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TWF - Tex Willer Forum

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  1. Ultima ora
  2. Boselli su instagram ha confermato che la storia su El diablo sarà in 4 albi, quindi fino ad Agosto.
  3. Carlo Monni

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    "Assedio al Posto n. 6 fu uno dei primissimi Tex Giganti che ho letto. e la mia reazione non è stata diversa dalla tua
  4. La mia voleva essere una battuta. Nessuno vuole limitare il diritto di critica . La replica per interposta persona di Boselli riguarda una critica specifica volendo contestare il concetto di albo introduttivo che per lui non sta in piedi. Il diritto di critica comprende anche il diritto di replica, così mi hanno insegnato.
  5. Facendo un po' di conti sulla base di ciò che sappiamo, ci aspettano altri tre albi per El Diablo con Brindisi ai disegni, altri tre per la Regina del fiume con De Angelis, tre per Kid Billy di nuovo con Brindisi, tre per Xipe ancora con De Angelis. Si arriva così all'aprile del prossimo anno. Questo se ogni storia darà composta di soli tre albi, ma chi ci dice che non saranno di più ? E Mefisto? Io non credo che tra soli albi siano sufficienti per tutta la storia e a dirla tutta, me lo auguro. In ogni caso, non lo saranno di sicuro per tutta la parte messicana prima e dopo l'a cattura di Mefisto, che a mio parere sarà articolata in più storie distinte.
  6. frank_one

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Attenzione che qui però si può instaurare una dinamica poco salutare per il forum. Se un utente deve limitare le sue critiche per paura di inimicarsi gli autori il forum può anche chiudere. La tua probabilmente voleva essere una battuta, ma il concetto alla base può essere pericoloso. Nessuno vuole male a Mauro, anzi tutti lo rispettiamo e apprezziamo il suo lavoro. Però se una sua storia non ci piace dobbiamo dirlo, senza troppi giri di parole o edulcorazioni. La persona non si tocca, ci mancherebbe, ma l'opera deve essere criticabile sempre, comunque e senza pietà. Non è un caso se i forum a cui partecipano anche gli autori hanno solitamente una sezione a parte a loro dedicata.
  7. E' una sottile strategia per farlo tornare sul forum
  8. Today
  9. Tu vuoi proprio farti detestare da Boselli. Io ho voluto essere buono ed ho usato il termine qualcuno e non quello realmente usato con me. Nella versione non censurata Boselli definisce chi ha inventato il concetto di albo introduttivo con un aggettivo di cui ti dirò solo che fa rima con lampione. Che fosse questa la versione del soggetto di Boselli e Giorgio Bonelli. Non un crossover, ma un seguito. Tecnicamente il crossover è un'altra cosa. A dirla tutta, a me dispiace che Boselli ce lo abbia anticipato perché sarebbe stata una bella sorpresa, almeno per me. Come sempre, invito a leggere prima di giudicare. Magari potrebbe piacerti.
  10. piesse

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    E' regola valida per tutto il multiverso che ogniqualvolta l'eroe si trovi in un ambiente oscuro - se l'eroe è privo di torcia o altri mezzi di illuminazione propri- l'ambiente stesso sia rischiarato da funghi luminescenti o pietre fosforescenti o luci magiche o qualsiasi altro espediente consenta al protagonista di cavarsela ed allo spettatore di vedere che sta succedendo. Strano ma vero.
  11. Il primo albo, per quanto introduttivo , mi è sembrato molto buono. Finora segue abbastanza lo schema del precedente Un mondo perduto, scazzottata iniziale compresa, anche se il versante di salita del Rainier stavolta è diverso, da ovest (Tacoma) e da non più da est (Yakima). All’epoca in cui sono ambientate le avventure di Tex il Rainier era già stato scalato, anche dal celebre scrittore-naturalista John Muir, e la via normale (cioè la più facile) è la Disappointment Cleaver Route da sud. Sono probabilmente l’unico lettore di Tex a cui piace molto Un mondo perduto, storia che conosco praticamente a memoria, per quanto si vede che GLB lavorava su un soggetto altrui (il lungo passaggio in cui Steiner spiega i misteri del Rainier non sembra nemmeno scritto da lui, ma assomiglia più a uno dei monologhi del professor Hellingen di Nolitta) e che ha chiuso la storia troppo repentinamente, forse a causa della sopraggiunta morte di Erio Nicolò. Il soggetto a me è sempre sembrato parecchio boselliano, per il gran numero di personaggi coinvolti, l’ambientazione alpinistica e lo sconfinamento molto spinto nella fantascienza. Rispetto alla storia precedente Boselli opera delle correzioni e delle piccole retcon: giustifica in qualche modo i baffoni di Gros-Jean (Nicolò in realtà aveva proprio disegnato un altro personaggio), sostituisce l’inopinato ponte di legno in mezzo al ghiacciaio da cui precipita l’indiano klamath con uno di ghiaccio (anche qui Monti aveva chiaramente sbagliato a interpretare la sceneggiatura e nessuno aveva corretto), spiega che il regno sotterraneo è illuminato dalle pareti fluorescenti (mentre GLB glissava abbastanza su questo particolare, tanto che non si capiva come i nostri potessero vederci al buio), però cambia anche alcuni particolari: le tute dei ghundar realizzate con i tessuti trovati nella stiva dell’astronave sono sostituite da delle semplici pellicce come nella copertina di Galep, e il professor Steiner viene sfigurato da un’esplosione e non più dalle radiazioni dell’astronave. Mi pare di aver capito che questa storia costituirà una specie di crossover con l’altra storia fantascientifica di Tex, quella della Valle della luna, e non sono sicuro che la cosa mi piacerà molto. Bocci per me promosso a pieni voti, ha uno stile molto “pieno”, minuzioso e calligrafico, che è vero un po’ ne penalizza la leggibilità, soprattutto nelle scene d’azione, però nel complesso la sua mi è sembrata una prova sontuosa.
  12. E Tex spara per primo ! Per motivi strettamente personali, non vedo l'ora che giunga quel momento ...
  13. Diablero

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    Questa settimana, insieme alla serie "Topazio", inizia una delle storie più belle di Tex e parte uno dei periodi migliori della serie. La "rivolta degli Apaches" di Rayakura (nella serie gigante nei numeri 27, "assedio al posto numero 6"), con nella seconda striscia l'uccisione dei genitori di Dick (ma ci pensate che cosa metteva GL Bonelli in un fumetto "per bambini"? Poi per forza finiva all'indice come "lettura pericolosa"...). una scena drammatica e tragica che dura più di un albo intero (da pagina 20 del primo a pagina 24 del secondo) senza la minima apparizione dei pards! I pards nel secondo albo si vedono solo nelle ultime 8 strisce, e con un ellisse narrativa che oggi farebbe girare la testa per la rapidità della cosa a tanti lettori, Dick e Fuzzy si vedono già uniti senza tanti salamelecchi... Ma tutta questa storia presenta un GL Bonelli in stato di grazia, con scene cariche di dramma, sacrifici e redenzione in ogni albo, un tour de force che quando lo lessi da bambino mi colpì moltissimo. E rileggendolo per l'ennesima volta adesso, continua a colpirmi.
  14. Diablero

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Digli che se torna mi rimetto a leggere Dampyr!
  15. "Ultimo atto" per la Mano Rossa... e anche per la "prima carriera da fuorilegge" di Tex. Dal prossimo albo sarà un ranger (anche se sono curioso su come presenterà Boselli il famigerato "servizio Segreto dei Ranger...). In quest'ultimo albo, liquidata secondo la falsariga della storia originale la banda di criminali, vediamo già le... "trame" di Carson e Marshall per reclutarlo! È un buon momento, dopo 66 albi + 4 speciali (contando solo quelli contemporanei) ormai la storia del fuorilegge "buono" era stata spremuta anche troppo (lo stesso motivo per cui all'epoca anche GL Bonelli aveva dato una veste "ufficiale" alle azioni di Tex), anche se immagino che Boselli cercherà di arrivare il prima possibile al secondo periodo da fuorilegge in Messico. E ci stiamo avvicinando ormai al primo incontro fra Tex e Carson...
  16. Ieri
  17. Lo ho già fatto, ma è ancora irremovibile.
  18. juanraza85

    [583/584] Missouri!

    Una nuova avventura di Tex nel cupo contesto della Guerra di Secessione, che si trascina col suo carico di odii e rancori sin nel "presente" texiano, col Nostro che dapprima ricorda gli avvenimenti passati e poi risolve una volta per tutte i conti in sospeso. Tutti elementi, questi, assai cari a Boselli, da cui trae una vicenda che, al pari delle altre storie di Tex ambientate nella guerra fratricida americana, non lesina un carico di enorme fascino misto ad amarezza, ovviamente con tanta azione e con un grande lavoro sulla caratterizzazione dei personaggi con cui Tex ha a che fare, in particolar modo gli antagonisti: autentiche carogne, ma a loro modo animati da un ideale tale da sfociare, talvolta, nel fanatismo. Un contributo non irrilevante all'ottima resa dell'impianto imbastito da Boselli è dato certamente dai disegni "brutti, sporchi e cattivi" di Mastantuono, sempre in grado di enfatizzare al meglio storie dal canovaccio piuttosto crudo e spiccio. Nel primo anno della guerra, Tex e l'allora inseparabile Damned Dick vengono incaricati dal capitano Dark di unirsi sulla chiacchierata compagnia J, formata in massima parte da Jayhawkers del Kansas, agli ordini del capitano Jude West, con lo scopo di indagare su di loro. Impossibile rimanere indifferenti dinanzi alla figura del capitano West: individuo indubbiamente carismatico, poco avvezzo alla forma, letteralmente venerato da molti dei suoi uomini più fedeli, ma al contempo anche molto poco dotato di senso dell'onore. In altre parole, più capobanda che militare (con la scusa di essersi fatto le ossa nella guerriglia contro i bushwackers sudisti), come Tex e Dick non tardano a scoprire, dovendo assistere alle prepotenze dei loro cosiddetti "commilitoni" ai danni della pacifica comunità di Glendale, nel Missouri, colpevole di essere per la maggior parte simpatizzante del Sud. Il passo è sin troppo breve perché, falsamente accusati di sedizione, Tex e Dick si ritrovino contro l'intera compagnia J, in particolare i fanatici Abe Lewis e Corky (fedelissimi di West), ma potendo contare sull'aiuto dell'onesto tenente Stacy Robbins, grazie al quale riescono infine ad avere la meglio senza, tuttavia, mettere le grinfie su West (anche perché aiutato nella fuga da Corky e Lewis, che in un atto di estrema fedeltà arriva addirittura a farsi passare per il suo comandante). Anni dopo, West si ripresenta a Glendale in compagnia della banda nel frattempo formata, con l'ausilio di ex nemici giurati come il bushwacker Rhett Corrigan, mostrandosi definitivamente per il volgare bandito che è sempre stato, rapinando la banca ed uccidendo innocenti. Tex, chiamato al pari di Dick in aiuto da Robbins, porta con sé i pards al gran completo che, invero, non faticano granché (tutto è relativo, ovvio) ad avere la meglio sulla marmaglia agli ordini di West e Corrigan, sui quali cala definitivamente il sipario per opera dei Nostri, in un'anonima fattoria abbandonata per una fine ingloriosa che sa un po' di metafora.
  19. Concordo con Lety, l'assenza di Mauro si fa sentire parecchio sul Forum. Il fatto che ci legga è già qualcosa, evidentemente il legame col sito c'è ancora e lo stacco non è stato totale. Confido che prima o poi possa tornare ad arricchire con la sua graditissima presenza la nostra comunità virtuale. P.s. @Carlo Monnicontinua a fare da tramite e riferiscigli che ci manca e di ripensanrci, lo aspettiamo a braccia aperte!
  20. Letizia

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Gli hanno massaggiato i marroni con la carta vetrata.
  21. Otami

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Scusate ma mi son perso, ho capito che il sommo Boselli ci ha abbandonati, ma qualcuno potrebbe spiegarmi perchè? Grazie!
  22. Letizia

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Bos, ti prego, torna a riferire personalmente (senza nulla togliere all'amico Carlo). Qui c'è ancora un sacco di gente a cui manchi e che, almeno credo, si merita la tua presenza. Please.
  23. Per la serie: riceviamo e pubblichiamo, Boselli mi ha incaricato di riferirvi quanto segue: non esistono albi introduttivi. La storia inizia a pagina 1 ed è assurdo criticare usando un concetto artificiale che non esiste se non nella testa di qualcuno. Questo è quanto mi è stato chiesto di riferire ed ora consentitemi di dire la mia. Una storia, qualunque storia, è composta da tre elementi fondamentali: l'introduzione, ovvero la presentazione dello scenario e dei personaggi; il conflitto, ovvero la rottura di un equilibrio preesistente che scatena una serie di eventi e di peripezie dei protagonisti che debbono affrontare una serie di difficoltà; risoluzione ovvero il ripristino dell'equilibrio violato. Questi tre elementi sono sempre presenti, ma non necessariamente distinti o consecutivi. Una storia può iniziare in medias res oppure addirittura dalla fine e poi andare a ritroso oppure ancora non narrare gli eventi in rigoroso ordine cronologico. "Viale del Tramonto" e "Quarto potere" ne sono un esempio lampante. Direste forse che i primi 100 minuti di "Viale del Tramonto" sono introduttivi solo perché Norma Desmond spara a Joe Gillis solo dieci minuti prima della fine? Nel caso di questa storia, abbiamo la presentazione dello scenario, dei personaggi e delle loro motivazioni. Viene introdotto un mistero che ovviamente non viene svelato subito sennò che mistero sarebbe? La vicenda entra subito nel vivo con Holt e la sua banda e le loro azioni motivate dal desiderio di impadronirsi delle presunte ricchezze della montagna che li porta in diretto conflitto con i nostri eroi. In più, il personaggio visto all'inizio, che sembrava un pazzoide si rivela essere invece tutt'altro e probabilmente nasconde anche lui qualche segreto. Nel finale dell'albo poi accade qualcosa: chi o cosa ha provocato quelle ferite allo sgherro di Holt? E perché? Insomma, a me pare che non ci sia semplicemente un'introduzione. Se poi voi pensate che il clou di una vicenda sia esclusivamente il confronto con l'antagonista e tutto il resto sia introduzione, beh, vi sbagliate: non è così che funzionano le storie. Contesto radicalmente questa interpretazione. Nei tre albi finora usciti c'è ovviamente la necessaria introduzione dei personaggi e delle loro motivazioni, ma è assolutamente sbagliato affermare che non succede niente. Non solo si reintroduce Supermike e gli si dà una caratterizzazione più affine a quella di Nolitta che a quella di Castelli, si spiegano alcune reali o presunte incongruenze della storia precedente ricapitolando anche le sue vicende passate (ed in questo senso il flashback nel terzo albo è tutt'altro che superfluo come sostiene qualcuno perché il bravo sceneggiatore deve anche pensare che questo potrebbe essere il primo albo di Zagor per qualcuno). Abbiamo la conferma che Supermike non è un assassino e che segue un sia pur distorto codice etico. Abbiamo il rapimento di alcuni amici di Zago, viene delineata la figura di Tumak, alleato tutt'altro che affidabile di Supermike e vero cattivo della storia e si può persino pensare ad una temporanea alleanza tra Zagor e Supermike contro di lui. Certo, se qualcuno pensa che la storia sia semplicemente Zagor e Supermike si affrontano in altre sette prove, credo che abbia sbagliato bersaglio. Chiudo l'OT zagoriano con una considerazione generale che riguarda anche questa storia: emettere giudizi sulla lunghezza di una storia prima di averla letta interamente è assolutamente e radicalmente sbagliato. Alla fine potrebbe anche capitare che dopo la lettura si possa pensare che tre albi siano stati troppo pochi.
  24. Degna conclusione di questa storia che va ad integrare più che bene, e senza stravolgerla in alcun modo, l'originale griffato GLB. Una superba prova di forza, quella che ci regala il giovane Tex Willer, che con determinazione ed un pizzico di teatralità, oltre che grazie all'aiuto di tutori dell'ordine disposti a concedergli il beneficio del dubbio, sbaraglia la Mano Rossa (o meglio, le "due Mani Rosse") e, soprattutto, pone la prima pietra per il tanto atteso salto della barricata. Boselli ha svolto un ottimo lavoro di integrazione, contestualizzando la vicenda abbastanza esaustivamente, ed almeno per quanto mi riguarda dissipando qualsiasi perplessità potesse esserci riguardo la riproposizione di questo ciclo di primissime storie di Tex su questa serie (lecito aspettarsi, quindi, che l'avventura contro El Diablo e quelle che la seguiranno saranno sui medesimi standard).
  25. Io che mi sono letto Il mistero del Monte Rainier non vedo l'ora che esca il prossimo albo per vedere come va a finire, e penso possa succedere anche a un lettore occasionale. Su Supermike non mi pronuncio, non lo ho letto.🙋🏻‍♂️
  26. La storia Un mondo perduto (di cui Il mistero del Monte Rainier è il seguito) occupava un albo e mezzo, ma conteneva talmente tanti eventi e situazioni (l’arrivo a Yakima e l’incontro con Gros-Jean, i preparativi per la spedizione, la tappa al villaggio dei klamath, la scalata del ghiacciaio, l’attacco dei ghundar, la scoperta del mondo sotterraneo, la cattura e l’incontro con il professor Steiner, ecc.) che oggi facilmente verrebbe spalmata su 4 o 5. Per questo quando leggo “albo introduttivo” storco il naso: una volta non esistevano albi introduttivi, ogni albo, anche se la storia rimaneva da concludere, presentava tantissimi momenti avventurosi e colpi di scena ed era comunque perfettamente fruibile per se stesso, anche perché poteva capitare in mano a un lettore occasionale, e in questo caso magari spingerlo all’acquisto dell’albo successivo: se a uno, ad esempio, capitava in mano Zagor contro Supermike era spinto dall’incalzare della storia a comprare La settima prova per vedere come andava a finire, se a uno capita in mano il Supermike di Burattini (dove i primi 3 albi finora sono introduttivi) mi sa che fa il ragionamento opposto…
  27. Ultima settimana
  28. Hellingen

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Ruju finora si è fatto apprezzare proprio per le sue storie auto-conclusive, e di solito evita i ritorni, ma quel ragazzino sembra effettivamente costruito per una seconda apparizione. Resta da vedere quando e se succederà... secondo me potrebbero riproporlo cresciuto tra 6-7 anni, quasi sicuramente a capo di una rivolta indiana o qualcosa del genere. In quel caso mi augurerò di essere smentito e di trovare il personaggio in un ruolo un po' più originale, cosa che lo renderebbe già più interessante da riscoprire.
  29. frank_one

    [762/764] Il Mistero del Monte Rainier

    Non basta la fredda sicurezza di un calcolo, serve un senso. Dove sta scritto che il lasso di tempo che all'epoca era necessario a pubblicare una storia oggi debba essere usato come variabile per gonfiare forzatamente il numero di pagine di cui la storia è composta? È il colmo, la vittoria della mancanza di senso e della rigidità di pensiero. Come dire: "dobbiamo sorbirci storie allungate perché non si può fare altrimenti, è stato deciso così e guai a tornare indietro".
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