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TWF - Tex Willer Forum

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Contenuto popolare

Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 02/10/2022 in tutte le sezioni

  1. Rileggendo questa storia, si notano per me alcuni segni del decadimento di GLBonelli rispetto al "periodo d'oro": non sono stato a ricontrollare tutto, ma ho l'impressione che a volte dica due volte le stesse cose allo sceriffo (e queste ripetizioni e dimenticanze accadranno sempre più spesso in futuro, facendomi pensare che fra i vari problemi fisici che costringeranno GL Bonelli a smettere di scrivere, ci siano anche problemi di memoria), e la trama ad un certo punto sembra allungarsi troppo prima di arrivare al finale. Tutto passa in secondo piano però rispetto al grande pregio per me di questa storia: è la "summa" di come si dovrebbe comportare Tex, di chi è Tex, del suo rapporto con la legge, la giustizia, i criminali (quanti ne lascia andare dei pesci piccoli, e quanto è spietato invece con i pezzi grossi?), e persino con la prudenza e con la pianificazione. Fa capire che Tex non è un tamarro (anzi, è uno "spudorato mentitore" che inganna i suoi avversari e pure lo sceriffo, una persona astuta che prevede le mosse degli avversari, ma non è infallibile), non è uno "sbirro", non è uno che fa discorsoni isterici interrotti da botte in testa, non è un poliziotto "ligio alla legge", etc. Quante volte in questa storia se ne frega della legge, compiendo vari reati (fra cui un vero e proprio omicidio)? Non la migliore storia di GL Bonelli, ma la storia che sarebbe da far imparare a memoria a chiunque voglia scrivere le avventure di Tex!
    1 point
  2. Dopo aver interrotto la rilettura dei primi albi, per dedicarmi agli inediti e ai cartonati, ho deciso di riprendere dove avevo lasciato alcuni mesi fa. E' fisiologico su Tex sentire di tanto in tanto il desiderio di "abbeverarsi alla fonte" e di conseguenza non si può fare a meno di riprendere e rigodersi il grande Bonelli. La storia in questione l'avevo letta già i mesi scorsi, ma non avendo allora avuto modo di recensirla, mi son accinto a riprenderla per poter esprimere delle considerazioni più "a caldo". Bonelli, ormai totalmente ben saldo al volante della serie, si diverte e diverte con una storia letteralmente scoppiettante. Si parte un po' in sordina con la scena a se stante del duello con Ken il duellista, per poi planare vorticosamente verso l'avventura più classica e spericolata. In un arco abbastanza breve di pagine succede di tutto: agguati, fughe spericolate, sparatorie furiose, tradimenti, lotte con le rapide, trucchi e piani ben escogitati. Anche le location sono tante e cambiano repentinamente: dalle aride lande della Sierra, in men che non si dica, fra treni lanciati a folle velocità senza conducenti e velieri con le tele al vento, il lettore viene catapultato fra le acque del Golfo, incontrando marinai infidi e indigeni crudeli. Il finale sull'Isola di Tiburon è un condensato di azione e adrenalina, con un Tex in perfettissima forma che padroneggia con acume e coraggio la situazione e riesce nuovamente a infliggere un duro colpo agli ufficiali ottusi del governo dittatoriale messicano. Questa è la storia dei ritorni: nelle prime strisce rivediamo il vecchio Ed, che purtroppo pagherà con la vita il suo aiuto fornito a Tex, ma non meno importante il ritorno di Montales, che prigioniero nelle segrete dell'isola, rappresenterà il pretesto per lo svolgimento dell'episodio. Tornano i rivoluzionari guidati dal fido George e i boriosi messicani in divisa, che anche stavolta non brilleranno per intelligenza visto il modo barbino con cui si fanno beffare. Ma fra tanti ritorni, la palma di migliore personaggio se l'aggiudica senza dubbio, la vivace e sensuale Lupe Velasco. Una donna coraggiosa, caparbia, sfrontata e generosa che fin dalle prime scene cattura la simpatia del lettore e di Tex. La sua proposta di matrimonio, con tanto di caffè andato di traverso al giovane ranger, fa scappare un sorriso ma è chiaro fin da subito che fra i due avventurieri corra una forte empatia e un'attrazione niente male. Tex riuscirà a mascherare meglio il suo interesse, mentre la bella messicana, fra eroici salvataggi e occhi dolci, si mostra subito cotta dal giovane texano in camicia gialla. Nella prima parte della storia il contributo della bella Lupe è notevole, via via che lo svolgimento dell'episodio avanza però, si affievolisce il suo slancio ed è in fondo un peccato ma forse Bonelli, resosi conto che i tempi non erano ancora maturi per far giungere all'altare il suo eroe, ha voluto "gettare acqua sul fuoco". Da notare come Galep sia riuscito a rendere attraente e Sexy la bella messicana anche in abiti alquanto "sobri". Bonelli dosa bene azione e ironia e come un fiume in piena, sfodera una sceneggiatura serratissima: con un soggetto così ricco avrebbe potuto riempire benissimo una storia di quattro albi attuali. Rocambolesca e pirotecnica la scena della liberazione di Montales, fra travestimenti, recite e furbizia tattica. Qualche striscia in più non avrebbe guastato, ma evidentemente il vecchio leone era ormai stretto con gli spazi. Il finale è malinconico ma l'unico possibile: Tex ha ormai svolto il suo compito e riprende il suo cammino verso nuove avventure. Nel suo destino non può esserci posto per l'amore (anche se a breve l'autore ci ripenserà parzialmente!) e non volendo ferire Lupe, si congeda di soppiatto per rendere meno dolorosi i saluti. Dolorosi pure per lui, poichè per me è chiaro che un po' di bene anche lui ne voleva alla ragazza. Le loro piste si divideranno a lungo, visto che, solo qualche anno fa per opera di Boselli, i due tornano a incontrarsi, ma anche con Montales la separazione sarà lunga, poichè Bonelli lo recuperà dopo molti anni, varcata la soglia dei 100 numeri della regolare. I disegni di Galep: strepitosi ed efficacissimi! Ogni sequenza è illustrata con classe e sapienza, con pochi fronzoli ma tanta sostanza e dinamismo. Brillano già le vignette marine, con velieri e lotte a cim di onda, così come trovo molto ben realizzata la sequenza dell'epilogo con ambientazione esotica. Artista immenso! Il mio voto finale è 8
    1 point
  3. La storia non è malaccio (comunque la Yellow Bird del titolo sta molto sullo sfondo) ma comunque te la dimentichi già a pagina 6 perchè i disegni prendono il sopravvento in maniera perentoria e inevitabile. PAZZESCHI. E con i colori di Vattani ancora meglio. Credo che questo Cartonato sia l'albo più bello di Tex mai disegnato, e sicuramente l'unico cartonato finora a meritarsi i 9,90 euro del prezzo. Sono rimasto veramente senza parole. Bisognerebbe clonare Gomez o comunque fargli fare almeno un cartonato l'anno Storia: 6,5 Disegni: 10 con lode, bacio accademico, crociera di 1 mese tutto spesato e set di pentole in acciaio inox 18-10.
    1 point
  4. "Al cuore, Ramon! Al cuore!". Altro film comico perché a quell'imbecille di Ramon, dopo i primi colpi, non viene in mente di sparargli in mezzo agli occhi? Il genere cinematografico o fumettistico é irrilevante quando si decide di mettere in scena una "iperbole", come la chiamo io. Troviamo iperboli in Apocalypse Now, Il Padrino, Salvate il soldato Ryan, 2001 Odissea nello spazio, Fahrenheit 451... e potrei proseguire a oltranza... tutt'altro che comici, no? Dove non troviamo iperboli é in Rossellini e Visconti: realismo puro, non c'é nulla che non possa accadere nella vita reale. Ti piace quel genere? Massimo rispetto per l'arte, ma personalmente preferisco i titoli che ho elencato sopra, compreso Trinità. E Carson che fa il Trinità.
    1 point
  5. Fammi capire: è negativa ogni trasmissione... che interferisca con la trasmissione...? Ogni particolare (e Gomez non lesina certo sui particolari) impedisce la chiarezza e l'immediata comprensione? Togliamo tutti i particolari, lasciamo solo i dialoghi e magari niente disegni, un bel libro che descriva la scena e via. Ti sei mai fermato mezz'ora davanti a un bel quadro per assaporarne l'essenza? La trama di Yellow Bird te la posso raccontare in tre righe senza tralasciare nulla di essenziale. La tavole di Gomez vanno assaporate. Leggi il fumetto in dieci minuti e poi lo guardi per almeno due ore. Lo guardi per i bellissimi disegni di Gomez e per la magia dei colori di Vattani. I ragnetti li vedono solo Castelli e Silver e, a quanto pare, anche tu. I dettagli riducono l'impatto delle tavole? Chi si limita all'impatto, trascurando i dettagli, forse vuole solo leggere la storia senza guardare le figure che, almeno in questo caso, sia per le chine che per i colori, meritano sicuramente una maggiore attenzione. Questo cartonato non è da leggere, è da guardare.
    1 point
  6. Ringrazio anch'io Doudou e, concordando con te che siamo sul campo del mero gusto estetico soggettivo, dissento dai tuoi pareri personali. Ovviamente non contesto (come potrei?) il fatto che il BN ti comunichi sensazioni di maestosità, grandezza e bellezza, ma solo il fatto che tu dica che la colorazione restringe quelle qualità concentrando l'attenzione e addirittura si limita a coprire il disegno. E' come se io dicessi che la china copre il colore e che sarebbe stato meglio se Vattani l'avesse eliminata con il colore, come i pittori, che usano la tecnica di disegnare i contorni, fanno solitamente con le tracce sulla tela. Vorrei dire anche un'altra cosa. Gomez non solo ha elogiato la colorazione di Vattani, ma gli ha fatto anche i complimenti per la cura dei particolari. Hai notato, proprio in questa tavola, l'alito di Tex e Yellow Bird (fa freddo) che nella tavola in BN non compare (perché non può)?
    1 point
  7. Appunto. Gomez è bravissimo (vi ricordate Verso l'Oregon)? E apprezzo molto le sue tavole. Ma quella di Vattani è pura magia.
    1 point
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