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TWF - Tex Willer Forum

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  1. Testa di Vitello

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 22/05/2020 in tutte le sezioni

  1. In prossimità dei festeggiamenti per il sessantennale, apparve chiaro il passaggio di consegne “quasi ufficiale” fra Nizzi e Boselli nel ruolo di sceneggiatore leader della serie. Per più di sei mesi consecutivi il nome dell’autore milanese figurò fra i crediti della regolare e negli albi a seguire la tendenza sarebbe stata riconfermata, fino al riconoscimento, non da poco, di scrivere l’albo celebrativo per il numero 600. Di certo, considerata l’ormai irreversibile fase d’involuzione nizziana, ancor più messa in evidenza dall’ottima continuità narrativa di Borden, la scelta redazionale fu sacrosanta e volendo, anche un po’ tardiva. Storie come “Tornado” sono il fulgido esempio di quanto l’attuale curatore meritasse “la promozione” e rileggerle è sempre un grande piacere. Per l’intera durata dei due albi, la sceneggiatura mantiene ritmi adrenalinici con tanta azione e continui colpi di scena. Ma sarà proprio lo spunto del Tornado, introdotto magistralmente vignetta per vignetta ad aggiungere ulteriore pathos e tensione alla narrazione. Come nella migliore tradizione boselliana, l’intreccio è ben intessuto e si avvale su un parterre di personaggi studiati ad hoc e rappresentanti il vero valore aggiunto alla prova. Sulla via di Amarillo Tex si ritrova a dover salvare il giovane Steve Lyman, un avvocato preso di mira da svariati killer prezzolati, che per conto del consueto “padreterno” paesano Lowe, cercano di sopprimerlo per impedirgli di deporre in processo proprio contro il boss. Ma la pista dei due finisce con l’incrociare quella della famiglia di contadini e dell’amico Hank, in fuga dai loro ranch devastati dal vento e dalla carestia. Attraverso le desolate Indians Plain la storia si fa appassionante e dopo la stupenda trovata narrativa del tornado, che mette ulteriore pepe e tensione alla vicenda, il rimescolamento di carte introduce alla fase finale dove si “scoprono gli altarini” e il lettore va incontro a una serie di sorprese impreviste. Proprio Hank, che inizialmente accattiva la simpatia con il suo fare scanzonato e tanto di chitarra a tracolla stile “Guitar Jim”, si rivelerà il personaggio più fuorviante per il lettore. Un’evoluzione inversa rispetto alla media dei personaggi che Borden ci ha abituato ad apprezzare, che si tinge di “nero” dopo essere stato introdotto come bravo ragazzo. Il suo gettare la maschera sorprende ma non mancano gli indizi disseminati lungo il percorso dall’autore per intuirlo. La pistola ben oliata, il segnale sulla roccia, la conoscenza del villaggio fantasma, le frasi di Dooley sono tutti segni che inducono a riflettere e lo stesso Tex si mostra ben presto guardingo e giustamente sospettoso. Jim Bernett, sebbene dall’altra parte della barricata, col proseguo della storia si mostra fondamentalmente meno malvagio di Hank e proprio il tradimento di quest’ultimo, con successiva morte dell’amata moglie indiana, a fungere da evento catalizzatore della sua conversione al crimine. Meno caratterizzato Durango, che avrà comunque modo in futuro di tornare nella saga con un ulteriore trovata dell’autore atta a sorprendere i fans, ma ci sarà modo al tempo debito di commentare quella storia. Un po’ in fase calante il finale, con un eccesso di spettacolarità di scene, che si fanno apprezzare, ma forse un po’ troppo artefatte, vedi il duello a quattro fra Tex, Durango, Bennett e Hank, o l’epilogo frettoloso della carriera criminale di Lowe, con l’ingresso in scena di un frizzante Carson e la sua teatrale scenetta della finta impiccagione del boss. Anche con sequenze meno sui generis l’esito sarebbe stato comunque garantito. Buona la performance di Tex, che sebbene non il “padre padrone” della scena, si rivela comunque un uomo esperto, navigato e affidabile: l’eroe tutto d’un pezzo che chiunque vorrebbe al suo fianco nelle peripezie della vita. Sotto l’aspetto grafico Font se la cavò benissimo in una prova non semplicissima da realizzare. Tutte le sequenze del tornado sono ben rappresentate e il disegnatore spagnolo mostra di essere impeccabile nelle rappresentazioni paesaggistiche e metereologiche, un po’ meno nelle fattezze e nelle anatomie dei personaggi che appaiono troppo smilze e con tratti troppo stilizzati e caricaturali, ma come scritto in alcuni precedenti commenti, dopo un tot di tavole ci si abitua alle sua caratteristiche stilistiche e il suo tratto latino riesce perfino a farsi apprezzare, seppur inconsueto. Il mio voto finale è 9
    1 point
  2. Testa di vitello è un forumista a cui le cose giustamente piacciono o non piacciono a livello personale, e ci sta perché questo è un forum di appassionati e non una rivista di critica, ma sulla "recensione" di Riminicomix... permettimi di dire che la "critica", quella vera, è un'altra cosa. Non so se l'account "Riminicomix" è anche quello un account di un fan o no, ma da come parla si atteggia a "critico"... beh, un critico "vero" è tutta un'altra cosa (però devo ammettere che purtroppo ormai sono quasi estinti, ci sono centinaia di persone che scrivono per decine di siti a caccia di qualunque cosa postabile per fare click, e che sgomitano per essere il più lecchino e avere anteprime, esclusive o una buona parola per entrare in redazione, ma se dovessi elencare quelli che considero critici fumettistici veri non userei le dita di due mani... e per essere chiari, io NON mi metterei nell'elenco) Sai cosa contesto maggiormente in questa frase? Non il fatto che c'è un pubblico che apprezza le nizzate, questo è più che evidente, ma il fatto che chiami questa storia "classica"... No, no, no, no.... se dovessi assegnare il termine "classico" ad un autore attuale di Tex, direi che l'unico a cui potrei assegnarla è Borden. È credo l'unico, per ora, a portare avanti la tradizione GLBonelliana di avventura classica, immersiva, dove ti appassioni alle avventure di uno o più eroi "credendoci" e vivendo con passione le loro vicende. Io ritengo le attuali sceneggiature di Nizzi "povere" e molto sciatte, ma anche se non si è d'accordo con me su questo, anche se le consideri scritte bene... nel loro citazionismo sono tutto fuorchè "classiche". Sono tipiche di un citazionismo post-moderno anni 80-90 (a cui appartiene anche Faraci) che trova inutile l'immersione nella trama e l'appassionarsi alle vicende, cercando invece di "citare" il più possibile elementi ricorrenti, ma senza "crederci" davvero. Storie come quelle di Nizzi sono "moderne" (o meglio "post-moderne") nel senso che sono concepibili solo oggi, con un pubblico ormai invecchiato che fatica ad appassionarsi e cerca solo citazioni rassicuranti, ripetizioni, deja-vu. Questo non è essere "classici", non più di quanto un brano trap sia "classico" perchè campiona brani classici. Anche senza andare ad analizzare l'uso di quei tratti, poi, basta far notare come Nizzi ancora descriva un Tex "ultramoderno" fallibile, "pulotto", che cerca "prove" e se non le trova non muove un dito. un "commissario Montalbano" nel west, per far vedere come del Tex davvero "classico", quello che accendeva fiammiferi fra le dita dei piedi e faceva risse nei saloon invece di mangiarci patatine, non ha nulla. Certo, a molti forumisti ricorda la loro infanzia perche hanno iniziato con Nizzi, quindi hanno l'impressione che qualunque cosa abbiano letto da bambini sia "classica"... che è come dire che la musica Classica non è Beethoven, ma è Cristina D'avena. Sulla differenza fra Nizzi e Faraci... è vero che Nizzi non dipinge un Tex tanto ammazzasette sulla SINGOLA scena, ma quando ne accumuli trenta, quaranta, CINQUANTA di "bang bang Ahhh" simili, come per esempio era avvenuto nella storia precedente, alla fine non la vedo tutta stà differenza, Tex comunque aveva ammazzato da solo più di cinquanta indiani e quando è arrivata la cavalleria a "salvarlo" ne erano rimasti una dozzina... non ce la vedo tutta stà differenza (e qui sono in disaccordo con borden)
    1 point
  3. Si. Certo. Nell'umilissima e opinabilissima opinione del sottoscritto... Tenera Betulla è "inutile" ai fini della storia, ma (sempre opinione mia, eh) non tutte le cose inserite in una storia devono per forza essere "utili"...trovo che la grandezza della scrittura di Nizzi sia ANCHE da ravvisarsi nella fresca naturalezza con cui lui, più di chiunque altro su Tex (toh, ci metto anche il Berardi di Oklahoma), sa calare la quotidianità tra le pieghe dell'avventura. A me la parentesi di Gros-Jean con Tenera Betulla è piaciuta...mi fa piacere, come fa Piacere a Tex & Pards, sapere come se la passa un amico che non si vede da qualche tempo (sopratutto se, a quanto pare, se la passa bene). Poi anche li, fossero state 20 pagine di Gros-Jean e Tenera Betulla che si infrattano potrei pure capire...
    1 point
  4. Hai dimenticato di scrivere tra le parole "robe" e "ridicole" un bell'inciso tra due virgole del tono: ", a mio parere,". Sai, così come è scritto, sembra che gli autori di queste cose "MAI viste" siano dei pedanti spaccamarroni. Ma sei perdonato, è sicuramente una tua dimenticanza. Io invece penso, sempre a mio modesto avviso, che tutte le contestazioni siano logiche e sensate. A cominciare dalla Betulla, inutile ai fini della storia, come la pistola di Cechov. Se c'è qualcuno che ritiene che i pedanti spaccamarroni siano prevenuti nei confronti di Nizzi, o dice che è una propria impressione o lo dimostra inconfutabilmente. Se poi si parla di "mi piace/ non mi piace", allora è un'altra storia.
    1 point
  5. Ma guarda che questo è il Tex G.L. Bonelliano e in più spaccone, che a certi sta antipatico. E la storia che ci sta attorno che deve funzionare. Se come dici con i Siksika, gli avversari ti sembrano semplici figuranti, non è sbagliato mostrare Tex che fucile in mano non sbaglia un colpo, è sbagliato mostrare avversari inconsistenti che gli rendono troppo facile la vita. Peraltro continuo a difendere quelle pagine della sua ultima storia. Nelle due tavole che hai postato in cui si vedono in successione le vignette con i volti dei principali personaggi che sparano seguiti da vignette con gli indiani che cadono come mosche, c' è proprio una precisa scelta narrativa dell'autore. Nizzi lo fa apposta e lo fa in chiave anche ironica, mettendo in risalto come la proverbiale destrezza con le armi dei pards che escono da questi scontri a fuoco sempre incolumi (o quasi) sia una componente vincente della serie ma non troppo verosimile. Questa è per dirla come GLB, la "maniera di Tex", e i lettori se lo aspettano. Poi chiaramente quando finisci per abusare di questi stratagemmi narrativi, e Faraci l'ha fatto fino all'ossessione, le storie perdono consistenza. La sua maniera, appunto.
    1 point
  6. Ho cominciato ora a leggere questa storia (sono ancora al primo albo)... nei giorni precedenti avevo spulciato questo topic, e...sono basito...non ho MAI visto spaccare il capello in 4 su robe ridicole e senza senso come in questa discussione... Tenera Bettulla... embè ? Qual è il problema ? Gros-Jean avrà pure il diritto di ciulare pure lui, o no ? Povr'uomo Tex che chiede scusa... e si che non più tardi di UNA VIGNETTA PRIMA Nizzi si è pure premurato di mettere la nuvoletta-pensiero di Tex dove dice che vista la situazione si prenderà gioco dei manigoldi fingendo di essere uno sprovveduto passeggero qualsiasi, MA NO, non va bene comunque, l'immagine di Tex che si scusa, sia pur per finta, è uno sfregio indelebile alla iconica badasseria del Nostro...quindi, per esempio, in "Tex L'inesorabile", Tex e Tiger che si fanno-fingendo- passare per i fratelli Logan, in realtà hanno di fatto ceduto al lato oscuro mettendosi alla stregua di sanguinari bandidos senza scrupoli e senza morale, di fatto tramutandosi in chiaviche umane ?? Tex in mutande...embè stava dormendo, che tenuta doveva avere ? Anche qui fosse la prima volta che si vede, poi... Le 2 pagine 2 di salita delle scale...ammazza che allungamento di brodo, oh, si vede proprio che la storia era pensata per un almanacco (o forse era una storia breve di un color) e l'hanno tirata lunga con ste due paginette...fosse la prima volta che in Tex (o in qualsivoglia altro fumetto) ci stanno pagine mute di personaggi di spostano/fanno cose...mai visto il linguaggio cinematografico applicato ai fumetti ? O li volete ancora come ai tempi delle strisce con ogni pagina fittissima di balloons e didascalie che ti spiegano tutto quello che sta succedendo ? Tex & Pards che dormono invece che stare in guardie/tenere d'occhio la situazione...ECCO, su questo avete fondamentalmente ragione, anche se montare di guardia a un battello di discrete di dimensioni non è esattamente come montare di guardia al bivacco col fuocherello nel deserto dell'Arizona, e tenendo conto che non si sapeva di precisione quando avrebbe dovuto avvenire il sabotaggio, avrebbero dovuto continuare a fare il giro della nave a turni notte e giorno, e sai che palle, un po' li capisco...ma ne convengo, questo è un punto un po' oscuro... Poi sopra c'è un tizio tutto indignato anche per il titolo "Il picco del diavolo" perchè non sarebbe abbastanza centrale nella storia...e a parte che è SOLO il punto dove converge tutto il crescendo narrativo dell'albo, mi domando poi se esista una formula algebrica per determinare l'attinenza dei titoli alle storie di Tex, e sarebbe interessante che qualcuno si desse la briga di farli passare tutti per vedere se effettivamente i titoli rispecchiano il contenuto effettivo... E, niente, finita la lettura della storia snocciolerò umilmente la mia opinione a riguardo, per il momento mi premeva solo commentare la ridicolaggine della piega presa dalla discussione fin qui... Ah, mi sono piaciuti moltissimo i BEN DUE siparietti relativi a Carson e bistecche + patatine...con questa recente moda di criticare le bistecche alla stregua del massimo flagello che abbia mai afflitto la storia di Tex, Nizzi piazza non una, ma BEN DUE scene di bistecche e patatine, dove si scherza proprio su quanto la cosa sia diventata tormentone...sbaglierò, ma secondo me Nizzi vi ha trollato alla grande... Errata corrige : "La rupe del diavolo"
    1 point
  7. La tua ironia non attacca, Diablero, soprattutto con me. Nel suo libro, Guida alla fantascienza, Asimov parla che nelle fanzine degli anni Trenta gli aficionados di science fiction disquisivano caparbiamente su astronavi e androidi per mesi interi, fino al punto di raggiungere livelli di puntigliosità che avrebbero messo a dura prova la pazienza di Giobbe. Insomma, lui parlava degli antenati dei simpatici nerd visti nella sit comedy The Big Bang Theory. Questo per dire che io non ho proprio l'intenzione di continuare per altre quindici pagine nel parlare di come avrebbe agito Tex, di come Tex non si fa mai trattare da fesso, delle mutande, e bla bla bla bla bla. Si capisce, e chi ha letto il mio post precedente l'avrà sicuramente capito, che mi basavo su quanto orchestrato da Nizzi per quella SEQUENZA specifica. Non entro nel merito, non dico che doveva agire diversamente o modificare, oppure SE utilizzare o no un ostaggio. Era, quella di Nizzi, una scelta narrativa, e, come ha confermato il Bos, una scelta plausibile e tale resta, ossia: Tex che FINGE e fa la COMMEDIA. E' un espediente utilizzato nella fiction, nei film, nelle serie televisive: l'eroe minimizza perché impossibilitato, momentaneamente, nell'agire, e si ritira per poi intervenire massicciamente in seguito. Nizzi poteva agire diversamente? Certo. Ma mi chiedo: decidi TU? Rispondo io: NO. E sei stato libero di esprimere la tua opinione (alleluia). E ancora: Boselli ha convalidato la sequenza incriminata. Insomma, non gliel'ha fatta riscrivere a Nizzi, ergo l'ha ritenuta idonea, quindi per lui andava bene. Non me lo vedo Mauro tergiversare e farsi dei problemi. Credo che avrebbe di certo fatto modificare a Nizzi quella scena, gli avrebbe detto di correggere il tiro se essa minava alla integrità del personaggio e alla sua storicità, ma non l'ha fatto. E' un dato di fatto INOPPUGNABILE che dimostra che nessuno ha ragione. SOLO il curatore. Però tu continui e perseveri perché ci vuoi dire che: - Nizzi non sa sceneggiare - Nizzi deride Tex mettendolo in scene surreali (della serie "slacciamolo il cinturone") L'hai detto? Amen. Perciò sarebbe bello che Nizzi intervenisse. Così potrebbe spiegare le sue scelte. Sarebbe democratico e bello. Ah, tu scrivi: E sì, specialmente se non si ha chiaro cos'è una storia, e il fatto che sono create dagli sceneggiatori.... Innanzitutto, quei quattro puntini sospensivi gridano vendetta (ma ti sarà scappato, però visto che fai le pulci a Nizzi, consentimi di farle a te 😁). Comunque non entro nel merito di questa tua affermazione perché non è argomento del topic. Sii rispettoso, amigo, visto che qualche post precedente mi hai fatto la verginella che in questo forum non rispettano abbastanza la TUA opinione...
    1 point
  8. Appena letto. Nient'altro da dire se non spettacolare!Se la prima parte era bella e promettente, questo secondo albo è stato veramente una meraviglia!!Un Loman pazzo furioso con il cervello ormai fuso che ha le visioni e non ragiona più, eventi e combinazioni non banali e che accadono proprio al punto giusto, un Tex deciso e infallibile... E poi il finale è davvero qualcosa di soprendente!! Sarà un ingenuo, ma a me ha stupito e mi è piaciuto, soprattutto ho apprezzato come è stata gestita la resa dei conti finale: gli autori (perchè anche i disegni hanno avuto una parte importante in questo) sono riusciti a trasmettere veramente le emozioni che vivevano i personaggi, sembrava quasi di essere dentro la storia a vedere dal vivo quello che succedeva, le espressioni e le reazioni dei personaggi... Impeccabile, non c'è che dire! Non avrei potuto chiedere di meglio, credo che questa storia si farà ricordare a lungo!!
    1 point
  9. Io posso dirti questo,Jack:a te sarebbe piaciuto un Tex così prepotente da inserirsi PER FORZA e DI PREPOTENZA in una questione così privata e personale come quella di un padre che vuole la SUA vendetta?E ti sarebbe piaciuto un Tex che, con la sua vista a raggi infrarossi e la sua capacità di volare, avesse salvato il ragazzo da quella situazione impossibile?.. a me no, perchè a me piace Tex e non Superman. E Tex può anche sbagliare, ogni tanto, perchè lui non è SuperMan, ma un uomo normale-senza contare che Tex, questa volta, non ha nemmeno sbagliato nulla!
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  10. Perché non l'ipertunnel dell'Antartico, la città di Neu Berlin sotto i ghiacci, la tecnologia del Sole nero in mano agli ultimi nazisti ? C'è chi ci crede.
    0 points
  11. Se Nizzi abbandona la sceneggiatura del seguito è meglio ancora. La storia, a parte un momento centrale un po' meno coinvolgente (relativamente meno coinvolgente s'intende), è una delle ultime perle di GLB e la resistenza dei navajos contro Utes e Hualpai ha il sapore del Tex d'annata che già nell''80 stava cominciando a perdersi. Ma la cosa più bella è la parte finale, con la sfida tra Tex e Yellow Dog, che piglia una brutta batosta. La vignetta finale con quella didascalia è qualcosa che sfiore il Mito. PS Ticci raramente è stato così bravo ed è tutto dire! TESTI: 9 DISEGNI 10 e lode
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