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John Walcott

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Tutto il contenuto pubblicato da John Walcott

  1. La fantasia di un romanziere si può esprimere benissimo anche attraverso trovate meno "fantastiche" ma può essere comunque un vero romanziere. Pistoleri sulla via del tramonto, eroici ribelli, uomini dalle abilità anche irreali, ma caratterizzati psicologicamente in maniera che ha sempre lasciato il segno. I tempi cambiano e la fantasia riflette altri modi di pensare, oggi più vicini al concreto e al reale. Farebbe strano vedere oggi una storia con gli elementi di una volta : alcuni si potrebbero riprendere ma altri probabilmente sarebbere come sgraditi. Faccio un esempio, il caso di Mefisto. Quando Nizzi scrisse il suo ritorno, ricordo che alcuni scrissero che non era un antagonista adatto a questi tempi, ormai un po' vecchio. Magari si può rimpiangere le trovate fantastiche di un tempo, però mi chiedo se oggi otterebbero lo stesso entusiasmo.
  2. John Walcott

    Se Nizzi tornasse su Tex.....

    Ma ha ragione Nizzi, ormai ha una cert? età. Perchè cercare di spremere ogni goccia di succo da lui? Già ha faticato abbastanza per scrivere le sue ultime storie di Tex ( e alcune di queste non sono neanche state soddisfacenti); per quanto mi riguarda spero che si congedi con onore attraverso quest'ultima storia. Dubito fortemente di un eventuale suo ritorno.
  3. Storia che alterna momenti ben riusciti ad altri piuttosto disastrosi. Il problema è che sembra che la prima categoria sia riferita alle scene dei soldati mentre la seconda triste si riferisce a Tex e Carson (più che altro al primo, visto che Carson non combina un granch?). Sono ben riusciti quei momenti della pattuglia nel deserto, con la sete che li tormenta, il sole che picchia sulle zucche e con la minaccia dell'attacco degli indiani. Ben riuscite anche le figure del sergente e dell'altro ufficiale che guidano la pattuglia. Tex invece fa figure ben meschine. A cominciare dall'iniziale scontro con il sergente Laddaker; poi ancora quando ammazzano quest'ultimo, Tex che nemmeno si preoccupa di sapere chi è stato con il bel risultato di farsi incastrare ... :fumo: Non finisce qui perchè ancora che rischia diverse volte di farsi ammazzare ma in situazioni che in altre storie avrebbe risolto in maniera sicuramente migliore; il peggio arriva quando lo seppeliscono vicino al formicaio (già la faccia che fa mi irrita). Decisamente in scarsa forma il nostro Ranger. Ho difeso diverse volte Nizzi da diverse accuse di piccionagine o altro quando mi parevano ingiuste, ma qui proprio non ci siamo. Eppure se non fosse per Tex, sarebbe una bella storia perchè le altre scene sono davvero riuscite da quelle d'azione a quelle con dialoghi e conversazioni fra i vari soldati; anche pure il confronto finale fra Radcliffe e Durango. VOTO : 6+
  4. Quoto e straquoto in pieno. Le tavole sembrano interessanti sia dal punto di vista dei testi che dei disegni, ma è ancora troppo presto ...
  5. Ho rivisto tutte le storie che hai citato: concordo che Galep da ancora delle prove da vedere e da apprezzare ma ritengo comunque che non era proprio nel suo periodo migliore. Intendo in tutte queste storie appaiono diverse incertezze anche se i disegni sono ancora di livello buono. Nella storia "Il ritorno di Yama" Galep utilizza anche l' uno stile attento ai dettagli ma a mio parere più efficace senza sbavature. Oppure ancora in "El Muerto" adoro i disegni che ci mette, con quel suo gioco di luci e ombre, con l'intensit? che metteva nelle diverse vignette, specialmente nella scena finale nel cimitero. In queste prove più recenti non avverto la stessa grande intensit? anche se come dici tu non mancano i momenti di gloria. In ogni caso però io do più importanza ai testi che ai disegni quando leggo; di conseguenza la prova di Galep, buona o no, non basta ad alzare la mia opinione su questa storia che io ritengo sempre da una seconda parte decisamente scialba e noiosa nonostante qualche brillantezza nella prima parte.
  6. Brillante brillantissima storia cittadina. Non è un semplice contorno la città; si avverte davvero la differenza di mondo fra questa metropoli e il selvaggio West e di chi vi agisce. Non si tratta di uccidere e basta ma si deve tenere conto delle forze che nel West non ci sono: la stampa di cui i potenti politici come Russel devono tenere conto per mantenere la loro rispettabilità; lo stesso per la psicologia di massa di cui si sfrutta la paura e le emozioni per creare la giusta atmosfera di panico che vogliono. Tex e Carson sono anche evasivi in questro sistema ma riescono perfettamente a risolvere la situazione con alcune brillanti mosse anche umoristiche come ad esempio la fuga dalle forze dell'ordine per poter fare a modo loro ( strepitosi le facce e i pensieri di Carson). Altrettanto mitiche le facce toste di Tex al capo della polizia quando parlano della confessione di Russell ( e anche Rafferty ci mette del suo). Bravissimo anche Nizzi nel descrivere la scena dell'attacco del falco come pure di tutti gli altri momenti decisivi. Una grandissima prova. Riguardo a Letteri, mi è piaciuto nei primi due albi; nel terzo mi è sembrato un po' in calo ma poco importa : buona prova anche la sua. VOTO : 8+
  7. Quando GlB ha dovuto lasciare il timone delle storie di Tex ad altri autori, la storia di Tex è diventata più impegnata : da una parte il desiderio di scrivere nel proprio spirito e daun'altra la necessit? di confrontarsi con l'ombra del creatore. Da una parte c'era Nolitta che pur sforzandosi di rispecchiare lo spirito del padre, cominciò già un po' lui a scrivere una visione diversa dal personaggio. Boselli probabilmente è stato più sicuro nel scrivere nella maniera che voleva e distinguendosi dalla tradizione nizziana (che invece si trovava a suo agio con la visione bonelliana). Il problema non è sicuro in Borden ma nel fatto che col ritiro di Nizzi manca una solida narrativa del Tex tradizionale. Boselli è ancora abbastanza fresco nel scrivere ottime storie ma i nuovi autori sembrano ancora un po' incerti nel vedere che linea seguire. Adesso il problema per diversi lettori di Tex è che si vedono mancare un esponente scrittore della "corrente tradizionalista". Boselli ha imposto la sua visione e il suo modo piuttosto discussi ma ben accolti. Sono pochi quelli che vedono le sue storie in maniera fastidiosa, nel senso che è uno scrittore che ha conquistato bene il cuore dei lettori probabilmente grazie al suo modo di scrivere che dicevi tu, Leo. :soldatoS: Ma anche per questo i lettori, soprattutto quelli più veterani, forse desiderano di leggere con passione un solido normale Tex (ecco l'eredit? di Nizzi che ha convinto che anche gli altri scrittori possono scrivere un Tex tradizionale con successo e passione).
  8. John Walcott

    [629/630] L'inseguimento

    Hai scelto pure due immagini accettabili. Quando leggerai l'albo ne troverai anche di peggiori. :fumo: Anch'io sono piuttosto perplesso sui questi disegni : va bene che piace il tratto ma definire queste tavole capolavoro mi sembra esagerato; un po' troppo numerose per i miei gusti le imperfezioni e le sbavature (volti squadrati, espressioni a volte più scolpite o peggio abbozzate). :malediz... Mi ricordo le copertine di Magico Vento che disegna, e li sè che disegna. Non capisco perchè tutti questi errori in Tex. Ma il peggio è che non riesco ad avvertire anima; prendo ad esempio altri due disegnatori abbastanza discussi, Ortiz e Font. Il primo è straordinario per come ci cala in un West sporco, deserto, sudato mentre il secondo è anche lui un asso con i paesaggi naturali. Le figure umane che disegna mi piacciono molto anche se loro a volte commettono errori : trasmettono partecipazione, coinvolgimento. Niente di tutto questo mi succede con Mastantuono ma non penso addirittura che non riesca nemmeno a disegnare il volto di Tex. Le ragioni per cui non mi piace le ho dette.
  9. John Walcott

    [629/630] L'inseguimento

    Incredibile, ma le mie impressioni sono totalmente opposte alle tue. Il soggetto non l'ho trovato così ottimo, normale routine texiana. Nemmeno la sceneggiatura mi è sembrata molto intrigante e non ho avvertito molta tensione. Faraci inserisce più colpi di scena e cambiamenti di situazione che può. Purtroppo non mi coinvolgo tanto perchè ho l'impressione che la storia vada avanti semplicemente perchè deve. I dialoghi mi sono sembrati normali e a tratti pure scialbi; non ho percepito molto del legame tra Tex e Tiger : qualche parola l' ma niente di che. Tiger fa semplicemente il suo, è in forma lo ammetto ma non spicca particolarmente più che altro per via della normalit? della storia. Il punto in cui mi trovo più in disaccordo è sugli antagonisti che sono decisamente inconsistenti. La banda della famiglia mi sembra più che altro un tentativo di insaporire il brodo, peccato però che manchi il sale. Insomma tentano di essere qualcosa ma si fanno continuamente fregare e fanno la figura dei fessi. Oltretutto forse un po inutile l'idea di presentarli come famiglia; se fossero stati normali complici l'effetto sarebbe stato lo stesso. Mitch Fraser e i suoi banditi non sono meglio visto che non emergono affatto ma sono normalissimi banditi che non fanno altro che essere impallinati da Tex e Tiger. L'unico che si salva un po' è Stanton visto che è l'unico che mette almeno un pochino di sapore alla storia e nel contempo mette in risalto ancora di più la piattezza degli altri antagonisti. La scena finale è l'unica che mi è piaciuta davvero un po' Riguardo a Mastantuono, ho già detto varie volte come la penso. :fumo: VOTO: 6
  10. Speriamo tutti in una degna prova di conclusione. Anche nel suo periodo di crisi, Nizzi ogni tanto ha saputo comunque farci leggere alcune storie buone. Nonostante alcuni disastri e cali avuti, complimenti a uno dei scrittori più importanti e significativi di Tex. clap
  11. John Walcott

    [Color Tex N. 02] I Banditi Delle Nebbie

    Scusa Johnny, non avevo notato il tuo messaggio. :deserto Questa dichiarazione di Sergio Bonelli l'avevo letta sul primo volume delle ristampe a colori Tex di Repubblica. L' fa riferimento ad aclune sue interviste in cui affermava questo concetto, concetto che io condivido abbastanza.
  12. John Walcott

    [501/504] Mefisto!

    Non del tutto convincente questa storia, ma non che sia un disastro, affatto! Il problema secondo me è il fatto che in questo periodo, Nizzi cominciava ad accusare la stanchezza e non era più brillante come un tempo. Difatti la lavorazione della storia è stata piuttosto lunga e neanche del tutto continua. A conti fatti penso che comunque questa storia di Mefisto sia sicuramente migliore rispetto a "L'ombra di Mefisto" ( quella si che era noiosa a mio parere). Il primo albo è tutto un'attesa e suspence che culmina nella riapparizione terrestre di Mefisto; si tratta di una scena staordinaria a cui contribuiscono sicuramente molto i disegni di Villa (lui invece se la cava alla grande con il sopranaturale), davvero degna di quella della sua morte. Era da tempo che nella saga di Mefisto che non capitavano scene così. Il secondo albo funziona ancora abbastanza bene anche se non mancano i difetti. Una cosa che in effetti mi ha lasciato piuttosto perplesso è Loa fin troppo timorosa di Mefisto. Nella storia "Black Baron" non si fa alcun problema a piantarlo in asso e a fregargli i diamanti; inoltre insieme a Yama aveva imparato anche lei qualche trucchetto niente male. Oltretutto si nota che forse alla fine nemmeno lei è così valida e potente come Mefisto, insomma la stessa sorte di Yama. Entrambi sono caduti in disgrazia e in rovina e solo Mefisto può continuare l'agognato ed esasperato sogno di vendetta. E' questa anche la ragione forse per cui Nizzi ripesca dalle trovate migliori di GLB tra cui ad esempio le crisi nervose di Mefisto (i soliti antinizziani lo hanno accusato di ridurre Mefisto a un vecchietto nonostante fossero le stesse idee di GLB, in quel caso ben esaltate). L'abilità di Villa permette di aumentare l'orrore della storia ed a evocare i più orribili mostri (nel caso della diligenza evocati direttamente dal Jurassic Park ). Nel caso delle catture dei pards Nizzi cita persino se stesso : la cattura di Carson rimanda a "Il delitto di Kit Carson" dell'albo 316 mentre quella di Kit Willer a "Il Ritorno del carnicero"; quella di Tiger jack invece è piuttosto debole Nizzi cita pure alcune delle migliori scene di Bonelli : il confronto a distanza tra Tex e Mefisto, l'evocazione dei mostri così orribili da togliere la ragione. eppure non si avverte così tanto pathos ed è qui che si avverte la stanchezza dell'autore. Il duello tra Tex e Mefisto è un'altra grande scena ma non si conclude in maniera così emozionante; nel senso che non è molto credibile che Tex sia impazzito e Mefisto è un po' ingenuo ad abbassare subito la guardia. E' questa la sensazione : grandi momenti ad altri piuttosto fiacchi, specie per la grandiosit? dei disegni di Villa. VOTO : 7 e mezzo.
  13. John Walcott

    [297/299] Fuga Da Anderville

    L'altra volta sono andato in brodo di giuggiole per questa storia. Adesso però scrivo qualcosa di più. Si legge di un contesto della Guerra Civile, la guerra che probabilmente ha segnato più di tutte l'immaginario statunitense. Nella storia "Tra due bandiere" Tex aveva già capito la natura del conflitto opponeva fratelli contro fratelli. La scelta di Tex in campo militare è quella dell'uomo semplice , dell'uomo che combatte per un principio tanto giusto ed elementare quanto fondamentale. L'idea di GLB era stata questa. Nizzi nella sua storia entra però più nella dimensione della guerra. I membri della famiglia Walcott con le loro opinioni e personalit? riflettono le varie ma soprattutto le vere dinamiche che stanno alla base della guerra. John Walcott è il giovane che ha capito perfettamente i tempi in cui vive : sa benissimo che ormai il Sud è soltanto un sistema vecchio, arretrato e ingiusto; il Nord rappresenta lo sviluppo e il benessere che porta con se. Il discorso che fa al suo primo incontro con Tex indica alla perfezione la contrapposizione Nord - Sud e i motivi per cui si fanno la guerra. Leslie Walcott è praticamente cio che John definisce come "il Sud che vuole che niente cambi e che per ciò combatte la guerra". Per il suo carattere patriottista Leslie potrebbe essere preferito a John più opportunista e contemporaneamente più umano, visto che John indirettamente appoggia una causa giusta. Howard Walcott è l'intermediario, che aspetta le sorti della guerra per esprimersi con chiarezza. E'vicino a John per come capisce i tempi e cerca la maniera di sfruttarli ; forse è questa indirettamente la ragione per cui lo zio Walcott ha una preferenza per John. Periodo molto difficile in cui si trova Tex : "? difficile tenersi una testa attaccata sopra" , i furfanti di mezza tacca non scarseggiano mai e chi si ritrova coinvolto patisce fame e sofferenze nei campi di prigionia. Anderville, dove i prigionieri si trovano meglio da morti, dove "uno non ha nemmeno diritto a una croce sulla tomba" e deve scomparire nel fango. Gli aguzzini sudisti non sono neanche tanto messi bene ; dicono loro stessi "il Sud è in ginocchio" e detestano i prigionieri che appartengono a quella fazione che gli sta sconfiggendo e umiliando. Il comandante di Anderville vede che presto i ruoli nel campo (prigionieri e carcerari) stanno per invertirsi. Di fronte all'illuso ufficiale sudista che visita il campo, il comandante pensa solo alla maniera con cui uscirne. Una dose di sfortuna lo lascer? sconfitto. E' questo il quadro con cui interagisce Tex insieme al nero Tom, personaggio minore ma comunque di una certa importanza. Tom all'inizio agisce piuttosto con passivit?; Tex è li come a ricordarli che deve tirare fuori la grinta e far valere la propria dignit? (nell'episodio del ristorante) per far capire definitivamente che il tempo della schiavit? è finito. Abbiamo quindi un Tex duro e sicuro di se come pochi, anche se in questa storia deve ritrovarsi con notevoli dubbi. Quando giunge il momento di ritrovare l'oro, la soluzione potrebbe essere indicata nella persona di Leslie. Il suo omicidio e la scomparsa di John rimescolano tutte le certezze sui personaggi : non si è più certi in che cosa siano stati sinceri i due cugini, dove stiano i colpevoli e dove gli innocenti. Le rivelazioni finali di Howard Walcott mettono fine a questi dubbi che hanno attanagliato Tex per anni. Il peso che però il Ranger si è portato per anni non può essere cancellato con facilit?. L'amicizia fra Tex e John Walcott è rimasta rovinata per molto tempo e in un certo senso non potr? essere ripristinata del tutto visto la morte del secondo. Le scene con Tex sconvolto nell'apprendere come abbia dovuto giudicare male un amico per tanti anni a causa di un maledetto complotto. Sono pagine sui legami d'amicizia che a me colpiscono ancora più del rapporto fra Carson e Clemmons nel "Passato di Carson". Vedete quanto questa storia ispiri e quanto fa pensare, come rimane dentro dalla cena iniziale con i Walcott alla sfuriata finale di Tex con Howard Walcott (Quello che avete fatto è un abominio!). Ciò che rimane a Tex alla fine è solo il desiderio di abbandonare un posto che lo stesso servo dei Walcott, Nathan, indica come "non più come una volta"; sono anche queste le cicatrici della guerra. La presenza di Kit Carson come accompagnatore è comunque significativa perchè indirettamente si legge di come lui negli anni sia sempre l'amico fraterno di Tex, il cui legame rimane intatto attraverso gli anni ( a differenza di quello tragico con John Walcott). Sarà lui infatti a far compagnia a Tex in "un bar luccicante e pieno di specchi in cui berci un bicchiere sopra".
  14. John Walcott

    [04] L'eroe Del Messico

    Altro che semplice fuorilegge!Il Tex di queste pagine già aiutava rivoluzionari, catturava spie , liberava prigionieri, sconfiggeva uno Stato e creava pagine nella storia del Messico. :capoInguerra: Di certo, Tex qui è proprio una locomotiva a tutta velocit?, ma una locomotiva che viaggia anche fuori dai binari e travolge chi deve essere travolto. Non c'è tregua, non c'è pausa; guerriglia texiana condotta con abilità da Bonelli e da Galep. Per forza un sacco di lettori si sono appassionati subito a Tex : puro fumetto d'avventura, coinvolgimento, intrattenimento, passione .... -ave_ Do un otto pieno a questa storia. Notando i commenti che ho datto nelle primissime storie, vedo che ho esagerato con i voti. In effetti sono diventato più severo con i voti e assegnerei anche a quelle otto e non nove o dieci (quelli li riservo per i capolavori).
  15. Ottima, davvero ottima storia, anche se non penso un capolavoro. Rileggendola ho l'impressione di essere alle prese con un remake di "Il Grande intrigo" ma un remake dannatamente ben fatto; il confronto lascia più o meno alla pari queste due grandi storie. I personaggi come avete già detto sono tra i migliori scritti da Nizzi : il colonnello Oliveira, la mente dell'intrigo, l'uomo da battere; il governatore Zamora, il potente sanguinario, crudele e non senza una sua dose di svago cui si concede; il generale Velasco, il motivo che da più o meno inizio a tutta l'avventura, non ha peso significativo nello sviluppo della faccenda ma sono comunque straordinarie le scene in cui dichiara più volte odio verso Montales (un rapporto d'odio che mi ricorda quello di Mefisto con Tex); Pedro "Cobra" Galindez, il ribelle che si rivela essere anche lui un doppiogiochista, davvero triste nel vedere passare dall'altra parte questo personaggio. In effetti l'impianto delle storie di GLB e Nizzi è piuttosto simile : prigione per Tex, fuga e ribaltamento della situazione. Solo che mentre GLB aveva preferito concentrare la storia come un thriller, Nizzi usa una risoluzione che tende più alla guerra (liberare i prigionieri del carcere e conquistare Chihuaha). Alcune cose che mi hanno lasciato un po' perplesso è il fatto che alla fine non si dica una parola per il giudizio della riabilitazione di Tex; forse perchè Nizzi temeva di scrivere qualcosa di già visto. Diciamo che visto che Tex concedono una bella lezione ai grandi artefici, mi sarebbe piaciuto di infliggere tale trattamento anche ai Rurales corrotti che avevano incastrato Tex (quelli che uccidono i loro commilitoni). Di certo la strada per Tex e i suoi pards è tutta in discesa dopo che scoprono del tradimento di Galindez. Il Ranger è straordinario come capo e come comandante dei rivoluzionari che sognano di abbattere la tirannide di Zamora; è una situazione che mi ricorda quelle storie in cui Tex affiancava Montales nella liberazione del Messico. Anche l', quanto patriottismo , quanti sognatori, quanto desiderio di libertà, che scene! clap Il povero Carson è più che mai al centro di numerosi siparietti, ma davvero numerosi; ho l'impressione che c'e ne sia uno ogni cinque pagine. Il settore disegni può creare confusione, visto lo scarto che c'è tra Fusco e Civitelli; il tratto del primo è secondo me quello più adatto alla storia, tuttavia la sua prestazione non è proprio perfetta (ho notato alcune imprecisioni nel corso della storia); Civitelli invece comincia ad affinare il suo tratto e rendersi spettacolare anche lui. VOTO FINALE : 8 e mezzo
  16. Nel n°6, Tex viene sorpreso perchè si mette a parlare a voce alta da solo. Poi ancora nello stesso numero Carson si fa beccare mentre lascia un messaggio per Tex. Non difendo le piccionate esagerate che sono capitate, ma si vede che Tex non è mai infallibile nemmeno nelle mani di GLB. Ancora, per quelli che hanno criticato la scena di "I predatori del Grande Nord" in cui Tex fa saltare in aria Caudill (dandogli pure dell'assassino cinico), ricordo due casi. Nel numero 1, Tex lancia fuori dalla finestra un uomo semplicemente per uno scatto rabbioso ( ma dai ...). Nel numero 211 "Tucson" Tex lancia ancora un uomo dalla finestra; il giorno dopo commenta in maniera cinica e persino scherzosa l'avvenimento. Appena posso metto le tavole incriminate. Vedendo queste due scene, si capisce bene che le accuse alla scena di Nizzi sono senza fondamento. Purtroppo quelle due scene che ho ricordato sono di GLB e questo le mette in gran parte al sicuro, con la scusa del Tex duro e senza problemi. Quando lo ha fatto Nizzi, addio...
  17. Si tratta di una pura storia di divertimento alla Tex e in stile GLB. Tex che è potentissimo nel smontare le accuse contro di lui : i suoi pungi volano in grande quantit? (lui dice pure che gli scappano involontariamente , il fegato del colonnello che monta sempre di più ma alla fine deve avercelo di ferro (si incazza già fin dall'inizio e incredibilmente non gli viene un esaurimento nervoso); si direbbe che Tex si diverta persino a mandare fuori dai gangheri quel povero comandante. Carson e Tiger sono in piena forma e hanno da fare del loro per fronteggiare due pericolosi avversari come Cubero e El Plateado. Si conferma in questi casi l'ottima regia di Gianluigi Bonelli, perfettamente a suo agio nell'alternare nella dovuta maniera azione, scazzottate, indagini e siparietti. Funziona tutto in maniera perfetta, anche i disegni ci mettono del loro; bravo ancora una volta Ticci. VOTO: 7 e mezzo
  18. John Walcott

    [629/630] L'inseguimento

    Su questo punto non sono tanto d'accordo. Proteus è stato un personaggio per certi versi molto innovativo, nella saga texiana, così come lo sono stati Mefisto e Yama, la Tigre Nera e Il Maestro, El Morisco e tanti altri, comprimari importantissimi che hanno portato il fumetto a sfiorare i più svariati generi narrativi come l'horror e il giallo, e a trattare temi complessi come la magia e l'alchimia. Tutti questi elementi hanno forse fatto discostare Tex dal suo universo Western, ma sono stati gli ingredienti vincenti che hanno portato il ranger al successo. La varietà narrativa è fondamentale: se il fumetto non avesse raggiunto questo obiettivo, con tutta probabilità sarebbe scomparso ingloriosamente dalle edicole. :_sigh Se poi la metti su una questione di gusti, anche io, come te, da inossidabile appassionato del Western, preferisco un Tex a caccia di banditi o di Apache ribelli, ma mai sputare nel piatto in cui si mangia, ricordiamolo... ::evvai:: Tornando al nostro Proteus, come ho già detto in precedenza è stato un comprimario che si è distinto dagli altri per le sue qualità uniche, ma sono totalmente convinto che sia stato mal sfruttato dagli autori che con esso si sono cimentati: Mi riferisco a Gianluigi Bonelli (che, come lui stesso dichiar?, aveva poca dimestichezza con storie di questo genere) e Claudio Nizzi (sceneggiatore onnivoro che, nonostante il grandissimo talento, prefer? costruire la storia del ritorno del criminale basandosi sulla piattaforma de "L'uomo dai cento volti", peraltro già vecchia e poco convincente). Chissà che Faraci, dopo gli insuccessi passati, non riesca a dare nuova luce a questo travagliato personaggio... ::evvai:: Il ritorno di ProteusèNon sono contrario alle escursioni di Tex in altri generi. Però mi domando se si riesca a tirare qualcosa di nuovo e innovativo da questi personaggi. E' la stessa sensazione che provo per il futuro ritorno di Yama : possono venire fuori delle buone storie ma c'è il rischio della solita faccenda ripetuta (un po' come è successo a Nizzi con il ritorno di Proteus e Mefisto, eppure non erano affatto delle brutte storie). Visto che l'ultima uscita di scena di Proteus era piuttosto scialba, confido bene in Faraci.
  19. John Walcott

    [629/630] L'inseguimento

    L'ho acquistato ieri, anche se a dire la verità la storia non mi entusiasmava tanto. Purtroppo finora non ho ancora cambiato parere, perchè non riesco a trovare un qualche spunto nel prendere il prossimo. Lo prender? comunque giusto per non lasciare la storia incompleta. Aggiungici pure il tratto di Mastantuono che ancora non mi va a genio. Ammetto che il suo tratto sta migliorando, tuttavia ho ancora l'impressione che a volte i personaggi che disegna siano piuttosto legnosi. -_nono E si che io ho conosciuto Tex attraverso Ortiz e Font e forse è per questo che loro gli stimo molto; con Mastantuono invece è tutt'altra musica.
  20. John Walcott

    [323] La Città Corrotta

    Storia che raccoglie l'essenza di Tex spaccatutto che gli dava Bonelli padre, anche nella sua fase tarda. Si tratta di un albo normalissimo anche se adatto solo ai lettori di Tex. Il fatto è che questo cattivone, Rever, viene raffigurato come potentissimo e dagli appoggi potenti. Invece fa una figura ben misera, visto che non da nemmeno i grattacapi a Tex (ma no sul serio, ho l'impressione che i pards se la prendano comoda, tanto è scarso quel cattivo). Ma non importa, abbiamo una storia che coinvolge fino a un certo punto come amante di Tex, anche se non troppo. Non mi sono invece piaciuti i disegni di Civitelli; mi sembrano fatti con poco , non molto sviluppati; sono più che altro abbozzati rispetto ai livelli artistici che raggiunger? in seguito.
  21. John Walcott

    [629/630] L'inseguimento

    Uhmm... Una bella domanda... In effetti nemmeno io ho mai capito perchè Faraci non inserisca Carson nelle sue storie. Forse è semplicemente in fase di "adattamento", oppure il vecchio pard non gli è congeniale, come hai detto tu... Vedremo se in futuro qualcosa cambier?... Non preoccupatevi, vedrete che prima o poi anche Faraci mette in ballo Carson. Comunque Carson compare quasi sempre nelle storie di Tex; di conseguenza mi piace quando si vedono anche gli altri pards. Intendo l'accoppiata Tex - Carson è la più utlizzata di tutte, quindi al vostro posto non mi preoccuperei tanto. :soldatoS:
  22. John Walcott

    [627/628] Salt River

    Ma su che pianeta sei stato nelle ultime due settimane? Su un pianeta di una galassia lontana lontana ... Tanto tempo fa ci sono finito a causa di un allergia verso i critici anti-nizziani. Fortunatamente non è neanche tanto lontana visto che sono riuscito a tornare sulla Terra e a leggere la recensione di "La pista dei fuorilegge" ( ennesima che non condivido, neanche io capisco cosa vorrebbero dire e cosa vorrebbero leggere a volte) blablabla Scherzi a parte, purtroppo certe recensioni negative su Nizzi, mi hanno sempre lasciato ... (anche alcune sue storie forti sono trattate con severità e voti contenuti, più anche delle tue a volte)Magari c'è l'hai ancora per via di quella e di altre recensioni recenti. Fortunamente il tuo nome non è ancora associato a chissà che; il povero Nizzi è diventato sinonimo di errore (come testimonia il termine "nizziate" al posto di piccionate, una cosa che dice molto).
  23. John Walcott

    [627/628] Salt River

    E no... dai... quando finalmente ci stiamo divertendo con un Carson in palla ora vuoi scrivere una storia in cui fa degli errori :malediz... Non vale! -_nono Se proprio hai coraggio, gli errori falli fare a Tex... (già vedo le masse di lettori che ti aggredirebbero per lesa maest? ) e poi arriva Carson e ci mette una pezza ::evvai:: Ti straquoto, West!Borden, gli errori falli fare a Tex, e che sia Carson poi a rimediare!Peraltro, è proprio quello che accade in La pista dei fuorilegge: Tex si fa sfuggire la sua preda e tocca Carson stenderla. Gli errori può farli fare a chiunque, tanto non è il nostro Claudio Nizzi; per sua fortuna Borden non scrive con la pressante minaccia dei recensori di Ubc e altra gente, pronta a saltargli addosso a ogni difetto, come succede purtroppo invece a Nizzi. Non posso fare a meno di continuare a sottolineare la differenza di trattamento riservato ai due scrittori.
  24. Magari lo avesse ferito, aggungerebbe un po di pathos. Purtroppo in quella scena non sembra affatto che Carson e gli altri siano feriti (si muovono senza dolori e difficolt?). Insomma, dico che è perfettamente inutile fare tutta una tirata solo per fare qualche discorsetto. Magari pretendo troppo, però mi sarebbe sicuramente piaciuto di più se ci fossero state difficolt? per i pards. Invece se la cavano in maniera facilissima (nonostante le presunte ferite) perchè liquidano tutti i cattivi in poche pagine e in scontri forzati neanche questi fossero delle schiappe. Pessima fine per la Dodge City Gang. :fumo: Contento te, a me l'accoppiata Boselli-Mastantuono non mi soddisfa molto finora. -_nono Non hai torto sulla scena finale, John. Ma io sono un lettore di Tex un po' atipico: diciamo che per me l'azione viene molto in secondo piano, e davvero ritengo poco importante se la sparatoria duri troppo o troppo poco, e se i colpi vadano a segno oppure no. In questo senso, non ho amato granch? Salt River proprio perchè nel suo secondo albo è soprattutto azione, mentre in genere amo le storie di Boselli perchè sono storie di atmosfera e di dialoghi. Missouri o I Giustizieri di Vegas, per restare alle ultime due che ho riletto di recente, le trovo straordinarie per i personaggi che le animano, per il dire e il non dire, per i confronti verbali e intellettuali che saturano l'atmosfera. Nelle storie di Boselli privilegiato è il confronto tra intelletti, ed è per questo che Borden ha sempre bisogno di creare comprimari pesanti, proprio perchè possano reggere il confronto, soprattutto "cerebrale", con Tex. Quindi che la scena finale duri troppo o troppo poco, non me ne importa: è azione. Lo so che sembra strano dire che l'azione mi interessa poco (in un fumetto western dovrebbe interessare eccome...), ma in effetti è proprio così. Ognuno ha i suoi gusti e quello che dici tu non ha niente di sbagliato. Io semplicemente penso che questi personaggi western guadagnano la loro atmosfera, il loro spazio, grazie anche alla pistola. Intendo, non i soliti killer da strapazzo, ma gente che mischia con abilità cervello e colt nella fondina. E' questo anche uao delle caratteristiche di forza di tex e i suoi : sanno essere micidiali e precisi quando serve, ma solo quando serve e nelle circostanza ideali. Combinazioni micidiali di cervello e colt. Creare personaggi che possano competere con i pards , crea interesse e maggiore voglia di leggere. La mia delusione è semplicemente che nello scontro, la Dodge City Gang si mostra meno abile del previsto, e questo mi lascia un po' già. Oltretutto abbiamo uno scontro in cui mi sembra difficile che tutti quei cattivi cattivissimi non infliggano danni seri ai pards. Non mi piace molto quando si usano queste forzature. -_nono Oltretutto l'atmosfera boselliana la creano anche i personaggi ambigui, di solito mai troppo fissati su bene o male. Qui invece ci sono un gruppo di personaggi storici di cui si dice che ne commettono una più malvagia dell'altra, senza possibilità di ripiego, senza uno spiraglio che li schiodi da una connotazione fissa di male. Probabilmente è perchè ho troppo in testa capolavori come Fuga da Anderville o Il Passato di Carson, dove la connotazione dei personaggi non è mai fissa, delineata ma ha anche le sue sfumature, le sue ambiguit?. Se si fosse partiti da una normale storia di Tex, non mi sarebbe dispiaciuto. Ma questa storia prometteva bene all'inizio anche rispetto agli ottimi arrangiamenti delle figure di Calamity Jane e Wild Bill in "La mano del morto".
  25. Mi ero dimenticato di un'altra scena orribile. grrr Mi riferisco a quella in cui il bandito che passa dalla parte di tex (ma poi sul serio, Tex non fa altro che dargli del tabacco e quello diventa un amicone tanto da tradire i suoi companeros) si becca un colpo in pieno e poi continua a prendere la mira con calma e uccidere altra gente. Una scena assurda e piuttosto imbarazzante. :malediz...
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