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Occhi nella Notte

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  1. Tex, la frustata. E a ragione visto il prezzo in rapporto alle pagine. 45 pagine sono veramente poche. D'altra parte la fattura dell'albo è comunque ottima. Ottima la colorazione e la fattura delle tavole. Certo... qualche pagine di extra, magari con qualche bozzetto, qualche tavola originale, qualche parola degli autori, male non ci starebbe. Ma è in linea con la fattura degli gli altri cartonati della collana. Mario Milano fa un lavoro molto buono, anche se leggermente altalenante. Alcune tavole sono splendide, con paesaggi maestosi, inquadrature dall'ampio respiro, tagli in primo piano in stile Leone molto significativi; altre invece mi sono sembrate dal tratto meno preciso, forse realizzate in modo più veloce. A questo proposito mi riferisco in particolare ai volti. In particolare a quello di Tex e Carson. Spesso sono abbozzati e francamente poco chiari. Alle volte Tex m'è sembrato espressivamente identico a Steven Seagal. Mi è piaciuta la scelta di rendere fisicamente simili a Lee Van Cleef e Charles Bronson i due texani compagni di Portela. Per quello che riguarda la storia, anche in questo caso Ruju fa un buon lavoro. In considerazione dello spazio narrativo concesso forse anche ottimo. Il colpo di scena, così come l'aggiunta della componente magica, sono inseriti sapientemente e donano un qualcosa in più ad un racconto che altrimenti, per quanto solido, rischiava di essere già visto. In definitiva bel volume. Da comprare.
  2. Mi sono recuperato i numeri 621 e 622 con la storia precedente. Ecco, purtroppo il paragone rende questo seguito ancora più debole, a partire dai disegni che in questo caso sono molto più svogliati dei precedenti. Forse 7 anni in più hanno contribuito in peggio.
  3. La storia è buona. Francamente Ruju su Tex lo attendo sempre con ansia. Penso stia facendo un buonissimo lavoro. Purtroppo si rimane sulla piena sufficienza per via del cattivo. Troppo banale, prevedibile. Serviva un guizzo, una caratterizzazione diversa, più originale, più provocatoria.
  4. In b/n è ancora più spettacolare! Storia molto buona. Pur non avendo letto il prequel, sono riuscito ad apprezzarla. Bowen personaggio interessante, sfaccettato che permette una buona riflessione sulla possibilità di redenzione, anche quando sembra impossibile. Ruju è sempre ottimo nel saper dosare azione e sentimento, e dona un tormento palpabile a Bowen, vero perno della vicenda. Ottimo anche il finale, con questo bambino che ci lascia non poche riflessioni esistenziali. Perfettamente daccordo
  5. Storia ottimamente disegnata, ma veramente facilotta, primva di colpi di scena significativi e piena di risuluzioni noiose. Stormi di vampiri tenuti a bada da colt e nativi americani che lanciano lance senza prendere neppure un albero, figurarsi i protagonisti, che pistole alla mano li massacrano con tale mattanza che la caccia al bisonte è meno cruenta. So bene che Tex e compagni sono e saranno sempre infallibili, però per favore inserite qualche piccola difficoltà, qualche graffio, qualche ferita... In stostanza una storia molto ben confezionata, a tratti divertente, ma veramente vista e strarivista e purtroppo banale. Pur con sostanziali pagine in meno, Ruju con "l'uomo dalle pistole d'oro" ha infinitamente meglio di questa storia di Manfredi... poi va bè, ammento anche che il fantastico abbinato al west non mi fa proprio impazzire.
  6. Quindi la storia che dovrei recuperare per conoscere Bowen sarebbe sul Tex 676-677?
  7. Bella bella storia! Semplice storia di vendetta è vero, ma coinvolgente. Ben strutturata. Potrebbe benissimo essere una sceneggiatura per un film Leoniano. Finalmente un western sporco, cattivo, oscuro, con un Willer ed un Carson quasi sempre inghiottiti dall'ombra dei cappelli e degli spazi, meno infallibili del solito. Un passato che ritorna e che rende Carson vero protagonista nostalgico, braccato ma mai vittima. Un senso di giustizia che lascia al lettore quasi l'amaro in bocca, che fa riflettere pur nelle pochissime pagine a disposizione e che si barcamene sapientemente fra frenetiche scene d'azione magistralmente disegnate in cui quasi si percepisce il frastuono delle pistole, alle riflessioni intorno al fuoco. Ottimo lavoro Ruju!
  8. Il contesto è importante, sono daccordo. Pat è un personaggio storico ed è un mio problema non conoscerlo, daccordo. Inserirlo e ritenere fondamentale ai fini della risoluzione della trama, la sua presenza ed il suo incontro a box, francamente continuo a non capire. Prima è stata citata la scena del teatro: è una sequenza che serve alla storia; esalta il potere del Maestro, infonde adrenalina ed azione al ritmo generale, serve per mandare un messaggio alla popolazione di NY. Ma l'incontro di Box, almeno io leggendolo, l'ho trovato un riempitivo. Una giustificazione per la presenza forzata di Pat. Se provo a rileggere la storia considerando lo stesso finale ma eliminando la box, il risultato non cambia. Non ha senso. Ripeto: se per voi invece è fondamentale per qualche ragione (a parte il fatto che c'è Pat e quindi ci deve essere per forza) vi prego di spiegarmela. Forse non ho capito io.
  9. Pecos non hai risposto. Perchè l'incontro di box è fondamentale?
  10. Ti ripeto: Pat non lo conoscevo, magari in altre storie è stato anche approfondito come personaggio. In questo caso la lacuna è la mia. Fondamentale il suo utilizzo non mi sembra e lo scontro di Box non capisco come potrebbe essere il fulcro di tutta la vicenda. Se hai la pazienza di spiegarmi mi fai una cortesia. I momenti buonisti? I primi due che mi vengono in mente: il finale, la scena in cui scagnozzi della gang cinese cercano di uccidere Tex che cade alla fine in una botola nascosta e che in trappola e palesemente a rischio morte si salva perchè lo vogliono vivo. E fino alla pagina prima volevamo ammazzarlo.
  11. Ho aspettato di avere tutti e 4 gli albi per leggere la storia, quindi Boselli e la Bonelli saranno felici lo stesso indipendentemente dal giudizio che darò. Finalmente una storia di più ampio respiro. Ci voleva. Come sempre ottima ricostruzione storica, così come molto buona la resa grafica, ed altrettanto ottimi i dialoghi. Mi è piaciuto tantissimo Carson, il contesto in cui è stato calato e il suo apparente disagio. Perfetta spalla, ottime battute, e divertente al punto giusto quando si tratta di sdrammatizzare un pò la storia. Credo che fra tutti, sia il valore aggiunto. Ho trovato qualche difficoltà da lettore novizio; ci sono rimandi a storie passate che forse avrebbero aiutato a dare più spessore ai cattivi di turno, che francamente ne escono abbastanza stereotipati e banali. Soprattutto questo fantomatico "maestro". E' veramente infarcito dei luoghi comuni più comuni. Non so se qualcuno legge anche eroi americani ma tutta la faccenda del veleno che uccide e deforma, con cui si vuole avvelenare la città attraverso l'acqua ecc... mi ha fatto tornare in mente più di una storia con protagonista Joker e il suo smilex. Nick Castle e compare onestamente tendo a salvarli: li ho trovati una bella coppia, che molto vagamente ricordano in negativo Bud Spencer e Terence Hill. Soprattutto Castle, con la sua astuzia texiana, è un buon personaggio e spero di rivederlo più avanti magari come antagonista principale, anche perchè in questo caso non capisco francamente la necessità di allearsi con uno come il Maestro. Avrebbe potuto ottenere più o meno gli stessi risultati (se si intende il soggiogare le gang di NY perchè altri obbiettivi francamente mi sono sfuggiti) anche da solo. Boselli, se leggi: era veramente proprio necessario strizzare l'occhio ancora una volta al Conte di Montecristo? Soprattutto considerando il fatto che la botola nascosta è veramente una pensata eccessivamente forzata. Tutto un mega preambolo sulla sicurezza del carcere, sulla sua struttura e poi viene fuori una botola segreta agli stessi carcerieri nascosta da un tappeto, proprio nella cella di uno dei più pericolosi criminali? Dai su... si poteva pensare a qualcosa di meglio. Altro personaggio che non ho capito è i pugile: ma a che serve ai fini della trama? Cioè, se lo prendessi e lo togliessi dalla storia, fondamentalmente cambierebbe qualcosa? Si ok, è la prima volta che lo leggo e magari è un personaggio più importante di quello che mi sembra, ma in questo caso io non ne ho capito l'utilità. Come dicevo: bella NY ed interessate vedere Tex e Carson in un constesto del genere, ma... le gang le vogliamo fare un pò più cattive? Più difficili da debellare? A me sono sembrate tutte una manica di mezzi sprovveduti. In definitiva è più bocciata che promossa, anche se ci ho visto sprazzi di molto buono. Rimane sempre il solito problema: molte sviluppi sempre vincolati al buonismo più sterile.
  12. Occhi nella Notte

    [Maxi Tex N. 21] Nueces Valley

    Ho avuto il piacere di conoscere Del Vecchio https://www.comicartfans.com/gallerypiece.asp?piece=1506883
  13. Leggendo la storia di Lilyth ho avuto come l'impressione che per ambientarla avessero preso il "set" di Painted desert. A parte questo, come dite anche voi, buon volume ed ottima storia su Dinamite.
  14. Occhi nella Notte

    [Tex Willer N. 0]

    Leggo Tex da troppo poco tempo per trovare inconguenze ecc, ma non vedo l'ora di leggere questa nuova serie.
  15. La penso allo stesso modo. In moltissime tavole l'ho trovato eccessivamente rapido e "grezzo". Soprattutto nei dettagli umani, come le mani, i visi ecc...
  16. Tex è graniticamente eroe. Non sbaglia, non perde. E' sempre stato così ed i lettori lo amano per questo (evidentemente). Ma Keegan è umano. Sbaglia e viene sconfitto. Anche quando francamente non se lo meriterebbe, anche quando sarebbe stato lui a trionfare senza la forzatura della serie. Faccio fatica a pensare a qualcuno che si riconosce in colui che è infallibile storicamente. Sono più convinto che il lettore rimanga di molto più affascinato dall'uomo che cade nella polvere e si rialza. Che cerca il riscatto nella disgrazia. In questo caso la volontà di vendetta è più che comprensibile. E' più che umana. Al contrario dell'assoluta irrealtà di un uomo che parla all'orecchio del cavallo ottenendo esattamente ciò che aveva chiesto. Moss è quasi obbligato a diventare cattivo perchè Tex è obbligato ad essere eroe; se non ci fosse stato questo squilibrio "nella forza" chi può dire che tipo di uomo sarebbe stato? Willer è tanto più esaltato quanto più distrugge Keegan, sia come sportivo che come uomo. E questo francamente mi ha indisposto. Sottolineo ancora che Keegan si presta a dare la caccia a Tex, oltre che per ovvia vendetta, soprattutto perchè lo crede un fuorilegge che si è macchiato del sangue di innocenti. Keegan vero eroe umano. Perfettamente daccordo.
  17. Storia celebrativa, forse per questo è lineare e classica nella composizione. Non è un dispiacere leggerla, ma potrebbe essere benissimo una storia del 1950. Qual'è il problema? (sempre se di "problemi" si può parlare considerando la caratterizzazione di Tex?) E' che il lettore si identifica con Moss Keegan. Indubbiamente. Willer è francamente odioso e sfacciatamente vincente. E' talmente tanto "eroe" che diventa insopportabile mentre il povero Keegan è talmente vittima che per forza di cose risulta più amabile agli occhi dei lettori, distrutto nella vita, nell'orgoglio, e pure in una posizione debitoria. Pure nell'amore e nella famiglia, intesa come ultima occasione papabile per trovare la pace. Infine, assurdità ultima, l'arrendevolezza che si trasforma in resa incondizionata, nell'amicizia da bandiera bianca. Quanto ci parla Moss Keegan. Quante volte nella nostra vita incontriamo tipi da Tex. Moss, spero che un giorno, un uomo onesto riprenda la penna e la matita e ti dedichi una storia che ristabilisca il giusto ordine nelle cose.
  18. Occhi nella Notte

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    4) e 5) ti giuro che ci ho pensato subito anche io! E' una cosa totalmente metafumettistica ahahahahah 6) è forse la forzatura che più ho percepito leggendo l'albo. Insomma si fa di tutto per insinuare il fatto che Kit possa provare ammirazione e fascino per Finnegan ma dopo il flashback dovrebbe essere totalmente scongiurata come ipotesi. L'odio è comprensibile ma rappresenta palesemente la visione egoistica dell'uomo bianco contro l'indiano. Con il passato che ha avuto, dopo aver sentito la storia, Kit avrebbe dovuto odiarlo. Per la cronaca, ho iniziato a leggere Tex da un annetto. Ho 30 anni. Vedere Kit che se la spassa con una prostituta, considerando anche i tempi in cui è abientato il fumetto, non mi sembra una cosa scandalosa, ma perfettamente coerente. Anzi, vedere che abbia la necessità di percorrere la propria strada, facendo le proprie scente, lontano dall'ombra del padre così perfetto, mi sembra quanto di più coerente ed onestamente reale possa accadere. Addirittura è lo stesso Tex che se lo augura! Se tutto questo poi, per qualche ragione storica, va contro i personaggi, non lo so e francamente poco mi interessa.
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