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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    E ci starebbe pure, perché alla fine una storia può anche essere totalmente disprezzata. È il contorno che a me dispiace, e che trovo esagerato. Perché qui si dice che: 1) Nizzi non ha mai saputo scrivere Tex 2) molti utenti che lo apprezzano non sanno leggere 3) Nizzi scrive deliberatamente male in odio al curatore 4) il curatore sarebbe quasi da licenziare per aver permesso il ritorno del mostro. Io non sono solitamente polemico e non mi va di intervenire, ma se ne leggono di ogni qua quando si parla di Nizzi. L'ho odiato anch'io, fumettisticamente parlando, in un certo periodo in cui non compravo più le storie di Tex quando c'era Nizzi sul tamburino, ma da qui a gettare il bambino con l'acqua sporca, o ad accusare Nizzi di scrivere male oggi scientemente, ce ne corre, no?
  2. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Ma ci sta che la trovi una storia da sei. Per me vale di più, ma capisco la tua posizione su alcune superficialità evitabili.
  3. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    E chi dice che nel frattempo non l'abbia fatto, ma in maniera infruttuosa? Sa che Griffith aveva un ranch nascosto tra i canyons, ma non sa dove rintracciarlo né dove trovare i complici del suo defunto socio. Si starà spremendo le meningi, ma nel frattempo la storia ci fa vedere le azioni dei pards. Se i complici ci sono, prima o poi verranno in paese a cercare il loro capo; se non ci sono, prima o poi Parker morirà di fame. Resta insomma una (presunta) incongruenza che non trovo grave, che non mi guasta la lettura della storia. Trovo che molte storie di Tex, a guardarle col lanternino, prestino il fianco a critiche per snodi narrativi non sempre fluidi o credibili. In questo topic mi sono sentito rivolgere critiche assolutamente gratuite sul fatto che io accuserei alcuni di vivisezionare le storie. Mi sono girate le scatole perché io invece non prendevo posizione, parlavo solo di modi di lettura alternativi: c'è chi ama vivisezionare le storie, dove in "vivisezionare" non ci mettevo alcun accento polemico, intendevo solo dire che alcuni sono portati per analisi approfondite, spesso argute, dotte e azzeccate; e chi invece legge in relax gustandosi il risultato complessivo. Chiedevo RISPETTO per entrambi i modi di leggere quello che resta un cavolo di fumetto, non un trattato da cui dipende il futuro dell'umanità. Io questo rispetto qui non ce lo vedo, si scrive invece che chi legge in un determinato modo non sa leggere! Ce l'ho ovviamente con Diablero, il cui atteggiamento è davvero stancante. So che sto rialimentando il flame, ma non me ne importa nulla. Nello stesso giorno sono rimasto ammirato dalla sua recensione sul film La grande bellezza e mi sono incavolato per le sue consuete talebane uscite su chi apprezza Nizzi. Addirittura Andrea67 parla di curatore da censurare, e PapeSatan, un utente con cui vado solitamente d'accordo, accusa Nizzi di scrivere deliberatamente male per andare contro Boselli. Ma quanti contro-Guarino ci sono qua dentro, ragazzi? Scusate la vis polemica di un ex pompiere, ma davvero quando c'è Nizzi di mezzo leggo delle cose davvero antipatiche, ecco perché dico che sto rivalutando Facebook, che nella sua superficialità pare comunque più equilibrato di certe posizioni qui.
  4. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Me l'ero posta anch'io, questa domanda, pur avendo letto il Maxi in modalità "spensierata". E poiché nonostante tutta la spensieratezza ancora mi faccio rovinare, talvolta, la lettura da passaggi troppo alla cartona, mi sono immediatamente dato la spiegazione che Boyd non sappia dove sia il ranch di Griffith, che è nascosto tra i budelli dei monti. Lo stesso Tiger, più tardi, dice a Carson che il ranch è nascosto tra i canyon, e non è infatti un caso che sia stato scelto quel posto "clandestino" per nascondere un prigioniero scottante come Parker. Concordavi forse col mio vecchio me Ormai, l'ho già detto, mi chiedo che razza di lettore io stia diventando. Prima certe sbavature mi rovinavano la lettura, mi facevano venire voglia di buttare via l'albo. Prendi la storia di Ruju sulla strega che devia le pallottole e si impossessa del corpo di Carson. Io quella la trovai davvero impubblicabile, me ne dissi sconcertato, ma lo sconcerto più grosso era che me la fosse letta pure con gusto! Ma cavolo, prima sarebbe stato disgusto. Sto invecchiando male, forse, ma a che pro pormi domande pure su temi così leggeri? A scanso di equivoci, le ultime storie di Nizzi non mi hanno mai provocato sconcerto, ma solo sano divertimento
  5. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    L'idea del dispetto non sta in piedi. Anche perché tu parti dall'assunto che la storia faccia indispettire in maniera oggettiva, ma così non è, perché tanti, tra cui io, la reputano una buona storia. Ci sono situazioni al limite, a volte un tono da commedia, ma non a tutti questo registro dispiace
  6. Leo

    [226/227] Taglia: Duemila Dollari

    Storia che ho trovato noiosa, e di cui salvo il solito, inimitabile linguaggio glbonelliano e i disegni di Nicolò, con quel suo tratto ben poco "sportivo" ma molto realistico. Adesso passiamo al seguito.
  7. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Non mi pare la giusta lettura, francamente. Non credo che Nizzi voglia scientemente sabotare il personaggio, autosabotando le sue stesse storie quindi...
  8. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Vent'anni fa, quando Nizzi straparlava delle idee pericolose di Boselli, che se avesse continuato su quella china si sarebbe giocato il personaggio, c'era Guarino? No. La verità è che Nizzi non ha tollerato Boselli mai, già da allora, e il diventare anziano certo non ha addolcito il suo modo di vedere il Tex del Bos. Come si permette, poi, questo che non ha mai saputo scrivere, checché ne dica, il vero Tex glbonelliano, a decidere lui il disegnatore, a dirottare il mio su altre storie, ecc.ecc.? Questo il modo di pensare di Nizzi. Quando dice che oggi si propone un Tex pessimo, un po' lo crede davvero, poco da fare, e se Guarino ha una responsabilità è solo quella di non contenere le bizze di un uomo che è solo vecchio, ma non rincoglionito, e quelle bizze le ha perché le ha, perché sente di avere ragione, di essere nel giusto. Quando Nizzi propone una storia come La grande congiura, è perché è fermamente convinto che Tex è quello, è il suo, una declinazione di Tex che piace a molti, me incluso, ma che lui ritiene la sola versione di Tex da proporre al pubblico. Il torto di Nizzi non sta solo nelle asperità del carattere; a monte c'è un modo di pensare, profondamente sbagliato, che c'è oggi come già c'era trent'anni fa, quando Guarino era solo un ragazzino.
  9. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Per me non è stato affatto poco. Un bel maxi, un buon Nizzi
  10. Leo

    [365/369] L' Uomo Con La Frusta

    D'accordo sul calo della seconda parte, ma qui stiamo parlando di una storia eccellente, incastonata peraltro in una più vasta "saga", quella messicana, che già era iniziata con quell'altra storia superlativa che è I Cospiratori. Questo è il periodo migliore di Nizzi, appartenente al primo suo decennio texiano, fatto di ottime storie e di pochissime cadute. I clamorosi errori dimostrano che Nizzi non leggeva con attenzione Glb, e forse dopo la prima fatidica lettura imposta dalla casa editrice non lo ha mai più letto. C'è differenza tra te, che lo leggevi per passione, e Nizzi, che lo ha dovuto leggere appunto per dovere. Imperdonabile però che, una volta che si è deciso di riprendere determinati elementi (calver city e la tomba di Lilith), non si vada nemmeno a ricontrollare: tuttavia, entrambe le storie appartengono al periodo buio nizziano, in cui non gli riusciva più nulla, nemmeno evidentemente documentarsi decentemente, per rispetto, se non della continuity texiana, del lettore che a queste cose ci tiene.
  11. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Ha fatto tutto lui in modo veramente sgradevole, per non dire peggio. Fai bene a non tornare indietro; avevi ragione anche quando lo hai riassoldato, e lo dico solo adesso col senno di poi, perché all'inizio l'operazione "ritorno Nizzi" la vedevo veramente come la mossa della disperazione.
  12. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Ma infatti Diablero non ha punzecchiato nessuno, solo che ha accusato me di aver punzecchiato gli antinizziani. Anche tu qui parli di punzecchiature "pro" in effetti. Ma se leggete bene i miei post, io non ho mai inteso fare punzecchiature, e anche quando Diablero mi accusa di averle fatte implicitamente, ho risposto che non criticavo chi viviseziona le storie (tra cui si sono spesso anch'io); ho solo detto che sono modi alternativi di leggere, senza propendere per questo o per quello. Questo solo, ho detto, senza sottotesti allusivi. E ho ribadito che VANNO ENTRAMBI RISPETTATI, mentre qualcuno dice, dall'alto della verità rivelata, che la prossima volta avrebbe risposto che c'è chi non sa leggere! E' questo atteggiamento, ivi inclusa l'attribuzione di patenti di nizzianita' ("siete I primi a lamentarvi", ma siete chi???) che mi fa veramente girare i coglioni!
  13. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    In effetti, il mio post era rivolto a chi, come Andrea67, aveva definito la storia impubblicabile, prendendosela addirittura col curatore. Cosa che in passato ho fatto pure io, quando invece avrei dovuto quantomeno sfumare i toni, per non cadere nella presunzione di dire al curatore cosa fare e cosa no e per non urtare la suscettibilità di chi ha apprezzato la storia. A diablero poi, non stavo pensando minimamente, visto che non era mai intervenuto nel topic. Non capisco perché si sia sentito chiamare in causa. Lui invece ha indispettito me quando, usando il Voi, mi ha annoverato in partiti di cui io non faccio assolutamente parte.
  14. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Decisamente non ci siamo capiti... dove avrei punzecchiato, o addirittura accusato implicitamente qualcuno? Ho solo detto che ci sono diversi tipi di lettore, chi viviseziona le storie (eccomi, ci sono anch'io, molto molto spesso), e chi guarda al risultato complessivo (sempre io, a seconda dei momenti). Non volevo accusare, né implicitamente né esplicitamente, proprio nessuno. Punzecchiare poi, non è per nulla cosa mia. Né io direi mai a qualcuno che non sa leggere, come saresti pronto a fare tu. Comunque non voglio polemizzare, hai davvero travisato il mio post, o almeno le mie intenzioni.
  15. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Mi dispiace molto leggere questo messaggio, sinceramente. Il Tex che mangia torte (sul color storie brevi) l'ho criticato esattamente come te. Quando dici: "siete i primi a farlo" mi attribuisci una patente, mi cataloghi (con quel "Voi") in una categoria (quale sarebbe? Quella dei Nizziani?) a cui invece io non mi sento né credo di appartenere. Poi che cosa io farei per primo? Mi lamenterei perché altri non vanno in brodo di giuggiole? Davvero il senso del mio post può essere così travisato? Io non pretendo niente da nessuno, né mi lamento se altri non vanno in brodo di giuggiole. Il senso del mio post era: piano col definire le storie impubblicabili, perché ciò che per te è una ciofeca per altri non lo è, e dire che il curatore sbaglia è un'opinione e come tale dovrebbe essere esposta, non come una certezza assoluta con una sicumera a mio parere fuori posto. Anche qui. Io non volevo dire che chi non ama Nizzi non sa divertirsi. Ho detto un'altra cosa, e cioè che io con Nizzi mi ci diverto, e tu devi rispettare me come io rispetto te che non ti ci diverti. Non mi pare proprio di aver detto quello che tu mi imputi; inoltre, attribuirmi patenti come mi pare abbia fatto tu mi fa capire che anni di frequentazione forumistica e di confronti anche serrati non sono serviti a far capire chi io sia; anzi, si ha probabilmente di me una percezione molto lontana da quella che io credo di dare, e questo mi lascia come un senso di inutilità: se scrivere tanto e argomentare pareri non mi evita l'attribuzione di patenti, evidentemente non riesco proprio a far capire che tipo di lettore, o di persona, io sia, e allora se con la parola scritta non si superano certe barriere di incomunicabilità, il forum forse è davvero inutile... perdonate la malinconia di questa fine Pasquetta, ma vi dico con sincerità cosa penso in questo momento di fronte al post del Diablo, che pensavo avesse imparato a conoscermi come io credo di conoscere lui. Forse, però, non sono poi così significativo, come utente, da restare impresso
  16. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Ma quindi Nizzi avrebbe sbattuto la porta per qualche intervento redazionale su questa storia? In attesa della risposta, intervengo nuovamente sulla querelle Nizzi. Diversi utenti hanno detto che la storia sarebbe impubblicabile, o hanno dato voti pessimi. Nizzi qui è stato bocciato anche per l'altro maxi sulla missione spagnola, anche in quel caso mi pare di ricordare con critiche molto marcate. L'assunto è che si trattasse di storie antitexiane, con un personaggio stravolto, per l'appunto impubblicabili. In quanto tali, si tira per la giacchetta anche il curatore, reo di aver fatto uscire simili scempi. Giudizi così tranchant non sono un'offesa solo per il curatore (non parliamo dell'autore) ma anche per quanti hanno invece apprezzato. Pare quasi che siano dei minus habens, per essersi fatta piacere simile sbobba. Anch'io in passato sono stato abbastanza tagliente in alcuni miei giudizi, e guardavo quasi con disprezzo gli utenti di facebook, il cui entusiasmo me li faceva apparire come gente senza palato, senza spirito critico, ciechi che non si avvedono di quanto schifo facciano determinate storie, di quanto danneggino il personaggio. Poi mi accorgo che i due maxi di Nizzi mi sono piaciuti. A leggere molti utenti di qui, sarei nel torto: cavolo, Nizzi tradisce Tex, troppe piccionate, troppi snodi narrativi sciatti, troppi colpi di fortuna. Poi però ricordo che è Boselli che ha chiesto a Nizzi di tornare, e addirittura ricordo un suo parere positivo sulla storia della missione spagnola. Il Bos da qualche parte si è "lasciato andare", dicendo che trovava la storia buona, e non credo che lo abbia fatto solo per ragioni di bottega. Credo che Boselli (a proposito, Bos, ti sei per caso iscritto su facebook? se sei tu il Mauro Boselli che ho appena visto, sappi che ti ho chiesto l'amicizia) stimi davvero le capacità autoriali di Nizzi, del Nizzi di oggi, intendo, non di quello di trent'anni fa. Sa che c'è un certo pubblico che ama certi cliché, certe impostazioni narrative, alcuni tipi di dialoghi. Non è un Tafazzi masochista, lo richiama perché crede che sia utile alla causa. Molti lettori approvano, tra questi - sorprendentemente anche per me stesso - anch'io. Che razza di lettore sto diventando? Uno che legge col pilota automatico? Uno che si fa andare bene tutto? Uno che in Tex vede solo "il bagno caldo" di cui Nizzi parla in una sua intervista? Ricordi, caro Leo, quando il vedere il nome di Nizzi sul tamburino ti faceva venire l'orticaria? Cos'è, la tua, forse una certa nostalgia di quando eri ragazzo? O forse, come pure teorizzavo, sono i tanti e pressanti impegni quotidiani che mi fanno pretendere da Tex solo un po' di spensieratezza? Su FB, un utente oggi ha scritto: "Grazie Tex, 80 minuti di spensieratezza". Questo pubblico c'è, Boselli lo sa. E' forse composto tutto da deficienti? Non è che forse Tex è "solo" un fumetto, dal quale dobbiamo pretendere che sia ben scritto, certo, ma accettando che c'è chi viviseziona ogni singola vignetta e chi invece guarda al risultato complessivo? Che ci sono modi di leggere diversi, livelli di lettura alternativi, e che un fumetto che nasce e resta popolare deve soddisfare i palati più svariati? E che anche palati esigenti (quale io continuo tutto sommato a ritenermi) in determinati momenti vogliono un paninozzo ignorantone alla mortadella, dal profumo e gusto familiari, e stanno bene così?
  17. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Grazie Juan per l'apprezzamento . Non credo che lo stroncheresti con un 3, a mio parere non lo merita. Resta il fatto che la storia potresti anche disprezzarla, come accaduto a Poe, che non capisce come ci si possa accanire a far scrivere Tex a Nizzi. Circa il mio modo di essere lettore, mi rendo conto di essere effettivamente meno attento, leggo con maggiore velocità. Prima non ero così, davo molta importanza alla coerenza dei singoli snodi narrativi. Non voglio dire di essere radicalmente cambiato, ma leggo con più... accondiscendenza, e non so questa mia nuova predisposizione da dove derivi. Certo, mi sembra ora di essere più vicino agli utenti di facebook, che prima criticavo per la superficialità di certi giudizi, che ai pards del forum. Da quello che leggo su FB, anche questa storia è piaciuta molto (e in questo senso continuo a credere che Borden non si accanisca a far scrivere Nizzi, ma abbia invece le sue ragioni), mentre qui leggo dissensi anche molto aspri. Continuo a ritenere che il forum sia frequentato da utenti mediamente più competenti e più attenti, e in questo senso più meritevoli di attenzione da parte mia. Però, certe stroncature, se pure mi paiono convincenti sul piano razionale e per la qualità con cui sono scritte, nel fondo del mio "inconscio" non mi convincono, perché io mi sono divertito, e tutti questi difetti - che ci sono - non mi sono parsi così gravi, non tali almeno da comminare a questa fatica nizziana una stroncatura netta. Non è un capolavoro, continuo a ritenere, ma assolve perfettamente al suo compito di divertire, proponendo un buon Tex. E' una storia senza "nemmeno una scintilla di fantasia", come dice Poe, ma proprio questo la rende ai miei occhi più attraente, perché nonostante proponga situazioni straviste, pure riesce ancora a divertirmi. E non diverte solo me, a giudicare ai commenti sui social. E credo si sia divertito anche Nizzi.
  18. Leo

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Le congiure, Nizzi le sa proprio fare, si muove bene tra politicanti, intrallazzatori e militari corrotti. Da Le rapide del Red River a La Congiura, da Fiamme sull'Arizona a Attentato a Santa Fe, dalla splendida saga messicana a Gli Uomini che uccisero Lincoln, lo sceneggiatore modenese dimostra sempre di avere la penna felice, quando coinvolge Tex in simili trame. Certo, La grande congiura non è esente da pecche. I colpi di fortuna si sprecano, alcune situazioni sono tiratissime, come quella del bandito che parla nel sonno. Tecnicamente non sarà la sua migliore sceneggiatura, ma è una storia divertente, briosa, con alcuni momenti semplicemente spassosi. Con i quattro pards che si dividono (Kit e Tiger da un lato, Tex e Carson dall'altro, poi anche questi ultimi due sono costretti dalle circostanze a dividersi), c'è praticamente spazio - e in qualche misura gloria - per tutti. A leggere queste pagine, sembra di respirare la fragranza, la freschezza, di certi Nizzi d'antan, quando l'autore di Fiumalbo era al vertice della sua vena artistica. E fatemi dire che quando una storia fila liscia così, quando dimostra una frizzantezza e così tante "bollicine" - sorprendenti se si pensa all'età anagrafica di chi ha scritto l'avventura in questione - beh, un po' me ne infischio di alcune situazioni border line, di alcuni snodi sui quali Nizzi avrebbe potuto impegnarsi di più. Mi ha divertito, e tanto mi basta, e lo ha fatto con una storia piena zeppa di suoi "déjà vu", con una sceneggiatura talmente trita e ritrita da essere quasi oltraggiosa, tanto che non mi capacito come una variante di una trama così abusata possa ancora farmi passare un'ora e mezza di appagamento. Sono forse diventato io più di bocca buona? Stanco dai mille impegni quotidiani, spengo il cervello e leggo col pilota automatico? Sono domande che mi pongo un po', da quando mi accorgo di essere un po' più pigro, come lettore, e meno pignolo. Ma è solo la mia pigrizia, solo la mia stanchezza, a farmi appassionare a una trama vecchia e stravecchia? O è l'abilità dell'ottuagenario sceneggiatore, a consentirmi di procurarmi del sano divertimento con una trama old style così ben condita di siparietti divertenti, di bei dialoghi, di tanta azione resa in maniera appassionante? La verità è che gli ultimi due maxi di Nizzi mi sono davvero piaciuti. Non capisco i tre alla sceneggiatura, opinioni naturalmente ma per me incomprensibili, limite mio. Condivido chi ne vede i difetti, tanti, ma non tali da guastarmi il piacere di una lettura fresca, dissetante. Ed è da qui che vedo che Borden ci aveva visto giusto, a richiamare questo veterano che in passato ce ne ha fatte vedere di tutti i colori. Ha quasi ammazzato Tex, nella fascia post 500, e il suo arruolamento mi aveva fatto pensare a un Boselli alla canna del gas. E invece Mauro ci aveva visto giusto: non aveva, purtroppo, previsto le bizze di una persona incontenibile, incontenibile anche nel fatto di parlare a sproposito. Questo è stato il vero peccato di Borden, questo il vero limite di Nizzi. Ma come autore, a quest'età è ancora un vecchio leone. Peccato, davvero.
  19. Leo

    [748/749] La mesa della Follia

    Tanto rumore per nulla. Scomodare El Morisco e i chupacabras per usarli in maniera fiacca, sprecando un soggetto che avrebbe meritato una sceneggiatura migliore. È una brutta storia, questa "Mesa"? No. Soprattutto la prima parte, finché perdura un certo alone di mistero sui terribili segreti della Mesa e sui reali intenti dei due fratelli, intriga molto; poi, però, pur non cadendo in picchiata, la storia atterra lentamente, strozzando un decollo che di fatto non avviene mai. Se a proporci una simile sceneggiatura fosse stato un autore esordiente, il mio giudizio sulla storia non sarebbe stato diverso, ma forse avrei visto del buono nel nuovo sceneggiatore, ci avrei visto potenzialità che andrebbero coltivate. Ma un Burattini? Cioè, una sorta di guest star, sceneggiatore principe e curatore di Zagor, autore di lungo corso? Che venga qui, alla sua prima volta sulla serie regolare, a proporci questo bel soggetto ma con una sceneggiatura che si adagia ingloriosamente verso terra, è a mio parere un passo falso, non all'altezza del nome sul tamburino. Tutti, al loro esordio, hanno probabilmente fatto meglio, da Faraci a Rauch, per non parlare di Berardi e Medda, o di Boselli e Nizzi, passando pure per Nolitta. Peccato.
  20. Leo

    [750/751] Ritorno a Redrock

    E bravo il nostro Barba! Sarebbe bello se terminasse il suo volontario esilio, tra l'altro
  21. Leo

    Sondaggio su Tex (3)

    Complimenti a Ymalpas per il sondaggio che è soprattutto un divertimento, ma che, chissà, qualche spunto potrebbe pure darlo a Boselli...
  22. Leo

    [Romanzi a fumetti 16] Pearl

    Non so quanto duri in termini di tempo di lettura, ma la storia è così densa da apparire più lunga di quanto in effetti non sia. Succedono davvero tante cose, ci sono varie fasi della vita della ragazza, si può dire che è una vera biografia, magicamente condensata in poche pagine che raccontano con efficacia e con fluidità, nonostante la concentrazione di eventi, il vissuto, anche drammatico, di Pearl. Questa storia non ha nulla da invidiare ad avventure più lunghe, perché quando la mano arriva a chiudere il prezioso volumetto, delizioso anche in termini grafici e direi quasi tattili, la mente è appagata come dopo una lettura ben più corposa in termini quantitativi. È evidente che la figura di Pearl ha irretito Boselli, che ha narrato la sua storia direi con trasporto, con partecipazione. Tex e Carson si vedono sì e no in una quindicina di pagine, ma poco importa, perché dopo poche vignette tutti siamo "innamorati" di Pearl, ne viviamo le vicende con interesse, ci identifichiamo con questa fanciulla da salvare, nonostante essa non abbia nulla della vittima che ha bisogno del soccorso di cavalieri senza macchia né paura. Ma nonostante questo, quando vediamo la schiena poderosa di quel "vecchio" atletico che, prima di rivelare la propria identità, si gode che la ragazza gli strofini la schiena (perché il reprobo non si smentisce mai), ecco che esultiamo anche noi, perché Pearl potrà anche essere una donna bandito, una ragazza forte e scafata, temprata dalla vita, spesso grama, ma arriva sempre un momento in cui si ha bisogno di un salvatore e quando questi arriva sotto le spoglie dei nostri due pards, ecco che la storia di Pearl si rivela per quello che è, una bella, bellissima, storia di Tex.
  23. Leo

    [Romanzi a fumetti 16] Pearl

    La storia secondo me richiama soprattutto l'impianto di Adah, vera protagonista di una storia che è un romanzo, in cui Ken fa da comparsa. Certo, qui i pards hanno un peso specifico diverso da quello di Ken in quella storia, ma credo che un parallelismo tra le due opere si possa fare.
  24. Leo

    [Romanzi a fumetti 16] Pearl

    Una storia berardiana, kenparkeriana. La parabola di Pearl, dal suo amore acerbo per un bandito visto un minuto appena alle sue esperienze da prostituta, dalla sua vita da fuorilegge con Joe all'approdo allo show di Buffalo Bill, dove racconta il proprio vissuto difficile e straordinario. Nell'avventura di questa ragazza, Boselli inserisce, quasi con discrezione, Tex e un grande Carson, quest'ultimo davvero in grande spolvero, come spesso gli accade quando interagisce col gentil sesso. I due pards si vedono poco, lasciano spazio alla vera protagonista di questo cartonato, ma intervengono in snodi cruciali, risultando decisivi senza essere protagonisti, attraversando con leggerezza una storia non loro, narrata con penna ispirata e col respiro di un romanzo.
  25. Leo

    OSCAR TEXIANI 2022

    E' faticoso per me votare in questo sondaggio, ma perché lo è? E' un problema di proliferazione di storie, di scarsa qualità delle uscite, di pessima qualità della mia memoria? Sto diventando vecchio io, o è Tex che sente il peso degli anni, o sono forse gli straordinari che lo costringono a fare con tutti quegli albi pubblicati, tra le tante testate e uscite bis? Non lo so. 1. Miglior storia serie regolare. La serie regolare risente molto dei sette mesi mefistiani, a me indigesti, che rendono l'annata troppo peculiare, e quindi per me ingiudicabile. Fortunatamente, ho apprezzato Vancouver, che quindi voto come storia. 2. Miglior copertina serie regolare. Sono tante le copertine belle, qui l'imbarazzo della scelta è più giustificato. Come ho scritto nel topic apposito, credo che la storia Vancouver sia piaciuta anche a Villa, visto che per essa ha disegnato una cover veramente ispirata. 3. Miglior storia serie TexWiller. Mi dispiace, davvero, bocciare il 2022 di una serie che finora mi aveva dato solo soddisfazioni. Ma la storia dei Caddo l'ho trovata dimenticabile, mentre quella di Cortina, ambiziosa, reputo si sia persa alla distanza. Arrivato agli ultimi albi, ho perso di interesse alla lettura, ed è un peccato. La rileggerò, confidando che il problema la prima volta sia stato solo mio, e quindi la voto per l'ambizione e per stima nei confronti di Boselli. 4. Miglior copertina serie TexWiller. Non amo Dotti in maniera particolare, mi è piaciuta comunque quella de La ley de fuga. 5. Miglior storia Speciali. Voto il Texone di Manfredi, molto bello. Chi se l'aspettava... 6. Miglior copertina Speciali. Voto i Quattro vendicatori. Classica, ma efficace. 7. Miglior personaggio serie regolare. Angela Jewell, per la storia e per il personaggio in sé. 8. Miglior personaggio TexWiller. Juan Cortina, mi piacciono i personaggi storici. 9. Miglior personaggio Speciali. La gazza ladra, per premiare una storia che mi è piaciuta molto.
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