vecchio Leone

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La mia primissima avventura completa di Tex, e fu amore a prima vista. Insomma, se a tutt'oggi continuo a comprare e leggere avidamente Tex lo devo in buonissima parte a Congiura contro Custer (in realtà, in quei fatidici mesi - fumettisticamente parlando - avevo già letto come singolo albo San Francisco! ed il Texone Il cavaliere solitario, ma una avventura completa della serie regolare converrete che è tutto un altro paio di maniche). Una tripla davvero fantastica ed esaustiva, senza lacune incolmate, che pone Tex e Carson a confronto con tre personaggi che hanno letteralmente fatto la storia del Vecchio West, segnando a tutti gli effetti un'epoca con la celeberrima battaglia del Little Bighorn.

 

Concordo totalmente con Barbanera circa l'immagine che la storia ci ha lasciato del generale Custer, figura molto più complessa e contraddittoria di quanto alcune storiografie non sempre imparziali ce lo hanno descritto nelle decadi successive alla sua morte. Un ufficiale sempre pronto a combattere in prima linea con i propri uomini, ma al contempo troppo avventato e vanaglorioso, oltre che palesemente poco rispettoso degli ordini superiori e delle gerarchie. Assai riuscite anche le caratterizzazioni di altri grossi calibri quali Toro Seduto e Cavallo Pazzo, magistralmente rappresentati come capi carismatici della nazione Sioux in quei giorni difficili: guida spirituale del proprio popolo il primo, ottimo ed accorto stratega il secondo, entrambi accomunati da un grande amore per la libertà ed un profondo ed inestinguibile orgoglio. Simpatico, per quanto non particolarmente rilevante ai fini dello svolgimento della vicenda, il "cameo" di Wyatt Earp nel primo albo: in una storia in cui le leggende del West - vere o immaginarie - pullulano, in fin dei conti ci può stare che gli autori abbiano voluto regalare una comparsata anche a lui :D.

 

In un simile contesto, diciamo che il rischio che Tex e Carson fossero messi in secondo piano era certamente sensibile, ma Nizzi è stato impeccabile nel saper pore i due pards "super partes", conferendo loro piena autonomia rispetto alle vicende degli altri pezzi grossi presenti, ed anzi integrandoli a meraviglia con le vicende delle Black Hills prima e del Little Bighorn dopo. Inutile, infine, tessere le lodi di Giovanni Ticci, il cui tratto dinamico ed evocativo ha rappresentato graficamente al meglio una vicenda storica che è sfociata nella leggenda.

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1 ora fa, juanraza85 dice:

Inutile, infine, tessere le lodi di Giovanni Ticci, il cui tratto dinamico ed evocativo ha rappresentato graficamente al meglio una vicenda storica che è sfociata nella leggenda.

Ticci è un mago sia nel rappresentare i militari,sia nel disegnare i cavalli.

 

Aggiungo anche l ottima rappresentazione del Generale Crook da parte di Nizzi,che diventerà ben più famoso nelle campagne contro gli Apache e Geronimo.Crook fu un abile generale,che capì che gli indiani andavano combattuti con tattiche di guerriglia,non in campo aperto.

invece Autie Custer fu un pessimo stratega,capace di usare la cavalleria solo come arma di sfondamento come si usava ai tempi di Napoleone e non come "fanteria montata",utilizzo accorto che invece fecero soprattutto i comandanti confederati durante la Guerra Civile.queste tattiche obsolete lo portarono alla debacle di Little big Horn.

Modificato da Barbanera
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  • 5 mesi dopo...

Ritengo che sia una bella storia di fantasia nella prima parte ed una coerente ricostruzione storica nella seconda.

Ed é in quest'ultima che i puristi Texiani storcono il muso ritenendo che vi sia un Tex troppo passivo. E su questa considerazione non posso dar loro torto pur ritenendo, però, che non sarebbe stato facile né credibile mischiare in maniera diversa storia e fantasia.
Diciamo che mi sono divertito a leggere la battaglia del Little Big Horn su fumetto dopo averla letta su più libri. E mi é piaciuto. Soprattutto perché era commentata nientedimeno che da Tex.
Sui disegni vado controcorrente.
A me Ticci non piace, soprattutto sui volti, che mi sembrano un pò caricaturali. Per il resto, nulla quaestio.

Voto alla storia: 7,4
Voto ai disegni: 7,5

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  • 1 mese dopo...

Siamo in presemza di un capolavoro, per me.:indiano::clapping: Si puo' criticare la scarsissima incisività di Tex nella battaglia del Little Big Horn, critica su cui concordo, ma ritengo che i pregi della storia siano talmente incisivi dal far passare questo difetto in secondo piano. Abbiamo una sceneggiatura che non sbaglia un colpo, scorrevolissima, si leegge di un fiato. Si respira un' atmosfera abbastanza particolare, nel senso che il fatto che si parli di un avvenimento storico rende il tutto più malinconico: si sa che Tex non puo' cambiare la storia:(

Comunque, anche i disegni di Ticci sono fanrastici, meravigliosi. Forse i suoi cge preferisco. La caratterizzazione di Custer è ben fatta e non banale, un ufficiale guerrafondaio e vanitoso, ma simpatico.

Naturalmente 10 e lode.

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  • 9 mesi dopo...

Ogni talvolta che l’universo di Aquila della Notte entra in rotta di collisione con la storia propriamente detta, l’esito degli episodi non sempre mi lascia soddisfatto. Sia ben chiaro, Nizzi fece un discreto lavoro di sceneggiatura e sfornò una prova notevole considerata la sua media del periodo, tuttavia l’apparizione di Custer sulla saga, oggi come allora, mi lascia un po’ con l’amaro in bocca. Trovo che l’apparizione di personaggi realmente esistiti può andar bene in un fumetto come Tex, a patto che vengano inseriti in un contesto di fantasia utile alla trama (come spesso accade per Cochise, Ely Parker e sporadicamente Buffalo Bill), ma quando si opta per fare l’inverso e intrufolare il nostro ranger tra le pieghe della vera storia di simili protagonisti della frontiera, l’episodio, per quanto ben fatto, risulta alquanto forzato e rischia di snaturare il protagonista. Ebbi una simile impressione quando lessi “Apache Kid” di G.L. Bonelli e purtroppo anche al cospetto della trama ambientata da Nizzi sulle Black Hill, la mia opinione non cambia. L’episodio risulta diviso nettamente in due tronconi: la prima di fantasia che narra la vicenda di una congiura contro Custer, che si fa leggere volentieri, sebbene i villains non danno mai l’impressione di essere all’altezza della situazione e la seconda “descrittiva” che si districa con uno stile quasi da graphic novel, sulla esposizione della battaglia che porterà alla fine del famigerato generale e dei suoi uomini per mano dei Sioux di Toro Seduto e Cavallo Pazzo. A onor del vero lo sceneggiatore se la cava alla grande nel terzo albo e in fondo anche la trovata del racconto di Tex al giornalista è buona e funzionale, purtroppo, a mio avviso, proprio la presenza di Tex sulle Black Hill mi sembra un escamotage forzato. Inoltre dopo essersi ampiamente ispirato all’episodio storico per creare lo splendido dittico delle Colline del vento, l’autore rischia di creare una sorta di doppione che mostra un evidente contrasto nella continuity della saga visto che Nuvola Bianca e Toro Seduto occupano la stessa carica, i luoghi sono geograficamente identici e anche le motivazioni che portano l’esercito a dichiarare guerra ai nativi collimano. Considerando l'episodio slegato dal contesto come plausibilmente lo pensò Nizzi, ciò può contare poco nell'economia della valutazione, ma da amante di una sequenza logica nella saga, non posso che non essere un tantino insoddisfatto di una simile scelta. In tal senso apprezzo molto gli sforzi di Boselli (sia nella regolare che sulla nuova serie) nell’intento di stabilire un minimo di coerenza cronologica che scandisce gli eventi narrati. Straordinari i disegni di Ticci, ma d’altronde su queste tematiche il maestro senese è insuperabile. Il mio voto finale è 7

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  • 5 mesi dopo...
  • Sceriffi

Riletta oggi quella che secondo me è l'ultima grande storia di Nizzi, l'unica pecca è che nella "seconda" parte della storia Tex compare di rado arrivando quasi a fine battaglia. Ticci fa un lavoro eccezionale rappresenta in maniera fedele Custer e i Sioux.

 

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<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, MacParland dice:

l'unica pecca è che nella "seconda" parte della storia Tex compare di rado arrivando quasi a fine battaglia. 

Scelta obbligata... ricordati che si tratta di una storia nella Storia...Tex non poteva certo combattere né con Custer né contro Custer...

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  • 1 mese dopo...

Storia certamente importante questa, che ho riletto oggi. Storia con delle pretese anche, perchè tirare fuori Caster dal Luogo della memoria in cui lo ha sepolto il suo mito, è certamente una operazione molto ambiziosa. Così come ambizioso e complesso è inserire Tex in una situazione storica, che coinvolge, tra l'altro, anche altri grandi personaggi come Toro Seduto, Cavallo Pazzo e gli altri generali impegnati nella vicenda.

Questa storia è la dimostrazione che non sempre Nizzi sceglie la strada più semplice di una cullante e rassicurante classicità, messa su con i soliti 4 o 5 ingredienti, ma talvolta ha osato molto, e questo è uno di quei casi.

Cominciamo subito col dire che la storia è decisamente bella e ben scritta. La psicologia dei personaggi, Custer in testa è molto ben resa. Il modo in cui Nizzi ha inserito Tex e Carson nella vicenda plausibile e la sceneggiatura impeccabile. Da questo punto di vista si tratta, forse, dell'ultima grande storia di Nizzi. Sono più dubbioso sul fatto che Tex, tolto il salvataggio su Custer al momento della congiura, e qualche azzeccata pensata tattica a vantaggio degli indiani, non è che faccia poi molto. E' anche comprensibile...d'altra parte Tex non uò certo arrivare a mutare una vicenda storica e quindi probabilmente più di questo non gli si poteva far fare.

Sostanzialmente a me la storia piace, la ritengo non un capolavoro probabilmente ma una signora storia, ampia, saporosa, rotonda.

Ticci è strepitoso, nemmeno a dirlo. Uno spettacolo per gli occhi.

Nizzi 8

Ticci 8

Modificato da valerio
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