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TWF - Tex Willer Forum

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Contenuto popolare

Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 05/12/2022 in tutte le sezioni

  1. Complice il weekend piovoso l'umore era adatto per passare dal freddo dello Yukon alla neve di Boston. Applausi scroscianti per Civitelli, che fa un lavoro eccezionale e giocando con un bianco a nero che a tratti rimanda a frammenti "frankmilleriani" (o "alacksinneriani") rende questa bella storia metropolitana un piacere per gli occhi da rileggere periodicamente. Onestamente appena letto il riferimento alla Corsica e ai movimenti indipendentisti mi era venuto in mente, per associazione di idee, il grande e indimenticato Stefano Di Marino/Stephen Gunn. Quando, grazie al post di Carlo Monni riportato da Ymalpas, ho scoperto che il soggetto era davvero suo mi sono commosso... Il gustoso soggetto viene declinato in una sceneggiatura che pur mantenendosi valida sembra un'occasione mancata, prende qualche scorciatoia e non sviluppa alcuni temi che sarebbero stati interessanti. Forse avrebbe necessitato di qualche pagina in più, magari tre albi pieni invece dei "due e un pezzo" in cui si risolve. Vediamo quelli che sono per me i punti salienti, positivi e negativi: - Si parte alla grande con la vignettona innevata fuori dalla stazione a cui segue la scenetta di Carson prigioniero della porta girevole e quella dei pards che si godono le comodità della vita moderna. - Si fa la conoscenza di Corbett, viscidissimo capo della pula bostoniana, poi un ristoratore chiacchierone (facente veci del consueto origlione) indirizza i due pards nella bolgia della boxe (teoricamente) clandestina. Ambiente ottimamente rappresentato dove purtroppo incappiamo nel primo passaggio a vuoto, senza dubbio il peggiore, quando Carson colpisce senza nessun effetto Alabama/Pierre Touissant e poi viene da questi disintegrato, prima che Tex arrivi a salvare la situazione. Per quanto la cosa possa essere comprensibile la scena poteva essere gestita molto meglio, con più "sensibilità", invece ha giustamente suscitato lo sdegno di tutti i fans di Carson. - Conosciamo meglio Requin, buon personaggio di cattivo abile a fingersi remissivo per poi colpire a sorpresa, e il perfido Beaumont, traditore della causa corsa e mente dell'intrigo, personaggio che avrebbe del potenziale ma alla fine viene poco sfruttato. - I nostri finiscono in una trappola al piombo ordita da Corbett e Requin e nel giro di una trentina di pagine l'agente Pinkerton Touissant prima li salva da una situazione disperata e poi gli spiega tutta la faccenda con dovizia di particolari. Ho trovato l'uno-due un po' eccessivo, praticamente i nostri trovano la pappa pronta senza aver mosso un dito per indagare. Considerando che sono alloggiati, a spese del comando dei Rangers, nel miglior albergo di Boston sembra davvero una vacanza. - Carson si rifà alla grande salvando Tex dall'arpione di Requin e glielo fa anche pesare un po' ("ti devo la pellaccia", "non è la prima volta e non sarà certo l'ultima"). Applausi al vecchio cammello. - Pirotecnico pre-finale sulla nave, con i pards gabbati dall'infido Requin e la stiva a fare da interessante divagazione sul tema dell'assedio in luogo chiuso. Le mitragliatrici che disalberano la nave sono un piacere. - Spettacolare gran finale, 7 pagine di folgorante meraviglia grafica. Ma quanto mi piace Julie Calvi... e quanto mi dispiace che abbia avuto tutto sommato un ruolo marginale. In sintesi disegni stratosferici (9) sceneggiatura gradevole (7) il mio voto nel sondaggio è la media (8).
    1 point
  2. Accidenti, che giudizi perentori! Manco si vedesse Tex a letto contemporaneamente con le due avvenenti ragazze! A me quella scena ha fatto sorridere perché la trovo un po' ingenua e poco realistica, più che altro perché le due agguerrite rivali sul piano della gestione dei rispettivi ranch riescono ad appianare in brevissimo tempo, una volta scoperta la vera origine della loro faida, una serie di torti reciproci e di uccisioni avvenute in serie, mentre sembrano altrettanto veloci e senza la minima forma di competizione rispetto alla loro concorde "ammirazione" nei confronti del giovane e aitante texano. Di rimando, in questa situazione Tex sembra più imbarazzato che compiaciuto di sé... Ma se questa conclusione va a stridere con l'intera serie di Tex per una così innocente e forse puerile manifestazione di trasporto emotivo o "amoroso", allora non so come possano essere giudicate forme di ben più intensa alterazione del personaggio che abbiamo visto in tempi recenti e che riguardano il maturo ranger/capo dei Navajos...
    1 point
  3. L'ultima vignetta rende la conclusone dell'albo la più allucinante in 74 anni di Tex.
    1 point
  4. Ho riletto anche io proprio tra venerdì sera e ieri mattina questa storia, che al pari di molti altri ho sempre molto apprezzato e, come alcuni hanno sottolineato, anche io ho sempre ritenuto sia sempre stata un po' sottovalutata. Non rientrerà magari nel novero dei capolavori immarcescibili, questo forse no, ma dal mio punto di vista è senza dubbio una di quelle storie che tallona assai da vicino il ristretto gruppo dei suddetti capolavori. Molto ben tratteggiati Tex e Tiger in questa vicenda, in cui ho trovato messo in evidenza come poche altre volte il personalissimo concetto che Tex ha della Giustizia, un concetto che per mezzo dell'umanità e del buonsenso sa andare oltre quel che, legge alla mano, si può spesso intendere per "giustizia": quella di Tex, in altre parole, è Giustizia con la G maiuscola, intesa come difesa di chi si ritrova a subire un'angheria, di chi può anche avere commesso un errore in conseguenza di ingiustizie più gravi da egli subìte, a prescindere dal fatto che la legge - magari applicata in buona fede, ma pur sempre da esseri umani con i loro pregi e difetti, e soprattutto con la loro fallibilità, schematicità e "burocraticità" - dia torto a chi Tex decide di difendere e tutelare. Particolarmente ad hoc, di conseguenza, il confronto tra i due pards e la banda di tagliagole di Mickey Finn, elementi della peggior risma che però agivano dietro mandato federale, dunque perfettamente dalla parte della legge. Menzione speciale, e non potrebbe essere altrimenti, per Mickey Finn, individuo complesso ed indurito da un'esistenza complicata, oltre che contraddistinto dalla tipica psiche di chi non riesce proprio ad accettarsi per quello che è. Da incorniciare lo scontro finale tra lui e Tex, che si conclude con la morte in duello del cacciatore di taglie, che prima di spirare il suo ultimo respiro trova comunque la forza di accettare parzialmente la sua metà indiana, e soprattutto di esprimere il suo odio misto però ad una sorta di ammirazione nei confronti di Aquila della Notte. Parimenti da applausi la caratterizzazione, dal primo all'ultimo istante, del sergente Torrence, militare modello ma, al pari di Tex, insofferente alle regole ottuse ed ingiuste imposte dalla sua nemesi Craig, maggiore invidioso di lui perché sa di non poterlo eguagliare in carisma e doti militari. Nel corso della tragica vicenda, Torrence si mostra anche un perfetto capotribù, stimato e rispettato dai suoi uomini, sempre pronti ad accettare senza riserve qualsiasi sua decisione, che lui dal canto proprio sempre sottopone al loro parere. Estremamente toccante, per quanto non certo lieto, il finale della storia, che vede Torrence ormai pronto ad intraprendere una nuova esistenza senza divisa, non fosse per Craig che, frustrato per la degradazione con infamia e l'espulsione dall'esercito, lo uccide a sangue freddo. Un finale che lascia senza dubbio un grande amaro in bocca, ma che probabilmente contribuisce in larga misura a conferire tanto fascino a questa bellissima storia.
    1 point
  5. Una storia che, ad una prima lettura svogliata, mi era sembrata "nolittiana".(soprattutto in alcune scene fatte di eccessivo spiegazionismo, quanto Tex ad esempio si sente in dovere di spiegare ad Anders il perchè spesso i suoi metodi siano "al di fuori della Legge" Rileggendola poi in modo più approfondito ed attento, ho trovato caratteristiche tipicamente Glbonelliane... La ricerca di "Capelli Gialli", il ragazzo bianco rapito dai Comanches, funge da pretesto per creare una storia fatta di lotta a tutto tondo contro i Comancheros e i loro alleati. Da manuale, veramente magnifica, la scena in cui Tex e Carson, sotto lo sguardo di uno sbigottito Anders, radono al suolo un saloon appartenuto ad un socio dei Comancheros, solo per prendere le difese di un povero stalliere di colore. Altrettanto avvincente sia l'attacco dei pard al campo dei trafficanti, sia il successivo contrattacco dei comancheros al campo dei Nostri con conseguente incendio della boscaglia. l'arrivo della Cavalleria che salva la situazione ed elimina gli ultimi banditi è, a mio parere, un clichè sbiadito... Il finale, con il rifiuto del ragazzo di tornare alla sua famiglia d'origine, è un fulgido esempio del modo in cui Glb rappresentava gli Indiani. Nei film degli anni '50 i Comanches rapivano i bambini bianchi e li facevano vivere da selvaggi (lo splendido "Sentieri selvaggi"). Nella rappresentazione di Glb invece "Yellow Hair" decide di rimanere coi Comanches rinunciando ad una vita fatta di ricchezze e di agi, perchè la libertà e l'onore che gode vivendo con gli Indiani è superiore nella sua scala di valori...epico
    1 point
  6. Forse è una storia un p? minore rispetto alle altre del periodo, ma sicuramente ha un soggetto originale per l'epoca. Ho sempre trovato divertente la scelta di GLB, di affiancare a Tex e Carson un personaggio come Rick Anders. Personaggio che non brilla di luce propria, ma che messo a confronto dei due satanassi ne risalta le abilità. :DIn molte situazioni si mostra addirittura più pessimista del Vecchio Cammello, sottolineato varie volte anche da Carson che esprime tutto il suo stupore. Come ha detto il Colonnello nel suo intervento, Rick non è altro che un "piedidolci" non abituato ad affrontare situazioni così pericolose, nonostante sia comunque un investigatore della Pinkerton. Sarebbe stato gradito una sua ricomparsa in un'altra storia di GLB, anche Tex e Carson verso il finale se lo sarebber tirato dietro in una nuova missione a Matamoros "per sgominare una pericolosa banda di trafficanti di armi", ma a Rick ormai stanco e non abituato a quelle operazioni condotte dai due satanassi, non rimane altro da fare che alzare il cappello e pronunciare "Buona notte"!!. Venendo alla storia, la missione sembrerebbe tutta incentrata sul ritrovamento (già difficile) di Tom Foster, in realtà GLB inserisce parecchi intrecci e spunti: ritroviamo i pericolosi Comancheros, traffici di armi e Whisky, Indiani fuggiti dalle riserve, il pericolo di una nuova guerra indiana e anche qualche personaggio interessante come lo stalliere di colore che si gusta la scena della mega scazzottata tra Tex e Randolph . Come dicevo quindi, si tratta di una storia che non sarà un capolavoro, ma di certo non c'è da annoiarsi!! :DVoto: 7
    1 point
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