Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Classifica

  1. ymalpas

    ymalpas

    Collaboratori


    • Punti

      2

    • Contatore Interventi Texiani

      8401


  2. Leo

    Leo

    Ranchero


    • Punti

      2

    • Contatore Interventi Texiani

      2923


  3. Diablero

    Diablero

    Ranchero


    • Punti

      2

    • Contatore Interventi Texiani

      3006


  4. TexFanatico

    TexFanatico

    Marshall


    • Punti

      1

    • Contatore Interventi Texiani

      1094


Contenuto popolare

Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 25/09/2021 in tutte le sezioni

  1. SPOILER SPOILER SPOILER Devo ammettere che nel secondo albo il soggetto mi ha sorpreso un po'. Dalla situazione di "atmosfera" del primo albo si è passati al "solito" complotto tra affaristi senza scrupoli e militari gallonati intenti a scatenare una guerra indiana finalizzata all'intervento dell'esercito e mirante in ultimo ad impadronirsi delle terre utes. Una virata che non mi sarei aspettato ma che tutto sommato, al di là di una certa sorpresa per una trama che si incanalava su binari fin troppo noti, non pregiudica la riuscita di una storia che si mantiene pimpante fino alla fine. Certo, la sceneggiatura mostra qualche forzatura, dalla preveggenza di Tex sulle future azioni di Colter (un "assist" dello sceneggiatore che un po' fa storcere il naso) al fatto che Colter abbia scoperto l'identità del Siats: a meno che mi sia sfuggito qualcosa, come ha fatto Colter a capire che il mostro era il figlio del Comandante? Solo per via della somiglianza? Boh, non ho capito questo passaggio. Poi, nella sequenza finale, c'è la scena del confronto tra Carson e il maggiore Conroy che mi ha molto divertito: qui Carson fa la parte di Tex, e come il soggetto di questa storia è abbastanza prossimo a quello della storia Il Presagio, così questa scena riprende la situazione analoga vissuta nella storia nizzi-civitelliana, con un'inversione di ruoli un po' al limite: lì Carson si manteneva freddo con Tex che perdeva le staffe, qui invece è lui a minacciare avventatamente il comandante militare: non so quanto questa scena rispetti le tradizionali caratteristiche dei personaggi, ma resta il fatto che io mi sono fatto una bella risata. Una Menzione particolare, infine, per il padre adottivo del Siats: di fronte alle mostruosità del "figlio", resta inerte. Si rende conto della follia del ragazzo, e capisce che l'unico modo per fermarlo è ucciderlo. Ma non lo fa, per amore. Non so se il personaggio sia di Barbanera o di Ruju, ma ad ogni modo complimenti, è una chicca in una storia comunque riuscita. Disegni bellissimi, contribuiscono non poco al piacere della lettura. Ovazione per Benevento.
    2 points
  2. Langford fu sostituito nel 1877 da Philetus Norris, nello stesso anno morì Specchio e, sempre nello stesso anno, ma vado a memoria, ci fu l'ultima ribellione dei Nasi Forati di Capo Giuseppe. Nel 1880 erano stati già deportati in Oklahoma e nello stato di Washington. Il solo Yaunt, assunto nel 1880 è coerente con il decennio 80.
    1 point
  3. Grazie infinite per la tua comprensione, ironicamente parlando mi ripeto, siamo noi che non capiamo la loro arte (non la tua, per te solo applausi e i miei non te li ho mai lesinati). Solo che tra gli Hulk che spezzano le reni come stecchini di personaggi con una storia alle spalle (quella si! una storia monumentale) e vecchine che en passant si impossessano del corpo di Carson perché usi le sue pistole contro il suo stesso pard, qualche dubbio sui tuoi collaboratori viene. Ma sono singole sequenze e non l'intera storia. Cinque, dieci pagine le fai riscrivere se ti accorgi che invece di sceneggiare Tex sembra che stiano sceneggiando Dylan Dog. Non puoi fare neanche questo ? Poi io più vado avanti con gli anni e più mi sento diventare riflessivo e tollerante e anche critico verso me stesso. Lo so, tra questo e qualche altro messaggio magari vi fate l'opinione opposta, ma sinceramente non è che noi godiamo a vedere maltrattato il fumetto che seguiamo da una vita. Allora o dici chiaramente che le critiche mie o quelle di Diablero (per citarne uno che vedrei bene tra i tuoi collaboratori a correggere le cose che non vanno) sono ingiuste e pretestuose e puoi farlo perché nessuno credo si offenda oppure riconosci che qualche errore è stato fatto. Il messaggio che vorrei leggere da te è che con le prossime storie presterete più attenzione perché non è nel 2021 che i lettori di Tex sono diventati di colpo meno esigenti.
    1 point
  4. Altro finale memorabile: dopo il racconto struggente di Tex attorno al fuoco del bivacco (e nell'animo del lettore), aleggia un pesante silenzio intriso di malinconia e rassegnata mestizia, ben resa dalla sequenza di sceneggiatura e dai consueti disegni efficacissimi del maestoso Ticci. Purtroppo il lungo declino d'ispirazione di Nizzi ha parecchio "sporcato" il suo eccellente contributo alla saga e il rischio, che il suo nome venga più associato alla fase sciatta e mediocre post 500 rispetto al brillante esordio degli anni 80, è sempre alto tra i lettori.
    1 point
  5. Temo che il "potere" di un curatore dipenda anche dal "bisogno" che ha di autori, di tavole, di albi da pubblicare. Se la porta è stretta,se uno su mille ce la fa, chi decide chi è quell'uno ha un potere fortissimo. Sa che se caccia un autore ne trova cento disposti a prendere il suo posto, più bravi di lui. Ma quando la casa editrice quella porta la allarga, chiedendo il doppio delle tavole, il triplo, il quadruplo, in un lasso di tempo brevissimo, e gli autori sono pochissimi, è il curatore che deve andare a blandire gli autori, a cercarli, ad accontentarsi anche se avrebbe da ridire, perché se fa ridisegnare trenta tavole, due mesi dopo sul Tex Color Maxi Special bis devono pubblicare trenta tavole bianche. Quando la situazione è tale che devi andare a recuperare un ottuagenario pensionato che non scriveva una storia decente di Tex da vent'anni e più, perché non hai più nemmeno il tempo di seguirli i nuovi autori e quello almeno non dovrai seguirlo da vicino, puoi permetterti di far arrabbiare un autore criticandolo troppo? Poi rischi che il mese dopo devi andare a chiedere un soggetto a Chiaverotti... E intanto, sono sicuro che la casa editrice progetta di aumentare ancora le uscite di Tex. Tranquilli che a Chiaverotti ci arriviamo, prima o poi...
    1 point
  6. A che serve un curatore a questo punto ? Se una storia presenta delle enormità chiaramente fuori dal canone tu non puoi intervenire ? Evidentemente sbagliamo a pensare che tu sia un vero curatore, lo sei solo nominalmente e non hai dunque i poteri decisionali come li aveva un Sergio Bonelli o un Canzio, per esempio nel momento in cui bollavano certe tue idee (Satania) o idee di Nizzi. Per fortuna che dal prossimo mese leggeremo una tua storia. Tu il canone lo conosci. E dire che a te hanno preparato un croce in ebano per "Giovani assassini" e il tuo Tex che per prendere una decisione consulta anche i pards, che in confronto alle cose che abbiamo dovuto leggere nel corso di questo 2021 erano proprio critiche artificiose. Se non puoi intervenire davanti a certe scelte narrative sbagliate, come se una volta che hai tutte le tavole della storia in mano fosse un problema farne ridisegnare una trentina o una cinquantina, smetto di chiamarti curatore. Ruju è così permaloso ? Faraci lo era ? Per Nizzi capisco che tu possa avere remore, ma per gli altri!
    1 point
  7. Con le dovute differenze, mi ricorda lo stesso finale di "Furia rossa": asciutto, senza inutile retorica ma profondamente incisivo. Era una prerogativa anche di GL Bonelli, finali senza patetismi o dialoghi stucchevoli. Per me è la ciliegina sulla torta di una storia indimenticabile.
    1 point
  8. Io credo invece che molte persone non arrivino a capire la differenza fra un disegno "esteticamente scarno" (o addirittura brutto) ma EFFICACE e un disegno INEFFICACE perché INCAPACE DI COMUNICARE. Il paragone che vedo fare spesso (tu sei solo l'ultimo di una deprimente fila) fra i disegnatori degli anni 50 come Galep (che dovevano andare in fretta e pensare al sodo) e certi disegnatori attuali che ti fanno leziosi e dettagliatissimi quadretti (producendo magari pochissimo) e comunicando ancora meno, con tavole che non trasmettono nulla ma hanno tutte le colonnine doriche dettagliate, mi fa pensare che sia più il prosciutto che finisce sugli occhi che quello che finisce nello stomaco. Un disegno esteticamente "scarno" può essere efficacissimo, e "funzionare" molto meglio di uno pieno di inutili dettaglietti da un tanto al chilo (anche se oggi, a vedere l'orror vacui che prende i lettori alla vista di un centimetro quadrato vuoto, mi fa pensare che molti valutino i disegni davvero in base alla quantità di segni. Ma questo è un altro discorso, che non hai fatto, quindi lasciamo perdere...). Qualche esempio? Il tratto del Galep che doveva correre, per esempio. Ma Galep manteneva comunque una certa "eleganza", quindi vogliamo parlare di Donatelli? Che non vincerà mai nessun premio come "artista" ma che era una colonna di Zagor, e di cui nessun lettore, mai, ha mai detto "non capisco cosa succede in questa vignetta"? O per fare esempi extra-bonelli, parliamo dei Peanuts, o di Leo Ortolani (di cui una nota occupatrice di sedie in salotti televisivi disse "così so disegnare anch'io", dimostrando in un solo colpo la sua incompetenza fumettistica e la sua arroganza. Ma d'altronde ancora oggi c'è gente che sostiene che Barks fosse scarso perché non faceva i tondi delle teste di papero perfetti...) Parliamo invece dei fulgidi esempi di quelli che vengono esaltati come grandi disegnatori ma che si fa fatica a leggere? Qualcuno ha letto la "graphic Novel" di Silver Surfer di Castellini, che doveva rinnovare i fasti di John Buscema? Non se la ricorda nessuno mentre Buscema è immortale, magari perché Buscema era più frettoloso e metteva meno dettagli, ma sapeva come creare tavole dinamiche, mentre Castellini in quell'albo ha fatto dettagliatissimi quadri scollegati uno dall'altro (altri fumetti li ha disegnati molto meglio, ma lì davvero per la foga di dettagliare tutto si è perso il senso del fumetto per strada). Ma anche senza arrivare ad esempi così eclatanti, temo che potrei fare i nomi di molti disegnatori attuali della Bonelli (non su Tex, almeno questo...) che vengono lodati per le tavole dettagliatissime ma chiaramente non "sanno raccontare". Ma meglio non fare nomi che non voglio offendere nessuno... Ecco, il problema dei disegni di Laurenti in questa storia non è che non aderisce a canoni di bellezza neoclassica, non è che manca di dettagli sopraffini, non è che "non si percepisce la mano dell'artista" o altre cazzate pretenziose. No, è che è proprio disegnato MALE. Non nel senso di "esteticamente brutto" (anche quello, ma non è il problema peggiore) quanto per il fatto che la recitazione dei personaggi è totalmente piatta e "sbagliata" (nelle tavole del bistrattato Donatelli le emozioni le capivi benissimo subito, cavolo se "interpretavano" i suoi personaggi...). I personaggi non recitano, non si muovono in maniera sensata, pare un film interpretato da attori scarsissimi che oltretutto balbettano. Ecco, spero di aver spiegato qual è il problema di quei disegni. Se poi qualcuno sogna un Tex disegnato così tutti i mesi, de gustibus... Io continuo a preferire il Galep degli anni 50, che non era "minimalista", era un disegnatore che doveva produrre e sapeva che la qualità e l'efficacia di un disegno non si misura "a peso" dal numero di righe sulla tavola.
    1 point
  9. Tripla che, per me, si presenta come l'ultimo capolavoro di Boselli su Tex, storia degna di stare sullo stesso piano delle avventure boselliane più celebrate.C'è tutto quello che è tipico di Boselli: grandi personaggi, molto complessi e sfaccettati; salti temporali e di ambientazione; una trama complessa e imprevedibile; un utilizzo dei Quattro Pards eccellente. Il primo albo e mezzo è pura epica western, uno di quei grandi film holliwoodiani di un tempo con le guerre tra soldati e indiani; poi c'è l'intermezzo della parte centrale del secondo albo: qui i toni diventano lirici; assistiamo ai riti indiani entrando, per quanto un fumetto lo possa concedere, dentro la cultura e le tradizioni del popolo Kiowa (bellissima la vignetta in cui il nipote di Lone Wolfe veglia sulla tomba del nonno, con Tex a guardarlo con la sigaretta mentre gli altri dormono). Alla fine del secondo albo i toni e le ambientazioni cambiano ancora: non più le praterie erbose e i riti indiani, ma la violenza del Messico coi villaggi polverosi e i bandoleros che la fanno da padrone; dai film di John Ford si passa direttamente allo spaghetti western. Infine, forse anche più inaspettato, il dramma psicologico, la fine di un uomo d'onore divorato dalla follia – o, forse, dai fantasmi dei propri stessi rimorsi.Un tour de force narrativo esemplare, che, se ce ne fosse ancora bisogno, dimostra che Boselli è il miglior sceneggiatore attuale di Tex nel pieno della sua maturità artistica. Insomma, una avventura con la A maiuscola, che personalmente sfoglierò e rileggerò con molto piacere, anche per via dei bellissimi disegni di Biglia, che realizza un esordio sulla serie regolare memorabile. Ecco, non per far polemica, ma io davvero le critiche che si sono lette a Biglia le trovo incomprensibili: un disegnatore che esordisce sulla serie regolare con una storia tanto difficile (i continui cambi di ambientazione e i tanti personaggi non sono solo un tour de force narrativo, ma anche grafico!), riuscendo a centrare alla grande caratteristiche e fisionomie di tutti i protagonisti (compresi i Quattro Pards, visualizzati magnificamente!), merita solo applausi – ecco, scambiare la sua pulizia grafica, la sua essenzialità tutta al servizio della narrazione e dei personaggi, per un deprimente “tirare via”, è un errore macroscopico.Personalmente non vedo l'ora di rivederlo su Tex – e per fortuna, oltre che bravo, Biglia è anche veloce.
    1 point
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.