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Leo

Ranchero
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  1. Il dibattito a mio parere si è creato sulla situazione contingente proposta dal finale di questa storia, una situazione inedita e irripetibile: che fare di un sanguinario assassino già punito dalla sorte da menomazioni gravissime? Tex è quello di sempre, è la situazione a non essere lineare. E' la situazione ad essere ingarbugliata; di conseguenza Tex non riesce ad essere granitico come sempre: chi lo sarebbe, in simili circostanze? Il dibattito c'è perchè la situazione lo richiede. Secondo me è impossibile parlare di Tex classico o non classico di fronte ad una simile contingenza (inedita e quindi del tutto non classica). E' chiaro che qui diventa un problema di coscienza, e la coscienza di Tex è combattuta: non mi sembra eresia...
  2. Leo

    [08] [Almanacco 2001] Missione A Sierra Vista

    Per nulla d'accordo con Paco. Per me è (non "sarebbe") un bel giallo, ed il detective c'è, ed è Tex. Certo, si trova tutto bello e preparato da altri (il detective di Baltimora e il dottor Benten) ma d'altronde la chiave del mistero è in quel piccolo paese e nella sua gente, e lui non può fare altro che tastare il polso agli abitanti di quello sputo di posto per poter cavare qualche ragno dal buco. Alla fine è lui che tira le somme, è lui che fa due più due e che arriva alla risoluzione del mistero. A me la storia è piaciuta molto anche perchè mi ha ricordato i libri di Nizzi. Si tratta di gialli ambientati in un piccolo paese, Borgo Torre, in cui il detective improvvisato di turno si confronta con una girandola di personaggi molto autentici nelle loro miserie e nella loro quotidianit?. Anche qui Sierra Vista è uno sputo di paese, e anche qui Nizzi ci propone una serie di personaggi molto convincenti anche grazie alla magistrale interpretazione che di essi ne d' Venturi, che li fa letteralmente recitare con una dovizia di espressioni del viso meravigliose nella loro verosimiglianza: l'oste pigro che si duole di non essere stato pagato dall'uomo di cui Tex è alla ricerca, l'indolente sceriffo che non vuole guai e seccature, il divertentissimo giornalista anziano Banyon, l'ubriacone in bombetta, lo splendido (qui Venturi si supera nelle espressioni del viso) usuraio proprietario dell'emporio, il medico alcoolizzato ed infine il sorridente Marriott con la sua sfortunata e penosissima moglie. Un tale stuolo di comprimari sapientemente caratterizzati (ripeto, anche da un grandissimo Venturi), un Tex spesso sorridente (altro merito da ascrivere a Venturi) nella sua sicurezza, un giallo che non sfigura ne fanno per me una storia molto soddisfacente: una delle più belle lette sugli Almanacchi, pubblicazione che solitamente non mi lascia grande appagamento proprio per la brevità e per le poche pretese delle storie che propone.
  3. Questo aspetto non ?, a mio parere, non texiano. I pards hanno una loro autonomia intellettuale e ci sta che la pensino diversamente "Questa volta ho seguito il vostro parere" è una frase attiva, non passiva. Tex decide di seguire il parere dei pards. Alla fine l'ultima parola è sempre la sua (perchè la decisione dei pards risponde al suo intimo sentire) mooolto sottilmente, così sottile che quasi non si vede... a parte gli scherzi, questa sottigliezza si può pure cogliere in questa frase, è vero, ma è davvero uno spaccare un capello in quattro, dai... La situazione è tale che qualunque decisione comporta un certo grado di rischio. E' questo rischio che rende Tex dubbioso anche dopo, ma anche qui, francamente, non ci vedo lesa texianit?.
  4. E in tutto questo non c'è nulla di NON texiano.
  5. Leo

    [579/580] Vendetta Per Montales

    Concordo sostanzialmente (anche se non su tutto) con John sulle forzature, le incongruenze, le situazioni improbabili che presenta questa storia. La salvo (non attribuendole un 5, come fa lui, ma un 6,5, comunque al di sotto degli standard cui Borden mi ha abituato) per il primo albo, che a mio parere è veramente da urlo: uno dei più bei albi di Tex. Nel secondo anche secondo me brucia troppo, tradendo le aspettative che il primo albo aveva fatto schizzare alle stelle. Piccinelli straordinario: quando torner? su Tex?
  6. Bell'intervento Tazhay. Non nego che io sia molto attratto da come il fumetto è scritto e anche da una certa dose di novità. Tuttavia continuo a credere che il finale di Giovani assassini non sconfessi Tex e il suo carattere. Semplicemente, lo mette di fronte ad una situazione inedita, e di conseguenza inedito è il suo comportamento. Tex non è messo in discussione. Lo sarebbe se di fronte ad una situazione classica Boselli gli avesse fatto tenere un comportamento differente dal consueto. In questo caso, però, la situazione è totalmente nuova (e ciò questo a me piace), talmente inconsueta che non si può dire a priori come dovrebbe comportarsi Tex: qualsiasi suo comportamento è legittimo e plausibile, senza che ciò lo renda meno riconoscibile o meno fedele ai canoni GLBonelliani.
  7. Caro Shane, anch'io la penso come te, ma quella frase di Borden sul TERTIUM DATUR mi fa pensare il contrario. Credo voglia riabilitarlo del tutto. Cosa che andava bene per Bronco Lane o per Parkman, molto meno per il Kid, anche secondo me. Comunque è inutile fare previsioni o cercare di capire cosa passa in quella vulcanica mente. Chi vivr? vedrà.
  8. La penso come Atha. Anch'io credo che la scelta (dei due Kit e di conseguenza di Tex, che in definitiva la ha avallata) sia giusta e che Kid Rodelo virer? definitivamente diventando un personaggio positivo (Borden a volte si innamora dei suoi cattivi e credo proprio che questo sia uno di quei casi). Su Cruzado confermo che la storia era di Nolitta: l' sè l'errore di valutazione era macroscopico e censurabilissimo, talmente indigesto per me da rendermela una delle peggiori storie della saga.
  9. Non la farei così drammatica, KitWiller79... La frattura dei pards (addirittura c'è un'immagine a corredo della recensione in cui la classica terza di copertina di Galep è spaccata in quattro parti, a sottolineare la rottura dell'unit? dei quattro amici...), il sangue che ricade sulla coscienza dei due Kit nel caso loro avessero torto, la fallibilit? di Tex nel caso in cui invece avesse torto lui, ecc. ecc. TERTIUM NON DATUR: o i due Kit saranno in qualche modo corresponsabili delle future stragi del Kid, o Tex SI E' SBAGLIATO!!! E comunque si è consumata un'insanabile frattura tra i quattro!!! Ragazzi, dobbiamo partire dall'assunto che in una situazione del genere qualunque cosa i pards avessero fatto sarebbe risultata sbagliata. La situazione è così incresciosa, così spinosa, che CI STA il disaccordo tra i pards, ci sta che le loro opinioni divergano. Ma dov'? la lesa maest?? E' una situazione direi quasi normale di fronte a circostanze del tutto anomale. Quando mai s'era visto un fuorilegge così menomato in Tex? Come si fa a dire: il vecchio Tex, il Tex di GLB, non si sarebbe comportato così? Ma che ne sappiamo? E'la prima volta che Tex si trova in una simile situazione... Sulla frattura io la penso così: Tex è combattuto (chi non lo sarebbe in una simile circostanza?), crede che forse sarebbe meglio assicurare alla giustizia il pericoloso criminale, ma non ne è sicuro. Per questo, decide di fidarsi dei suoi pards. E anche di Mike. Ma si fida di loro, e di Mike, solo perchè il loro pensiero in qualche modo ha delle assonanze con il suo intimo sentire. Nel suo intimo, credo che Tex si trovi a pensarla nello stesso modo di Carson e degli altri, ed è per questo che cede e da' loro ragione. E' però combattuto, ha paura di doversi pentire della scelta fatta, è titubante e alla fine si lascia convincere a fare ciò che egli stesso, nel suo profondo, ritiene che sia la cosa più giusta. Ma che male c'è che Tex abbia queste titubanze? Non è classico, è eretico? Ma è la situazione a NON essere classica! E' chiaro che la risposta alla situazione non potr? essa stessa essere classica. Se poi vogliamo che si ripetano all'infinito gli stessi schemi, senza alcuna variazione dopo 66 anni, beh, credo che siamo degli illusi... "E' un western adulto, avvincente e dallo sviluppo non banale": ti pare poco, Capelli D'Argento? "la sconsiglierei decisamente a chi volesse farsi di un'idea di chi è Tex e di quale sia il rapporto che lo lega ai pard": è un rapporto prima di tutto di amicizia e di stima, e tra amici e tra persone che si rispettano ci si confronta e, se del caso, si di cede di fronte all'opinione di un altro, se la si ritiene valida! Non facciamola drammatica, la storia è bella, e Capelli D'Argento farebbe bene a leggersela, prima di parlare o di citare. In questo caso i lettori (tranne Capelli D'Argento) danno ragione a Borden.
  10. Leo

    [07] [Almanacco 2000] La Legge Del Deserto

    Quoto in tutto e per tutto il tuo intervento, Ymalpas, tra l'altro stupendomi non poco del fatto che nel 2008 tu parlassi della "premiata ditta Boselli-Font", segno che all'epoca il disegnatore spagnolo ti piaceva ancora. Come hai ben scritto, la storia è piacevolissima, ha un gran ritmo e una superba e suggestiva ambientazione. Mi trovo d'accordo anche sull'appunto negativo, che è una certa facilità di Tex nell'uscire sempre illeso da sparatorie e da situazioni in cui gli avversari da affrontare sono tanti. Il problema non è che Tex è Tex e che queste cose le ha sempre fatte e sempre le farà, il problema è il reiterarsi di situazioni così improbabili: sarebbe meglio se Tex non venisse proprio messo ad affrontare simili proibitive circostanze (i due contro venti di bonelliana memoria...) perchè la facilità con cui viene fuori da simili situazioni conferisce alla storia un che di posticcio... Resta comunque una bella storia (bella per essere breve, quindi fatalmente compressa in alcuni punti), con i punti di forza nella straordinaria ambientazione e nel solito riuscito personaggio grigio boselliano.
  11. Leo

    [06] [Almanacco 1999] La Montagna Del Mistero

    Ho riletto la storia oggi nella Collezione a colori: è un buon giallo, c'è tanta azione, c'è un Tex molto buono e reso ottimamente da un Repetto molto molto efficace. La scena del damerino sulle prime ha colpito anche me, ma a ben vedere Tex è stato fin troppo ragionevole, anche per quello che ha detto Ymalpas nel suo commento a questa storia. I personaggi dello sceriffo corrotto e assassino e del giudice dilaniato dal proprio dramma familiare sono anch'essi ben riusciti. Storia da 7,5, secondo me.
  12. Leo

    [416/418] Cercatori Di Piste

    L'ho riletta stasera a distanza di due anni, e non posso che confermare le mie impressioni di allora... che gran pezzo di bravura. Il dialogo iniziale con Finn, molto duro, molto texiano, è un vero gioiello, così come il dialogo finale, con Finn morente che riserva le sue ultime parole per il ranger. Davvero la coppia Boselli-Marcello è stata una coppia d'oro, con il secondo grandissimo interprete delle visioni del primo. Tutti i suoi personaggi sono perfetti, azzeccatissimi: il gelo degli occhi di Finn, la solidit? e la lealt? del Sergente Torrence, un malinteso senso del dovere del Maggiore Craig. Tutte caratteristiche trasparenti dalla sublime interpretazione grafica del disegnatore. So che l'idea non è realizzabile, perchè per Boselli sarebbe autocelebrativa, ma le marcelliane meriterebbero tutte di apparire su una collana a sè, o sugli Oscar Mondadori: Il Passato di Carson, Gli Invincibili, La Grande Invasione, Cercatori di piste, I Sette Assassini sono grandi capolavori di Tex, meriterebbero una ristampa tipo quella realizzata in questi giorni su Mefisto o su El Morisco. Io farei una collana intitolata: Le Marcelliane... Credo che Marcello sia stato molto fortunato a trovare sulla sua strada Boselli, perchè un disegnatore che tutto sommato fino a quel momento non aveva lasciato il segno è diventato poi il realizzatore di capolavori indimenticabili, ritagliandosi un posto d'onore nel cuore di ogni texiano, al pari di disegnatori storici quali Galep, Ticci, Letteri o Fusco. Naturalmente la fortuna se l'? poi saputa meritare, perchè i suoi disegni sono stati veramente eccellenti: Ray Clemmons, Torrence e più di tutti Shane O'Donnell, sono figli sè di Boselli ma anche un po' suoi, suo è il merito di averli saputi tratteggiare in quel modo. L'unica loro storia che non mi è piaciuta (non tanto per i disegni quanto per la sceneggiatura, che ricordo mi appassion° poco), è stata quella della storia di Narvaez (il cui titolo ora non ricordo). Le altre sono capolavori, e ogni volta che le rileggo (come stasera con Cercatori di Piste) non posso fare a meno di dedicare un pensiero di gratitudine, oltre che al nostro Borden, anche a quello splendido artista che è stato Carlo Raffaele Marcello...
  13. Leo

    The Magnificent Outlaw

    Un applauso a James. Quoto in tutto e per tutto. Mauro, confidiamo in te...
  14. Leo

    The Magnificent Outlaw

    Anch'io ho pensato allo stesso accostamento.
  15. Leo

    The Magnificent Outlaw

    L'idea intriga molto anche me e d'altronde è sufficienteammirare questa prima tavola con un giovanissimo Tex per avere l'acquolina in bocca. Inoltre, poich?, come opportunamente ricordato da natural killer, parte dell'inesplorato passato di Tex è quello che va jdall'ultima avventura con Kit bambino a quella con Kit ormai ragazzo, spero vivamente di leggere anche storie ambientate in questo periodo, in cui il Nostro può essere affiancato da quel pard con baffi e pizzetto neri che ogni tanto lo affianca e che io considero indispensabile quasi quanto Tex. Poi, se Borden qualche volta volesse osare e volesse proporre UNA storia UNA solo con quel pard da giovane e senza Tex io non mi lamenterei di certo... Eresie, certo, ma per me sarebbe davvero bello... Spero inoltre che il titolo il magnifico fuorilegge sia quello definitivo... è magnifico anch'esso...
  16. Leo

    [640/642] Giovani Assassini

    Complimenti per il commento Chalasack, e benvenuto. Respiro tra l'altro quando leggo di altri estimatori di Font. Su Boselli: se lo devi scoprire, fallo subito. A costo di sembrare mellifluo, il Nostro è un vero e proprio mostro (inteso nel senso di fenomeno) e già vent'anni fa si era guadagnata l'immortalit? con Il Passato Di Carson, Gli Invincibili, La Grande Invasione, Cercatori di Piste, Colorado Belle ecc. ecc. ecc. Quasi ti invidio per il fatto di avere ancora a disposizione tanto ben di Dio... troverai, in queste storie, proprio quello che ti ha colpito in Giovani Assassini, ovvero personaggi grigi, un Tex combattuto, storie e destini di cui ci si innamora. Questa è la cifra di Boselli, emergente appieno in Giovani Assassini come nelle altre sue splendide storie del passato.
  17. Leo

    [640/642] Giovani Assassini

    L'assurda partecipazione del gambler serve per fugare ogni dubbio dopo la parit? raggiunta dalla votazione. Il gambler poi vota secondo quello che è l'intimo sentire dello stesso Tex, oltre che di Carson, ed è quindi più facile accogliere la sua decisione. Infine, che Tex e Carson siano dubbiosi della loro scelta, che non siano convinti appieno, è accettabile: ogni scelta comporta un certo grado di rischio, che stavolta Tex si sente di correre perchè l'alternativa (condannare alla prigione un uomo con quelle menomazioni) gli sembra ancora più iniqua.
  18. Boselli sa gestire perfettamente il quartetto, ma anche il terzetto (con Kit). Nizzi invece era per la coppia Tex-Carson, e non nascondo che alcuni suoi dialoghi tra i due amici mi mancano molto. Per me comunque è indifferente, dipende dalla storia. Non transigo però su Carson, che per me deve esserci sempre. Quando non c'è, la storia parte amputata...
  19. Leo

    [640/642] Giovani Assassini

    Premetto che non mi intriga l'idea di un ritorno di Rodelo, se questo fosse in chiave positiva. E' un personaggio talmente ben riuscito ne I Sette Assassini che lo ho odiato visceralmente (che era l'intento dell'autore) e le sue traversie d'infanzia, la storia del patrigno appresa ne Giovani Assassini non mi hanno commosso al punto di riabilitare questo personaggio. Dissento totalmente da quanto dice Sam Stone, quando afferma che Rodelo è in bilico tra bene e male (pur pendendo per il male): il personaggio che abbiamo conosciuto è totalmente negativo, le attenuanti rese note nell'ultima storia non ne cambiano l'anima nera, profondamente nera, che il giovane e freddo assassino ha palesato nella sua prima apparizione. I personaggi grigi di Boselli spesso mi piacciono, ma Rodelo per me non è grigio, e spero che non lo diventi in futuro. Non lo vedrei credibile, sarebbe una giravolta per me troppo forzata. Non so come andr?, ovviamente dobbiamo aspettare e non ha senso mettere le mani avanti ora, ma io mi auguro che il suo ritorno non lo veda tramutarsi in un agnellino. Probabilmente nemmeno Tex si fa troppe illusioni sul fuorilegge. Carlo Monni ha fatto un elenco di storie in cui Tex lascia andare dei fuorilegge, ma non è di quello che si lamentano Tazhay o Gianbart. Le altre volte Tex lascia andare dei fuorilegge scegliendo di farlo, mentre stavolta non sceglie, stavolta non tira il rigore (per utilizzare la felicissima metafora calcistica di Tazhay), lascia che lo tiri (che decida) qualcun altro. Tex quasi si deresponsabilizza, ed è questo che è nuovo, che è insolito. Borden dice che alla fine Tex DECIDE di lasciar andare Kid, sia pure in libertà vigilata. Ma l'impressione, caro Mauro, non è questa: l'impressione è che per una volta Tex ceda pur essendo convinto del contrario. Chiamiamolo Tex Parker, dice l'ispiratissimo (senza ironia) Tazhay. Scusate se mi autoquoto. Se Tex fosse sempre titubante, insicuro, roso dai dubbi, sarebbe umano, come Ken Parker. Ma non è sempre così. Questa è solo UNA circostanza in cui Tex si è concesso qualche dubbio in più. In una storia ci può stare, in una storia ci sta che il suo essere monolitico e granitico venga meno. Borden, d'altronde, lo mette in una situazione davvero scabrosa, come pochissime volte il nostro si è trovato. Soprattutto, ed è questo che mi preme sottolineare, Tex (sempre in una situazione così eccezionale), cede di fronte al Vecchio Cammello. Ma per una volta, secondo me, va bene così. La statura e lo spessore di Carson sono tali che è del tutto legittimo che per una volta (UNA!) il nostro, preda di un dubbio, si affidi al giudizio del suo vecchio amico di sempre. Al di l' del gambler o di suo figlio Kit, mi piace pensare che un Tex combattutissimo (novità piacevolissima a patto che non ne si abusi, ma non mi sembra che questo accada) per una volta si affidi al suo alter ego più vecchio e saggio: è un bellissimo riconoscimento che si fa a Carson e non sminuisce lo spessore di Tex, che anzi è un uomo che SA anche dubitare (non è Stalin o Hitler, come dice giustamente Borden).
  20. Leo

    [640/642] Giovani Assassini

    Ma CONVINTI non lo sono neanche Carson e Kit, che pure perorano la causa di Rainey, figuriamoci Tex. La verità è che stavolta la situazione era troppo complicata, come dice Betta anche a livello pratico non era semplice mandare in prigione un uomo con così gravi menomazioni fisiche: si tratta di una situazione difficile da valutare per chiunque, e forse ancora più difficile è per Tex, che si rende conto della precarietà della situazione di Rodelo ma è mosso da un codice ferreo che non gli lascia margini. Poich? invece i due Kit qualche margine se lo concedono, ecco che Tex, per una volta, cede. Non è Tex? Non è texiano? Chi può dirlo? E' una situazione così anomala che può ben essere anomala la stessa reazione di Tex, che una volta tanto appare più umano del solito.
  21. Leo

    [640/642] Giovani Assassini

    Non credo proprio che ci fosse ironia, Ym. Tex è serio quando dice che Mike nella storia è stato uno di loro. Se ci pensi, è l'unico che versa un tributo di sangue durante la sparatoria finale, e si guadagna quindi sul campo di battaglia i suoi "galloni" e il suo diritto di voto. Ma non c'è paragone tra Tex, Tiger e quella belva assassina che è Kid Rodelo. Non dimentichiamo chi era questo personaggio ne I Sette Assassini, un mostro peggiore dei suoi stessi compagni di viaggio! Pur non essendoci paragone con Tex e Tiger, Kid Rodelo è comunque un uomo che, alla fine della storia, suscita pietà. Tex vorrebbe sbatterlo dentro, ma anche per lui è una decisione penosa da prendere. Rodelo è stato un criminale, ora, senza gambe eil braccio destro, non può più nuocere a nessuno e sta pagando un dazio altissimo, così giovane e così gravemente menomato per il resto della vita. Tex ha pena, prova pietà, ma non vuole scendere a patti con la propria coscienza: Kid è (stato) un mostro, un assassino, deve pagare. Succede però che, non tanto suo figlio, quanto Carson, che ha pari dignit? di Tex, la pensa diversamente, e lo dice, pur con qualche titubanza. Succede che Tex, che di suo non vorrebbe concedere alcun perdono, per una volta si senta quasi sollevato di essere in minoranza. Che male c'è se per una volta Tex è un uomo? Le sue convinzioni gli impediscono di cedere all'idea del perdono, ma il suo cuore generoso gli suggerisce di non infierire su quel giovane maledetto e disgraziato. Succede che per una volta Tex è contento di essere in minoranza, contento che qualcun altro decida al suo posto. Non è texiano? Va bene, ma è UMANO. Per una volta Tex è umano, e cede non di fronte ad uno qualsiasi, ma al suo vecchio e saggio pard, l'uomo di cui si fida più di tutti e che ha pari dignit? con lui. Poi cede anche di fronte a Mike, ma solo perchè il suo intimo sentire (di Tex) è d'accordo con il voto di Mike, e quindi Tex può cedere a cuore più leggero. E Mike, pur nel suo essere un personaggio assolutamente modesto, si è guadagnato il diritto di avere voce in capitolo, tanto più che quella voce è intimamente condivisa da Tex, che pure non lo ammette probabilmente neanche di fronte a sè stesso. Non sarà texiano, ma una volta tanto è umano, e a me sta bene così.
  22. Leo

    [640/642] Giovani Assassini

    Dovrei rileggere la storia per intero, West, ma mi pare, però, che i tre fratelli si aspettino piuttosto di essere braccati dai bounty hunters del banchiere, non da Tex e pards. Alla fine, il particolare non è decisivo, ai fini della storia, ma continua a stonarmi un po'. E io molto oggettivamente mi chiedo quanti di quei tredici che nel sondaggio hanno votato 9 ( tra cui il mio voto ) non hanno dato 10 alla storia solo per i disegni di Font. :fumo:Probabilmente tutti, lo avete detto anche nei commenti. Ma una cosa è mettere in discussione lo stile del disegnatore (che si può odiare visceralmente), un'altra è metterne in discussione la professionalità sua e della Casa Editrice che lo sceglie. Su Fernandez eravamo più o meno tutti d'accordo, perchè, al di l' dello stile, anche ai non addetti ai lavori come noi saltavano subito agli occhi le carenze del lavoro proposto dal disegnatore argentino, e la stessa SBE non si sognerebbe più di richiamarlo, visti gli esiti. Font invece è un collaboratore abituale della serie, e secondo me non è un caso (come ha già detto qualcuno), che Borden gli abbia affidato alcune sue storie tra le più belle: non solo quest'ultima, ma anche Tornado, Colorado Belle, La Mano del Morto. A differenza di Fernandez, la Casa Editrice gli d' fiducia, e a molti lettori continua a piacere. Metterne in discussione lo stile, ok (capisco la tua rabbia nel leggere una bella storia che non riesci ad apprezzare per via dei disegni...); la professionalità (sua e della SBE) e la cecit? (della SBE, mia e degli altri a cui piace), no.
  23. Leo

    [640/642] Giovani Assassini

    Sul punto 2 non son d'accordo, visto che Tex spiega a Carson il perchè del suo dubbio: la pista è considerata la "più sicura in direzione di Boulder", quindi probabilmente anche quella a minor rischio frane. Altrimenti, se la zona fosse stata così pericolosa, i minatori avrebbero rischiato il loro oro? Il ragionamento secondo me fila. In quanto al 3, Durango dice di aver riconosciuto la voce di Tex. La cosa è abbastanza credibile, in fondo. Invece concordo in pieno con il tuo parere su Font, in particolare per le scene d'azione. Per quanto mi riguarda, questa avventura gli calza a pennello. Anche a me la storia è piaciuta molto. Il Kid è un personaggio che ha ancora molto da raccontare. Sono davvero curiosa di scoprire cosa combineranno in Canada i due gemelli!Ma nel punto 2 dico soprattutto che non mi piace il fatto che Tex riesca ad intuire un piano ben poco prevedibile: al di l' della sicurezza della pista, per me non dovevano proprio arrivarci, a quella pista, perchè è esagerato proprio il fatto che Tex capisca le intenzioni (ben poco intuibili) dei giovani assassini. Sul punto 3: uno da lontano urla: "Fuoco" e tu capisci subito di chi si tratta? E' forzato, dai... Su Font sono contento che tu, John o Paco ne parliate bene: quello che francamente mi dispiace è che molti dei forumisti rimproverino alla Casa Editrice di non rendersi conto dell'impresentabilità di Font. Se questo fosse un dato oggettivo, nulla da dire, ma poich? oggettivo non è (gli interventi miei, di John, di Paco, di Atha e di altri lo confermano), allora non mi arrischierei ad affermare con forza e come verità assoluta ciò che è solo un'opinione. Cheyenne, ad esempio (alla quale rivolgo un saluto di solidarietà per il suo menisco, sperando che possa ritornare presto ad essere efficiente), esprime il suo parere (lo faceva anche per Ortiz) dicendo che A LEI non piace, che LEI non lo apprezza, non dice che la SBE è cieca (e con essa tutti coloro che apprezzano Font). Un'ultima cosa: ho molto apprezzato la scena della votazione per decidere il destino di Kid Rodelo; mi è piaciuto il modo in cui Borden rivela al lettore chi ha votato a favore e chi contro. Mi è piaciuto anche che per una volta Tex fosse in minoranza
  24. Leo

    [640/642] Giovani Assassini

    Storia che si mantiene bella, anche se non tutto mi è piaciuto. S P O I L E R 1) Non mi è piaciuto il piano di Durango sull'attacco ai minatori che comportava lo spreco di tutto quell'oro. E' poco verosimile che dei fuorilegge, sia pure animati dallo scopo della vendetta e non solo da quello dell'arricchimento, concepiscano un piano che preveda un sacrificio (di oro) così grosso. Lo stesso Borden si sente in dovere di giustificarsi facendo apparire Kid e Dallas in disaccordo con il piano di Durango: si tratta però di spiegazioni postume che non mi convincono appieno. 2) Non mi è piaciuta l'esageratissima preveggenza di Tex riguardo al piano suddetto, tanto più perchè questo piano, nella sua "originalità", era troppo poco prevedibile. Tex intuisce che stavolta i ragazzi attaccheranno l'oro PRIMA che questo venga depositato in banca ed intuisce pure, nonostante la pioggia torrenziale, che la frana sia artificiale e non causata dalle avverse condizioni atmosferiche. Un'intuizione va bene se verosimile, Tex ha più fiuto del normale, d'accordo, ma qui mi pare esagerato. 3) Mi pare esagerata anche la preveggenza dei "giovani assassini" quando intuiscono, solo perchè hanno sentito una voce gridare "fuoco" dalla boscaglia, che ad inseguirli siano Tex e soci. Qui, come nel punto 2, mi sembra che manchino dei passaggi narrativi, che tutto sia iper accelerato con delle poco giustificabili scorciatoie che consentono agli uni di capire cosa sta per accadere e agli altri di sapere con chi hanno a che fare: scorciatoie, appunto, che mettono il lettore di fronte al fatto compiuto, ma che sono, a ben guardare e secondo il mio parere, ben poco verosimili. 4) La sparatoria coi buonties killer: come giustamente dice Havasu, una feritina a uno dei pards ci poteva stare: sotto quella grandine di piombo in quello spazio così circoscritto, è molto improbabile che il quartetto se la cavi senza nemmeno un graffio (che non sia quello della camicia di Kit)! In nome dello verosimiglianza (lo so che in Tex ce n'? sempre stata poca, da questo punto di vista, e che di questo tipo di situazioni ne abbiamo viste a iosa, però...), altre soluzioni potevano essere a mio avviso preferibili. Sulla menomazione di Kid Rodelo: devo ammettere che anche a me è sembrato anomalo il braccio amputato di Kid, e certo non mi ha fatto piacere vederlo. Sicuramente è inconsueto, ma in definitiva ci può stare, è una scelta narrativa come un'altra. Purtroppo sono fatto così: se una storia mi piace ma vi sono dei punti che considero negativi, non riesco a non parlarne e a non sottolinearli. Per questi motivi non sono d'accordo con Waco Dolan quando definisce questa storia all'altezza delle marcelliane. A parte la sequenza dell'attacco ai minatori (tre dei quattro punti da me menzionati si riferiscono unicamente a quella sequenza), la storia si mantiene bella, come già era stata nei primi due albi. I dialoghi fra i fratelli e il finale adrenalinico sono memorabili, nella migliore tradizione boselliana. Su Font mi ripeto per ribadire la mia completa dissonanza con la maggioranza del forum: alcune proporzioni nei personaggi non saranno il massimo, ma io trovo il disegnatore spagnolo molto efficace nella resa delle scene e soprattutto nelle espressioni dei personaggi. Mi piace il suo Tex, duro e ironico, ma mi piace anche il Vecchio Cammello, che forse appare più vecchio del solito, ma anche più tosto.
  25. Accetto l incarico ringraziandovi per la stima che riponete in me. In qualità di presidente esecutivo, vigilero' affinch? il mio collega, il presidente onorario Mauro Boselli, adempIa con celerit? al sacrosanto art 11 del comitato
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