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TWF - Tex Willer Forum

Ted Hawkins

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Tutto il contenuto pubblicato da Ted Hawkins

  1. Ted Hawkins

    Tex vive o sopravvive?

    Ma perchè tu ed io non riusciamo ad intenderci. Io non ti accuso; mi sono lamentato del fatto per cui, avendo scritto delle cose precise (giuste o sbagliate lo lascio giudicare agli altri), mi sono sentito tradito da una interpretazione che portava a dare un senso diverso, quasi opposto, a quello che volevo dire. Ti faccio un esempio. Se io ho risposto alla domanda iniziale di questo post (Tex vive o sopravvive) con questa frase testuale: "... Tex certamente vive...", non mi ritengo giusto che tu mi associ a coloro che dicono che Tex sopravvive o peggio ancora, come nell'altro tuo post, che tu concluda dal mio ragionamento che secondo me il nuovo corso di Tex sarebbe un fallimento, perchè questo è sovvertire il mio pensiero. Altro esempio. Non è vero che nei miei ultimi due post ho scritto le stesse cose, perchè in uno ho provato a spiegare meglio quello che mi pareva fosse stato franinteso, soffermandomi sul caso Zagor, mentre nel secondo ho parlato di Tex, dei suoi autori e di quelle che sono le mie preoccupazioni. Per cui mi pare legittimo, da parte mia, chiedere di non stravolgere le mie parole o le mie considerazioni. Prendo atto che non c'è malafede da parte tua e me ne rallegro. Credo, a questo punto, che le ns incomprensioni nascano da un diverso significato attribuito a questo topic. Da quello che ho letto dei tuoi post, mi pare che tu dia molta importanza al fattore vendite ed ai dati. Ve beninissimo, è giusto. Se questo è il senso di questo topic o meglio l'unico a cui attenersi, ovvero stabilire se Tex vive o sopravvive in base al numero di albi venduti e in base alle perdite o agli acquisti di lettori in percentuale, tutto quello che dici mi va benissimo. Io da parte mia non ho quasi nulla da aggiungere, perchè non dispongo di dati se non di quelli che ho appreso su questo forum. Anzi, non sapevo nemmeno che Zagor perdesse il 5% di lettori; l'ho appreso da te. Io mi sono inserito in questa discussione per esprimere delle opinioni, e come tali, non suffragate da fatti o da dati, ma espresse sulla base delle mie sensazioni, delle mie sensibilit? e delle mie esperienze. Anche il raffronto tra il nuovo corso zagoriano e quello di Tex, non ho inteso farlo in termini di fatturato, di vendite, di lettori. L'ho analizzato da un punto di vista molto più metafisico, (se così posso dire), cioè valutando le diverse situazioni contingenti nelle quali i due rinnovamenti hanno visto la luce (o la vedranno, perchè a questo punto direi che ha ragione Carlo Monni quando dice che forse il nuovo corso texiano dobbiamo ancora vederlo nascere). Io, infine, mi sono lamentato del fatto che non sono contento degli ultimi due anni di Tex, ed ho espresso le mie motivazioni e le mie valutazioni in merito, riferendole ad autore per autore. Infine ho espresso alcuni miei timori per il futuro di Tex. Tutto qu?. Ora che Carlo Monni ha avuto la gentilezza di apprezzare la mia disamina, integrandola con le sue considerazioni, tranquillizzandomi su alcuni miei timori e fornendomi nuove informazioni in merito agli argomenti di cui trattiamo, sono un p? più sereno ed aspetter? di vedere cosa ci porter? il futuro. L'analisi dei dati e dei fatti la lascio a chi li conosce più approfonditamente come mi sembra il tuo caso, e se vorrai farmene partecipe, prover? a dire la mia in merito. Per il resto confermo la mia opinione per cui Tex certamente vive, ma non come potrebbe o dovrebbe, perchè secondo me ci sono potenzialità da sbloccare e altre da sviluppare. Speriamo che succeda presto. Ciao, stammi bene.
  2. Ted Hawkins

    Tex vive o sopravvive?

    Tex vive o sopravvive? Il nuovo corso texiano funziona o no?Due premesse assolutamente necessarie:1) Dobbiamo intenderci su qual'? il nuovo corso texiano. Abbiamo avuto il regno Glb (Golden Age texiana, per me fantastica), (l'ingresso di Nolitta e la continuit? di Glb, silver age texiana , per me ottima), il regno del primo Nizzi (per me molto buono e in alcuni casi ottimo) , poi c'è stata la coabitazione Nizzi/Boselli (tra 400 e 500 con storie dignitose di Nizzi e storie buone e alcune ottime di Boselli e quindi direi in conclusione un periodo più che buono facendo la media). Poi c'è stato il medioevo texiano (tra 500 e 600 con storie brutte di Nizzi, e storie di Boselli, di cui alcune belle e altre che iniziavano a mettere in evidenza alcune inclinazioni che non tutti apprezzano). In questo periodo è stato evocato da molti utenti (forse più dall'altro forum TWO) il fatto che con l'abbandono di Nizzi e l'arrivo di Faraci le cose sarebbero migliorate moltissimo. Io considero, quindi, il nuovo corso texiano a partire dal n. 600, cioè dagli ultimi due anni, quando l'abbandono di Nizzi è divenuto ufficiale. Questa è solo una mia prospettiva, non pretendo che tutti ci si riconoscano, ma è in questa ottica che ho espresso le mie opinioni, per cui è necessario tenerne conto al fine di evitare incomprensioni.2) Carlo Monni ha parlato di "progressisti" e "conservatori" evidenziando il fatto che ciascuno di noi è al contempo un p? progressista e un p? conservatore. E' una considerazione che condivido pienamente e nella quale mi ci riconosco. Infatti, io non ho nessuna preclusione alle novità narrative su Tex. Per fare qualche esempio: a) considero Oklahoma di Berardi una delle storie più belle in assoluto della saga e quando usc? me ne innamorai subito. Eppure all'epoca fu considerata da molti (anche dagli addetti ai lavori) poco rispettosa della texianit? canonica; non mi dispiacerebbe affatto vedere più interazioni con le donne sulla serie e vedere queste relazioni evolversi. Una Alison (Il Presagio) con tanto di prole al fianco che si riavvicina a Tex nel futuro. O il ritorno di fiamma tra Kit e Lena. c) Non mi dispiace affatto che i comprimari vengano caratterizzati con più attenzione, purch? questo non venga fatto a detrimento di Tex e dei pards. d) Apprezzo moltissimo quando si sottolinea l'epicit? di certe situazioni o di certi incontri, ma non quando questo sconfina nell'eccessiva retorica, condita da dialoghi stucchevoli. Insomma, non mi ritengo affatto chiuso alle novità, anzi sono aperto. Ed ora veniamo al punto. Quale Tex vogliamo per il futuro? Ovviamente ognuno avrà la sua ricetta. Ma il Tex di oggi vive o sopravvive? Io ho detto che non sono molto contento del nuovo corso texiano, ma non ho risposto ancora alla domanda del post. Ci provo ora. Ad oggi abbiamo una serie di autori che lavorano su Tex. Faraci era molto atteso, già da qualche anno se ne invocava l'arrivo. Finora non mi ha entusiasmato. Non discuto le sue qualità, ma ho l'impressione che finora abbia lavorato con il freno a mano tirato. Il perchè non saprei spiegarmelo, è come detto solo una mia impressione, alla quale segue una domanda; si sbloccher? prima o poi? Speriamo, ma comincia a non crederci più tanto. E questa è la mia prima nota dolente. Ruju è un autore su cui non facevo troppo affidamento per via dei suoi trascorsi su Dylan Dog, ma considerate le premesse da cui partiva, l'ho trovato apprezzabile, pur senza avermi conquistato con dei capolavori è stato dignitoso. Manfredi è il mio preferito, perchè oltre ad una certa originalità dei soggetti, mi ha dato l'impressione di saper mescolare molto bene caratteristiche narrative ed espositive diverse (ritmo, sequenze, dialoghi) che gli vengono dalle sue conoscenze cinematografiche, televisive e musicali. E qui sta la mia seconda nota dolente. Perchè questo autore non scrive di più per Tex? Lo so che ci sono ragioni commerciali, organizzative, di ambizioni personali, ecc. che ne danno spiegazione, ma francamente a me spiace molto non vedere Manfredi. Boselli è IMHO un soggettista strepitoso, forse il migliore; un vero vulcano di idee. Come sceneggiatore ha delle caratteristiche che possono piacere o meno. Secondo me, quando riesce a contenere certe sue inclinazioni, in modo che risultino funzionali alla narrazione senza viziarla troppo, rasenta la perfezione. Ultimamente (intendo dal n. 601 in poi), sempre secondo me, non ci è riuscito molto e le sue ultime storie mi hanno deluso perchè avevo grandi aspettative su di esse e le ho sentite disattese. Io credo che questo dipenda da molti fattori che non è possibile indagare in questa sede. Ma il mio timore è che questo autore, che mi da l'impressione di essere super oberato da mille impegni, abbia necessit? di ritrovare quella serenit? necessaria a far fronte alla scrittura con maggiore lucidit?, come sicuremente è capace di fare. La famosa crisi di Nizzi nacque a detta dello stesso da problemi e personali e lavorativi, che gli toglievano serenit?. Dopo averli superati però non riprese più a scrivere come prima. Il mio timore, forse infondato maa tant'?, è che a Boselli possa accadere qualcosa di simile alla crisi nizziana. In conclusione, secondo me il Tex di oggi vive certamente, , ma non come dovrebbe e potrebbe. In parte perchè deve fare i conti con un contesto socio-economico-culturale in profondo e velocissimo cambiamento, che sta incidendo non solo sui prodotti delle nostre attività come Tex, ma sopratutto sulle nostre vite. In parte, poi , IMHO, anche perchè all'interno della Casa Editrice, così come tra gli autori, ci sono dei nodi da sciogliere, che ovviamente solo gli interessati possono affrontare. A me, personalmente, sta bene sia che prevalga una linea che propende per rimanere nell'alveo del conservatorismo rassicurante e in questo contesto affrontare le sfide che ci saranno da vincere, sia che si vada verso un progressismo più marcato e con questo spirito ottimistico affrontare il futuro editoriale e non solo. Quello che secondo me è necessario è che la scelta, qualunque essa sia, venga presa con grande decisione, e sia chiara per tutti. E poi, ai posteri ..... l'ardua sentenza.
  3. Ted Hawkins

    Tex vive o sopravvive?

    Bene. Mi pare che la discussione si stia incanalando su un giusto binario, depurandosi da personalismi e piccole incomprensioni; anche se, secondo me, sarebbe bello se fosse arricchita da più voci. Pu? darsi che alcuni degli utenti più vecchi del forum abbiano già discusso in passato di questi argomenti e non abbiano più voglia di ripetersi; in questo caso sarebbe legittimo da parte loro e lo capisco. Io da parte mia vorrei provare a sintetizzare ed anche a chiarire alcuni punti che mi sono sembrati interessanti:1) Piccole premesse: Io ho 43 anni, leggo Tex da quando ho imparato a leggere, sono un grandissimo appassionato di fumetti della Bonelli (e da bambino anche della Marvel e di Topolino). Adoro Nolitta e Mister No (quello nolittiano) è il mio fumetto preferito. Scontate queste notizie che sintetizzano i miei gusti personali, penso che nessuno di noi possiede la verità assoluta, ma ciascuno di noi ha i suoi gusti nonchè il diritto (se vuole esercitarlo) e il dovere (in certi casi) di esprimere la sua opinione nel rispetto del ns prossimo.2) Nel merito della questione vorrei riflettere su un dato di natura statistica. Generalmente si parla di 210.000 albi di Tex inedito mensile venduti in media (il che vuol dire almeno 210.000 lettori o forse anche di più se immaginiamo l'acquisto dell'albo effettuato come nucleo famigliare anzich? come singolo individuo). In questo forum mi pare di aver letto ci sono circa 1.700 iscritti molti dei quali sarebbero utenti non attivi. In sostanza, tutta questa virtuale comunit? texiana di cui facciamo parte rappresenta circa lo 0,8 per cento del pubblico texiano. Anche volendo scontare un certo peso specifico superiore alla media in capo ad alcuni utenti di questo forum (vuoi perchè si tratta di addetti ai lavori, vuoi perchè si tratta di persone con comprovata esperienza e cultura fumettistica), non si può non riconoscere che tutti insieme rappresentiamo - statisticamente parlando - un campione estremamente esiguo e non rappresentativo dell'universo texiano.3) Sul piano personale conosco circa 25/30 persone che sono lettori ed acquirenti di Tex. Si tratta di persone diverse per estrazione sociale, interessi, attività. Il ns comune denominatore è l'età, non proprio giovanisssima. Bene, discorrendo talvolta con alcuni di loro, incontrandoci a qualche mercatino o scambiandoci qualche albo, ho riscontrato in molti di loro un certo malcontento verso l'attuale conduzione della serie. Anche in questo caso il campione non è certo rappresentativo, e forse si tratta davvero di una minoranza. Tuttavia, questo esempio dovrebbe far riflettere sul fatto che i social network ed internet, bench? di moda in questi tempi, non sono in grado di registrare e opinioni di tutti e sopratutto di fornire delle informazioni complete. In conclusione, qui non si tratta di stabilire se qualcuno ha ragione o meno. E nemmeno di dare giudizi sulle scelte o sull'attività di professionisti il cui impengo e le cui capacità non sono in discussione. Si tratta, piuttosto, di fermarsi un attimo a riflettere prima che sia troppo tardi. Cosa voglio dire lo chiarisco meglio lasciandovi con 2 esempi e con un punto interrogativo:1) Da grande appassionato di Mister No ho sofferto molto per la piega che ha preso la serie negli anni successivi alla completa uscita di scena di Nolitta come sceneggiatore (All'inizio Nolitta è stato sostituito degnamente dai vari Castelli, Sclavi, Ongaro e anche Nizzi). Poi il nuovo corso che fu avviato non riusci nel compito che si era prefissato di arrestare l'emorragia di lettori e di riconquistarne di nuovi e Mister No arriv? alla chiusura. Ma fatto curioso, l'ultima lunghissima storia di Mister No (quella conclusiva) che fu scritta proprio da Nolitta per l'occasione e fu pubblicata da settembre 2005 a dicembre 2006, dimostr? IMHO che il personaggio avrebbe avuto ancora molto da dare se solo fosse stato trattato in altro modo.2) Zagor, che sembrava destinato al tracollo, fu invece salvato con un'ottima azione a quattro mani di Boselli-Burattini ce con la benedizione del Sergione Nazionale. Qu? IMHO, bisogna però scontare il fatto che Zagor è una serie molto più aperta all'innovazione di Mister No (e anche di Tex). Infatti Darkwood, i variegati personaggi dell'universo zagoriano e le collocazioni temporali e geografiche piuttosto indefinite o comunque non rigide della serie, hanno agevolato non poco il rinnovamento zagoriano (che cmq è stato eccellente, lo ribadisco). Ma il nuovo corso di Tex riuscir? a contenere l'erosione (fisiologia secondo me ed inoltre in gran parte dipendente da tanti altri motivi che adesso non mi è possibile star qui ad elencare perchè rischio di andare troppo OT) dei suoi lettori ed eventualmente ad acquistare nuove leve? Io lo spero, ma non ne sono tanto convinto. Ecco perchè secondo me sarebbe meglio attenuare un p? una certa IMHO eccessiva autoreferenzialit? che sembra emergere in certi commenti o interviste nonchè una certa euforia che talora traspare in certi commenti sul futuro del ns eroe. Lo dico senza voler essere pessimista. Qui non siamo come Tex e Carson (ottimisti e pessimisti) anche perchè sarebbe troppo facile dire che alla fine avrà ragione Tex (evviva gli ottimisti). Qui si tratta di essere il più realisti possibile. Grazie a tutti per l'attenzione. Forse sono stato un p? troppo lungo, vi prego di scusarmi.
  4. Ted Hawkins

    Tex vive o sopravvive?

    Davvero molto interessante questa discussione! Sopratutto se riusciamo ad evitare di personalizzarla troppo. La verità, sovente, sta in una via di mezzo. Personalmente, e non c'è contraddizione in quanto dico:1) condivido molte delle cose dette da GianBart (magari non nella forma in cui sono state espresse). Io non sono contento del nuovo corso, anche se riconosco che siamo migliorati rispetto agli ultimi anni contrassegnati da brutte storie. E, inoltre, affermo che il malcontento che si insinua tra i lettori texiani - IMHO - è molto più diffuso di quanto si voglia riconoscere in questa sede.2) Allo stesso tempo, però, riconosco che Monni ha profondamente ragione e dice il vero a proposito della necessit? di staccarsi dal passato e di guardare al presente e al futuro. Il problema è proprio questo. Rivisitando molte discussione di anni addietro, anche all'interno dell'altro forum dedicato al ns, mi sono accorto che - se posso sintetizzare un preponderante pensiero che sembrerebbe affiorare da quelle discussioni - il forte malcontento che serpeggiava tra i lettori veniva attribuito per lo più al fatto che Tex fosse scritto da un autore che non aveva più niente da dire e che oltretutto svolgeva il suo compiito apparentemente malvolentieri (parlo di Nizzi ovviamente). Bene. Ora Nizzi non c'è più. (A parte la storia con Filippucci, non dovremmo più vedere altri inediti). Tuttavia un certo malcontento pare sussistere ancora. E allora? Che considerazioni si possono trarre?Io direi che se la situazione è migliorata come ci si auspicava, tuttavia il miglioramento non è pari alle aspettative. Sarebbe onesto dare atto di questo, non per lamentarsi di un passato che giustamente non torner? mai più - e del resto noi stessi non torneremo più quelli che eravamo. Sarebbe onesto perchè vale la pena di cercare di migliorare tutto quello che ci appassiona, ognuno dando il suo piccolo contributo, nell'interesse di tutti. Riconoscere che un cosa non è riuscita come ci si aspettava, non equivale IMHO ad un giudizio negativo su quella cosa; ma deve servire come strumento di riflessione per correggere (se c'è da correggere) per arricchire, per migliorare. Ecco, io proverei a prendere la discussione su questa linea cercando di trovare un punto in comune tra due tesi che - volenti o nolenti - sembrano affiorare in forma antitetica.
  5. Ted Hawkins

    [Maxi Tex N. 16] La Legge Di Starker

    Anch'io sono ansioso di vedere come sarà questo Maxi. Mi spiace solo che non ci sia nessun pard, ma pazienza. Su Repetto direi che, pur non essendo tra i miei preferiti, bisogna riconoscere un certo valore di fondo nonchè il fatto che considerata l'età avanzata le tavole in anteprima mi sembrano buone. Una nota per Fusco. Condivido pienamente l'osservazione di Monni, alla quale aggiungo un personale rammarico per il fatto che al grande maestro Fusco non sia stato possibile disegnare un Texone. Un vero peccato secondo me.
  6. Ted Hawkins

    Tex vive o sopravvive?

    Sono sostanzialmente d'accordo con quanto sopra, con l'eccezione che il nuovo corso di Tex possa attrarre nuovi lettori. Io lo spero vivamente, però, ora come ora, non riesco ad essere altrettanto ottimista. Provo a spiegare il perchè: personalmente gli ultimi due anni della serie regolare non mi hanno appassionato. Se ho continuato a leggere Tex è stato solo per la fedelt? che mi lega al personaggio ed al suo mondo e, ad onor del vero, devo confessare che alcune aspettative (forse eccessive) che mi ero costruito intorno ad alcune storie (in particolare quelle delle coppie Boselli/Ginosatis e Boselli/Piccinelli) sono state profondamente disattese. E potrei poi dire anche che la storia di Boselli/Garcia Sejas e quelle di Faraci avrebbero potuto essere gestite diversamente. Ma non voglio andare OT. Voglio far notare che, certamente, il nuovo corso è meglio di quello che abbiamo avuto nell'ultimo periodo di Nizzi (e lo dice un grande estimatore del Nizzi prima maniera). Quello che voglio far notare, tuttavia, è che il Tex attuale, IMHO, non riesce a trovare lo smalto che ci si aspettava (pur danado doverosamente atto del fatto che questo nuovo corso ha probabilmente fermato una emoraggia di lettori dovuta presumibilmente alle storie poco presentabili che l'hanno preceduto). Il punto è questo: se io, vecchio lettore, provo queste sensazioni di incompiutezza, di aspettative non riscontrate, di macchinosit? nello scorrere della serie, mi chiedo, se sia possibile che giovani leve (che magari non sono cresciute con i miti del West e dell'avventura) riescano ad appassionarsi ad un fumetto come il Tex di oggià Io rifletterei anche sul fatto che la collezione storica di Repubblica con Tex abbia avuto così tanto successo. Mi chiedo che target di lettori ha attratto? Sono i vecchi lettori che hanno voluto rileggere le storie passate in un formato diverso o sono nuovi acquisti? Io penso (spero di sbagliarmi) che si sia trattato di lettori già affezionati a Tex che magari lo avevano abbandonato. Se così è le previsioni mi inducono a non essere troppo ottimista. Concludo, dicendo che queste mie cpnsiderazioni non vogliono essere una critica fine a se stessa. Se di critica possono essere tacciate allora sia una critica positiva e propositiva. Dal canto mio ho voluto solo formalizzare alcune riflessioni che mi vengono in mente da un p? di tempo. Spero davvero che il nuovo corso possa prendere il largo a gonfie vele, tuttavia io, nei panni degli autori, rifletteri un p? sull'opportunità o meno di effettuare qualche aggiustamento di rotta. Grazie per l'attenzione
  7. CAPOLAVORO!!!!Non mi sento di aggiungere molto a quanto già detto su questa storia. Bonelli senior ha sfornato una bella storia, soggetto abbastanza originale, ritmo avvincente, Tex nella sua forma di grazia tipica della golden age. Il vero valore aggiunto che la fa assurgere al livello del capolavoro è il personaggio di Lucero, antagonista molto diverso da quelli a cui ci aveva abituati, co-protagonista assoluto della vicenda con una caratterizzazione molto più sfumata a complessa rispetto a quella dei comprimari a cui GLB ci aveva abituati sino ad allora. Una storia che ti costringe a leggerla tutta di un fiato tanto ti appassiona.10 e lode.
  8. Ted Hawkins

    [365/369] L' Uomo Con La Frusta

    Ho riletto questa storia qualche giorno fa. Anch'io come Anthony Steffen ricordo che quando usc? nel 1991 attendevo con ansia l'uscita dell'albo successivo, tanto ero stato subito preso dalla vicenda. A distanza di anni l'ho riletta tutta d'un fiato e (scontati alcuni inevitabili cambiamenti nei gusti e nell'approccio alla lettura) devo dire che mi è piaciuta e non poco. Anch'io come molti di voi ho apprezzato di più la prima parte. Secondo me risulta più avvincente la trama che lascia aperte molte possibili evoluzioni e soluzioni. La sceneggiatura scorre molto bene tra colpi di scena e presentazione dei vari personaggi. Le critiche formulate su Ubc a questa storia non le condivido affatto. Anche le tanto contestate scene con Carso che sembra perdere la testa per via delle notizie che gli giungono sulla sorte del suo amico, io non le trovo affatto fuori le righe; secondo me ci stanno e sono in linea con un personaggio tutt'altro che comprimario; infatti alla fine sarà proprio il buon vecchio Kit a liquidare il Generale Velasco salvando la vita a Tex e Montales, alla faccia di chi sostiene che la scrittura di Nizzi lo avrebbe ridotto al ruolo d macchietta. Nella seconda parte della vicenda prende il sopravvento quella tendenza al politically correct che si è maggiormente sviluppata nel periodo nizziano. Non so se dipenda solo dalla volont? dello sceneggiatore o anche da cambiamenti sociali in corso. In ogni caso abbiamo una vicenda che nel suo svolgimento rinuncia in parte all'azione dura e pura a vantaggio della strategia e della tattica. Tex che vince la sue battaglie più con i telegrammi che con le pistole. Secondo me può starci anche questo senza che nessuno si debba scandalizzare. Certo sarebbe stata più improbabile una storia così scritta venti o trent'anni prima. Ma tutto sommato a me è piaciuta anche così. I personaggi sono stati tutti molto ben caratterizzati sia nella prima che nella seconda parte. I disegni mi sono piaciuti e - nonostante io preferisca il disegno pulito alla Villa o alla Civitelli ed annoveri questi due tra i miei preferiti in assoluto - devo dire che ho trovato più funzionale a questa storia il tratto di Fusco, preferndolo (seppur di poco) a Civitelli. In conclusione una gran bella avventura, di largo respiro, con Tex al centro della vicenda; un Tex centrale che, pur se circondato da comprimari ottimamente caratterizzati nella loro personalit? e nelle loro vicende personali, non viene mai offuscato da co-protagonisti come è accaduto in altre pur belle storie di altri sceneggiatori. Complessivamente voti:Soggetto 10Sceneggiatura: prima parte 10 - seconda parte 8,5Disegni: Fusco 9 - Civitelli 8,5
  9. Ted Hawkins

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Ho letto questa storia il fine settimana scorso. Avevo dato un'occhiata ai Vs commenti (più orientati verso il positivo) e a quelli dell'altro forum TWO (dove se ne riscontrano di più critici). Personalmente posso osservare quanto segue: l'attesa per questo Texone era alta sia per il tipo di pubblicazione in se, sia per gli autori impegnati. E questa attesa è stata ripagata abbastanza, anche se non come mi sarei aspettato. Il soggetto l'ho trovato molto buono. In realtà credo che Boselli come soggettista sia veramente eccezionale, un vulcano di idee. La sceneggiatura, invece, l'ho trovata più pesante. All'inizio prometteva meglio, poi il ritmo si è un p? perso per strada. Nei dialoghi ho riscontrato molta verbosit?, qualche spiegazionismo di troppo. In generale, IMHO, una mancanza di freschezza. Quanto alla dicotomia magia/razioanalit?, sopratuttto nella spiegazione del cavaliere senza testa, credo che l'autore abbia semplicemente scelto di dare risalto alla seconda, rinunciando volontariamente ad evocare spiegazioni più fantastiche, ma facendo rientrare tutta la vicenda in un ambito di logica e razioanlit?. Non ci vedo nulla di male in questo. E' una scelta per l'appunto. Probabilmente Boselli riserver? ad altre storie il richiamo al magico. Per concludere direi che ho apprezzato la storia, alternando nella lettura momenti leggibili e godibili ad altri più faticosi. I disegni di Civitelli parlano da soli. In sostanza se dovessi assegnare un voto direiSoggetto 9Sceneggiatura 7-Disegni 9,5
  10. Ted Hawkins

    [297/299] Fuga Da Anderville

    L'ho riletta su Tex Nuova ristampa. MERAVIGLIOSA!Non trovo altri aggettivi per definirla. Davvero un Tex splendido in cui Nizzi riesce a sposare bene la graniticit? del Tex GLB all'umanit? del Tex di Nolitta senza perdere nulla delle due caratterizzazioni, anzi.... Carson ottima spalla per questo racconto in parte a flash back e in parte in itinere. La caratterizzazione dei personaggi è perfetta. John, Leslie, Tom, Nathan, il Comandante di Anderville, il suo luogotenente e il Vice-governatore Walcot, sono molto ben definiti nella loro personalit? ed agiscono in modo conforme e convincente rispetto al ruolo che lo sceneggiatore gli ha assegnato. L'intreccio poi è molto avvincente e Nizzi si toglie anche lo sfizio di inserire un p? di quel "giallo" che tanto ha dimostrato di amare. Lo sfondo della guerra di secessione è l'occasione per dare risalto ai valori, ai caratteri, alle aspettative di ciascun personaggio. Infine un Ticci funzionalissimo nel rendere scene e personaggi. Bravissimo IMHO nel rendere bene gli stati d'animo che ciascun protagonista nelle diverse vicissitudini che incontrano nel corso della storia. Storia da 10 e lode.
  11. L'ho riletta domenica. Storia che si legge ma con un p? di fatica. Ecco alcune considerazioni. I primi due albi mi sono piaciuti di più. Gli ultimi due mi sono sembrati molto stanchi, un p? scialbi. Secondo me non è improbabile che la prima parte fosse stata scritta (o quanto meno messa già a livello di soggetto) da GLB tempo prima quando era più in forma. Me lo fa pensare l'inizio in stretta continuit? con la fine dell'avventura di Tex e Yama con i Maya. La seconda parte mi è parsa molto scollegata dalla prima anche nelle piccole cose. Ad esempio nella prima parte Aryman viene presentato come un potente signore dei cerchi inferiori del regno oscuro. Un potente che si presta a dare il suo aiuto a Yama con l'intercessione di Mefisto. Insomma una figura di potere nel mondo occulto tanto che Yama gli dice "così farà o potente Aryman " (pag. 53 de L'ombra di Mefisto). Nella seconda parte Aryman diventa il luogotente di Yama, al punto che gli si rivolge dicendogli "salve padrone" (pag. 97 di Tex contro Yama) e svolge un ruolo da subordinato. I disegni, invece, mi sono piaciuti. In questo quoto Ulzana e Ely Parker. Come ho già detto in altri post la parabola discendente di Galep inizia più avanti e si manifesta sopratutto nel Texone del 1990 e nell'albo n. 400. Ma qu? Galep e ancora bravissimo . Forse non ai livelli della golden age texiana ma è cmq ancora superbo da ammirare. Infine lasciatemi fare una considerazione forse leggermete OT. Alcune scene con Carson protagonista. la prima a pag. 17 (albo La strega) a Carson saltano un p? i nervi per lo scherzo di Yama di parlare attraverso una candela accesa. Le altre riguardano l'uso della dinamite controla Black Queen e contro gli Atzechi. Carson sembra divertirsi come un ragazzino a sparare candelotti. Orbeme, se queste scene le avesse scritte l'ultimo Nizzi ho la sensazione che qlc, magari su altri siti, lo avrebbe massacrato dicendo che ha ridotto Carson al ruolo di macchietta. Invece le ha scritte GLB. Quindi? E' proprio vero che a volte ci si fissa su certi pregiudizi ed è altrettanto vero che Carson è un pard fantastico che si presta ad essere utilizzato in situazioni di tutti i tipi e con approcci diversissimi. Scusate l'OT.
  12. Riletta qualche giorno fa dopo molti anni che non la leggevo. Infatti la ricordavo poco. Avevo scordato il finale a sopresa con la comparsa del fantomatico "cattivo spirito". Da nolittiano duro e puro mi è piaciuta. A favore direi:- una storia tipicamente nolittiana come ha ben esposto Sam Stone prima di me;- un Tex che riesce a conciliare bene la fortissima carica umana (tipica delle sceneggiature di Nlitta) con una presenza e un carattere da vero duro (alla GLB) che non sempre abbiamo visto insieme nelle sceneggiature di Nolitta.- le figure del Sergente, di Larrimer, del figlio e dello zio sono molto ben tratteggiate con poche ma efficaci pagine di sceneggiatura;- i temi dell'onore, del conflitto etnico-razziale-culturale, della ricerca della verità;- le dinamiche militaresche con i loro risvolti a formalmente solenni, ma spesso ipocriti e finalizzati a nascondere ben altre verità. Infine il bravissimo Nicol' molto bravo nel rendere graficamente queste scene e questi temi. Se proprio devo trovare qlche difetto direi un pizzico di eccesso di verbosit? da parte dello sceneggiatore sopratutto nel primo albo, e la mancata possibilità di sviluppare la storia con qlche pagina in più. In conclusione un bel 8/9 a soggetto, sceneggiatura e disegni.
  13. Mi trovo d'accordo con Anthony, Monni, Leo e Texas Kid nel dissociarmi dall'augurio da "gufo" espresso verso questa iniziativa editoriale. Personalmente non so se comprer? questi volumi avendo già gli albi della serie ordinaria - magari potrebbe succedere che ne compro qlcuno o tutti, non so. Comprendo, però, anche il punto di vista espresso da Piero sotto l'aspetto etico. In tempi di crisi promuovere consumi (non di prima necessit?( ad un pubblico che peraltro, molto probabilmente ha già effettuato quel tipo di consumo in altre occasioni...... può sembrare provocatorio, immorale o quant'altro. Per me il problema, però, è molto più serio di quanto non sembri. La casa editrice cerca nuove iniziative editoriali che le permettano di consolidarsi o magari di crescere sotto l'aspetto economico-finanziario e non solo. Quando queste iniziative funzionano sul piano del successo editoriale (? il caso della ristampa di Tex con Repubblica) a beneficiarle IMHO non è solo la Casa editrice, ma indirettamente anche tutto l'indotto che le ruota intorno, compresi noi lettori/consumatori. D'altro canto, poich? siamo liberi di scegliere, ognuno di noi farà come vorr? o potr?...
  14. Ted Hawkins

    [365/369] L' Uomo Con La Frusta

    Anthony, Havasu, Ulzana, Paco, Don Fabio, Pedro, Ymalpas, vi quoto. Una quindicina di anni fa seguivo Ubc (ero alle mie prime armi con internet). Poi pian piano l'ho abbandonato quasi completamente. Un p? perchè la mia cultura fumettistica si ferma ai Bonelli, alla Marvel e a Topolino mentre l' si parla anche di altri fumetti, ma sopratutto, perchè mi sono accorto di questo approccio che trovo vergognosamente pregiudizievole su Nizzi. Come dice Anthony, per fortuna i giudizi di Feltrin e di Ubc in generale non mi condizionano nelle mie valutazioni o nelle mie scelte. Però è curioso che continuino con questa inclinazione a dare addosso a Nizzi anche ora che non è più un autore di Tex. Io mi sono fatto una mia idea sul perchè si siano comportati così verso di lui in passato e sul perchè continuino ancora adesso. Purtroppo (per Nizzi intendo), non lo ha aiutato e non lo aiuta il suo essere distante dalla rete e dai forum tematici. Ma, per chi vuole, possiamo difenderlo noi, nel limite di quello che ci sembra giusto e con quella onesta intellettuale ed obiettivit? di giudizio che non mi pare di riscontrare in certe recensioni che sembrano avere la pretesa di essere inconfutabili.
  15. Ho riletto questa storia domenica e non posso che confermare quanto già sinteticamente espresso. Aggiungerei che ho trovato estremamente positivi e piacevoli:1) lo spazio che Nolitta ha dato ai legami familiari (Macon e Loretta, Il colonnello Watson e la figlia). 2) la scena del carro dei morti portato al Cheyenne Club, che come ha detto Sam Stone è da antologia;3) la scena in cui Tex sfida Tobin e lo costringe a rimangiarsi la sua meschina arroganza (altro momento da antologia).4) la figura di Skinny che lascia un p? di amaro in bocca perchè era più uomo lui dei beceri sgherri di Watson;5) I disegni di Fusco che esprimono bene sia la dinamicit? dei movimenti, sia gli stati d'animo dei personaggi.
  16. Ted Hawkins

    [287/289] Grido Di Guerra

    Sull'onda della rilettura di "L'uomo nell'ombra" mi sono riletto anche "Grido di guerrra" e confermando la valutazione sintetica già espressa vorrei aggiungere alcune considerazioni su elementi che mi hanno fatto apprezzare questa storia. 1) La storia mi è piaciuta perchè come ho già rilevato tocca alcuni temi nolittiani a me cari (Tex in grande difficoltà, processi storici e sociali in evoluzione che sovrastano le aspirazioni, i meriti e la buona volontà di chi li subisce, relazioni interpersonali che seguono vicende di cui non sempre sono responsabili i protagonisti). 2) anche quì Tex mostra alcuni tratti di ingenuità (peraltro in collaborazione con Tiger) come quando lascia allontanare da solo il filgio di Appaloosa nella boscaglia e se lo ritrova assassinato; 3) Carson che svolge un ruolo secondo me appropriato per la sua figura: in assenza di Tex costituisce un punto di riferimento e di confronto per il Generale Madison e di Senatori, rappresenta una specie di collegamento tra le esigenze di interventi ed azioni pure (che vengono condotti da Tex e Tiger) e momenti di riflessione e di decisioni superiori che vengono prese dalle autorità militari e civili e che condizionano l'evolversi della storia; 4) I bellissimi disegni di Galep. Ho letto alcune considerazioni circa una sua presunta decadenza in questa storia. Qu? siamo nel 1984 e a mio avviso i disegni sono ancora bellissimi (Galep segnerà il passo solo qualche anno dopo con la pubblicazione del Texone n. 3 nel 1990 e con il Tex n. 400). In questa storia, pur non essendo ai livelli della golden age texiana, è ancora eccezionale. Notare la tavola di pag. 27 in "La vendetta di Tiger Jack" dove prospettiva, proporzioni e cura dei particolari della scena dei preparativi della battaglia è stupenda. E ci sono molte altre tavole di spessore. In sostanza confermo il mio 8 alla storia e 9 a i disegni.
  17. Ho riletto questa storia tra ieri e oggi e vorrei provare a motivare un p? di più le sensazioni di piacevolezza complessiva chemi ha trasmesso e che sommariamente ho già avuto modo di segnalare.1) storia del primissimo Nizzi, ben narrata, di taglio poliziesco a metà tra il "giallo di puro ragionamento alla Agatha Christie" e quello di ragionamento e azione alla "Conan Doyle", autori che apprezzo entrambi. 2) La trama è IMHO abbastanza lineare e l'idenit? del presunto uomo nell'ombra si può intuire abbastanza presto, però la capacità di Macredy di volgere a proprio favore situazioni differenti da come erano state progettate è notevole. La sua abilità nel dissimulare la propria vera identit? è secondo me superata di gran lunga dalla sua capacità di intuire le potenzialità dei suoi avversari e di sfruttarle a proprio vantaggio. 3) Lo spessore psicologico dell'antagonista di Tex è senz'altro un punto di forza della storia e dimostra come si possa scrivere una storia con comprimari di primo piano e ben caratterizzati, pur mantenendo sempre Tex al centro della vicenda ed evitando così di metterlo troppo ai margini come è successo in altre storie di altri autori.4) Bisogna riconoscere una certa ingenuità di Tex nel bere tutto quanto Macredy gli racconta; un comportamento più vicino a Mister No che a Tex, ma poich? io adoro Mister No direi che la cosa non mi disturba affatto;5) mi è piaciuta anche la figura di Larsen e il suo tormento di coscenza è trattato con molta delicatezza da Nizzi. 6) Carson è particolarmente divertente nei suoi commenti e nei battibecchi con gli altri pards, senza per questo scadere nel ruolo di macchietta come gli è capitato in altre storie più recenti.7) I disegni di letteri sono piacevolmente funzionali allo svolgimento della storia. Pur senza disegnare tavole di particolare rilievo, ho apprezzato la capacità di rendere al meglio le diverse espressioni sul volto dei protagonisti, l'armonia delle sequenze e il suo tratto pulito. In conclusione un bel 9,5 a tutti.
  18. Ho riletto questa storia domenica (avevo poco tempo a disposizione e mi sono scelto una storia non eccessivamente lunga). In generale concordo con quanto avete già detto. E' una storia minore rispetto alle altre di GLB e anche rispetto alla mia amata "Contro tutti". In verità ho apprezzato molto il soggetto: 1)l'idea di portare Tex lontano nei territori del nord ovest e di farlo incontrare con una civilt? antica e sconosciuta;2) la mediazione linguistica e culturale tra Tex e i vichinghi ad opera del professor Thorwe;Le debolezze della storia, a mio modesto parere, sono nella sceneggiatura. Molto lineare (e fin qu? non ci sarebbe niente di male), ma anche un p? scialba, senza spunti di vivacit?. Anche l'incontro con Jim Brandon manca di umorismo e di calore, tanto che persino il colonnello Brandon (che generalmente ritrovo volentieri nelle storie di Tex) stavolta risulta un p? sulle sue, quasi antipatico. I disegni risentono - IMHO - della sceneggiatura e dell'ambientazione. Apprezzo molto Letteri ma non so se questa era la storia più adatta al suo stile. (Per intenderci i guerrieri vichinghi me li vedo più rudi, sporchi e cattivi d come sono stati rappresentati). In generale una storia interlocutoria da voto 7 di media, così distribuito:Soggetto 8Sceneggiatura 6Disegni 7
  19. Ted Hawkins

    [236/239] Contro Tutti

    Non ho molto da aggiungere a quanto avete detto in questo post e che sostanzialmente condivido. Come potete intuire dal mio nick name è una delle mie storie preferite. Eccone alcuni motivi:1) E' stata scritta da Nolitta che è il mio autore più amato (sopratutto su Mister No).2) Sono molto affezionato ai disegni di Nicol' (e in generale ai disegnatori più vecchi di Tex anche se non tutti sono tra i miei preferiti).3) Mi piace l'idea di intrecciare due storie apparentemente differenti per poi tirarne le fila nella parte finale della storia;4) Anche se non si può fare a meno dei pards, mi piace ogni tanto qualche storia di Tex in solitaria, a condizione che l'eroe venga presentato come ha fatto Nolitta in questa o in "Caccia all'uomo" o in "Il cowboy senza nome". Ho apprezzato un p? meno il Tex solitario di Faraci per intenderci.5) Si respira, in tutta la storia, un'aria crepuscolare, un retrogusto un p? amaro (simile ad alcune storie misternoiane di Nolitta) che mi piace. Sopratutto ho apprezzo, in questa storia, la capacità dell'autore di coniugare perfettamente la texianit? classica (se così posso esprimermi) del protagonista con le sfumature psicologiche e caratteriali che spesso hanno caratterizzato gli altri personaggi di Nolitta. In sostanza Nolitta riesce qu? a scrivere un Tex rispettoso della tradizione di GLB arricchendolo di una umanit? che in altre storie non si era vista. In totale voto 10 a soggetto, sceneggiatura e disegni.
  20. Ted Hawkins

    Galep,sempre Un Grande?

    Premesso che sono un estimatore di Galep (nel senso che il Tex originale, quello a cui dovrebbero ispirarsi gli altri disegnatori, lo considero il suo più che quello di Ticci. Hai presente il disegno di "Una stella per Tex" beh quello nel mio immaginario pre-CVilla è Tex), provo a riscontrare quanto dici. Io credo di comprendere il tuo "disagio", ma trovo normale sia quanto fai giustamente osservare, sia il fatto che il buon Galep sia ricorso a fonti di ispirazione non originali quali le locandine di un film o altro che erano tipiche dell'epoca. Secondo me, dobbiamo provare a calarci nel contesto in cui ha vissuto e lavorato. Le immagini e - sopratutto - quello che i sociologi oggi chiamano l'immaginario (che è qualcosa di più profondo e multidimensionale) erano molto ridotte rispetto a quanto ci siamo, non solo abituati, ma forse assuefatti noi oggi. Noi, chi più chi meno, siamo cresciuti nell'era dello sviluppo delle ITC, delle tecniche di marketing, della pubblicit?. Ma per un onesto artista-artigiano dell'epoca - IMHO - era più che normale ispirarsi a quelle poche forme di comunicazione alle quali si poteva avere accesso e che funzionalmente potevano veicolare il messaggio che si cercava di diffondere. Con questo non voglio assolvere compiti di difesa che non ritengo n° di poter rappresentare n° di saper rappresentare. Voglio solo dire che trovo tutto quanto hai detto un "normale" corso delle cose. Sopratutto considerando il contesto, l'ambiente, le abitudini, la cultura, le opportunità in cui questo si è avverato. Forse ho parlato troppo blablabla
  21. Ted Hawkins

    [382/384] La Tigre Nera

    Riletta ieri dopo tanto tempo. Che dire: 1) Soggetto avvincente che fornisce lo spunto per ideare un nemico terribile e pericoloso tra i più difficili da affrontare di tutta la saga texiana; 2) una sceneggiatura costruita in due tempi. Il primo marcatamente poliziesco, con un'atmosfera giallo-noir, una trama che sarebbe andata benissimo anche in Nick Raider, che però lascia spazio per splendidi siparietti umoristici (mitica la scena dell'Amleto). Una seconda parte più vivace, con sparatorie, scazzottate, percorsi ad ostacoli, sorprese sino al riannodare tutti i fili della vicenda con l'epilogo della fuga del principe Sumankan che lascia aperto un suo possibile ritorno. I due giganti sono altri avversari di prim'ordine tanto da mettere a dura prova la resistenza e le capacità dei nostri rangers. 3) Ottima la gestione dei personaggi: Carson, pur facendo la sua parte nelle scenette umoristiche, è in forma smagliante. Alcuni esempi del suo provvidenziale intervento al momento del bisogno sono gli agguati dei malesi nei quali riesce a avvisare e/o a salvare Tex, oppure quando intuisce la trappola nella fortezza malese tanto ma ciononostante non si tira indietro quando Tex gli propone di entrare sul carrello a rotaie. Il principe Sumankan è straordinario nella sua lucida follia. Infine i disegni splendidi di CVilla che quì si migliora rispetto alla pur splendida "La Congiura" (salvo qualche incertezza iniziale sui volti di Tex e Carso delle prime tavole, il suo tratto conquista in pieno la scena con tavole di assoluta eccellenza). Forse avrei disegnato i due giganti un pò più grossi (tipo lottatori di sumu) e un tantino meno alti rispetto a Tex che dovrebbe avere già la sua bella statura. Cmq un capolavoro di tavole. Voti finali: Soggetto 10 Sceneggiatura 10 Disegni 10 e lode
  22. Ted Hawkins

    [Texone N. 01] Tex Il Grande!

    Beh, questa e' una tua rispettabilissima opinione dettata dai proprio gusti. Io invece sono completamente in disaccordo e spero che il Tex boselliano del futuro non si affidi ai soliti comprimari che gli rubano continuamente la scena al ranger perche' non sarebbe piu' il fumetto che ho amato per tanti anni. Va bene ogni tanto personaggi con una certa personalita' come Shane O'Donnel, va bene Juan Raza (anche se lo odio a morte), va bene Mitch, ma leggere ogni mese una storia con un comprimario affiancato a Tex e che in certe occasioni gli ruba davvero la scena sarebbe qualcosa di pesante e insopportabile da parte mia. Meno male che negli ultimi anni Boselli ha corretto un po' il tiro scrivendo delle storie con un Tex abbastanza centrale. Completamente d'accordo con Anthony. Per fortuna davvero Boselli sembra ultimamente sembra aver preso meglio le misure con i comprimari (ad es.: Patagonia) evitando che questi rubino la scena. IMHO alcuni esempi ben riusciti di come si possono valorizzare i co-protagonisti senza danneggiare il ns o i pards sono venuti da Berardi in Oklahoma e D'Antonio in Seminoles. Ecco queste due storie mi sono piaciute almeno tanto quanto le pur belle Il ritorno del Morisco-I pozzi di Agua prieta o la tanto decantata Gli invincibili dove invece i co-protagonisti si "allargano" troppo secondo me.
  23. Mitica scazzottata, in mitica storia. Come si può facilmente evincere dal mio nick name Cotro tutti, Mercanti di Morte, A Carte scoperte è tra le mie storie preferite. L'accoppiata Nolitta-Nicol' dopo Sasquath altra prestazione maiuscola. P. S.: Tex e Stella sarebbe stata una coppia ben assortita.
  24. Ted Hawkins

    [Texone N. 02] Terra Senza Legge

    Storia godibilissima, mi è capitata di rileggerla più volte. Certo il soggetto non è dei più originali, ma a compensare una trama diciamo di routine ci sono scene d'azione pura, siparietti comici come poche altre volte ci è capitato di assistere e un Tex che asfalta qualsiasi difficolt? senza paura e senza esitazione (un Tex così sicuro di sè da apparire super-spavaldo da parte di Nizzi lo ricordo solo in "I predatori del grande nord"). In aggiunta ci sono i disegni stupendi del grande Giolitti. I dettagli sono così tanti e così ben curati da lasciarmi a bocca aperta. In sintestiSoggetto 7,5Sceneggiatura 10Disegni 10Voto finale 9
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