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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 02/02/2023 in tutte le sezioni

  1. Ciao e benvenuto. Ti suggerisco di seguire Tex mensile serie regolare (ovvero il Tex che trovi in edicola e che viaggia oltre il numero 740). Al momento trovi ancora l'ultimo albo (Il Grande Incendio) atto conclusivo di una storia molto bella e lunga tre albi in tutto. Tra qualche giorno uscirà un numero dove inizierà una nuova storia. Questa serie è quella più longeva, è il Tex per antonomasia e racconta le storie di Tex adulto (sui 40-45 anni). Soltanto nei primi numeri di questa serie (molto datati ma che sono stati anche ristampati più volte e in forma di ristampa si trovano disponibili anche sul sito Bonelli) Tex è più giovane, Kit Carson (suo fedele pard) ovviamente anche e il figlio di Tex deve ancora nascere o apparirà come adolescente per qualche numero fino al salto temporale che porterà tutti i pards (compagni di Tex, incluso il non citato Tiger Jack e Tex stesso) alla loro età ormai fissata per convenzione nella serie. Io seguo ovviamente questa serie e da un annetto la ricompro (dopo aver smesso di leggere Tex per 20 anni). Nel frattempo ho recuperato vecchi numeri ai mercatini (si trovano facilmente e a prezzi ridicoli). Per cui se questo Tex maturo e "regolare" ti piace puoi valutare di recuperare vecchie storie senza grossi patemi sia come ristampe varie che come originali (che dal numero 100 in poi costano veramente poco). Ti segnalo che Tex per ovvi motivi è un po' cambiato nel tempo, lo scrive gente diversa e cambiano i tempi in generale. Ma le storie più vecchie e le storie di Gianluigi Bonelli, che ha creato il personaggio, sono davvero meritevoli di recupero per capire appieno la filosofia di Tex. Da valutare per eventuali recuperi anche le storie scritte dal curatore attuale, Boselli (che nel forum si cela sotto il nome di Borden e che spesso interviene discutendo con noi del personaggio e delle storie). Tex, avendo riscosso enorme successo negli anni ha dato vita a serie speciali e collaterali. Tra queste si deve citare il Texone, albo annuale pubblicato ormai per oltre 30 numeri. Contiene singola storia esce intorno a giugno ed è disegnato da vari disegnatori che offrono prove di gran qualità, essendo poi particolarmente apprezzata dai fan ed in formato più grande. Te lo consiglio quando uscirà e magari di recuperare belle storie del passato sempre ai mercatini o se disponibili sul sito Bonelli. Degna di nota in questa collana "Tex l'inesorabile" capolavoro recente di Boselli e Villa, puro western, ma anche "La Vendetta delle Ombre" di Boselli e Carnevale, con contaminazioni horror. Sono i miei Texoni preferiti e forse disponibili ancora su internet al sito Bonelli. Ci sono poi i Maxi Tex, i Color Tex e il Magazine annuale (fino a qualche anno fa pubblicato con il nome di Almanacco del West). Sono uscite caratterizzate da vari formati, diverse colorazioni, presenza di editoriali sul west, ma ovviamente c'è sempre almeno una storia dentro, se non due di Tex. Fino ad ora, la maggior parte delle storie parlano del Tex maturo e adulto ma ci sono storie in flashback dove si narrano eventi della sua giovinezza. Ci sono poi i cartonati a colori, storie relativamente brevi ma in un formato molto accattivante e bei disegni. Puoi valutare queste uscite di volta in volta se la storia e i disegni ti intrigano. Ma conoscerei Tex un minimo leggendo come detto la serie regolare e la serie Tex Willer di cui ti parlo qui sotto. Sotto la cura di Boselli poi si sta cercando anche di mettere coerentemente insieme la biografia di Tex e recentemente ha visto la luce una specie di spin off chiamato Tex Willer. Qui si narrano le storie di Tex (ma in parte compare anche Kit Carson) da giovane. Siamo arrivati al numero 51 e capirai che recuperare questi albi è ancora semplice, ed esistono anche ristampe in forma di cartonato. La prima storia come citava @MacParland rinarra, in modo fedele con l'aggiunta di qualche elemento, la prima storia di Tex che fu scritta da Gianluigi Bonelli (GLB per semplicità da ora), creatore di Tex, e contenuta nell'albo "La mano rossa" (numero 1 della serie regolare di cui ti parlavo sopra). Ma in generale, in questa collana "giovanile" si narrano episodi inediti che si intrecciano con storie già note e scritte da GLB nella prima fase del Tex ancora giovane dei primi numeri, cercando di "tappare" tanti bucchi e salti temporali in cui GLB semplicemente non aveva inserito storie. Tex di fatto nel giro di pochi numeri (parlo della serie regolare storica) passava dall'essere scapolo, senza figli, ad avere moglie e un figlio, che sempre in pochi numeri viene fatto crescere di diversi anni). Capirai che in questa nuova serie spin off in tutti questi salti temporali si possono creare nuove storie che raccontino cosa faceva Tex in quegli anni. Qui Tex è più guascone, impulsivo (come in fondo ce lo raccontava il primo GLB che vale la pena leggere sulla serie regolare nelle sue vecchie e tante storie) e devo dire che è davvero una bella serie. Esce mensilmente e conta 64 pagine a differenza della regolare che ne conta 114. Giungo a un riassunto su ciò che consiglio. Seguirei la serie regolare mensile di Tex adulto, soprattutto se alla sceneggiatura leggi il nome di Boselli (ma vale la pena vedere come ti trovi con tutti gli scrittori, Ruju ha di recente tirato fuori una storia bellissima, e mentre io però preferisco il Tex di Boselli, molti si riconoscono in quello di Ruju). Ma Tex lo scrivono anche altri, seppur con minor frequenza. Sicuramente ti suggerisco di leggere qualche vecchia storia di GLB senza farti scoraggiare dal fatto che magari come formato il Tex del 1948 e dei primi numeri era un po' diverso. Le storie sono fantastiche e quel Tex è esplosivo, diretto e senza fronzoli. Nel mezzo ci sono centinaia di albi, magari col tempo puoi recuperarli se ti affezioni al personaggio e recuperarti così storie epiche e fondamentali che qui gli esperti sapranno consigliarti. Dando secondo me la priorità alle storie di GLB e di Boselli ma anche alcune belle di Nizzi (altro storico sceneggiatore di Tex). Il Texone (ufficialmente chiamato Tex Speciale), se ti piace Tex lo comprerei. Esce una volta all'anno. Seguirei poi sicuramente la serie Tex Willer, che ha anch'essa degli speciali semestrali (prima erano annuali), per ora pochi. Di questa serie, essendo recente si recupera tutto con facilità e se ti appassiona in un mese ti leggi praticamente tutti gli arretrati. Insomma, serie regolare e serie Tex Willer con i loro speciali (annuali o semestrali) valgono la pena di essere presi. Sugli altri speciali ed Extra (Maxi, cartonati, color, magazine), beh se ti appassioni a Tex puoi valutare l'acquisto se magari la storia ti stuzzica sulla base delle preview di sceneggiatura e disegni che trovi sul sito. Ma ti consiglio di partire con calma e acquistare le storie che ti interessano, nuove e vecchie delle due serie top di Tex, dove a mio avviso, oltre al Texone si esprime ancora oggi il meglio degli sceneggiatori e che credo siano anche le serie che vendono di più. ps: dimenticavo. Tex, nonostante il lavoro di Boselli/Borden di dare una continuità e fissare una biografia coerente del personaggio, incastrando gli eventi della vita di Tex, non ha una continuity serrata e rimane ancora oggi una serie dove le singole storie si possono apprezzare anche leggendola qua e là. Ciò significa, che se leggi il numero XXX di Tex, comunque la storia la capisci, magari c'è qualche richiamo a storie vecchie, magari hai bisogno di una rilettura per fissare in mente i personaggi principali, ma vai tranquillo che non devi partire dal numero 1 per capire tutto. Per la serie Tex Willer invece, magari si segue meglio partendo dal numero 1, essendoci maggiore continuity te la godi di più, ma alla fine segui comunque tutto bene anche se prendi una storia a caso. Facci sapere come va!
    2 points
  2. Dimenticavo poi di dire... Da poco Bonelli offre la possibilità con abbonamento mensile o annuale di leggere per Tex (ma non solo) tutte le storie uscite, serie regolari e speciali dagli inizi. Sono esclusi solo gli albi usciti negli ultimi 3/6 mesi che poi vengono caricati dopo un po'. Può essere un'opzione se con una cifra contenuta vuoi per un mese farti un abbuffata di vecchie storie. Però per quel che mi riguarda, leggere Tex su carta ha comunque un qualcosa in più e se non hai molto tempo a disposizione, resta valido il consiglio di prendere qualche storia in formato cartaceo e farti un'idea e valutare poi cosa rientra più nelle tue preferenze. Ti cito questa possibilità del digitale perché hai scritto che il collezionismo non ti interessa particolarmente
    1 point
  3. Bella presentazione, davvero La guida "Tex primi passi" da 7 anni in su. Consiglierei a @borden di consigliarla ai piani alti per acquistare lettori delle primissime generazioni. Tutto chiaro, imboccato con il cucchiaino ... anche per i più grandicelli che ormai non leggono altro che i messaggi WhatsApp Chissà che grazie @LedZepp si facciano nuovi proseliti. Piccoli texiani crescono
    1 point
  4. Senza voler rinfocolare la solita polemica Nizzi/GLB (il cielo me ne scampi!), questi dialoghi di Nizzi erano improntati a certe storie classiche, ispirati per esempio a "La legge del più forte" n. 117-120 (quella col giudice Bean), e a scene memorabili come quella con Carson e Tex chiusi nella vasca che si riempie e, mentre sono con l'acqua alla gola, a un passo dalla morte, ancora si sfottono e scherzano. Tex: - Di' la verità, Kit, che tu in questa vasca ti stai sollazzando un mondo! Oppure alla scena con Carson incatenato all'albero: "Da questa parte Tex, sono sotto l'albero!" "Mi venga un colpo!... Ma che cosa fai?" "Non lo vedi? Mi hanno messo di guardia a questo dannato mesquite!" "E ti hanno incatenato per paura che la pianta scappi?" "L'hai detto... Pare che in questo paese ci tengano molto alle piante." O al processo farsa del Giudice Bean, scena altamente comica e spassosa. Ma tutta "La legge del più forte", secondo me, è stata apprezzata da Nizzi, per i numerosi battibecchi e per il tono da commedia. GLB aveva tante scene e personaggi con aspetti divertenti, vedi il primo Gros-Jean o Pat MacRayan, ma poi non eccedeva (tranne forse solo con Pat l'irlandese). Come dice giustamente Leo, i dialoghi ironici Nizzi ci ha aggiunto un tono da commedia all'italiana. GLb era più ironia da western classico americano. Ogni sceneggiatore ha il suo stile. Boselli ne ha giustamente un altro ancora.
    1 point
  5. Tex che sogna la sua giovinezza, il suo vecchio mondo prima del "diluvio", fa tenerezza. Il ranger granitico della serie regolare qui è poco più che un ragazzo, e ci stanno bene dei "lampi" di fragilità, delle nostalgie cui indulgere, sia pure nella forma inconsapevole del sogno. Poi, comincia la riscrittura de "Il Passato di Tex". Ora, io ho sempre reputato questa storia di GLB non bella, e sicuramente la più brutta tra le storie campali dei quattro pards. Molto meglio di lui ha fatto Nizzi raccontando il passato di Tiger e la drammatica vicenda del matrimonio di Kit Willer. Di Carson non parliamone neppure. Ora, invece, riscritta in modo "caldo", scopro che mi piace, e molto. Segno che il soggetto si presta a divenire una grande storia, ma è la sceneggiatura che fa la differenza. Mi chiedo se il confronto tra le due storie, con la mia netta preferenza verso la seconda (ma anche @Letizia si è espressa negli stessi termini), nasca dai tempi in cui le storie sono scritte, o dallo stile diverso degli autori, o ovviamente da entrambe le cose. Che GLB sia più freddo di Boselli è lampante. Ma è solo questo? Probabilmente, la storia di GLB risente anche del passare degli anni, e quindi in questo senso è una storia più datata? Paradigmatica in questo senso è la sequenza in cui Tex fa fuori tutti i componenti della banda Rebo. Il Tex di GLB arriva in paese e si mette da solo contro tanti, in un'impresa davvero suicida. Un'impresa del tutto in linea con il personaggio, che però lo fa apparire sì come determinato, ma anche come folle, perché pensare di cavarsela in una simile impari contesa è semplicemente una cosa da pazzi. Il Bos a mio parere ci ha pensato, e si è sentito in dovere di aggiungere le vignette delle pagine 48 e 49 dell'albo "Resa dei conti al White Horse", con Tex che ricorda sé stesso e suo fratello bambini, palesando il rimpianto per quel legame reciso che ha distrutto il suo passato per sempre: sono queste le motivazioni che lo portano a dire: "non m'importava di vivere. Volevo solo la vendetta". Sono gli stessi pensieri che ha fatto anche il Tex di GLB, solo che il grande vecchio non li ha esplicitati, mentre Borden lo fa. E non è uno spiegone, un qualcosa che il lettore poteva ben immaginare da sé: è un differente stile di scrittura, e mi chiedo quanto contino i tempi e quanto le personalità dei singoli autori, in questa differenza che ai miei occhi appare molto significativa. Boselli ci rende compartecipi dei pensieri di Tex, amari e disperati, e in tal modo ne giustifica le azioni apparentemente dissennate. Quella vignetta con lo sguardo duro di Tex a pag.49 che guarda davanti a sé pensando: "volevo la vendetta" non è un'aggiunta da poco, perché spiega come un uomo, peraltro giovane, possa avere il fegato di andare a sfidare un'intera città con determinazione feroce. Tutto questo c'era già in GLB? Sì. Ma l'esplicitarlo ai miei occhi fa una bella differenza per la qualità della storia, per le emozioni che la lettura riesce a trasmettere. Anche del Tex di Bonelli sappiamo che vuole la vendetta: la differenza sta qui nel dedicarci una vignetta, un pensiero, nell' "interrompere" il flusso della storia con un pensiero messo al momento giusto. Altre differenze le si notano anche nella sequenza a pag.52 di "Resa dei conti al White Horse": le parole che Boselli usa sono le stesse di GLB, solo che la "regia" boselliana è di gran lunga più accattivante di quella bonelliana. Mentre la "telecamera" della storia originale è concentrata su Tex mentre pronuncia le sue parole di sfida, nell'albo di TexWiller esse sono centellinate in più vignette in cui Tex si vede poco: si sente la sua voce, si vede la sua ombra, ma l'attenzione è sull'interno del saloon, sugli occhi turbati degli avversari, sulla porta immobile del saloon. Non c'è Tex al centro di tutto; c'è tutto il resto, visto nelle reazioni provocate da Tex; il resto, in funzione delle azioni di Tex. Così come è maggiormente dilatata la sequenza della morte di Rebo: due sole vignette dedicate da GLB per liquidare l'odiato avversario, quasi due pagine da Boselli, con l'ultimo pensiero per Sam. Insomma, senz'altro lo stile dei due autori è diverso, e le epoche incomparabili: sta di fatto che il remake lo trovo una storia bellissima, che rileggerei e rileggerò in futuro altre volte, mentre la storia degli anni '60 l'ho ripresa in mano in questi giorni solo per confrontarla con la sua riscrittura, proprio perché non mi era piaciuta. La trovavo una storia d'azione, le cui motivazioni intime restavano sullo sfondo, senza far veramente breccia nel cuore del lettore (o, per lo meno, nel mio). Un po' come è accaduto per la mia percezione di Tra due bandiere: un'altra storia d'azione, con il contesto della guerra civile solo sullo sfondo, poco palpabile se non nel finale con la morte di Rod. Un'occasione sprecata, che invece Nizzi non si lascerà sfuggire con Fuga da Anderville. Con questo, non voglio mettere in discussione GLB o rinfocolare vecchie polemiche, ma faccio una mia personale riflessione sul fatto che lo stile asciutto del creatore di Tex si attagliava meglio alle storie d'azione e avventura, mentre non dava il meglio di sé nel far percepire il dramma dietro l'azione, la componente del ricordo, il vissuto (con l'eccezione de Il Giuramento). Il Tex di "Resa dei conti al White Horse" è un castigamatti mosso da una inestinguibile e bruciante sete di vendetta, e basta una sola vignetta come quella con Sam bambino, o un pensiero accennato in un'altra (che è la stessa magia che Boselli fa ne Gli Invincibili, in cui descrive il passato di Shane con poche ma significative vignette), per dare alla storia tutto un altro sapore. Un sapore delizioso, mentre la prima, per me, mancava di sale. Sono dettagli, ok, che però hanno cambiato la mia percezione della storia del passato di Tex. Tra le differenze, quelle che invece non ho particolarmente apprezzato (ma è irrilevante) è quella, già rimarcata da @Diablero, sull'uso del vaso di fiori. A mio parere, non c'era alcuna necessità che il vaso di fiori "sparasse": si poteva evitare questa piccola riscrittura, proprio data la sua irrilevanza. Passando alla seconda parte della storia, in "El Paso del Norte", la sequenza della lite tra rangers è fantastica. La comparsa di Carson, i suoi pensieri su Tex, sono ossigeno per i miei polmoni. Ben arrivato, Kit. Spero di viverne delle belle, con te, in attesa della miniserie a te dedicata, che Borden ha già finito di scrivere
    1 point
  6. Questo era un piano che andava messo in atto vent'anni fa (io l'avevo pure proposto in un forum, ma nessuno mi ha ascoltato... 1) Acquistare al mercato nero diversi neonati 2) Allevarli isolandoli dalla società moderna, e facendogli leggere autori "pulp", Salgari, Spillane e altri autori "di genere" specialmente western. E soprattutto tutti i Tex di GL Bonelli. 3) Quando diventano grandi, fargli sceneggiare Tex...
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