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Chunz

Cowboy
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  • Compleanno 02/09/1981

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  1. Chunz

    [688/689] Il messaggero cinese

    Personalmente avevo aspettative più alte dopo il primo albo, non lo nego. Purtroppo non riesco a togliermi la sensazione che alcuni temi siano stati sviluppati in maniera superficiale (brutto termine ma non me ne viene un altro). Non credo di essere cerchiobottista se non mi trovo d'accordo con chi parla di storia pessima, impubblicabile e via dicendo. Non lo trovo un capolavoro ma è altrettanto vero che aspettarsi un capolavoro ogni volta non è aspettativa realistica e credo che nessuno di noi sul lavoro esegua dei capolavori a getto continuo. Tutto qui.
  2. Chunz

    [688/689] Il messaggero cinese

    Molto intrigante. La trama lascia molte domande aperte che ho visto evidenziate in precedenza, per cui non starò a ripeterle. Anche io avrei voluto avere a disposizione subito il secondo albo e questo, a mio modo di vedere, vuol dire aver centrato l'obbiettivo. Lo sceriffo si è scoperto molto presto, vedremo cosa ci aspetta. I disegni mi lasciano perplesso ma io sono della parrocchia di Ortiz per cui faccio relativamente testo.
  3. Soggetto molto intrigante che mi ha piacevolmente sorpreso; non vorrei sembrare ripetitivo ma mi delude la solita carneficina. Magazine promosso, a mio modo di vedere.
  4. A parte che il mio esempio parla di basket e non di calcio, il riferimento nemmeno tanto velato è alla sovraesposizione che, per noi lettori, è un argomento. Se i vostri esperti vi consigliano questo fate bene a seguirli, qui si è chiesta un'opinione e questa ho dato. Se vogliamo metterla sulla pizzeria come ha fatto lei il mio esempio non vuol dire che posso scegliere tra 5 o 20 pizze, vuol dire che invece di andare in pizzeria una volta al mese ci vado due volte alla settimana.
  5. Una decina di anni fa si parlò insistentemente di una franchigia NBA in una città Europea, tra le papabili Roma; qualcuno magnificò la cosa prendendo spunto dal pubblico che quella sera assiepava il palaEur e le masse mobilitate dall'evento. Nel bel mezzo della discussione Flavio Tranquillo fece la seguente osservazione: "è vero, stasera è pieno e la gente è impazzita per i Celtics, Garnett, Pierce e Allen. Da qui a dire che succederà lo stesso per tutte le 82 partite di stagione regolare più eventuali play off, però, ce ne corre e io sarei un po' cauto sull'argomento". Spero l'esempio sia un utile contributo.
  6. Le ristampe, a mio modo di vedere, sono inevitabili: rivedo il me stesso del 1991 che si approccia a "Tamburi di guerra" attratto dalla copertina, lo divora, il giorno dopo torna e compra "Ladri di bestiame", il giorno dopo comincia a cercare gli arretrati per completare le storie iniziate. Su un prodotto di così lunga storia non avere una ristampa renderebbe molto poco accessibili i numeri più vecchi e non lo troverei giusto nei confronti di un me stesso del 2011 o 2021. Il fascino del numero 1, del "come tutto ebbe inizio", deve essere fruibile a tutti. Sulle altre serie ho opinione leggermente diversa: ho sempre visto il Texone, il Maxi Tex e l'Almanacco del West come degli eventi con caratteristiche ben precise, diverse tra loro, ma appunto degli eventi. Gli eventi sono tali in quanto rari, cito per tutti Oklahoma! (che tutt'ora rimane uno dei capitoli migliori dell'intera saga di Tex), aumentarli rischia di annacquare l'effetto, l'attesa, l'essere speciale. Già il Color Tex per me era troppo, essendoci i numeri centenari. Carte da gioco e quant'altro sono fuori luogo. Un evento ogni tre mesi, per me, sarebbe l'ideale: Texone, Maxi Tex, Tex Magazine, Cartonato.
  7. Chunz

    [686/687] La città nascosta

    CONTIENE SPOILER Purtroppo mi associo alle osservazioni di Pecos; Kit fa breccia sovente e,se non si vuole sviluppare il personaggio in questo senso, a volte la situazione mi sembra di abbellimento superfluo; risultato vengono appena sfiorati il sentimento Carlos - Conchita e Conchita - Kit, ragion per la quale io proprio non avrei inserito almeno uno dei due. Sulla scena del tiro al piccione ho avuto la stessa impressione; i banditi, inoltre, vengono caratterizzati come degli sprovveduti che si guardano intorno pur avendo due ostaggi a disposizione per quantomeno fermare l'attacco. Dalla banda di un personaggio così cruento e dal pugno di ferro mi aspetterei componenti più agguerriti ed esperti. Non mi ha colpito tutto lo sviluppo della battaglia in città soprattutto nel finale: il capovolgimento di esito durante l'accerchiamento finale è è forse fuori portata persino per i nostri. Ero davvero molto curioso di vedere in cosa si sarebbe differenziata dalla Città d'oro e sono rimasto un po' deluso dall'esito. Venturi invece mi piace molto, mi ha sempre convinto e continua a darmi soddisfazioni.
  8. Chunz

    [686/687] La città nascosta

    Eh boh, io in parte son d'accordo con WY, in parte con Monni. Forse nella mia considerazione iniziale ho puntato troppo l'attenzione sulla maggior lunghezza quando il mio discorso voleva intendere anche la minore. Non so più chi abbia citato Sparate sul pianista: ecco un altro mirabile esempio di come una storia con i tempi giusti possa essere anche brevissima. Riassumendo, sarei ancora più soddisfatto se le storie sparigliassero maggiormente; che questo non sia fattibile per cento e uno motivi è un altro paio di maniche. Mi taccio sul serio ora.
  9. Chunz

    [686/687] La città nascosta

    Ci mancherebbe solo che gli autori corressero dietro alle sensazioni del singolo lettore,soprattutto se una considerazione riguarda il 5% senza intaccare il "giudizio"positivo sul restante 95%. Non ho capito la questione del sofisma ma mi taccio.
  10. Chunz

    [686/687] La città nascosta

    Non metto in dubbio che non esista un limite, dico semplicemente che l'assecondare la preferenza di 220 pagine secondo me fa perdere leggermente quota ad alcune storie. Per intenderci, ho trovato ottima La lettera bruciata, dell'ormai lontano numero 399, storia di una sessantina di pagine. Se è questione di cifra stilistica, non me ne vogliano i citati, personalmente lo trovo un lato negativo, da lettore.
  11. Chunz

    [686/687] La città nascosta

    Buonasera e ben ritrovati. Riguardo la storia vedo delle somiglianze con altri soggetti del passato (molto passato, tipo la città d'oro). Riguardo la questione dei due albi purtroppo sono un po' deluso anche io; sono dell'idea che storie lunghe, non necessariamente quanto gli uomini giaguaro ma lunghe, debbano essere delle serie evento, però qualche deroga in più secondo me farebbe bene. A volte ci sono finali un po' precipitosi, a volte un po' allungati. Sempre parlando con il massimo rispetto per il lavoro di chi sta dietro agli albi credo sarebbe più soddisfacente. Chunz
  12. Chunz

    Font Si, Font No...

    Per quanto trovo si sia addolcito nel corso degli anni io Font fatico a digerirlo. In più di una occasione ho criticato i suoi sorrisi stirati e le troppe linee spezzate nel disegno dei personaggi. Nel vedere le sue tavole mi manca un po' il senso del movimento. Al solito,considerazioni puramente emotive e non tecniche.
  13. Chunz

    [515/517] Il Lungo Viaggio

    Nell'ammettere una certa pesantezza del primo albo e nel condividere la sorpresa per un atteggiamento antipolitico di Carson un po' fuori luogo, trattandosi di Montales, devo dire che la storia decolla velocemente nel secondo albo. Trovo che per potersi sviluppare come abbiamo visto una parte iniziale fatta di avvenimenti apparentemente slegati tra di loro e di difficile collocazione sia necessaria. Seconda parte di gran livello,una vera partita a scacchi tra i pards e gli avversari. Sono di parte perchè Ortiz mi ha sempre esaltato però..la tavola dove Tex non trova il serpente perchè ci è sopra è una meraviglia assoluta. 8 pieno,anzi pienissimo
  14. Chunz

    [513/514] Le Foreste Dell' Oregon

    L'ambientazione mi piace molto, il soggetto è totalmente nuovo per certi versi. Venturi mi è piaciuto molto di più in Oppio! e siamo in una fase di Tex dove le conclusioni delle storie mi sembrano sempre troppo affrettate e poco sviluppate. Nel complesso il 6 ci sta tutto secondo me
  15. Chunz

    [508/510] Il Mercante Francese

    Ho dato 7 a questa storia per tre motivi: ho avvertito una certa "stanchezza" nella trama, con alcuni scambi di battute tra i protagonisti che sembravano degli riempitivi ininfluenti però ai fini della storia. Snake Bill mi è sembrato un personaggio non dico marginale ma nemmeno così di rilievo, cosa che invece mi sarei aspettato prendendo in mano il secondo albo. Volto Sfregiato: la sua remissività,il suo chiedere più volte perdono a Charbonne, cozzano con l'orgoglio e la decisione che un capo indiano dovrebbero avere.
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