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Per me “Il magnifico fuorilegge” è un vero e proprio capolavoro, sia per testi che per disegni. Un western avvincente, emozionante, divertente. Una girandola di inseguimenti, agguati, duelli, fuorilegge, indiani, colpi di scena, tranelli e sparatorie, che vuole recuperare il ritmo e l’atmosfera delle prime storie delle origini, aggiornandolo chiaramente a un linguaggio espressivo più moderno. E riuscendo nell’impresa. Restituendo così al lettore un magnifico giovane Tex irruento, spericolato, scanzonato, ancora parzialmente inesperto, ma spavaldo. Come ne “Il passato di Carson”, Boselli in questo “passato di Tex” volge lo sguardo all’indietro non per semplice nostalgia, ma per ricavarne un maggior vigore e slancio per affrontare le sfide del futuro, come fanno i suoi personaggi non per rimpiangere qualcosa di ormai trascorso e definitivamente perduto (come se il tempo non passasse), ma per vivificare il futuro, sempre mutevole, con la memoria delle esperienze giovanili. Ne viene fuori un Texone pieno di vitalità ed energia, che personalmente, in un'ipotetica classifica, metterei al secondo posto dopo “Patagonia”. Un grandissimo omaggio a GLB e ai vecchi indimenticabili western di un una volta.2 points
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IL TOTEM MISTERIOSO Seconda Serie Gigante N° 1: "La Mano Rossa" Ottobre 1958 Serie a Striscia Prima serie - N°1:"Il totem misterioso" 30 Settembre 1948 Prima serie - N°2:"La roccia parlante" 7 Ottobre 1948 Prima serie - N°3:"Terrore a Calver City" 14 Ottobre 1948 Soggetto, sceneggiatura e disegni Il soggetto e la sceneggiatura sono di Giovanni Luigi Bonelli. Le tavole sono di Aurelio Galleppini che le disegnava durante la notte, nel tempo "libero" lasciatogli dalla preparazione delle illustrazioni di "Occhio Cupo". Un altro artista nato in Sardegna, Angelo "Tatano" Corrias, inchiostra le matite di Galep praticamente dall'inizio, forse proprio dall'avventura "Il totem misterioso". Il lettering, copiosissimo di errori, è di Gino Rognoni, un disegnatore tecnico impiegato presso la Borletti, amico di uno zio di Sergio Bonelli. Copertina La copertina del primo volume della seconda serie gigante è rappresentata da un vecchio disegno di Galep riciclato dalla copertina dell' Albo d'Oro n. 4 (prima serie). La scelta è abbastanza curiosa in quanto nel primo albo Tex, pur affrontando alcuni messicani, non si scontra col personaggio immortalato nella copertina. Franco Bignotti disegna invece il titolo "La Mano Rossa". Il totem misterioso Questa prima avventura si svolge intorno all'anno 1865. Pochi mesi prima Tex ha ucciso Tom Rebo per vendicare la morte del fratello Sam Willer. E' diventato perciò un "fuorilegge", termine con il quale è subito riconosciuto da Tesah a pagina 4, prima che questa parola venga sostituita nelle ristampe successive ( per effetto della censura ) con quella di "giustiziere". Inizialmente G. L. Bonelli pensava a Tex come ad un vero "outlaw" e gli faceva assumere atteggiamenti non troppo benevoli nei confronti degli sceriffi: "Per tutti i diavoli! Che mi siano ancora alle costole è " dice nella prima striscia. Tra i tanti personaggi censurati, Tex è sicuramente uno di quelli che soffre di più nel dover rinunciare ad una certa libertà di linguaggio. Sergio Bonelli racconta un curioso aneddoto legato alla figura di un censore particolarmente bacchettone, ossessionato dalla paura del diavolo. Colorite espressioni come per esempio "Fiamme d'inferno!", "Al diavolo!" che sembrano interpretare formule di invocazione del maligno, vengono sistematicamente cancellate dagli albi di Tex! Se la frase "Per tutti i diavoli!" rester? stampata indelebilmente proprio nella vignetta di apertura, la censura sarà comunque applicata sin dalla prima striscia con la sostituzione nella terza vignetta della parola "scagnozzi" con quella di "uomini". Il termine era allora ritenuto troppo irriverente nei confronti dei rappresentanti della legge. Ma è lo stesso G. L. Bonelli a fare di Tex, nella sua prima storia, un - giustiziere - trasformandolo quindi, in una delle avventure successive, addirittura in un ranger al servizio della legge. Il primo personaggio a comparire in una storia di Tex è l'indianina Tesah. Fa parte di una nutrita schiera di donnine dotate di una carica di sensualit? un po' casereccia, che ricordano, dice Sergio Bonelli, le bellezze di Walter Molino, autore delle copertine del "Corriere della Sera" e di "Grand Hotel". Nella prima edizione non censurata, nella prima pagina, Tesah ha le gambe nude! Alla fine degli anni cinquanta la sua nudit? sarà coperta pudicamente: il vestito, salvo dimenticanze, sarà infatti censurato anche nelle strisce delle pagine successive. Se l'intenzione, nel 1948, era quella di promuovere le vendite del nuovo albetto con una piccola dose di erotismo, c'è da aggiungere comunque che Tesah assolve perfettamente il suo compito a livello narrativo, presentandosi nella parte dell'eroina in difficolt?, come nei romanzi di Dumas dei quali G. L. Bonelli è lettore attento, vittima dei sopprusi del brutale Coffin, l'antagonista della storia e pronta ad essere salvata dall'impavido eroe. L'immagine postata sopra ?, in questo senso, abbastanza esplicita. John Coffin, che vediamo nella vignetta riprodotta sopra nell'atto di schiaffeggiare Tex, scena che nell'interminabile saga texiana sarà destinata a restare unica, vuole impossessarsi dell'oro dei Navajos, o meglio dei Navayos, come recita erroneamente il testo di questo Tex pioneristico. Tesah è una Pawnee e dovrebbe trovarsi centinaia di chilometri più a nord, con la sua tribù nell'Oklahoma. La geografia è incertissima così come è incerta la conoscenza da parte dei due autori dell'Ovest americano, in degli anni in cui latita ancora il ricorso a una documentazione praticamente inesistente. Se il primissimo Tex deriva infatti da un modello cinematografico, Gary Cooper, che appariva frequentemente nel dopoguerra negli schermi delle sale ancora affollate da reduci americani, e la bella Tesah ha le sembianze di un'aitante divetta hollywoodiana, Coffin così come l'altro cattivo della storia, l'indiano Piute Dente di Lupo, presentano il physique du role dei classici vilains, con dei volti che sono lo specchio della loro anima malvagia. In particolare il rinnegato Dente di Lupo è disegnato con uno sgraziatissimo naso adunco dal disegnatore Aurelio Galleppini, naso che potete vedere raffigurato nella vignetta sottostante... Questa primissima avventura di Tex è contenuta in soli tre albetti a striscia, per un totale di 96 strisce pari a trentadue pagine della normale edizione bonelliana a quaderno. Se prendiamo in considerazione lo schema narrativo del linguista Greimas, Tex e Tesah, svolgono entrambi nella prima scena la stessa funzione attanziale. Sono cioè due persone in fuga che cercano riparo nelle gole selvagge del Rainbow Canyon. Nella rappresentazione grafica che ne ha dato Galep, Tex è un uomo smilzo, tratteggiato con delle linee veloci, quasi nervose. La sua attenzione è stata attirata da alcuni spari che rieccheggiano a non molta distanza dal luogo dove sta bivaccando. Teme che i suoi inseguitori l'abbiano raggiunto, ma l'impressione negativa svanisce non appena si accorge che in realtà è una giovane indiana ad essere inseguita dal ladro Coffin e da altri quattro uomini. Agli occhi del lettore Tesah è subito innocente anche quando le apparenze sembrano condannarla ( in effetti si è semplicemente riappropriata del medaglione rubato in precedenza da Coffin ). Cosè anche la colpevolezza del fuorilegge Tex può essere messa facilmente in dubbio per effetto di questo parallelismo che si instaura subito tra i due personaggi principali. Coffin ha rubato il medaglione sul quale sono incisi alcuni misteriosi simboli che permettono di identificare con certezza l'esatta ubicazione di un favoloso tesoro, situato in una cavit? posta sotto un'enorme roccia a forma di totem, venerata dagli indiani navajos ( che peraltro non compariranno mai nella storia ). Tex si fa sorprendere ingenuamente dall'antagonista che lo schiaffeggia e esplode un colpo di pistola che lo ferisce lievemente alla tempia. Il primo Tex è un eroe che si segnala innanzitutto per la sua fragilit?. Solo la caduta nel fiume gli permette di sottrarsi felicemente alla presa degli avversari che altrimenti non l'avrebbero risparmiato. Credendo di aver eliminato il principale ostacolo che lo separava dal tesoro, Coffin si intrattiene a Calver City con il secondo cattivo della storia, il rinnegato Dente di Lupo, un indiano Piute stranamente interessato all'oro, allorch? dovrebbe provare solo indifferenza, se non il caratteristico disprezzo dei nativi verso il metallo giallo. Il seguito dell'avventura si svolge alla Roccia Parlante. Ancora una volta, i nostri due eroi si sono fatti sorprendere. La prima vignetta che apre il terzo albetto intitolato "Terrore a Calver City", carica di erotismo ( si veda l'immagine postata sopra ), mostra Tex e Tesah legati al palo della tortura, in balia di un Coffin che ha appena ucciso il complice Dente di Lupo. Ma è in questa striscia conclusiva della storia, dopo un inizio incertissimo, che l'eore si riappropria delle sue caratteristiche, trasformandosi nell'"uomo mascherato" ( come Superman ) e portando a termine la sua missione. G. L. Bonelli tende a giocare, appena può, con l'identit? di Tex, cammuffandone anche il nome. Il Tex giustiziere de "Il totem misterioso" diventa infatti "L'uomo della tomba". Il tema del travestimento sarà ripreso dall'autore anche nelle storie successive. D'altronde, come ci fa notare Sergio Bonelli" "L'uomo mascherato" è un popolarissimo eroe dei fumetti americano, creato per l'appunto negli anni quaranta e ci sembra quasi impossibile non vederne un perfetto modello di imitazione per il pap? di Tex. Ma l'eroe che si prende la sua rivincita, uccidendo in uno strano modo il rivale, in effetti Coffin è stordito da un pugno di Tex e lasciato morire nel suo ranch in fiamme, senza nesssun soccorso, assurge più che altro al ruolo di divinit? oltre che vendicativa, anche prosaicamente punitrice, lontanissima dunque dall'immagine limpidissima dell'eroe umano e giusto che il Ranger si costruir? nei successivi sessant'anni di vita editoriale! Personaggi Tex Tesah, giovane indiana Pawnee, figlia del Sakem Orso Grigio John Coffin, ladro Uomini del seguito di Coffin Dente di Lupo, indiano Piute, rinnegato Fred, ricettatore, amico di Coffin Locations Le gole selvagge del Rainbow Canyon nei pressi del confine texano La cittadina di Calver City Il Blue River La Roccia Parlante La gola del Black Canyon Il ranch di John Coffin1 point
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Ufficialmente l'ultima storia di Gianluigi Bonelli è stata pubblicata nel numero 364 intitolato "Il Medaglione Spagnolo". Sappiamo che si tratta di una storia sceneggiata, come ha recentemente raccontato Carlo Monni, intorno al 1986 con il titolo provvisorio "Il segreto della Sierra Madre" (che era stato usato appena tre anni prima per un precedente albo di Tex), rivista e corretta da Tiziano Sclavi e poi affidata a Letteri che la illustrò probabilmente nel corso del 1988. La storia, ricca di imperfezioni, rimase quindi nel cassetto per qualche anno finché un titubante Sergio Bonelli non si decise a pubblicarla nel 1991, con tanto di prefazione iniziale. E' una delle rarissime storie di cui non si trovano tavole del disegnatore nel mercato del collezionismo, probabilmente perché non fu mai riconsegnata dall'editore a Letteri, forse a causa della sua lunga giacenza in Via Buonarroti. Letteri, che dal tardo 1987 smette di illustrare le storie di Nizzi, sempre nel 1988 illustra anche la penultima storia glbonelliana "Terra violenta". Si tratta di una piccola storia a sfondo storico (Skagway e Soapy Smith) che stavolta è Nizzi a rivedere in via di una pubblicazione che avviene a partire dal febbraio 1989: "In una delle ultime storie che scrisse, Terra violenta, che dovetti leggere e rivedere in sceneggiatura, Tex e Carson vanno in missione a Skagway insieme a Gros-Jean. Nella versione di Bonelli con loro c'era anche Tiger Jack, che in tutta la storia non aveva alcun compito specifico e il suo contributo al dialogo era un "Ugh!" pronunciato una sola volta. Ne parlai con Canzio e togliemmo Tiger". Il fatto che sia Nizzi e non Sclavi a correggere la sceneggiatura, sembrerebbe suggerire che questa storia sia una delle ultime scritte da GLB, se non proprio l'ultimissima. Siamo verosimilmente nel 1987 o nel primo semestre del 1988. Al periodo sclaviano, quindi precedente, appartiene invece la storia "La città corrotta" che Civitelli inizia a disegnare alla fine del 1986 o nei primi mesi del 1987. Anche in questo caso il titolo di lavorazione, "New Orleans", puramente indicativo della location, era già stato usato negli anni sessanta per un albo di Tex. L'albo è bonelliano per circa tre quarti e sclaviano per il resto. Cioè Sclavi sceneggia le pagine mancanti e come è ravvisabile anche dall'immagine postata in alto interviene per correggere i dialoghi scritti da Bonelli padre. La storia funziona, è quindi affidata a un giovane disegnatore, Civitelli, che come Letteri è chiamato dalla redazione a disegnare le ultime storie bonelliane. La precedente storia illustrata da Civitelli è infatti "Gringos" che lui disegna nel 1986. Sappiamo poco di questa storia, che sicuramente è stata rivista da Sclavi. Quest'ultimo si occupa anche della bonelliana "Il ranch degli uomini perduti" che un altro disegnatore giovane, Claudio Villa, inizia a disegnare nel tardo 1985. Tra il 1984 e il 1985 vedono la luce altre due storie di Gianluigi Bonelli: una è "Tex 300" disegnata da Galep e revisionata da Sclavi, l'altra è una storia "La minaccia invisibile" nata da un soggetto di Mauro Boselli e Giorgio Bonelli che Letteri disegna nel corso del 1985 e a cui GLB partecipa in maniera marginale. Sempre Sclavi si occupa di rivedere la parte di sceneggiatura da lui scritta, che è rintuzzata in quelle parti che aveva ridondanti. Anche di questa storia non si trovano tavole del disegnatore in vendita. Al 1984, come disegni, appartengono anche le storie "Uno sporco imbroglio" di Monti e "Luna comanche" di Letteri, Del 1983 è invece "Il carro di fuoco" di Ticci e "La foresta pietrificata" di Letteri. Queste storie appartengono probabilmente come sceneggiature al periodo in cui sono state disegnate e mostrano l'esaurimento della vena creativa di GLB. Questo è quanto mi sento di supporre sulle ultime sceneggiature glbonelliane di cui abbiamo parlato tante volte in altre discussioni: un argomento importante che però meritava un suo spazio a parte. Con i contributi di tutti speriamo di poter far luce su questo travagliato periodo.1 point
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Sentite, l'argomento è molto interessante e sarebbe un peccato che poi ci dicano di fermarci perchè siamo OT: che ne dite se apriamo un thread al riguardo? Così una buona volta facciamo chiarezza sul mistero GLBonelli e raccogliamo sul thread TUTTO quello che avete raccolto in questo forum: interviste, informazioni, eccetera. Solo così si potranno fare dei confronti chiari e delle discussioni costruttive e giungere infine non dico alla chiarezza, ma quasi.1 point
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Dice che ha"settantaquattro anni", è nato il 22 dicembre 1908, quindi dovrebbe essere dopo il 22 dicembre 1982 (più facile dopo capodanno, chi sta in ufficio sotto Natale?), cosa che corrisponde con la data della pubblicazione dell'intervista che se mi sbaglio è il 1983 su Fumo di China. Intervista quindi del 1983. Per fare qualche raffronto storico: Grecchi aveva rifiutato di essere "il successore" di GL Bonelli nel 1982, ma il suo nome (o quello di un suo collega alla Universo) era già stato proposto a GL Bonelli da Sergio, e rifiutato, già all'epoca del famoso incidente. E Nizzi scriveva Tex dal 1981, anche se la sua prima storia fu pubblicata nel luglio 1983 (quindi, attorno al periodo di questa intervista, o poco dopo) e GL Bonelli scoprì che scriveva Tex solo leggendo l'albo, non l'avevano nemmeno avvertito... È quindi un GL Bonelli che quasi "finge" all'intervistatore di essere ancora il principale autore di Tex, ma che ormai ha difficoltà con le nuove storie, e non viene nemmeno più consultato sui nuovi autori (Nizzi), e sta per andate in pensione anche ufficialmente (1985) Su questo tema ci sono due thread molto interessanti: https://texwiller.ch/index.php?/topic/5106-la-successione-di-gl-bonelli/ (in cui, rileggendolo, mi meraviglio della pazienza che ho avuto all'epoca con un paio di provocatori che passano il thread ad insultarmi e cercando di farlo deragliare perchè diventasse il solito peana a Nizzi, rispondendo alle domande al posto di Boselli, manipolando le sue risposte per fargli dire il contrario di quello che ha detto, attaccando chi fa domande che non gli piacciono, etc... oggi sarei esploso per molto meno. Dove è finita quella calma olimpica che avevo all'epoca? Devono averla fiaccata anno dopo anno...) E questo, dove avevo iniziato un lavoro di "cronologia" delle ultime storie di GL Bonelli, dopo aver "scoperto" che le facevano passare davanti alle altre (e quindi, con la data di pubblicazione e calcolata la velocità dei disegnatori, si poteva risalire alla data di stesura). Qualcosa deve avermi distratto all'epoca e tutto è lasciato a metà, mi piacerebbe riprenderlo.. https://texwiller.ch/index.php?/topic/5498-le-ultime-storie-di-gianluigi-bonelli/1 point
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Da gennaio 1970 a dicembre 1989 Letteri Galep Muzzi Nicolò Ticci Fusco Giolitti Gamba Monti Civitelli Blasco Villa Buzzelli Della Monica Totale 1970 590 315 173 104 138 1320 1971 320 412 179 189 220 1320 1972 437 262 511 110 1320 1973 320 236 233 266 265 1320 1974 151 255 563 212 139 1320 1975 372 188 266 350 144 1320 1976 266 185 14 438 121 265 31 1320 1977 271 110 329 252 358 1320 1978 330 264 299 225 202 1320 1979 335 323 457 205 1320 1980 269 12 319 346 374 1320 1981 193 287 182 330 247 81 1320 1982 108 181 393 282 205 151 1320 1983 327 422 158 198 124 91 1320 1984 334 235 153 196 402 1320 1985 335 110 262 190 241 182 1320 1986 181 260 260 287 205 127 1320 1987 434 212 170 198 268 38 1320 1988 279 51 264 312 154 260 224 1544 1989 157 151 359 226 174 369 110 15461 point
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Ma di solito quando accade si vede. Si vede da quello che fa, e da come smette. Quando Nizzi si è stancato davvero, ha smesso. Punto. Se si fosse preoccupato dei casini in cui lasciava la casa editrice l'avrebbe annunciato prima per dare il tempo di trovare sostituti, poi avrebbe smesso lo stesso, solo un po' più tardi. G.L. Bonelli faceva "solo" 1320 pagine all'anno, e avrebbe potuto farne molte di più (il suo "allievo" Boselli ne fa regolarmente più di 2000 nel tempo che gli rimane dopo aver fatto il curatore di Tex e Dampyr, e GL Bonelli non faceva il curatore...). Aveva una barca (su cui si divertiva a sparare alle bottiglie in acqua), si faceva le sue vacanze, non era una vita da "povero sfruttato incatenato al tavolo di lavoro". Dopo l'incidente, passa a 900 pagine all'anno. Sono in media 2,5 pagine al giorno. Non ha senso come "calo per avere il tempo per riposarmi e divertirmi". Il tempo ce l'aveva già. Se ne vuoi di più, cali UN PO' , non così tanto. Se sei stanco, magari vai avanti per QUALCHE ANNO a ritmo piano, per dare il tempo di trovare i sostituti, poi smetti. Nolitta deve sostituirlo, di corsa. Anche se ha già due testate da scrivere, con personaggi SUOI, deve abbandonare Zagor e ridurre l'impegno su Mister No per mettersi a fare Tex. che non gli piace e non è nelle sue corde. E lo farebbe perchè GL Bonelli "si è stufato"? Non sta in piedi. Potrebbero essere tanti i motivi e le spiegazioni per un calo simile. Problemi di salute che riducono il tempo per cui si può lavovare o la produttività? Cure o Terapie riabilitative che portano via un sacco di tempo? Si possono fare tante ipotesi. Ma hanno in comune che si tratta di un rallentamento forzato, non volontario. Così, con un rallentamento "subito" più che "voluto", il calo progressivo che si vedrà successivamente, ha un senso. E soprattutto, uno che "è stanco di scrivere Tex" è uno che prima ti scrive roba tipo "i Fucili di Shannon" o "Fort Sahara", NON uno che pochi mesi prima ti ha scritto "il laccio nero", cacciatori di scalpi", "canyon diablo" e poi ti scriverà "Tucson" o "il marchio di Sanata" Io credo che invece, se l'avesse sostenuto la salute, GL Bonelli avrebbe tanto voluto continuare a scrivere Tex (e lo prova anche il fatto che, anche quando non ne era più in grado, chiedeva la collaborazione di altri sviluppando la sceneggiatura di Boselli e del figlio o parlava di riuscire a scrivere un giorno il ritorno di Mefisto...) Nessuna "voglia di vacanza" o "stanchezza di Tex", dunque. Non ne trovo alcuna traccia. Trovo invece tracce evidenti di un fortissimo attaccamento al personaggio e del desiderio di continuare a scriverlo, per quanto si riesce a fare, anche quando il risultano non viene ritenuto pubblicabile e deve essere rifatto da Sclavi o Nizzi (ma credete davvero che GL Bonelli avrebbe scritto pagine in cui un personaggio si presenta due volte perchè "era stanco di scrivere Tex"?)1 point
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C'era anche una regola implicita alla Bonelli per cui a un nuovo autore (Nolitta, Nizzi) andasse affiancato un disegnatore veterano riconoscibilissimo dai lettori, e chi meglio di Galleppini? Provate a pensare a"El Muerto" disegnata da un altro disegnatore. All'epoca dell"incidente GL Bonelli aveva circa una settantina di anni. Tex vendeva in edicola (inedito mensile) più di 500.000 copie, era cioè nel momento di massimo fulgore. GLB si era stancato e lo stop molto aveva dovuto influenzarlo se non a smettere di scrivere, almeno a rallentare la sua produzione. Qui entra in scena Nolitta, che ha al suo attivo il successo di Zagor (nel 1976 pubblica la storia dei russi, Kandrax il mago e Tigre) e dal 1975 c'è anche Mister No. Sappiamo che Sergio Tex proprio non se la sentiva di scriverlo, anche avendo le altre due testate da seguire. Alla fine degli anni settanta, in attesa dell'arrivo di Nizzi che si materializzerà solo nel 1981 (circa cinque anni dopo), molla del tutto Zagor (nel 1979 aumenta la produzione texiana). Il preteso controllo di GLB sulle sue sceneggiature sono solo frasi di circostanza di Sergio, probabilmente per rassicurare i lettori. Vediamo la situazione nei primi anni ottanta da un'intervista alla fanzine Fumo di China di Marcheselli e Spiritelli a GLB, per me molto esemplificativa: Dopo Fusco passiamo ora a Monti. Ottimo lavoro, di sicuro interesse. Dobbiamo rivedere di molto la teoria delle storie rimaste nel cassetto. Oltre a "Il medaglione scomparso", bisogna andare alle storie che precedono il 300 e cercare di trarne delle indicazioni. La storia "Uno sporco imbroglio", disegni di Monti, è stata cucita giustapponendo due storie completamente distinte ( quella della truffa ai danni dei navajos e quella del rapimento del banchiere e di sua figlia; la sutura si ha a pag. 8 del n. 293 ). La prima storia che dà il titolo all'albo dura esattamente 73 pagine, la seconda "Gli ostaggi" ne ha invece 82. Sappiamo che Monti ha iniziato a disegnare le sue storie texiane a partire dai primi anni ottanta (1981), cioè la prima parte di "Inchiesta pericolosa" che copre 127 pagine, dopo le quali subentra Ticci (da pag. 112 del n. 263 "Le terre calde" e disegna più o meno l'ultimo albo che mancava). Perché una storia disegnata a due mani? Monti si era rivelato lento e per mandare in edicola la storia nell'estate 1982 servì affiancargli il veloce Ticci. Ma nella storia si notano comunque due parti, come è stato già fatto notare da un altro forumista, quella di Monti ricca di azione e quella di Ticci in cui l'azione diminuisce e lascia spazio ai complotti di Turpin. Quando Monti lascia in sospeso questa storia che è chiaro non riuscirà a finire, siamo nel 1982, in redazione gli danno una storia di un albo "Bandoleros" (pubblicata a aprile 1983) e quindi il disegnatore si vede consegnare la parte finale di una sceneggiatura , molto sforbiciata, che Nicolò ha lasciato interrotta per la sua morte: "Un mondo perduto". Nel 1984 gli viene infine affidata "Uno sporco imbroglio". Sono, come detto, due piccole storie distinte, affidate non a caso a lui. Sono polverose storie rimaste nel cassetto ? La loro lunghezza non ne permette la pubblicazione, servirebbe allora uno Sclavi che in redazione ancora non si occupa di rimettere in sesto e portare a 110 tavole le storie brevi di GLB (come farà in seguito, probabilmente tra il 1985 e il 1987, con "La città corrotta o "Il medaglione spagnolo"). Si sceglie quindi la strada della cucitura. Sappiamo che la storia "Geronimo", disegni di Ticci del 1983, contiene una clamorosa svista che esclude qualsiasi serio lavoro di controllo redazionale (il capo Apache Delgadito viene presentato a Tex due volte in due momenti diversi della storia). Sergio Bonelli nella Posta di Tutto Tex si spinge a dire che il vecchio Bonelli aveva scritto le due sequenze a distanza di diverso tempo l'una dall'altra e nello scrivere la seconda si era semplicemente dimenticato della prima. Insomma tra il 1983 e il 1984 si pubblicano fondi di cassetto (rivisti e completati da GLB alla bell'e meglio o fuse tra loro) oppure abbiamo semplicemente un autore stanco che non riesce più a scrivere storie di 110 pagine o 220 pagine? A quelle già nominate si deve aggiungere "Dinamite" disegnata nel 1983 da Fusco (122 pagine) e la "Luna comanche" di Letteri di 159 pagine, disegnata invece nel 1984. In seguito Sergio trova in Sclavi il supervisore che cercava: sappiamo che nel 1985 a lui è affidata la bozza bonelliana de "La minaccia invisibile". Per circa un biennio lui si occupa di rattoppare le storie di GLB (gli succederà poi per un breve periodo Nizzi), molto probabilmente a partire dal numero 300, in previsione della loro uscita in edicola. Ma neanche Sclavi può fare miracoli, "Il medaglione spagnolo" resta così nel cassetto almeno per qualche anno.1 point
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Ricapitoliamo le date "scoperte" di queste storie (cronologia Fusco). Penso che Nolitta consegnasse le storie "a pagine" quindi per lui non ci sono date di consegna - "La valle infuocata", prima parte, sceneggiatura di Guido Nolitta, disegnata dal 1979 a circa metà del 1980 e sospesa, 232 pagine in tutto con entrambe le parti, pubblicata nei numeri 254-256 (dicembre 1981-febbraio 1982) - "Il marchio di Satana", sceneggiatura di GL Bonelli consegnata a metà del 1980, disegnato da metà 1980 fino ai primi mesi del 1981, 220 tavole, pubblicata nei numeri 248-249 (Giugno-Luglio 1981) - "La valle infuocata", seconda parte, sceneggiatura di Guido Nolitta, disegnata dai primi mesi del 1981 fino all'inizio 1982 (proprio a ridosso della pubblicazione, qui Fusco è stato davvero veloce a fare le ultime...),l 232 pagine in tutto con entrambe le parti, pubblicata nei numeri 254-256 (dicembre 1981-febbraio 1982) - "Il ritorno del Carnicero", prima sceneggiatura di Nizzi consegnata ad inizio 1982, disegnata nel 1982 fino a gennaio 1983, pubblicata sui numeri 279-281 (gennaio-marzo 1984) - "Dinamite", , sceneggiatura di GL Bonelli consegnata probabilmente a fine 1982,disegnato da inizio a meta 1983, 124 tavole, pubblicata nei numeri 274-275 (agosto-settembre 1983) Purtroppo, "dinamite" è l'ultima storia di GL Bonelli disegnata da Fusco, quindi ai fini di questo thread non ci interessano, vediamo però le precedenti: "La Carica dei Navajos", di 139 pagine, testi di GL Bonelli, non ha date (o almeno io non le ho viste) pubblicata nei numero 168-169 (ottobre-novembre 1974) "Il giudice Maddox", di 265 pagine, testi di Guido Nolitta, non ha date (o almeno io non le ho viste) pubblicata nei numero 183-185 (gennaio-marzo 1976) "I ribelli del Canada", di 381 pagine, testi di Guido Nolitta, qui le date finalmente CI SONO: la prima pagina della storia (pagina 87 del 203) ha "Fernando Fusco 76" sempre date del 76 si trovano a pagina 103, 111, e nel numero 204 a pagina 17, 22, 35, 61, 71 La data del 1977 si trova nel numero 204 a pagina 88 e 102, non sto a controllare il 205, nel 206 è a pagina 19, 28, 39, 61, 83, 110, e nel numero 207 a pagina 27 (l'ultima0 Quindi suppongo che la storia sia iniziata nella seconda metà del 1976 (e la cosa mi lascia perplesso, cos'ha disegnato Fusco nella prima metà del 1976 dopo la pubblicazione della sua storia precedente?) e terminata a fine 1977, per essere pubblicata poi nei numeri 203-207 (settembre 1977-gennaio 1978, cioè è molto probabile che la storia sia stata pubblicata mentre Fusco stava realizzando le ultime pagine, quindi non c'erano tutte quelle pagine di storie di GL Bonelli di scorta o le avevano già consumate) "Guerra sui Pascoli", la storia successiva, è di GL Bonelli, di 233 pagine. Fusco la data subito "78" (pagina 53, l'ottava) segno che aveva terminato "i ribelli del canada" a fine 1977, ma mi pare impossibile che i tempi di stampa siano stati così brevi (l'ultimo albo dei ribelli del Canada è datato gennaio 1978), forse si era preso qualche settimana di vacanza dopo quella sfacchinata... Comunque la data rimane "1978" per tutto il resto della storia, che fu pubblicata puntualmente a partire dal 217 del novembre 1978 (ma erano davvero strettissimi con i tempi, se si ammalava un disegnatore come facevano?) "il clan dei Cubani", la successiva, è ancora di GL Bonelli, dura 317 pagine, e non ho trovato date. Cosa che mi lascia perplesso (capirei se avesse iniziato o smesso da un certo numero, ma non questo non metterle, metterle, non metterle e di nuovi rimetterle...) ma ci starebbe giusto giusto il tempo di farla fra il 1978 e il 1979 (fu pubblicata a partire da Novembre 1979) "Ore Disperate", la successiva, ancora di GL Bonelli, dura 208 pagine, è datata "Fernando Fusco 79" (pagina 23 del 241) e mantiene la stessa datazione fino al numero successivo a pagina 40, per cambiare poi a pagina 56 dove passa a "Fernando Fusco 1980". Pubblicata nei numeri 241-242 (novembre-dicembre 1980, addirittura qualche mese dopo, stavano ricostruendo un po' di margine... Sarebbe bello fare una cronologia simile per quel periodo per tutti i disegnatori, ma purtroppo gli altri non datavano le tavole...1 point
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Visto che si è parlato tante volte di questo argomento in diversi thread sarebbe utile riportare qui le varie informazioni (anche per farle ritrovare a quelli come me che quando le cercano non le trovano mai) Alcuni punti fermi, almeno a quanto ne so: GL Bonelli consegnava le sceneggiature intere, non "a pagine" come si fa oggi, quindi da una parte i tempi tecnici prima della pubblicazione si allungano e dall'altra era più facile tenere nel cassetto una storia considerata "debole" visto che nessuno aveva ancora iniziato a disegnarla. E secondo me di storie "recuperate dal cassetto" ce ne sono state tante alla fine. Facevo i conti sulle tavole pubblicate di GL in un post recente, ed ecco alcuni dati presi da quel post: --------------------------------- Le storie pubblicate nel 1976 erano state quelle coinvolte in quello "stop", ma se andiamo a vedere gli anni successivi, dal 1977 in poi, vengono pubblicate: nel 1977, 815 pagine di GL Bonelli e 505 di Nolitta nel 1978, 1297 pagine di GL Bonelli e 23 di Nolitta nel 1979, 744 pagine di GL Bonelli e 576 di Nolitta Sono, in media 950 pagine di GL Bonelli all'anno, e 370 di Nolitta. Un calo del 30% della produzione per GL Bonelli rispetto NON al suo "massimo", ma rispetto semplicemente a quello che Tex richiedeva prima (non sappiamo quante pagine avrebbe potuto sceneggiare in più, ricordiamo che ai tempi aveva ancora cose extra tipo il cartonato che doveva fare con Galep e quello con Ticci e la collaborazione con i francesi) Un calo simile non può essere dovuto solo a "vecchiaia" (aveva meno di 70 anni), ci dovevano già essere altri problemi. Che peggiorano rapidamente: L'intervista citata da Carlo è del 1986, vediamo le annate precedenti: nel 1984 GL Bonelli fa 431 tavole, altri (Nolitta + Nizzi) 889 nel 1985 GL Bonelli fa 435 tavole (di cui le 110 del numero 300 probabilmente pronte da tempo), gli altri (soprattutto Nizzi e qualche Nolitta) 885 nel 1986 GL Bonelli fa 308 tavole (con l'aiuto di Boselli), gli altri (Nizzi da solo) 912. Sono passati solo 5 anni, ma la media è crollata a 390 pagine all'anno, poco più di un terzo di 5 anni prima! (e stiamo parlando di date di PUBBLICAZIONE, quindi il calo è avvenuto l'anno precedente...) Nel 1987 GL Bonelli fa solo 268 pagine. Nel 1988 GL Bonelli fa ZERO pagine, fa tutto Nizzi. Nel 1989, GL Bonelli fa 157 pagine, ma ormai è chiaro che sono "cose rimaste nel cassetto". ----------------------------- Sempre da quel post, una delle prime tavole de "il ritorno del Carnicero" (pagina 90 di Tex 279 del gennaio 1984) la prima storia scritta da Nizzi (anche se fu pubblicata per seconda) riporta "Fernando Fusco 82". Ho cercato altre "date" in quella storia, c'è un altro "Fernando Fusco 82" a pagina 13, a pagina 36, a pagina 56, a pagina 73 del 280, a pagina 46 e 64 del 281 (Marzo 1984), ed è solo a pagina 90 del 281 che vediamo il primo "Fernando Fusco 83", praticamente alla fine della storia. Fusco quindi ha disegnato circa 220 pagine di questa storia nel 1982. Anche tenendo buono il dato delle "almeno 30 pagine al mese" indicato da Carlo Monni in quel thread, ci saranno voluti almeno 7 mesi, più magari le vacanze d'estate, l'avrà iniziata in primavera nel 1982, quando Nizzi avrà consegnato la sceneggiatura di 248 pagine. Quindi in quel periodo Nizzi scrive questa storia circa 2 anni prima della pubblicazione. (immagino che questo valore sia "elastico" in base a quanto è veloce un disegnatore e a quanto sia lunga la storia, a due disegnatori consegni la storia lo stesso giorno e il più veloce che deve fare meno pagine te la consegna un anno prima del più lerto che magari ha una storia più lunga) La storia precedente di Fusco è "Dinamite", scritta da GL Bonelli, pubblicata nel numero 274-275. E notiamo una cosa "strana": la firma qui è "Fernando Fusco, 83". Cioè, è stata disegnata DOPO "il ritorno del carnicero". È una storia di sole 124 pagine, che Fusco disegna probabilmente a partire da Febbraio 1983 (dovendo terminare le ultime tavole del ritorno del carnicero), ci metterà circa 4 mesi... e viene pubblicata già a Agosto 1983. pochissimi mesi dopo. Cosa ci può dire questo? Con certezza niente (potrebbero esserci stati mille motivi), ma un motivo che ritengo probabile è che visto il calo di vendite (davvero sensibile nei primi anni 80) e la consapevolezza di Sergio Bonelli che le sue storie fossero meno gradite dai lettori, quando c'era una storia di GL Bonelli pronta le si facesse "saltare la fila" e si pubblicava il prima possibile. Qui c'era la storia del Carnicero pronta da 7 mesi ma pubblicano prima la successiva. (questo magari spiega anche perchè sia stata pubblicata dopo la seconda storia di Nizzi, che invece era già stata pubblicata a Luglio, e durando solo 162 pagine sarà stata fatta in un lampo da Nicolò) Boselli all'epoca era già in redazione anche se nella "sede distaccata", chissà se può confermare questa cosa... La storia precedente di Fusco, "la scogliera dell'orrore" su testi di Nolitta è stata pubblicata fra il dicembre 1981 e il febbraio 1982, e le ultime "firme" che contiene sono (pagina 34 del 256) "Fernando Fusco 81". e (pagina 47, 76 e 91 del 256) "Fernando Fusco 82". Questo ci dà un indicazione sulle reale velocità "annua" di Fusco all'epoca (circa 288 pagine, facciamo 300 perchè non possiamo essere tanto precisi, in media 25 tavole al mese anche se ci saranno stati mesi da 30 e mesi da ferie) Questa storia però ha un altro "mistero". Andate a pagina 91 di Tex 254 (la quarta pagina della storia). lo leggete anche voi "Fernando Fusco, 79" o la mia è una copia fallata? Se notate è anche un fusco "diverso" da quello della storia successiva, disegna Tex ancora con il volto che usava per le prime storie. Nel numero 255, ancora "Fernando Fusco 79" a pagina 13, ma a pagina 106, "Fernando Fusco 1981". Visto che Fusco faceva come detto 300 pagine all'anno, come hanno fatto a passare 2 anni in 90 pagine? Ovvio che la storia è stata sospesa. Come mai? La risposta arriva, forse, se cerchiamo dentro Tex 248 (giugno 1981), "il marchio di Satana". A pagina 5. "Fernando Fusco, 80". Troviamo sempre "Fernando Fusco 80" a pagina 21, 50, 101, e nel numero 249 a pagina 12, mentre a pagina 24 inizia "Fernando Fusco 81". È una storia esattamente di 2 albi (caso raro all'epoca), 220 pagine, disegnato "in mezzo" a "la scogliera dell'orrore". Sono circa 130 le pagine firmate con "80" quindi significa che poco dopo la metà del 1980 Fusco, che stava disegnando "la scogliera dell'orrore", la sospende e disegna questa sceneggiatura di GL Bonelli, almeno fino ai primi 3-4 mesi del 1981. E viene poi pubblicata già nel giugno 1981, praticamente subito. Insomma, l'idea che le storie di GL Bonelli "avessero la precedenza" e venissero disegnate il prima possibile (a costo di interrompere la realizzazione di quelle di Nolitta) trova altre conferme, e se fosse vera semplificherebbe molto il problema di capire quando sono state realizzate le varie sceneggiature "non messe nel cassetto".1 point
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Innanzitutto, una precisazione doverosa: fino agli anni 80 i ritmi di produzione erano differenti e questo incide sul nostro discorso. Se un disegnatore realizzava meno di 30 pagine al mese era considerato lento. Nei suoi giorni migliori Galep poteva arrivare anche oltre ma aveva le copertine a cui pensare. Fusco realizzava almeno, e sottolineo almeno, 30 'pagine al mese, Letteri idem. Nicolò ne faceva molte ma lui "barava" perché aveva degli "assistenti" tra cui Francesco Gamba che dalla metà del n. 144 in avanti ha quasi sempre realizzato le matite per lui. Fanalino di coda erano Muzzi e Ticci che credo fossero intornio alle 15 pagine mensili, Non a caso a Muzzi venivano affidate spesso storie non particolarmente lunghe e Ticci nei primi anni compariva con meno frequenza. Non so dire che ritmo di produzione avesse G.L. Bonelli ma so che da quando ha cominciato a fare lo sceneggiatore a tempo pieno Nizzi riusciva a scrivere almeno 10 pagine al giorno, presumo che GLB, che non se ne stava seduto tutto il giorno a scrivere ma aveva anche altri interessi, non ne facesse meno di sei. Quello che è sicuro è che doveva assicurare una produzione di non meno di 170 pagine ogni mese per rifornire tutti i disegnatori. Il che, tra le altre cose, vuol dire che si creava un surplus di pagine ogni anno. il che vuol dire che che quando il vecchio dovette rallentare il ritmo c'erano comunque delle storie già pronte o prossime alla conclusione, Ne abbiamo già parlato, ma ricordo che alla sua penultima uscita pubblica Sergio rivelò che aveva proposto a suo padre di affiancargli Luigi Grecchi oppure Angelo Saccarello, all'epoca colonne della Universo. GLB li respinse perché, a suo dire, troppo abituati a scrivere storie di 13 pagine per adattarsi ai ritmi di Tex, così Sergio finì con l'assumersi l'onere in prima persona.1 point