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TWF - Tex Willer Forum

pecos

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  1. Letti anch’io i primi tre albi di questa storia, che per i primi due albi e mezzo è fondamentalmente un mega-riassuntone delle origini di Tex, fissate una volta per tutte da GLB nel passato di Tex e arricchite da Borden con una serie di storie autoconclusive viste negli ultimi anni sia sulla serie regolare che sui cartonati, oltre al maxi Nueces Valley. Era necessario che anche sulla collana “Tex Willer” venissero affrontate le origini del personaggio, ma per quanto ben note ai vecchi lettori non ho trovato questa parte per nulla noiosa. Questa storia sarà un punto di riferimento in futuro perché fissa una volta per tutte in “nuovo canone” sulle origini di Tex, stabilendo tra le altre cose che la nizziana “Ritorno a Culver City” è fuori dal canone è sbagliata. Ottimo ‘espediente di riassumere gli ultimi eventi del passato di Tex attraverso la discussione/scazzottata dei ranger, e non con l’ennesimo racconto di Tex a Cochise e al ladruncolo. A questo proposito, spero che non lèggeremo più storie in flashback su questa collana, ma solo storie in presa diretta, perché l’espediente del racconto intorno al fuoco ormai ha un po’ stancato. Come sempre non posso che complimentarmi con il curatore per la qualità di questa nuova collana; questa volta ribadisco in particolare quanto siano azzeccate le copertine, vien voglia di incorniciarle e appendere (e notate quanto faccia la differenza una colorazione non piatta e sverniciata come quella della serie regolare! Se anche le copertine di Villa fossero colorate così...). Per concludere, cose da trasferire anche sulla serie regolare: 1) colorazione delle copertine; 2) rubrica a pag. 4 in sostituzione dell’insulsa paginetta di Frediani.
  2. pecos

    [719/720] Sulla cattiva strada

    Alcune vicissitudini mi hanno tenuto per qualche tempo lontano dal forum, e da Tex. Sto approfittando delle festività per rimettermi in pari con un po' di letture arretrate, a partire da questa storia di transizione targata Ruju. Sarà l'astinenza, ma ho trovato la lettura davvero piacevole. Tra una storia di ampio respiro e l'altra, come l'epopea boselliana dei Netdahe, sono necessarie anche queste storie di passaggio, che se ben scritte e sorrette dall'idea giusta possono anch'esse regalare soddisfazioni, per quanto non aspirino al ruolo di capolavori. GLB era un maestro nel proporre questi intermezzi gustosissimi, qui Ruju si difende benissimo e gestisce alla grande una sceneggiatura fresca e veloce che non annoia e svolge alla grande il suo ruolo di intrattenimento. Un aspetto su cui Ruju dovrebbe migliorare, come già sottolineato da qualcuno in questa discussione, è la gestione delle sparatorie. Font è un artista che da sempre divide il pubblico texiano, io adoro i suoi paesaggi e le sue cittadine puramente western, e non ho avvertito un calo qualitativo importante (per quanto non sia più il Font di Colorado Belle). Come voto finale, un 7 è più che meritato.
  3. pecos

    Ancora Su Tex & Zagor

    Che dire, l'ultimo post di Diablero è assolutamente perfetto. Dichiaro chiuso il battibecco e invito a ritornare in topic - cioè a parlare di "Tex & Zagor".
  4. pecos

    Ancora Su Tex & Zagor

    Bah la soluzione è talmente ovvia... chiedi in giro agli esperti quali sono gli episodi più belli e che possono andare maggiormente incontro ai tuoi gusti, leggiti quelli e lascia perdere gli altri - così ti risparmi i conati di vomito. Ma che poi, povera stella, perché la volete convincere a tutti i costi a leggersi Zagor, se non vuole?
  5. pecos

    NUOVI TITOLI PER GLI ALBI DI TEX ?

    Ce l'hai con me? UOMO ROSSO, SOLDATO BLU LO SPERONE D'ARGENTO IL GUADO DELLA MORTE MESTIZO [nome], IL METICCIO IL COLONNELLO JIM BRANDON (A proposito: il nome di Jim Brandon è mai comparso nel titolo di un albo o una striscia? Per gli altri amici storici, mi pare che El Morisco e Montales abbiano almeno un albo con il loro nome, se non due o forse tre; poi ricordo "Pat l'irlandese" e "Gros-Jean, il meticcio", ma direi che fossero titoli di strisce...)
  6. pecos

    NUOVI TITOLI PER GLI ALBI DI TEX ?

    Il mio nickname sarebbe pure un buon titolo... PECOS!
  7. pecos

    NUOVI TITOLI PER GLI ALBI DI TEX ?

    Se vuoi puoi dire "Neve rosso sangue", o "Sangue sulla nAve".
  8. pecos

    NUOVI TITOLI PER GLI ALBI DI TEX ?

    Titoli di libri: UNA PEPITA DI PIOMBO CIELO DI SABBIA CAVALLI SELVAGGI
  9. pecos

    [640/642] Giovani Assassini

    Eh ma il punto è questo: se non ricordo male (ma la storia l'ho letta diversi anni fa...) ho sempre pensato che fossero i due Kit a votare per lasciare libero il Kid, mentre come scrivevo nel mio precedente commento Quindi secondo me questo finale sarebbe stato compatibile con un Rodelo che rimane malvagio nell'ultimo episodio della saga, che è la soluzione che avrei preferito.
  10. pecos

    [640/642] Giovani Assassini

    Per me invece questa è un'ottima storia, la storia che secondo me è "sbagliata" è il seguito, Winnipeg. Quest'ultima la ricordo proprio per gli infiniti dialoghi per giustificare a posteriori la famosa votazione, tavole e tavole passate a discutere se il Kid è buono o è cattivo... Più altri difetti di cui magari parleremo quando arriverai a rileggere quella storia "Giovani assassini" è per me una storia riuscita, perché lascia il Kid ancora nell'ambiguità - ma rimango convinto che questo sia un personaggio che nasce cattivo e cattivo fino al midollo doveva rimanere. La storia successiva per me rovina tutto: non ci doveva essere redenzione per Kid Rodelo.
  11. pecos

    [223/226] Missione Suicida

    Anzitutto, benvenuto! E ci mancherebbe che tu ti debba scusare per intervenire! Anzi, il tuo commento è scritto benissimo, e saremo tutti ben felici di leggerne altri! Devo dire che non condivido questa frase: se tu avessi scritto "pessimo sceneggiatore di Tex", forse avrei anche potuto darti un po' di ragione. Ma "pessimo sceneggiatore" è basta, direi di no. Anche se questa storia è complessivamente poco riuscita (non solo come storia di Tex, ma come storia in sé), non arriverei mai a dire che le sceneggiature di Nolitta siano pessime. Hanno il loro stile decisamente personale, certo, e in fin dei conti credo sia questione di gusti, ma io il più delle volte ADORO le storie di Nolitta! Spesso non riesco proprio a staccarmi dagli albi Anch'io in diverse occasioni ho avuto l'impressione che lo sceneggiatore abbia cambiato idea più volte in corsa durante la scrittura di questa storia. In particolare l'episodio del penitenziario "stona", perché sembra proprio che quella sia l'idea centrale della storia, poi però inaspettatamente non se ne fa nulla. Non posso che essere d'accordo
  12. pecos

    [223/226] Missione Suicida

    Già, peccato solo che Tex fosse con lui da tre giorni e non ha fatto niente per correggere gli errori dell’incompetente tenentino Ma al di là di questo, il personaggio isterico, iroso e nevrotico di questa scena non ha niente a che fare con Tex...
  13. pecos

    [223/226] Missione Suicida

    Storia “nolittiana” fino al midollo, questa. Con tutti i pregi, ma soprattutto i difetti della sua scrittura, evidenti fin dalla prima scena in cui un Tex isterico prende a male parole il povero tenentino (scena irritante, oltre che sbagliata). Si prosegue con la tipica scrittura “a episodi”, spesso abbastanza slegati dalla trama principale: qui addirittura abbiamo un lungo “detour” al penitenziario, che si rivela del tutto insignificante dato che l’idea della spedizione di galeotti non andrà in porto. Intendiamoci, a mio avviso in una storia ci stanno anche episodi o scene collaterali e secondari; qui però si rimane un po’ con l’amaro in bocca, dispiace non vedere Tex alla testa della banda di carcerati: Nolitta ti fa pregustare un bel piatto ricco e poi te lo toglie da sotto il naso... Alla lettura è una scena che “stona”, forse c’è stato un cambio di rotta dello sceneggiatore durante la scrittura della storia? Per fortuna ci penserà qualcun altro, qualche anno più tardi, a riprendere questa idea e a scrivere un capolavoro Anche il secondo albo prosegue con scene di carattere episodico. Durante l’incontro/scontro con il giovane indiano Negrito, troviamo una sorta di meta-dialogo: “Ho sentito tante volte parlare di Aquila della Notte, e so che un grande capo abile e valoroso come lui non sarebbe mai caduto stupidamente in un agguato del genere“, dice Negrito dopo aver catturato Tex e Carson: ma è evidente che Negrito si rivolge a Nolitta stesso, per ricordargli di non scrivere queste scene in cui Tex fa la figura del piccione. Nolitta non lo ascolta e tira avanti. C’è spazio comunque per alcuni momenti decisamente spassosi e riusciti, come il Carson in grande spolvero nel momento dell’ingresso dei nostri nel campo nemico. In generale tutto l’ultimo albo è decisamente il più riuscito della storia, sopratutto con la scena ad alta tensione della partita a poker, sempre gradita. Nel finale, nuova lavata di capo da parte di Tex all’ufficialetto delle giacche azzurre: e qui il nostro ranger si spinge persino a dire che i soldati avrebbero potuto intervenire, bastava far fuori tutti gli uomini della pattuglia di confine senza lasciare superstiti 🤦‍♂️ Storia quindi con luci e (molte) ombre, ma alla fine, per quanto poco texiano, Nolitta riesce sempre a tenerti incollato alle pagine. Voto 6.
  14. pecos

    [716/719] Netdahe!

    Beh ma su quella scena là la pensiamo allo stesso modo Solo che io trovo poco elegante anche questa Lo so bene che Borden è molto attento a tutto quello che viene pubblicato, ma in questo caso, nel mio piccolo di lettore e senza voler montare polemiche eccessive, mi permetto di dire che la scelta che ha fatto è perlomeno opinabile
  15. pecos

    [716/719] Netdahe!

    Ma che discorsi, non è questione di scandalizzarsi, per un capezzolo non si scandalizza nessuno. È una questione di stile. È come se il mio ambiente di lavoro richiedesse un abbigliamento elegante, giacca e cravatta, e un bel giorno mi presentassi in infradito. O se avessi una tipica pizzeria napoletana e un bel giorno decidessi di inserire i tortellini nel menù. Ecco, il nudo su Tex fa quell'effetto lì. ... comunque secondo me Borden ha pianificato la scaletta delle uscite in modo da essere in vacanza e lontano dal forum proprio in occasione dell'uscita di questo albo
  16. pecos

    [220/223] Sasquatch

    Altra storia nolittiana "leggendaria", quella del Sasquatch. Sfido chiunque l'abbia letta da bambino a dire di non ricordarsi dell'incontro con Tex e il Bigfoot! Nolitta riprende una diffusissima leggenda popolare della costa ovest e la contamina con elementi fantastico/soprannaturali, dotando il Sasquatch di poteri taumaturgici e telepatici. Trovo molto riuscita l'atmosfera di mistero che si inizia a respirare quando la storia decolla, dopo un lungo "prologo" come nel puro stile Nolitta. Nel rileggerla dopo tanti anni, l'ho trovata davvero affascinante, tanto da rimanere incollato alle pagine fino alla memorabile scena finale. Bella anche la scelta di utilizzare la coppia Tex-Tiger. Devo dire che qui Tex è piuttosto riconoscibile e trovo che non si allontani più di tanto dal modello glbonelliano, se non nella scena - questa sì, decisamente poco texiana - in cui non impedisce a Lacey di far secchi due o tre degli innocenti indiani sorpresi nella loro cerimonia, il quale anzi viene solo rimbrottato a cose fatte. Altro momento "sbagliato" è la battuta "Ai balordi come te, non si dovrebbe nemmeno concedere l'onore di un processo, ma solo il regalo di una solida corda pendente da un robusto ramo d'albero", che in bocca a Tex non si può sentire. Purtroppo, non so se consapevolmente o proprio per scarsa comprensione del personaggio, Nolitta scrive sempre un Tex con carattere e atteggiamenti lontani da quello di GLB; a volte con effetti tutto sommato trascurabili sul risultato finale, mentre in altre storie - come la successiva, che commenterò a breve - sono davvero irritanti. Credo che se ci fosse stato un curatore con la possibilità di correggere queste scene, avremmo avuto in questo caso una splendida storia veramente texiana. In ogni caso, qualunque sia il voto finale alla storia, per me non può essere meno di 8 grazie ai disegni del grande Nicolò Curiosità: piuttosto insolita la scena iniziale, quando il bandito ferito a morte finisce sul palco di un teatro dove si sta recitando l'Amleto
  17. pecos

    [431/435] La Strage Di Red Hill

    Ah ok, ora è più è chiaro. In questa storia credo che di veramente anti-texiano ci sia solo il finale, per il resto secondo me è un Tex pienamente riconoscibile. Meno glbonelliani invece sono gli altri pard, con Carson alcolista anonimo e Kit che quasi ammazza di botte il figlio del contadino. Ma vabè, sempre di Nolitta stiamo parlando
  18. pecos

    [211/213] Tucson!

    Storia che non riprendevo da tantissimo tempo e che avevo quasi dimenticato, se non fosse per l'aura mitica che evoca l'indimenticabile "ring" di Tucson. Gran bella storia, molto riuscita soprattutto nella prima parte: nel primo albo ci troviamo di fronte a una classica storia "cittadina", ma chiaramente ambiziosa vista la portata dell'intrigo messo in piedi dai faccendieri del ring. Qui troviamo il Tex nel puro stile GLB, un vero ciclone, irruente e sopra le righe. Il ritmo cala un po' nei successivi albi, che diventano piuttosto verbosi (forse eccessivamente, anche per me che non sono uno che disdegna qualche parola in più nei fumetti), ma con continui cambi di scena e di ambiente: da una storia cittadina si trasforma in una classica avventura tra indiani e trafficanti, per poi spostarsi di nuovo fino a Washington, fino all'epilogo nella città morta. Ed entrano in gioco due pezzi da novanta come Cochise ed Ely Parker. Anche il finale è un gran classico di GLB, con la mano del destino che si abbatte sui principali antagonisti togliendo dalle mani di Tex la giusta punizione. Non siamo al livello dei grandi classici del centinaio d'oro, ma rimane una delle storie memorabili del terzo centinaio.
  19. pecos

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Non c'è niente da fare: più si va avanti, più rimango entusiasta della qualità di questa nuova collana. Non so quanto venda, ma spero che anche le cifre premino la scommessa di Boselli e della SBE, perché se lo meritano. Se non altro, mi pare che qui sul forum il giudizio positivo sia pressoché unanime. Mi piace da matti questo formato, snello ed agile. Mi piace un sacco l'idea di leggere una storia a puntate, episodio dopo episodio, mese dopo mese, in questi tempi di binge watching bulimico. E c'è sempre un bel riassunto, corposo, all'inizio dell'albo, che aiuta a non perdere il filo. Boselli è bravissimo nello scrivere sceneggiature che si interrompono sempre al momento giusto, che ti fanno chiudere l'albo con la giusta aspettativa di leggere il seguito, ma anche pienamente soddisfatto della lettura. Mi piacciono da matti anche le copertine di Dotti. Mi piacciono i disegni di altissimo livello; in questo caso Rubini è magistrale nel ricreare le paludi della Florida e i costumi dei Seminole. E, infine, mi piace la rubrica curata da Boselli, sempre estremamente piacevole da leggere (al contrario di quella della serie regolare...). Venendo all'albo in edicola - occhio agli SPOILER - si tratta di un episodio di transizione, in attesa dei fuochi d'artificio dell'episodio conclusivo. Tante chiacchiere, relativamente poca azione, se escludiamo il duello con Lou, e l'azione di guerriglia condotta da Tex nell'accampamento dei soldati. Ma la storia si mantiene interessante e coinvolgente: una parte iniziale didascalica, senza essere pedante, ci fa ambientare nel mondo dei Seminole, poco conosciuti al pubblico texiano; Tex si guadagna la fiducia dei suoi nuovi compagni, passando da nemico a condottiero e, forse, ad ambasciatore della pace; scopriamo che Fairfax è davvero una carogna, il vero "cattivo" di questa storia, e che l'agente federale comincia a nutrire qualche dubbio sulla colpevolezza di Tex: sarà il redivivo capitano Payne a fargli cambiare definitivamente idea? Insomma, nonostante la relativamente poca azione si tratta come sempre di un albo denso, ricco di personaggi, e preparatorio per un finale che mi aspetto scoppiettante.
  20. pecos

    [431/435] La Strage Di Red Hill

    Lo sapevo che dicendo bene di un'altra storia di Nolitta rischiavo grosso Che sia "sbagliata", l'ho scritto anch'io nel mio post. Di sbagliato, però, in questo caso trovo che ci sia solo la cantonata che prende Tex nel coinvolgere Ska-Wom-Dee nella battaglia contro i Wolfers, ed in particolare la sua scarsa preveggenza: se eliminiamo le ultime pagine della storia e scriviamo un epilogo in cui i Sioux sono felicemente accettati in Canada, a mio avviso diventa una storia "giusta" e perfettamente texiana. Stavolta non ho capito del tutto il @Diablero: Perché? In questa storia a mio avviso non si vede il Tex iroso e sempre in preda alle emozioni a cui Nolitta ci ha invece abituato in altre storie (se non nella scena iniziale del massacro, ma non dovrebbe esserlo in quel caso?) Anche qui, perché l'atteggiamento di Tex in questa storia dovrebbe essere opposto al "vero" Tex? Timoroso e remissivo, scrivi più in basso - ti sembra timoroso e remissivo il Tex di questa storia? Qui siamo d'accordo, ma solo nel non aver previsto che le cose non sarebbero andate come pensava per i Sioux. Questo non vuol dire che Tex "fallisce sempre". ? Cosa intendi? Di nuovo, cosa intendi?
  21. pecos

    [431/435] La Strage Di Red Hill

    Quasi ogni estate amo passare qualche ora a rileggermi questa lunga, epica storia, e quest'anno non fa eccezione. La rileggo spesso perché è una storia che amo, nonostante quel finale amaro che fa chiudere l'ultimo albo con rabbia e tristezza; ma proprio qui si vede la gran capacità di Nolitta di coinvolgere anche emotivamente il lettore, con scene come il massacro iniziale, la morte del figlio di Ska-Wom-Dee o, appunto, il finale stesso. Questo è per me un valore aggiunto ad una trama già molto complessa ed appassionante. Come già sottolineato da molti forumisti, la cosa che inevitabilmente colpisce di questa storia è che Tex qui prende una gran cantonata. Alla fine della storia Ska-Wom-Dee non avrà molta volta di rivedere l'amico Aquila della Notte, che in fin dei conti non gli ha portato che sventure. Basta questo per dire che è una storia sbagliata? Certamente sì, se Tex deve essere sempre e comunque l'eroe infallibile, capace di prevedere ogni situazione ed ogni possibilità. Quindi c'è un errore di fondo, un errore da matita rossa; temo che un soggetto del genere non sarebbe mai approvato dal curatore che abbiamo oggi... Ma, dico io, per fortuna che questa storia è stata scritta e pubblicata Riprendo il bel commento lungo e articolato del Condor, che a mio avviso è un po' ingeneroso con il voto finale: Questa, lo sappiamo bene, è una cifra stilistica di Nolitta, ma a differenza di altre occasioni trovo che in questo caso non ci siano lungaggini o allungamenti di brodo: ogni scena qui è funzionale alla trama, che nonostante la linearità dello sviluppo è molto complessa e ha tanti elementi di interesse; per me il sergione era in stato di grazia nello scrivere questa sceneggiatura. Nonostante la rilegga quasi ogni anno, non mi annoio mai. Uno degli aspetti certamente negativi della sceneggiatura. Un paio di battutine ci stanno, ma qui siamo davvero a un livello esagerato. Peccato, perché alla lunga questi "siparietti" finiscono per diventare irritanti. Nella confusione del massacro, per me non è così inverosimile che Tex non venga riconosciuto. Certamente, come scritto sopra, è una grande errore di valutazione da parte di Tex quello di coinvolgere i Sioux nell'assalto al forte. Ma la scena è di grande epicità, non direi proprio che Tex e Carson si limitano a gingillarsi col cannoncino: i due mantengono la promessa fatta a Ska-Wom-Dee di aprirgli la porta del forte, poi si lanciano nella mischia a combattere a fianco degli indiani. Nota che non sappiamo nemmeno quanto ingenti siano le perdite umane, in fin dei conti una volta penetrati nel forte gli indiani hanno vita facile negli scontri corpo a corpo: certo è che chi ci rimette le penne è proprio il figlio del capo indiano, e in questo caso Nolitta scrive una delle scene più commoventi della storia. Mi sono sempre chiesto la stessa cosa. In particolare la scena che menzioni, con le tavole aggiunte a posteriori in cui Tex dialoga con la coppia di indiani, sembrano indicare che forse l'entrata in scena di Ska-Wom-Dee non era prevista fin dall'inizio. Per me, complici i magistrali disegni di Giolitti e Ticci, il voto finale è 9.
  22. "La frustata", bel titolo! Saranno davvero 80 pagine?
  23. pecos

    [716/719] Netdahe!

    In effetti il dettaglio della sottoveste sembra indicare che ci sia stato qualche ripensamento in corso d'opera, ma chissà come è andata davvero... Non credo proprio che qualcuno in Bonelli pensi che mettere un fondoschiena in evidenza su Tex faccia vendere di più, sarebbe davvero ridicolo, come dici. Semplicemente, sono tempi in cui una donnina nuda di qua, una scena un po' pepata di là si mettono dappertutto. Non c'è nulla di scandaloso, ma rimango dell'idea che in un fumetto di avventura classica come Tex, con una tradizione settantennale, questo sia di cattivo gusto. E qui mi ricollego con la tua chiosa, con cui sono perfettamente d'accordo: Beh, è normale che se ne parli. Siamo in un forum di Tex e questa è tutto sommato una novità per la testata, logico che se ne discuta. Anche perché la sceneggiatura di Boselli fila che è un piacere, onestamente sul resto c'è poco da dire se non che attendiamo il gran finale
  24. pecos

    [716/719] Netdahe!

    Non c’è nessuno scandalo nel mostrare un fondoschiena (lo scandalo ci sarebbe stato per quella cultura degli anni ‘50 che metteva in atto le censure di cui parli). Semplicemente sarebbe stato più elegante e di buon gusto vestire la signora del rancho verde di una sottoveste. Invece c’è stata una precisa scelta di mostrare qualche nudità, sarà perché oggi va di moda e lo fanno tutti.
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