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TWF - Tex Willer Forum

pecos

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Messaggi pubblicato da pecos

  1. 1 ora fa, Diablero dice:

    Strano, questo thread, che parla di una BELLISSIMA storia di GL Bonelli e Letteri... è STRAPIENO di commenti su Nizzi! Penso sia più citato Nizzi di GL Bonelli!. E non viene fatto da me (che ho già postato nel thread senza citare minimamente Nizzi), ma, meraviglia delle meraviglie (sono ironico, se non si capisse. Se volete posso spiegarlo tre volte, come Nizzi...), dai FAN DI NIZZI! Per difenderlo! Sparando paragoni ridicoli fra questo capolavoro e certe "finezze" del degno erede...  :rolleyes:

     

    Va bene "gli occhi del cuore", ma mi sembra come un fan di dei Fratelli Vanzina che per elevare i suoi idoli faccia un confronto con Kubrick, dicendo "guardate, anche Kubrick in Eyes Wide Shut ci mette donne nude, sono uguali!" :laugh:

     

    Boh, per me Nizzi esce MASSACRATO dal confronto.  Se gli volete davvero bene, dovreste evitare di confrontarle con storie come questa. Non ne esce bene per niente. Un confronto più onesto e meno umiliante dovrebbe essere con le storie contemporanee alle sue dell'epoca, cioè con gli ultimi scampoli rimasti nel cassetto di GL Bonelli e il non-tex di Nolitta. Un confronto che fa capire bene come mai all'epoca fu acclamato. Se lo confrontate con le storie del Periodo D'Oro invece gli fate davvero male...

     

    Però rimane il problema: è mai possibile che questo thread, dedicato ad una storia splendida...  sia pieno zeppo di post di Nizziani frustrati che postano solo scuse per Nizzi? Qui sono io che mi lamento di chi "cita Nizzi sempre a sproposito" (e DI SOLITO sono sempre i nizziani... anche le ultime flames sono casi in cui magari io faccio una battta di una riga in un post lunghissimo, meno del 1% del post, e arrivano le risposte dei nizziani che parlano solo di quello, inferociti, e fanno deragliare il thread).

     

    È proprio tanto difficile commentare un capolavoro di GL Bonelli e Letteri senza infilarci dentro una assurda difesa a di Nizzi? Evidentemente sì...

     

    Diablero, non c'era proprio bisogno di questo post. A parte che io tutti questi commenti su Nizzi di cui il thread sarebbe strapieno non li vedo; il paragone con Nizzi viene fatto in un post del 2011!

     

    Il tuo è un post puramente ed inutilmente polemico, che ha subito scatenato un inizio di flame. Chiudetela qui tutti e subito.

     

     

    ps: @virgin, abbiamo postato insieme

    • Grazie (+1) 1
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  2. <span style="color:red;">1 ora fa</span>, Testa di Vitello dice:

    La strage degli indiani Kansa, che alberga nel passato di Cedar Grove, mi pare che stia poco in piedi, per una serie di ragioni...intanto, non è debitamente motivata, a parte qualche frase generica-"Erano diversi" ; "Volevamo essere padroni a casa nostra" ; mancava giusto un "Prima gli Italiani"-:rolleyes:

    soprattutto in luce del fatto che a compierla non sia stato uno squadrone di cavalleria, ma comuni cittadini, e perlopiù normali professionisti neanche tanto adusi alle armi da fuoco (un medico, un banchiere, quello dell'emporio etc. giusto il ranchero ci vedo non forzato)

    [...]

    Se non altro avrebbe dovuto essere spiegata/motivata meglio...

     

    Mi permetto di rispondere a questo punto autocitandomi:

     

    On 22/6/2020 at 15:54, pecos dice:

    Questa è gente che già una volta si è resa colpevole di un eccidio sanguinoso ed insensato, che odia a morte gli indiani perché, fondamentalmente, ne ha paura: ha paura delle loro tradizioni, ha paura che possano “contaminarli”, che possano introdurre qualcosa di diverso nella loro comunità. Nella loro ignoranza, sono convinti di meritare quello che hanno costruito (il loro “sogno”) e di doverlo difendere da un nemico che è prima di tutto un fantasma, un’ombra della loro coscienza. Le parole dello sceriffo sono chiare: è tormentato da quello che ha fatto, ma allo stesso tempo non c’è pentimento, rimane convinto di essere nel giusto. A mio avviso Borden è stato bravissimo nel dipingere il pensiero di questa gente.

     

    Per me non c'è bisogno di alcuna ulteriore motivazione. Che poi tutto ciò abbia anche forti legami con il nostro mondo contemporaneo, come suggerisci nel post, non è certo un difetto, ma anzi un valore aggiunto.

     

     

     

    • +1 1
  3. <span style="color:red;">11 minuti fa</span>, Leo dice:

     

    Il bilancio della regolare (in termini di storie, non economici) pare in perdita, almeno dai giudizi qui postati (tra cui il mio) e questo è un problema di cui tener conto. 

     

    Io non parlerei però di annata negativa, ma di annata senza picchi. Non ci sono state storie memorabili (quelle, a mio avviso, si sono lette sulle altre collane, a partire dai texoni), ma per me tutte e cinque le storie del 2020 sono abbondantemente sufficienti, anzi direi sulla media del 7 (a parte il primo albo del 2020, ma lì si conclude la storia di Nizzi iniziata nel 2019 e non lo contiamo). Quindi un'annata di letture piacevoli. Quella che è mancata è la zampata di Boselli - l'unico, ahimè, attualmente in grado di scrivere storie di altissimo livello, di quelle che entrano nella memoria dei lettori. Lo ha però fatto sulle altre serie.

    • +1 1
  4. <span style="color:red;">22 ore fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

    Chi dice che Congiura Contro Custer non è una bella storia è segno che davvero non capisce nulla

    é una storia meravigliosa dove si fondono realtà/(Custer)e Leggenda misto verità (Tex Willer)

    Nelle storie sui Pellerossa perseguitati è sempre stato molto bravo e così anche sui politici corrotti

    Mi aspetto delle belle storie da lui

     

    Andrea, dire che uno non capisce nulla perché non ha i tuoi stessi gusti non è ammissibile.

    Se vuoi intervenire nel forum, fallo con messaggi argomentati, scritti con la punteggiatura al posto giusto e soprattutto NON OFFENSIVI. Grazie.

     

  5. Purtroppo non ho ancora finito di leggere "Guatemala", ma la voto lo stesso perché fino ad ora mi è piaciuta e per i disegni di Biglia (tanto la parte che mi manca è uscita nel 2021, quindi non conta :P). Comunque concordo che l'annata sulla regolare non è stata il massimo, Netdahe è una buona storia ma non indimenticabile, mi sono piaciute anche la breve di Ruju e quella di Rauch, e perfino la storia di Nizzi - al netto delle mutande - non mi ha fatto gridare allo scandalo, la ritengo la sua migliore da quando è tornato (beh, le altre sono vere ciofeche). Quindi annata dignitosa, da 7 complessivo, ma senza punte o storie da ricordare.

     

    Anche sulle copertine Villa quest'anno mi sembra su un livello inferiore rispetto alle spettacolari copertine di Tex Willer. Comunque voto "L'odissea della Belle Star", che è stupenda.

     

    Miglior personaggio: dico Larry Granger, perché quella di Ruju è una bella storia.

     

    Ma l'anno scorso per me è stato straordinario per i texoni meravigliosi...

  6. Mah, da quello che dice nell'intervista sembrerebbe che si aspettasse di essere chiamato da qualcuno in Bonelli che gli chiedesse nuovi soggetti, e che non è successo. Dice proprio che una volta gli venivano chieste nuove sceneggiature senza che avesse terminato quelle che stava scrivendo, perché "nessuno doveva restare senza lavoro". Mentre, da quello che capisco, Borden non corre dietro agli autori, ma si aspetta che siano loro a presentare i soggetti.

     

    Boh, spero che sia solo un'incomprensione e che Manfredi torni a scrivere nuove storie di Tex: sia perché è un autore che mi piace tantissimo, sia perché in questi tempi di iperproduzione avere uno sceneggiatore di razza come lui garantisce comunque storie di qualità.

  7. <span style="color:red;">19 minuti fa</span>, Leo dice:

    Mi spiace, amico @pecos, ma su questo punto non siamo proprio d'accordo ;)  Le "chiacchiere" mi sono piaciute molto, perché la situazione è sempre sul filo della tensione. Sono chiacchiere "obbligate" in un'atmosfera particolare, e bisogna stare attenti a non sbagliare proprio lì, nell'uso delle parole (nelle chiacchiere, appunto).  Mi piace poi il Kit che ha bisogno di respirare una boccata d'aria sul treno dopo aver sentito la sorte che si prepara per i contadini guatemaltechi: segno di un'ingenuità che forse è eccessiva per un ragazzo ormai maturo come lui e che ne ha viste tante, ma in fin dei conti segno anche di un'integrità morale che non gli consente di scendere a compromessi neanche con se stesso e di fingere indifferenza. Ci sta. 

     

    Attenzione: non ho detto che le parti che vedono protagonisti i due Kit siano scritte male, tutt'altro. Anzi, sono molto riuscite, e Carson gioca bene il suo ruolo "diplomatico" anche nel frenare l'esuberanza del giovane Kit, a cui va il sangue alla testa più facilmente a sentire certi discorsi. Quello che lamentavo è una carenza di iniziativa dei due, che mi sembrano un po' sballottati dagli eventi ma per nulla determinanti - se la cavano egregiamente nel loro ruolo, come dici, ma per il momento non spostano di una virgola il corso degli eventi... Ma manca ancora da leggere il finale.

  8. <span style="color:red;">44 minuti fa</span>, Letizia dice:

    Di solito sono in sintonia con le precise analisi del diavoletto, ma questa volta è probabile che abbia esagerato.

    Tex ha un piccione da far cantare e non è impensabile che lo voglia impressionare un po'.

    Vuole convincere il piccione che ha di fronte avversari invincibili e terribili e cosa c'è di meglio di un bel duello col coltello contro il machete del gigante?

    L'effetto desiderato però, quello sì che stona un po', è la disponibilità a cantare del piccione che, a dire il vero, è un po' troppo tempestiva.

     

    Ci hai provato, apprezzo lo sforzo; ma non c'è nulla nella sceneggiatura che lasci intendere questa lettura. E per fortuna, perché sarebbe sbagliatissima: quando mai Tex ha ucciso un uomo per impressionare e far cantare un prigioniero???

  9. <span style="color:red;">1 minuto fa</span>, gilas2 dice:

     

    Arileggi meglio tutta la scena e pensa per esempio alla trovata di Indiana Jones con il fanatico con la scimitarra... è uno strizzare l'occhio al lettore/spettatore, non il trattare da 'indiano calumet augh fare come dice uomo bianco augh augh' come pensi tu. Ci sta e ce ne vorrebbero ogni tanto di più. Del resto proprio nel Texone di Villa c'è un duello identico o quasi e nessuno mi pare se ne sia lamentato o strepitato alla 'pantomima'.

     

    Ma non è il duello in sé, è come è costruita la scena! Innaturale a dir poco.

    Il fanatico si avvicina armato della sola scimitarra, perché mai buttare le armi da fuoco ed affrontarlo con il solo coltello? Non bastava intimargli di fermarsi e, se non lo avesse fatto, disarmarlo con un colpo di pistola alle mani e poi pestarlo? Qui il nemico viene GIUSTIZIATO senza che ne fosse necessità, quando invece poteva essere disarmato ed interrogato. E Tex che si rivolge a Tiger come per dire "pensaci tu ad ammazzarlo, io non ne ho voglia di sporcarmi le mani con questo..."

    Come diceva Diablero a proposito di Recchioni, anche questa è una scena "tamarra", puro fanservice mal costruito.

  10. Storia che continua a viaggiare su binari molto buoni, per me. Esco dalla lettura decisamente soddisfatto, si entra finalmente nel vivo con la doppia linea narrativa che vede Tex e Tiger da un lato impegnati nella jungla contro gli uomini della Negra Muerte, e Kit e Carson dall'altro che con Montales approfondiscono la conoscenza dei capoccioni dell'intrigo. Buona l'idea di usare Gregorio come scheggia impazzita, vedremo tra un mese quale sarà la sua decisione. Come ho già scritto nel commento precedente, la trovo una storia di atmosfera molto nizziana (in senso buono :D).

     

    Note stonate: mi ripeto, a mio avviso Ruju a volte pecca nella gestione degli scontri a fuoco. Qui, in particolare, nella sparatoria al villaggio contro gli uomini della Negra Muerte abbiamo il solito Tex che si lancia allo scoperto verso i nemici con le due pistole in pugno; non so voi, ma a me non piace questo modo di scrivere un Tex che vince perché tanto è invulnerabile alle pallottole e può affrontare i nemici senza riparo.

     

    Ma il momento peggiore dell'albo lo ha già descritto Diablero, anticipandomi nel mio commento:

     

    <span style="color:red;">8 ore fa</span>, Diablero dice:

    Scontro a fuoco contro una banda di assassini schiavisti fanatici che vogliono ammazzare i pards. In mezzo a tanti con il fucile arriva un babbeo con un machete.  E Tex, invece di farlo secco, si rivolge a Tiger (come se fosse il suo servitore per i lavori di coltello...)

     

    All'inizio non avevo capito la scena. Pensavo che Tex chiedesse a Tiger di prenderlo vivo per interrogarlo. Poi no, Tiger fa il classico duello (coltello contro machete, molto leale), e spreca semplicemente tre pagine in un telefonatissimo duello all'arma bianca, in cui c'è pure il solito clichè dell'avversario che sembra avere ammazzato Tiger (ma va? Ci avevo creduto, guarda, fidati...) ma poi si scopre che è lui ad essere stato accoltellato (sorpresona, non se l'aspettava nessuno)

     

    Questa non è una scena epica. A parte la banalità e la ripetitività, è una scena idiota. Tex in mezzo a DECINE di assassini che vogliono ammazzarlo ne vede arrivare uno con il machete e non può sparargli, "non sarebbe sportivo". Allora chiede al suo selvaggio servitore di occuparsi dell'incombenza, probabilmente per far fare qualcosa anche a Tiger.  E Tiger, lo stesso Tiger che un tempo sparava a Mefisto disarmato da cento metri di distanza (perché all'epoca non era scemo), inscena la classica scenetta da duello indiano, con tanto di frasi fatte da duello indiano per le cheerleader, "sarà il mio coltello a saziale la sua sete".

     

     

    Scena inutile, piazzata lì solo per dare un momento di gloria a Tiger. Irritante.

     

    Mi aspettavo infine di più dai due Kit, a dir la verità. Nel commento precedente avevo apprezzato la scelta di dividere i pards, in modo che anche i due Kit potessero prendere l'iniziativa, ma qui non combinano davvero niente se non chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere... Speriamo che Carson si riscatti nel finale con quella gatling...

     

    Comunque la storia rimane molto avvincente, c'è tanta carne al fuoco che speriamo non si bruci in un finale troppo affrettato. Un'ultima nota: non sono d'accordo con chi dice che la seconda parte del primo albo è inutile e poteva essere eliminata, a mio avviso serve a dare maggior respiro all'intrigo politico e maggior epicità alla storia. È sostanzialmente autoconclusivo, ricalca un po' la struttura di "Terra promessa" con un netto stacco tra la prima e la seconda parte (ma là, già nella prima parte c'era la scena dell'emporio...)

     

     

  11. 1 ora fa, Diablero dice:

    Pure Villa testimoniò all'epoca la difficoltà di rendere la follia di mefisto come la faceva Galeo...)

     

    Un ricordo: da bimbetto (primi anni '90) chiesi a mio padre: "Perché non torna più Mefisto?". La sua risposta: "Perché nessuno lo sa disegnare come Galep".

     

     

    Forse tecnicamente non era al livello di molti disegnatori di oggi, anche a causa dei ritmi incredibili con cui doveva sfornare tavole e copertine - roba che i disegnatori di oggi se la sognano. Il dinamismo delle sue figure per me è ineguagliabile.

  12. Tra i disegnatori classici, Nicolò su tutti.

    Ma tutti i disegnatori storici (Galep, Letteri, Ticci, fino a Fusco e Civitelli, finanche il poco ricordato Muzzi) rimangono sempre irraggiungibili per qualunque disegnatore successivo. Perché le loro tavole, oltre alla bellezza estetica, portano con sé un carico emotivo che rende la rilettura delle loro storie non un semplice intrattenimento, ma un tuffo nel passato e nei ricordi.

     

    Tra i disegnatori successivi, metto al primo posto Marcello (aiutato dal fatto che ha potuto disegnare le migliori storie post GLB).

    Nello staff attuale, Biglia, Andreucci e Dotti.

  13. <span style="color:red;">33 minuti fa</span>, Leo dice:

    Poi, comincia la riscrittura de "Il Passato di Tex". Ora, io ho sempre reputato questa storia di GLB non bella, e sicuramente la più brutta tra le storie campali dei quattro pards. Molto meglio di lui ha fatto Nizzi raccontando il passato di Tiger e la drammatica vicenda del matrimonio di Kit Willer.

     

    Che il plotone di esecuzione del forum si prepari.

     

    :lol2:

     

    Bel commento!

    • Grazie (+1) 1
  14. Ciao Borden, ho appena terminato la lettura del romanzo “Manituana” del collettivo Wu Ming, ambientato nella Mohawk Valley negli anni della Rivoluzione Americana. Non so se hai mai avuto modo di leggerlo, ma mi ha riportato alla mente le atmosfere delle tue storie “Mohawk river” e “Kentucky river”, che non ho mancato di rileggere in questi giorni. A questo proposito, quando leggeremo il terzo capitolo della saga?

  15. <span style="color:red;">8 ore fa</span>, Diablero dice:

    Poi, ho l'impressione che a tanti sfugga proprio il problema. Sembrano considerare "Sam alla fine vince" totalmente corrispondente a "Sam deve sparare come Tex e far fuori sette banditi esattamente nel modo di Tex". Che è una boiata al livello di "se non sai colpire una mosca a 50 passi con un revolver, non risolverai mai il problema, gli insetticidi non esistono!"

     

    Quello che sfugge a te, invece, è che Sam NON SPARA COME TEX, non risolve la situazione da pistolero infallibile; Recchioni invece è bravo a mettere in luce la differenza rispetto al fratello. Nello scontro finale:

    - Sam coglie di sorpresa i banditi, mentre stanno ricaricando. Non ho mai detto che hanno i fucili scarichi e che siano deficienti ad aver sparato tutti i colpi, ma che stanno comunque ricaricando le armi. Si vede chiaramente: anche se hanno ancora dei colpi nel serbatoio, non stanno impugnando i fucili come se dovessero sparare, hanno i proiettili in mano: per voltarsi, riprendersi dalla sorpresa e capire dove si trova Sam, impugnare correttamente le armi e sparare ci vuole qualche secondo, non un decimo di secondo, il tempo sufficiente perché Sam, che ha già preso la mira, ne colpisca due. E si badi, uno lo ferisce soltanto alla spalla, sempre per ribadire che non è così infallibile e nonostante avesse tutto il tempo di prendere la mira non riesce a freddarlo. Sul fatto che spari sventagliando il cane della pistola, quella sì che è una tamarrata alla Recchioni, da evitare (sempre che sia stata sua l'indicazione e non un'iniziativa di Andreucci)

    - poi, di nuovo, Sam uccide un altro bandito sbucando all'improvviso da dietro un maiale; caspita, solo i grandi pistoleri possono farlo! Qui è proprio uguale a Tex, dov'è la differenza tra i due?!? Si comportano proprio allo stesso modo, anche Tex si nasconde sempre dietro ai maiali! :lol2:

    - un ulteriore bandito muore colpito da un compagno mentre lotta nel fango con Sam (che sta avendo la peggio)

    - nella stalla, si nasconde e colpisce il bandito rimasto con il forcone, di nuovo uscendo all'improvviso

    - il capo banda viene colpito di nuovo alle spalle

     

    Io qui trovo che Recchioni abbia messo chiaramente in evidenza in questo scontro a fuoco la differenza tra Sam e Tex. Poi ti puoi lamentare che questa non sia la soluzione narrativa che avresti preferito ma avresti voluto che Sam se la cavasse senza l'uso delle pistole, è più che legittimo; avresti preferito più inventiva dell'autore, e non il ricorso ripetuto all'espediente "sorprendo i banditi alle spalle", anche questo è giusto (e potrei essere d'accordo); e puoi anche criticare le fastidiose frasi tamarre di Recchioni, su questo siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Ma non puoi dire che qui Sam agisce come avrebbe fatto Tex, la differenza c'è tutta.

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