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freddo ai piedi

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  1. Pure io nono d'accordo con Carlo Monni. Alla fine Tex è un fumetto e come tale un'opera di pura fantasia, dunque può starci ?piegare? la storia ai fini della sceneggiatura, specie se coinvolge personaggi non di primo piano come in questo caso. Senn° a voler essere pignoli davvero si potrebbe arrivare al punto di chiedere il motivo per cui Tex non invecchia, non trovate?Tornando alla storia, per me scorre benissimo ed è davvero ben fatta. Ho apprezzato l'ambientazione insolita scelta da Boselli e il suo far confrontare i protagonisti con l'idea stessa del parco Nazionale, una cosa che ho trovato innovativa. Aspetto con fiducia il prossimo numero. Ah, molto belli i disegni di Piccinelli!
  2. freddo ai piedi

    [Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno

    grazie del chiarimento Mauro D'altra parte l'escamotage della perdita di memoria l'aveva già usato Nizzi con Kit ne L'uomo senza passato, e alla fine le soluzioni non sono sterminate.
  3. aspettavo con impazienza Il pasto degli avvoltoi per vedere come Manfredi avrebbe risolto l'intricato groviglio di storie convergenti che aveva imbastito nel primo albo, e devo dire che il creatore di Magico Vento si è davvero superato! Questa seconda parte mi è piaciuta moltissimo: frizzante, ricca di azione, con un Tex e un Carson strepitosi... insomma, una storiona!Il duello finale tra Tex e Pardo mi ha ricordato il ranger di GLB, frase la pidaria finale inclusa, e ho trovato lo sviluppo della vicenda coerente e veramene ben condotto dallo sceneggiatore. Peccato solo per il formato della storia, che per me avrebbe dovuto essere il classico "due albi e un pezzetto", ma è inutile rivangare il passato. Ticci molto sintetico, non è il disegnatore che attualmente preferisco ma è sempre un piacere vederlo all'opera. Voto 8,5.
  4. freddo ai piedi

    [Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno

    Sono tornato ora dalle vacanze, durante le quali ho avuto modo di leggere E venne il giorno, e dico la mia (scusatemi se ripeter? concetti già espressi, 15 pagine di commenti precedenti erano un po' troppe!). La storia nel complesso mi è piaciuta, tuttavia non ho capito proprio il motivo per il quale Carson si finge morto. Non sarebbe stato molto più semplice inviare uno degli indiani con un messaggio per Tex invece di imbastire tutta quella pantomima? Forse mi sono perso qualcosa o non ho letto attentamente alcuni passaggi, tuttavia questo punto non mi è sembrato chiaro e ai miei occhi ha reso l'escamotage del vecchio cammello alquanto pretestuoso. Se qualcuno potr? chiarire questo dubbio sarà il benvenuto!Tolto questo particolare non di poco conto, mi è sembrata una storia fluida e ben realizzata, che si lascia leggere con piacere e scorre molto gradevolmente fino alla conclusione. Bellissimo il siparietto di Carson con la prostituta, nonc? il riferimento alla notte di baldoria passato dal vecchio rangere: grandissimo! I disegni di Brindisi sono eccellenti, è uno dei miei disegnatori preferiti dai tempi di Dylan Dog e non si smentisce mai. Il colore invece non mi piace e anche stavolta l'ho trovato superfluo, ma una tantum ci può anche stare. Voto alla storia: 7,5. Voto ai disegni: 9. Voto al colore: 5-.
  5. Bella storia, moltissima carne al fuoco, forse troppa. Interessante la figura di Bigelow, a cui Tex (come me) avrebbe lasciato aperta senza troppi problemi la strada verso il Messico, se non ci fosse stata la seconda rapina con controno di Pinkerton. Carson all'altezza, Tex (come detto da Carson00) forse troppo duro, anche se le scene con Newman e McKenzie sono da applausi. Aspetto con fiducia "Il pasto degli avvoltoi" e la sua copertina da ovazione
  6. Splendida disamina Ammiraglio, e da vecchio appassionato di battaglie storiche e tattica militare non posso che ringraziarti. Sono assolutamente d'accordo con te sugli errori "logici" nella vicenda dei cospiratori (assurdo che se ne freghino di un testimone, per quanto solo un ragazzo, che ha visto e sentito TUTTo, adducendo la risibile motivazione che "probabilmente non ha capito nulla"!). Bella la chicca che hai scovato, in effetti i tre sembravano proprio gli Earp ma non avevo mai verificato. Io comunque alla storia d' almeno 7,5, perchè - errori a parte - mi ha divertito e tenuto in tensione fino all'ultimo (nonostante si sapesse già come sarebbe finita, e questo è sicuramente un pregio), e alla fine ad un fumetto si chiede soprattutto questo.
  7. freddo ai piedi

    Quale Futuro Per Mefisto ?

    Io francamente non ne sento la mancanza. Il ritorno firmato da Nizzi e Villa mi piacque molto all'inizio, poi mi sembr? scemare in un misto di puerilit? e confusione d'idee poco consono al calibro del personaggio. Se i ritorni devono essere come lo scorso, preferisco ricordare il vecchio Mefisto ancora intrappolato negli Inferi.
  8. Mah, Mauro, alla fine la tua chiosa conclusiva è condivisibile ma non più di tanto. Prendo me come esempio: sono nuovo del forum e ho scritto meno di 20 messaggi, tuttavia la mia recensione non è stata comunque entusiastica (neanche ho stroncato la tua storia, però). Evidentemente i preconcetti di cui parli, che sicuramente esistono, pesano fino a un certo punto; normale che un lettore appassionato di Tex, forum o non forum, sia portato a valutare le storie diversamente da quanto fanno gli appassionati di manga. Leggendo i vari thread mi sono fatto l'idea che in diversi ti abbiano criticato ingiustamente in passato, e mi dispiace aver esordito sul forum con la recensione di una storia a parer mio in tono minore; fossi capitato qui ai tempi degli Invincibili, ti avrei suonato una sviolinata degna di Paganini Tutto questo per dire che con questi tre albi non sono partito da posizioni pregiudizialmente negative, anzi; il problema è che quando vedo una storia firmata Boselli sono portato a crearmi molte aspettative, che in questo caso non sono state del tutto soddisfatte. Capita. Paco: se posso, per me le anteprime non sono un male assoluto, personalmente le trovo molto "appetitose". Vero è che vanno valutate per quel che sono, magari potremmo inserire una clausola "no comment" per evitare di alimentare ipotesi che, se disattese, portano inveitabilmente a una delusione.
  9. freddo ai piedi

    [Texone N. 25] Verso L'oregon

    In realtà anche per me lo scarso numero di battute/frecciatine è assolutamente funzionale alla drammaticit? della storia e, per una volta, al contrario di Ammiraglio non ne ho sentito troppo la mancanza. Idem per il discorso di Carson, la cui rudezza inconsueta in determinati frangenti è del tutto coerente con l'andamento della vicenda. La cosa che più mi ha colpito è stata l'estrema durezza di Tex, che non vedevo da tempo e che mi ha perciò lasciato assolutamente soddisfatto
  10. freddo ai piedi

    [Texone N. 25] Verso L'oregon

    Finito di leggere poco fa, quindi il commento è veramente a caldo... comunque sono sostanzialmente d'accordo con quanto scritto da Ammiraglio. Che dire? Mi è piaciuto abbastanza, anche se tirando le somme non siamo di fronte a un capolavoro la storia è scorrevole, agile e si fa leggere con ottima fluidità. Mi è piaciuta la trama, che mescola elementi diversi riuscendo sempre a rimanere coerente, e ho trovata davvero godibile la scelta di incentrarla su un gruppo di donne non particolarmente simpatiche n° avvenenti, eppure in grado di suscitare empatia con il lettore a causa delle durissime prove cui sono sottoposte. I disegni sono davvero notevoli, niente da dire. Ho trovato il volto di Tex talvolta troppo giovanile (in alcune tavole sembra poco più che trentenne), comunque il tratto di Gomez ha saputo interpretare alla grande l'universo del nostro Ranger. Molto ben fatti i comprimari, caratterizzati davvero bene. Carson è disegnato in modo eccellente. La sceneggiatura è davvero buona, con dialoghi serrati e un Tex duro come non si vedeva da tempo. C'è poca ironia nelle sue parole e, in generale, Manfredi d' pochissimo spazio ai consueti scambi di battute dei due pard, scelta azzeccata vista la drammaticit? della vicenda. Anche Carson è meno amichevole del solito e pure con le donne in alcune parti è rude e sbrigativo... strano per il vecchio cammello! Da applausi, infine, la scena iniziale: da restarci di sasso, sia per i disegni che per l'andamento!Riassumendo, 8 pieno per questo bel Texone.
  11. Come detto nel mio post precedente può essere stato un mio limite non aver compreso appieno il personaggio di Parkman in questa storia. I tormenti erano visibili, il fatto è che li avevo interpretati in altro modo (odio dell'ex tenente verso Laredo e verso gli Apache). Ribadisco anche che per me è stata una storia discreta, per due terzi buona e deludente nel finale, ma comunque assolutamente leggibile. Diciamo che quando leggo "Testi: Boselli" mi aspetto sempre il massimo, ed è pur vero che non sempre si può stare su standard di eccellenza assoluti. Borden, posso passare al tu?
  12. Caro sig. Boselli, innanzi tutto mi lasci dire che è veramente un piacere poter dialogare direttamente con lei! Non lo dico per piaggeria, ma tra le storie che più apprezzo di Tex molte portano la sua firma. Ciò premesso, vado a risponderle. Molto probabilmente l'aspettativa che mi ero creato sul confronto Parkman-Laredo (e che, in tutta evidenza sbagliando, avevo vista confermata dall'andamento della trama) era frutto della mia antipatia per Parkman sin dai tempi di "Sulla pista di Fort Apache"; in ogni caso, non ho notato nei primi due albi i segni inequivocabili di una possibile redenzione del nostro ex tenentino, per cui auspicavo una rapida fine causata dalle pistole di Laredo. Per tutta la durata della storia ho visto un Parkman arrogante e pure un po' duro di comprendonio, visto che si ostinava a voler ragionare con delle belve sanguinarie (che però, alla prova dei fatti, non hanno mai provato a sfiorarlo: perchè?); mai ho avuto indizi sul fatto che avesse intrapreso un percorso interiore di redenzione. Sarà stato un limite mio, come ho specificato, ma proprio non l'ho visto. Insomma, il finale per me non è stato all'altezza dei primi due albi, che avevano creato un bel po' di pathos, e ha finito per risolvere in maniera forse troppo semplicistica dei conflitti che avrei voluto veder arrivare a ben altra conclusione. Tutto questo, ovviamente, IMHO. Sarà che sono abituato troppo bene con le sue storie, ma questa mi ha lasciato l'amaro in bocca Detto questo, la saluto e spero di avere preso i permessi per accedere alla sezione delle domande, ch? ne ho alcune da rivolgerle urgentemente!Cari saluti.
  13. Ciao Carson, ti rispondo per punti.1) Non mi riferivo all'uccisione in sè, quanto al fatto che per arrivare a Revekti sia stato sufficiente un diversivo non particolarmente originale o elaborato... Riguardo al prendere per il naso, mi ha lasciato interdetto il modo in cui Cunningham quasi infinocchiava Revekti: pensavo che "il diviso" lo facesse parlare per prendersi gioco di lui, invece sembrava starci, non si è adirato, non ha reagito come avrebbe dovuto fare di fronte all'assassino di sua madre. Un punto che non mi ha convinto.2) Quella era una mia impressione, è probabile che Boselli volesse dare tutta un'altra idea... io però l'ho percepita e vissuta così.3) Non mi convince la tua argomentazione. Basta la richiesta di un fratello morente, che per tutta la vita ha percorso una strada che si reputa sbagliata, a far cambiare un'idea profondamente radicata? Io penso di no. Poi ovviamente sono opinioni, a me è parsa una forzatura (non ce lo vedo un patriota irlandese arruolarsi nell'esercito britannico su richiesta di un fratello soldato, per dire) e a te no, ci sta.
  14. Ymalpas, permettimi di dissentire dalla conclusione della tua ottima analisi. Vista dal punto di vista che proponi la conclusione scelta da Boselli può sembrare azzecata, ma a mio parere è molto forzata e presenta caratteri superomistici poco credibili se applicati alla realtà della vita, specie a quella della frontiera. Un soldato umiliato, degradato e che ha perso la donna amata si trova di fronte al suo rivale di sempre e che fa? Gli stringe la mano come se nulla fosse, perchè la discesa agli Inferi gli ha fatto capire la scelleratezza delle sue azioni e i madornali errori commessi in passato. A me tutto ciò non sembra realistico, specie considerando la "preparazione" fatta dallo sceneggiatore nei primi due albi. Non so se Boselli lo abbia fatto o se sia solo una mia impressione, ma avevo avuto la netta sensazione che Parkman non fosse affatto migliorato nel corse della storia, e anzi fosse del tutto pronto ad affrontare armi in pugno il suo antico rivale. Per me il terzo capitolo della storia è stato deludente: Revekti si rivela un capo poco carismatico e fin troppo facile da prendere per il naso (nonchè da uccidere), Parkman cova odio per 150 pagine e poi se ne dimentica, Goyaklee addirittura diventa una giacca blu per onorare il fratello (questa mi è parsa un'altra forzatura). Questa comunque è solo la mia opinione, peraltro ciò che hai scritto sui luoghi straordinari texiani è davvero interessante. Anthony Steffen: grazie per la precisazione, diciamo allora che, se fossi stato in redazione, avrei spinto per un soggetto diverso. Pure io trovo che le copertine con Tex in estrema difficolt? stiano diventando un po' troppe...
  15. Nizzi in grande spolvero per una storia notevole e molto particolare. La trama da spy-story, gli intrighi dei politici e dei servizi deviati (noi italiani ne sappiamo qualcosa), la Storia che ancora una volta si intreccia con le avventure di Tex... insomma, un mix esplosivo che Nizzi agita con sapienza e serve a momento giusto per scatenare una detonazione finale degna del Capodanno cinese. L'inseguimento sulla Main street di Washington per me rester? nel Pantheon delle scene di genere texiane, dialogo col Presidente compreso. Belli i disegni di Ortiz, errore finale compreso Voto: 10.
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