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TWF - Tex Willer Forum

John Walcott

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  1. John Walcott

    [556/557] Morte Nella Nebbia

    Nelle storie di Tex si legge di numerosi e numerosi amici e comprimari che affiancano Tex e i suoi pards nelle loro imprese. Quasi tutti di questi comprimari non riappaiono mai (ci sono anche casi minori in cui addirittura ci lasciano le penne) perchè non hanno interesse o carisma per continuare a interessare. Infatti si tratta spesso di personaggi che si limitano ad aiutare e a volte nono sono molot in gamba. Quando Boselli ha cominciato a scrivere su Tex, abbiamo avuto un numero ancora maggiore di comprimari e ancora più in gamba e dotati. Si tratta di personaggi che riescono abilmente a gestire la situazione e battersela quasi alla pari con Tex (alla pari come lui non c'è nessuno, lo sappiamo già). In queste storie spesso questi comprimari vengono sacrificati più facilmente, sia che siano antagonisti o protagonisti. Parlando di Bronco Lane, direi che nella mia opinione era uno che poteva davvero affermarsi nella storia di Tex. Come avete già detto il suo rapporto con Kit Willer ricalcava un po' quello tra Tex e Carson. Un personaggio abile, sempre fedele, e anche un po' furfantello e per di più giovane. Forse pretendevo troppo ma ho l'impressione che Bronco Lane avrebbe anche potuto progredire come uomo d'azione ed essere chissà innalzato come comprimario d'eccellenza. Un gran peccato la scelta di farlo morire perchè priva il fumetto di un nuovo interessante personaggio. Verso la fine si vede come Kit Willer sia ancora triste per la sua morte; il problema però è che di storie ce ne saranno ancora e quindi il povero Bronco Lane scomparir? nella memoria, scomparir? come gli altri comprimari. Davvero un gran peccato. Poi ancora l'antagonista della storia, lo sceriffo Hugh Langdon, un altro personaggio di spessore anche se in maniera minore rispetto a Bronco Lane. Spietato, incapace di considerare i possibili errori che fa (chissà quanti ne avrà impiccato nella sua carriera) eppure al servizio della legge. Non è che si tratta di un comune furfante ma di uno sceriffo e uno sceriffo di quelli testardi. E' in gamba, conosce il suo mestiere ed è ben deciso di fare la legge. E appunto qui che si frega perchè non ha la stessa razionalit? di Tex, è troppo preso dalla sua mania di fare legge. La sua rovina si compie nella città di cui non mi ricordo il nome in cui ormai fuori dalla legge (anche se porta ancora la sua stella) si batte in un ultima battaglia contro i pards. Nemmeno qui mostra di essere del tutto in grado di imparare del tutto da ciò che fa. A cominciare dal dare l'ordine di prendere vivi i pards sebbene conosca bene con che razza di gente ha a che fare; alla faccia di tutte le precauzioni e vigilanza che fa. Un altro problema per lui è che i suoi uomini non valgono niente specie in confronto a Tex e agli altri. Nonostante anche le slealt? nel duello con Tex (gli uomini che volevano sparare al Ranger, tipico dei furfanti della sua specie) Langdon va incontro al suo destino. La fine ideale per lui secopndo Tex è la fine per impiccagione. Stavolta però Tex non riesce del tutto a fare quello che voleva: Langdon in un ultimo atto disperato spara ancora costrigendo Tex a ucciderlo; stavolta Tex non riesce a mandare all'umiliante e terrorizzante fine della forca, il suo avversario come invece era accaduto a Bones e Pollard in "Intrigo nel Klondike". Langdon in un certo senso riesce a fargliela perchè "esce di scena come voleva lui". Storia da 9, peccato per la scomparsa di due personaggi come Langdon e Bronco. Forse non sarabbero stati adatti per essere riutilizzati ma mi dispiace comunque vederli sparire. Stessa storia per Wade Catlett ma di lui parlo un'altra volta.
  2. La prima volta che avevo letto questa storia ero rimasto abbastanza coinvolto. Poco tempo fa l'ho riletta e proprio non riesco a capire come mi sia piaciuta visto che stavolta l'ho trovata veramente poco coinvolgente e senza interesse. Purtroppo in casi come questi devo spesso farmi venire una rabbia per i soliti commenti anti-nizziani. Allora, che significa che si tratta di un soggetto banale? si tratta proprio di un soggetto banale ma anche nel passato le storie dalle trame più semplici hanno datto anche capolavori ( tipo "Il presagio"). Oltretutto perchè le storie di Nizzi appena vengono male vengono subite etichettate con i voti più bassi possibili? Quando Borden però sbaglia, non noto tale furia verso i suoi punti negativi. Oltretutto qu c'è pure qualcuno che lo indica come fonte di sicurezza: è sicuramente più efficace come autore in questo periodo, ma qui sembra che vengano contrapposti come bene e male. > Questa storia in effetti è venuta male perchè la trama non coinvolge tanto a causa del suo svolgimento, poco convincente. Un ulteriore difetto direi è il fatto che l'ha scritta Nizzi e ciò sembra attirargli con più facilit? odio e disprezzo. :malediz... Un grande dispiacere nel vedere un autore come Nizzi spegnersi così e ancora più nell'odio di certe categorie di lettori (nelle ultime pessime storie di Bonelli padre, non noto tutta questa crociata contro l'autore). :fumo:
  3. Magari è come dici tu, Leo, però ricordando le grandissime pietanze gustosissime che abbiamo divorato in passato, si diventa anche più critici verso quei piatti ordinari che si limitano a proporre la solita buona zuppa. Non è che sia un male ma a volte la solita zuppa riscaldata può anche essere più saporita. Qui invece ho l'impressione di assaggiare un piatto freddo o comunque poco riscaldato. Ok, finita la digressione culinaria laughing , passo più direttamente alla storia. Si tratta di una storia abbastanza carina ma non mi entra quasi per niente in testa. Questo non è un gran segno anche perchè persino negli ultimi albi, tanto criticati, Nizzi ha dato storie migliori e con più spessore. Quindi questa la lascio perdere. Riguardo a Milano, direi che si tratta di una salsa neanche tanto saporita e che quindi non mi interessa tanto.
  4. Finalmente ho messo le mani anch'io su questo libro. Solo che invece di ordinarlo in libreria, mi sono limitato a farmelo prestare dalla biblioteca. Parlando del romanzo in sè, beh devo pensarci un po' per dire quello che mi è venuto in mente. Per cominciare dall'inizio che è tutto un programma e tutto un crescendo di quelle sensazioni che ci si aspetta come lettori di Tex : l'avvicinamento alla riserva Navajo popolata dai suoi leggendari guerrieri dal loro capo leggendario, Aquila della Notte; il nostro Ranger è come c'è lo aspettiamo, incrollabile e semrpe fedele a se stesso ma comunque poco disposto a farsi pubblicit? come il suo amico Buffalo Bill. Il giornalista Borden (mi piace pensare a lui come il giornalista che intervista Tex) è sicuramente anche un po' intimorito dal carisma di Tex Willer ma è comunque bravo a ottenere da lui l'intervista (facendo leva sul giornalista Floyd, amico del Ranger). Quando finalmente comincia la storia c'è da rabbrividire nel leggere le gesta di Tex che conosciamo bene ma che sono raccontate nel formato libro. I vari tradimenti operati alla storia di Tex si potrebbero giustificare con la voglia di costruire un impianto più da romanzo. Non so però se fosse davvero necessario. Il problema di questa scelta è che va un po' controcorrente con la storia del fumetto Tex. Intendo dire che i famosi fumetti americani ( Marvel, Dc...) hanno dovuto a volte raccontare e reinventare la storia dei loro personaggi, quando c'era crisi nelle vendite. Tex invece non ha mai avuto problemi di questo tipo (sebbene non abbia la stessa pubblicit? dei fumetti americani) e per questo è sempre rimasto fedele nella sua storia e non lo si è mai dovuto reinventare. Questo è uno dei punti di forza di Tex e nella mia opinione, è un gran brutto segno se un autore (anche uno dei più fedeli) decide di modificare la storia. Sembra che ammetta della crisi nella casa editoriale. Un peccato che questo debba rovinarmi la lettura perchè ci sono diversi momenti emozionanti, più di tutti il finale. Il tempo passa per tutti, anche per il nostro Tex (anche se per lui passa molto lentamente visto che ha raggiunto sessant'anni di storia senza mettere su tante rughe ) e le esperienze belle non durano per sempre come la tua vita. Kit Carson, compagno fedele e brontolone, un'autentica spalla ma anche uomo tutto di un pezzo senza esitazioni a soccorrere Tex e gli altri pards. Quando si legge della sua tomba, è davvero come se ti portassero via una parte di te e si sente molto l'identificazione con gli altri, che hanno perso il loro migliore compagno. Prima o poi lo avrebbero perso, ma di sicuro fa comunque una gran tristezza. Le ultime righe sono probabilmente la parte migliore del romanzo (forse perchè è la meno condizionata dalla storia del fumetto). Il giornalista riesce ad avere la sua intervista ma probabilmente minore rispetto alle sue aspettative. Quante domande ancora da rivolgere a Tex, che però già fin dall'inizio era reticente a rispondere. Il lato più triste secondo me è proprio quando il giornalista lascia la riserva e da lontano saluta Tex e Tiger ( Kit dov'? finito? E' riuscito forse a sistemarsi? ); non si tratta di un semplice congedo ma di un addio definitivo a una leggenda che non si incontrer? mai più. Sembra proprio che non incontreremmo mai più un uomo così. Grande commozione e grande scrittura. A impreziosire il quadro della situazione ci mette il maestro Fabio Civitelli. A mio parere i disegni si valutano in manier? più soggettiva rispetto ai testi. Per quanto riguarda il mio parere, io sono tra i suoi sostenitori perchè uno di quelli che mi hanno avvicinato a Tex e al gusto per valutare i vari disegnatori e i vari stili. Si tratta inoltre di uno dei disegnatori più apprezzati dal popolo texiano, perciò mi sembra logico affidare a lui i disegni (Villa deve essere ben impegnato, perchè a pensare a un disegnatore per il romanzo, mi veniva in mente lui con tutte quelle copertine e cartoline che fa). In conclusione direi che si tratta di una bella operazione per i fan di Tex ( secondo me rivolta essenzialmente a loro, chi non è appassionato di fumetti dubito che rimarr? coinvolto) anche se però i difetti che ho notato mi impediscono di godermi a pieno la storia.
  5. Non male come storia anche se non è delle più eccellenti. Mi piaceva molto la figura di Puma Zoppo, persona divorata dall'odio e dal desiderio di vendetta, non solo verso quelli che lo hanno ridotto zoppo ma verso l'intera razza bianca, conquistatrice delle terre indiane e indifferente alla sorte dei pellerossa. Ricorda sicuramente Nantay, con la differenza però nell'atteggiamento. Nantay cerca sempre di evitare spargimenti di sangue nel caso di una possibile pace nei confronti dell'uomo bianco; insomma una sorta di furbizia di Nantay che sta attento a non tagliarsi tutti i ponti alle spalle (anche perchè lui aveva una moglie e un figlio). Puma Zoppo invece è sanguinario e desideroso di morte e di saccheggio ai bianchi. Ovviamente Tex non può stare dalla sua parte, come invece era accaduto per Nantay. Mi dispiac eun po' che la fine di Puma Zoppo sia un po' sottotono; avrei preferito maggior attenzione sulla sua morte, magari con un duello o cose del genere. Ortiz bravo come sempre. Bisogna vedere la scena in cui Puma Zoppo trova i due fratelli ( a cui Nizzi aggiunge il tipico sentimento fraterno, ne fa vedere qualcosa di diverso dalla solita logica di uomini cattivi e senza scrupoli). L'espressione di gioia feroce per Puma Zoppo nell'aver trovato due degli assassini del suo amico; espressione mischiata a odio e a desiderio di fargli soffrire per ciò che hanno fatto. Dall'altra parte, il terrore è nelle facce dei due fratelli, ormai di fronte a una fine dolorosa e orribile. E questo è solo un esempio do ciò che sa fare Ortiz. La storia ha meno pathos drammatico rispetto alla precedente, ma in compenso Tex riesce a intervenire nella situazione. VOTO: 7
  6. John Walcott

    Mini Texoni

    laughing Ma che roba è ? Con quelle dimensioni mi cavo gli occhi per leggere. Se sono così piccoli potrebbero venderli anche quasi gratis (così piccoli e costano più di un Tex ordinario). Mi spiace, non sono abbastanza patito da rovinarmi la vista.
  7. Storia abbastanza carina, anche se a leggere alcuni commenti del vecchio forum (che mi paiono decisamente antinizziani) mi sento più solidale verso essa. Condivido le perplessit? sul disinteresse di Tex per Nantay; anche se c'è da dire che con tutte le vicende che capitano a Tex, mi domando se gli rimanga del tempo libero, figuriamoci per Nantay. Comunque in quell'occasione Tex si limita a lasciare alla legge il compito di risolvere la faccenda. Un po' troppo ottimista ma è accaduto anche in altre occasioni. A Tex semplicemente non viene in mente che Leland sia coinvolto con Merrick; l' pensa probabilmente "okay, un contrabbandiere è più credibile come assassino rispetto a Nantay" come in effetti spiega a Leland. L'errore di Tex è nel lasciare la situazione a un uomo che ancora non conosceva. Riguardo all'episodio in cui Tex "da gli ordini" a Tiger, direi che è semplicemente un incoraggiamento; prenderlo come un ordine mi sembra un accusa piuttosto bassa. Mentre invece, per il punto in cui Merrick potrebbe ritrattare la confessione, io direi che si tratta di un altro di quei furfanti ben massaggiati da Tex e che si riducono ad agnellini. A mio parere la parola di un Ranger vale più di quella di un contrabbandiere; i comandanti del forte invece subiscono il peso della figura di Tex. Anche nella storia "Il presagio, il cattivo cerca di ritrattare venendo pestato, mentre il comandante si accontenta della confessione; anche qui Tex può godere di una confessione scritta e di una testimonianza, quella di Nantay. Ciò che invece non mi andava è il fatto che Leland l'abbia fatta franca per tutti questi anni e alla fine abbia pagato solo per mano di Santos. Insomma mi da fastidio che Tex e Tiger non siano riusciti a creare rogne a una carogna del genere (quanto avrei voluto che Nantay lo avesse ucciso quando ne aveva l'occasione). _thia- Una nota negativa: Tex che sottovaluta il desiderio di vendetta di Santos; nel colloquio con lui, pensa a uno scherzo del destino e che Santos non potesse ricordare. Secondo me i bambini possono ricordare benissimo gli avvenimenti tragici a cui assistono. Oltretutto ciò era evidente fin dal momento in cui Tex dice che Santos è il figlio di Nantay. VOTO: 6 e mezzo.
  8. John Walcott

    Mini Texoni

    Questa mi è completamente nuova. Se ti ricordi si trattava di Texoni anche vecchi o soprattutto recenti? Se magari si tratta di alcuni più vecchi possono provare a vedere presso le edicole che conosco. Mi incuriosce in effetti sapere quanto piccoli siano. Potrebbe anche essere un' opportunità per ampliare la collezione anche se sono troppo piccoli però... Forse si tratta di un edizione o di una ristampa speciale?
  9. Grande la nuova grafica; mi piace già più di quella precedente (grazie soprattutto ai colori utilizzati). O forse è perchè in genere mi piace il nuovo. La storia promette bene e i disegni di Gomez altrettanto (almeno a giudicare dall'immagine che vedo). La copertina di Villa, come al solito, un capolavoro. :capoInguerra:
  10. E non solo in Europa, cara Cheyenne, ma probabilmente anche tra la gente comune in America. Questi nuovi arrivati incuriositi dai misteriosi selvaggi che fanno questo, fanno quello, e sono così. A contribuire la fantasia europea e americana ci si metteva pure la letteratura (mi viene in mente Emilio Salgari) e poi ancora il cinema western americano dove la maggior parte delle volte si mostra l'uomo bianco; l'uomo indiano viene di solito visto come predone e con quelle caratteristiche fisse che sono rimaste per un bel po' nell'immaginario popolare. E' naturale che un uomo di interesse per la fantasia e l'immaginazione come GLB abbia creato il suo Tex sulla base dell'immaginario popolare. Tex è bello anche per questo ma anche perchè dai pregiudizi iniziali si è passati a una visione più ampia: probabilmente perchè l'immaginario classico veniva ridimensionato in quei tempi e GLB ne teneva conto (poi è venuta la generazione successiva di scrittori a contribuire). Alcune delle incongruenze di cui discutiamo derivano probabilmente da questo, dalla visione e dell'epicit? che esercitava il West nella lontana Europa. A me comunque piace che Tex esca dal suo mondo e non si fissi su certe caratteristiche. :capoInguerra:
  11. Grande storia, piena di elementi epici dai personaggi classici del western fino all'ultima corsa della diligenza e alla banda di indiani ribelli. Oltre a questi ci sono anche gli elementi epici di Tex: sparatorie, azione, mistero e naturalmente l''abilità e il carisma dei pards. Ancora una volta Boselli trova nei nuovi personaggi il principale motivo di successo della storia. In questo caso si tratta del fuorilegge, Scott Dunson, fuorilegge gentiluomo. La sua caraterizzazione è ben definita fin dall'inizio: rapina, non uccide quando non è necessario (lo sanno anche i suoi complici, quando c'è un morto di mezzo la legge non molla facilmente la pista), pianifica con molta cura i suoi colpi, ne fa solo due all'anno per non dare troppo nell'occhio; le sue rapine sono sempre un successo e poi ognuno per conto suo a godersi in calma i suoi dollari. La sua organizzazione è così perfetta ed efficace, senza inutili stragi (al contrario di Bones e Pollard, i banditi della precedente storia). Verrebbe pure voglia di fare parte della sua banda. Nonostante ciò rimane un fuorilegge che rapina e sfugge alla legge da un bel po' di tempo. Tex non può fare a meno di dargli la caccia, anche se visto l'integrit? di Dunson, diventa quasi un peccato. Nello scontro uno sceriffo amico di Tex, perde la vita e Dunson fugge. Quella che prima era solo una questione di legge, per Tex diventa una questione personale. Per lui non ci sarà pace fino a che Dunson non sarà nelle mani della giustizia (comunque quando si incontra di nuovo con Dunson, dice di non cercare vendetta ma solo giustizia, andando così sempre in linea con l'atteggiamento tipico di Tex). Riguardo ai complici di Dunson, sono fatti più o meno della stessa pasta anche se ovviamente sono solo dei complici e non hanno la stessa intelligenza del capo. Tra loro spicca il nuovo arrivato, Morris: giovane, violento, pronto sempre a mettere mano alla pistola senza tanti problemi; ciò ovviamente gli crea qualche contrasto con i membri della banda, che non vedono di buon occhio un giovane piuttosto impulsivo. Tuttavia è lui a portare in salvo, grazie alle sue esperienze (e ne ha fatto di cose e mestieri diversi, visto le conoscenze che ha di diversi posti) il capo Dunson, che decide di dargli fiducia. Ma prima di sparire, bisogna regolare i conti con l'informatore. Ma anche Tex sa quello che Dunson intende fare e da qui ha inizio la vera storia. A bordo della diligenza i vari personaggi da cinema westernDesmond: proprietario della diligenza. Uomo d'affari e anche un po' tirchio, anche se comunque è una persona onesta. Benny: conducente della diligenza e socio di Desmond. E' un ragazzino anche ingenuo e immaturo. Kincaid: tipico giocatore d'azzardo che affida la sua vita esclusivamente alle scelte del caso e anche un po' ai presagi; insomma da ciò che gli "rivelano" le sue carteFred Milton: avvocato gretto e lamentoso. Interessato solo a stare comodo e a vivere sempre di agi (come si capisce dalle sue continue lamentele sulle scomodit? durante il viaggio) e tipico, interessato solo al denaro. Eddie Shadow: bianco cresciuto tra gli indiani. Ricorda un po' la storia di Tex, anche se Eddie è vissuto con loro quando era piccolo, e quindi le sue "inclinazioni" da indiano sono più evidenti. Di conseguenza è mal visto dai bianchi, che già non gradiscono gli indiani normali. Annabel: cantante di saloon; piena di se e come gli altri ben agiata. Dave Henson: cowboy come altri che ha tentato la fortuna in una della tante boom-town. Personaggio anche minore perchè la sua caratterizzazione emerge di meno rispetto agli altri. Questi sono gli ingredienti della storia che Boselli utilizza con ottimo intreccio. Bellissima la prima parte dove la presenza di Loco e degli apaches è solo avvertita e mai vista. Grande strategia che mantiene l'interesse. ::evvai:: E poi nella seconda parte la polveriera esplode: Dunson si ritrova di nuovo senza complici (anche se quelli che si era procurato erano solo dei miseri rubagalline) e gli apaches attaccano. Uno a uno i sospetti vengono esclusi e si giunge alla risoluzione del mistero proprio nel momento dell'attacco indiano. Prima Tex e i suoi, si tenevano pronti a saltargli addosso ma questi se la svigna appena trova un momento di distrazione. Ne il complice ne Morris vanno lontani; a propostio, Morris che si diceva fedele a Dunson, lo tradisce anche lui. A questo punto mi domando quando avrebbero resistito insieme i due ( Morris e il complice). Grande storia, anche se i disegni di Sommer non contribuiscono ulteriormente. Non sono male ma a mio parere si trovano meglio in uno scenario fantascientifico. Piccola nota Ancora bravo Boselli (questo è un buono, anche ottimo periodo) clap clap
  12. Riguardo a questo concordo con te. C'è da dire che però a volte Tex ottiene un mandato, ma la maggior parte delle volte usa quella stella come valore simbolico: anche se la giurisdizione vale solo nel Texas, un Ranger è comunque un personaggio di rispetto che incute timore ai furfanti e che fa ottenere a Tex una maggiore considerazione come uomo di legge. Ma soprattutto ricordiamo che Tex non si fa mai rogne di giurisdizione e ne se frega ampiamente che la Storia gli dica così. Lui fa giustizia dappertutto e basta.
  13. John Walcott

    [544/545] Intrigo Nel Klondike

    COMMENTO CHE PUO CONTENERE SPOILERStoria di spessore e azione che si legge ma non eccessivamente. Il lungo flashback da subito l'idea del conto in sospeso tra i Rangers e i due assassini. Poi si arriva nelle selvagge terre del Nord devastate da vento e da freddo. La giustizia fatica ad affermarsi e chi è ricco, in questo caso Fitzgerald, si afferma, si dota di pistoleri e mette paura alla gente comune. Quest'ultima categoria di persone è ciò che salta maggiormente all'occhio per i suoi atteggiamenti vigliacchi: quando si tratta di un Eskimo mettono mano a torce e corde illudendosi di essere bravi e forti; la loro debolezza viene fuori nell'episodio dell'impiccagione di Jim Brandon, dove sono Roscoe e Muffin a condurre mentre loro comuni persone assistono tremolanti e incapaci di reagire. Ancora peggio quando Bones e Pollard uccidono Lafferty non sono in grado di muovere un passo; forse in effetti non sarebbero in grado di fare niente, ma considerando che avevano subito tentato di linciare un eskimo disarmato... > Non c'è da sorprendersi se un eskimo come debba essere sempre sospettoso verso i bianchi invasori. Anche alcuni poliziotti onesti, come quello assassinato, lo vedono di mal occhio per via della sua razza ( e per questo mi sta antipatico e arrivo perfino a dubitare dei suoi valori che Lafferty dice, la solita storia sui morti che erano tanto bravi). Come può fidarsi quando uno lo accusa di essere assassino, un altro non si fa vedere per la sua difesa (lui non sa che viene assassinato e quindi questo è ciò che pensa)?E' certamente comprensibile il suo atteggiamento di rabbia verso le ingiustizie bianche. Ciò che un po' lo rovina è il suo atteggiamento diffidente verso Jim Brandon; ha le sue ragioni ma considerando che Brandon è un po' più disposto a chiarirsi, non è una gran cosa tentare di accoltellarlo. Ma in questa maniera Boselli crea un personaggio che non rimane fisso su una caratterizzazione ma passa da un momento di verità a uno di errore, e viceversa. clap Fitzgerald è uno dei cattivi ricchi come altri, ma rispetto ad alcuni del passato è piuttosto mediocre. Infatti non spadroneggia nel West ma nei territori freddi nel Nord dove la tendenza alla pistola è minore (infatti i suoi pistoleri sono fuorilegge americani). I pards non hanno difficolt? ne nel catturarlo ne nel farlo parlare: la sua fine è piuttosto commiserevole: gettato via come un oggetto di cui non si ha più bisogno. L'intervento di Tex e Carson è come sempre benefico in questo squallido contesto. Per loro fortuna nel Nord non ci sono solo violenti e vigliacchi; ci sono anche persone oneste che cercano di affermare giustizia proprio come i pards: da una parte il ben conosciuto colonnello Jim Brandon e da un'altra il capitano Lafferty. Nella storia di Tex secondo Boselli, ci sono stati un bel po' di comprimari, ma diversi antipatici (tipo il soldatino che accompagna i pards in "Spedizione sul Messico") rimangono in vita mentre personaggi simpatici come Lafferty vengono eliminati. _thia- Bella la conclusione e forse anche un po' insolita rispetto al normale svolgimento e conclusione: invece di eliminarli in uno scontro a fuoco, li catturano e li mandano sulla forca. Una fine che si avvicina per loro come un presagio, asseragliati nell'inferno freddo; ne escono ma solo per andare incontro a un altra fine. Come dice Tex, non sembrano granch? da vicino, ma sono davvero pericolosi come dimostra il lungo inseguimento che hanno fatto fare ai Ranegrs. Non c'è altro da dire. Bravo ancora Boselli. clap
  14. Niente male le tue osservazioni Parker, ma non ne so molto e non riesco ad aggiunger niente di significativo. Però visto che la discussione parla delle incongruenze storiche in Tex, ne propongo anche un altra, di tipo culinario. Il famoso (e fisso) menu di Tex sono, come sappiamo tutti, bistecche e patatine fritte. Da quel che ne so però, le patate fritte esistevano già in Francia e Belgio ma negli Stati Uniti si diffusero solo dopo la Grande Guerra. Insomma anche se fossero già arrivate in America, al periodo di Tex, non penso che sarebbero così diffuse da potere ordinarle in qualsiasi ristorante. Non prendetela per oro colato questa informazione perchè nemmeno io ne sono sicuro al cento per cento. Voi che ne dite?
  15. Non malaccio come storia, anche perchè mi ricordo di aver letto ben di peggio. Diversi punti imbarazzanti per Tex e lo sviluppo della storia. Da ricordare soprattutto per la figura di Taiga, capo ribelle. Nella sua caratterizzazione mi ricorda un po' lo storico Cochise: entrambi hanno dato notevoli grattacapi all'esercito e poi si sono ritirati capendo la superiorit? militare bianca e da allora cercano in assoluto di vivere in pace. Ma tanto per cambiare, c'è sempre il solito tipo che non si sazia mai di guerra e cerca a tutti i costi di alimentare i fuochi di ribellione per il solito scopo del guadagno. A differenza di Cochise, Taiga è però un po' più combattivo e un po' meno saggio (probabilmente perchè è più giovane): mette mano al coltello più facilmente ottenendo così delle confessioni al posto di Tex e Carson (stavolta i loor soliti trattamenti energetici non sono sufficienti); inoltre come figura ha meno carisma rispetto a Cochise, perchè emana meno saggezza e meno senso che è lui il capo (Cochise come supremo capo Apaches, Taiga invece come semplice ribelle indiano). Non so bene come pormi nei confronti di Taiga, perchè a volte da l'aria di essere un personaggio di tutto rispetto, altre invece sembra solo un tipetto così. Non si capisce se possa avere abbastanza carisma per entrare nelle menti dei lettori (probabilmente no visto che continuo a chiedemerlo). Questo breve resoconto su Taiga è probabilmente lo stesso sulla storia in se: in certi punti sembra possa essere davvero ottima, ma i continui errori la penalizzano un po' troppo. Un triste segno su come Nizzi stesse faticando, nonostante le ancora buone idee.
  16. John Walcott

    [540/541] Puerta Del Diablo

    Grande ripresa per Nizzi, che riafferma il suo talento che aveva dimostrato nei suoi anni a scrivere Tex. Si parte con un intreccio che mi ricorda "Il buono, il brutto, il cattivo": un tesoro nascosto e un gruppo che lo cerca e ognuno sa solo una parte del nascondiglio, quindi deve affidarsi all'altro. Intreccio gestito con abilità da Nizzi, bravissimo a tratteggiare i membri dei gruppi diversi:1) il gruppo formato da Tex,Carson, Flora Kelly e Tom Gilder. I primi due li conosciamo benissimo e non c'è niente da dire su di loro in questa avventura (anche se in effetti vengono sorpresi un po' troppo nella seconda parte). Flora Kelly, donna micidiale e pericolosa, come si capisce subito dalla sua prima apparizione. Un vantaggio per lei è proprio di essere una donna, perchè si vede come gli uomini tendano a sottovalutarla per via del sesso, e spesso ci rimettono (? il caso del sergente Malden); il resto è già stato detto. Tom Gilder, bandito piccolo ma comunque con una certa dose di abilità. Basta vedere come riesce a fregare momentaneamente gli uomini di Horacio Fuentes. Non fosse per le rivelazioni del suo ex compagno, riuscirebbe probabilmente a svignarsela col denaro.2) il gruppo dei banditi di Horacio Fuentes. Sporchi, spietati e malvagi, insomma proprio un tipo di banditi che bisogna prendere con le pinze. A mio parere, i disegni di Ortiz aiutano molto in questa connotazione (prendete ad esempio la scena nel saloon pieno di fumo); se fosse stato un altro, tipo il pulito Civitelli (non intendo offendere) l'impressione non sarebbe la stessa. Banditi che riescono a sfruttare le carte che hanno: conoscono la posizione della miniera e la sfruttano per fregare il denaro ai pards. Non sono tuttavia abbastanza furbi: sorpresi prima da Uriaga e poi anche loro da Flora Kelly (anche loro che la sottovalutano, in quanto donna), ottengono di perdere prima il denaro e poi la pelle. Stessa storia per il sergente Malden che tende a sopravvalutarsi: pensa di fare punteggio pieno prendendosi denaro e una donna; peccato per lui che Flora Kelly ne abbia di più (oltre che più pelo nel cuore) e lo faccia secco. 3) il gruppo più pericoloso fra i due antagonisti è quello del colonnello Uriaga. Probabilmente è quello più svantaggiato perchè è quello che ne sa di meno. Tuttavia riesce a ribaltare la situazione e ad avere quasi la meglio. Personaggio che mischia avidit?, malvagit? e intelligenza e lo rendono altamente pericoloso (personaggio da temere già a guardarlo in faccia). Anche qui Ortiz contribuisce a farne una figura di tutto rispetto, corrotta e pericolosa allo stesso punto. Nizzi addirittura lo risparmia (forse) magari per inserirlo in un altra avventura. Di certo ?p abbastanza tosto da poter tornare. Visto che Nizzi ha ormai finito, potrebbe provarci qualcun'altro come Faraci o Ruju (Boselli ha già molte storie, loro invece sono nuovi e possono provarci). Ecco perchè la storia è gestita benissimo grazie ai personaggi e al ritmo. Chiudo con Link walker, bandito che ha rapinato e ucciso, e ora in cerca di riposo a causa delle conseguenze dei suoi gesti (gran gesto di coraggio nel gettarsi nel fiume anche se gli costa le gambe). La sua pena l'ha già scontata e quindi mi sembra logico non chiedere di più. Infatti non è tanto in lui la pericolosit? (anche se riesce a cavarsela ancora bene con le armi) quanto nella spietata moglie, miglior personaggio della storia. Ancora ultima nota per il bravissimo Ortiz, davvero l'ideale per queste storie: sporco, miseria, fatica come malvagit? e avidit? scaturiscono dai suoi disegni, c he vanno davvero a impreziosire la storia. clap clap
  17. John Walcott

    [538/539] Colorado Belle

    Grande storia dell'accoppiata Boselli - Font, a mio parere sinonimo di qualità. Si comincia subito in grande grazie alla lunga sequenza di Kit Willer nella città fantasma (Font a mio parere, lo rende molto simile al padre): inconsueta perchè si comincia con la lunga azione di uno dei pards invece che di Tex stesso, una dimostrazione di valore del ragazzo Willer (non è che faccia un granch? a dire il vero, ma è bello vederlo a non dipendere sempre dal padre). Poi ancora con l'entrata in scena del reverendo Morrow, tipo pieno di fede ma che non scade mai nella macchietta (aiuta un po' il fatto che sia giovane invece del solito vecchio). Interessante la sua tenacia nel voler ritrovare la sorella, Colorado Belle. Riguardo a quest'ultima, anche se in vita è stata una sgualdrina, non si può fare a meno di provare pena per lei che vive come una sorta di prigioniera a Yellow Sky (nome che evoca davvero l'idea di una città fantasma) e come in attesa di Deadman Dick e del fratello per riappacificarsi definitivamente. Non sono del tutto chiare le spiegazioni sulle sue caratteristiche terrene e ultraterrene, ma conta poco. La banda di Deadman Dick ha dei personaggi davvero interessanti e il duello finale nella città è una delle perle di Boselli. Parlando dei personaggi comincerei da Latigo, il primo affrontato da Tex : una faccia da furfante e pericoloso assassino già appena comincia a parlare; cosa che l'ingenuo reverendo non è in grado di capire ( e nemmeno il postiglione visto che nemmeno lo mette in guardia). E poi l'entrata di Tex dal buio, neanche fosse uno spirito onnipresente, che roba... :generaleN: Poi viene il turno del nero Scorpio e dell'indiano rinnegato Blackbird: il primo mantiene una sua pericolosit? ma è soprattutto il secondo da tenere in conto. Memorabile il duello con Aquila della Notte nel campo degli Utes ubriachi. Tex commette alcune ingenuità contro questo personaggio: prima lo sottovaluta nel duello, dove Blackbird lo ferisce, e poi ancora in seguito rischia di farsi fregare sempre da lui (visto che l'aveva legato stretto, non ti aspetteresti di ritrovartelo che ti spari). Alla fine Tex gli salda il conto e dopo altri due banditi (il vecchio fedele a Deadman, e il ragazzo che si accingeva a "darsi da fare" con la povera Rosemary)Nella città si consuma la vera resa dei conti. Il capo banda Deadman non viene visto come un semplice cinico assassino ma ne vengono mostrate anche le paure, le debolezze e i rimorsi. Grandi i suoi comprimari piuttosto riusciti: dal freddo e cinico Lee, al bandito un po' superstizioso (non ricordo il suo nome doubt ) e così via. Il mio preferito è comunque Blackbird perchè è quello che mette in maggiore difficolt? di Tex. Gli altri sono come intrappolati nella città fantasma e braccati da Tex e Kit Willer che gli danno la caccia, neanche fossero pericolosi avversari da cinema horror. Non mi è piaciuta molto la risoluzione finale su Colorado Belle, troppo finita nell'ultraterreno. Grandissimo invece il settore disegni. Font è davvero uno dei migliori nel rappresentare gli ambienti selvaggi tra montagne e praterie come pure i vicoli deserti di Yellow SkyNon sfocia nel capolavoro comunque perchè non riesco ad avere quelle grandi sensazioni che mi lasciano quelle storie. Non è un capolavoro ma poco ci manca.
  18. Nonostante non sia affatto la storia ideale per cominciare una collezione, devo dire che questa fu la prima avventura che lessi di Tex. Mio fratello, grazie ai suoi amici, aveva letto un po' di storie e questo fu il primo numero comprato. A me piace sempre leggere qualcosa e fu così che feci la conoscenza di Tex. Da allora abbiamo comprato diversi numeri della serie regolare e ci siamo procurati un po' di arretrati. Fu l'inizio per me della collezione e leggendo diverse altre avventure, noto con gran sconcerto i limiti di questa storia. :shock: Disastroso il primo albo, per le ragioni già dette (anche se comunque di gusto la scena in cui Tex schiaffeggia Tumak, gran babbeo). Nel secondo diventa più interessante anche se Tumak viene liquidato in una maniera piuttosto... :fumo: Molto belle le scene nel pueblo ( ma che vergogna leggere di un Tex che non fa bene i nodi, nella successiva storia invece li farà strettissimi) e curioso anche il finale della storia: invece che di sparatorie si legge di archeologia e esplorazioni (non si tratta comunque di scene prive di fascino). Peccato che alla fine, risulta come un mescolaggio poco riuscito di elementi triti e ritriti in Tex ( e usare quei elementi porta anche storie ottime, come "Il presagio", sempre di Nizzi). Ciò che invece rimane sempre di molto positivo, sono i disegni del gran maestro Fabio Civitelli, ben delineati e con il dovuto dosaggio di luci e ombre. Un disegnatore simbolo del Tex che passa ma rimane nel suo successo.
  19. Devo proprio dire che la descrizione iniziale mi ha esaltato più della storia se stessa. Purtroppo il ritmo non riesce a decollare mai; l'unica parte che risveglia un po' di interesse è quella di Tex e Carson tra i taglialegna. Personaggi decisamente poco interessanti (persino il ragazzino è più interessante del cattivo Shannon) e storia che proprio non carbura. Unica nota buona, i disegni di Venturi, che però non sono abbastanza eccellenti da farmi dimenticare i difetti della storia.
  20. Storia così così nell'insieme. Non mi piace molto la risoluzione finale ma mi accontento. Mi accontento pure sulla storia in se , sul personaggio di Raza (che tolga o no spazio a Tex, mi è comunque poco simpatico) come pure sui disegni. Se non sto attento rischio di dare l'insufficienza, visto che la storia non mi coinvolge molto, ma in fondo non è così cattiva. Metto anch'io un bel 6.
  21. A me invece è piaciuta perchè si tratta di un tipo di storie che adoro di Tex, cioè quelle sul Tex giustiziere. Basta vedere l'intera scena dei cinque assassini (più il complice Stevens) per capire che razza di gentaglia sia; l'omicidio del povero Nantay è una scena piuttosto triste e che fa venire rabbia contro quei criminali, ma contemporaneamente viene subito sentimento di rivalsa perchè sappiamo ( e non vediamo l'ora) che la giustizia di Tex e Carson sarà implacabile. Il settore disegni non brilla ma è abbastanza sufficiente. Per chiudere cito il dialogo finale tra Stevens (dietro le sbarre) e Tex: Stevens : La vita di un muso rosso valeva tutto questo? Tex: Io ho fatto il mio dovere, Stevens! E' mio dovere, se posso, assicurare alla giustizia delinquenti e assassini. Quello che voi chiamate "muso rosso" era un uomo molto migliore di voi!... Ma sarei pronto a fare lo stesso per chiunque altro!
  22. Probabilmente si tratta dell'ultimo capolavoro di Nizzi ( che comunue scriver? ancora alcune storie ottime). Si tratta di una summa, di una conclusione, di un omaggio al genere delle guerre indiane in Tex. Che si tratti di una conclusione lo si può intuire dal fatto che a differenza delle precedenti storie, il bilancio qui è negativo. La pace e la libertà degli indiani vengono mantenute, ma a che prezzo? Il nobile, valoroso e saggio capo Nuvola Bianca sacrifica la sua vita per il suo popolo, a causa dei pesanti prezzi militari (che in effetti sono anche plausibili); dall'altra parte il borioso e arrogante colonnello Drake se la cava con una rimproverata; niente più le umiliazioni agli arroganti ufficiali delle storie precedenti (che a volte finivano addirittura radiati). Fin dall'inizio è presente l'eterna e ripetuta condanna allo stile di vita degli uomini bianchi, mirato esclusiavemente al miraggio della ricchezza (di quei biglietti verdi inventati da lui stesso). Condanna eterna e ripetuta, perchè appunto è così da sempre e così è ancora. Questa misera visione della vita non ha niente a che fare con quello degli indiani saggi come Nuvola Bianca e Cervo Veloce: la loro è una vita che mira alla pacificazione con la natura e dello spirito; una visione che ha a che fare con valori, percezioni, sensazioni che vanno oltre l'uomo e sono il suo naturale ideale (ma il naturale ideale di chi non si abbandona al materialismo come i minatori, assettati d'oro, oppure come Drake, assettato di gloria). Queste sono le premesse nel primo albo, che Tex conosce bene e cerca di evitare conseguenze negative per i Sioux. Ma appunto il caso ci mette lo zampino e l'incidente a Fort Walsh rovina tutta l'opera di pacificazione di Tex. Drake insiste per trattenere Cervo Veloce in arresto ma ciò bloccherebbe la pace; il peggio di questa situazione è che ha pure ragione visto che il giovane guerriero aveva accoltelato un soldato innocente. Il secondo albo è una conseguenza di tutto questo. Da una parte Tex affronta gli eterni indiani ribelli, che non ne possono più di vedere le loro terre sacre invase da minatori che cercano ciò che per loro è completamente inutile. Una sanguinosa e anche beffarda è la fine dei minatori per mano dei feroci ribelli: cercavano l'oro ma perdono lo scalpo, direi che l'oro non gli serve più. Comunque questi Sioux desiderosi di guerra non possono comunque essere tollerati; la loro fine è inevitabile (qui Tex più che abilità ci mette fortuna). Ma le conseguenze di ciò che è successo sono irrefrenabili: Drake con l'argomento dei soldati uccisi, ha il pretesto per infischiarsene degli altri e dare il via alla sua campagna militare. L'intervento del generale Davis ferma il massacro ma bisogna rendere conto delle regole dell'esercito coinvolte in questa brutta faccenda. Qualcuno deve pagare e il prezzo è tragico: il saggio Nuvola Bianca si uccide per non finire in prigione e contemporaneamente soddisfare le richieste militari. Il comando Sioux passa al giovane Cervo Veloce, probabilmente un altro futuro testimone della scomparsa degli indiani. Una sorta di speranza viene lasciata nella nota finale: lo spirito di Nuvola Bianca vivr? sulle colline del Vento finch? il sole sorger?, l'erba crescer? e i fiumi scorreranno. Una nota che indica come una sorta di immortalit? che a Nuvola Bianca viene garantita dalla memoria e dalla fama di un uomo giusto e saggio, in pace con la natura e con se stesso. Quel concetto di immortalit? di cui diceva quell'autore, che non riesco a ricordarmi, accidenti alla mia ignoranza. :malediz...
  23. John Walcott

    [478/479] La Miniera Del Fantasma

    Storia davvero di ottimo livello (per l'altro si trova anche in un periodo in cui gli autori sono positivamente ispirati) con elementi che sanno della leggenda uniti a elementi della pura tradizione texiana. Il risultato è davvero eccellente grazie alla padronanza di un autore in forma, più un disegnatore davvero abilissimo nel creare l'atmosfera tenebrosa e anche per certi versi, inquietante. Ortiz è bravissimo in questa storia e dovete proprio vedere che lavoro che fa nelle scene al buio (crea davvero alla grande, l'atmosfera delle montagne piene di ombre e che inquietano chi ci va, roba degna dei film horror); poi ancora stessa storia e stessa abilità nella scena della miniera come pure in mezzo all'ambiente deserto. E' soprattutto grazie a lui che adoro questa storia. Una cosa che non capisco però, che non mi è chiara. SOGGETTO: 8SCENEGGIATURA: 9DISEGNI: 10
  24. In effetti sarebbe carina l'idea di affiancare una nuova compagna a qualcuno dei pards, ma a mio parere rappresenterebbe più un intralcio alle storie: i nostri non se ne starebbero certo a casa in mezzo alla tranquilla vita Navajo; sarebbero sempre, per un motivo o per l'altro via dal villaggio e non avrebbero molto tempo per fare i mariti. No, niente da fare, i pards hanno inevitabile istinto nel cacciarsi in qualche guaio o ficcarsi in qualche avventura; la tranquilla vita dell'uomo di famiglia non fa per loro. Passando a "Il presagio" direi che è una storia fantastica perchè rappresenta una summa di buona parte degli elementi vincenti che hanno reso questo fumetto così longevo e mitico: la grandezza e il valore dei pards (solo Tiger Jack rimane un po' in ombra, anche se comunque si fa sentire come fedele amico di Tex e come valoroso guerriero di Aquila della Notte), la loro abilità nel risolvere le varie situazioni (ognuno senza dipendere dall'altro), più i vari cattivi che li insidiano cioè trafficanti, furfanti di mezza tacca, ufficiali corrotti, indiani ribelli, imbroglioni e sobilattori di guerra; e non finisce qui, anche il popolo Navajo del grande Aquila della Notte, fedele al suo carismatico capo e desideroso di pace pur mantenendo sempre integro il suo valore guerriero. Una geniale storia che riassume gli anni della storia di Tex, pur non essendo stata scritta dal patriarca Bonelli. E questo è un ulteriore prova della grandezza di questo fumetto, che passa fra scrittori diversi e mantiene la sua leggenda. Non parlo solo degli scrittori, ma anche dei disegnatori, sempre più vari e dagli stili più diversi: anche qui generazioni di disegnatori che si alternano ( e in questa storia ne passa uno dei più rappresentativi, il maestro Civitelli)Se qualcuno fosse interessato a conoscere Tex, io gli consiglierei fortemente questa storia per cominciare.
  25. Storia che funziona da passatempo: ha buon ritmo e un certo interesse. Tex spara e pesta con abbastanza frequenza, visto anche deve aspettare un po' per trovare una traccia definitiva, quella che gli permette di risolvere la faccenda. A diminuire la mia considerazione per questa storia, ci pensa il personaggio di Lynda Dayton. Se non fosse per i pards, farebbe la stessa fine del suo sventurato padre (si direbbe vizio di famiglia). Non è mai risolutiva se non nell'aprire la storia per i pards e per i lettori. Il peggio di se lo dimostra nella scena dei cadaveri. VOTISTORIA: 8 e mezzoDISEGNI: 8LINDA DAYTON: 3
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