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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 19/08/2022 in tutte le sezioni

  1. Non vorrei alimentare la "circolarità" della discussione, in cui ognuno ribatte alle alle valutazioni che non condivide ribadendo le proprie opinioni, già in precedenza espresse. Però devo nuovamente intervenire perché mi sono reso conto di non aver preso posizione su un aspetto importante, e cioè il sacrificio di Tom. Secondo me è proprio il termine "sacrificio" a descrivere adeguatamente la scena. Tex non abbandona un amico in difficoltà. Tanto meno espone l'amico al pericolo. Qui è Tom che liberamente sceglie di sacrificarsi per un ideale, quello di eguaglianza tra le razze, nel contesto della guerra civile ("Addio Tex!... Se un giorno i miei fratelli di razza saranno liberi, lo dovranno anche a uomini come voi! E adesso quei maledetti schiavisti vedranno come un bastardo muso di carbone sa vendere la propria pelle!"). E dunque Tex, capita, seppur in ritardo, la volontà di Tom, resosi conto dell'impossibilità di intervenire, lascia che l'uomo si offra al fuoco nemico e muoia libero, dopo essere vissuto da schiavo e dopo aver dovuto nuovamente farsi schiavo, seppur per ragioni tattiche. Ecco perché, a mio giudizio, la scena è del tutto canonica e in linea con la personalità di Tex. Ovviamente, lo sceneggiatore avrebbe anche potuto fare delle scelte diverse. Ma quella che commentiamo è la scelta in concreto operata, che a me risulta coerente con la saga e connotata da accenti addirittura lirici.
    3 points
  2. Concordo sulla debolezza della soluzione "radio carcere". Ma la storia è talmente bella, Barbanera un personaggio talmente forte, che qui mi faccio andare tutto liscio e mi godo la storia, pur nella consapevolezza dell'esistenza della forzatura...
    2 points
  3. Completamente d'accordo con le riflessioni di @Leo Riguardo il fatto che Tex non abbia cercato la verità, in questo caso direi che non è proprio in condizione di cercarla. Tutta la vicenda è nata all'interno della confederazione (e Tex era dall'altra parte della barricata). Il Walcott zio è un insospettabile assoluto, almeno fino a quando non confessa. Tom gli ha assicurato che non è stato lui, ed in punto di morte gli dice di conservare un buon ricordo di lui. Dunque non smentisce la faccenda dell'oro. Avrebbe potuto farlo? Sicuramente, ma dato che tutte le evidenze erano contro di lui, sarebbe cambiato poco. Avrebbe convinto Tex, ma di sicuro non la commissione di inchiesta. Leslie rimane ucciso in un vicolo di Richmond. Tex dove avrebbe dovuto cercarla questa verità? L'unico filo era l'assassino di Leslie, ma un'indagine in una Richmond capitale della confederazione è irreale. Finita la guerra la città era un mucchio di macerie. E poi, come giustamente fatto notare, le vicende della vita hanno portato Tex lontano, e non era nemmeno ranger. E, date queste premesse, da privato cittadino si sarebbe dovuto mettere a fare un'indagine per un ipotetico furto di oro, maturato all'interno del defunto dipartimento della guerra confederato in cui le uniche persone coinvolte erano defunte pure loro? Va bene la sospensione dell'incredulità, ma secondo me non sta in piedi. O meglio, potrebbe anche stare in piedi a patto di fare delle profonde modifiche alla storia per rendere questi sviluppi plausibili e non buttati lì tanto per dare un lieto fine immediato alla faccenda. Ma se così fosse, non staremmo parlando di FDA, ma di un what if completamente diverso e di tre albi pieni.
    2 points
  4. Leggendo "Fuga da Anderville" uno se ne può fregare dei difetti e delle incongruenze con "Tramonto rosso", o della non texianità di certe scene (di fatto anch'io sono così: la storia mi è sempre piaciuta nonostante i suoi difetti), ma non si può negare l'evidenza, ossia negare che tali incongruenze ci siano. Tex di fatto non prova neanche a tornare indietro per salvare Tom, come fa sempre, quindi non si comporta da Tex. E soprattutto è Nizzi che lo mette in questa situazione che poteva essere evitata! Se n'è già discusso in abbondanza: Nizzi poteva far sì che Tex si accorgesse che Tom era rimasto indietro quando ormai Tom era morto (non so, poteva fare in modo che Tex e John da un'altura vedessero a distanza la sua morte). Nizzi invece ha scelto così. E resosi conto anche lui che la scena è poco texiana, ci mette l'aggiunta con Tex che, raccontando a Carson la storia, dice che ancora a ripensarci si sente in colpa nei confronti di Tom (quindi anche a distanza di anni ammette di non aver fatto tutto il possibile). A molti può piacere questo Tex tormentato dal rimorso, va benissimo, ma di fatto anche questa è una scena poco texiana, non c'è niente di male ad ammetterlo. Ed era evidentemente una scelta precisa di Nizzi, quella di voler fare un Tex diverso dal solito, che sbaglia, che perde, che è amareggiato, che ha sensi di colpa per i suoi errori, come di solito non lo vediamo fare. L'idea che poi Tex abbia deciso di non tornare non solo perché è tardi, ma anche perché ha accettato il sacrificio di Tom, scusate, è ancora meno texiana (e anche un po' assurda). Quando mai Tex accetta il sacrificio deliberato di un amico? Di solito gli eroi si sacrificano loro, e salvano gli altri che vorrebbero sacrificarsi al loro posto, non il contrario. Oltretutto, inizialmente Tom vuole sacrificarsi - se leggete bene - per un motivo preciso, perché si ritiene responsabile del fatto che Tex è stato scoperto. Dice: "Io vi ho messo nei guai e tocca a me pagare!", riferendosi al fatto che si è lasciato sfuggire un sudista catturato. Ma in realtà non è quel soldato che li mette tutti nei guai, bensì quello che Tex ha chiuso nello sgabuzzino e che si è svegliato troppo presto e ha dato l'allarme. Quindi, oltretutto, dal punto di vista narrativo, Tom si sacrifica per un errore non suo, ma di Tex!
    2 points
  5. Sinceramente, a me dello zio non è venuto in mente. O meglio, alla fine la storia ti porta lì (anche se non sai che lo zio è il colpevole intuisci che sappia perlomeno qualcosa), ma solo perchè noi lettori abbiamo il quadro della situazione e quelli sono gli unici personaggi di rilievo che compaiono. Riprendo il tuo discorso. John è innocente o colpevole: ci sta Leslie è innocente o colpevole: ci sta Il colpevole è qualcun altro. Vediamo questo qualcun altro (visto dalla parte di Tex). Qualcuno ha intercettato la cassa, ha preso l'oro e ha riempito la cassa di sassi. Potenzialmente sono coinvolti: i soldati che l'hanno materialmente caricata sul carro prima della partenza; l'ufficiale che ha gestito il carico; qualcuno dei confederati di scorta al convoglio prima dell'attacco, approfittando di un turno di guardia durante la notte, con la complicità di qualche commilitone (all'insaputa di Leslie); idem come sopra ma da parte nordista (all'insaputa di John). L'oro nella cassa non c'è mai stato. Vediamo chi potrebbe essere coinvolto: lo zio Walcott, importante funzionario della tesoreria; un qualunque funzionario della tesoreria confederata che ha avuto a che fare con il carico (Walcott l'ha sigillata, ma non possiamo escludere che sia passata per altre mani); un qualunque dipendente come sopra; ufficiali e/o soldati se la cassa è stata in custodia da qualche altra parte prima di essere caricata sul convoglio. Questo è il punto di vista di Tex, perchè Tex non è un lettore e lui non ha il nostro quadro della situazione. In tempo di guerra una cassa d'oro passa per parecchie mani. Non è un ragionamento semplice. O meglio, lo è per il lettore, ma non per chi si trova a vivere la storia. Noi vediamo solo il finale, cioè quando il carico viene attaccato, ma ci manca tutta la parte precedente, che non è importante per la storia, ma lo è (e parecchio) in una ipotetica indagine successiva. In altre parole: Leslie sapeva che era stato lo zio a sigillare la cassa (ed è il motivo per cui viene ucciso), ma ovviamente lo sapeva solo lui, e Tex lo scopre alla fine quando lo zio glielo dice. A quel punto fare 2+2 è semplicissimo, ma solo a quel punto. Tutto questo per dire che non è affatto una situazione strana o forzata che Tex non riesca a capire chi sia il colpevole.
    1 point
  6. Non rientro tra i fans di questo episodio. Chiaramente Tex si deve misurare con la storia e non può cambiare il corso degli eventi, ed è comunque interessante la narrazione di questo personaggio (e degli altri di contorno) realmente esistito, ma un Tex che in sostanza fa poco e nulla, è costretto quasi ad abbassare la testa davanti a gallonati che in altre storie avrebbe prese a legnate sui denti, commette errori...anche di valutazione, e finisce scornato non mi fa impazzire affatto. Episodio dunque, per quanto mi riguarda, minore, non tanto nel soggetto, quanto nella riuscita complessiva. Buoni i disegni.
    1 point
  7. Mmm...Concordo in parte. Se non erro Tex prova a tornare indietro. Ci sono 1 o 2 vignette e un paio di dialoghi (minimo sindacale ma ci sono). Tom non ha idea dell'uomo nello sgabuzzino. Il ragionamento di Tom è corretto (per le informazioni a disposizione di Tom). Non lo trovo un errore narrativo ma è coerente con le informazioni. Poi ci sono "forzature " Texiane? Può darsi... Comunque da quando c'è Boselli come curatore di Tex non mi pongo neppure questo problema. È lui il mio garante sulla Texianita del prodotto e sul rispetto del personaggio.😀
    1 point
  8. Non sa dare risposta e non la cerca: è inerme e patetica rassegnazione di uno che non è Tex. "Non la cerca" è un fatto, non una mia opinione. "Si rassegna a tenersi i suoi dubbi" è pure un fatto. Che questo non sia Tex è una mia opinione.
    1 point
  9. Non poteva farlo, essendo il vecchio malato terminale. Di una malattia che lo sta consumando e che rappresenta la vera condanna per le malefatte del vecchio. Da qui l'impotenza di Tex e quella sua isteria. La penso come te.
    1 point
  10. Riletta anche io oggi dopo le tante discussioni...Che dire...Mi accodo a Leo sul piano emotivo. Questa storia mi diede forti emozioni la prima volta e le ho riprovate nella seconda. Il finale con Tex e Carson tra i campi di cotone dopo il ciclone di emozioni e di rivelazioni è meraviglioso. Personaggi come John, Tom, Leslie e perfino l'abominevole zio sono splendidi. Colpi di scena, le atrocità del campo di concentramento (quando lanciano i cadaveri...), rendono questa storia molto coinvolgente. I disegni di Ticci la esaltano. Il Tex isterico? Un po' stona, avrei voluto che gli desse un paio di papagni allo zio. Però quando Tex prende in mano il ritratto dei nipoti e viene a sapere che lo zio lo aveva sempre avuto sulla scrivania...Beh aggiunge ulteriore stratificazione ad un altro personaggio. Tex per una volta è come noi lettori, travolto emotivamente dagli eventi, dai personaggi, dalle loro stratificazioni. Traditi i canoni texiani? Siamo border line per me ma la storia la trovo molto bella anche per questo elemento.
    1 point
  11. John è franco con Tex, ma non fuga tutti i suoi dubbi. John non dice: "Tex, non sono stato io a rubare l'oro, credimi, sto morendo e non mento". Chiede solo a Tex di conservare un buon ricordo di lui. John non fuga i dubbi, è in qualche modo ambiguo. Sa che Tex sospetta di lui, e non cerca di convincerlo della sua innocenza, anche perché non ne ha più il tempo né saprebbe dare una spiegazione di ciò che è accaduto, perché anche lui ha tante domande nella testa. John sa che i tarli che gli rodono il cervello sono gli stessi che ha Tex, e non dice nulla che possa giovargli davvero. Chiede solo che Tex conservi un buon ricordo di lui, ma è troppo poco, per i dubbi di Tex. Quest'ultimo nella testa ha troppe domande: chi ha ucciso Leslie? Perché John è fuggito? Domande alle quali non sa dare risposta, e quel sorriso finale di John non gli basta, anche se Tex vorrebbe farselo bastare eccome. Anche per questo, adoro questa storia...
    1 point
  12. John muore fra le braccia di Tex. Le sue ultime parole sono testualmente: "No, Willer... è inutile... vi chiedo solo... di conservare... un buon ricordo... di me!" Sono le ultime parole di uno sporco ladro che ha causato decine di vittime? Le ultime parole, in quel caso, sarebbero state la richiesta di perdono per le sue malefatte. Leo non credi che questi siano fatti oggettivi? Credi che siano opinioni, per le quali ci possono essere pensieri e valutazioni diverse? Ma benedetto Tex, che caspita pensi di John? Che sia talmente carogna che anche in punto di morte dice a chiare lettere: "Tex, non sono stato io a rubare l'oro", è questo che pensi, Tex? Perché "conservare un buon ricordo di me" significa: "sono un galantuomo, non uno sporco profittatore, e merito che tu conservi un buon ricordo di me". Nessuno mente in punto di morte, perché nascondere la verità equivale a mentire. In punto di morte, se John fosse stato colpevole, avrebbe confessato e chiesto perdono. Leo, onestamente, vorrei che tu mi dicessi che questi non sono fatti oggettivi e le tue motivazioni.
    1 point
  13. Verissimo. Ma conta anche come si perde. Io non ce lo vedo un Tex che rinuncia a capire qualcosa sull'oro scomparso, che si arrende e non tenta neppure di riabilitare i due cugini. Ma scherziamo? Tex non crede all'onestà di un amico morente??? Se Tex crede all'onestà di John e non fa niente, lo cancello. Perdere combattendo è umano, perdere arrendendosi sarà anche umano ma, per l'eroe che è Tex, è meschino. Tex è inguardabile dal momento in cui ritrova John, che muore subito dopo, al momento in cui compare la parola fine. Ed è inguardabile anche quando abbandona Tom. Peccato perché era una buona storia. Mi viene voglia di riscriverla.
    1 point
  14. Una tantum Tex può anche perdere, non è Dio. Io, su questo, non ho nulla da eccepire. Molto meno apprezzabile il comportamento isterico, per quello che mi concerne.
    1 point
  15. Complimenti per il bell'intervento, F80T, in linea con lo standard a cui ci hai abituato. Dopo il tuo commento di Tra due bandiere, lo attendevo e, come al solito, non mi hai deluso. Pur concordando con te sul finale, non condivido affatto il 2 sulla conclusione della vicenda, perché ritengo che una storia così bella (anche per te lo è, visto che le attribuisci addirittura 10 per oltre tre quarti della vicenda) possa pure avere un finale atipico e amaro, anche se non canonico o texiano. L'impotenza di Tex e la sua frustrazione, unita a quella richiesta di vicinanza fatta al Vecchio Cammello nell'ultima vignetta, posso dirti che mi hanno reso Tex, per una volta perdente, più caro. Quel paesaggio crepuscolare tra i campi di cotone, con i due pards che cavalcano insieme come sempre pur in un contesto così amaro, restano tra i miei ricordi texiani più preziosi. Ma qui entriamo nelle percezioni personali. Ancora complimenti per il post.
    1 point
  16. Per me questo è il color più bello tra quelli letti finora. Mi ci sono divertito dall'inizio alla fine, grazie a un Kit Willer in grande spolvero e a un Tex tostissimo, praticamente spietato, come quando si concede una macabra ma splendida battuta in un momento drammatico. Ottimi anche gli antagonisti, entrambi a loro modo affascinanti e inquietanti, e le ambientazioni, con il carnevale di New Orleans che aggiunge un che di grottesco e clownesco in una storia che richiama certe atmosfere del Joker anche per la follia assassina del principale avversario. I disegni della Zuccheri sono bellissimi, molto ricchi, anche a me ricordano Capitanio; c'è forse un lieve calo della parte grafica nel finale, ma è un aspetto in fin dei conti insignificante al cospetto di una storia maiuscola, divertente, appassionante. Complimenti davvero a entrambi gli autori.
    1 point
  17. No, ma infatti ripeto che la storia mi è piaciuta, rimane un classico del Nizzi del periodo. Alla fine queste forzature, anche evidentissime come in questo caso, sono da mettere in conto quando si parla di narrativa avventurosa, l'importante è non abusarne troppo nella stessa storia e in questo caso, per fortuna, non succede. CIO' DETTO: Sarà perché ho il pizzetto anche io, ma per me il momento top di tutta la storia rimane a pag. 64 del primo albo quando Tex, dopo aver riempito di cazzotti il poliziotto corrotto Riordan, torna in albergo e scommette con Carson che i poliziotti non verranno mai ad arrestarli e gli dice: "Se perdi ti taglio il pizzo. Ci stai?" e Carson ribatte: "Un corno!"
    0 points
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