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TWF - Tex Willer Forum

[494/496] La Maschera Dell' Orrore


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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voto alla storia  

50 utenti hanno votato

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  • co fondatore

Non sto criticando la tua libertà di giudizio, Grande Tex. È che mi riesce difficile pensare al finale di questa storia, che ricordo di maniera più che sentito, come uno dei più struggenti della saga. Per come si è svolta la storia (nel mio commento risalente al 2009 scrissi "botte di culo sceneggiate alla grande") un finale che, peraltro lessi molto tempo dopo l'uscita pur avendo comprato l'albo regolarmente in edicola, la sequenza conclusiva è di una superficialità disarmante. All'epoca seguivo regolarmente solo due serie, Tex e Magico Vento (Zagor era ancora un acquisto altalenante), e avevo ben presente la differenza tra un prodotto scritto con tutti i crismi (l'opera di Manfredi) e una sceneggiatura arida e solo di mestiere (il Nizzi sempre più stanco che stava per sbracare nella centuria successiva). Pur non essendo ancora diventato un antinizziano, preferivo decisamente le storie scritte da Boselli, frenato solo da un certo buonismo che mi ha sempre infastidito e che, per fortuna, col passare degli anni è in gran parte scemato. All'epoca potevo fare confronto anche con la Golden Age presente sulle pagine della Nuova Ristampa. Sia con MV che con la NR, Nizzi perdeva su tutta la linea. Ben presto avrei capito che non era più lo stesso autore che aveva scritto La congiura o Furia Rossa, qualcosa era cambiato in lui. In peggio.

  • +1 1
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Non mi riferivo  a te, Mister P, ma a Ymalpas. Ok, forse ho un po' esagerato  paragonandolo a tra due bandiere, ma io questa  severità  di giudizio nei confronti  di questa  storia non la capisco proprio:  mi sembra distamte anni luce  dai successivi orrori nizziani: anzi, si puo' dire che è  la sua ultima  grande storia.

Comunque, so di avere dei gusti  strani, quindi  prego tutti gli utenti  di avere pazienza con me e mi scuso con loro in anticipo se in qualche modo dirò  qualcosa  di inappropriato.

Modificato da Grande Tex
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Io credo sia anche un pregio dire cose non comuni. Sai che noia leggere sempre le stesse cose, cosa si scriverebbe a fare? Poi spesso sono anche d'accordo. A me questa storia piace e mi pare che abbia poco del declino imminente di Nizzi. Non la ritengo un capolavoro ma una bella storia.

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La storia in questione non è assolutamente mediocre, anzi, è a tratti una storia eccellente...

Ci sono pero alcuni limiti di sceneggiatura:

Per esempio, l'alleanza tra Teschio e  l' agente indiano Charlie Ford come diamine si fa a spiegare?!:(

Ford non sembra un personaggio "idealista" ma un bieco lazzarone...che interesse poteva avere ad assecondare i piani del Teschio?!

 

Lo stesso Teschio afferma che avrebbe attaccato il forte,ma avrebbe consentito ai soldati di abbandonarlo,dopo essersi fatto consegnare il maggiore:ma come si fa a pensare che i soldati avrebbero consentito di consegnare il proprio comandante ad un pazzo sfigurato aiutato da un centinaio di indiani armati fino ai denti!?

 

Detto ciò,Nizzi al solito se la cava col "mestiere": gli viene in aiuto il magnifico personaggio del coureur de bois francese,un ottimo e riuscito comprimario: ecco,devo dare atto a Grande Tex che in effetti l' addio tra Tex e Il "Francese" è commovente,non certo struggente.per il resto,salvano la storia i magnifici disegni di Ortiz e la sceneggiatura comunque ben strutturata.ma non parliamo di capolavori,please.... né di scene struggenti.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

ecco,devo dare atto a Grande Tex che in effetti l' addio tra Tex e Il "Francese" è commovente,non certo struggente.per il resto,salvano la storia

Mi riferivo slla storia  del teschio.

Io non ho mai detto che questa  storia  è  un  capolavoro, ma che lo é  il finale.

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Barbanera dice:

Charlie Ford come diamine si fa a spiegare?!:(

Ford non sembra un personaggio "idealista" ma un bieco lazzarone...che interesse poteva avere ad assecondare i piani del Teschio?!

 

Forse per denaro? ;)

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<span style="color:red;">7 ore fa</span>, ymalpas dice:

lo fanno proprio tutti una volta che si accorgono che un tale utente scrive solo scemenze.

Ma bene! Quindi  i miei giudizi che  tu non condividi sono scemenze!

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  • co fondatore

La parte centrale dell'episodio, quella della Stella del Lago, era la migliore. Non paragono certamente questa storia a certe cadute pubblicate appena un anno e mezzo dopo. Circa 10 anni fa le detti 6+ e concordo ancora con quel voto. Forse potrei allungarmi al 6,5. Ma oltre non oso andare. Per rispetto di Nizzi stesso e delle sue storie migliori.

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Concordo con Mister P e Barbanera: storia piacevole ma ben lontana dall'essere tra le migliori di Nizzi e per carità non facciamo paragoni con "Tra due bandiere."

Uno dei limiti della storia, almeno per chi , come me, ha svariati anni di letture alle spalle. Chi fosse realmente il Teschio mi è stato subito chiaro come pure quale sarebbe stato il finale.

Resta comunque una buona storia, ultimo colpo di coda di un autore che subito dopo avrebbe definitivamente sbroccato.

Modificato da Carlo Monni
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È  stata  una pagina  di scambio di opinioni su questa  storia su cui utenti  hanno dato il loro giudizio su questa  storia. Ps: Carlo, per quel  che mi riguarda l' identità  del teschio e il finale non me li aspettavo proprio.

  • +1 1
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  • co fondatore
<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Grande Tex dice:

Carlo, per quel  che mi riguarda l' identità  del teschio e il finale non me li aspettavo proprio.

Uh, chi sia il Teschio si deduce da metà del primo albo -_-.

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<span style="color:red;">20 minuti fa</span>, Mister P dice:

Uh, chi sia il Teschio si deduce da metà del primo albo -_-.

Sarà... e sì  che sono un lettore  accanito di gialli. Mah, sarò  stato distratto :)

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2 ore fa, Grande Tex dice:

. Ps: Carlo, per quel  che mi riguarda l' identità  del teschio e il finale non me li aspettavo proprio.

 

Ma dai, sul serio? Non riesco a crederci.:o

Non appena ai due pards viene raccontata la storia del Capitano Lorraine ho capito che lui era il Teschio e per il resto della storia ho sperato di sbagliarmi perché era troppo scontato.

Voglio chiarire che questo non è un punto che inficia la storia che è forse l'ultima tutto sommato ben raccontata da Nizzi prima del suo crollo finale 

Del resto anche in tante vecchie storie di GLB o altri l'identità del cattivo misterioso non era e non voleva nemmeno essere una gran sorpresa.

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Non so che dire! La prima volta che la lessi, anni fa, ricordo che mi era piaciuta abbastanza e che le avevo anche dato un buon giudizio di gradimento. Rileggendola, invece, l'ho trovata molto pesante e noiosa.

Innanzitutto, l'idea base è quella già utilizzata da GLB ne "Il grande re", ma lo scorrere della sceneggiatura fa acqua da tutte
le parti.

Ci sono troppi cambi di scena, tranelli, tradimenti, agguati e "origlioni", per andare a concludere, poi, con quel finale improbabile e melenso che rovina, a mio parere, quel poco di
buono che c'era stato.

I disegni di Ortiz, a colori, sono molto belli, soprattutto nella rappresentazione dei paesaggi.

Voto alla storia: 6,5

Voto ai disegni: 7,5

  • +1 1
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  • 1 anno dopo...
On 9/9/2018 at 22:58, Condor senza meta dice:

Sebbene Nizzi cominciasse a palesare un calo d'ispirazione, "La maschera dell'orrore" fu un episodio di pregevole fattura. Una trama ben articolata che si fa leggere con piacere, senza annoiare e con un bel colpo di scena finale. Bellissima l'ambientazione, discreti i disegni di Ortiz (che onestamente preferivo più nelle ambientazioni marcatamente western con polvere e città fantasma). Il capitano Lorraine è un bel personaggio, nonostante accecato dall'odio e il desiderio di vendetta per il torto subito, conserva a sprazzi attimi di umanità. Non mancano debolezze di sceneggiatura e qualche "aiuto esterno" di troppo, ma l'episodio si mantiene su accettabili livelli. A mio avviso, senza il vincolo di dover rientrare per forza nei tre albi esatti, lo sceneggiatore avrebbe potuto sintetizzare meglio il soggetto e tagliare qualche parte superflua, alleggerendo a tratti la verbosità dei dialoghi, tuttavia l'esito finale mi soddisfò allora e ancor oggi apprezzo l'episodio ogni talvolta che lo rileggo. 

Durante la rilettura dei vecchi albi della saga, mi sono imbattuto in questo episodio che commentai tempo fa, quando ero ancora un neofita del forum. Non ritengo sia il caso aggiungere altro in merito alla prova di Nizzi e Ortiz, posso solo palesare la mia valutazione, visto che allora non avevo ancora assunto questa abitudine. Prendendo in prestito la simpatica battuta usata da Borden a Lucca relativa alla "memoria da pesce rosso", che si attaglia perfettamente al mio caso :D, spero che il voto attuale coincida con quello che espressi mesi or sono nell'apposita sezione. Il mio voto finale è 8

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  • 1 anno dopo...
  • Sceriffi

Approfittando delle sonnacchiose ferie estive ho appena riletto questa storia che ricordavo come una delle ultime ottime prove di Nizzi, sebbene non la riprendessi ormai da tanti anni. È stato davvero un bel tuffo nel passato, con una storia spumeggiante, ricca di personaggi, ma soprattutto in cui si respirano il fascino e l'Avventura delle solitudini del Grande Nord. Se non vado errato, il capolavoro boselliano "Nei territori del Nord-Ovest" usciva nello stesso periodo, e i due soggetti hanno qualche punto di contatto - certo il maxi di Boselli è inarrivabile, ma anche la storia di Nizzi si difende bene.

 

Non mancano alcuni difetti "cronici" delle sceneggiature nizziane: qui ho trovato piuttosto macchinosa la serie di coincidenze che mettono i nostri sulla pista giusta nella seconda parte del primo albo (prima l'incontro con il sergente Buford, che li rimanda al barman, il quale finalmente spiattella tutta la storia sul traffico d'armi); in queste circostanze Nizzi dà sempre l'impressione di non essersi sforzato molto per inventarsi qualche trovata minimamente originale, ma si affida al solito scontato meccanismo. Poco male comunque, perché quando la storia funziona si è più benevoli anche di fronte ai difetti.

L'identità del Teschio, come molti hanno scritto prima di me, è del tutto evidente già dal primo albo; quello che però rimane nascosto e che riesce pienamente a mantenere alto l'interesse del lettore per tutta la storia sono le motivazioni dietro l'agire del Teschio.

 

Menzione d'onore, ovviamente, ai disegni di Ortiz, capace di trasportarci con efficacia nelle atmosfere nordiche che i lettori di Tex amano così tanto.

Il mio voto finale è lo stesso del @Condor senza meta, un bell'8.

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  • 2 anni dopo...

Non un capolavoro ma una storia piacevole e con un twist interessante (tutto questo casino per una questione di corna? :D) che in parte compensa il fatto che l'identità del "teschio" fosse chiara fin dal primo numero.

 

Non mancano le facilonerie, i... "colpi di fortuna" (ma almeno in questo caso ne traggono beneficio anche gli avversari e non solo i nostri), alcuni elementi lasciati un po' per aria come ad esempio il motivo per cui l'agente indiano (personaggio peraltro piuttosto sveglio e di cui ci si libera troppo frettolosamente) si presta a far parte del complotto, ma complessivamente siamo per me ben sopra la sufficienza.

 

Ma il vero plus di questa storia sono i disegni, la prova di Ortiz è ottima e me la sono goduta proprio di gusto.

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