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TWF - Tex Willer Forum

[199] A Sud Di Nogales


jim Davis
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Voto all'avventura  

36 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : Gianluigi Bonelli
Disegni: Giovanni Ticci
Periodicità mensile: Maggio 1977
Inizia
 e finisce nel numero 199, da pagina 18 a pagina 114.



I quattro pard, separati in due coppie, son a caccia di trafficanti di whisky agli apache, per aiutare il vecchio amico Cochise. Tex e Carson grazie ad un contrabbandiere moribondo, attaccato dagli stessi apache a quali doveva vender l'alcool, scoprono che il deposito è a San Vincente, un villaggio abbandonato prossimo al confine messicano, e che il capo dei contrabbandieri è un ex agente indiano, Solly Slade. Aspettando l'arrivo di Tiger e Kit , Tex e Carson decidono di ispezionare il luogo separandosi...

 

 

 

© Sergio Bonelli Editore

 

 

 

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Bella storia, forse accorciata per necessità, ma che comunque si legge tutta d'un fiato.

Mitiche alcune battute tra Tex e Carson, soprattutto quella del fortino.

Un'altra particolarietà dell'albo si nota dalla seconda vignetta di pag. 46.

La storia probabilmente è stata disegnata in due tempi distanti tra loro.

Infatti fino a pagina 46 prima vignetta lo stile è quello del primo Ticci (quello di Vendetta indiana, Massacro) da pagina 46 seconda vignetta si passa allo stile proprio di quel periodo (di Assalto al treno, L'oro del Colorado ecc.) .

La storia è stata istampata anche per il numero 2 de I Classici del Fumetto di Repubblica nel 2003

Voto:
Testi: 7
Disegni 8

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  • 2 settimane dopo...
  • Collaboratori

La posizione di Tex ricalca quasi quella che assume nell'inedito in edicola a giugno: "Il fuggiasco". L'avete notato ?

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  • 1 mese dopo...

La storia, come ha ricordato Jim Davis, è stata disegnata da Ticci in due momenti diversi, cosa che effettivamente si vede, ma non al punto di dare fastidio , dato che Ticci si mostra comunque in ottima forma in entrambe le fasi della sua evoluzione stilistica. Assai meno positivo, IMHO, il giudizio sul soggetto e la sceneggiatura. Se infatti GLB dimostra anche qui, come ha ancora notato Jim, quel gusto per la battuta brillante che spesso occulta ( almeno agli occhi del lettore comune ) le debolezze e i "buchi" delle sue sceneggiature meno riuscite, bisogna comunque ammettere che la vicenda ( pur sviluppata come riempitivo per arrivare al numero 200 ) è piuttosto fiacca. E lo ?, a mio parere, per l'inettitudine ad agire dei "cattivi". Bisogna ammettere certamente che Solly Slade, il principale antagonista, poteva diventare un osso duro per Tex, dato che dimostra di conoscerlo bene ed escogita un piano niente male per metterlo in trappola. Purtroppo.... qui finiscono i pregi suoi e dei suoi tirapiedi: quando si arriva ad usare i "ferri da tiro", Tex può disporre di loro come un pugile del "sacco" con cui fa allenamento. Infatti

dopo che Tex ha liberato Carson legato nel saloon della ghost - town di San Vicente, i due devono cercare di sottrarsi alla reazione della trentina di contrabbandieri agli ordini di Slade; bene, ad ogni colpo sparato da Tex ( e ne spara una ventina buona ) , uno degli uomini di Slade ( che fanno puntualmente la cosa sbagliata :D , come piazzarsi in bella vista di fronte alle finestre ed all'entrata del saloon , oltre a dimostrare una conoscenza del villaggio loro covo assai peggiore di quella del ranger ) cade stecchito al suolo, mentre nessuno dei colpi dei malfattori arriva non dico a colpire uno dei due ranger, ma nemmeno a sforacchiare il loro cappello ( che comunque Carson ha perso per strada nel saloon :D ). Il successivo arrivo di Kit e Tiger alla testa degli Apache risulta quasi inutile, visto che tra tutti riescono ad ammazzare non più di una mezza dozzina degli uomini di Slade; certamente Tex afferma che lui e Carson erano sul punto di andarsi a procurare "ali ed arpe", ma, dopo quanto visto, risulta difficile al lettore prenderlo sul serio
Successivamente
Tex, Carson e Tiger si infilano nella gola che conduce alla miniera abbandonata di Sulphur Springs, proprio come voleva Slade, che aveva lasciato in bella vista le sue tracce e i suoi cavalli; mentre la maggior parte dei contrabbandieri si occupa di far rotolare dei massi in modo da bloccare nella gola i tre importuni, Manuel, il luogotenente di Slade, li tiene sotto tiro; certo, sarebbe impossibile che mandi uno dei tre pards a spalar carbone da messer Satanasso, ma il fatto che spari tre volte da posizione dominante ad avversari colti di sopresa senza colpire nulla lo qualifica proprio come un rubagalline ( viceversa il primo colpo di risposta gli sforacchia il sombrero ... ) ; alla luce di questo fatto, è perfettamente comprensibile che Slade, rivolgendosi a Tex subito dopo, gli dica che la sua sorte è segnata "o per piombo o per fame"; evidentemente lo sa anche lui che, dovendo contare solo sul piombo, l'esito non sarebbe tanto scontato...........
Mentre i pards cercano di trovare una posizione poco esposta al fuoco nemico
annunciato da squilli di tromba, arriva uno squadrone di cavalleria con Kit Willer, che ha appreso della trappola in cui sono caduti suo padre, Carson e Tiger; Slade & Co. , che sono già riusciti nell'impresa di perdere un uomo, lasciano stare i tre pards e iniziano a rivolgersi contro le giacche azzurre; anche in questo caso, però, non colpiscono neppure un cavallo, mentre i militari pur da un'angolazione sfavorevolissima, riescono anche loro ad impallinare uno dei componenti della banda. Comunque sia, n° a Slade n° a Manuel è balenata l'idea geniale di lasciare almeno un uomo a sorvegliare Tex e i suoi; è di conseguenza facilissimo a Tex e Tiger coglierli alle spalle e obbligarli tutti alla resa, tranne Manuel che preferisce cadere sotto la Colt del nostro ranger
Ciò considerato, la mia valutazione ?:soggetto 5,5sceneggiatura 5,5disegni 7,5 Modificato da Pedro Galindez
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  • 9 mesi dopo...

Non c'è che dire, gran bella storia!Bonelli alterna momenti di ironia ad altri di pura adrenalina, dando forma ad una sceneggiatura solida e ricca di spunti. Sempre mitico il duo Tex/Carson, funzionale e mai abusato. Ticci in ottima forma. Alchimia perfetta tra testi e disegni. Una storia che non risente minimamente il peso dei suoi anni, lasciandosi seguire in maniera scorrevole dall'inizio alla fine. :)

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  • 5 mesi dopo...

Storia che non mi ha mai convinto dandomi sempre l'idea, non so se rende, di essere già iniziata. La sceneggiatura poi è a tratti infantile con i buoni di turno (gli apaches, che fra l'altro sono fra le tribù più in contrasto con Tex) e il cattivo(Slade) che prima si lascia sfuggire Carson e poi si lascia facilmenete arrestare da Tex. Capitolo a parte per i disegni di Ticci che nella prima parte della storia sono forse i migliori del disegnatore texiano. La storia che raggiunge la sufficenza solo per merito dei disegni di Ticci e della copertina di Galep:G. L. Bonelli: 5G. Ticci:10Copertina:8,5Voto complessivo:6

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  • 1 mese dopo...

Innanzitutto doveroso omaggio a una delle più belle copertine del Maestro più grande!!!Per quanto riguarda la storia... Bisogna tener presente che una storia breve, che doveva "colmare il vuoto";molto difficile quindi da scrivere, per niente facile riuscire a rientrare nelle pagine dell'albo senza sforare... Ecco che allora Bonelli ci d' l'ennesima prova del suo genio, riuscendo a confezionare una storia piacevole, con una trama semplice ma ben costruita nel suo svolgimento!Certo, la storia non è uno dei capolavori della saga texiana:non poteva e non voleva esserlo!Eppure ci sono due scene che la fanno diventare qualcosa di più di una semplice "storiella":1)dallo scazzottamento subito da Carson all'entrata in scena di Kit,Tiger e apaches,? un apoteosi di azione allo stato puro, una delle sequenze più avvincenti della saga di Tex, con i due satanassi che sputano piombo a raffica e trovano pure il tempo di scherzare... stupendo!!2)il "Kit solista"... Bonelli regala al giovane Willer il suo momento di gloria, nella scena bellissima in cui Kit entra nel saloon mettendo a tacere a suon di piombo due gaglioffi... Bonelli ci f? vedere che Kit non è un figlio di pap?, o il bamboccio inutile del gruppo, ma un giovane uomo già dotato di attributi, che se la sa cavare da solo, che spara come un dio... Bonelli dimostra la sua genialit? nel momento in cui, in così poche pagine, riesce a mostrare tutti e quattro i pards in azione, mettendone in evidenza le capacità:nessuno di loro fa la comparsa;nemmeno Tiger, che non ha avuto il suo momento di protagonismo evidente... Alla storia io d' un bel 9, e crepi l'avarizia... A Galep un 10 ovvio data la stupenda copertina...10 anche a Ticci(e ricrepi l'avarizia), che sembra quasi un novello Picasso nel mostrarci la "contemporaneit? degli stili"...10 e lode, infine, a Bonelli, che qui dimostra ancora una volta di non aver nulla da imparare da nessuno, di essere semplicemente uno dei più grandi Geni del fumetto..

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  • 3 mesi dopo...
  • Rangers

Si, anch'io sono d'accordo con chi afferma che leggendo questa storia non ci troviamo davanti ad un capolavoro. Ma, nonostante sia breve, GLB riesce ad infilarci comunque qualche buon colpo da Maestro come ad esempio i già citati dialoghi brillanti tra Tex e Carson. Anche a me è piaciuta la scena della liberazione di Carson, con successiva megasparatoria. Concordo che i nemici sembrano più una manica di rubagalline che di banditi professionisti, ma in questo caso a mio avviso, non stona. GLB mette più in risalto l'opera di pulizia del territorio, piuttosto che le abilità dei trafficanti. Bella anche la scena del giovane Willer solitario, che nel saloon disarma i due balordi. Come ha ben detto l'amico Paco, nel commento precedente al mio, ancora una volta ci vengono mostrate le grandi abilità di Kit, degno di stare alla pari del padre. Si presenta allo sceriffo come un ranger in missione speciale per ripulire il territorio dalla banda di mascalzoni. :PIn quella situazione agisce esattamente come avrebbe agito il padre, anche se qui non volano sberle per la verità e le informazioni da scucire escono liberamente dal delinquentello di turno. Per me 7!!! :trapper:

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  • 9 mesi dopo...

Una classica storia western, pura, con i cattivi di turno che pensano di avere i due pard in pugno più di una volta ma che escono puntualmente sconfitti. GLB deve fari i conti con un piccolo numero di pagine perchè il nr. 200 incombe e nonostante questo confenziona una storia gradevolissima aiutato anche dagli ottimi disegni del maestro Ticci. Secondo me questa storia è di molto superiore a "L'idolo di cristallo" e francamente io avrei utilizzata questa storia per il nr. 200 lasciando all'altra il ruolo di riempitivo. I disegni di Ticci sono da 10, la storia varrebbe nove ma considerato le poche pagine in cui GLB l'ha potuta sviluppare regalo un punto per il "mestiere" che dimostra nell'arrangiarsi e assegno 10 anche alla storia. Concludo scrivendo che non sono affatto d'accordo con chi ha sminuito questa storia perchè i cattivi di turno non riescono a centrare i pard o i soldati nemmeno una volta... non è la prima volta che nelle storie di Tex accade, a questo punto si dovrebbe mettere in discussione l'intera saga di Tex, a cominciare proprio dall'idolo di cristallo in cui i cattivi di turno, gli indiani, non sanno fare altro che rincorrere i 4 pard facendosi ammazzare uno dietro l'altro e senza mai metterli in pericolo.

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  • 1 anno dopo...
  • 6 mesi dopo...

Letta nella versione nuova ristampaall'occhio di un lettore smaliziato balza subito alla vista che si tratta di un riempitivo in attesa del successivo numero celebrativoma Gianluigi Bonelli riesce in poche (per i canoni texiani) pagine ad imbastire una storia frizzante e velocepartendo da un soggetto ridotto ai minimi termini, il grande vecchio del fumetto italiano gioca tutte le sue carte su scene veloci e dialoghi spumeggiantipersonalmente mi sono divertito un mondo a leggerla :) per quanto riguarda Ticci, io sono un pivello in materia texianadi suo ho letto solo la bellissima saga, scritta da Manfredi, "Sei divise nella polvere" e ho fatto fatica a riconoscere la stessa mano(giustamente ci sono 30 anni di differenza)e trovo lo stile odierno più personale

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Questa è la cartolina che Cvilla disegnò per quest'avventura:


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La cartolina è sicuramente ispirata a questa storia ma non è quella allegata alla ristampa del numero in questione.

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  • 5 anni dopo...

Con l'approssimarsi del numero celebrativo del centinaio, Bonelli, armandosi di "forbici e filo", confezionò un episodio dalla giusta taglia per entrare nel ridotto numero di pagine a disposizione. L'esito finale fu alquanto apprezzabile, sebbene risenta, come ovvio, del poco spazio. Il soggetto molto scarno, viene comunque valorizzato da una discreta sceneggiatura e molta azione, nella migliore tradizione western e texiana. Brillanti i dialoghi e la gestione dei quattro pards, che riescono a ritagliarsi una buona parte nelle poche pagine della storia. Pure ben congegnato appare il piano di Slade, con la trovata di ingannare gli inseguitori e far perdere le tracce del settimo bandito nel fiume, per mandarlo a Douglas in cerca di rinforzi per l'agguato alla vecchia miniera di Sulphur Springs. Tuttavia, a parte questa idea, gli antagonisti non danno mai l'impressione di grande consistenza e anche quando sembrano riuscire nell'intento di mettere in difficoltà i nostri, arriva con tempismo la cavalleria a togliere le castagne dal fuoco. Proprio l'epilogo, a mio avviso, molte volte visto in altre avventure,  delude un po' le aspettative e lascia quella convinzione che si potesse escogitare qualcosa di diverso per chiudere la prova. Sempre più eleganti ed espressivi i disegni del maestro Ticci; esemplari per chiarezza e pulizia di stile, contraddistinti da magistrali contrasti fra bianco e nero e alcune inquadrature spettacolari. Il mio voto finale è 7

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Una storia semplice che raggiunge comunque un 7 e mezzo pieno.

Dopo la magnifica storia del "Castillo"e della Banda dei Locos,Glb confeziona una miniavventura di meno di un albo che ruota attorno alla fuga dei comancheros di Manuel e Slade inseguiti dai pard, QUASI gabbati dalla sparizione nel torrente del settimo Messicano, esperto di cavalli,mandato a Nogales in cerca di nuove bestie.

Lo stratagemma studiato da Slade con la trappola nel canyon compensa ampiamente il finale affrettato con l' arrivo della cavalleria.se vogliamo, anche l utilizzo degli Apache di Cochise a inizio storia per salvare Tex e Carson dai banditi è un po' troppo da manuale...

Ma con poche pagine a disposizione non si poteva certo attendere una trama troppo approfondita.buoni i disegni di Ticci

Modificato da Barbanera
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  • 2 settimane dopo...
  • 10 mesi dopo...

Ho appena letto questa storia nella versione cartonata.

 

Purtroppo non condivido le buone recensioni che ho letto in questo topic.

 

Il fatto che l'avventura sia stata sceneggiata dal grandissimo Gian Luigi Bonelli rischia di condizionare, a mio modesto parere, le valutazioni; piuttosto, la mia idea è che se fosse stato sceneggiato da Nizzi negli anni 2000, l'albo sarebbe stato ampiamente criticato. Infatti, per ben due volte i nostri eroi si avvantaggiano di un fortunoso intervento esterno, prima da parte degli Apache inviati da Cochise, quindi della cavalleria. Carson si fa catturare, senza che ci venga nemmeno spiegato come, e nel resto della storia appare più borbottone del solito. Gli antagonisti si fanno impiombare come bersagli mobili.

 

In somma, la vicenda è piuttosto modesta. Non penso che l'opera sia stata troppo condizionata dal numero esiguo di pagine a disposizione, visto che il papà di Tex ha scritto grandi storie utilizzando molte meno pagine.

 

Belli i disegni di Ticci, anche se io preferisco il disegnatore più maturo, quello di Furia rossa, per intenderci.

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  • 1 mese dopo...

Riletto oggi, direttamente dalla riserva 1977 della cantina, da dove ho recuperato una ventina di albi.

Credo di non averlo più ripreso in mano da almeno 40 anni, probabilmente perché all'epoca non aveva acceso la mia fantasia di giovanissimo lettore.  Insomma, non una di quelle storie memorabili, da leggere e rileggere, quanto piuttosto un onesto riempitivo, in attesa del numero 200.

La rilettura conferma nuovamente, a distanza di tanto tempo, la prima impressione.

La cosa migliore sono, senza dubbio, i disegni di Ticci, in una versione che non ricordavo, dal tratto meno "nervoso": forse l'apice del maestro senese.

 

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  • 8 mesi dopo...

Si è mai saputo qualcosa della... "storia di questa storia"? Dai disegni pare una storia disegnata da Ticci anni prima, e poi abbandonata (pagine 18-46), completata poi per riempire le pagine rimanenti del numero 199 (e nella parte successiva per me si nota la mano di Monti). Ma perché far disegnare a Ticci quasi 30 pagine e poi lasciarle lì?

 

In un vecchio post Ymalpas scrive:

On 2/26/2009 at 3:30 PM, ymalpas said:

A proposito della controversa nascita della breve storia di G. Bonelli e G. Ticci intitolata "A Sud di Nogales"...

... in una delle note a margine dell'intervista a Giovanni Ticci apparsa su Fumo di China n. 19 del dicembre 1983, viene precisato che "l'episodio è composto da strisce rimontate, precedentemente disegnate da Ticci stesso con l'aggiunta di nuove strisce disegnate appositamente" .

 

Perchè "rimontate"? Erano state pensate per un formato diverso?

 

(quel numero di Fumo di China ce l'ho, ho tutti i numeri dell'epoca, solo che vatti a ricordare dove sono adesso dopo quasi quarant'anni, ho una libreria che pare il deposito alla fine dei Predatori dell'Arca Perduta...)

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Il numero ce l'ho anche io, l'ho cercato e non lo trovo!!!! Però in un numero del periodo dedicato a Tex ho ritrovato le stesse informazioni. La fonte all'origine della notizia dovrebbe essere G. Malagutti che scrisse nel 1979 un articolo su Ticci per la rivista "Il Fumetto". Provo a chiederlo a lui, altrimenti tentiamo con Ticci stesso alla prima occasione. Forse Carlo Monni ne sa qualcosa, ma dev'essere da giorni in ferie beatamente a bagno ai Caraibi o alle Maldive  :laugh:

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  • Collaboratori

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L'articolo di Malagutti dedicato a Ticci in cui appare la notizia!

 

Per leggerlo tutto basta recarsi sul blog portoghese di Tex dell'amico Zeca dove è stato inserito nel mese di giugno 2020.

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Peccato che al riguardo non dica altro se non ciò che è stato già riportato nel thread...  :unsure:

 

Strano che, con la recente ristampa in cartonato, non si sia detto nulla riguardo alla genesi della storia...

 

(leggendo l'articolo di Malagutti, non si può non concordare sul fatto che il fatto che Ticci non fosse più considerato dalla critica dell'epoca non fa che mostrare quanto fosse ottusa quella critica ormai appiattita sul "fumetto d'autore" e cieca a qualunque altra cosa, che stava per esempio ignorando Ticci e cose tipo Ken Parker....)

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