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TWF - Tex Willer Forum

[497/499] La Grande Invasione


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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Voto alla storia  

91 utenti hanno votato

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  • 2 settimane dopo...

Storia magnifica, altro capolavoro di Boselli.

È raro per me trovare capolavoro una storia con solo Tex e nessun'altro pard, ma questa piccola "odissea", guidata da un Tex eroico e in forma smagliante si è rivelata veramente da 10.

Una storia di 3 albi non pieni di azione ed emozioni, molto di più! Veramente geniale questo soggetto, e la sceneggiatura è perfetta e ha un ritmo incalzante in modo da far leggere la storia tutta d'un fiato, epica.

Aggiungerei anche molto cinematografica.

Disegni di Marcello molto belli, mi sono sempre piaciuti, che artista Marcello, sono felice che abbia avuto l'onore di disegnare due capolavori come questa storia e "Il Passato di Carson".

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  • 3 anni dopo...

una storia ottima di un Boselli ispirato

Storia che trasuda tra le righe di western (e di Texas), proprio come piace a me!

L'inizio è molto avvincente,con la visita al cimitero e la narrazione nell ufficio dello sceriffo: puro stile western!

un piccolo appunto che mi ha fatto storcere il naso: la chain gain è troppo "buonista", nel senso che i prigionieri si scoprono essere tutti ingiustamente colpevoli (tranne forse i due jayhawkers)...un po' forzato

La figura di Glenn Corbett  non mi è piaciuta troppo, in fondo è un assassino e un rapinatore, e il suo ravvedimento nel finale mi sembra esagerato.

Ciò nonostante, davvero epica la resistenza nel fortino e il modo in cui Borden scava la psicologia dei personaggi.l'odissea nelle praterie del Texas è fenomenale!

Modificato da Barbanera
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Ti sbagli. Sono tutti colpevoli, invece! ma che storia hai letto? :D Il fatto che uno sia pazzo, l'altro debole, l'altro ancora vendicativo, non toglie il fatto che abbiamo rubato, truffato, ucciso...

 

 

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Just now, borden dice:

Ti sbagli. Sono tutti colpevoli, invece! ma che storia hai letto? :D Il fatto che uno sia pazzo, l'altro debole, l'altro ancora vendicativo, non toglie il fatto che abbiamo rubato, truffato, ucciso...

 

 

forse mi sono espresso male: intendevo dire che sono stati condannati dalla legge, ma in fondo le loro azioni malvagie erano dovute a motivi personali giusti.

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Ma sì, è chiaro... :D   Erano un po' sfigati. Ma se avessi messo dei cattivi cattivi non sarebbe stato credibile. Già così...

Modificato da borden
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  • 2 mesi dopo...

Riuscire a stilare una graduatoria delle storie migliori di Boselli è impresa impervia, visto la grande qualità delle sceneggiature e l'alto livello tenuto negli anni, con pochissimi cali di stile. "La grande invasione" è a mio avviso una delle sue migliori prove. Una storia epica, piena di pathos e suspance. Man mano che scorrono le pagine, il lettore s'immedesima nella grande fuga di quel gruppo di eroi guidati da un energico Tex, braccati dalla furiosa incursione Comanche che mettano a ferro e fuoco il Texas; si affeziona ai tanti comprimari, impara ad apprezzare pure i forzati, che in fin dei conti nel pericolo mostrano tratti di grande umanità, si commuove per l'eroico finale. La figura di Glenn Corbert  poi, è molto ben sfaccettata e alla fine il rude assassino si dimostra migliore di parecchi di quelli che lo hanno relegato dietro le sbarre. Fedele amico (bellissima la trovata dei coltelli bowie conservati per ricordo), altruista ed eroico, non esita a mettere a repentaglio la sua vita pur di salvare gli assediati. Episodio che, come pochi, ha il potere ogni volta che lo rileggo, di inumidirmi gli occhi dalla commozione. Non mi va mai di abusare del termine di capolavoro nei miei giudizi, ma in questo caso l'appellativo potrebbe essere appropriato. 

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Ennesimo capolavoro della coppia Boselli/Marcello che continuano a regalarci delle perle da conservare piacevolmente nei nostri ricordi.
La storia si svolge in flashback narrato dallo stesso Tex al figlio Kit e ad altri spettatori occasionali e narra fatti avvenuti circa quindici anni addietro.
Un Tex in solitaria deve avvertire i coloni delle fattorie più lontane, nel Texas, dell'imminente pericolo costituito dai Comanche sul sentiero di guerra. Si trova, pertanto, in ritardo sul suo ruolino di marcia, a dover scortare alcune famiglie, accompagnato da tre soldati che si trovavano in quei territori con alcuni detenuti.
Ed é proprio questo rapporto con i detenuti a rendere speciale questa storia: Boselli li caratterizza uno per uno senza lasciare nulla al caso e facendoceli risultare simpatici o antipatici a seconda dei gusti e, soprattutto, dei momenti della narrazione. Assistiamo, quindi, a delle scene che definirei Nolittiane, soprattutto a causa dei suddetti personaggi, nei quali il bene si confonde col male dando adito ad interpretazioni contrastanti circa la personalità degli stessi. Avviene, così, che i cattivi diventano buoni (vedi Corbett e Doyle, soprattutto, ma anche Jethro, che però, in fondo, cattivo non lo era mai stato) e, coloro che avrebbero dovuto rappresentare la legge e la giustizia, rivelarsi delle carogne. Sintomatica, a questo proposito, la scena della tortura inflitta dal soldato Madsen al giovane prigioniero comanche (notare il momento in cui viene inserita e mi si dica poi se non é da capolavoro di sceneggiatura).
In conclusione, ottima storia di cui si spera di leggere un ideale seguito che sia anch'esso in flashback (vendetta di Jethro) o in diretta, approfittando dei personaggi rimasti in vita e che si incontrano alla fine della storia.
Disegni di Marcello sempre ad ottimi livelli.
Voto alla storia: 9,8
Voto ai disegni: 9

  • Grazie (+1) 1
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  • 3 mesi dopo...

Capolavorissimo! Memorabile  epopea di grandissima  epicita e che dimostra per l' ennesima volta come  Boselli sia  un genio. Si respira una grande aria da western classico americano. Soggetto  e sceneggiatura  semplicemente  perfetti  in tutto e per tutto: disegni di Marcello  eccellenti, anche nella caratterizzazione  dei personaggi. Già, i personaggi! Ecco il più  grande  pregio di questa  storia: tutti  i personaggi, grigi, buoni  e cattivi, chi più  in primo piano, chi meno,  sono tutti MAGNIFICI, in primis Corbett e Doyle, in pieno stile berardiano, e sono sicuro che Berardi  sarebbe  fiero di Boselli( o lo é  già?)

Da brividi il finale  al funerale con quel Woosh e i coltelli e due frasi magnifiche( ma questa storia  ne è  piena) 

" A Glenn non farebbe piacere. Per tutta la vita ha preferito dimenticare"

" Avevi  ragione, Glenn Corbett. Io non ti avrei  lasciato andare... e avrei fatto il peggior errore  della mia vita." Brividi  ogni santa volta. Roba da fare santo Borden.:clapping::inch::clapping: 

Splendida  la copertina  del numero 497, e il titolo.

Modificato da Grande Tex
  • +1 1
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On 15/9/2018 at 08:46, Andrea67 dice:

Ennesimo capolavoro della coppia Boselli/Marcello che continuano a regalarci delle perle da conservare piacevolmente nei nostri ricordi.
La storia si svolge in flashback narrato dallo stesso Tex al figlio Kit e ad altri spettatori occasionali e narra fatti avvenuti circa quindici anni addietro.
Un Tex in solitaria deve avvertire i coloni delle fattorie più lontane, nel Texas, dell'imminente pericolo costituito dai Comanche sul sentiero di guerra. Si trova, pertanto, in ritardo sul suo ruolino di marcia, a dover scortare alcune famiglie, accompagnato da tre soldati che si trovavano in quei territori con alcuni detenuti.
Ed é proprio questo rapporto con i detenuti a rendere speciale questa storia: Boselli li caratterizza uno per uno senza lasciare nulla al caso e facendoceli risultare simpatici o antipatici a seconda dei gusti e, soprattutto, dei momenti della narrazione. Assistiamo, quindi, a delle scene che definirei Nolittiane, soprattutto a causa dei suddetti personaggi, nei quali il bene si confonde col male dando adito ad interpretazioni contrastanti circa la personalità degli stessi. Avviene, così, che i cattivi diventano buoni (vedi Corbett e Doyle, soprattutto, ma anche Jethro, che però, in fondo, cattivo non lo era mai stato) e, coloro che avrebbero dovuto rappresentare la legge e la giustizia, rivelarsi delle carogne. Sintomatica, a questo proposito, la scena della tortura inflitta dal soldato Madsen al giovane prigioniero comanche (notare il momento in cui viene inserita e mi si dica poi se non é da capolavoro di sceneggiatura).
In conclusione, ottima storia di cui si spera di leggere un ideale seguito che sia anch'esso in flashback (vendetta di Jethro) o in diretta, approfittando dei personaggi rimasti in vita e che si incontrano alla fine della storia.
Disegni di Marcello sempre ad ottimi livelli.
Voto alla storia: 9,8
Voto ai disegni: 9

 

 

Beh, però dovresti aggiornare i dettagli... ;)

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  • 2 settimane dopo...
  • 4 mesi dopo...

Riletta in queste ultime sere.

Che dire? Un capolavoro. 

E' incredibile come tutti i personaggi che ruotano intorno a Tex siano ben delineati nel loro profilo psicologico e come sia ben evidenziata la naturale contraddittorietà degli esseri umani.

Devo poi confessare che, completamente immerso nella lettura, e pur conoscendo già il finale, ho avvertito costantemente l'ansia e la paura che da un momento all'altro sbucasse fuori un drappello di Comanches o che i forzati, ormai integrati nell' "esercito" di Fort Quitman, si dessero alla fuga, lasciando in guai ancora peggiori Tex e i coloni.

I disegni di Marcello sono, nonostante le difficoltà, ottimi. Non è un caso che i suoi pennelli abbiano illustrato tre capolavori boselliani, che tali sono divenuti anche per le qualità del disegnatore.

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  • 6 mesi dopo...

Ho riletto per l'ennesima volta questa gemma narrativa e ogni rilettura è un tuffo al cuore. Episodio splendido, coinvolgente e a tratti commovente. Commentai in passato la storia e non reputo necessario ribadire le mie positive impressioni. Di certo al cospetto di un simile capolavoro, non dovrò fare sforzi di memoria per rievocare la votazione che allora misi sull'apposita sezione. Il mio voto finale è 10 

P.s. Piccola considerazione personale: e se Nizzi nel suo recente (e decente imho) ritorno sulla regolare, oltre a citare la sua precedente "Senza via di scampo", abbia in parte preso spunto (con le dovute proporzioni) da questa pietra miliare composta da Borden? 

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  • Rangers
<span style="color:red;">29 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

 

P.s. Piccola considerazione personale: e se Nizzi nel suo recente (e decente imho) ritorno sulla regolare, oltre a citare la sua precedente "Senza via di scampo", abbia in parte preso spunto (con le dovute proporzioni) da questa pietra miliare composta da Borden? 

 

Mmm non credo che Nizzi abbia preso spunto da questa storia.

L'assedio è tipico del classico film o romanzo western

  • +1 1
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Giusto quello che asserisci Sam! La mia considerazione deriva più che altro dall'insolita caratterizzazione "grigia" di alcuni suoi personaggi. Non so, può darsi che la mia sia solo una boiata, ma l'idea si è materializzata tra i miei pensieri durante la lettura e l'ho buttata di getto qui sul forum. Di certo lo spessore narrativo delle due prove non è minimamente comparabile. 

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Nella prova di Nizzi,a mio modesto parere,non vi è la presenza di personaggi grigi:l assedio tira fuori da ognuna delle "maschere di scena"la propria vera personalità.

 

Nella prova di Boselli, invece,ci sono personaggi che hanno compiuto crimini più o meno gravi e che a loro modo si redimono agli occhi di Tex e dei compagni,trovando un riscatto nella difesa della loro "patria": il Texas e il forte, l avamposto nella prateria.Sono certo personaggi grigi che però sono migliori di molti dei loro accompagnatori...l idea del galeotto o forzato che si redime agli occhi della legge combattendo e che ritrova il proprio onore è un topos tipico della cultura anglosassone... 

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  • 3 mesi dopo...

Riletta dopo una decina d'anni, che dire, ogni volta mi crea un'emozione. Boselli in grandissimo spolvero, Marcello un gradino più sotto, ma comunque ottimo, anche se non rientra tra i miei primi dieci. Ma anche la storia trascina il disegnatore a metterci tutto. Per me alla pari con "Il passato si Carson". Voto 10 e lode.

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  • 3 settimane dopo...

Storia, questa, che è indubbiamente un capolavoro, tra i massimi della serie. Direi, come trama e avvenimenti, una delle 5 o 6 maggiori storie di Borden.

Bellissimo il tratteggio di tutti i personaggi, specialmente di Corbett, ma direi di tutti. Borden è un maestro nel tratteggiare la psicologia di ogni personaggio.

Tex monumentale. Insomma un capolavoro.

In calce, però, devo ammettere che dopo oltre 20 anni di cattivi buoni e buoni cattivi fatico a godermi appieno questo tipo di approccio. D'accordo, i galeotti sono, alla fin fine, un gruppo di sfigati, ma c'è troppa melassa. A un certo punto arriva persino la ragazza a complimentarsi perchè sono dei bravi ragazzi. Il buonismo Boselliano, per cui un cattivo non può esserlo mai davvero fino in fondo, mi ha francamente stancato. Cosa che non toglie nulla alla grandezza di questa storia, ma che spero di vedere sempre meno nei prossimi anni. E' un mio gusto personale, ovviamente.

Marcello bene, anche meglio del solito, direi, pur non essendo uno dei disegnatori di punta.

Boselli 9

Marcello 8

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, valerio dice:

Il buonismo Boselliano, per cui un cattivo non può esserlo mai davvero fino in fondo, mi ha francamente stancato.

 

Beh, insomma, anche questo mi sembra un luogo comune ;). Nizzi è quello delle patatine e del Tex piccione, Boselli è quello dei personaggi grigi, Faraci è quello del Tex-Rambo... Questo generalizzare e ridurre ogni autore ai soliti 3-4 stereotipi mi sembra avvilente.

Nel caso in questione, parlare di "buonismo boselliano" o cattivi che non lo sono mai fino in fondo è una generalizzazione che trovo poco aderente alla realtà. È chiaro che ci sono storie, come questa, con personaggi in bilico tra bene e male, ma la storia lo richiede! Non ci si può lamentare della presenza di questo elemento, se è quello su cui la storia è costruita.

Boselli nelle sue storie ha una varietà di soggetti, temi, atmosfere che lo rendono irriducibile a pochi stereotipi, che però alcuni lettori continuano a ripetere instancabilmente. C'è un personaggio "grigio"? Ah, il solito Boselli, mai una volta che ci metta un cattivo vero (e poi di dimenticano di Jack Thunder, del Maestro, di Charvez...)

  • +1 1
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12 minuti fa, pecos dice:

 

Beh, insomma, anche questo mi sembra un luogo comune ;). Nizzi è quello delle patatine e del Tex piccione, Boselli è quello dei personaggi grigi, Faraci è quello del Tex-Rambo... Questo generalizzare e ridurre ogni autore ai soliti 3-4 stereotipi mi sembra avvilente.

Nel caso in questione, parlare di "buonismo boselliano" o cattivi che non lo sono mai fino in fondo è una generalizzazione che trovo poco aderente alla realtà. È chiaro che ci sono storie, come questa, con personaggi in bilico tra bene e male, ma la storia lo richiede! Non ci si può lamentare della presenza di questo elemento, se è quello su cui la storia è costruita.

Boselli nelle sue storie ha una varietà di soggetti, temi, atmosfere che lo rendono irriducibile a pochi stereotipi, che però alcuni lettori continuano a ripetere instancabilmente. C'è un personaggio "grigio"? Ah, il solito Boselli, mai una volta che ci metta un cattivo vero (e poi di dimenticano di Jack Thunder, del Maestro, di Charvez...)

Ma infatti ho dato 9, proprio perchè la storia è costruita su questo ed è una grandissima storia.

Ho solo detto che mi pare un espediente abusatissimo da parte di questo autore e che mi auguro appaia sempre meno in futuro. Tutto qua. E' ovvio che non sempre l'autore usi questo stereotipo e che ci sono stati anche cattivi veri, ma è indubbiamente un clichè molto usato dall'autore.

Gli stereotipi sono, in realtà, delle verità. Come sono veri quelli su Faraci e Nizzi. L'importante è capire se lo stereotipo inficia o no la storia. Qui non solo non la inficia, ma ne è parte forte e integrante. Altrove la inficia, secondo me.

 

Modificato da valerio
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On 9/4/2012 at 13:28, Leo dice:

Altra grande storia di Boselli con tutti gli elementi cui questo autore ci ha abituato nel corso degli anni: una moltitudine di personaggi dalle storie complesse, pathos, epica, uno splendido comprimario in bianco e nero (come Ray Clemmons, o Shane 'O Donnell) nella figura di Glenn Corbett. Quoto ElGringo89 per il rimando al "Deserto dei Tartari", cui pure io avevo pensato, data l'atmosfera satura di tensione per una minaccia che in realtà, almeno all'inizio, non si palesa mai (salvo che sotto forma di sparute squadre di Comanche). Minaccia che non ci si aspetta solo dai Comanche, ma anche dalle azioni che potrebbero essere poste in essere dai membri della Chain Gang, che divengono quindi altro elemento di tensione nella tensione, e rendono la storia avvincente fino alla fine. E', infine, una storia che ha un sapore fortissimo di WEST, per ambientazione, temi, personaggi, e per i soliti, grandi, rimpianti, disegni di quell'artista straordinario che è stato Marcello. Grazie ancora all'accoppiata Boselli-Marcello per questi capolavori.

 

On 31/5/2012 at 10:03, la tigre nera dice:

L'ennesimo capolavoro della premiata ditta Boselli-Marcello autori, secondo me, delle più belle storie della fascia 400-500 e comunque di Tex in generale. L'accoppiata si dimostra essere vincente. Che dire di questa storia... fantastica, ricca di azione, colpi di scena e imprevedibilit?. Boselli riesce a ricreare molti personaggi assai interessanti e particolareggiati tra loro senza però annoiare e senza far perdere suspence alla storia. Ognuno dei protagonisti ha una particolare personalit? che lo caratterizza fortemente. I carcerati, i coloni, i soldati. Tante personalit? in un unica storia complessa ma di facile lettura. Bello il fatto di vedere i protagonisti seriamente messi in difficolt?, rende la storia assai interessante. Notevole anche il fatto di non dichiarare subito quale sia l'identit? dell'amico deceduto ma di lasciare al lettore la possibilità di capirlo durante la lettura. Peccato sia stata l'ultima apparizione dei disegni di Marcello. Grandiosi come al solito. Storia memorabile da annoverare tra le migliori 5-10 di Tex. Questa storia ho capito che mi è veramente piaciuta perchè una volta giunto a fine lettura mi è dispiaciuto che fosse già terminata. in generale con le storie da ricordare succede sempre così. Un appunto... penso che chi ha dato 1 a questa storia abbia sbagliato nel cliccare. Voto 10 ai disegniVoto 10 alla trama

 

On 22/1/2015 at 14:29, Grande Proteus dice:

Non capisco come si fa adare 1 a questa storia, a mio parere tra le 10 storie più belle di sempre.

 

On 9/5/2020 at 18:49, Loriano Lorenzutti dice:

Riletta dopo una decina d'anni, che dire, ogni volta mi crea un'emozione. Boselli in grandissimo spolvero, Marcello un gradino più sotto, ma comunque ottimo, anche se non rientra tra i miei primi dieci. Ma anche la storia trascina il disegnatore a metterci tutto. Per me alla pari con "Il passato si Carson". Voto 10 e lode.

Allora...Riletta dopo 18 anni (ne avevo 20) e cosa dire...Non la ricordavo e non ne capisco la ragione. Questa è oggettivamente una grande storia (8-9 o 10 fate voi). Tre indizi fanno una prova giusto? Quindi il duo Boselli/Marcello è provato che sia da podio nella saga di Tex? Per me sì. Storia con radici storiche, un Tex in splendida forma, tanti comprimari ben definiti, una trama avvincente, un finale da brividi, il tratto di Marcello che calza a pennello. Forse bevevo troppo nel 2002, sicuramente non ero il lettore che sono oggi. Detto ciò aggiorno il mio podio texiano. Il passato di Carson, Fuga da Anderville, La grande invasione. Tre perle tallonate da tanti altri grandi albi di GLB, Nizzi, Nolitta, Boselli e ci metto La prova del fuoco di Ruju. Tanta roba dal 1948 al 2020.

  • +1 1
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18 minuti fa, Diablorojo82 dice:

 

 

 

Allora...Riletta dopo 18 anni (ne avevo 20) e cosa dire...Non la ricordavo e non ne capisco la ragione. Questa è oggettivamente una grande storia (8-9 o 10 fate voi). Tre indizi fanno una prova giusto? Quindi il duo Boselli/Marcello è provato che sia da podio nella saga di Tex? Per me sì. Storia con radici storiche, un Tex in splendida forma, tanti comprimari ben definiti, una trama avvincente, un finale da brividi, il tratto di Marcello che calza a pennello. Forse bevevo troppo nel 2002, sicuramente non ero il lettore che sono oggi. Detto ciò aggiorno il mio podio texiano. Il passato di Carson, Fuga da Anderville, La grande invasione. Tre perle tallonate da tanti altri grandi albi di GLB, Nizzi, Nolitta, Boselli e ci metto La prova del fuoco di Ruju. Tanta roba dal 1948 al 2020.

 

Bel post Diablo, e per due terzi condividiamo anche lo stesso podio! Solo che io ci metto Gli Invincibili al posto de La Grande Invasione, storia che pure ho amato moltissimo, ma la logica del podio purtroppo impone di fare delle scelte ;)

 

Le "marcelliane" sono a mio parere tra gli esiti più alti della produzione boselliana in particolare e texiana in generale. E per marcelliane non intendo solo le tre già citate, ma anche la storia di Mickey Finn e del Sergente Torrence (altra storia eccezionale) e I Sette Assassini, la cui idea di partenza può risultare indigesta (sette essere mostruosi, freaks nel corpo o nella mente) ma che durante la lettura ti incanta. In un'intervista che Boselli gentilmente mi concesse per un mio articolo su Il Passato di Carson, pubblicato su un Tex Willer Magazine di qualche anno fa, Boselli mi disse che la moglie di Marcello aveva cominciato a leggere le storie disegnate dal marito solo da quando lui realizzava le storie di Boselli. E questo nonostante il disegnatore avesse dietro anni di esperienza nel mercato internazionale! E come dare torto alla moglie del compianto artista, di fronte alla storia regina del Vecchio Cammello, a quell'autentico capolavoro con i cavalieri dell'Oca Selvaggia, alla splendida storia della Chain Gang? Una scrittura ispirata e splendidamente supportata a livello grafico che ha prodotto storie destinate secondo me ad essere per sempre annoverate nei capolavori non solo texiani ma del medium fumetto tutto! Come lettori di Tex, siamo stati fortunati che un giorno lontano di circa 60 anni fa, il fato ha voluto che un certo Mauro di nostra conoscenza frequentasse la stessa classe di Giorgio Bonelli, figlio di Glb: non può essere stata una mera coincidenza, ma una congiunzione astrale particolarmente favorevole perché Dio, o gli dei, vogliono bene a Tex :D

Modificato da Leo
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Leo dice:

 

Bel post Diablo, e per due terzi condividiamo anche lo stesso podio! Solo che io ci metto Gli Invincibili al posto de La Grande Invasione, storia che pure ho amato moltissimo, ma la logica del podio purtroppo impone di fare delle scelte ;)

 

Le "marcelliane" sono a mio parere tra gli esiti più alti della produzione boselliana in particolare e texiana in generale. E per marcelliane non intendo solo le tre già citate, ma anche la storia di Mickey Finn e del Sergente Torrence (altra storia eccezionale) e I Sette Assassini, la cui idea di partenza può risultare indigesta (sette essere mostruosi, freaks nel corpo o nella mente) ma che durante la lettura ti incanta. In un'intervista che Boselli gentilmente mi concesse per un mio articolo su Il Passato di Carson, pubblicato su un Tex Willer Magazine di qualche anno fa, Boselli mi disse che la moglie di Marcello aveva cominciato a leggere le storie disegnate dal marito solo da quando lui realizzava le storie di Boselli. E questo nonostante il disegnatore avesse dietro anni di esperienza nel mercato internazionale! E come dare torto alla moglie del compianto artista, di fronte alla storia regina del Vecchio Cammello, a quell'autentico capolavoro con i cavalieri dell'Oca Selvaggia, alla splendida storia della Chain Gang? Una scrittura ispirata e splendidamente supportata a livello grafico che ha prodotto storie destinate secondo me ad essere per sempre annoverate nei capolavori non solo texiani ma del medium fumetto tutto! Come lettori di Tex, siamo stati fortunati che un giorno lontano di circa 60 anni fa, il fato ha voluto che un certo Mauro di nostra conoscenza frequentasse la stessa classe di Giorgio Bonelli, figlio di Glb: non può essere stata una mera coincidenza, ma una congiunzione astrale particolarmente favorevole perché Dio, o gli dei, vogliono bene a Tex :D

Gli invincibili è al quarto posto 🙂

Boselli/Marcello tandem imbattibile.

Non me ne vogliano GLB/Galep. 🙂

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