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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 24/09/2021 in tutte le sezioni

  1. Grazie infinite per la tua comprensione, ironicamente parlando mi ripeto, siamo noi che non capiamo la loro arte (non la tua, per te solo applausi e i miei non te li ho mai lesinati). Solo che tra gli Hulk che spezzano le reni come stecchini di personaggi con una storia alle spalle (quella si! una storia monumentale) e vecchine che en passant si impossessano del corpo di Carson perché usi le sue pistole contro il suo stesso pard, qualche dubbio sui tuoi collaboratori viene. Ma sono singole sequenze e non l'intera storia. Cinque, dieci pagine le fai riscrivere se ti accorgi che invece di sceneggiare Tex sembra che stiano sceneggiando Dylan Dog. Non puoi fare neanche questo ? Poi io più vado avanti con gli anni e più mi sento diventare riflessivo e tollerante e anche critico verso me stesso. Lo so, tra questo e qualche altro messaggio magari vi fate l'opinione opposta, ma sinceramente non è che noi godiamo a vedere maltrattato il fumetto che seguiamo da una vita. Allora o dici chiaramente che le critiche mie o quelle di Diablero (per citarne uno che vedrei bene tra i tuoi collaboratori a correggere le cose che non vanno) sono ingiuste e pretestuose e puoi farlo perché nessuno credo si offenda oppure riconosci che qualche errore è stato fatto. Il messaggio che vorrei leggere da te è che con le prossime storie presterete più attenzione perché non è nel 2021 che i lettori di Tex sono diventati di colpo meno esigenti.
    1 point
  2. No. All'inizio il Punitore era un "villain" nemico dell'Uomo Ragno, senza origini o backstory, ed era ispirato al protagonista di una serie di romanzi di successo che stavano cavalcando l'onda di film come "il giustiziere della notte". Nella sua prima apparizione si vede solo cercare di uccidere l'Uomo Ragno perchè i giornali l'hanno convinto che è un criminale, poi quando si rende conto che non lo è se ne va. Quasi tutto del personaggio è stato aggiunto negli anni successivi. All'inizio non era italoamericano, e non si chiamava Frank Castle (credo che il nome gliel’abbiano dato circa dieci anni dopo la sua prima apparizione, ma non ho verificato le date, e le origini gliele hanno date solo quando ha iniziato ad essere uno dei "buoni" (e allora bisognava dargli qualcosa che giustificasse le sue azioni) Quindi... ...questo si applica anche al punitore, anzi credo che Lilith sia arrivata prima, in un tempo più breve, della moglie e dei figli di Castle. Ma come spiegavo nel post precedente: i personaggi Marvel sono continuamente reinventati fino a non somigliare più alla versione precedente. Da quando hanno raccontato le origini del Punitore, non c'è albo in cui non pensi alla moglie e ai figli. Anche se non li aveva mai nominati prima. Devil ha avuto poteri dati da un incidente con materiale radioattivo per i primi 20 anni di pubblicazioni. Poi Frank Miller ha fatto una ret-con, perché gli piacevano le storie giapponesi, e gli ha inserito il grande amore della sua vita che ha sempre amato, l'unica davvero, da prima che fosse devil (e non l'aveva mai nominata per 20 anni), un vecchio maestro che gli aveva insegnato tutto (mai nominato per vent'anni), e una setta di nemici mortali che vuole ucciderlo che non è fatta mai vedere per vent'anni. Che problema c'è? Da quel momento Daredevil è diventato un fumetto con arti marziali, ninja, sette orientali ed esoterismo... e questo "in corsa", da un numero all'altro, non è che hanno ripreso un personaggio vecchio con una nuova serie. No, un mese hanno presentato il grande amore, tre mesi dopo la setta nemica, due mesi dopo il vecchio maestro, e in meno di un anno Daredevil era rivoltato come un calzino... Per capirsi, è come se domani Boselli scrive una storia in cui si scopre che Tex in realtà è un mago più potente di Mefisto, e per questo lo batte sempre, Kit Carson è un highlander vecchio mille anni che gli ha insegnato le arti mistiche, e Tiger è un demone evocato dall'inferno sotto forma umana per servirlo.. Aggiungere una grotta in cui Tex "si rifugia da sempre" e non si era mai vista non è una grande ret-con (GL Bonelli ne fece di più importanti quando si inventò che Tex era ricco perchè aveva l'oro dei Navajos, per non parlare del balzo in avanti di vent'anni e delle due guerre di secessione), ma è un passettino in una direzione che non mi piace per niente... .
    1 point
  3. Ora hai rimediato a quella tua affermazione che mi ha portato a disistimarti alquanto Sono contento di poter dire che ti sei riabilitato, era un cruccio che mi portavo nel cuore Obiettivamente, siamo al cospetto di un capolavoro. Tex è vinto, sì, ma da qualcosa di disumano, perché è inimmaginabile un atto così contronatura come quello perpetrato dal vecchio Walcott. E a fronte di questa sconfitta, in cui Tex non ha, non può avere, colpa, c'è però uno stuolo di comprimari veramente maiuscolo, con John e Leslie, a loro modo due facce della stessa medaglia nella loro lealtà e nel loro senso del dovere, con l'abietto anche se apparentemente mansueto zio, con Tom e il suo sacrificio. E poi c'è Carson. Già, Carson, nell'ultima vignetta. Quando un Tex avvelenato da quanto appena vissuto ha bisogno di mandar giù il rospo, tra i campi di cotone del Vecchio Sud cavalca nel vento e chiede a Carson: "mi farai compagnia, vecchio Cammello?" Una vignetta, cinque parole, il bagno caldo di cui ha bisogno Tex per ripararsi dal gelo della mostruosità appena vissuta, nella compagnia di quell'arzillo vecchietto che ha sempre al suo fianco. Conclusione stupenda di una storia superlativa.
    1 point
  4. Questa è una storia stupenda, una delle migliori della fascia 500-600; nonostante all'ennesima rilettura manchi l'emozione della sorpresa finale, che davvero lascia di stucco il lettore che non conosca già la storia, per me è sempre un piacere rileggere questi albi. Boselli si affida alla sua formula ben collaudata di costruire una banda di antagonisti tutti caratterizzati anche fisicamente con qualche tratto distintivo particolare - come già aveva fatto con gli Innocenti de "Il passato di Carson", con la banda di Jack Thunder, nella più recente "I giustizieri di Vegas" e in altre occasioni, se vogliamo anche con gli irlandesi de "Gli invincibili" e i forzati de "La grande invasione". Qui abbiamo oltre al capo Deadman Dick, che si lascia ricordare per le sue occhiaie funeree, il nero Skorpio, l'ute Blackbird - forse l'avversario più infido della compagnia, il damerino Beckford, il cinese... Tipico di Boselli appunto, soluzione che trovo sempre divertente perché permette di seguire l'evolversi dello scontro finale con una sorta di "conto alla rovescia", in cui pagina dopo pagina teniamo il conto dei morti e di chi ancora rimane in piedi tra i nemici... La storia non sarebbe in realtà nemmeno così eccezionale - in fin dei conti la trama non è originalissima, e lo scontro finale ricorda tantissimo l'"ultimo scontro a Bannock" - ma ci sono due elementi che a mio parere innalzano enormemente la qualità della storia: 1) La trovata geniale di Colorado Belle, una novella "Dama di picche" che fa rientrare una storia che sembra puramente wester nel filone fantastico, e crea un'atmosfera romantica e malinconica (soprattutto a inizio storia) che è davvero emozionante. 2) L'ambientazione, che è l'altro vero protagonista della storia, con le praterie sconfinate, la città fantasma, e quel cielo irrequieto sempre pronto a scaricare cascate d'acqua. Font è staordinario, eccezionale, maestoso nel regalarci tavole di una bellezza incomparabile e nel farci vivere tutta l'atmosfera puramente wester della prateria. Le prime venti tavole sono per me straordinarie, e credo che qui Font realizzi il suo lavoro migliore sulle pagine di Tex. Menzione finale per le due copertine di Villa, che sono anch'esse straordinarie. Voto finale: 9
    1 point
  5. Rispetto a quanto leggo in questo topic, sarà una voce fuori dal coro. A me questa storia non mi ha soddisfatto poi tanto. Il soggetto è esile esile, e peraltro abbastanza scontato. Ma un soggetto classico ed essenziale può anche essere sviluppato attraverso una bella sceneggiatura e bei dialoghi, così da ottenere comunque una bella storia. Ma qui, di dialoghi belli, pesanti, significativi, mi sembra che non ve ne sia neanche l'ombra: troppi bang bang (ma troppi davvero), e nessuno scambio di battute da ricordare. Salvo la sola figura del sergente, comunque simpatica, mentre non mi convincono i cattivi e le "stanche" motivazioni che li portano a macchiarsi di simili massacri. Detto questo, la mia stima per Faraci non cambia: come ho già avuto modo di dire, le sue storie fino ad ora mi hanno sempre soddisfatto. Questa un p? meno, e me ne dispiace. Sempre che, beninteso, la seconda parte non me ne faccia ribaltare totalmente il giudizio, come spero, anche se ci credo poco. Un saluto ad Havasu per il suo appuntamento col destino
    1 point
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