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John Walcott

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Tutto il contenuto pubblicato da John Walcott

  1. Scusa, mica ho detto che una storia nizziana debba essere giudicata positivamente sempre (questa no di certo). Il fatto è che non si può partire da una storia negativa per mettere in risalto gli aspetti negativi dell'intera carriera dell'autore, come se non avesse combinato niente di buono. Sicuro che avesse ormai perso l'ispirazione da un pezzo, ma mi preoccupa è che sembra che diversi lo ricorderanno per il suo periodo negativo.
  2. John Walcott

    [Texone N. 28] I Pionieri

    Anch'io commento in ritardo e parto dicendo che non mi è sembrata una così super storia come hanno scritto alcuni. Forse per alcuni di quei difetti tipici che altri hanno già detto, ma a questo punto non ho niente da aggiungere. Bella storia ma non particolarmente straordinaria, anche se finora è stata la migliore dell'anno sia per testi che per i disegni. Piuttosto discutibile in effetti che un solo indiano bianco possa convincere l'intera tribù a ritirarsi anche se comunque non era stata proprio una spedizione esaltante; oltretutto visto che non è il figlio della coppia possa sentirsi talmente legato come pure il fatto di confondere il proprio figlio con un altro dopo cinque anni.
  3. Di quella recensione, non mi ha infastidito le parole negative sulla storia che non è stata in effetti straordinaria. Il problema è che ogni tanto si tirano qualche freccetta velenosa su Nizzi e alcune argomentazioni che a leggerle, verrebbe da pensare che Bonelli fosse un genio e Nizzi un incapace. Tipo quando scrive che personaggi come Middleton, Stonewell e Drake sono interpretazioni minori degli ufficiali di Bonelli. Ad essere sincero ho preferito uno come Middleton rispetto a un Ebert a volte fin troppo sopra le righe : intendo che Ebert fa a volte comportamenti così assurdi e persino comici da risultare quasi impossibili; Middleton è testardo e anche lui combina degli errori ma come personaggio mi sembra più credibile perchè non troppo esagerato, definito con una sua psicologia e modo di fare, non è solo un testardo ma uno con una sua opinione (il discorso che fa a uno dei suoi soldati sull'integrazione degli indiani). Poi ancora quando per mettere in risalto l'inconsistenza del ring di Denver si cita subito quello bonelliano di Tucson. :malediz... Ovviamente non si pensa nemmeno al ring nizziano del Texone "Fiamme sull'Arizona" che in certi punti della storia mette in difficolt? Tex e Carson. Si ricorda pure che Nizzi ha sempre preferito l'accoppiata Tex-Carson perchè "non è mai stato a suo agio con il quartetto al completo". Sicuramente non è significativo ricordare le grandi storie nizziane con il duo oppure anche quelle con l'intero quartetto. Insomma va bene recensire male quest'ultima storia di Nizzi ma non si può usarla per scrivere un articolo che sembra voler dimostrare che il nostro di Fiumalbo fosse scarso a fare Tex, citando solo i suoi punti peggiori e al contempo il meglio di Bonelli. :fumo: :S:
  4. Juan Raza è apparso per la prima volta nella storia "Il ritorno del Morisco" (nn 463-464-465, per aiutarti )Finora non è più riapparso e sinceramente non desidero molto che ritorni. Non è questione di centralit? di lui o Tex, semplicemente non mi piace molto; anche se in effetti il finale era bello come dicevi tu. grazie mille per la drittachiedo scusa se continuo con l'OTho visto sul sito della SBE che anche questa tripla è disegnata da Letterivolevo chiedere se il livello grafico è lo stesso di "A sud del Rio Grande", oppure nell'esordio di Juan Raza ritrover? il Letteri canonico che piace a me(so che potrei farmi un opinione nel topic specifico della storia, ma ho timore che leggendolo mi possa spoilerare qualcosa, nel caso decidessi di recuperare i tre albi in questione ) Quella storia me la ricordo anche perchè i disegni non mi piacevano, proprio come in questa storia. :S: Letteri non mi ha mai entusiasmato un granch? però è evidente che sia in questa che in quell'altra storia non era sicuramente nel suo periodo migliore.
  5. Juan Raza è apparso per la prima volta nella storia "Il ritorno del Morisco" (nn 463-464-465, per aiutarti )Finora non è più riapparso e sinceramente non desidero molto che ritorni. Non è questione di centralit? di lui o Tex, semplicemente non mi piace molto; anche se in effetti il finale era bello come dicevi tu.
  6. John Walcott

    [Texone N. 05] Fiamme Sull'arizona

    Ottima storia e davvero ispirata come avete già detto in molti. Numerose le scene e i personaggi di nota come quelli sottolineati da Leo. La freschezza di questo Texone diventa ancora più evidente se ripenso a "L'oro dei monti San Juan" in cui Nizzi utilizza anche l' le sue tematiche e modi di scrivere più comuni ma senza l'ispirazione di un tempo. Ho come l'impressione che quella storia recente sia la versione spenta e senz'anima di questo brillante Texone. Mi piace pensare a questa storia come il Tex secondo Nizzi per definizione : contiene anche alcune delle sue caratteristiche che fanno storcere il naso ad alcuni (origliatori, i pards salvati in extremis e non proprio infallibili) ma che in questo caso contano poco, tanto è bella la storia. Niente da dire su La Fuente, forse la mia prova preferita di quelle che ha fatto su Tex ( o almeno tra quelle che ho visto).
  7. John Walcott

    [Texone N. 23] Patagonia

    SPOILER SPOILER SPOILERStoria che mi ha colpito, questo non lo nego. Al momento mi sembra un'ottima storia ma non un capolavoro; magari col tempo la rivaluter? in meglio. Sugli aspetti positivi si è già detto di tutto e non ho niente da dire; mi è più facile parlare degli aspetti su cui sono scettico. Una cosa che non ho digerito ad esempio è come viene accantonato il vecchio cammello, in una maniera simile a come avviene anche in "Gli Invincibili": lui si lamenta e Tex lo mette da parte ( del resto per tutto il dialogo si avverte che non intende venire, tirarsi indietro). Mi sembra piuttosto strano che accetti di essere messo da parte così. Già non appena gli parlano dell'Argentina comincia ad accampare delle scuse. Lasciato da parte questo episodio si passa alla storia in sè che funziona bene; si tratta in parte di una solita routine texiana solo che come sfondo abbiamo le pampas. E' con la seconda parte che la storia comincia ad elevarsi; tuttavia non mi è sembrato proprio perfetto il passaggio da una parte all'altra : tutto cambia per un puro e semplice colpo di sfortuna improvviso, un po' forzato come se si volesse allungare la storia. Sarebbe stato meglio che precipitasse tutto magari per un incidente o un errore durante la prima parte (come avviene per esempio con la morte del minatore in "Le colline dei Sioux"). Pura epicit? il resto con bei personaggi, sia buoni che cattivi. A tal proposito non capisco come mai Virgin pensa che il capitano Mendoza è buttato a caso. Tuttavia ho l'impressione che il finale vada piuttosto di fretta : non si descrive molto n° la battaglia n° la marcia attraverso le montagne; avrei preferito qualche vignetta in più su questi aspetti. Del resto anche Tex e i guerrieri : trattano con i soldati e poi nella tavola successiva sono in Cile dall'altra parte delle montagne come se attraversarle fosse stata una cosa da poco conto; forte la sensazione che questa parte meritava qualcosa in più. Molto belli i disegni di Frisenda; non so perchè a volte mi fa venire in mente Mastantuono eppure mi piace il suo stile.
  8. Mi ero dimenticato di citare una cosa che mi ha lasciato perplesso. Non è un po' strano che Freccia Rossa non chieda ne insista per unirsi a Tex nella ricerca della vendetta? Insomma non lo si vede molto addolorato e non mi sembra molto credibile che nemmeno voglia dare la caccia ai responsabili della morte della figlia.
  9. John Walcott

    [Texone N. 20] Canyon Dorado

    Storia abbastanza bella, non mi sembra così malvagia come dicono alcuni. Ci sono diversi rischi per i pards ma considerando tutto non mi sembra che si tratti di piccionate : alcuni si lamentano che gli Apaches riescano a sorprendere sia Carson e Tiger che Tahzay; sinceramente il saper avvicinarsi in silenzio non è una caratteristica tipica dei guerrieri indiani? O vogliamo che gli avversari siano sempre degli scarsi o che gli unici a saper fare in silenzio siano Tex e quelli che stanno con lui? Un'incongruenza però avviene nella scena in cui Sunday Jim rischia di essere divorato dalle formiche rosse. Gli Apaches che lo sottopongono a questo trattamento decidono di discutere dopo la cena se liberarlo o no. Peccato che nel frattempo le formiche fossero già addosso a Jim. E se le formiche lo avessero spolpato mentre gli Apaches mangiavano? A causa della loro pigrizia avrebbero dovuto dire addio al canyon dell'oro? I disegni di Alessandrini non sono male anche se concordo con quelli che dicono che evocano più uno scenario fantascientifico che uno western.
  10. John Walcott

    [08/09] La Banda Dei Dalton

    Storia carina ma non mi sembra così straordinaria come dicono alcuni commenti. Da notare come GLB liquida in due vignette Lylith : Tex : "Hai saputo di Lylith?" Carson : "Si Tex, mi dispiace" Tex : "Vabb?, parliamo d'altro" Bella scena in cui Dinamite salva Tex anche se forse un po' esagerata. Riguardo Eugenia Moore, pura antipatia per lei per il solo fatto che frega a Tex la pistola (ennesima scena che se venisse scritta oggi, potrebbe suscitare un bel po' di polemiche); la sua fine ha del potente ma non penso che fosse un personaggio così straordinario da meritare una fine del genere : in fondo è semplicemente la donna del bandito, non è che ha combinato chissà quali crimini o altro.
  11. Storia dai momenti leggendari come avete già detto, ad esempio il giuramento sulla tomba : nella storia "Il passato di Tex" Bonelli sembrava quasi indifferente a trattare il rapporto di Tex con il padre e il fratello; l' non si avvertiva molta partecipazione alle sorti dei parenti di Tex e di conseguenza la ricerca di vendetta del nostro non coinvolgeva molto; forse Bonelli temeva di essere troppo sentimentalista ma in questa storia dimostra di saper benissimo scrivere scene drammatiche senza rendere tutto il troppo patetico o sdolcinato. Poi ancora altre scene da antologia : Tex che con i segnali di fumo ordina ai suoi Navajos di uccidere! Momento da brividi, stranissimo e inconsueto leggere di Tex che adotta questo spietato atteggiamento. Tutto è ben perfettamente ben scritto, dall'attacco dei Navajos a Tucker (non è un qualche bang bang, è una scena d'azione ben congegnata) al destino misero che Tex lascia ai due condannati al deserto. Un po' di perplessit? nel fatto che Tex rinunci a inseguire Brennan anche se ferito. Il finale però è altrettanto spettacolare e rientra di buon diritto tra le migliori pagine scritte da Bonelli. Diverse scene straordinarie ma non sono sicuro se definirla come un capolavoro (le mie valutazioni sono diventate più pretenziose); più che altro non mi ha colpito al massimo quanto le mie storie preferite. Un altro punto con cui non concordo è la prova di Galep : non mi sembra così straordinaria o comunque non tra le sue migliori.
  12. COMMENTO CHE CONTIENE SPOILERStoria che si mantiene nella norma; più che altro è forte la sensazione di trovarsi di fronte a materiale trito e ritrito. Mantiene un certo interesse e ritmo ma non di più. Ci sono due punti lasciati irrisolti:1) la faccenda del maggiore Bright : Tex e Carson fuggono dal forte con i soldati che li sparano; strano che i militari non tentano di acciuffare i due pards o di denunciarli. O forse quel maggiore è semplicemente uno di quelli che sanno solo abbaiare2) per liberare la tribù e condurla in salvo, i guerrieri Utes uccidono alcuni dei volontari. Strano che alla fine nessuno lo ricordi anche perchè potrebbe essere il tipico ideale perfetto per fare intervenire i militari contro gli Utes. I disegni si mantengono nella norma, niente di speciale. Peccato che manchi un po' di spirito e di umorismo.
  13. John Walcott

    [Texone N. 28] I Pionieri

    Per me è molto meglio che li lascino in bianco e nero i disegni; i piatti colori che già usano sul Color Tex o sulle ristampe di repubblica appiattiscono i disegni e tolgono profondit? specie quando si tratta di disegni elaborati. :S: Ora che il buon Venturi va da favola perchè rovinare le sue tavole con del colore pressoch? inutile e per altro neanche ben fatto?
  14. Non preoccuparti, non è un errore. Dopo aver ucciso Sciacallo Danzante, Tex dice agli altri Navajos che sono l' di lasciargli il cavallo e il fucile che aveva il primo.
  15. John Walcott

    [232/233] Scacco Matto

    Storia decisamente poco ricordabile anche se scritta comunque con un po' di ispirazione; in effetti non ci sono grossi intoppi. Tuttavia la morte dei due ladroni è probabilmente il punto più "insolito"; almeno non muoiono in un banale scontro a fuoco con Tex; in tal caso ci sarebbe stato da aggiungere un altra nota di piattezza alla storia.
  16. Io sarei più cauto nell'usare il termine "arte". Comunque direi piuttosto che nelle menti di GlB e Galep Tex è nato come artigianato; col tempo si è cominciato a considerare Tex come "arte" visto anche come è assunto nell'immaginario popolare italiano; non è questione che all'inizio lo fosse o meno, cambia semplicemente come è stato concepito dagli altri anche rispetto al fumetto in generale.
  17. John Walcott

    [416/418] Cercatori Di Piste

    Una lista non mi pare che esista. Comunque in quasi tutte le discussioni delle storie sul forum, c'è scritto a che albo e che pagina inizia e/o termina la storia. Eventualmente puoi controllare anche sul sito della Bonelli Editore. Scusa se non se so molto.
  18. John Walcott

    [451/452] Oppio!

    Condivido quello che avete detto sulla piattezza e il coinvolgimento che manca. Mi viene in mente soprattutto nella seconda parte che sembra quasi che Tex e Carson siano un po' svogliati. Intendo, nell'inseguimento della donna si fa " tanto non ci scappa" "non andr? lontano". E in effetti si tratta di un cattivo davvero poco coinvolgente (se non per niente). Nemmeno i disegni di Venturi mi soddisfano molto (anche perchè in qualche punto ho l'impressione di vedere qualcun'altro al posto di Tex); col tempo farà sicuramente di meglio. Puro riempitivo e proprio per questo non la rilegger? affatto.
  19. Sono arcisicuro di sè. Tra 65 anni, se dovessi essere ancora vivo, ricorderei con immutato slancio storie che mi sono rimaste dentro, come Mondego il killer, I Giustizieri di Vegas, Missouri, Omicidio in Bourbon Street, Uccidete Kit Willer, Deadwood, Tornado, La Grande Sete (di Manfredi). E non parlo solo per me. Mio padre, vecchio lettore di Tex, aveva smesso di leggerlo trent'anni fa. E' ritornato a leggerlo di recente, ed è molto soddisfatto del nuovo corso. A tal proposito volevo notare una cosa. Il fatto che il cambiamento di cultura si rifletta anche nei gusti personali. Qualche giorno fa avevo visto una vecchia classifica di storie preferite da Tex da una cerchia di lettori non precisata : non si può fare a meno di notare che in quella classifica stradominavano le storie di GLB;le uniche non bonelliane a ritagliarsi uno spazietto in fondo erano "Il passato di Carson" e "I Ribelli del Canada" (e forse anche un altra ma assolutamente niente di Nizzi. L'impressione è che il cambio di mentalit? e cultura che influisce sul modo di scrivere influisce anche sulle preferenze. Diversi utenti qui rivelano di aver conosciuto Tex attraverso Nizzi : un Tex simile eppure dissimile rispetto a quello di GLB. Nei lettori più veterani quelle storie saranno normale routine texiana e forse versione ripresa delle bonelliane. Ma per i lettori che hanno conosciuto Tex attraverso quelle storie, le riservano un posto speciale nei loro ricordi e indirettamente influisce sulle loro preferenze. In questi tempi nuovi lettori compreranno tra gli inediti i loro primi albi e alcuni si appassioneranno a quel modo di scrivere che non è di GLB e di conseguenza si former? con una maniera diversa di concepire Tex rispetto a quella del suo creatore. Per questo oggi storie come "Il Passato di Carson" e "Fuga da Anderville" vengono scelte senza problemi da diversi lettori come alcune delle storie migliori. Eppure ci sono anche dei lettori veterani che le hanno meno in considerazione. Storie come "La mano del morto" e "Omicidio in Bourbon Street" hanno abbastanza diviso (anche perchè è vero che oggi con forum e altro si è molto più pignoli) ma chissà se fra qualche anno non saranno considerate tra i classici della serie? E se ciò succeder? chissà che a determinarne il successo non saranno proprio tra i lettori nuovi che cominciano ad appassionarsi con quelle storie? E lo stesso vale per le altre storie che Leo cita : che siano piccole o grandi storie segneranno comunque l'infanzia di qualche lettore e gli rimarrano nell'animo e che ricorder? sempre positivamente. Sarà quello il Tex che lo coinvolge e quello che in parte avrà come riferimento. Un Tex un po' diverso che cambier? la maniera con cui si approccer? a quello di GLB, alla stessa maniera con cui un lettore di Boselli si avvicina a quelle vecchie storie scritte in un altra maniera e che lui giudica avendo lo stile boselliano come punto di riferimento.
  20. Non male come storia; in effetti non emerge particolarmente in qualche aspetto se non per la sorte finale dei cattivi. Tuttavia non mi è sembrata così scialba come qualcuno ha detto; sono sicuro di avere letto storie ben più moscie. Di certo è il solito Tex che spacca anche se non mi convince molto la risoluzione dei conti finale. Facciamo un sette meno meno.
  21. Che significa è Che se vanno bene in una storia devono andare bene in tutte le altre ? Allora puoi spiegarmi perchè l' vanno bene e qui no? Non lo capisco :)Sono praticamente identiche! Più che altro, in quella dei Sioux avvertivo pathos che qui non ho sentito molto. Ti spiego : nella prima, Tex e Carson sono inseguiti insieme ai loro compagni Sioux; i cavalli vengono abbattuti, il valoroso compagno di Cervo Rosso viene ucciso e sembra che loro "debbano presto raggiungerlo"; anche se si sa che Tex non può morire non si può rimanere inerti a quella che per lui sembra la prospettiva della fine specie quando Tex non riesce a dare torto al pessimismo del vecchio cammello; il suono della tromba della cavalleria è davvero un bel colpo (per di più inizia pure la tavola successiva come ad enfatizzare il cambio di situazione). In questa storia invece l'inseguimento l'ho seguito normalmente e non mi sembrava che Tex e Carson fossero verso la fine; meno coinvolgimento, meno scene emozionanti..
  22. Comprato e letto oggi. Finora, giudizio incerto perchè c'è qualcosa che funziona (una certa dose di ritmo e piacere della lettura) ma anche qualcosa di stonato (probabilmente l'inizio un po' così, senza parlare del salvataggio all'ultimo minuto). La storia guadagna avanzando con essa; potrebbe essere un addio un po' piacevole. Forse saremmo fortunati, ma vedremmo. Di certo, si tratta esclusivamente di una storia per puro divertimento, visto che gli altri personaggi sono decisamente di poco spessore oltre che ripetere una serie di cattivi del loro stampo; anche la scena del salvataggio dei minatori, è rifatta chiaramente sul modello di "Le colline dei Sioux". Considerato che si tratta di una storia conclusiva, ciò poco importa; per il momento mi basta che la storia scorra bene.
  23. Ma infatti non credo sia mai accaduto. Io ho avuto in qualche storia questa impressione , anche se ben poche comunque. Mi riferisco a "Caccia infernale" o "Sei divise nella polvere" dove mi sembrava di un Tex che fa il suo semplicemente così perchè deve farlo, sensazione di forzato. Non è affatto per lo stile dell'autore, semplicemente che magari in quelle storie qualcosa gli è meno riuscito del solito. Tutto qui. :soldatoS: "Sei divise nella polvere" è di Manfredi. Si si, non preoccuparti. Facevo solo degli esempi generali, non mi riferivo esclusivamente a te.
  24. Ma infatti non credo sia mai accaduto. Io ho avuto in qualche storia questa impressione , anche se ben poche comunque. Mi riferisco a "Caccia infernale" o "Sei divise nella polvere" dove mi sembrava di un Tex che fa il suo semplicemente così perchè deve farlo, sensazione di forzato. Non è affatto per lo stile dell'autore, semplicemente che magari in quelle storie qualcosa gli è meno riuscito del solito. Tutto qui. :soldatoS:
  25. Non è che si rischia di vedere la storia di Tex solo attraverso gli stereotipiùA volte sembra che nelle storie di Bonelli il Ranger era l'unico che si metteva in mostra e non c'era nessun personaggio degno di essere ricordato. Da quando c'è Boselli invece solo adesso i personaggi vengono considerati. Ciò non è de? tutto corretto perchè se in effetti Bonelli ha costruito il suo personaggio come una sorta di uomo invicibile, pur mettendolo varie volte in difficolt? o facendolo catturare, ha creato anche lui delle storie con antragonisti di spessore, come ad esempio la storia di Lucero. Attenti, perchè di personaggi memorabili c'è ne sono sempre stati e anche con le loro sfumature. Il vero cambiamento è che semplicemente scrittori più recenti come Boselli hanno fatto di certe caratteristiche della storia uno dei loro punti principali. Bonelli, Nolitta e Nizzi, anche loro hanno fatto delle storie e dei personaggi umani. Specialmente io tengo in considerazione i lavori di Nolitta su Tex perchè sono stati i primi a non avere come modello di partenza il Tex spaccamontagne di Bonelli senior. Infatti anche il suo modo "zagoriano" di scrivere Tex fece e fa abbastanza discutere. Un Tex che affronta personaggi come dire compromessi con il loro ruolo, con le loro sfumature, non malvagi a tutto tondo (Phil Turner in "Giungla crudele" oppure la famiglia di "Mercanti di Morte"). Ripeto, la differenza sta semplicemente nel fatto che Boselli ha fatto dei personaggi comprimari uno dei suoi punti di forza della narrazione. Per come la vedo io, basta semplicemente che tex non diventi un estraneo. Non intendo che si vede affiancare in grandezza da un altro personaggio ma semplicemente che abbia l'aria di uno che non dovrebbe neanche esserci in quella stoia (come in "Caccia infernale"). Oltretutto dubito fortemente che i tempi del Tex bonelliano, che in generale era quello più sicuro di se e granitico, ritorneranno. Cambiano i tempi e cambiano le mentalit? che non vogliono più gli schemi di un tempo pur cercando di accontentare i lettori; la penso anch'io che bisogna farsene una ragione.
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