Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    2929
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    150

Messaggi pubblicato da Leo

  1. <span style="color:red">43 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

    tra le vette e le storie discrete di Boselli.

     

    Per me è una delle sue minori più belle. Il Bos ha una produzione variegata, e sono diversi i "format" in cui eccelle: le sue triple sono arcinote e possiamo anche tralasciarne i nomi (tanto sono note), ma tra le sue doppie ci sono delle vere e proprie meraviglie, come questa del presente topic, come Colorado Belle, Missouri, La lunga pista, L'ultima diligenza, i Giustizieri di Vegas, Il Fuggiasco, e altre che starò dimenticando. 

     

    Questa poi è una storia in blanda continuity per via del personaggio di Bronco, gran bel character, che ci fa riandare con la memoria a quei Sette Assassini che è una delle storie boselliane più belle.

    • +1 1
  2. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Magic Wind dice:

    bello è che nonostante il canovaccio inesistente la sceneggiatura FUNZIONA e alcuni battibecchi tra Tex e Carson sono davvero DIVERTENTI (tempo addietro, mi pare nel thread de La tigre nera, si discuteva di Nizzi come grande autore comico, i tempi giusti secondo me ce li ha). Trovo perfettamente comprensibile perché Nizzi abbia ancora tanti estimatori: trame di nessuna difficoltà leggibili a cervello spento, sceneggiature dal page turning molto veloce e con un certo brio (senza esagerare perché i lettori di Tex sono tutti molto anziani), uso smodato di cliché e situazioni riconoscibili, pards sempre centrali all’azione e dialoghi brillanti. La formula del successo è tutta qui.

     

    Il soggetto è veramente il minimo sindacale, è sempre la stessa storia, come ho scritto anch'io il pilota automatico che utilizza Nizzi fa innescare un meccanismo analogo anche nel lettore, che legge "a mente spenta". Ora, un lettore più esigente (quale sono stato anch'io per tanto tempo) dovrebbe solo bocciare questa storia, l'ennesima trama abusata e di nullo interesse. 

     

    La cosa assurda è che la sceneggiatura, briosa e frizzante, funziona. O forse è il nostro cervello che non funziona più, abituato ormai a tanta mediocrità? Dovremmo fare causa alla SBE per averci lobomotizzati a tal punto che ci accontentiamo di queste loro misere proposte? Non so, so solo che mi ci sono divertito, mi dovrò rassegnare a un declino cognitivo evidente...

    • +1 1
  3. Adesso, Letizia dice:

    Sei nizziano?

    Ma nel senso che sei concittadino di Garibaldi?

    Io pensavo che tu fossi troppo intelligente per affibbiarti delle etichette.

    Pensavo che tu fossi del tipo: Nizzi mi piace quando scrive "Tex il grande"  e non mi piace quando scrive "La città al microonde".

    Che non ti piacessero i cliché.

     

     

    Ma infatti ero ironico, Letizia!! non hai letto quello che ho scritto tra parentesi dopo aver usato la parola "nizziani"? Qui è facile essere scambiati per nizziani quando difendi una storia di Nizzi... se proprio devo darmi una patente, allora quella è da boselliano, ma preferisco fondamentalmente quella di texiano ;)

     

    Non mi sei attenta, non mi sei :D

    • +1 1
  4. Adesso, Letizia dice:

    C'è frizzante e frizzante.

    Champagne e idrolitina.

    Indovina cosa beve Nizzi.

     

    Buonissima, l'idrolitina. Noi nizziani (tanto ormai s'è capito che qua si deve necessariamente affibbiare un epiteto ai lettori che non disdegnano Nizzi) siamo di bocca buona, grana grossa, cara Letizia, grana grossa. 

    • Grazie (+1) 1
  5. <span style="color:red">10 ore fa</span>, Letizia dice:

    Dialoghi frizzanti i battibecchi da vecchie comari tra Tex e Carson?

     

    Non solo quelli, che pure mi sono piaciuti. Vedere battibeccare i due come ai vecchi tempi è per me un piacere, e credo che anche Nizzi si sia divertito nel riproporre le consuete, gustose pantomime tra i due pards (a onor del vero, nell'ultima parte della storia forse eccede un po'). 

     

    Ma anche il resto l'ho trovato svelto, dinamico, tosto al punto giusto, complici anche i disegni di Torti che trovo molto efficaci. 

     

    Se devo giudicare l'operato dell'ultimo Nizzi, non posso che concordare con la proposta di Diablero su una collana Nixi-Tex. Ciascuno legge ciò che gli piace senza nemmeno il timore di inoltrarsi in polemiche infinite sul forum: stiamo di fatto leggendo cose diverse, assecondando i nostri gusti. Così io posso continuare a pensare che i dialoghi proposti da Nizzi siano davvero frizzanti, non semplici battibecchi tra comari né acqua gasata con la CO2 :)

    • +1 2
  6. Nizzi scrive una trama fatta sostanzialmente di azione, con atti di guerriglia ai danni di nemici poco all'altezza e con un finale sbrigativo e "faraciano". Nulla di nuovo sotto il sole, sempre la solita minestra per i suoi lettori da "bagno caldo". Leggi in relax, senza impegno, nessuna sorpresa, poco interesse. 

     

    Ma tutto sommato è una buona lettura. Perché c'è ritmo, ci sono dialoghi frizzanti, c'è fluidità di narrazione. C'è tutto il mestiere di un autore che sa scrivere Tex e che continua a saperlo scrivere, magari anche divertendosi, nonostante e forse anche grazie alla sua età. Perché è meglio questo Nizzi che scrive senza particolari vincoli, da vecchio leone che ogni tanto si diverte a dare una zampata, con una leggerezza che in questo caso si traduce nel brio di questa sua buona sceneggiatura, che quello che non si vergognava di proporre Cane Giallo e i Fratelli Donegan, quando era bollito ma non voleva, perniciosamente, mollare. 

    • +1 3
  7. La grande rapina lo considero il mio Texone preferito. Una storia stupenda, una grande prova d'autore di entrambi gli autori. Oggi me lo sono ritrovato tra le mani, non ho potuto per ragioni di tempo leggerne che una minima parte, ma ricordo l'entusiasmo che in me hanno prodotto le varie letture nel corso di questi oltre trent'anni. Mi innamorai di Ortiz, un amore che non è mai venuto meno anche in futuro, nonostante le ultime prove non fossero all'altezza del periodo iniziale. Nizzi ispiratissimo, autore credo di un vero e proprio capolavoro della saga. Era ancora il suo periodo migliore, e credo che questa sua storia, un western sporco e cattivo come poche altre avventure del nostro, sia da annoverare tra le sue vette più alte. Magnifico.

    • +1 1
  8. <span style="color:red">47 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

    Anche a me non quadra molto la parte dell'avvocato, sarebbe da rileggere, però non mi ha tolto il gusto e l'interesse per la storia.

     

    E purtroppo è uno dei punti di partenza della storia. Un'altra cosa su questa storia: il soggetto è ottimo. La sceneggiatura è più che buona, ma si velocizza molto nel finale. Boucher scompare di scena troppo rapidamente, quando sembrava avere i crismi per essere invece un cattivo di altro spessore. Credo che l'accelerazione delle ultime scene, che ha impedito uno sviluppo più arioso e magari epico, sia la solita costrizione dei due albi, quando magari, con qualche pagina in più, poteva darsi maggior robustezza alla fase finale. 

    • +1 1
  9. La storia è buona, anche grazie alle sottotrame che la alimentano e all'ottimo personaggio di Lagarde.

     

    CONTIENE SPOILER

     

    Mi resta però un tarlo: già il giorno dopo l'arrivo al Forte di Tex e Carson con Big Frank come prigioniero, c'è un avvocato pronto a difendere quest'ultimo e degli scagnozzi pronti a farlo fuori una volta che sarà scarcerato. Ma come ha fatto, in quelle sperdute latitudini, Pierre Boucher a sapere che Big Frank era stato preso prigioniero? Già il giorno dopo, soprattutto. E subito convincersi ad ammazzarlo. Da qui parte poi l'avventura, con Tex che convince Frank ad affidarsi a loro per non essere fatto fuori dai suoi ex sodali. Sta in piedi?

     

    Secondo appunto: Carson che si fa fregare. Non aggiungo altro.

     

    Lagarde è un personaggio riuscito. La debilitazione per lo stress patito nei giorni in cui, nell'inverno più glaciale, tutti i suoi compagni sono morti si aggiunge alla probabile prostrazione mentale che già il tenente doveva avere per la morte della fidanzata. Il suo amico Larry e la sua Angelica tornano a consigliarlo, lo rendono paradossalmente più lucido proprio in quei momenti di nebbia in cui parla da solo. Ci sta che Nadine se ne innamori e che comprenda il dramma interiore e la malattia di quello sfortunato. 

     

    I disegni sono più caricaturali del solito, alcune vignette francamente rese male, con personaggi storti e scalcagnati. Discontinua la resa dei personaggi, da Nadine, a volte bella ragazza e altre volte poco gradevole, a Big Frank e ai pards. Solo su Boucher c'è continuità, perché brutto e truce lo è sempre, anche nelle vignette migliori. Come simili disegni, con le loro sproporzioni e con i loro aspetti sgraziati, possano entusiasmarmi e narrare con così tanta efficacia una storia nordica come questa, è una contraddizione che non mi spiego, un mistero della fede. Poco male, non lo svelo, me li godo e basta.

    <span style="color:red">12 ore fa</span>, San Antonio Spurs dice:

    L'unico dubbio riguarda la partenza. Per inseguire la banda di delinquenti, fra la riserva Navajo in Arizona e il confine con il Canada, non ci sono che Tex e Carson? Va bene che sono dei fuoriclasse, ma... Chi glielo chiede, chi glielo fa fare, altri Ranger non ce ne sono?

     

    È comunque un espediente classico, usato in mille situazioni da Glb, Nizzi e Boselli. In effetti sono troppo lontani da casa, ma le spiegazioni potrebbero essere tante, e di solito, anche in passato, non ci sono state date. Forse stavolta Ruju poteva inventarsi qualcosa, dato che il Canada è in effetti un tantino lontano, però io credo che spiegazioni su quest'aspetto possano pure essere tralasciate. 

    • +1 2
  10. 10 ore fa, Diablorojo82 dice:

    C'è tanta carne al fuoco che GLB e Galep gestiscono bene.

    Storia buona e forse non c'era bisogno del seguito (accettabile ma non necessario) di Nizzi/Civitelli.

     

    In effetti no. Nizzi, soprattutto il Nizzi dei primi tempi, che secondo me ha sempre avuto più problemi sui soggetti che sulle sceneggiature, si "rifugiava" spesso in situazioni e personaggi ripresi da Glb, con alterne fortune. Nel caso di Zhenda, la retcon è del tutto gratuita e non giustificata nemmeno dalla qualita della storia.

    • Grazie (+1) 1
    • +1 2
  11. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Magic Wind dice:

     

    Boselli, però, non è mai stato così apertamente "citazionistico" (al limite cita i classici letterari, raramente i film) e nemmeno così iper-violento. Io all'epoca mi ero fatto l'idea che in questa storia ci fosse stato anche lo zampino di Maurizio Colombo (all'epoca Boselli e Colombo collaboravano su Zagor - ad esempio con lo speciale Anima nera, altra storia molto violenta - e ovviamente su Dampyr, che sarebbe nato di lì a poco). Anche I sette assassini è un'altra storia che mi aveva dato questa impressione, lo stile mi ricordava quello delle storie scritte in collaborazione dai due. Ovviamente si tratta solo di mie congetture ...

     

    La storia è interamente di Boselli. L'ho intervistato anni fa su questa avventura e gli ho fatto presente che lo sparo al ragazzino in processione era una scena inconsueta per la sua carica di violenza. Lui mi rispose che il ragazzino era solo stato ferito (ma in realtà dalla vignetta non si evince questo, glielo dissi anche) e che comunque la scena (che per me come ho già detto è bellissima) andava contestualizzata. In quell'intervista gli chiesi pure cosa ne pensasse dei terroristi politici alla Shane (che in patria aveva ucciso poliziotti e uomini politici) e lui mi rispose che anche Michael Collins e Mazzini adottavano metodi terroristici, ma sono stati eroi per la libertà delle rispettive patrie. 

  12. Il mucchio selvaggio non c'è solo nella  scena finale, ma anche nella sequenza, drammatica e bellissima, della processione di sangue. Sono omaggi ma al contempo sono scene perfettamente incastonate nella storia, non sterili rimandi ma momenti centrali delle vicende narrate. 

     

    E' una sceneggiatura ricca di rimandi: coglie elementi dalla Storia, dalla letteratura, dal cinema e li mescola in una vicenda raccontata in maniera semplicemente entusiasmante. Pensate che gli Invincibili sono esistiti davvero, davvero hanno assaltato il cellulare e davvero hanno ucciso un poliziotto. È tratta dalla Storia anche la successiva fuga verso la ferrovia nonché l'assassinio politico, narrato poche pagine dopo, di Lord Cavendish, a seguito del quale Boselli fa fuggire Shane verso l'America.

     

    Per l'assassinio del poliziotto, inoltre, furono condannati a morte - pare - alcuni uomini che forse non avevano commesso il fatto, mentre il principale colpevole riuscì a fuggire. Mi è sempre piaciuto pensare che quegli uomini fossero tanti Danny Moran, che magari avranno maledetto, in punto di morte, il loro Shane, colui che nella realtà li ha abbandonati. Mi piace pensare che Boselli abbia attinto anche da questa circostanza per tratteggiare il personaggio di Danny, traditore per un senso di rivalsa nei confronti di Shane ma in definitiva vittima della sua codardia. 

     

    Per me questa resta la storia più bella della saga. Dopo Il Passato di Carson.

    • Mi piace (+1) 1
    • +1 1
  13. <span style="color:red">1 ora fa</span>, Magic Wind dice:

    Dovrebbe essere l'ultimo Texone scritto da Nizzi (il successivo Il profeta Hualpai credo sia precedente), e mi sa che è proprio il peggiore (Tex che tradisce il fratello di sangue Cochise è proprio una delle pagine nizziane più nere)

     

    Il peggiore credo sia invece Mercanti di schiavi. Assurdi i livelli a cui era arrivato l'autore e con lui il nostro personaggio. 

  14. Una storia dinamica, c'è Cochise, accadono un mucchio di cose. Ma... ma è priva di mordente, di pathos, di ispirazione. È un compitino, a tratti divertente, ma mai realmente convincente. Il Texone dovrebbe ospitare sempre storie di un certo spessore, come Sangue sul Colorado o L'ultima Frontiera. Così invece è uno spreco. 

  15. 14 minuti fa, Poe dice:

     

    Il mio giudizio su questa storia è che Nizzi aveva sicuramente la grande capacità di imitare (quando voleva) lo stile di altri sceneggiatori, soprattutto quando scriveva Texoni, dove cercava di adattarsi al disegnatore di turno e al tipo di storie che questi era solito affrontare, che fosse Kubert, Bernet, Ortiz o Magnus.

    In questo caso, dovendo sceneggiare una storia per Ivo Milazzo, decide di rifarsi allo stile di Ken Parker, pur con un ritmo più blando e un montaggio delle scene meno veloce rispetto all’originale; l’attenzione alla psicologia e all’umanità dei personaggi, così come ai rapporti economici e sociali, però, sono quelli tipici delle storie del biondo scout.

     

    Già 5 anni prima, con “La ballata di Zeke Colter” Nizzi aveva “berardeggiato”, giocando con i paesaggi delle foreste innevate, coi silenzi dei bivacchi notturni, con i dialoghi del protagonista col suo cavallo, e con comprimari fortemente realistici e poco idealizzati. Qui, nel Texone, fin dalle prime scene ogni vignetta vuole mettere in luce la condizione e il ruolo sociale dei singoli personaggi, sottolineando i prezzi delle merci, i debiti contratti, gli interessi economici di ognuno, la diversità di mentalità affaristica tra Mac Lean padre e il figlio senza scrupoli, e così via.

    Anche alcuni quadretti familiari e molti dialoghi che vogliono rendere la quotidianità ricalcano lo stile narrativo di Ken Parker (quando, per esempio, il dottore si sofferma sullo sciroppo per la tosse, o la madre del minatore si lamenta col figlio che ci si alza da tavola dopo aver finito di mangiare: tutti dialoghi realistici e quotidiani, insoliti per Tex).

    Allo stesso modo i due colpi di scena finali, da melodramma familiare (il quasi incesto, e il padre contro il figlio) sono espedienti che Berardi usa spesso nelle sue storie (un esempio tra i tanti "Casa dolce casa").

     

    Però, secondo me, nonostante gli spunti e le influenze altrui, questo Texone, come la “Ballata di Zeke Colter”, non appare un albo derivativo, o un semplice esercizio di stile, ma una storia che Nizzi riesce a far sua, cercando di far immedesimare il lettore nei personaggi (come nel Texone di Parlov, e contrariamente invece a quello di Brindisi, secondo me abbastanza farlocco - a prescindere dal plagio prattiano). E la riprova è che anche Milazzo qui dà il meglio di sé (non l’avrebbe fatto con una sceneggiatura mediocre), realizzando una prova splendida.

     

    La prima parte è forse quella che sa un po’ troppo di già visto e prevedibile (Kit Willer accusato ingiustamente da tirar fuori di cella, tra l’altro fin troppo remissivo rispetto al Kit di GLB e di Boselli) ma i bei dialoghi comunque la ravvivano; nella seconda parte le scene d’azione, i divertenti personaggi secondari (come l’infermiera e Benny), il mondo dei minatori, la loro comunità, a cui Tex si rivolge in belle scene di massa, risultano a mio parere riusciti.

    Nel complesso, storia da 8.

     

    Una recensione semplicemente bellissima. Complimenti, mi hai reso questo Texone ancora più prezioso. Sarebbe da stampare e da tenere tra le pagine di Sangue sul Colorado. Io sarei stato più largo sul voto, ma importa poco.

     

    Naturalmente concordo anche su La ballata di Zeke Colter, storia berardiana, breve ma poetica e intensa. La migliore, tra quelle dei magazine, per me.

    • +1 1
  16. <span style="color:red">13 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

    E dopo questa discussione non ti è venuta un po' di voglia di recuperarlo? ;)

     

    Di fatto lo sto facendo. Ho due pile di texoni da leggere, e credo che il grosso siano di Nizzi, perché non sono i più recenti...

  17. 11 minuti fa, Mister P dice:

    Un post un po' diableresco legato ANCHE a questo texone: non l'ho mai letto, all'epoca non mi interessò comprarlo per quanto fosse disegnato da Milazzo e ancora oggi è un buco nella mia collezione di texoni (nemmeno l'unico). Nel '97 saltai quello di Parlov, che poi ho recuperato (e la storia mi è piaciuta). Invece nel '98 comprai SUBITO il primo texone scritto da Boselli e lo amai sin dalla prima lettura.

    Ora mi è venuto un dubbio: e se fosse stato quest'atto mancato una spia inconscia che mi stessi stufando di Nizzi?

    Perdonate l'OT.

     

    Come ho già scritto qualche post fa, la lettura di questa storia mi ha lasciato pienamente soddisfatto, a differenza di quanto accadde in occasione della prima lettura. E anche quello di Parlov l'ho rivalutato dopo. Questo perché ai tempi delle uscite di questi texoni, Nizzi mi aveva già nauseato. Siamo molto prima del Tex 500, Nizzi non era ancora male, si era ripreso dalla crisi, ma trovavo le sue storie ripetitive, soprattutto trovavo non reggessero il confronto con quelle di Boselli, che erano un'altra cosa. 

     

    Quindi capisco quello che dici. Ora, che sono più sereno nei confronti di Nizzi e posso giudicarlo a freddo, trovo che molte sue storie siano riuscite, anche nel post 400. Lo stesso mi è accaduto con Parlov, ad esempio, e lo stesso con un'altra sua storia senza molte pretese, L'uccisore di indiani, uscita su un Magazine, che ho trovato molto buona nonostante ne avessi un ricordo non troppo esaltante. 

  18. <span style="color:red">10 minuti fa</span>, Poe dice:

    Dico solo un paio di cose su questa storia.

    In una società di forti conflitti sociali, tra interessi economici contrapposti, dove la Legge è una farsa (il processo a Kit Willer) al servizio dei potenti, tutti (senza eccezione) in questa storia agiscono al di fuori delle regole, compresi Tex e i pards, che non si fanno nessuno scrupolo a far saltare con la dinamite ogni ostacolo, a liberare Kit dal carcere a colpi di pistola e ad affrontare a viso aperto i potenti locali per difendere i minatori, così che il Tex di questo speciale - che imita lo stile narrativo e la filosofia di Ken Parker -, finisce per risultare perfettamente glbonelliano, nel suo desiderio di giustizia per i più deboli, anche contro la legge.

     

    Tex qui agisce come ha sempre fatto: dovendo affrontare un pericoloso assedio prende la saggia decisione (tipicamente western, adottata spesso anche dagli indiani) di allontanare le donne, visto che il villaggio dei minatori non è assolutamente un luogo inespugnabile, questa cosa non è scritta da nessuna parte, anzi al contrario viene detto ben due volte (fidatevi, c'è scritto!) che ci sono varie vie d’accesso al villaggio e gli assedianti, dopo aver subito la prima batosta, stanno già pensando di prendere una strada secondaria per aggirare i minatori di notte.

     

    Il luogo dove vengono nascoste le donne, inoltre, non è scelto da Tex, ma dai minatori stessi e solo la sfortuna lo fa scoprire dagli avversari. Tex quindi non ha nessuna responsabilità. E se anche l’avesse, non farebbe di lui un idiota ma un eroe che non sempre è perfetto, come il Tex di Glbonelli (anche il Tex di Glb sbagliava a volte le strategie). E comunque qui Tex non sbaglia nulla.

    Qui Nizzi non ha nessuna intenzione di ridicolizzare Tex (come fa invece in altre storie), semplicemente cerca di rendere il finale appassionante mettendo i Nostri in difficoltà (con le donne prese in ostaggio) e contemporaneamente creando il colpo di scena melodrammatico del padre Mac Lean che arriva e uccide il figlio indegno.

     

    L’ unica pecca che in effetti ci trovo è la vignetta sopra postata, quando Tex dice: “Quel gran bastardo ha avuto la meglio… ci ha battuti in maniera sporca, ma ci ha battuti”. Ecco: questa frase Nizzi se la poteva risparmiare, era meglio qualcosa del tipo “ci hanno incastrato, ma non tutto è perduto” o simili, anche perché nelle scene successive i pards non sembrano affatto così arrendevoli, visto che non si slacciano i cinturoni (come purtroppo in altre storie nizziane) e anzi tengono le armi ben in pugno, come a voler contrattaccare non appena possibile, non appena le donne siano al sicuro.

     

    Però, concludendo, a parte questo difetto secondo me veniale, i Nostri alla fine ne escono bene e sinceramente, considerando il Texone nel suo complesso (e a prescindere dall’apprezzamento che si ha o meno della storia), non si può certo dire che Tex qui faccia brutte figure o non sia il vero Tex.

     

    Completamente d'accordo. Ma a te è piaciuto alla fine? Volendo darne un giudizio?

    <span style="color:red">3 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

    È fastidiosissimo quando Diablero da del rincolionito  e tutti gli altri epiteti dispregiativi a Tex, perché e come se gli desse a tè che la storia è piaciuta.

    Non so se questo lo ha capito. 

    Dopo sulla storia ognuno ha la sua opinione.🙋🏻‍♂️

     

    È lì che si crea la polemica appunto. Ma almeno per stadera finiamola qui ;)

    • +1 1
  19. <span style="color:red">4 minuti fa</span>, Diablero dice:

    ammetto che la mia reazione a Grande Tex è stata forse esagerata per quello che ha scritto in questo thread, ma anche lì c'è uno "storico" di discussioni lunghissime, eterne, infinite, che ti confesso che sì, un po' mi fa paura...  :lol:

     

    :D

     

    <span style="color:red">5 minuti fa</span>, Diablero dice:

    non solo negazioni, ma anche stravolgimenti, come il post a cui sto rispondendo ora dove dici che considero il forum un covo di nizziani

     

    Beh, un po' mi hai spinto tu a pensare che intendessi questo. Dopo hai detto che ti riferivi soprattutto ad altri tempi, che forse io non ricordo bene.

     

    <span style="color:red">6 minuti fa</span>, Diablero dice:

     

    È ovvio che, oggettivamente, era meglio se stavo zitto e non scrivevo nemmeno il primo post.

     

    Il problema non è il primo post appunto, ma l'esasperazione dei successivi, che trapela da toni che come ti ho detto appaiono derisori. O comunque troppo tranchant. Cerca di non cedere all'esasperazione ;)

  20. <span style="color:red">16 minuti fa</span>, Diablero dice:

     

    La lezione è sempre la stessa: "stai zitto, ti conviene". E si insegna in questo forum da anni prima del mio arrivo.

     

    Intendi che il forum è un covo di nizziani che zittiscono i critici? Questa è la percezione che hai del forum? 

     

    Ore contro anni, dici. Ma chi ha criticato questa storia prima di te non lo ha fatto con i tuoi toni. Che sono sferzanti, derisori. Gli altri avranno detto che a loro la storia non piace e perché. Tu invece parli di boiate, di personaggi rincoglioniti, di scene ridicole, deridendo quasi chi la storia la ha invece apprezzata, poi posti immagini con una pretesa di oggettività che è solo tua. È il tuo tono, che fa la differenza. La polemica spesso nasce da lì.

     

    Tra l'altro, stavolta non c'è stata vera polemica, ma un rintuzzarsi a vicenda di opinioni. Grande Tex ha difeso una cosa, e tu dici che difende l'indifendibile. Poi sono intervenuto io a dire perché ritengo che tu sbagli, ma l'ho fatto al massimo con un po' di ironia, non certo col tono di chi voleva zittire. Direi che questo topic non è l'esempio giusto per parlare di un forum che addirittura darebbe lezioni di "silenzio" a chi non è allineato. Ho sempre pensato che qui ci sia la massima libertà di espressione, e mi sorprende questa tua lamentela. 

    • +1 1
  21. <span style="color:red">7 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Forse perchè quando l'hai scritta già pregustavi con soddisfazione l'ennesima figura di merda per un personaggio che disprezzi?

     

    Trovo davvero distorta questa chiave di lettura, francamente. 

     

    <span style="color:red">9 minuti fa</span>, Diablero dice:

    "fan sfegatati" di Nizzi, povere vittimelle che piangono sempre atteggiandosi a povere vittime indifese, in realtà hanno creato un clima in cui SI HA PAURA di criticare Nizzi.

     

    Che è quello che volevano.

     

    Anche questa, la trovo distorta. Tutti questi che non si palesano perché hanno paura di parlare di Nizzi, di CHI hanno paura, nello specifico? Chi sono tutti questi fan nizziani che attaccano i critici di Nizzi? Io non ne vedo. Io non sono nizziano, anche se un certo Nizzi l'ho amato molto e lo amo tuttora. Ma pur ammettendo che io lo sia, davvero "faccio paura"? Fa paura Grande Tex, sempre cosi educato? Faccio veramente fatica a pensare che si possa aver "paura" di qualcuno di noi. È spesso il contrario: uno loda Nizzi e spesso si sente dare del minus habens (non a lui, ma a Tex rincoglionito, che è come dare indirettamente del rincoglionito anche al lettore che apprezza le boiate, le ridicolaggini, le sceneggiature scritte coi piedi e Tex e Carson rincoglioniti) 

     

    Abbiamo delle percezioni diametralmente opposte. Anche sul clima di paura. Incomprensibile, per me. Ma davvero.

    E addirittura "è quello che volevano". Ma che volevano chi? 

    • +1 1
  22. 21 ore fa, Diablero dice:

    Segui il processo logico:

    1) "Questa comunità è su una fortezza imprendibile, se ci asserragliamo qui non riusciranno mai a entrare"

    2)"Ma per non fargli correre il rischio di NON venire catturate, lasceremo donne e bambini FUORI, senza difesa, e senza sentinelle"

     

    Ora, non vorrei alimentare il loop, ma il fatto che allontanino le donne da un luogo che sta per essere attaccato, magari subendo un assedio che potrebbe finire sanguinosamente, non mi sembra quell'idea ridicola che tu cerchi di far passare. Per te è sempre tutto ridicolo, da scompisciarsi dalle risate. Mah!

     

    Il fatto stesso che le donne siano viste nel vecchio accampamento da uno degli sgherri di Maclean è un caso fortuito, derivante dal fatto che lo sgherro in parola ha fatto un giro largo per evitare la pista. Nessuna contraddizione, per me.

     

    21 ore fa, Diablero dice:

    Ci si chiede: CHI può essere stato così idiota, così sprovveduto, così rimbambito da aver deciso una boiata simile?

     

    Nessuna boiata, appunto.

     

    20 ore fa, Diablero dice:

    Davvero, Grande Tex, nel corso degli anni qui ti sei specializzato in "difendere l'indifendibile", sono famose tue "difese ad oltranza" di scelte narrative di Nizzi che non avevano alcun senso: ma qui davvero la scelta è DAVVERO indifendibile: LO STESSO NIZZI TE LO DICE, mostrando chiaramente come il primo che passa, senza nemmeno cercarle, le vede subito a distanza senza binocolo e senza voler nemmeno passare di lì. Tutto questo mentre si sottolinea come il posto dove sono Tex e i maschi è totalmente imprendibile e inespugnabile.

     

    Il primo che passa, ok, ma solo perché ha fatto un largo giro per evitare la pista della valle. Scelta di sceneggiatura altro che indifendibile, ma assolutamente legittima e sensata.

     

    15 ore fa, Diablero dice:

    Tale è la somiglianza fra i due film, che diventa interessante guardare alle poche differenze. E capire perchè ci sono...

     

    Le differenze rendono questa storia non una scopiazzatura, ma solo una storia ispirata a un'altra opera. Le differenze, che sono poi i veri punti di forza della storia:

     

    - il bel dialogo tra padre e figlio, lo scontro tra generazioni e diverse epoche, una scena a mio modo di vedere molto riuscita.

    - il fatto che i ragazzi siano fratello e sorella, stratelefonata quanto vuoi, ma non per me, e immagino per tanti altri lettori. 

    - l'intervento del vecchio con l'uccisione del proprio figlio, atroce, tragico, stupendo.

    - i personaggi di contorno, tutti ottimamente caratterizzati, come l'infermiera, lo sceriffo, il giudice. 

    Sono questi elementi, non certo la componente d'azione - che è simile in tante opere narrative - a rendere la storia "berardiana". 

     

    15 ore fa, Diablero dice:

    'infermiera con il suo paziente. Boh, a me è sembrata una cosa così caricaturale da essere fastidiosa, davvero "di grana grossa"

     

    Io l'ho adorata. Ma sono di grana grossa anch'io :D

     

    15 ore fa, Diablero dice:

    Sembrano due personaggi mai apparsi prima provenienti da una storia diversa, non agiscono e non si comportano come prima e NON SI RICORDANO LA SCENA PRECEDENTE. (Ecco, questo è quello che chiamo comunemente "sceneggiare con i piedi", quando non ti preoccupi nemmeno di rileggere quello che hai già scritto...)

     

    Sei fortissimo. Tu questo lo chiami "sceneggiare con i piedi". Non c'è bisogno di spiegare che le attenzioni del ragazzo colpiscono Maud. E se nella prima scena il pestaggio sconvolge la fanciulla, nel successivo incontro lei, un po' ingenuamente, si fa irretire dal bel ragazzone. Non c'è davvero bisogno di esplicitare le ragioni della "trasformazione" di Maud, nelle storie d'amore di quell'età i comportamenti contraddittori sono la norma.

     

    15 ore fa, Diablero dice:

    Pagina 153: Tex in persona ha avuto la geniale idea di spostare le donne dove sono indifese: essendo questa una storia di Nizzi, a questo punto È GIÀ TUTTO CHIARO:

    - è chiaro che le donne saranno catturate (il fatto che sia un idea di Tex in una storia di Nizzi certifica che è un idiozia anche se il lettore non ci ragiona troppo sopra)

    - È chiaro che Tex sarà sconfitto (è una storia di Nizzi, era chiaro già a leggere l'autore)

    - è chiaro che a salvarli sarà il vecchio Mclean

     

    Le tue capacità divinatorie rendono te un essere eccezionale, ma non confonderti con la media dei lettori. Non molti di noi sono svegli quanto te, quindi noi, poco inclini all'intuizione, le storie ce le godiamo. E tra i "noi" ci sono tanti utenti, da quello che ho letto in questo topic. Tutti poco svegli :D 

     

    15 ore fa, Diablero dice:

    Alla fine, cosa rimane?

     

    Rimane una bella rivisitazione di un film, con varianti importanti e con una loro profondità. Resta una bella storia, almeno per il pubblico di grana grossa. 

     

    14 ore fa, Diablero dice:

    Tu parli di "loop" come se puntassi ogni thread cercando avidamente occasione occasioni per far polemiche... ma qui c'è un forum intero di lodi SPERTICATE a storie come questa o peggio... non avete idea del LIVELLO DI AUTOCONTROLLO che ci vuole per passare sei anni a leggerle senza intervenire. :angry:

     

    Un forum intero di lodi sperticate... che tu ti senti in dovere di distruggere. Tanto che devi autocontrollarti per non farlo. Perché non accetti che alcuni queste storie le trovino belle? Perché non pensi che tutte le magagne che vedi tu magari gli altri non le vedono, sempre ammesso che ci siano davvero (perché in molti casi io continuo a non vederle nonostante tutte le tue iperdettagliate spiegazioni, vedi questa storia o Fuga da Anderville). In definitiva, perché non ci abbandoni alla nostra cecità? Perché non ci lasci credere che Babbo Natale esista, e non ci lasci godere di una storia come questa se la troviamo bella? Perché devi distruggerla a tutti i costi minando il piacere ingenuo di quanti, più naif di te, la ritengono un capolavoro? In una parola, Diablero, perché sei così cattivo? :D :D :D;) 

     

       

    • Mi piace (+1) 1
    • Haha (0) 1
    • +1 3
  23. <span style="color:red">3 minuti fa</span>, Diablero dice:

    e il secondo serve solo a fare salvare per l'ennesima volta Tex da qualcun altro

     

    Tex poteva benissimo intervenire prima di essere colpito. Il fatto che lo faccia il padre però è shoccante. È un colpo di scena a mio parere perfettamente riuscito.

     

    <span style="color:red">5 minuti fa</span>, Diablero dice:

    Personalmente, su quest'albo: all'epoca ne rimasi molto deluso

     

    All'epoca non avevo più un buon rapporto con Nizzi, tanto che guardavo con diffidenza ogni cosa scritta da lui. A distanza di anni, mi rendo conto invece di essere molto soddisfatto di alcune sue storie che al tempo della loro uscita, intossicato da Nizzi, lessi controvoglia. Questa è una di quelle, e mi rende felice smentire il me stesso dell'epoca. 

     

    <span style="color:red">13 minuti fa</span>, Diablero dice:

     

    TUTTE le storie post-crisi (almeno quelle che non erano state iniziaste prima) derivano o da soggetti altrui (aveva collaboratori abituali per i soggetti), o da soggetti riciclati di Larry Yuma, o da film o fumetti di altri (di solito scopiazzati senza scrupoli e senza citarli) o persino da idee di GL Bonelli (la Mefistolata, in cui si vede benissimo che dopo il primo albo non aveva idea di come proseguirla e va a braccio) o da storie precedenti sue (le storie della Tigre Nera praticamente hanno tutte la stessa trama)

     

    Peraltro, anche nel post 500, sui soggetti di D'Aversa, scrisse alcune buone storie. La crisi era soprattutto sui soggetti, mentre dal punto di vista delle sceneggiature era spesso sorretto dal suo solido mestiere. Certo, ciò non toglie che nel post 500 ci siano anche "prodezze" impubblicabili, vere offese al lettore. 

×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.